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Fino alla fine del Settecento la musica sembrava un'arte meno importante della
pittura e della letteratura, perché la letteratura e la pittura potevano rappresentare
la realtà con una precisione che piaceva molto agli illuministi; inoltre, la musica
era ritenuta un semplice accompagnamento alle parole del testo. Beethoven invece
considerava la musica superiore alle altre arti proprio perché, non essendo chiaro il
suo contenuto, permetteva all’ascoltatore di vagare con l’immaginazione e al
compositore di mettere nell’opera i propri sentimenti e le proprie emozioni. Per
questi aspetti Beethoven anticipa la concezione romantica della musica. Per queste
ragioni inoltre Beethoven preferì la musica strumentale a quella vocale. Scrisse una
sola opera lirica e una sola messa, dedicandosi soprattutto alle sonate, ai quartetti,
ai concerti e alle sinfonie.
Haydn aveva scritto oltre cento sinfonie, Mozart più di quaranta; Beethoven invece
ne scrisse solo nove. Per Haydn e per Mozart, infatti, la sinfonia era una
composizione artistica, mentre per Beethoven essa doveva contenere un messaggio
indirizzato a tutti gli uomini, e soprattutto ai vinti, ai diseredati, agli infelici.
Ecco quindi che ogni sinfonia diventa un'opera che richiede anni di preparazione,
di ripensamenti, di modifiche; ecco perché, rispetto a quelle di Haydn e di Mozart,
le sinfonie di Beethoven hanno un carattere più grandioso e solenne. Con Beethoven
la sinfonia diventa la forma musicale per eccellenza. Una composizione in cui si
rappresenta un vero e proprio dramma di sentimenti umani, in cui le melodie si
possono paragonare ai personaggi delle opere liriche di Mozart. Le dimensioni delle
composizioni si dilatano, l'organico orchestrale si amplia e si aggiungono nuovi
strumenti. Le composizioni di Beethoven non nascono su richiesta di qualche nobile,
per celebrare una determinata occasione, ma dall'esigenza dell'artista di esprimere
e comunicare i propri sentimenti.