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Sezione coronale: sostanza grigia e bianca e al centro i ventricoli, al loro interno viene prodotto il
liquido che permette di bagnare il cervello e scendere lungo la colonna vertebrale per portare poi le
info
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Tipologia:
• Tonico-clonico irrigidimento della muscolatura e movimenti involontari, generalizzata o focale
• Assenze
• Stato di male epilettico
Eziologia:
• Epilessia
• Convulsioni febbrili
• Disturbi metabolici (Ipoglicemia), ipotensione, disturbo del ritmo cardiaco glicemia, disturbo
valori elettroliti come sodio e potassio,…
frequenza
Sono fenomeni frequenti:
• 4% dei bambini hanno almeno una convulsione durante l’infanzia
• 1% della popolazione presenta un’epilessia
• 0.7% dei bambini presenta un’epilessia
• 1/3 di tutte le epilessie si manifesta in età pediatrica
Epilessia
• DEFINIZIONE: malattia caratterizzata dal ripetersi di crisi epilettiche con scadenza regolare e da
intepretare in base all’età
• Forme differenti legate a due principali fattori:
• ETÀ: bambino ha un cervello immaturo per cui presenta crisi diverse rispetto all’adulto
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• ZONA DEL CERVELLO CHE DA ORIGINE ALLA CRISI: l’espressione clinica segue la
funzione dell’area cerebrale coinvolta. Es. se nell’area motorica ci saranno contrazioni degli arti.
CAUSE DELL’EPILESSIA
• Malformazioni cerebrali già presente dalla nascita
• Esiti da traumi cranici
• Esiti di incidenti vascolari es: emorragia cerebrale
• Predisposizione genetica: 1/3 dei casi
DIAGNOSI
• Elettroencefalogramma (EEG): permette di registrare l’attività elettrica cerebrale. Si può
evidenzirae l’anomalia dell’attività elettrica e capire di che tipo di epilessia soffre il paziente.
Elettrodi autocollanti sul cranio collegati ad un filo su una macchina e si leggono le onde.
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Movimenti parossistici bambini molto piccoli che quando si svegliano sono spaventati e non
sono caratterizzati dall’epilessia
Altre diagnosi…
• Video-EEG: si può correlare la scarica elettrica con il comportamento del paziente.
• IRM/TAC: permettono a volte di capire la causa dell’epilessia
• ESAMI GENETICI: permettono di individuare le mutazioni che sappiamo essere responsabili di
alcune forme di epilessia
TIPI DI EPILESSIA
• CRISI NEONATALI la maggior parte non legata all’epilessia e sono legati a forti ipossie
durante il parto
• SPASMI INFANTILI
• ASSENZE
• EPILESSIA BENIGNA OCCIPITALE
• CRISI TONICO-CLONICHE
• EPILESSIA ROLANDICA
• CONVULSIONI FEBBRILI
CRISI NEONATALI
• 15% delle crisi neonatali sono legate a una vera epilessia
Altre cause:
• Ipossia
• Emorragia cerebrale
• Disturbi metabolici ( glucosio, elettroliti)
• Infezioni del SNC o infezioni sistemiche
• Terapia importante da subito per evitare o aggravare danni al cervello
Un bebè può manifestate grandi infezioni anche senza la presenza di febbre
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SPASMI INFANTILI
• Età: 3-8 mesi di vita
• M > F predominanza maschile, sono bebe che improvvisamente presentano degli scatti degli
arti superiori verso avanti, aprono le braccia e piangono. Capita spesso e non solo una volta
• Clinica: alzano improvvisamente, di scatto, le braccia conserte e piegano la testa e il busto ,
impressione che il bambino sia spaventato.
• Spesso in serie, a volte in sussulti
Caratteristica: la prima crisi è prolungata, 30 minuti. Può imitare uno stato epilettico
Sintomi compaiono per lo più nel sonno o al risveglio. Esordio graduale e fluttuante
Sintomi classici: perdita di contatto, sguardo fisso, deviazione dello sguardo, ipotonia,
nausea, vomito, enuresi, tosse, cefalea
DD Epilessia Rolandica
La prima crisi è la peggiore, più lunga ed invalidante
Arriva a fine notta, ancora quando il bambino dorme (gutturali suoni forti)
EPILESSIA ROLANDICA
Epilessia focale più comune nell’infanzia
Età: 3-11 anni
Cause genetiche e può essere ereditaria
Crisi soprattutto di notte
Clinica: vocalizzazioni gutturali e contrazioni ritmiche degli angoli della bocca
Crisi brevi e per lo più si interrompono spontaneamente
Di solito scompaiono in modo autonomo nella pubertà o nell’adolescenza:
AUTOLIMITANTI
CRISI TONICO-CLONICHE
• Si verificano a tutte le età
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• Clinica: perdita di coscienza, irrigidimento del corpo = fase tonica, di solito cade a terra, a volte
subentra un breve arresto respiratorio. Successivamente si manifestano spasmi muscolari = fase
clonica
• Dura 2-3 minuti circa
• Chiamate anche Grande Male
CONVULSIONE FEBBRILE
• Crisi convulsiva di solito generalizzata, tonica, clonica, fissità dello sguardo o rotazione oculare,
perdita di coscienza. Seguita da fase postcritica (sonnolenza) di qualche minuto a qualche ora.
• Si presenta nei bambini sani tra i 6 mesi e i 6 anni di vita
• Può comparire quando la febbre sale rapidamente, a volte prima della febbre non è la febbre
ma è il rialzo della temperatura che ci interessa (centro di regolazione della temperatura a livello
centrale che va in tilt e provoca la crisi).
La differenza sta nella diagnosi e nel decorso terapeutico e scomparsa. La manifestazione clinica
del momento è simile all’epilessia tonico-clonico correlato a deviazione sguardo, movimento della
bocca e perdita di coscienza.
CONVULSIONI FEBBRILI
• Frequenza: 2-5%
• Famigliarità, predisposizione genetica importante chiedere ai genitori
• Non è stata dimostrata una relazione causa-effetto tra convulsioni febbrili semplici e epilessia
• La convulsione febbrile può essere
• SEMPLICE: si risolve in meno di 15 minuti e non si ripete nelle 24h, presentazione generalizzata
• COMPLICATA: dura >15 minuti, si ripete nelle 24h, presentazione focale
• STATO DI MALE EPILETTICO FEBBRILE: convulsioni continue o intermittenti che durano
oltre 30 minuti senza recupero neurologico tra loro. Rischio di danno cerebrale
non significa avere epilessia in età adulta per colpa della convulsione febbrile
Diazepam rettale Ottimo da avere in riserva, in ambito ospedaliero in via venosa meglio metterlo
in vena
La convlusione febbrile è legato alla maturazione del centro di controllo della regolazione, quindi
dopo i 6 anni
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• SINDROME DI WEST
• SINDROME DI DOOSE
• SINDROME DI DRAVET
• SINDROME DI LENNOX-GASTAUT
SINDROME DI LANDAU-KLEFFNER
• Sono interessati i lobi temporali, centro del linguaggio
• Esordio tra 3 e i 7 anni
• Difficoltà a capire il linguaggio o a capire ciò di cui si parla = AGNOSIA VERBALE
• Completa perdita del linguaggio = AFASIA
Il 70% dei bambini interessati sviluppa crisi epilettiche di varie forme, soprattutto legate al
sonno: nel disturbo del linguaggio ci sono scariche focali permanenti durante il sonno.
A volte scompare nella pubertà o nell’adolescenza ma è fondamentale un trattamento con
antiepilettico
SINDROME DI WEST
Rara forma di epilessia
Si manifesta nei primi mesi di vita, 6-7 mesi di vita
Clinica: contrazioni muscolari involontarie (spasmi) del tronco e degli arti superiori, si piega
in avanti e a volte alza le braccia. Spesso seguito da crisi di pianto intenso. Perdita di
contatto visivo.
Compromette lo sviluppo psicomotorio
EEG caratteristico: ipsaritmia, onde dalla forma irregolare
FORMA PRIMARIA: nessuna causa evidente, probabilmente dovuta a mutazioni genetiche
non ancora identificate
FORMA SECONDARIA: alla base c’è una causa organica, come una malformazione o una
lesione del SNC
Es. Sclerosi tuberosa, neurofibromatosi
Terapia:
• Vigabatrin, anticonvulsivante molto efficace nella forma correlata con
la sclerosi tuberosa
• ACTH, ormone adrenocorticotropo, negli altri casi • Chirurgia
SINDROME DI DOOSE
• Esordio tra 1.5 anni e 5 anni
• Crisi con spasmi muscolari, con alto rischio di caduta
• Terapia farmacologica non è sempre efficace, alcuni bambini mostrano disturbi dello sviluppo
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SINDROME DI DRAVET
• Esordio 3-9 mesi di vita
• Genetica
• Terapia farmacologica controlla solo parzialmente le crisi
• Il bambino mostra quasi sempre un disturbo dello sviluppo
SINDROME DI LENNOX-GASTAUT
• Esordio tra 1 e i 7 anni
• Crisi in forme molto diverse
• Terapia farmacologica raramente efficace
• Ritardo dello sviluppo a tutti i livelli
• Riconducibile ad anomalie strutturali cerebrali o anomalie genetiche
TRATTAMENTO
Obiettivo: miglior controllo possibile delle crisi, idealmente l’eliminazione completa, senza
anomalie all’EEG e senza effetti collaterali indesiderati
Benzodiazepine per fermare la crisi ( Medicamenti di emergenza)
Anticonvulsivanti ad ampio spettro:
- Gabapentina
- Lamotricina
- Levetiracetam
- Topiramato
- Valproato
- Zonisamide
Meccanismi di azione
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2 grandi famiglie di eccitatori ed inibitori (gioco di equilibrio ciò che eccita la neurotrasmissione
ha bisogno di essere inibito)
EFFETTI AVVERSI
Stanchezza
Aumento di peso es. Valproato
Rischio di calcoli renali es. Topiramato, Zonisamide
Rash allergico
Rischio di crisi convulsive es. lamotrigine peggiora le crisi miocloniche, la carbamazepina
può peggiorare le crisi di assenza o miocloniche per la complessità dei passaggi dei
neurotrasmettitori
Rischio di teratogenicità in gravidanza, sindrome fetale da antiepilettici: labio/palatoschisi,
anomalie cardiache, microencefalia, ritardo di crescita, ipoplasia degli arti. Tuttavia crisi
generalizzate non controllate possono portare a danno e morte fetale
EPILESSIA RESISTENTE
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• 1/3 dei pazienti è resistente al trattamento farmacologico e può avere anche diverse crisi al giorno,
con rilevanti conseguenze negative sullo sviluppo psicomotorio
• Ci sono terapie alternative ai farmaci:
• Chirurgia se presenza di una lesione cerebrale circoscritta, asportabile
• Impianto dello Stimolatore del Nervo Vago: specie di pacemaker applicato sottocute in sede
sternale e collegato con un sottilissimo cavo al nervo vago all’altezza del collo. La stimolazione
provoca una diminuzione della ipereccitabilità cerebrale. Successo del 30-40% dei casi
• Dieta Chetogenica: dieta basata su un’alta percentuale di grassi a scapito di carboidrati e
proteine.
• Dieta normale: 50% carboidrati, 30% grassi e 20% proteine.
• Nella dieta chetogenica: 80-90% grassi e il resto proteine e carboidrati. Successo del 60% dei
casi.
Diagnosi Differenziale
Eventi parossistici non-epilettici
• Durante il sonno: incubi, sonnambulismo, mioclonie del neonato.
• Da sveglio: sincope convulsiva, spasmi affettivi lattante si dispera a tal punto che perde
coscienza e ha movimenti tonico-clonici, «self-gratifying disorder»
• Emicrania con aurea
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