L’attività e la carriera artistica di Schubert si svolgono quasi per intero
all’interno della sua città, Vienna. I circoli privati della capitale asburgica rappresentano i luoghi ideali nei quali viene suonata la maggior parte della sua musica. Schubert compone e suona danze, variazioni, fantasie, sonate e musiche d’intrattenimento d’ogni tipo, oltre naturalmente ai Lieder, per una cerchia intima e ristretta di amici, le cui riunioni prendono il nome di “schubertiadi” dal nome del loro principale animatore. A queste serate musicali intervengono, tra gli altri, pittori come Moritz von Schwind e Leopold Kupelwieser, scrittori come Franz Grillparzer, poeti come Johann Mayrhofer e Franz von Schober, musicisti come Anselm Hüttenbrenner e come Johann Michael Vogl, cantante dell’opera di corte, che portano nei salotti viennesi molti dei Lieder schubertiani. Schubert incarna perfettamente il modello dell’artista romantico, nessuna figura gli si addice meglio di quella del Doppelgänger, il protagonista dell’omonimo Lied su testo di H. Heine, in conflittuale rapporto con la realtà. All’ambiente viennese sono legati anche certi caratteri intrinseci della musica di Schubert, quali l’esuberanza e la facilità melodica, la spontaneità e la leggerezza dell’intonazione, il tono amabilmente confidenziale di molte composizioni. Queste qualità appartengono a un gusto diffuso e caratteristico dell’epoca, che si incarna in una certa melodiosità di stampo liederistico e in certe inflessioni ritmiche danzanti, che connotano la civiltà musicale viennese per tutto l’Ottocento. Musicista dalla straordinaria fecondità creativa, nell’arco di un’esistenza brevissima Schubert compone oltre 600 Lieder, musica da camera e musica per pianoforte, un’ampia produzione che comprende innumerevoli capolavori.