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12.

le partecipazioni reciproche

Le partecipazioni reciproche fra società di capitali danno luogo a pericoli di carattere patrimoniale ed amministrativo
simili a quelli per la sottoscrizione e l'acquisto di azioni proprie. Pericoli che diventano ancora più accentuati quando
fra le due società intercorre un rapporto di controllo. Questi pericoli sono di tutto evidenza nel caso di:

- Sottoscrizione reciprocaSe due società si costituiscono o aumentano il capitale sociale sottoscrivendo l'una il
capitale dell'altra, si incorre in una moltiplicazione illusoria di ricchezza (aumenta il capitale sociale nominale
delle due società, senza che incrementi il rispettivo capitale reale); nel contempo ciascuna società dispone di un
pacchetto di voti da gestire nell’altra. La repressione di tale fenomeno è affidata agli :
 art. 2360 c.c. vieta alle società di costituire o aumentare il capitale mediante sottoscrizione reciproca di
azioni e ciò anche per tramite di società fiduciarie o di interposta persona.
 art. 2359-quinquies c.c. detta una disciplina simile a quella della sottoscrizione di azioni proprie anche per il
caso di sottoscrizione reciproca tra controllante e controllata (in nessun caso, la controllata può sottoscrivere
quote della controllante né direttamente, né avvalendosi di terzi). Anche le sanzioni sono identiche: in caso
di violazione le azioni sono imputate agli amministratori della società controllata che non dimostrino di
essere esenti da colpa, ovvero al terzo che ha sottoscritto azioni in nome proprio ma per mezzo della
controllata.
- Acquisto reciproco di azioni: l'operazione lascia inalterato il capitale nominale, ma determina la riduzione dei
rispettivi capitali. Che può giungere fino allo svuotamento dei relativi patrimoni, dando luogo al fenomeno della
carta contro carte .
 Se le due società non sono legate da rapporti di controllo e non sono quotate in borsa l’acquisto reciproco di
azioni è possibile senza alcun limite.
 Se le due società sono legate da rapporti di controllo l’acquisto della controllata, anche tramite interposta
persona o società fiduciaria, è considerato come effettuato dalla controllante stessa (art. 2359-bis ss.) e
dunque assoggettato a limitazioni:
 Le somme impiegati nell'acquisto non possono eccedere l'ammontare degli utili distribuiti e
delle riserve disponibili risultate dall'ultimo bilancio approvato dalla società controllata.
 Possono essere acquistate solo azioni interamente liberate.
 L'acquisto deve essere autorizzato dall'Assemblea ordinaria della controllata e deve contenere
le stesse specificazioni richieste per l'acquisto di azioni proprie.
 Il valore nominale delle azioni acquistate non può eccedere la quinta parte del capitale della
società controllante Qualora questa sia una società che faccia ricorso al mercato del capitale di
rischio, tenuto conto anche delle azioni o quote possedute dalla stessa società controllante e
dalle altre società da essa controllate;
 La società controllata non può esercitare il diritto di voto nelle assemblee della controllante.

In caso di violazione le azioni devono essere alienate entro un anno dal loro acquisto; in mancanza
la controllante deve procedere al loro annullamento e alla riduzione del capitale. La controllata ha
il diritto al rimborso del valore delle azioni annullate.

 Se l’incrocio avviene tra società di cui almeno una è quotata in borsa, ma fra cui non vi è nessun rapporto di
controllo si applica la disciplina sancita dall’art. 121 TUF che prevede meramente limiti quantitativi agli incroci
azionari , che coincidono con le percentuali che fanno scattare l’obbligo di comunicazione delle partecipazioni
rilevanti alla società partecipata ed alla Consob). Perciò:
 Se la partecipata è una piccola o media impresa. L'incrocio non può superare il tetto del 5% del
capitale con diritto di voto.
 Se la partecipata è una società diversa da una piccola o media impresa. Non posso superare la
percentuale del 3%.

Qualora la partecipazione incrociata ecceda da entrambi i lati le percentuali massime consentite, la società
che ha superato il limite successivamente:

 non può esercitare il diritto di voto per le azioni possedute in eccedenza rispetto alla percentuale
consentita;
 deve alienare l’eccedenza entro 12 mesi altrimenti la sospensione del diritto di voto si estende
all’intera partecipazione.
 In caso di mancata alienazione, la sospensione del diritto di voto si estende all'intera partecipazione
e quindi anche alla parte che può essere legittimamente posseduta.

Se il voto viene ugualmente esercitato e questo è determinante le delibere relative sono annullabili e
l'impugnazione può essere. Proposta anche dalla Consob.

La ratio della disciplina è principalmente quella di frenare gli abusi di carattere amministrativo piuttosto che annullare il
pericolo di annacquamento dei patrimoni

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