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Alopecia androgenetica
maschile e femminile
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femminile
"
cura del Prof. Paolo Gigli vice presidente Sitri
Alopecia frontoparietale
Dalla alopecia androgenetica vera deve
essere distinta l’alopecia frontoparietale
maschile !siologica.
Per capire cosa è l’alopecia frontoparietale è
importante considerare come progredisce la
perdita di capelli nell’uomo e nella donna.
Nell’uomo si ha dapprima un innalzamento
della linea frontale dei capelli accompagnato
da diradamento del vertice, poi un
diradamento alle tempie che dà al taglio dei
capelli la caratteristica forma maschile a M.
Fin qui la caduta di capelli maschile può
essere considerata !siologica e non
obbligatoriamente un preludio alla calvizie,
preferiamo pertanto parlare di “alopecia
frontoparietale maschile !siologica”.
La considerazione che ci sono uomini
stempiati ma non calvi e uomini calvi ma non
stempiati, e l’osservazione che gli inibitori
della 5-alfa-reduttasi hanno scarso e#etto
nel ridurre la velocità di progressione della
alopecia frontoparietale fa supporre che
quest’ultima sia indotta dal testosterone
mentre la calvizie (vera) dal suo metabolita
diidrotestosterone.
Nella calvizie maschile il vertice lentamente
si svuota e l’alopecia progressivamente
con"uisce con le zone calve frontoparietali,
lasciando dapprima un’isola di risparmio al
di sopra della fronte, per arrivare in!ne alla
“calvizie a corona”.
A questo punto, in genere, il de"uvio si
stabilizza con risparmio delle zone temporo
occipitali ed il processo si arresta.
Testosterone
17 OH progesterone
Ecogra!a addominale e pelvica
Non basta la presenza di un comune “ovaio
micropolicistico” (che non è una malattia!) a
provocare un’androgenetica femminile a
pattern maschile ma occorre qualcosa di ben
più grave come un tumore ovarico o
surrenalico secernete androgeni o un de!cit
enzimatico surrenalico come quello di 21
idrossilasi.
La terapia medica della calvizie
Spironolattone
Ciproterone acetato
Canreonato di potassio
Lo spironolattone è un composto steroideo
sintetico analogo strutturale dell’aldosterone
e del progesterone. E’ il più noto dei
“progestinici lattonici”, così detti per la
presenza di un anello lattonico in C17. I
progestinici lattonici sono anche
caratterizzati da un gruppo chetonico in C3
ed un doppio legame tra C4 e C5. Tipico dello
spironolattone è un gruppo tiacetico in
posizione 7 alfa.
Lo spironolattone compete con l’aldosterone
a livello dei siti recettoriali citoplasmatici
dove forma complessi inattivi. Per la sua
attività antialdosteronica lo spironolattone è
da tempo utilizzato come diuretico ed
antiipertensivo, e#etti che di fatto sono
evidenti solo se esiste una espansione di
volume plasmatico e/o una ipertensione da
iperaldosteronismo.
L’uso clinico di questo farmaco ha inoltre
evidenziato una attività antiandrogena e
femminilizzante, simile a quella del
ciproterone, che successivamente si è
dimostrato esplicarsi a livello periferico con
un meccanismo competitivo (analogo a
quello del ciproterone acetato) sul recettore
citosolico del diidrotestosterone e
dell’androstandiolo.
Lo spironolattone è quindi un potente
antiandrogeno recettoriale.
minoxidil
xantine
MINOXIDIL (e sostanze correlate)
Chimicamente il minoxidil è una 2,4 diamino-
6-piperidino-pirimidina-3-ossido con peso
molecolare di 209,25.
Si tratta di un vasodilatatore periferico
diretto, attivo per via orale, senza
interessamento dei recettori beta
adrenergici che non vengono bloccati. E’ un
farmaco ad elevata attività, con emivita
media di 4,2 ore, la cui indicazione era, in
origine, il trattamento della ipertensione
refrattaria alle comuni terapie.
La sua “avventura” come anti calvizie inizia
nel 1979, quando Burton e Marhall
descrissero una ipertricosi interessante la
fronte, i padiglioni auricolari, le tempie, le
sopracciglia e gli avambracci di un uomo di
50 anni, iperteso, che assumeva minoxidil al
dosaggio di 15 mg/die ed ipotizzarono che
una formulazione topica del farmaco
potesse stimolare la crescita locale dei capelli
nelle forme iniziali di calvizie.
Idrocortisone
Ketoconazolo
Aminexil
La terapia topica corticosteroidea in
tricologia viene generalmente sconsigliata
dalla maggior parte degli autori. I cortisonici
"uorurati hanno provocato, con il loro uso
ed abuso, danni cutanei come atro!a, acne
steroidea, dermatite periorale etc. Riteniamo
però che la maggior parte di questi danni
siano in realtà da attribuire all’alogeno
introdotto nella molecola per esaltarne la
potenza ed allungarne l’emivita e che i
corticosteroidi debbano essere attentamente
rivalutati. Esaminiamo le ragioni per cui
riteniamo valido usare corticosteroidi,
particolarmente l’idrocortisone (cortisolo)
nella terapia locale del de"uvio
androgenetico.
Idrocortisone
Estrogeni (17 alfa estradiolo)
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