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S.p.A.

Caratteristiche che distinguono la S.p.A. dalle società di persone:


è dotata di personalità giuridica per questo è trattata come un soggetto di diritto
formalmente distinto dalle persone dei soci e gode di autonomia patrimoniale
perfetta; la S.p.A. acquista personalità giuridica con l'iscrizione nel Registro delle
Imprese;

ha un'organizzazione di tipo corporativo perciò presenta diversi organi (i principali


sono l'assemblea, un organo di gestione e un organo di controllo);

il potere decisionale è dominato dal "principio maggioritario" perciò le decisioni


non sono prese a maggioranza delle teste bensì a maggioranza del capitale (il
potere decisionale in assemblea è maggiore per coloro che rischiano
maggiormente col loro capitale e prescinde dalle persone dei soci e dal loro
numero);

le quote di partecipazione dei soci sono rappresentate dalle azioni.

Modelli societari:
abbiamo diversi modelli quali la società chiusa, società che fa ricorso al mercato
del capitale di rischio e la società quotata.

Procedimento di costituzione della società.


Si articola in diverse fasi, quali:

la stipulazione dell'atto costitutivo.

simultanea

l'atto costitutivo è stipulato immediatamente da coloro che assumono


l'iniziativa per la costituzione della società (i soci fondatori). In questo
caso i soci provvedono contestualmente all'integrale sottoscrizione del
capitale.

per pubblica sottoscrizione

si addiviene alla stipulazione dell'atto costitutivo al termine di un


procedimento articolato in quattro fasi:

il programma.
I soci promotori predispongono un programma della costituenda
società con le principali disposizioni dell'atto costitutivo + ulteriori
indicazioni sugli utili che gli stessi si riservano. Il programma con le
firme autenticate dei soci promotori deve poi essere depositato
presso un notaio prima di essere reso pubblico.
La diffusione tra il pubblico deve avvenire rispettando le procedure
e le modalità previste per il collocamento di strumenti finanziari
mediante offerte pubbliche di sottoscrizione (con la pubblicazione
di un prospetto informativo).

le adesioni.

Gli interessati possono sottoscrivere le azioni (con forma di atto


pubblico o scrittura privata autenticata). Una volta sottoscritto
integralmente il capitale sociale, i promotori assegnano un termine
inferiore a 30 gg per il versamento del 25% dei conferimenti in
denaro presso una banca da loro designata.
Se vi sono sottoscrittori morosi, i soci promotori possono liberarli
dall'obbligo assunto (in questo caso il procedimento si blocca fino
a quando non siano collocate le azioni non sottoscritte) o agire
giudizialmente.

l'assemblea costituente.

I soci promotori convocano l'assemblea dei soci sottoscrittori,


durante i quali:
a) si accerta l'esistenza delle condizioni richieste per la costituzione
della società;
b) si delibera sul contenuto dell'atto costitutivo e dello statuto
(nelle parti che non sono già state fissate nel programma);
c) si delibera sulla partecipazione agli utili dei soci promotori (che
non può essere superiore al 10% degli utili netti che risultano dal
bilancio e che non può avere durata superiore ai 5 anni);
d) la nomina dei primi amministratori, sindaci e del soggetto
incaricato ad effettuare la revisione legale dei conti (se previsto).

la stipula dell'atto costitutivo.

Forma e contenuto.

L'atto costitutivo deve essere redatto per atto pubblico a pena della
nullità della società.

Deve indicare:

1) le generalità dei soci,

2) la denominazione sociale (che può essere formata liberamente +


l'indicazione S.p.A.) e la sede sociale (cioè il luogo dove risiedono
l'organo amministrativo e gli uffici direttivi della società),
3) l'oggetto sociale (cioè il tipo di attività economica che la società
intende svolgere),

4) ammontare del capitale sottoscritto e versato,

5) il numero e il valore nominale delle azioni, le loro caratteristiche e


le modalità di emissione e circolazione,

6) il valore attribuito ai crediti e ai beni conferiti in natura (se vi sono


conferimenti di questo tipo),

7) le modalità di ripartizione degli utili (se vi sono deroghe alla


disciplina legale),

8) i benefici accordati ai soci fondatori,

9) il sistema di amministrazione adottato, il numero degli


amministratori, i loro poteri e quali hanno la rappresentanza della
società,

10) il numero dei sindaci,

11) la nomina dei primi amministratori e sindaci e (se previsto) il


revisore legale dei conti,

12) l'importo globale, anche approssimativo, delle spese per la


costituzione poste a carico della società,

13) la durata della società.

Con la stipulazione dell'atto costitutivo i contraenti restano vincolati alla


dichiarazione di costituire la società e (se è validamente espresso) non
possono ritirare il loro consenso.

LO STATUTO.

Si tratta di un documento distinto all'atto costitutivo; risulta più analitico


e contiene le norme legali e convenzionali di funzionamento della
società.

il controllo notarile;

Il controllo notarile (dal 2000) sostituisce il giudizio di omologazione da


parte del tribunale; il notaio deve verificare la regolarità formale (cioè se
l'atto costitutivo rispecchia il modello legale) e sostanziale (volto ad
accertare la conformità della costituenda società alla legge, infatti dovrà
rifiutare l'iscrizione se l'atto o lo statuto contengono clausole in contrasto
con l'ordine pubblico, il buon costume o con le norme imperative della
disciplina delle S.p.A.).
Se sussistono le condizioni di legge, il notaio redige l'atto costitutivo ed è
tenuto a depositarlo entro 20 gg presso l'ufficio del registro delle imprese
(nella cui circoscrizione è stabilita la sede della società). Richiede così la sua
iscrizione all'ufficio il quale, a sua volta, deve procedere a verificare la sola
regolarità formale della documentazione ricevuta.

l'iscrizione dell'atto costitutivo nel registro delle imprese (è la condicio sine qua
non per l'esistenza della stessa e per l'acquisto della personalità giuridica).

LE CONDIZIONI PER LA COSTITUZIONE, artt. 2327, 2329:

a) la S.p.A. deve costituirsi con un capitale non inferiore a 50 mila euro (salvo
che le leggi speciali prevedano un capitale minimo più elevato);

b) il capitale sociale deve essere sottoscritto per intero;

c) che siano rispettate le disposizioni relative ai conferimenti in sede di


costituzione, quali: il versamento del 25% dei conferimenti in denaro ovvero
l'intero ammontare (nel caso di costituzione per atto unilaterale);

d) devono sussistere le autorizzazioni governative e le altre condizioni richieste


da leggi speciali per la costituzione della società.

LE IPOTESI DI NULLITA'.
prima della registrazione nel registro delle imprese:

in questa fase si ha solo un contratto di società e in quanto tale, se presenta


vizi, può essere annullato o dichiarato nullo nei casi previsti dalla disciplina
generale dei contratti.

La dichiarazione di nullità di un contratto ha effetto retroattivo e travolge tutti


gli effetti prodotti.

La nullità dei contratti è insanabile.

dopo la registrazione nel registro delle imprese:

può essere dichiarata la nullità solo nei casi tassativamente elencati ex art. 2332
quali:
a) mancata stipulazione dell'atto costitutivo nella forma di atto pubblico,
b) illiceità dell'oggetto sociale,
c) mancanza nell'atto costitutivo/ statuto di ogni indicazione riguardante la
denominazione sociale, i conferimenti o l'ammontare del capitale sociale o
l'oggetto sociale.
Oltre a trattarsi di ipotesi tassative, l'orientamento europeo dispone che
vadano interpretate in modo formale e restrittivo.
La dichiarazione di nullità di una S.p.A. non pregiudica gli atti compiuti in nome
della società dopo la sua iscrizione nel registro delle imprese, infatti i soci non
sono liberati dall’obbligo di conferimento fino a quando non sono soddisfatti i
creditori sociali.
La sentenza declaratoria della nullità non tocca minimamente l'attività già
svolta ma opera solo per il futuro in quanto se è accolta, ne determina lo
scioglimento secondo il procedimento di liquidazione con la differenza che i
liquidatori sono nominati nella sentenza stessa.

Sanatoria: "la nullità non può essere dichiarata quando la causa di essa è stata
eliminata e di tale eliminazione è stata data pubblicità con iscrizione nel
registro delle imprese" prima che sia intervenuta la sentenza declaratoria della
nullità.

I CONFERIMENTI
I conferimenti costituiscono i contributi dei soci alla formazione del patrimonio
iniziale della società (cioè di dotare la società del capitale di rischio iniziale per lo
svolgimento dell'attività di impresa).

La disciplina e i principi sui conferimenti:

a) i conferimenti promessi dai soci vanno effettivamente acquisiti dalla società;

b) il valore assegnato dai soci ai conferimenti deve essere veritiero (la prova del
nove: il valore complessivo dei conferimenti non deve essere inferiore
all'ammontare globale del capitale sociale);

c) Il principio generale stabilisce che ci deve essere una proporzionalità tra


quote di partecipazione al capitale e i conferimenti effettuati dai soci, es. “Alfa
S.r.l.” ha un capitale di 100 suddiviso in parti uguali tra Mevio e Caio i quali
hanno conferito in società 50 ciascuno.
Con la riforma Vietti in vigore dal 2004 è consentito assegnare ai soci delle
partecipazioni societarie non proporzionali rispetto al conferimento effettuato.

Tipologie di conferimenti:

IN DENARO

Se nell’atto costitutivo non è stabilito diversamente, il conferimento deve


farsi in denaro.

ex art. 2342 co. 2 c.c.


è disposto l'obbligo di versamento immediato presso una banca di almeno
25% dei conferimenti in denaro (o dell'intero ammontare per le società
unipersonali): lo scopo è evitare che l'attivo patrimoniale iniziale sia
costituito solo da crediti v/soci.

E' consentita l'acquisizione dei conferimenti residui: gli amministratori, una


volta costituita la società, sono liberi di chiedere in ogni momento - ai soci -
i versamenti ancora dovuti.
Il trasferimento di azioni non liberate è consentito ma seguendo una
specifica disciplina: a) deve trattarsi di azioni nominative e dal titolo
azionario devono risultare i pagamenti ancora dovuti; b) sull'acquirente
grava in via principale l'obbligo di conferimento, tuttavia l'alienante per 3
anni dall'iscrizione nel libro dei soci ha funzione di garante perciò se la
società richiede il pagamento al possessore attuale delle azioni e la richiesta
rimane infruttuosa, potrà rivolgersi all'alienante.

Il mancato pagamento delle quote dovute. In questi casi il socio in mora dei
versamenti non può esercitare il diritto di voto; gli amministratori possono,
invece:
a) esercitare azione giudiziaria per la condanna all'adempimento,
b) decorsi 15 gg dalla pubblicazione di una diffida nella Gazzetta Ufficiale,
possono avvalersi della procedura di vendita coattiva delle azioni del socio
moroso (le azioni sono prima offerte ai soci e in mancanza di offerte
vendute per mezzo di una banca o intermediario autorizzato). Se la vendita
coattiva non ha esito, possono dichiarare decaduto il socio e trattenere i
conferimenti già versati e chiedere il risarcimento danni.
Tuttavia, se entro l'esercizio in cui è pronunciata la decadenza i conferimenti
non sono acquisiti da alcuno, la società deve annullare le azioni rimaste e
procedere alla riduzione del capitale sociale.

DIVERSI DAL DENARO

Possono formare oggetto di conferimenti i beni in natura e i crediti; il


conferente deve porre in essere tutti gli atti necessari affinché la società
acquisti la titolarità e la piena disponibilità del bene conferito.

Possono essere conferiti anche beni in godimento: così la società acquista


l'effettiva disponibilità del bene e ne trae tutte le utilità, senza che sia
necessaria un'ulteriore cooperazione da parte del socio.

Non possono formare oggetto di conferimenti le prestazioni di opera o di


servizi, i quali possono formare oggetto solo di prestazioni accessorie
perché non è possibile dare una valutazione oggettiva e attendibile a tali
prestazioni.

I conferimenti diversi dal denaro sono soggetti ad uno specifico


procedimento di valutazione per evitare che al conferimento venga
assegnato un valore nominare superiore a quello reale. Si articola in più fasi,
ex art. 2343 c.c.:
LA RELAZIONE DI STIMA.
Chi conferisce beni in natura o crediti deve presentare una relazione
giurata di stima elaborata da un esperto designato dal tribunale nel cui
circondario ha sede la società.
La stima deve contenere una serie di indicazioni e deve attestare che "il
loro valore è almeno pari a quello ad essi attribuito ai fini della
determinazione del capitale sociale e dell'eventuale sovrapprezzo" + i
criteri di valutazione seguiti.
La relazione di stima deve essere allegata all'atto costitutivo e depositata
presso l'ufficio del registro delle imprese.

LA VERIFICA DELLA STIMA.


Il valore assegnato al bene in base alla relazione di stima ha carattere
provvisorio in quanto entro 180 gg dalla costituzione della società gli
amministratori devono controllare le valutazioni contenute nella
relazione di stima e se sussistono fondati motivi, procedere alla revisione
della stima.

Se risulta che il valore dei beni o dei crediti conferiti è inferiore di oltre
1/5 rispetto a quello stimato la società deve darne comunicazione al
socio, per consentirgli di scegliere se versare la differenza o recedere
dalla società (entro un termine fissato dalla medesima comunicazione).
Così il socio conferente può scegliere se:
a) versare la differenza in denaro, in questa ipotesi il numero delle azioni
sottoscritte rimane inalterato;
b) recedere dalla società, in questo caso ha diritto alla liquidazione del
valore attuale delle azioni sottoscritte (con la conseguente
partecipazione agli utili e alle perdite verificatesi fino al momento del
recesso) e alla restituzione in natura del bene conferito;
c) impugnare di fronte all'autorità giudiziaria la revisione operata dagli
amministratori.
Se il socio rimane inerte e non opta per nessuna delle ipotesi di cui
sopra, si procede - con assemblea straordinaria - alla riduzione del
capitale e annulla le azioni che risultano scoperte.
Ci sono ipotesi in cui è derogato il procedimento di stima ordinario,
quando il valore del conferimento in natura risulta già in modo
attendibile da altre circostanze, ex art. 2343-ter c.c. per:
a) i c.d. valori mobiliati quali azioni ed obbligazioni e per gli strumenti
quotati nel mercato monetario (titoli di debito pubblico, certificati di
deposito, etc.) al prezzo medio ponderato al quale tali strumenti
finanziari sono stati negoziati nei sei mesi precedenti il conferimento;
b) i fair value iscritto nel bilancio di esercizio precedente;
c) il conferimento in natura la cui stima è redatta da un esperto di fiducia
(può trattarsi di un esperto indipendente dalla società, dai soci o dai soci
che esercitano il controllo sul soggetto conferente, in possesso di
adeguata e comprovata professionalit) senza ricorrere alla nomina da
parte del tribunale.

GLI ACQUISTI PERICOLOSI, ex art. 2343 bis c.c.

Per i primi due anni di attività, il legislatore ex art. 2343 bis c.c. va a
neutralizzare i pericoli connessi all’elusione dell’obbligo di stima (attuato,
in genere con la vendita di beni da parte dei soci alla società in luogo del
conferimento).
È previsto un particolare procedimento autorizzativo da parte
dell’assemblea ordinaria per gli acquisti di beni/crediti provenienti dai
soci promotori, fondatori, soci attuali e amministratori quando il
corrispettivo pattuito (anche se non in danaro) ≥ al 10% del capitale
sociale.
Sono invece esentati dalla procedura gli acquisti effettuati a condizioni
normali nell’ambito delle operazioni correnti della società.

LE PRESTAZIONI ACCESSORIE, ex art. 2345 c.c.

L'atto costitutivo può stabilire l'obbligo dei soci (tutti o una parte di essi)
di eseguire prestazioni accessorie, determinandone il contenuto, la
durata, le modalità e il compenso, e stabilendo particolari sanzioni per il
caso di inadempimento. Si tratta di prestazioni non consistenti in
versamenti di denaro. Attenzione però, si tratta di adempimento ad un
obbligo sociale e non lo svolgimento di un rapporto di lavoro
subordinato tra il socio e la società.
Sono nominative e non possono essere trasferite senza il consenso degli
amministratori.
Sono previste sanzioni per l’inadempimento.
La ratio della norma è ravvisata nell'opportunità che la società possa
beneficiare del contributo personale dei soci, al di là delle limitazioni
della disciplina dei conferimenti, valorizzando così l'elemento personale
che pure è intrinseco nella partecipazione sociale.

Sotto-argomento 4

I PATRIMONI DESTINATI, artt. 2447 bis a 2477 decies c.c.


Per limitare il rischio di impresa, è consentito alle s.p.a. di costituire uno o più
patrimoni ciascuno dei quali destinato in via esclusiva ad uno specifico affare,
attraverso l’individuazione di beni, o comunque di una parte del patrimonio
societario che, per effetto della destinazione, cessa di costituire oggetto della
garanzia generica dei creditori sociali, per divenire oggetto della garanzia dei soli
creditori delle obbligazioni poste in essere per intraprendere e realizzare l’affare.

Abbiamo due modelli di patrimoni destinati:

i patrimoni destinati c.d. operativi

La costituzione di un patrimonio destinato avviene con deliberazione


adottata a maggioranza assoluta dei suoi componenti; la deliberazione deve
indicare: 1) l'affare cui è destinato il patrimonio; 2) i beni e i rapporti
giuridici compresi nel patrimonio separato, il cui valore non può superare il
10% del patrimonio netto della società, i beni indicati devono essere
congrui alla realizzazione dell'affare e tale valutazione avviene per mezzo
del piano economico finanziario (che va allegato alla delibera); 3) dato che il
patrimonio separato può essere incrementato da apporti di terzi, vanno
indicati la modalità di controllo e di partecipazione ai risultati dell'affare; 4)
vanno indicate anche le regole di rendicondazione dello specifico affare.
La deliberazione va verbalizzata da un notaio e soggetta ad iscrizione nel
registro delle imprese, tuttavia la separazione del patrimonio produce i suoi
effetti solo dopo che siano decorsi 60 giorni (termine per i creditori sociali
per proporre opposizione e far valere i loro diritti sul patrimonio destinato e
i beni che lo compongono; decorsi i 60 gg possono però rivalersi sui frutti e
gli utili derivanti dall'affare per i quali si è costituito il patrimonio destinato).

Per ciascun patrimonio destinato devono essere tenuti separatamente i libri


e le scritture contabili, ancora nel bilancio della società devono essere
indicati distintamente i beni e i rapporti compresi in ciascun rapporto con
separato rendiconto in allegato al bilancio.

Quando è realizzato l'affare o sia divenuto impossibile: gli amministratori


redigono un reniconto finale che deve essere depositato presso il registro
delle imprese.
Una volta depositato il rendiconto finale, se entro 90 gg: a) permangono
creditori insoddisfatti, questi possono chiedere la liquidazione del
patrimonio (la società risponde nei limiti del patrimonio destinato per le
obbligazioni contratte in relazione allo specifico affare); b) nessun creditore
chiede la liquidazione del patrimonio, cessa il vincolo di destinazione e i
beni e i rapporti del patrimonio destinato confluiscono in quello generale.

i finanziamenti destinati
Si tratta del finanziamento destinato ad uno specifico affare; si crea un
patrimonio destinato, costituito dai provenienti e dai frutti dall'affare stesso.
Il contratto deve descrivere gli elementi essenziali dell'operazione, che
consentono di individuare l’oggetto, le modalità ed i tempi di realizzazione,
nonché i costi previsti ed i ricavi attesi. Deve, inoltre, specificare i beni
strumentali necessari per la realizzazione e il relativo piano finanziario
indicando la parte coperta dal finanziamento e quella a carico della società.
Dato che il finanziamento viene rimborsato dai proventi generati dall'affare
nel tempo massimo indicato dal contratto, decorso tale periodo, nulla più è
dovuto al finanziatore.

Per consentire la separazione tra il patrimonio della società e quello


destinato, va iscritta nel registro delle imprese la copia del contratto + la
società deve adottare sistemi di incasso e di contabilizzazione idonei a
individuare in ogni momento i proventi dell'affare.

LA SOCIETA' UNIPERSONALE, artt. 2328, 2362 c.c.


È consentita la costituzione della S.p.A. con atto unilaterale di un unico socio
fondatore.
Per le obbligazioni sociali risponde solo la società col proprio patrimonio tranne
che per le operazioni compiute in nome della società prima dell’acquisto della
personalità giuridica.
Per assicurare l’integrale acquisizione dei conferimenti, al momento della
sottoscrizione l’unico socio deve versare l’intero ammontare dei conferimenti in
denaro, pena la perdita del beneficio di responsabilità limitata.

Per agevolare l’identificazione dell’unico socio o quando questo muta, per


consentire l’applicazione del regime di responsabilità limitata, gli amministratori
devono depositare nel registro delle imprese entro 30 gg dall’iscrizione nel
registro dei soci, le generalità del socio (anche quando muta); in caso di inerzia
degli amministratori, può provvedervi anche il socio stesso. Lo stesso
adempimento è richiesto quando si costituisce o ricostituisce la pluralità dei soci.

Per assicurare maggiore trasparenza ai rapporti che intercorrono tra società e


socio unico ed evitare il compimento di operazioni in conflitto di interessi e di
confusione tra il patrimonio della società e quello del socio unico è previsto che le
operazioni a favore del socio unico sono opponibili ai creditori della società solo
se risultano dal libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio di
amministrazione o da atto scritto avente data certa anteriore al pignoramento.

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