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Al primo comma dell'articolo 33 viene sancita la libertà dell'arte, della scienza e del
loro insegnamento che, in concreto, consiste nella libertà dell'artista, dello
scienziato e di tutti coloro che fanno cultura e, quindi, anche del docente che si
trova nella condizione di trasmettere il proprio patrimonio di conoscenza alle nuove
generazioni, mettendole in condizioni di sviluppare a loro volta la cultura e la ricerca
scientifica.
È questa quella che comunemente viene definita "istruzione" e che per diventare
"cultura" deve svolgere un'azione ben precisa: favorire nei giovani lo sviluppo delle
capacità critiche e di analisi della realtà, influendo favorevolmente sulla loro
crescita. Soltanto la formazione di un pensiero libero e indipendente è garanzia di
spirito democratico; perciò la cultura deve essere trasmessa in modo da stimolare il
pluralismo delle idee, in quanto elemento fondamentale della democrazia. La libertà
di insegnamento viene considerata un'applicazione della libertà di manifestazione
del pensiero (art. 21 Cost.) che, applicata al mondo della scuola, si traduce nella
possibilità per il docente di utilizzare i metodi, i mezzi e i contenuti che ritiene più
idonei allo scopo.
La stessa legge, proprio per consentire ai genitori una libera scelta tra scuola pubblica
e scuola privata, prevede l'erogazione di un contributo pubblico (bonus) nel caso in
cui la frequenza in una scuola a pagamento sia troppo onerosa per la famiglia, che
sarebbe, pertanto, costretta a optare per la scuola pubblica.
art. 34 “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto
anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno
diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo
diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono
essere attribuite per concorso.”
Uno Stato civile e democratico, per essere considerato tale, deve adoperarsi per
eliminare le situazioni di svantaggio e assicurare a tutti i cittadini un'uguaglianza
sostanziale: garantire l'istruzione a tutti è uno dei mezzi più importanti, se non il
prioritario, per eliminare ogni differenza. Soltanto chi ha un'istruzione adeguata può
partecipare in modo consapevole alla vita dello Stato, mentre chi non ha avuto le
stesse opportunità si trova in condizioni di inadeguatezza e spesso, a causa
dell'arretratezza culturale, viene relegato ai margini della società.
La Costituzione, perciò, all'articolo 34 dispone che sia consentito a tutti, cittadini e
non cittadini, di "crescere", perché dalla crescita culturale di ognuno dipende lo
sviluppo dell'intera società: il diritto alla cultura è un bene per tutti e soltanto una
scuola che funziona può liberare la società dall'ignoranza e il Paese dall'arretratezza.
Grazie al diritto all'istruzione tutti i giovani sono posti nella condizione di prepararsi
alla vita nel modo migliore: la scuola deve coltivare e guidare lo sviluppo dei futuri
cittadini fornendo loro i contenuti morali e culturali indispensabili per un'effettiva
partecipazione alla vita sociale. Da ciò discende per tutti i ragazzi, senza alcuna
distinzione, il diritto di ricevere un'istruzione obbligatoria dalla prima elementare e
per almeno otto anni (art. 34, c. 2 Cost.).
L'obbligo scolastico è un dovere per lo Stato, che deve garantire scuole statali in
grado di assicurare il diritto allo studio per almeno dieci anni, è un dovere per i
giovani e per le loro famiglie, sulle quali ricade l'obbligo di mandare a scuola i propri
figli fino a sedici anni.
In seguito alla riforma dell'intero sistema educativo (l. 53/2003) è previsto che, dopo
la scuola dell'infanzia di durata triennale e non obbligatoria, l'obbligo scolastico sia
assolto con la frequenza per cinque anni della scuola primaria e per tre anni della
scuola secondaria di primo grado che si conclude con un esame di Stato. Terminato
il primo ciclo è possibile accedere al secondo ciclo, strutturato in licei e
istruzione e formazione professionale, i cui primi due anni sono obbligatori.
Mentre la scuola dell'obbligo é gratuita, per gli anni successivi all'obbligo, lo Stato
pone a carico della famiglia solo una piccola parte del costo dell'istruzione superiore
con il pagamento delle tasse scolastiche, ma garantisce aiuti finanziari (borse di
studio, sussidi ecc.) ai più meritevoli perché la scuola sia veramente accessibile a tutti
fino all'istruzione universitaria.
Approfondimenti
https://www.romanoimpero.com/2016/04/la-scuola-romana.html