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Normativa Scolastica e Processo di

INCLUSIONE

1923 Riforma Gentile : l'obbligo scolastico per gli alunni disabili, viene esteso solo ai
ciechi ed ai sordi
1° Gennaio 1948 Che disciplina il dovere dello Stato a dettare norme generali sull'istruzione e
Art.. 33 riconosce il valore legale del titolo di studio.
della Costituzione
Art. 34 Che tutela il principio del diritto alla studio.
della Costituzione
STORIA DELL'INCLUSIONE SCOLASTICA IN ITALIA
Nel panorama normativo Italiano, il termine "inclusione" è relativamente recente, con esso ci ci
riferisce a un approccio nuovo alla diversità in ogni sua forma, che consiste nel vederla non come
un "limite", ma come un "valore aggiunto come una ricchezza" solo se la società nel suo
insieme e nel suo piccolo anche la scuola, riescono ad essere inclusivi, allora tutte le potenzialità di
ognuno potranno esplicarsi a pieno. Ma il percorso che ha portato dalla separazione all'inclusione
degli studenti con disabilità nella normativa scolastica Italiana, non è stato facile e si è svolto
nell'arco di almeno quarantanni e può essere riassunto in almeno tre diverse fasi :
• La fase dell'inserimento
• La successiva fase dell'integrazione
• Per arrivare oggi a ciò che definiamo inclusione
Possiamo provare a tracciare la storia di queste tre fasi e come esse si siano integrate,
Partendo proprio dall'inserimento che comincia negli anni ''70, prima infatti l'istruzione delle
persone con disabilità avveniva in appositi Istituti le così dette "classi differenziali" o addirittura
"Istituti Speciali", soltanto con l'ondata delle proteste sociali, che coinvolsero la fine degli anni '' 60,
si arrivò ad una maggiore sensibilizzazione sul tema , una conseguenza di questa sensibilizzazione
si concretizzò con la Legge 118/1971
1971 Che sancì un primo passo verso l'inserimento delle persone con disabilità nelle
L. 118/1971 classi comuni, in particolare l'Art. 28 stabiliva che l'istruzione dell'obbligo poteva
avvenire nelle così dette "classi normali", ma la stessa L.118/1971 prevedeva
delle eccezioni, almeno due :
• Le gravi forme di deficit intellettivo, quello volgarmente chiamiamo
ritardo mentale
• E le gravi menomazioni fisiche
La Legge prevedeva infatti che qualora le gravi deficienze intellettive o le menomazioni fisiche
rendessero difficoltoso l'inserimento l'apprendimento dello studente disabile, allora potevano essere
fatte delle eccezioni all'inserimento. E' CHIARO CHE SI TRATTA DI UN PICCOLO PASSO VERSO
L'INSERIMENTO che sarà completato pochi anni più tardi.
1975 Nel 1975 infatti una Commissione Parlamentare presieduta dalla Senatrice
Documento Franca Falcucci stilò un celeberrimo documento, il così detto "Documento
Falcucci Falcucci" " Il superamento di qualsiasi forma di emarginazione passa
attraverso un nuovo modo di concepire e attuare la scuola" Questo è quello
che si legge nel "Documento Falcucci" L' obiettivo è "accogliere ogni bambino
e adolescente per favorirne lo sviluppo personale"
1977 Le conclusioni della Commissione Falcucci furono poi fatte Legge per esattezza
L. 517/1977 la L.517/1977 questa Legge, rappresenta il primo punto di svolta decisivo
per quel che riguarda l'integrazione degli studenti con disabilità nella
scuola Italiana. In quanto porta all'abolizione delle classi differenziali e delle
scuole speciali. In particolare gli Art.li 2 e 7 stabiliscono che l'inserimento
degli studenti con handicap avvenisse grazie ad una nuova figura :
"l'insegnante di sostegno"
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Ciò era valido però solo e soltanto per la scuola dell'obbligo, quella che oggi definiamo la scuola del
primo ciclo, mentre l'istruzione secondaria non era assicurata, anche se la L. 118/1971 stabiliva che
essa era "facilitata", ma la scuola poteva anche opporsi all'accoglimento dello studente con
disabilità nell'Istituzione Scolastica stessa. Questa norma fu oggetto di una revisione da parte della
Corte Costituzionale.
1987 Sentenza in cui i giudici stabilirono che i possibili impedimenti all'integrazione
Sentenza della della persona handicappata nell'Istituzione Scolastica erano motivati solo ed
Corte Costituzionale esclusivamente nell'interesse della persona stessa, cioè la comunità
n. 215/1987 scolastica non poteva opporsi.
Anche per quanto riguarda la scuola secondaria (II grado) la sentenza stabiliva
che eccezioni erano possibili solo prendendo in considerazione l'apprendimento
o l'inserimento della persona con disabilità nell'Istituzione Scolastica.
1992 Un ulteriore passo viene fatto nel 1992 con l'approvazione della L. 104/1992, si
L.104/1992 arriva così alla seconda fase quella dell'integrazione. La Legge 104/1992 è
Legge Quadro anche definita "Legge Quadro per l'assistenza, l'integrazione e i diritti delle
persone con disabilità". La L.104/1992 quindi è definita "Legge Quadro"
perché prende in considerazione tutti gli ambienti e tutti i diritti che spettano alla
persona con disabilità, anche il diritto all'integrazione scolastica. Gli Articoli
inerenti alla L.104/1992 che riguardano l'integrazione scolastica sono quelli
compresi tra gli Art.li 12 e 17, di particolare rilevanza è l'Art.12. L'Art. 12 in
particolare, stabilisce che : E' garantito il diritto all'istruzione e all'educazione
della persona handicappata nelle classi comuni di ogni ordine e grado e
nelle Istituzioni Universitarie". L'integrazione scolastica ha come obiettivo " lo
sviluppo delle potenzialità della persona handicappata". La L. 104/1992
stabilisce anche un principio chiaro ed essenziale: "che il diritto all'educazione
non può essere impedito da difficoltà di apprendimento o da altre difficoltà
derivanti dalla disabilità connesse all'individuo", quindi non esistono più
eccezioni, tutti hanno diritto ad essere educati ed istruiti nelle classi comuni.
Dall'Integrazione All'Inclusione
Arriviamo ora a parlare dell'inclusione cioè di quella che abbiamo identificato come la terza fase
del processo che ci ha portato ad essere "inclusivi". Come abbiamo visto la L. 104/1992, ma così
possiamo dire anche della L. 118/1971 e della L. 517/1977, fa riferimento ad un concetto, il
concetto di persona handicappata. L'approccio che veniva utilizzato tanto a livello legislativo
quanto ancora a livello scolastico, partiva da un presupposto bio-medico, cioè dalla distinzione
effettuata dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) tra menomazione,
disabilità, e handicap. Attenzione perché non si tratta soltanto di una questione terminologica,ma
si partiva dall'assunto che una menomazione fisica fosse necessariamente disabilità e quindi
handicap in maniera,diremo, consequenziale. Non si teneva però in considerazione una cosa : "la
persona nella sua interezza". dire un persona handicappata o persona disabile significa
ridurre l'individuo a una sua mancanza senza tenere in considerazione le sue potenzialità.
E' questo il grande "difetto" delle classificazioni bio-mediche. Ma anche in tal senso, c'è stata
un'evoluzione con l'adozione di una prospettiva diversa che definiamo bio-psico-sociale,
2001 che si è concretizzata nell'ICF (2001) e nell'ICF-CY (2007) emanati
ICF dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L'ICF può essere definito
come una "Classificazione Internazionale del Funzionamento della
Disabilità e della Salute". Cioè non parte dall'handicap, ma dalle effettive
potenzialità dell'individuo. Chiariamo subito una cosa: l'ICF non è un sistema di
classificazione bio-medico, come era l'ICD - 10 o come è tuttora il DSM-5. L'ICF
è un sistema che ci permette di tenere in considerazione alcuni fattori che
influenzano il funzionamento dell'individuo, non soltanto le strutture e le
funzioni corporee, ma anche l'attività e partecipazione non che il contesto.
Sulla base di questa prospettiva, la persona non può essere considerata di
per sé disabile.
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Tuttalpiù è il contesto che è disabilitante nel momento in cui presenta più barriere che
facilitatori.
2006 La nuova prospettiva a livello Internazionale, fu sancita definitivamente nel 2006
ONU quando l'ONU emanò la "Convenzione sui Diritti delle Persone Disabili".
Convenzione sui All'interno di questa "Convenzione" di 50 Articoli, si sancisce il "diritto alla piena
diritti delle inclusione della disabilità".
persone disabili
2006 ICF - 10 Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
2007 ICF - CY Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
2009 La stessa Convenzione fu ratificata dal nostro paese, dall'Italia con la L. 18/2009
L. 18/2009 e successivamente furono emanate le nuove "Linee Guida" da parte del MIUR,
le così dette "Linee guida per l'integrazione scolastica delle persone con
disabilità"
Come possiamo vedere, il concetto di integrazione e inclusione almeno inizialmente a livello
normativo è stato utilizzato in maniera sinonimica. Ma nel concreto cosa cambia ? che differenza
c'è tra integrazione e inclusione, ebbene, mentre nel principio dell'integrazione è la persona
disabile a doversi adattare ad un contesto, un contesto basato su uno standard, sulla norma,
con l'inclusione è il contesto che deve adattarsi non soltanto alle persone con disabilità, ma
ai "bisogni educativi di tutti", anche ai Bisogni Educativi Speciali (BES). Altra definizione che
si è fatta spazio lentamente nella normativa scolastica italiana e nella scuola di tutti i giorni, in breve,
il contesto per essere veramente inclusivo non deve basarsi soltanto su uno standard che
possiamo più o meno considerare norma, bensì deve essere pronto veramente ad accogliere
i bisogni di tutti.
2015 Un ulteriore passo in avanti è stato fatto recentemente con la L. 107/2015
L. 107/2015
2017 e soprattutto con il D.Lgs 66/2017 novellato con D.Lgs 96/2019, che riguarda in
D.Lgs 66 particolare, appunto, l'inclusione degli studenti con disabilità. La L. 107/2015 e il
novellato con D.Lgs 66/2017 / (D.Lgs 96/2019) prevedono infatti che l'ICF divenga la norma
D.Lgs 96 /2019 nella compilazione di tutta quella burocrazia che riguarda gli studenti con
disabilità nella scuola italiana e in particolare il "Profilo di Funzionamento"
(PdF), che sostituisce ed ingloba la "Diagnosi Funzionale" (DF) e il "Profilo
Dinamico Funzionale" (PDF). Attenzione però, questo non significa che
l'obiettivo dell'inclusione sia stato a tutti gli effetti raggiunto. Si perché l'inclusione
non è un obiettivo raggiungibile a livello normativo o per lo meno la normativa
scolastica e non solo può aiutare, ma l'inclusione è un processo, una strada che
dobbiamo tutti cercare di raggiungere.
A seguito delle nuove disposizioni normative introdotte dal D.Lgs 66/2017 / (D.Lgs 96/2019)
cosa cambia dal 1° Settembre 2017
1° Settembre Entra in vigore l'Osservatorio Scolastico Permanente, costituito da
2017 Rappresentanti delle Associazioni delle persone disabili, da studenti, da altri
soggetti pubblici e privati.
Modifica l'Art. 15 della L.104/1992, da due gruppi : GLHI (Gruppo di Lavoro
Handicap d'Istituto) e GLIP (Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale) si
passa a tre: GLIR ( Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale), GIT ( Gruppo
per l'Inclusione Territoriale), GLI ( Guppo di Lavoro Per l'Inclusione - a livello di
singolo Istituto.
Piano per l'Inclusione, documento programmatico-attuativo della scuola in
materia di inclusione. E' un documento che definisce le modalità per l'utilizzo,
coordinamento delle risorse. Documento inserito nel PTOF, elaborato dal
Collegio Docenti con il supporto del GLI

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1° Gennaio Il GLHO, così come lo conosciamo resta operativo
2019 Iter ore di sostegno, non più GLIP (Gruppo di Lavoro Interistituzionale
Provinciale), ma GIT ( Gruppo per l'Inclusione Territoriale)
La famiglia fa domanda di accertamento all'INPS,
Commissione medica per la certificazione: medico specialista, medico pediatra o
neuropsichiatra infantile o medico specialista, assistente specialistico o
operatore sociale, medico INPS.
2020 Nuovo modello PEI redatto su base ICF (OMS 2001), con prospettiva bio-psico-
Decreto sociale.
Interministeriale
n. 182 del
29-12-2020

Precedenti Normative Scolastiche


1974 Partecipazione dei genitori nella gestione della scuola, dando ad essa carattere
D.P.R 416/1974 di comunità.
1999 Autonomia delle Istituzioni Scolastiche, norme che hanno previsto l'utilizzo degli
D.P.R. 275/1999 strumenti di flessibilità didattica e organizzativa del curricolo e viene introdotta la
rete di scuole.
2000 Progetto (di vita) Individuale ; (PI) Titolare dell'elaborazione del PI è il Comune, è
L. 328/2000 redatto su richiesta con la collaborazione dei genitori o di che ne esercita la
responsabilità.
2001 Classificazione e quantificazione delle minoranze visive e norme in materia di
L. 138/2001 accertamenti oculistici
2006 Il termine "sordomuto" è sostituito con l'espressione "sordo", - Il 2° comma
L. 95/2006 dell'Art. 1 della L.381/1970 è sostituito dal seguente: Agli effetti della presente
Legge si considera sordo il minorato sensoriale dell'udito affetto da sordità
congenita o acquisita durante l'età evoluta che gli abbia compromesso il normale
apprendimento del linguaggio parlato.........................
2007 Patto Educativo di Corresponsabilità; scuola, famiglia, alunni.
D.P.R. 235/2007
2010 Ai fini dell'Art. 1, si definiscono "sordocieche" le persone cui siano distintamente
L. 107/2010 riconosciute entrambe le minorazioni, sulla base della legislazione vigente, in
materia di sordità civile e cecità civile.
2010 Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA);
L. 170/2010 Piano Didattico Personalizzato (PDP); redatto dal Consiglio di Classe per gli
alunni con DSA , entro la fine del mese di Novembre.

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