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LIBRO LA CINA NELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI-DALLE GUERRE DELL’OPPIO AD OGGI DI BARBARA ONNIS

INTRODUZIONE

1 OTTOBRE 1949Mao Zedong annuncia la fondazione della RPC; rappresenta la fne dell’assoggetamento e asservimento della
Cina dopo un lungo secolo di vergogna e umiliazione.

13 LUGLIO 2001 il comitato olimpico i. assegna la 29° edizione dei giochi olimpici a Pechino; grandi manifestazioni di giubilo
nelle piazze; presidente cinese era Jiang Zemin; rappresenta la centralità ritrovata.

2008 viene ricordato come l’anno delle olimpiadi, evento che ha posto defnitvamente la Cina della ribalta sulla scena i.
consacrandone lo status di potenza emergente, nonostante tut i suoi problemi come la repressione tbetana che ha scatenato
manifestazioni antcinesi in molte aree del mondo col rischio del boicotaggio delle olimpiadi (nel 2008 cadono anche i 30anni del
varo della politca di riforma e apertura di Deng Xiaoping).

SCOPO PRIMARIO POLITICA ESTERA CINESE resttuire alla Cina la passata centralità

1° CAPITOLO: DA IMPERO DI MEZZO A SEMPLICE STATO SOVRANO

-La visione sinocentrica del mondo

3°-metà 19° secolorapport dell’impero cinese con il mondo esterno all’interno del sinocentrismoantco sistema di relazioni
i. dell’Asia orientale, basato sulla centralità della Cina, assenza di rapport paritari e sul sistema del tributo. Lo stato cinese ,
defnito zhongguo (stato del centro) o tanxiia (tuto ci che sta soto il cielo) era una realtà morale che si identfcava con la civiltà
cinese ritenuta superiore a qualsiasi altra civiltà. All’apice vi era l’imperatore che governava per missione divina atraverso il
tanming o mandato del cielo. Al di fuori di tale realtà vi era il regno della barbarie senza storia e unità. Chi l’accetava e si
identfcava con essa era un civile, un essere degno; chi non l’accetava era un barbaro e non degno di alcuna considerazione. Ai
capi politci di questo regno non era concesso di entrare in contato su un piano di parità con l’imperatore.

-Di conseguenza la nozione di relazioni i. era inesistente, in quanto l’unico rapporto che si poteva instaurare con l’impero cinese e
gli altri stat era uniformata dalla disuguaglianza, rappresentata dall’invio di un tributo a Pechino in cambio del quale l’imperatore
garantva la sua protezione. Secondo l’ideologia confuciana il tributo era l’ato con il quale i barbari riconoscevano l’ordine
confuciano inserendosi al suo interno nel posto che spetava loro; molto spesso l’imperatore rispondeva con doni di uguale o
maggiore valore.

-SUL PIANO FORMALE, IL TRIBUTOesprimeva la pretesa che l’autorità dell’imperatore fosse riconosciuta senza mezzi termini;
ci avveniva atraverso la cerimonia del koutou dove venivano eseguite 3 genufessioni e 9 prostrazioni da parte dei
rappresentant degli stat stranieri ai quali era permesso accedere alla persona dell’imperatore.

-La poca considerazione atribuita dall’imperatore ai capi politci degli altri popoli si evinceva anche dal fato che i rapport con
quest erano da sempre considerat di competenza dei funzionari locali e regolat dalla sezione del ministero dei rit (libu) o del
ministero delle dipendenze (lifanyuan). Il ministero delle dipendenze era stato isttuito dai governant manciù dopo la loro presa
del potere nel 1644 per le questoni relatve alle popolazioni dell’Asia centrale: mongoli che erano stat alleat nella conquista
dell’impero, musulmani del Turchestan, tbetani, russi fno al 1860.

1842sconfta nella prima guerra dell’oppio. In seguito, i rapport con gli occidentali erano di competenza di un alto
commissario residente a Canton, motvo di frizione sin dall’inizio.

1858 Tratato di Tianjin


1860 Convenzione di Pechino alla fne della seconda guerra dell’oppio, nota come guerra dell’Arrow
20 GENNAIO 1861venne costtuito l’ufcio incaricato dell’amministrazione generale dei rapport con i vari paesi, incaricato dei
rapport con l’estero. Nel 1901, con le nuove imposizioni previste dal protocollo di pace del 7 setembre che poneva termine alla
guerra dei Boxier,fu rinominato MAE, assumendo una certa importanza rispeto agli altri 6 ministeri tradizionali: delle fnanze,
della giustzia, del personale, dei rit, della guerra e dei lavori. Contro le disposizioni del 1901 si erano dovute confrontare le fallite
missioni UK, perché rifutate dall’imperatore cinese: 1° nel 1792 con Lord Macartney; 2° nel 1816 con Lord Amherst: allo scopo di
allacciare relazioni diplomatche su basi paritarie e avviare scambi commerciali (imperatore Qianlong; re Giorgio III in UK).

-I tratat ineguali e il Treaty system (sistema dei tratat)


29 agosto 1842l’impero cinese frma il tratato di Nanchino, che poneva fne alla prima guerra dell’oppio e dava avvio alla
stagione dei tratat ineguali: il paese straniero frmatario acquisiva dei dirit nei riguardi della controparte senza la previsione di
alcuna reciprocità, che nel giro di qualche decennio avrebbero contribuito ad assoggetare l’impero cinese alle potenze
occidentali. Il tratato di Nanchino prevedeva l’apertura di 5 port a Canton, Shanghai, Ningbo, Xiamen e Fuzhou al commercio
occidentale; la cessione dell’isola di Hong Kong a UK; l’accordo su una tarifa doganale fssa del 5 %; la possibilità da parte dei
resident stranieri di acquistare terreni e fondare scuole, con grande vantaggio per le missioni cristane; la possibilità per le navi
da guerra straniere di stazionare nei port apert. Inoltre secondo l’art. 2 i consoli UK avrebbero sorvegliato sui loro suddit per
l’adempimento dei loro obblighi nei riguardi dei cinesi, e in tal modo i suddit UK sarebbero stat sotrat alla giurisdizione cinese.
CONSEGUENZE (del tratato)graduale declino dell’impero cinese; politca cinese sempre più invadente da parte di potenze
occidentali; paralisi quasi totale della politca delle autorità imperiali incapaci di reagire e inclini a fare sempre maggiori
concessioni agli stranieri pur di non vedere in pericolo la propria posizione.

OTTOBRE 1843Tratato supplementare del Bogue: stabiliva il principio della exitraterritorialità per i suddit UK resident nei
port apert (vedi su); clausola della nazione più favorita: ebbe l’efeto di legare insieme i principi stabilit dai vari tratat nel
sistema dei tratat, creando una situazione che lo storico Fairbank ha defnito sinarchia: un’amministrazione congiunta sino-
straniera del governo cinese soto una dinasta essa stessa straniera.

1844Tratat simili negoziat con USA e Francia: Tratato di Wanghia e Tratato di Whampoa; la Francia otenne l’inserimento di
un edito che accordava tolleranza al catolicesimo romano, benefcio che in base alla clausola della nazione più favorita si estese
alle altre confessioni cristane.

-Dopo la seconda guerra dell’oppio, i cui termini costtuivano per la Cina una sconfta ancor più grave rispeto ai tratat del 1842-
44, seguirono:
1858Tratato di Tianjin
1860Convenzione di Pechino
Oltre all’apertura di nuovi port, era consentto l’accesso delle imbarcazioni straniere ad alcune acque cinesi interne, il dirito
degli occidentali, quindi anche dei missionari, di circolare all’interno del paese e acquistare proprietà fondiarie, la facoltà per le
potenze di aprire proprie rappresentanze diplomatche permanent a Pechino.

Il periodo delle guerre dell’oppio e la conseguente apertura della Cina contribuirono a ridisegnare la realtà cinese. Cominci ad
afermarsi l’idea che la Cina fosse una potenza come le altre e che quindi dovesse regolare le sue relazioni con il mondo esterno
facendo ricorso agli strument politco-diplomatci degli occidentali, i quali smisero di essere inquadrat come barbari. La balance
of power diventa il modello teorico e pratco della nuova concezione delle relazioni internazionali. Nei decenni seguent, sembr
che le potenze avessero rinunciato a un’azione direta a otenere accresciment territoriali a detrimento della Cina. Ma la loro
pressione venne esercitata in 2 direzioni:
1) all’interno della Cina, cercando di sfrutare i privilegi già otenut e cercando di strapparne di nuovi. Ci in seguito
all’indebolimento dell’impero cinese a causa delle rivolte popolari e antdinastche che a partre dagli anni ’50 e per oltre un
ventennio sconvolsero vaste regioni: ribellione dei Taiping (1850-64) il più importante contro l’ordine costtuito; l’insurrezione dei
Nian a nord; la sollevazione dei musulmani a ovest; altre ribellioni minori direte da società segrete.
2) le potenze fecero a gara per impadronirsi dei territori periferici dell’impero cinese non facent parte della Cina, ma sui quali
rivendicava la sovranità. Tra il 1860 e il 1895 la pressione delle potenze europee venne esercitata in partcolare in questa
direzione, portando avviando il processo di sgretolamento del sistema del tributo, basato sulla relazioni col Vietnam e la Corea.
1879il Giappone stacca dall’Impero cinese l’arcipelago delle Ryukyu
1885la Francia sancisce la perdita del vassallaggio sull’Annam con il tratato di Tianjin
1886UK stacca la Birmania
1895il Giappone stacca il regno della Corea (distacco più doloroso, anche con più gravi conseguenze)

CONSEGUENZE forte riduzione della presenza cinese nell’area; fallimento del programma di autoraforzamento posto in essere
dopo la sconfta nella seconda guerra dell’oppio.

DIBATTITO STORIOGRAFICO SULLE CAUSE DELLA GUERRA DELL’OPPIO2 posizioni:


1) si è sofermata sul signifcato pretamente economico del commercio di oppio visto come la causa della guerra;
2) si è sofermata sugli aspet di natura politco-culturale.
-KARL MARXil crescente trafco dell’oppio era la causa della guerra
-REALTA’ DEI FATTIIl commercio dell’oppio era fondamentale per UK per l’equilibrio del triangolo commerciale: riforniva la
madrepatria del tè cantonese; faceva giungere fno in India prodot e investment UK.
-CHANG HSIN-paocoincidenza innegabile tra la crescita del commercio dell’oppio, gli allarmismi delle autorità cinesi nel far
rispetare le leggi per la sua proibizione e lo scoppio della guerra.
-DAVID FIELDHOUSE ruolo fondamentale giocato dal commercio dell’oppio nel sistema economico-fnanziario UK
-ROBERT MARKS ruolo fondamentale giocato dal commercio dell’oppio per il funzionamento dell’intero sistema economico
mondiale nell’epoca dell’ascesa dell’occidente industrializzato.
-ALTRI STORICI OCCIDENTALIl’oppio costtuì l’occasione della guerra ma non la causa. Guerra scoppiata nel 1839 tra UK e
l’impero cinese. L’assenza di clausole relatve la regolamentazione del contrabbando dell’oppio all’interno del tratato di
Nanchino era una chiara dimostrazione di come UK aveva approftato degli avveniment per poter impostare i propri rapport
con l’impero cinese su nuove basi.

-Le peculiarità dell’imperialismo straniero

2° metà dell’800l’impero cinese venne investto nel processo di spartzione del mondo tra le grandi potenze. Per una serie di
circostante la Cina non venne mai sotoposta a una colonizzazione totale da parte di una o più potenze e non fnì mai per essere
smembrata. Il territorio era troppo vasto per essere dominato da un unico stato e risultava difcile soddisfare tut gli stat che se
lo contendevano. Le potenze sostennero il potere della dinasta Qing (1644-1911) allo scopo di otenere più facilmente i privilegi
necessari per estendere e raforzare il loro potere sul territorio cinese.
-JURGEN OSTERHAMMELquello cinese è stato l’unico caso di regione del mondo in cui operarono tut gli imperialismi della
storia moderna: UK, francese, russo, tedesco, giapponese, USA e in minor misura IT, e in cui furono tentate tute le possibili
forme di infuenza esterna: dal dominio coloniale direto alla manipolazione discreta dei detentori locali del potere. Era una sorta
di imperialismo informale o senza responsabilità, caraterizzato dalla multnazionalità e in cui ogni potenza curava i propri
interessi partcolari.
-HOSEA BALLOU MORSEha operato una tripartzione delle relazioni i. dell’impero cinese: 1830-60: period of confict; 1860-95:
period of submission; 1895-1911: period of subjecton.

Il caratere multnazionale dell’imperialismo straniero in Cina trov espressione in una molteplicità di isttuzioni:
-nel sistema dei tratat ineguali generalizzato grazie alla clausola della nazione più favorita;
-nei port apert creat sulla base di quei tratat;
-nello statuto cosmopolita della concessione i. di Shanghai;
-nell’ispetorato generale delle dogane maritme internamente controllato da funzionari stranieri e a lungo direto da UK Robert
Hart;
-nel potente co-governo del corpo diplomatco di Pechino;
-nelle varie conferenze i. che a partre da Versailles fno ad arrivare a Jalta hanno deciso in modo arbitrario sulle sort future del
paese.

L’impero cinese non fu uno spetatore passivo dei confit sort fra le potenze per la determinazione del suo destno; si è
costantemente impegnato in un processo di assimilazione critca dei modelli e degli element civilizzatori introdot dall’esterno
(sinizzazione). La presenza straniera in Cina si è dovuta confrontare con la forza di resistenza e lo spirito di opposizione del
popolo cinese che hanno contribuito a preservare l’indipendenza del paese.

-La guerra sino-giapponese e lo sgretolamento del sistema tributario

La tradizione locale determin il sorgere delle concessioni straniere: la consuetudine cinese suggeriva di isolare gli stranieri e di
contenere i rapport tra essi e gli indigeni con il risultato che a Canton i mercant europei erano sempre rimast relegat all’interno
di vere e proprie enclave e avevano avuto dei rapport solo con mercant del Cohong, l’unica isttuzione cinese legitmata a
intratenere rapport commerciali con gli stranieri.

Gran parte della popolazione cinese si rese conto che la perdita di importanza del proprio paese avvenne con la disfata
dell’impero ad opera del Giappone, dopo la guerra del 1894-95. La causa della guerra fu la contesa della Corea. Per la Cina
rappresentava lo stato tributario per eccellenza. Alla fne del 16° secolo fu invasa dal Giappone e divenne quindi tributaria anche
dell’impero del Sol Levante. Con l’avvento della dinasta Qing l’impero cinese aveva riafermato i suoi dirit sulla Corea, la quale
contnuava a mandare tribut anche in Giappone, rendendo il suo status incerto. Aveva anche adotato una politca di isolamento
sul piano i. (nominata regno eremita); venne minacciata dal 1853 in seguito all’apertura forzata del Giappone da parte USA. Alla
fne degli anni ’60, il MAE suggerì alla corte coreana l’impossibilità della sua politca di resistenza e la possibilità di aprire i suoi
port spontaneamente.

1876la corte coreana degli Yi (1392-1910) frma il primo dei suoi tratat ineguali con il Giappone della dinasta Meiji (1868-
1912). Il tratato inaugur una fase di scontri crescent tra Cina e Giappone. Di conseguenza si arriva al:

1894-95guerra sino-giapponese persa dalla Cina sia per terra che per mare.
Aprile 1895la Cina acceta i termini del tratato di Shimonoseki: rinuncia al rapporto tributario con la Corea e ne riconosce
l’indipendenza; cessione delle isole di Taiwan e delle Pescadores e della penisola del Liaodong nel sud Manciuria. Il Giappone
acquisiva il dirito di insediare industrie nei port apert.

CONSEGUENZE-accelerazione dell’imperialismo straniero nella nuova variante di imperialismo economico e fnanziario


determinando un inasprimento dei moviment politci interni. L’impero cinese fu soggeto a una politca di spezzetamento,
cosiddeto break-up in cui veniva contesa la partecipazione delle diverse potenze alla sua apertura e sfrutamento economico.
Ci port alla questone dell’Estremo Oriente: l’ormai morente impero cinese afancava l’impero otomano nel ruolo di “uomo
malato”. Da quel momento il Giappone fu il principale concorrente delle potenze occidentali nella loro politca di egemonia
nell’Asia orientale;
-l’occupazione giapponese del Liaodong costtuiva una minaccia ai possediment russi in Estremo Oriente, bloccando sopratuto
l’accesso a un porto in acque libere della ferrovia transiberiana la cui costruzione aveva avuto inizio nel 1891. La Russia afancata
da Francia e Germania atu quello che è stato chiamato triplice intervento (la triplice dell’estremo oriente), con il quale il
Giappone rinunci al Liaodong in cambio di un indennizzo maggiore. Dopo di che l’alleanza venne sciolta, e le altre potenze
interessate pretesero dalla Cina prove di riconoscenza da parte dell’impero.

Ebbe così inizio la lota per i territori in afto e il riconoscimento delle zone di infuenza che alla fne del 19° secolo vedeva: russi
in Manciuria; tedeschi nello Shandong; UK nella vallata dello Yangzi e nell’area circostante Hong Kong e Canton; francesi nella
Cina sudovest; giapponesi sulla terraferma di fronte Taiwan. Tutavia, la competzione fra le potenze si estendeva ben al dilà delle
loro sfere di infuenza. Le concessioni riguardavano linee ferroviarie e miniere, investment nelle industrie dei port dei tratat e
atvità fnanziarie, concessione di prestt (pilastri del nuovo imperialismo economico).

USAinizialmente erano fuori dal gioco perché impegnat nella guerra contro la Spagna. Per il tmore che il mercato cinese
venisse accaparrato totalmente dalle altre potenze, nel setembre 1899 tramite il segretario di stato Hay, indirizzarono alle
potenze la nota dell’OPEN DOOR, con la quale chiedevano il rispeto dell’uguaglianza commerciale, dello statuto dei port apert e
del regime doganale, oltre alla rinuncia ad applicare tarife preferenziali in favore dei propri citadini nelle rispetve zone di
infuenza o dei propri territori in afto. Gli USA volevano limitare le conseguenze dannose per se stessi e rivendicare una
partecipazione ai benefci otenut dagli altri.

21 GIUGNO 1900ribellione dei Boxier e successiva dichiarazione di guerra alle potenze present nel paese da parte
dell’imperatrice Cixii (vedova dell’imperatore Xianfeng 1850-1861). La repressione della rivolta dei Boxier a seguito dell’invio di un
contngente i. composto dalle armate di 8 potenze, poste soto il comando del maresciallo tedesco von Waldersee, divenne
l’occasione per esigere nuovi privilegi territoriali e commerciali.

Il PROTOCOLLO DI PACE imposto alla Cina nel setembre 1901 fu volutamente punitvo:
-alcune clausole dimostravano in modo chiaro come le potenze occidentali avessero approftato delle circostanze, calpestando la
sovranità cinese e inibendo qualsiasi possibile reale futuro sviluppo economico;
-alcune disposizioni costtuivano giustfcate misure di precauzione, come lo stazionamento di guarnigioni straniere a Pechino a
difesa delle legazioni straniere;
-alcune clausole con chiare ingerenze negli afari interni cinesi, come quelle relatve alla sospensione per 5 anni degli esami
imperiali nei distret dove sono stat massacrat gli stranieri o il divieto fato ai resident cinesi di entrare nel quartere delle
legazioni a Pechino;
-l’art. 6 imponeva alla Cina di pagare un’indennità di 450milioni di tael, per le perdite causate e i danni subit da persone e beni
stranieri. Tale indennità garantta dalle dogane già soto amministrazione straniera e della gabella era pagabile in oro in 39
annualità a un tasso del 4 % annuo; alla fne della seconda guerra mondiale il tratato di pace posero fne al sistema di privilegi
occidentali e la Cina dovete pagare 980milioni di tael.

Le potenze intervenute a sedare la rivolta dei Boxier hanno otenuto un tratamento riservato da parte della Cina; l’impero cinese
abbandon quell’ateggiamento di assoluta chiusura nei confront delle riforme che nel 1898 aveva determinato la sua reazione
di fronte al movimento dei 100 giorni. Venne lanciato un vasto programma di riforme deto nuova politca, con il quale la dinasta
cerc di garantre la propria sopravvivenza e quella dell’impero. Secondo Joseph Esherick la dinasta dei Qing si era ridota a poco
più di un disprezzato ente che riscuoteva le tasse per le potenze straniere. Il nuovo movimento rivoluzionario di nuovo secolo che
ebbe il suo massimo rappresentante in Sun Yat-sen si svilupp in rotura con il potere auspicando l’abbatmento del sistema
imperiale e rivendicando l’isttuzione della repubblica.

-L’avvento della repubblica cinese e i primi tentatvi di riscossa

1912avvento della repubblica; contrast e guerre civili accompagnarono i primi passi del sistema repubblicano impersonat da
Yuan Shikai e in seguito dai vari signori della guerra che per circa un decennio si contesero il potere. Il nuovo potere
repubblicano:
-riconobbe alle potenze straniere tut gli obblighi assunt dalla dinasta Qing;
-il controllo politco ed economico esercitato atraverso il corpo diplomatco straniero a Pechino si fece più saldo;
-il controllo straniero sulla dogane maritme ancora più streto con la gestone della raccolta delle entrate, che doveva servire
per ripagare le potenze dei debit che la Cina era stata costreta a contrarre.

Gennaio 1915 il governo del Giappone cerca di raforzare il proprio controllo sulla Cina, presentando a Yuan Shikai le 21
domande: elenco di richieste divise in 5 gruppi di artcoli. I primi 4 si riferivano a problemi di gestone delle ferrovie, espansione
industriale commerciale giapponese in Manciuria e nella Mongolia interna orientale; il 5° riguardava il principio della sovranità
aprendo la strada alla trasformazione della Cina in un protetorato. Questo prevedeva l’inserimento di consiglieri giapponesi
nell’amministrazione interna e la gestone congiunta dei servizi di polizia dove risiedevano suddit giapponesi. Seguirono proteste
che costrinsero Tokyo a retrocedere da quest’ultmo gruppo di richieste avanzate ma dopo l’ultmatum giapponese Yuan Shikai
dovete piegarsi alle prime richieste.

1916 Yuan Shikai muore. I governi successivi non volevano accetare la situazione di privilegio accordata al Giappone.

La partecipazione della Cina alla prima guerra mondiale avrebbe potuto rappresentare una prima opportunità di riscato; venne
vanifcata da vari accordi concludi dal Giappone con la Russia, UK, Francia e USA per facilitare l’applicazione del tratato delle 21
domande. Queste evidentemente hanno vincolato le decisioni della conferenza di Versailles che concesse al Giappone gli exi
dirit tedeschi dello Shandong. Alle amputazioni territoriali e alla cessione di fete sempre più ampie di sovranità, si erano
aggiunt il controllo direto su alcuni important organismi dell’amministrazione cinese e una politca indiscriminata di
concessione di prestt fnanziat che avevano lo scopo di rendere il governo cinese del tuto asservito alla volontà dei governi
stranieri. Solo il Giappone ne concesse 31 tra il 1912 e il 1918; i più importante furono: quelli per la partecipazione della Cina alla
guerra europea e i prestt Nishihara con i quali il Giappone cooperava nel controllo dell’esercito e della marina cinese.

6 FEBBRAIO 1922Conferenza di WashingtonTratato delle 9 potenze: frmato da USA, UK, IT, Giappone, Francia, Belgio,
Olanda, Portogallo e Cina. I frmatari si impegnarono nel riconoscere l’integrità territoriale e l’indipendenza politca della Cina e
la sua neutralità in caso di guerra, rinunciando alla delimitazione di nuove sfere di infuenza e raforzando il principio della parità
d’occasioni per tut nel mercato cinese.
-Qualche giorno prima i rappresentant di Cina e Giappone avevano frmato un tratato col quale il Giappone accetava di
rinunciare alla gran parte dei privilegi derivant dal tratato delle 21 domande ma rifutando di rinunciare allo stesso tratato in
quanto sotoscrito dalla Cina in qualità di stato sovrano.

18 SETTEMBRE 1931incidente di Mukden: termina la fase della guerra diplomatca e inizia quella della guerra militare. Fu
accompagnato dall’occupazione militare della Manciuria e dalla creazione nel 1932 dello stato fantoccio del Manchukuo reto
nominalmente dall’ultmo imperatore Qing Puyi (1908-11) che costtuirono il trampolino per l’invasione della Cina negli anni
seguent.

Decisiva si sarebbe rivelata l’azione del regime nazionalista del Guomindang (GMD). Nel programma enunciato all’indomani
dell’inaugurazione del decennio di Nanchino (1928-37), relatvamente alla revisione degli accordi frmat dalla Cina, il MAE Wang
Zhengtng aferm che i tratat ineguali tra la repubblica cinese e gli altri paesi sarebbero stat abrogat alla loro scadenza e che
eventualmente ne sarebbero stat stpulat di nuovi. Per quelli in vigore, il governo avrebbe intrapreso tratatve per portarli a
termine e stpularne di nuovi; per quelli scadut e non sosttuit il governo avrebbe imposto un’apposita disciplina provvisoria per
farvi fronte.
1929un decreto governatvo decise la soppressione dei regimi di exitraterritorialità a partre dal 1° gennaio 1930.
1931un regolamento di atuazione spostava il termine al 1932.

1928-1930-tratat per il ripristno dell’autonomia in materia doganale;


-abbandono di alcune concessioni e territori in afto UK;
-rinuncia dei privilegi di exitraterritorialità da parte di IT, Belgio, Danimarca, Portogallo e Spagna.
1928-37il più grande problema era la minaccia giapponese e la difusione sempre più capillare dei comunist nel territorio.

LUGLIO 1937 guerra sino-giapponese confuita nella seconda guerra mondiale


9 GENNAIO 1943il Giappone rinunciava ai suoi dirit di exitraterritorialità a favore del governo fantoccio di Nanchino
capeggiato da Wang Jingwei, autorizzandolo a imporre la sovranità su tute le concessioni i.; allo stesso tempo Wang dichiarava
guerra a USA e UK.
11 GENNAIO 1943 USA e UK rinunciavano ai loro dirit di exitraterritorialità nei confront del governo di Chongqing
MAGGIO 1947anche il Portogallo rinunciava

14 AGOSTO 1945 accordi cino-sovietci: il governo nazionalista di Chiang Kai-shek accordava il ripristno dei dirit russi sulle
ferrovie mancesi e nei port di Port Arthur e di Dairen, dirit che il governo zarista aveva ceduto al Giappone con la pace di
Portsmouth nel 1905. Questo fu l’ultmo dei tratat ineguali impost alla Cina che ha avuto fne nel 1950. L’URSS ne aveva
subordinato la fne alla conclusione della pace di Tokyo: la sovranità cinese fu ripresa pienamente tra il 1952 e il 1954.
1 OTTOBRE 1949nascita della RPC proclamata da Mao Zedong

2° CAPITOLO: NASCITA DELLA RPC E INGRESSO NELLA COMUNITA’ DEGLI STATI


La rivoluzione di Mao Zedong ha cambiato la Cina contribuendo a trasformare radicalmente le condizioni di vita di centnaia di
persone e creando l’ideologia del maoismo, valori e ideali che hanno infuenzato il movimento studentesco del ’68, diverse
corrent di sinistra occidentali, moviment di liberazione e regimi socialist del TM.

A partre dagli anni ’50 del ‘900 la Cina di Mao ha modifcato gli equilibri i. di potenza: prima di essere una potenza economica è
stata una potenza politca e militare, le cui scelte strategiche hanno segnato le vicende mondiali. I 27 anni di Mao al potere sono
stat anche caraterizzat da tragedie e soferenze patte dal popolo. Nonostante gli errori commessi, il mito del Grande Timoniere
resiste ancora: ci che viene ricordato è il giovane Mao, il leader della Lunga Marcia, il capo della lota di liberazione nazionale
contro l’invasore giapponese, il fondatore di una Cina unita e stabile che ha resttuito al paese lo status di grande potenza, che ha
saputo tener testa e conquistare il rispeto dei più temut nemici (USA).

CHEN JIAN, autore del volume La Cina di Mao e la guerra fredda Mao è stato l’unico ideatore della linea politca sia del partto
che dello stato. Ha avuto un ruolo importante in tute le decisioni prese, come l’intervento cinese in Corea, L’alleanza e la rotura
con l’URSS, il bombardamento dell’isoloto di Jinmen, il sostegno ai comunist in Vietnam, il riavvicinamento agli USA. Prima della
presa del potere aveva esaltato il ruolo della diplomazia e stabilito che tuto fosse deciso dal Comitato centrale del partto; dopo
la proclamazione della RPC ribadì che il potere decisionale sarebbe risieduto nelle mani della Segreteria centrale del partto,
ovvero nel Politburo. La leadership comunista adot una strutura decisionale centralizzata per la politca estera, all’interna della
quale il MAE avrebbe informato la leadership sulla situazione i. e avrebbe portato avant le sue decisioni. Il ministro degli esteri
che nel periodo 1949-58 era Zhou Enlai sarebbe stato un mero esecutore delle politche decise dal presidente.
-Fondamentale il conceto di jixiu geming (rivoluzione contnuata o permanente) secondo il quale lo scopo principale della
rivoluzione maoista era il superamento della vecchia Cina che avrebbe comportato una grande trasformazione sociale verso il
traguardo di una società senza classi e la distruzione del vecchio mondo che vedeva la Cina umiliata e asservita agli interessi delle
potenze imperialiste. Evitare che la rivoluzione contnuata perdesse il suo slancio iniziale era una delle preoccupazioni di Mao,
che si preoccup di trovare gli strument per mobilitare le masse: quest vennero trovat nella politca estera. Tale uso deve
essere compreso nel contesto della cosiddeta mentalità da vitma del popolo cinese, stretamente connessa alle vicende
dell’antca visione sinocentrica del mondo a partre dalla seconda metà dell’800. Solo nel momento in cui la debolezza della Cina
si sarebbe trasformata in forza i cinesi si sarebbero potut afrancare da quel tpo di mentalità; ragion per cui i cinese accolsero
entusiastcamente il programma rivoluzionario di Mao.

OTTOBRE 1971 RPC ammessa al consiglio di sicurezza ONU

-La politca del yi bian dao: l’alleanza con Mosca

POLITICA ESTERAvalori di riferimento: unità, sicurezza, sovranità e indipendenza; il PCC voleva presentare la Cina come
potenza indipendente e non allineata

GIUGNO 1949commemorazione del 18° anniversario della nascita del partto sulla Ditature democratca popolare: in questa
occasione Mao dovete ammetere una terza via con la necessità di pendere per forza da una parte (yi bian dao), ovvero cercare
un’alleanza con Mosca, pur mantenendo l’autonomia e l’indipendenza conquistate, ricordandosi che in varie occasioni aveva
trovato l’stlità di Stalin e dell’Internazionale Comunista.

MAIRE-CLAIRE BERGEREMao cerca l’alleanza dell’URSS per una necessità strategica ed economica essendo anche nel contesto
della guerra fredda dove le potenze si costtuiscono in blocchi per meglio garantre la propria sicurezza.

DICEMBRE 1949Mao lascia la Cina per la prima volta per recarsi a Mosca e negoziare con Stalin; lo fa in piena guerra civile:
Taiwan era stata appena occupata da Chiang Kai-shek e l’autorità sul Tibet non era stata ancora stabilita. Ci costtuiva una piena
dimostrazione della fducia che Mao riponeva nei suoi compagni, e di quelle che erano le priorità di Mao nella politca estera
della nuova Cina. Nell’arrivare a Mosca Mao era inquieto per alcuni motvi: l’incontro con Stalin avrebbe stabilito la fatbilità
della sua politca; non si fdava pienamente dei dirigent sovietci perché la Cina non aveva dimentcato il tradimento di Mosca
dell’agosto 1945; fatcava a riconoscere in Stalin il ruolo di guida del campo comunista. Neanche i sovietci si fdavano dei
comunist cinesi e di Mao in partcolare, anche perché aveva preso il potere senza l’aiuto sovietco e rappresentava il secondo
capo comunista più potente al mondo.

14 FEBBRAIO 1950dopo due mesi di permanenza a Mosca e dopo una serie di tratatve Mao e Stalin siglano il tratato di
amicizia, alleanza e mutua assistenza; stabiliva un’alleanza difensiva, rinnovabile dopo 30 anni, direta contro il Giappone e
implicitamente gli USA. L’URSS si impegnava a resttuire, dopo la conclusione di pace col Giappone o entro il 1952, i dirit che
aveva riacquistato sulla ferrovia della Manciuria, sulla base militare di Port Arthur e sul porto commerciale di Dalian. L’URSS
infat aveva riacquistato tali dirit a seguito della disfata nipponica e della frma del tratato cino-sovietco del 14 agosto 1945.
In cambio la Cina riconosceva l’indipendenza della repubblica popolare di Mongolia.
Il tratato fu completato poi da alcune disposizioni economiche che delusero i cinesi. Infat l’URSS concesse alla Cina un prestto
di 300 milioni di $ al tasso dell’1 % destnato all’acquisto di atrezzature e rimborsabile a partre dal 1954 ed entro 10 anni in
materie prime, oro e divise; tale prestto deluse per le aspetatve cinesi anche perché l’URSS aveva concesso alla Polonia un
prestto ben più alto.
MARZO 1950ci sono altri accordi tra Mao e URSS: sono accordi di cooperazione economica che stabiliscono la creazione di
compagnie miste cino-sovietche per lo sfrutamento del petrolio e dei minerali non ferrosi del Xinjiang e la gestone delle linee di
aviazione civile che collegavano Pechino ai grandi centri dell’Asia centrale e della Siberia sovietca.

Quando Mao torn in patria era entusiasta dell’alleanza con Mosca; era anche consapevole delle persistent divergenze tra lui e
Stalin. Il tratato cino-sovietco del 1950 avrebbe rappresentato la pietra miliare delle relazioni internazionali della Cina per
almeno un decennio. La cooperazione cino-sovietca rimase alquanto limitata; ma Mosca avrebbe approftato ben presto dello
scoppio della guerra di Corea il 25 giugno 1950 per spingere Pechino a una maggiore integrazione nel dispositvo militare,
diplomatco ed economico del blocco socialista.

-La guerra di Corea e il consolidamento dell’alleanza cino-sovietca

La guerra di Corea spost il baricentro della guerra fredda in Asia orientale e segn profondamente la politca estera della RPC.
Fu voluta da Kim II Sung. Mise in crisi Mao, perché si temeva una reazione USA e perché all’epoca i cinesi si preparavano per
l’invasione di Taiwan. Invece per Chiang Kai-shek fu una benedizione perché il presente USA Truman aveva dichiarato che non
sarebbero intervenut in favore dei nazionalist nell’eventualità che Taiwan venisse ataccata. I cinesi avevano già efetuato ad
aprile 1951 uno sbarco su larga scala sull’isola di Hainan schiacciando la resistenza nazionalista in 2 setmane.

27 GIUGNO 1951USA annunci l’intenzione di inviare truppe in sostegno di Syngman Rhee presidente della Corea del Sud e
spostare la 7° fota del Pacifco per controllare la neutralità dello streto di Taiwan.

L’ingresso della Cina nella guerra di Corea, in otobre 1951, avrebbe reso impossibile alla RPC il compimento dell’unifcazione
della patria e avrebbe contribuito a consumare la sua rotura con l’occidente, sopratuto dopo che USA riuscirono a far
condannare la Cina come aggressore dall’ONU; tale condanna impedì alla RPC di essere ammessa fno al 1971 al consiglio di
sicurezza ONU al posto della repubblica di Cina ovvero Taiwan. Seguì poi l’imposizione da parte dell’ONU sempre su pressione
USA di un embargo commerciale che avrebbe reso la Cina ancora più dipendente da Mosca.

La rotura della RPC con l’occidente, non apparve inizialmente come direta conseguenza della vitoria comunista. Nel 1949 infat
UK avevano riconosciuto il governo di Pechino, perché preoccupata dei propri interessi a Hong Kong e a mantenere una posizione
comune con l’India; anche quest’ultma riconobbe la RPC. Il peggioramento dei rapport tra USA e RPC avvenne gradualmente
con una serie di event: la frma del tratato cino-sovietco, l’occupazione del Tibet e l’intervento nella guerra di Corea.
L’escalaton della guerra di Corea, l’estremismo del maccartsmo nascente e il concomitante radicalismo della politca di Pechino
furono i fatori che resero irrimediabile una rotura durata oltre 20anni.

La risoluzione ONU sull’embargo imposto alla Cina, la spinse a stringere i legami ancor di più con Mosca, dalla quale acquist il
materiale bellico necessario per la guerra e aumentava la sua dipendenza economica e strategica. Questa dipendenza strategica,
modifc inoltre l’ateggiamento psicologico di Pechino verso Mosca. Impedendo la sconfta nordcoreana, la Cina era
pratcamente andata in soccorso dell’URSS, il che meteva Mao nelle condizioni di poter rivendicare un tratamento e un rispeto
migliori di quelli che aveva ricevuto da Stalin. L’URSS aveva l’intenzione di evitare la guerra per non afrontare gli USA in
condizioni di inferiorità diplomatca, e tutavia Stalin aveva venduto armi alla Cina: tuto ci convinse Mao della superiorità
morale nei confront dell’URSS.

MARZO 1953Muore Stalin; visita di Zhou Enlai, ministro degli esteri.


27 LUGLIO 1953Fine della guerra di Corea con la frma dell’armistzio di Panmunjon. Ristabiliva la situazione preesistente di
divisione del paese in 2 stat sulla linea del 38° parallelo.

Si apre una fase più distensiva nella politca estera cinese, favorita anche dal successo dell’opera di ricostruzione e stabilizzazione
interne. I rapport con Mosca furono caraterizzat da uno spirito di collaborazione ancora più forte.
OTTOBRE 1954visita a Pechino da parte di Nikita Kruscev; in tale occasione l’URSS abbandonava i suoi ultmi interessi in Cina e
si era impegnata in un piano di sviluppo economico cinese 1955: a Mosca venne frmato l’accordo sulla cooperazione per
l’utlizzazione pacifca dell’energia atomica.

GIUGNO 1954Conferenza di Ginevra sull’Indocina: la Cina faceva il suo ritorno spetacolare sulla scena i. giocando un ruolo
cruciale per il buon esito della stessa, grazie ai solidi rapport avviat negli anni passat col leader del Vietnam Ho Chi Minh che
aveva guidato la resistenza contro il colonialismo francese. L’ato fnale della conferenza stabilì un confne armistziale tra i 2
Vietnam e approv una formula che si avvicinava a neutralizzare Laos e Cambogia lasciando un certo spazio all’infuenza
francese.
Grazie alla diplomazia del MAE, riuscì ad evitare di andar incontro a un’altra guerra di Corea e la costtuzione di uno stato
indipendente esteso a tuto il Vietnam lungo il confne meridionale; inoltre vennero getate le basi per la normalizzazione dei
suoi rapport con l’occidente.
18-24 APRILE 1955Conferenza di Bandung: parteciparono delegazioni di 29 paesi asiatci e africani, per lo più emergent dalla
dominazione coloniale, per afermare la loro volontà di sotrarsi alla politca dei blocchi contrappost. I protagonist principali
furono: Zhou Enlai, Nehru, Sukarno, Tito e Nasser i quali erano espressione di un movimento che spingeva verso la ricerca di una
nuova realtà dei rapport i. basata sul neutralismo e sulla decolonizzazione, ponendo le basi per quello che sarebbe in seguito
divenuto il Movimento dei Non Allineat. Nel comunicato fnale erano contenut i principi essenziali per la promozione della pace
e della distensione del mondo che contribuirono a raforzare quello spirito di concertazione che aveva caraterizzato i rapport
cino-indiani negli anni precedent al fne di trovare una soluzione ai problemi bilaterali e alla questone tbetana e che aveva
portato alla defnizione dei 5 principi della coesistenza pacifca: reciproco rispeto per l’integrità e la sovranità territoriale, non
aggressione, non interferenza negli afari interni, eguaglianza e mutui benefci e coesistenza pacifca. Quest principi erano stat
riconosciut dalla Cina e dall’India alla fne del 1953 come linee guida delle relazioni i. e della politca estera cinese.

Quest principi furono inserit anche nel preambolo del tratato cino-indiano sul commercio e comunicazioni tra la regione
autonoma del Tibet e l’India, frmato a Pechino il 29 aprile 1954, con il quale il governo di Nuova Delhi riconobbe la pienezza
della sovranità cinese sulla regione tbetana rinunciando ai dirit precedent acquistat dal potere UK in India. Tali principi
costtuiscono ancora oggi la base della dotrina ufciale della politca estera della RPC. Zhou approft dell’occasione per lanciare
un appello alla coesistenza con USA e per un regolamento pacifco della questone di Taiwan, il che consent anche di allentare
momentaneamente le tensioni con USA che alla fne del 1954 aveva frmato con Taipei un tratato di mutua difesa scatenando le
proteste di Pechino.

La conferenza di Bandung port la Cina alla ribalta, fno all’assunzione della leadership afro-asiatca; gli anni successivi furono
caraterizzat da un cruciale atvismo diplomatco e dall’incrinarsi dei rapport son Mosca. La Cina infat si poneva come PVS dai
quali l’URSS era esclusa. Inoltre aveva rifutato di aderire al Pato di Varsavia nel maggio 1955 volto a garantre la difesa dell’Est
Europeo.

-La rotura cino-sovietca

FEBBRAIO 1956il 10° Congresso del PCUS Partto Comunista Sovietco avvia la destalinizzazione; il rapporto cino-sovietco
incontra le prime difcoltà. Kruscev aveva agito unilateralmente senza la consultazione con gli altri paesi comunist, Cina inclusa.
Mao era preoccupato di una critca troppo severa di Stalin che poteva avere delle ripercussioni sul regime e sul comunismo.

5 APRILE 1956Mao aveva espresso la posizione del PCC nell’editoriale Quotdiano del popolo dichiarando che Stalin aveva
portato un contributo importante alla causa del marxiismo-leninismo, mentre gli errori erano limitat all’ultma parte della sua
vita.

15 OTTOBRE 1957Accordo segreto per la difesa, dove Mosca si impegnava ad aiutare la Cina ad acquistare le conoscenze
scientfche e tecnologiche necessarie per la creazione di un armamento nucleare.

1958Pechino adot una nuova politca economica: il grande balzo in avant. La Cina voleva porsi come modello, sia di sviluppo
che si rivoluzione, nei confront dei paesi del TM, ataccando il monopolio URSS fno ad allora guida del campo socialista.

1960Alla rotura cino-societca contribuirono: la distensione tra USA e URSS, la crisi sullo streto di Taiwan del 1958 dopo la
Cina aveva otenuto un appoggio contenuto da parte di Mosca, il peggioramento dei rapport sino-indiani sfociato poi nel
confito frontaliero del 1962, il ritro dei tecnici URSS dalla Cina, la denuncia unilaterale da parte di Mosca dell’accordo segreto
del 1957.

-L’isolamento internazionale e la politca terzomondista

Il confito cino-sovietco pose fne alla dipendenza della Cina dall’esterno; all’alleanza cino-sovietca infat è considerata come
l’ultma fase della subordinazione della Cina a una potenza straniera, e condusse nello stesso tempo il paese in un isolamento
politco mondiale, che gli avveniment della rivoluzione culturale (1966-76) avrebbero contribuito ulteriormente ad accentuare.

Mosca e Pechino presero a farsi concorrenza nei paesi sotosviluppat del TM, che diventava così terreno di scontro e conquista
tra il vero socialismo della Cina e il revisionismo e socialimperialismo dell’URSS. La Cina intese porsi alla guida di quel processo
storico portando il proprio esempio di un paese che si era liberato dalla dominazione delle potenze straniere; l’URSS ofriva
invece ai paesi sfrutat dalla colonizzazione aiut economici e il proprio modello di sviluppo basato su industrializzazione e
intervento statale nell’economia. La Cina si rivel perdente in tale competzione; alla fne degli anni ’60 l’arretramento della sua
infuenza era sensibile nella maggior parte delle regioni del mondo.
In partcolare in Asia meridionale e sudorientale in seguito al deterioramento dei rapport con l’India, alle vicende del Tibet di
fne anni ’50 e al confito frontaliero del ’62: tut event che avrebbero determinato l’avvicinamento di Nuova Delhi e Mosca e
come direta conseguenza Pechino a Islamabad, dal quale la Cina avrebbe trato pochi vantaggi, e sopratuto dalla sconfta
cinese nella contrapposizione che si and delineando in Vietnam a partre dallo scoppio della guerra del 1964-65 tra i due exi
alleat. I comunist vietnamit riuscirono a costringere cinesi e sovietci a gareggiare per aiutarli dal momento che la loro lota era
diventata una posta troppo importante nel gioco i. La Cina comunque non riuscì a tener testa all’URSS: Mosca inviava armi
pesant e petrolio, mentre Pechino era in grado di ofrire solo armi leggere e aiut alimentari. Per quanto riguarda l’Asia
sudorientale poi il bilancio fu negatvo anche per la condanna della Cina dell’ASEAN Associazione delle nazioni del sudest asiatco,
che dal 1967 riunì gli stat non comunist della regione e con i quali Pechino non intrateneva relazioni diplomatche, ovverosia
Thailandia, Filippine, Malesia, Indonesia e Singapore.

Fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 la Cina allacci relazioni diplomatche con Guinea, Ghana, Mali, Zaire, Senegal e in
partcolare con la Tanzania, che divenne la benefciaria di important aiut economici, come con la realizzazione della ferrovia
Tanzania-Zambia.

1964La Francia di Charles de Gaulle riconosce la RPC; si ha una crescita dell’infuenza cinese nell’Africa francofona, ovverosia in
Congo, Repubblica Centrafricana e Dahomey.

Nella gran parte degli stat africani l’infuenza cinese arretr in seguito a colpi di stato locali o di fronte allo sviluppo di altre
infuenze. Nello stesso periodo la RPC si rivel perdente in Africa anche nei confront dell’altra Cina, Taiwan. Fin dal 1949 l’Africa
ha rappresentato per le due, terreno di bataglia economica e militare che atraverso il pagamento di ingent somme di denaro si
sono assicurate il riconoscimento diplomatco degli stat africani.

Il fallimento della Cina fu dovuto all’utlizzo dell’approccio terzomondista. Ci port anche conseguenze negatve a metà degli
anni ’60, quando una delegazione di alcuni partt comunist dell’America Latna si rec a Pechino per chiedere a Mao di porre
termine alle polemiche pubbliche contro Mosca che avevano come unico risultato la divisione degli schierament comunist.

APRILE 1969Zhou Enlai per normalizzare la situazione del paese, dovete ricostruire su nuove basi la politca estera della Cina.
Alcuni avveniment come: l’invasione sovietca della Cecoslovacchia nell’agosto 1968, l’enunciazione della dotrina sulla sovranità
limitata di Breznev, gli incident di frontera sull’isoloto di Zhenbao, rischiarono di far scoppiare un confito di ampie proporzioni
con l’URSS; tuto ci aveva confermato la pericolosità dell’isolamento del paese. Tuto ci port a ricercare un avvicinamento agli
USA fortemente voluto dallo stesso Mao. DOTTRINA BREZNEV  autorizzava l'URSS, in quanto stato guida del comunismo, ad
intervenire, anche militarmente, negli afari interni dei paesi alleat.

-La diplomazia del ping pong: l’avvicinamento agli USA

A seguito del riavvicinamento della RPC agli USA, i leader cinesi migliorarono notevolmente la loro posizioni strategica del paese
nei confront dell’URSS, con grande vantaggio per la sua sicurezza.

CHEN JIANil riavvicinamento agli USA è dovuto anche al declino della rivoluzione contnuata di Mao Zedong; infat ci ha
permesso di rilanciare la sua autorità e la sua reputazione, perdute a seguito del fallimento del Grande Balzo in avant e del suo
programma rivoluzionario.

Furono poi le prospetve di disimpegno USA in Vietnam contenute nella dotrina Nixion del luglio 1969 che consentrono a
Pechino di inserirsi nella strategia di politca estera USA. Prima ancora, nel 1968, all’indomani della sua elezione a 37° presidente
USA, Nixion aveva dichiarato pubblicamente di voler migliorare le relazioni con la RPC. DOTTRINA NIXON (o dotrina Guam, dal
nome dell’isola sulla quale Nixion nel 1969 tenne la conferenza stampa in cui enunci per la prima volta i principi della nuova
politca asiatca degli Stat Unit ): il presidente americano all’indomani della sua nomina dichiar che in futuro l'America non si
sarebbe più fata coinvolgere in guerre come quella del Vietnam, e che avrebbe ridoto la presenza militare statunitense in Asia.

1971fu l’anno della svolta. In aprile la visita della nazionale USA di ping pong in Cina diede avvio a quella che è stata chiamata
diplomazia del ping pong, che nei mesi seguent avrebbe portato una visita segreta e un viaggio molto pubblicizzato del
consigliere presidenziale per la sicurezza nazionale Kissinger allo scopo di preparare la visita del presidente Nixion.
9-11 LUGLIOvisita segreta di Kissinger con la quale vennero normalizzat i rapport tra i 2 paesi e vennero scambiat i rispetvi
punt di vista su questoni di interesse comune.
16-25 OTTOBREKissinger torna a Pechino, questa volta non in segreto, con lo scopo di trovare un accordo su quello che
sarebbe stato il Comunicato di Shanghai, che avrebbe costtuito il coronamento della visita di Nixion fssando le relazioni fra i 2
paesi per il resto del secolo.
25 OTTOBREL’Assemblea generale ONU votava l’espulsione di Taiwan e l’assegnazione del seggio alla RPC

21-28 FEBBRAIO 1972Visita di Nixion in quella che è stata defnita setmana che cambi il mondo. Si concluse con il
Comunicato di Shanghai, che sanciva ufcialmente le divergenze tra i 2 paesi riportando separatamente le 2 posizioni. Pechino
aveva afermato che il governo della RPC era l’unico legale in Cina e che Taiwan era una provincia della Cina; la sua liberazione è
un afare interno cinese nel quale nessun paese terzo ha il dirito di interferire. Gli USA sostenevano che vi era un’unica Cina, che
Taiwan ne faceva parte e che non volevano sfdare la posizione di Pechino.
KISSINGERla scelta di avvicinare la Cina era stata compiuta in funzione antsovietca anche a prezzo di metere a tacere la
strategia della lota coloniale. Gli apparve una fredda politca di equilibrio di potere mirante a garantre il successo della
rivoluzione e la mera sopravvivenza del paese.

Al bipolarismo era subentrato un triangolo strategico costtuito da USA e URSS più la RPC, determinando la scissione del campo
socialista.

-L’ammissione all’ONU

Il primo segno evidente del riavvicinamento tra USA e RPC fu la rinuncia da parte di Washington a porre il veto per il suo ingresso
all’ONU. Come è noto la Cina era stata tra le nazioni fondatrici dell’ONU e uno dei membri originari e permanent del consiglio di
sicurezza. Dopo il 1949, anno in cui fu proclamata la RPC, ci fu un dibatto per stabilire chi dovesse rappresentare la Cina all’ONU,
tra Taiwan e Pechino. All’inizio la maggioranza era contraria a Pechino, ma a seguito dell’ingresso all’ONU di molt stat asiatci e
africani il numero di vot favorevoli alla RPC aument sensibilmente. A partre dal 1961 su proposta USA e di un gruppo di stat a
loro vicini, il problema di tale rappresentanza fu promosso a rango di questone importante e in quanto tale avrebbe richiesto la
maggioranza dei 2/3 dell’assemblea generale dell’ONU. Inoltre la risoluzione proposta dall’Albania, di espellere Taiwan e
ammetere Pechino, acquistava sempre più vot favorevoli, grazie alla tendenza terzomondista e ad alcuni paesi alleat della
NATO. Nel 1970 il Canada e nel 1971 l’Italia hanno riconosciuto la RPC come unico governo della Cina e roto le relazioni con
Taiwan.
25 OTTOBRE 1971la risoluzione albanese n. 2758 fu approvata con 76 vot a favore, 35 contrari tra i quali USA, Giappone e
Australia, e 15 astensioni; la RPC entrava a far parte del consiglio di sicurezza ONU al posto di Taiwan.

1972dopo il viaggio di Nixion, anche il premier giapponese Kakuei Tanaka and in visita a Pechino, a seguito del quale vennero
ristabilite le relazioni tra Pechino e Tokyo e rote quelle tra Tokyo e Taipei. Si prevede di negoziare un“Tratato di pace e amicizia”
nel 1978. (già negli anni ‘60 Giappone principale partner commerciale Pechino, nonostante limitazioni imposte a Tokyo dalla cd.
dotrina Yoshida).

1974in ambito ONU, la RPC aderì a un documento per un migliore tratamento per i paesi produtori di materie prime e a
regole più favorevoli per quest in materia di commercio i.

-Le teorie geopolitche di Mao

MAZZEI E VOLPITra le varie teorie geopolitche enunciate da Mao Zedong, quella del yi bian dao sembra essere l’unica in cui la
posizione della Cina risult essere chiaramente favorevole all’URSS il cui appoggio era indispensabile al comunismo cinese nella
fase del consolidamento del potere. Tute le altre teorie risultano in una posizione di equidistanza tra USA e URSS.

TEORIA DELLA ZONA INTERMEDIAproposta da Mao in 2 variant, nel 1957 e nel 1964, sebbene avesse iniziato a svilupparla
dalla metà degli anni ’40. La 1° variante rifeteva la reazione di Mao nei confront della destalinizzazione e dei primi efet della
distensione tra USA e URSS; nella zona intermedia erano inclusi tut i paesi diversi dagli USA e dal blocco URSS. La 2° variante,
seguì la rotura con l’URSS e la riunione nel setembre ’62 del decimo plenum dell’otavo comitato centrale: in quest’ultmo
frangente Mao aveva introdoto la nozione di revisionismo sostenendo che il sistema i. era ormai governato da 3 forze principali
incarnate dall’imperialismo, socialismo e revisionismo (Mosca); Mao suddivideva la zona intermedia in 2 part. La 1° era data dai
paesi del TM il cui criterio di appartenenza era l’esistenza di una dominazione politca; la 2° coincideva con le nazioni del mondo
capitalista come Europa occidentale, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, di tradizione colonialista e in un certo senso
controllate e sfrutate dagli USA. Tali carateristche per Mao, permetevano una solidarietà con i paesi della 1° zona intermedia e
una lota comune contro quelli della 2° zona.

TEORIA DELL’ACCERCHIAMENTO DELLE CITTA’ DA PARTE DELLE CAMPAGNE formulata da Lin Biao nel discorso del setembre
1965 “lunga vita alla vitoria della guerra di popolo”. Con tale teoria Pechino tornava a una visione bipolare del mondo, diviso
per in cità, di cui facevano parte USA, Europa occidentale e l’URSS, e campagne che includevano i paesi dell’Asia, Africa e
America Latna. In tale teoria non si distngueva più tra USA e altri stat del mondo capitalista, l’URSS era considerato paese
sfrutatore, evoluto e industrializzato; venne risaltata la natura del comunismo cinese forgiatosi nelle campagne rispeto a quello
sovietco basato sul ruolo del proletariato urbano.

TEORIA DEI TRE MONDIformulata da Mao ma esposta da Deng Xiaoping nell’aprile 1974 in una riunione straordinaria
dell’assemblea generale ONU sulle materie prime e sviluppo. Secondo questa teoria il sistema i. era struturato in 3 mondi: 1°
formato da USA e URSS in competzione per l’egemonia mondiale e lo sfrutamento dei paesi più poveri, dove il nemico
principale era ora l’URSS; 2° formato dalle forze intermedie alleate ovvero Giappone, Europa, Canada, Australia, Nuova Zelanda;
3° formato dai paesi meno sviluppat e non allineat, ovvero il resto del mondo più la Cina. La teoria implicava l’unione tra
secondo e terzo mondo in funzione antegemonica per promuovere un ordine i. più pacifco ed equo. Rispeto alle teorie
precedent, questa appariva fortemente deideologizzata in quanto rifeteva il mutato clima geopolitco venutosi a creare agli
anni degli anni ’70.

3° CAPITOLO: ALLA RICERCA DI UN NUOVO RUOLO NELL’ARENA INTERNAZIONALE

-La politca di apertura di Deng Xiaoping

18-22 DICEMBRE 19783° plenum del 9° comitato centrale riunito a Pechino; cambio di rota impresso dalla politca avviata da
Deng Xiaoping.

POLITICA DI RIFORMA E APERTURAsi poneva lo scopo di salvare il comunismo cinese e il PCC; sviluppo economico e ascesa
della potenza del paese. Lo sviluppo di cui necessitava il paese doveva passare atraverso la liberazione delle forze produtve e
dall’ingresso della Cina nel mercato mondiale dei capitali e delle merci. Era la politca delle 4 modernizzazioni: agricoltura,
industria, scienza, tecnologia e difesa. Venne realizzata atraverso: 1) la creazione delle ZES Zone economiche speciali con lo
scopo di atrarre capitali e tecnologie estere con politche fscali preferenziali e bonus normatvi; 2 )adesione della RPC a
numerose organizzazioni i. con lo scopo di accrescerne il peso diplomatco e la statura i.
1)Nel 1979 le ZES erano Shenzhen, Shantou, Zhuhai nella provincia del Guandong, Xiamen nella provincia del Fujian e nel 1988
vengono dichiarate aperte tute le cità costere;l’isola di Hainan diventa al contempo una ZES e una provincia a pieno regime,
per migliorare le proprie capacità di EXP, accelerare l’acquisizione di nuove tecnologie e favorire l’afusso di capitali stranieri. A
tal fne, vi erano bassi cost di produzione e manodopera, grande fessibilità, deregolamentazione del mondo del lavoro, bassa
pressione fscale, assenza o quasi di qualsiasi controllo da parte delle autorità centrali. Tra il 1978 e il 1999 confuirono in Cina
circa 1/3 degli IDE Investment diret esteri di tuto il mondo e di quest almeno i 2/3 provenient da paesi asiatci, in primis Hong
Kong, Taiwan, Giappone, Corea del Sud e paesi del sudest.
2) La RPC aderì nel 1980 al FMI e alla BIRS Banca i. per la ricostruzione e lo sviluppo; nel 1983 all’OIL e alla IAEA; nel 1985 alla BAS
Banca asiatca di sviluppo; nel 1986 al GATT Accordo generale sulle tarife e sul commercio conclusasi nel 2001 con l’ingresso
all’OMC (WTO). Così facendo la Cina passa da un’assenza pressoché totale nell’economia mondiale ai primi post nelle classifche
delle principali potenze esportatrici (la seconda alla fne 2011) e importatrici (la prima di armi; di carbone; tra le prime cinque di
petrolio).

L’accetazione dell’ordine economico mondiale comport necessariamente un adeguamento del quadro giuridico cinese alle
regolamentazioni e alle pratche i. in merito sopratuto alla trasparenza statstca, misure di protezione dei brevet,
riconoscimento dell’arbitrato i. per dirimere le controversie tra partner cinesi e stranieri. La Cina lo ritenne lo strumento
necessario e quasi inevitabile per raggiungere l’obietvo della crescita e della stabilità.

L’esperienza della ZES fu messa in discussione dalla fazione conservatrice: rappresentava una sfda alla tradizione
dell’autosufcienza vista la loro partcolare natura di laboratori di sperimentazione capitalistca perché ricordavano l’esperienza
otocentesca dei port apert e delle concessioni straniere.

La POLITICA DI RIFORMA venne inquadrata all’interno dei cosiddet 4 principi cardinali: mantenimento della via socialista,
sostegno della ditatura democratca del popolo, rispeto della direzione del PCC, fedeltà al marxiismo-leninismo e al pensiero di
Mao. Quest principi indicavano che la riforma era vincolata a precisi limit e obietvi sopratuto i merito al tema della riforma
politca e del rapporto tra sistema-politco ideologico e trasformazione economico-sociale.

-Il dilemma del 4 giugno 1989

SETTEMBRE 198212° congresso del PCC


DICEMBRE 1984accordo cino-UK per l’integrazione di Hong Kong
MARZO 1987accordo cino-portoghese per il recupero di Macao

I rapport con gli USA a seguito della frma del comunicato congiunto il 15 dicembre 1978 e l’avvio delle relazioni diplomatche
ufciali a partre dal 1° gennaio 1979 avevano conosciuto un andamento altalenante. Questo per il mantenimento dei stret
legami tra Washington e Taipei sancit dal Taiwan Relatons Act, per l’innalzamento delle barriere doganali USA nei confront di
alcuni produtori cinesi e per i sospet di Washington in merito alla fuga di segret di alta tecnologia militare USA dalla Cina verso
paesi terzi. Tutavia da entrambe le part si registrava l’interesse al mantenimento dei buoni rapport. Per i cinesi erano cruciali
per contnuare a garantrsi l’accesso alla tecnologia, armament e mercato USA; per gli USA la cooperazione cinese era necessaria
per bilanciare l’ascesa della potenza militare sovietca in Asia e nel Pacifco.

ANNI ’80 riavvicinamento cino-sovietco. Tutavia la Cina considerava 3 ostacoli principali alla normalizzazione dei rapport:
presenza in Afghanistan, sostegno alla politca vietnamita in Cambogia, dispiegamento militare alle frontere nord e nordest.
Tutavia furono compiut dei progressi important ancor prima che il processo di normalizzazione venisse formalmente lanciato
da Gorbacev a Vladivostok nel luglio 1986. Apriva alla RPC nuove prospetve nelle relazioni con gli stat vicini in primis con Hanoi
il cui miglioramento dei rapport a seguito del ritro delle forze militari vietnamite dalla Cambogia, venne sancito ufcialmente
dalla visita a Pechino del viceministro degli afari esteri vietnamita cinese nel gennaio 1989 nonché l’opportunità di iniziare ad
afermarsi come potenza regionale.

8 DICEMBRE 1987accordo INF sull’eliminazione dei missili a breve e media gitata tra USA e URSS; si accompagnava al
mantenimento di buone relazioni tra Washington e Pechino e a una ridefnizione generale delle relazioni i. in Asia orientale e
sudorientale.

La repressione militare delle manifestazioni di piazza Tian’anmen il 4 giugno 1989, la conseguente delegitmazione interna del
PCC, le sanzioni economiche e l’isolamento diplomatco i. a 10 anni dall’avvio della politca di riforma e apertura, rischiarono di
vanifcare gli important risultat otenut da Deng sia all’interno che all’esterno, in partcolare l’immagine di potenza pacifca che
la Cina era riuscita a costruirsi, e di comprometere il futuro come grande potenza.

16-17 MAGGIO 1979vertce cino-sovietco a Pechino: in questo frangente la leadership comunista cinese rinomin come
ribellione controrivoluzionaria. Era ansiosa di dimostrare al mondo i risultat otenut in un decennio di riforme economiche e di
apertura agli scambi commerciali i. Il governo comunista cinese aveva invitato tut i mezzi di comunicazione di massa i. a
trasferirsi a Pechino per dare testmonianza di quell’evento cruciale.

Il tragico epilogo del 4 giugno 1989 giunse del tuto inaspetato.


REAZIONI MONDO OCCIDENTALE (USA IN TESTA) condanne di principio, sospensione delle visite e dei contat ufciali,
cessazione della vendita di armi, applicazione di sanzioni economiche, congelamento di credit e investment. Il Giappone rimise
in discussione un importante aiuto bilaterale accordato nell’agosto 1988 in occasione della visita del premier Noboru Takeshita.
In URSS, nei paesi socialist e nel resto dell’Asia sudest le reazioni furono più contenute. La Cina respinse le critche e condann le
sanzioni straniere defnendole come at di ingerenza negli afari interni cinesi.

Dopo 3 setmane di assenza, dal 9 giugno Deng Xiaoping ricomparve sulla scena politca del paese per ribadire che la sua politca
sarebbe stata mantenuta. Lo fece nel discorso di ringraziamento agli EPL Ufciali dell’esercito popolare di liberazione, a cui si era
fato ricorso per imporre la legge marziale, lodando il coraggio di cui avevano dato prova; discorso pronunciato a Zhongnanhai
sede del PCC e del governo della RPC e trasmesso su tute le ret televisive. Secondo Deng gli event trascorsi non provavano che
la politca di riforma di apertura fosse sbagliata: nonostante i fat recent e le catve infuenze provenient dall’occidente,
l’economia doveva contnuare e la Cina non sarebbe dovuta in alcun modo tornare all’antca politca della porta chiusa. La linea di
Deng fu confermata dal 4° plenum del 13° comitato centrale riunito a fne giugno per formalizzare i nuovi asset di potere a
seguito dell’epurazione del presidente Zhao Ziyang. La nuova dirigenza era guidata da Jiang Zemin che si distnse dall’inizio per
un’intensa propaganda antUSA, quest’ultmi accusat di voler causare un’evoluzione della Cina per farne crollare il sistema
socialista.

La principali preoccupazioni di Deng nel periodo immediatamente seguente ai fat del 4 giugno 1989 furono date sopratuto
dall’isolamento i. e dalle sanzioni economiche e diplomatche occidentali come rese noto lui stesso in un messaggio pubblico agli
inizi del 1900 dove espresse che solo riuscendo a gestre bene i loro problema, gli occidentali sarebbero tornat dai cinesi.

La Cina torn sulla scena internazionale con la seconda guerra del Golfo del gennaio 1991 iniziata con l’invasione dell’Iraq in
Kuwait. Gli USA apprezzarono l’ateggiamento cinese: la RPC aveva votato a favore di tute le risoluzioni ONU compresa
l’imposizione delle sanzioni astenendosi nel momento del voto della risoluzione 678 che autorizzava l’uso della forza. La Cina
otenne in cambio la sospensione di ogni forma di embargo e di limitazione imposta dopo i fat di piazza Tian’anmen. I leader e i
diplomatci straniere ripresero le loro missioni a Pechino. Nell’agosto 1991 giunse in Cina il premier giapponese Toshiki Kaifu,
seguito in novembre dal segretario di stato USA James Baker: tuto ci venne reso noto dal MAE cinese Qian Qichen. Un anno
dopo, il viceministro degli esteri Liu Huaqiu esponeva il suo rapporto riferito all’anno 1992: la RPC aveva stabilito nuove relazioni
diplomatche con ben 15 paesi, il più importante la Corea del Sud; intrateneva relazioni ufciali con 154 governi stranieri; aveva
rapport di scambio e cooperazione economica, commerciale, scientfca, tecnologica e culturale con oltre 200 paesi e vari ent.

-Il Nanxiun e il decennio glorioso

INIZIO 1992Deng Xiaoping compie un viaggio importante al Sud (NANXUN)

18 GENNAIO-21 FEBBRAIO 1992NANXUN: discorsi pronunciat da Deng. Egli present la tesi secondo la quale il PCC se non
fosse stato per i risultat della sua politca non sarebbe stato in grado di sopravvivere e un evento traumatco come quello del 4
giugno 1989 e il paese sarebbe fnito nel caos e nella guerra civile.

DENG risponde alle critche dei conservatori con una metafora di Mao sostenendo che la sua politca non dovesse essere portata
avant come una donna dai piedi fasciat, ma dovesse marciare coraggiosamente in avant per 30 o 40 anni o anche di più, con ci
intendendo che doveva essere portata avant senza esitazioni e invitando chi si opponeva a farsi da parte.

OTTOBRE 1992Venne ufcializzata l’iniziatva di Deng al 14° congresso del PCC; venne adotato il conceto di economia
socialista di mercato. Si mirava a costruire il socialismo dalle carateristche cinesi: ci comportava che mercato e piano fossero
strument di pari dignità per la regolazione dell’economia prevedendo per lo stato un ruolo più marginale all’interno della
gestone dell’economia. Questa formulazione intervenne per rassicurare la fazione conservatrice, resttuire fducia agli
imprenditori cinesi e investment stranieri e fornire a Jiang Zemin una forma di legitmazione che a partre da quel momento era
legata alle riforme economiche.

1992anno decisivo per la Cina riformista postmaoista; il momento di svolta a partre dal quale le forze liberate dalla riforma
economica e amministratva presero uno slancio inarrestabile facendo degli anni ’90 un decennio glorioso.

-Il dibatto sul nuovo ordine internazionale e la nuova diplomazia omnidirezionale

INIZI ANNI’80Il conceto del MULTIPOLARISMO ha fato il suo ingresso nella comunità di studiosi di politca i. e dei policy
makers cinesi; divenne percezione dominante solo un decennio dopo.

INIZI ANNI ’90gli studiosi cinesi erano convint del fato che con il venir meno del vecchio sistema i. bipolare, il mondo fosse
entrato in una nuova epoca di transizione verso il multpolarismo.

DICEMBRE 1991 in un discorso di fne anno sullo stato delle relazioni i. della Cina il MAE Qian Qichen aferm che sebbene il
mondo si trovasse in una fase di transizione e il nuovo modello non avesse ancora preso forma, sembrava essersi delineata una
strutura approssimatva del nuovo sistema i. nella quale una superpotenza e diverse potenze interagivano e lotavano l’una
contro l’altra: quella era la fase iniziale dell’evoluzione verso il multpolarismo

MARZO 1992 conferenza stampa; Qian ribadì che la rotura del vecchio ordine mondiale signifcava la fne del sistema bipolare
caraterizzato dall’ostlità fra le 2 superpotenze e aferm che il nuovo mondo avrebbe avuto verosimilmente una strutura
multpolare.

Gli analist cinesi avevano in mente 3 possibili modelli per il nuovo sistema multpolare:
1) una strutura tripolare i cui poli erano costtuit da UE, USA e dalla regione Asia-Pacifco;
2) una strutura pentapolare che includeva USA, Germania, Russia, Cina e Giappone;
3) una strutura costtuita da una superpotenza USA e da 4 grandi potenze UE, Giappone, Russia e Cina.
Tra tut, il modello preferito dagli strateghi cinesi era il terzo.

Secondo i commentatori occidentali, dalle ceneri della guerra fredda stava emergendo un nuovo ordine unilaterale a guida USA.
Secondo alcuni analist cinesi, MAE compreso, le capacità USA non corrispondevano alle loro ambizioni dal momento che stavano
incontrando grosse difcoltà sia in patria che all’estero. Secondo Wang Pufeng diretore aggiunto della sezione delle ricerche
sulla strategia dell’accademia delle scienze militari di Pechino, la vitoria USA del Golfo aveva contribuito a palesare una certa
riduzione delle capacità USA di controllare il mondo, anche perché ricevetero aiuto da parte di altri paesi; inoltre vi è
l’indebolimento economico USA che si traduce nella riduzione del loro potere globale. Gli USA sognano un’egemonia unipolare
ma non possono permetersela economicamente.

Pechino atu degli important riaggiustament della propria politca estera dopo gli event del 4 giugno 1989, racchiusi in quella
che James Hsiung descrive come DIPLOMAZIA OMNIDIREZIONALE: consiste in una politca di buon vicinato volta a rompere
l’isolamento diplomatco dopo gli event del 4 giugno 1989 e a far fronte ai nuovi cambiament intervenut nel sistema i. al
termine della guerra fredda che vedeva gli USA in solitaria egemonia.

LINEA POLITICA IN 28 CARATTERIdiretve che Deng Xiaoping aveva impartto su come afrontare il mondo all’indomani degli
event del 4 giugno 1989: osservare e analizzare gli sviluppi con calma; afrontare i cambiament con pazienza e fducia; metere
al sicuro la nostra posizione; dissimulare le nostre potenzialità e non esporsi; mantenere un basso proflo; non ambire mai alla
leadership; lotare per conseguire gli obietvi.
-La Cina era rimasta, in un ambiente globale che le era apertamente ostle, l’unica potenza a rappresentare il socialismo marxiista.
Pechino doveva necessariamente costruirsi una base regionale al fne di mantenere il suo peso. La regione dell’Asia-Pacifco
sembrava adatarsi perfetamente a tali necessità. Stabilire rapport di buon vicinato con i paesi vicini divenne uno dei principali
postulat della nuova politca estera della RPC negli anni ’90. La Cina compì passi diplomatci important per sviluppare relazioni
con i paesi limitrof della regione in ambito bilaterale e multlaterale. Progressi important in ambito ASEAN e APEC Cooperazione
economica Asia-Pacifco alla fne del 1991; relazioni diplomatche con tut i 6 paesi dell’ASEAN (Indonesia, Malesia, Filippine,
Singapore, Thailandia, Brunei); invitata alla cerimonia di inaugurazione del nuovo vertce tra i MAE dei paesi ASEAN e a
partecipare colloqui con quest nel 1992; nel 1991 entr a far parte dell’APEC accetando anche l’ingresso di Hong Kong e Taiwan.
I principi della politca estera cinese avevano conosciuto una certa evoluzione: accrescere la fducia, ridurre i problemi, allargare
la cooperazione ed evitare i confit, furono i nuovi postulat enunciat da Jiang Zemin durante il suo incontro con il presidente
USA Clinton a Seatle in occasione del vertce APEC nel 1993. La Cina increment il numero di accordi bilaterali, aderendo a vari
accordi commerciali e tratat di sicurezza. Ha dato anche il suo contributo in materia di sicurezza globale aumentando il proprio
impegno in sede di consiglio di sicurezza dell’ONU e intensifcando la sua partecipazione alle missioni di mantenimento della
pace impegnandosi in prima linea nel controllo globale delle armi e della non proliferazione.
-La teoria della minaccia cinese

L’ascesa economico-politca e militare della Cina a partre dalla seconda metà degli anni ’90 ha alimentato un acceso dibatto: la
questone è se la Cina più prospera e potente potrebbe essere una nazione irrazionale e bellicosa che potrebbe sfdare l’ordine i.
o se sarà un membro pacifco e responsabile.

TEORIA DELLA MINACCIA CINESE-Secondo alcuni studiosi, l’ascesa economica e militare della Cina rappresenta una sfda per
l’Asia e per la sicurezza globale in quanto potenzialmente in grado di rovesciare l’equilibrio di potere e fungere da scintlla per un
riallineamento degli equilibri sia in Asia sia nel resto del mondo; negli USA i neocon, fortemente infuent nell’amministrazione
Bush, hanno ammonito che la prospetva di una superpotenza cinese presumibilmente intenzionata a estendere la propria
sovranità lanciando una guerra aggressiva nei confront dei vicini, costtuirebbe una pericolosa sfda per la supremazia USA.
-Secondo altri studiosi, la crescente integrazione della RPC nel sistema i., a partre dalla sua inclusione all’ONU, ha favorito la
costtuzione di limitazioni nella sua condota di politca estera e incentvi per il rispeto delle norme prevalent nell’atuale
sistema di relazioni i. che contribuiscono a farne una potenza conservatrice e rispetosa dello status quo.

Il confronto politco ha coinciso con un dibatto teorico tra gli studiosi di relazioni i. che ha coinvolto 1) realist e 2) liberali.
1) Uno dei più grandi postulat del realismo è che l’ascesa e la caduta delle grandi potenze costtuisce parte integrante delle
norme basilari del cambiamento e dello sviluppo nelle relazioni tra stat. Tute le grandi potenze sarebbero essenzialmente
revisioniste perché in un sistema di anarchia i. (assenza di un ente sovranazionale gerarchicamente superiore dotato di un potere
coercitvo in grado di risolvere le dispute tra paesi sovrani) gli stat sono portat a ricercare la massima sicurezza per sé atraverso
il dispiegamento del massimo potere al fne di garantre la propria sopravvivenza.
Anche la Cina sarebbe una potenza revisionista in quanto insoddisfata del suo ruolo nel sistema i., e per la sua grande civiltà e la
lunga storia di umiliazioni è presumibile che adot lo stesso comportamento di altre potenze emergent del passato, come la
Germania guglielmina.
2) Le riforme dello stato cinese e le crescent interazioni con il mondo capitalistco contribuiranno a renderlo più aperto e
democratco con grande vantaggio per la stabilità e la sicurezza i. Ne sono esempi Taiwan, Corea del sud e altri paesi dell’Asia
orientale, all’interno dei quali a partre dagli anni ’80, la modernizzazione economica è stata seguita dalla liberalizzazione politca
e dalla democratzzazione. Data l’importanza di un ambiente globale pacifco per la modernizzazione economica cinese, la RPC
non avrebbe alcun interesse a destabilizzare l’atuale ordine i.

GERALD SEAGAL, ANDREW NATHAN, ROBERT ROSS (critci della t. della minaccia cinese) la Cina è troppo debole a livello
economico e militare per costtuire una reale sfda per l’Occidente; nonostante le sue dimensioni resta una potenza vulnerabile
con pressant problemi di sicurezza ai suoi confni.

ALASTAIR IAIN JOHNSTON, AVERY GOLDSTEINla Cina è una potenza rispetosa dello status quo; ci è dimostrato dalla sua
volontà di aderire alle regole del gioco integrandosi nell’ordine economico i. e dalla sua crescente partecipazione alle
organizzazioni multlaterali. Nonostante le sue ambizioni, è lontana dal costtuire una minaccia alla supremazia USA.

-La risposta di Pechino: la teoria dell’ascesa pacifca

3 NOVEMBRE 2003LA TEORIA DELL’ASCESA PACIFICA: esposta ufcialmente da Zheng Bijian ( presidente del forum su riforme e
apertura della Cina ed exi vicediretore della scuola del comitato centrale del PCC) nel discorso Il nuovo percorso dell’ascesa
pacifca cinese e il futuro dell’Asia, nell’ambito della riunione annuale del Bo’ao Forum per l’Asia. Tale teoria è stata poi ripresa dal
premier Wen Jiabao, dal segretario generale del PCC e dal PdR Hu Jintao.

10 DICEMBRE 2003Wen Jibao visita l’università di Harvard; fu la prima volta che un governante cinese usava il conceto di
ascesa pacifca per descrivere pubblicamente all’estero la futura immagine della Cina, all’interno del discorso volgere lo sguardo
alla Cina. Pochi giorni dopo, in occasione del 110° anniversario della nascita di Mao, Hu Jintao aveva ribadito la via dell’ascesa
pacifca per sostenere il socialismo con carateristche cinesi.

23 FEBBRAIO 200410° studio colletvo dell’ufcio politco del comitato centrale del PCC; Hu ribadì la necessità di perseguire
tale via mantenendo una politca estera indipendente tesa alla pace.

SCOPO PRIMARIO TEORIArassicurare i paesi del sudest asiatco e USA che la crescita cinese non avrebbe rappresentato un
pericolo per la pace e la stabilità i. e che le altre nazioni ne avrebbero solo benefciato. In successivi discorsi, come quelli del
setembre 2004, Zheng sotolineava l’importanza della cooperazione multlaterale tra le isttuzioni e meteva in guardia dai rischi
derivant da un confronto direto con gli USA. La Cina propugnava la costtuzione di un nuovo ordine politco ed economico i.
atraverso la riforma e la democratzzazione delle relazioni i. I prossimi decenni sono defnit dai leader cinesi di opportunità
strategica: saranno volt al mantenimento di uno sviluppo socioeconomico armonioso migliorando le condizioni di vita della gran
parte della popolazione cinese.
La dimostrazione dell’ascesa pacifca della Cina è data dall’uso di strument soo per il miglioramento dell’immagine della Cina nel
mondo per farle acquisire un’infuenza tale da meterla in grado di favorire la trasformazione dell’atuale ordine USA-centrico in
un ordine multpolare, e dai tentatvi atuat dalla dirigenza cinese per cercare aree di interesse comuni agli USA. Anche se i
rapport con gli USA contnuino a essere caraterizzat da diferenze più profonde di quelle di qualunque altro rapporto bilaterale
esistente tra grandi potenze, i loro interessi si sono sviluppat in un intreccio tale che la cooperazione è diventata il modo più
conveniente di procedere per entrambi i paesi.

KISHORE MAHBUBANIdurante la guerra fredda le relazioni tra USA e URSS erano mantenute stabili dalla cosiddeta distruzione
reciproca assicurata. I rapport odierni tra USA e RPC dalla cosiddeta dipendenza reciproca assicurata. Infat la Cina dipende dal
mercato USA e ci consente a Washington di esercitare una signifcatva infuenza economica sulla Cina. Gli USA sono
doppiamente legat alla RPC dal momento che questa contnua ad acquistare i ttoli del loro debito pubblico contribuendo a
mantenere bassi i loro tassi di interesse e consentendo all’economia USA di mantenersi stabile.

-Reazione governo
Teoria forte sostegno iniziale dai massimi vertci del governo e del PCC (stessi Hu Jintao e Wen Jiabao), ma successivamente
critcata nei circoli accademici e negli ambient vicini al MAE.

-Termine “jueqi” considerato troppo provocatorio, evocava idea che l’ascesa cinese avrebbe portato alla fne ad uno scontro con
USA; inoltre il termine non appariva in linea né con lo status di PVS quale era la Cina, né con il principale detame di Deng
Xiaoping in politca estera, ovvero quello di ” dissimulare le proprie potenzialità e non esporsi” (taoguang yanghui).

-Dall’ “ascesa pacifca” allo “sviluppo pacifco”


Termine di “ascesa pacifca” sosttuito con il conceto di “sviluppo pacifco” (heping fazhan) a sua volta evoluzione del conceto
denghista di “pace e sviluppo” (heping he fazhan) introdoto metà anni ’80 e in linea con i detami della nuova leadership guidata
da Hu Jintao: “società armoniosa” (hexie shehui), sviluppo pacifco (heping fazhan), e mondo armonioso (hexie shijie).

-Conceto di “mondo armonioso” - corrispetvo in politca estera del conceto di società armoniosa – presuppone che l’ascesa
della Cina al ruolo di grande potenza non sconvolgerà l’ordine esistente.

-Concet esplicitat all’interno di un libro bianco (baipishu) di recente pubblicazione (setembre 2011) inttolato “Lo sviluppo
pacifco della Cina” (Zhongguo de heping fazhan).

4° CAPITOLO: LA CENTRALITA’ RITROVATA

-La Cina all’alba del terzo millennio: la nuova strategia soo della diplomazia cinese

GRAN PARTE OSSERVATORI I. 19° secolo: secolo UK; 20° secolo: secolo USA; 21° secolo: secolo RPC.

STIME BANCA USA GOLDMAN SACHS, THE ECONOMIST, NIC Natonal Intelligence Council in futuro l’economia cinese sarà
superiore a quella USA; sarà pari alla scoperta di 4 Americhe; ha gli stessi requisit che hanno consentto agli USA di sorpassare
UK.
-RECENTI SUCCESSI RPC2008 Olimpiadi; 2010 Exipo di Shanghai; 2008-2009 Abile gestone della recessione mondiale

La Cina ha goduto anche del riconoscimento da parte dell’amministrazione USA di Barak Obama di guida dell’economia
mondiale. Alla fne del 2008 la RPC decise per la cancellazione dell’11° summit Europa-Cina: non aveva gradito l’ateggiamento di
apertura da parte europea nei confront di una visita del Dalai Lama e la decisione del presidente francese Nicolas Sarkozy di
incontrarlo in Polonia.

A partre dalla seconda metà degli anni ’90 la Cina ha avviato una nuova strategia diplomatca deta grand strategy. Lo scopo è di
accrescere il peso i. del paese non scatenando una reazione di controbilanciamento. Centrale è il nuovo conceto di sicurezza che
riprende i 5 principi della coesistenza pacifca, promuove fducia, benefci, uguaglianza e cooperazione reciproci. I principali
destnatari erano le repubbliche asiatche emerse dalle ceneri dell’exi URSS, dando vita nel 1996 al cosiddeto gruppo dei 5 o
gruppo di Shanghai, formato da Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan, che si sarebbe trasformato nel 2001 nella SCO
Organizzazione di cooperazione di Shanghai con l’aggiunta dell’Uzbekistan e gli stat del sudest asiatco colpit dalla crisi
fnanziaria.
-La crisi fnanziaria asiatca e l’emergere di una Cina responsabile

LUGLIO 2007crisi fnanziaria asiatca; ha stupito molt osservatori i. che avevano prospetato una crescita dell’economia asiatca
(FMI) e anche perché nei tre decenni prima si era verifcata l’esperienza dei miracoli asiatci. I paesi più colpit erano Tailandia,
Indonesia, Corea del Sud, nonostante la crisi aveva riguardato anche Malesia, Hong Kong, Laos e Giappone.

1998la crisi coinvolge anche Russia, Europa, America


ORIGINI DELLA CRISI, 2 LUGLIOinizia come crisi valutaria a partre dalla svalutazione del bath tailandese, seguito dalla rupiah
indonesiana, peso flippino, ringgit malese, won coreano. In un anno si trasform in crisi fnanziaria con perdite delle borse del
40-50 %.

Jiang Zemin aveva mostrato appoggio per quest paesi ma ebbe al contempo un ateggiamento distaccato perché la crisi non
aveva rilevanza per la Cina. La crisi non l’aveva toccata per varie ragioni: isolamento dei mercat fnanziari, immaturità del
mercato azionario, limitata convertbilità dello yuan cinese che lo teneva al riparo da eventuali giochi speculatvi. Il saldo positvo
della BDP le ha consentto di mantenere alte le riserve valutarie del paese e sostenere quindi il corso della moneta. Ci furono
comunque ripercussioni anche in Cina: crollo delle EXP e degli IDE provenient per il 65 % dai paesi colpit dalla crisi.

Tutavia, tale crisi diede alla Cina l’opportunità di emergere quale grande potenza responsabile. I paesi colpit critcavano gli USA
che sembravano interessat a ricavare dei vantaggi dalla loro crisi, con diretve di politca economica neoliberista promosse dal
FMI. La Cina invece fornì subito aiuto economico e si impegn nello stabilizzare la propria moneta. Infat, un’eventuale
svalutazione le avrebbe consentto di invadere i mercat con i suoi prodot, costringere gli USA a una contradditoria politca
protezionistca, scuotere Wall Street vendendo i miliardi di dollari in suo possesso e guadagnandosi in tal modo la riconoscenza
della regione per il suo comportamento responsabile. Con il suo comportamento da grande potenza responsabile la Cina si era
guadagnata la stma e la riconoscenza dell’intera regione e il suo perdurante sviluppo economico ebbe un ruolo importante nel
consentre il superamento relatvamente stabile della crisi da parte dei paesi colpit.

-Il dibatto cinese sul soo power

Il conceto di soft power è tradoto in vari modi in Cina: ruan shili, ruan liliang, ruan quanli e ruan guoli.

CONCETTO DI SOFT POWERl’idea base venne tradota in Cina nel 1992 con la traduzione dell’opera di Nye Bound to Lead: the
changing nature of american power; apparve in Cina per la prima volta nel 1997 e diventato di dominio pubblico nel 2001
secondo la banca dat del China Academic Journals.
Da allora furono portate avant varie ricerche in merito da parte di studiosi, MAE, riviste accademiche e venne fato proprio dai
massimi vertci del governo cinese. Infat secondo il rapporto di Hu Jintao al 17° congresso del PCC nel 2007, la popolazione era
esortata a potenziare la cultura come parte integrante del soo power della Cina al fne di garantre meglio i dirit culturali basilari
e gli interessi del popolo.

L’atenzione per il soo power emerse PROBABILMENTE in seguito alla consapevolezza da parte dei politologi cinesi che le risorse
di hard power non sarebbero bastate per raggiungere gli obietvi strategici di lungo periodo. Tali fni individuat da Men Honghua
ricercatore alla scuola centrale del PCC erano: -conseguimento entro il 2010 di una posizione di guida in Asia orientale
simboleggiata dall’apertura dell’area di libero scambio tra Cina e ASEAN (inaugurata il 1/1/2010);
-il raggiungimento entro il 2020 di un ruolo guida in qualità di semi-potenza mondiale nell’area dell’Asia-Pacifco;
-la trasformazione entro il 2050 di potenza a livello mondiale.
La realizzazione di tali obietvi era stretamente legata alla crescita del cosiddeto comprehensive natonal power, un termine
sviluppato in Cina nel corso degli anni ’80 al fne di misurare il potere di uno stato-nazione, mediante la combinazione di vari
indici quanttatvi che tenevano conto di fatori di natura militare riconducibili all’hard power e di fatori economici e culturali
riconducibili al soo power. Per la sua ascesa quindi, la Cina avrebbe dovuto contare sulla combinazione dell’hard e del soo power,
in quanto complementari l’uno dell’altro.
A confermare il suo punto di vista (Men) port gli esempi dell’antca Roma, UK e Francia dell’epoca imperiale, USA e URSS nel
periodo della guerra fredda: la loro ascesa infat non era dipesa solo dal potere coercitvo ma anche dall’atratva dei loro valori,
delle loro isttuzioni e dalla loro infuenza culturale.

Similmente, il declino del soo power di un paese appariva stretamente legato al deterioramento del proprio comprehensive
natonal power. Fang Changping professore dell’università del popolo di Pechino aveva spiegato il caso USA, atribuendo tale
declino a 3 cause principali: impopolarità dell’unilateralismo della politca estera USA, la diminuita atenzione USA ai programmi
di diplomazia pubblica, alienazione dell’opinione pubblica mondiale a seguito della guerra in Iraq.

-Strument ed esit principali del potere soo di Pechino

SOFT POWER (defnizione di Joseph Nye)capacità di otenere ci che si vuole tramite la propria atratva piutosto che per
coercizione o compensi in denaro. Nasce dal fascino della cultura, degli ideali e delle pratche politche di un paese. Quando le
nostre politche appaiono legitme agli occhi degli altri il soo power si raforza. Il soo power di un paese si basa principalmente
su 3 risorse: la sua cultura, là dove è afascinante per gli altri; i valori politci, quando se ne dimostra all’altezza in patria e
all’estero; le sue politche estere, quando sono considerate legitme e ricche di autorità morale.
ALAN HUNTERil conceto di soo power ha costtuito parte integrante del pensiero militare cinese per oltre 2000 anni, come
rivela una delle massime più important e maggiormente conosciute dell’Arte della Guerra di Sunzi, leggendario stratega militare
cinese dell’epoca degli stat combatent 403-221 a.C., secondo la quale il miglior stratega è colui che riesce a vincere senza
sparare un colpo.

Quando Nye coni il termine, lo defnì in modo limitatvo escludendo gli investment, aiut economici e diplomazia, ritenut
strument di infuenza più tradizionali, meno soo. Al contrario, nel contesto asiatco i cinesi, ebbero fn dall’inizio un’idea più
ampia del conceto includente element che non rientravano nell’ambito della sicurezza, inclusi aiut economici e investment.

JOSHUA KURLANTZICKla Cina percepisce il soo power come qualsiasi cosa al di là dell’ambito militare e della sicurezza,
includente la cultura popolare, diplomazia pubblica, leve economiche e diplomatche più coercitve, come aiut allo sviluppo,
investment e partecipazione a consessi multlaterali.

ANALISTI E POLITOLOGI CINESI3 meccanismi possono contribuire alla difusione dei valori cinesi e alla proiezione di
un’immagine più positva della Cina nel mondo, per raggiungere gli scopi della grand strategy: 1) diplomazia culturale, 2)
diplomazia economica e 3) un ateggiamento da grande potenza responsabile che contribuisca a confermare l’intenzione di
Pechino di proseguire lungo la via di uno sviluppo pacifco e di porsi quale atore responsabile sulla scena mondiale.

1) FEBBRAIO 2007in un artcolo pubblicato sul Quotdiano Del Popolo, il premier Wen Jiabao insisteva sull’importanza dei
promuovere un’immagine più positva del paese, metendo l’accento sugli scambi culturali, in partcolare scambi accademici,
difusione della lingua cinese, esibizioni artstche, sponsorizzazioni di anni culturali, EXP dell’industria cinematografca ed
editoriale (diplomazia culturale).
-La difusione della lingua e della cultura cinese è stato un elemento chiave dell’accresciuta infuenza i. della Cina. Un importante
contributo è stata la costtuzione di una rete mondiale di isttut Confucio ovvero centri per l’insegnamento della lingua e della
cultura cinese. DICEMBRE 20094° conferenza isttut confucio a Pechino: 282 isttut in 88 stat e regioni del mondo.
Negli ultmi tempi si è anche registrata un’impennata a livello mondiale delle iscrizioni al test per la certfcazione della lingua
cinese HSK, equivalente del TOEFL.

2) DIPLOMAZIA ECONOMICAsi riferisce all’uso di incentvi economici al fne di favorire le relazioni positve nei PVS. In principio
lo scopo cinese era quello di far trionfare il suo modello rivoluzione, ma atualmente la sua strategia diplomatca nei paesi del TM
è posta in termini altruistci, sotolineando specialmente la non ingerenza negli afari interni degli stat. I consistent aiut allo
sviluppo sono indirizzat di gran lunga ai paesi africani; gli investment e le relazioni commerciali rientrano nell’ambito dei
rapport sud-sud e ricondot al principio del reciproco vantaggio.

3)-A livello globale, questo meccanismo si riferisce al coinvolgimento della Cina nelle operazioni di mantenimento della pace
dell’ONU; è il primo tra i 5 membri permanent al consiglio di sicurezza ONU che fornisce più uomini. SETTEMBRE 2007  il
generale maggiore Zhao Jinmin fu il primo cinese a guidare una missione di mantenimento della pace dell’ONU, la cosiddeta
missione MINURSO per il referendum nel Sahara occidentale.
-A livello regionale sarebbe fondamentale raforzare la cooperazione con gli ent regionali, come il meccanismo ASEAN+3 (3:
Pechino, Tokyo, Seoul) del 1997, ARF ASEAN Regional Forum e SCO. Rientrano in questo tpo di meccanismo i colloqui a 6 per la
questone coreana. 2003tratato di amicizia e cooperazione col sudest asiatco del 1976.
2002sotoscrizione di un codice di condota nel Mar Cinese meridionale con i paesi dell’ASEAN (mezzi pacifci), costtuzione di
una zona di libero scambio tra la RPC e l’ASEAN, risoluzione di dispute frontaliere di vecchia data con Russia, India, Vietnam.

DIPLOMAZIA PUBBLICAla Cina la utlizza per potenziare gli scambi e interazioni con il pubblico cinese per averne la
comprensione e il sostegno per le proprie scelte di politca estera. Questa pratca prese avvio negli anni ’80 come parte
integrante della politca di Deng con la costtuzione di un sistema di portavoce ufciali a vari livelli inaugurato con la nomina di
Qian Qichen alla guida del dipartmento delle informazioni del MAE, e proseguita nel 2004 con la creazione nello stesso MAE di
una divisione per la diplomazia pubblica. La Cina ha pubblicato negli ultmi tempi un numero crescente di libri bianchi su
tematche relatve alla politca estera in generale, alla difesa nazionale, a Taiwan, al Tibet.

Gli element che hanno contribuito ad accrescere in maniera signifcatva il prestgio e l’infuenza i. della Cina sono:
-difusione di mode cinesi: agopuntura, medicina naturale, taiji e altre art marziali, fengshui (geomantca maoista);
-successi nell’industria cinematografca;
-premio nobel all’intelletuale Gao Xinjian;
-inaugurazione a Shanghai del circuito di Formula 1 di Jiading;
-assegnazione a Pechino della 29° edizione delle Olimpiadi.

5° CAPITOLO: VERSO UN BEIJING CONSENSUS?


-L’emergere di un modello cinese quale alternatva allo sviluppo

La comparsa di un modello di sviluppo (Beijing consensus) cinese rientra tra i risultat più concret e signifcatvi della diplomazia
economica e dell’esercizio del soo power da parte della RPC.
2004il termine Beijing consensus comparve per la prima volta in un saggio di Joshua Cooper Ramo. La sua analisi partva dal
fato che i paesi in via di sviluppo erano sempre più disillusi nei confront delle prescrizioni liberiste del Washington consensus
alla base del quale vi era la convinzione che il mercato lasciato a se stesso ponesse i paesi sul giusto sentero di sviluppo e della
crescita; tali paesi erano più impressionat dal modello cinese che enfatzzava pragmatsmo, innovazione, stabilità, coesione
sociale e intervento statale, e a diferenza dal primo non vincolava gli aiut economici e fnanziari a certe condizioni, quali buon
governo, democrazia, trasparenza, rispeto della legge e dei dirit umani.

La comunità accademica e scientfca è concorde nel ritenere che la diferenza tra i due modelli risiede nella loro natura di essere
l’uno un modello imposto dall’alto mediante FMI, BM con sede a Washington e sostenute dal dipartmento del Tesoro USA, e
l’altro scelto spontaneamente dal basso. Alcuni autori si sofermano sulle contraddizioni del neoliberismo, che non ha contribuito
al miglioramento delle condizioni dei 49 paesi inquadrat dall’ONU come Quarto Mondo. Altri autori critcano il modello cinese
perché superfciale, ha un caratere aggressivo ed espansionista.

COOPER RAMO nel suo pamphlet Brand China atraverso sondaggi di opinione globale, forniva una visione meno otmistca
della Cina, la quale risultava essere la nazione più incompresa al mondo. Il potere di atrazione cinese era debole, non
conquistava grande fducia ed era poco conosciuta all’estero. Vi era una certa discrepanza tra la visione della Cina che aveva di se
stessa e la sua visione all’estero. La Cina aveva necessità di una 5° trasformazione, della sua immagine nazionale. Secondo
indagini di opinione, nonostante gli USA abbiano perso gran parte del loro fascino (con la guerra in Iraq o la guerra in Vietnam ad
esempio) hanno più possibilità di recuperare la loro immagine e dunque gran parte del soo power rispeto alla Cina.
Quest’ultma infat, nonostante la sua politca estera non provochi in linea di massima ostlità nel mondo, il suo sistema
sociopolitco resta la fonte di preoccupazione principale. La sua crescita economica è ritenuta il risultato di inquinamento, bassi
salari, disoccupazione, violazione dei dirit umani, mancanza di trasparenza, e l’espansione della sua infuenza è ritenuta
conseguenza del fato che rappresenta una minaccia militare, economica e politca per molt paesi.

-Alcune rifessioni sul Beijing consensus


La crescente infuenza di Pechino sembrerebbe dimostrare per che il suo modello cinese abbia poco a che fare con le relazioni
stabilite ad esempio in Africa con i governi autoritari del Sudan e dello Zimbabwe e in Asia centrale con l’Uzbekistan. Risponde
piutosto a dinamiche di natura economica.
-Con riguardo all’Asia centrale, all’indomani della nascita delle nuove repubbliche centro-asiatche Pechino ha investto parecchie
risorse nel tentatvo di modifcare la propria immagine e di apparire quanto più atraente possibile agli occhi delle popolazioni
locali, senza per esit important. Oltre i risultat otenut con la creazione della SCO non risulta che la Cina abbia riscosso
altretanto successo nell’afermazione delle altre component del proprio soo power. A parte le politche di aiut e i fort
investment nei setori dell’energia, infrastruture e comunicazioni, l’inaugurazione di isttut confucio e altre forme di
collaborazione culturale, le popolazioni di queste repubbliche non sembrano interessate allo stle di vita cinese. Inoltre non
vedono di buon occhio l’immigrazione cinese nei loro paesi e la strutura del commercio tra i loro paesi e la Cina che li condanna
al ruolo di fornitori sotosviluppat di materie prime.
-Con riguardo al Sudest asiatco, alcuni sondaggi di opinione del 2008 mostrarono che nonostante tuto gli USA contnuano a
rimanere l’unico garante della pace e solo il 10 % dei giapponesi, 21 % sudcoreani, 27 % indonesiani ha dichiarato di sentrsi a
proprio agio con una Cina futuro leader in Asia.

MARZO 2009acceso dibatto scatenato dalla pubblicazione del volume “La Cina è infelice. La grande epoca, i grandi obietvi, i
nostri problemi interni e l’invasione straniera”, da parte degli esponent cinesi della cosiddeta nuova sinistra.
Il principale postulato racchiuso nel volume, è che la Cina dovrebbe metere da parte la prudenza e riconoscere le proprie
capacità di metersi alla guida dell’Asia e del mondo occidentale; l’opera ha trovato l’appoggio da parte del pubblico giovanile e
delle component più estremiste della corrente nazionalista. Secondo il mondo accademico e intelletuale invece, l’opera ha fato
uso di toni estremistci e xienofobi ed è stata carente di suggeriment costrutvi.

-Peculiarità e sostenibilità del modus operandi di Pechino

12 GENNAIO 2006pubblicazione a Pechino del documento “la politca della Cina in Africa” per il 50° anniversario
dell’allacciamento dei rapport tra Cina e stat africani. Consta di 6 part e presenta 3 punt essenziali:
1)la RPC vuole parità politca e reciproco vantaggio fondat sull’amicizia e sul rispeto, per lo sviluppo dei popoli e per la pace
mondiale;
2)vuole la cooperazione economica per un obietvo comune con benefci per entrambe le part defnita economic win-win
cooperaton;
3)vuole la non interferenza negli afari interni.

La Cina ha fato della non ingerenza negli afari interni il principio fondamentale della loro diplomazia, che agli africani non
dispiace afato.

COLLEGAMENTO con le relazioni stabilite in Sudan, Zimbabwe, Angola, Nigeria vedi materiale AFRICA

Oltre al fato che la Cina non impone il rispeto di standard democratci, impone il principio dell’unica Cina: ovvero l’unico
governo legitmo è quello di Pechino e Taiwan deve essere assunta come una provincia. Solo 4 stat africani riconoscono invece
Taipei: Burkina Faso, Gambia, Sao Tomè e Principe e Swaziland; i restant Pechino. A livello mondiale, Taiwan è riconosciuta da
circa 20 la gran parte dei quali sono insignifcant dal punto di vista diplomatco-strategico.

PILASTRI DEL MODUS OPERANDI CINESE IN AFRICA-prestt a tassi pratcamente nulli;


-abolizione delle tarife doganali sui prodot africani;
-condono del debito estero;
-fnanziamento di imponent infrastruture, cooperazione tecnica e militare;
-elargizione di borse di studio, sostegno diplomatco a istanze africane;
-non ingerenza negli afari interni dei nuovi alleat.

DATI FMI E BM2000-2006: scambio sino-africano prima irrilevante si è quintuplicato; 2004-2006: l’Africa ha registrato surplus
commerciale di 2 miliardi di $ l’anno

DAL 2000 FOCAC Forum di cooperazione cino-africana ogni 3 anni (vedi AFRICA)

CRITICHE AL MODUS OPERANTI CINESEda parte occidentale e da ampie fasce della popolazione africana. Il fato che la Cina
non richieda il rispeto di cert standard determina corruzione e malgoverno. La Cina non contribuisce all’occupazione africana. I
prodot cinesi inondano i mercat africani a scapito della produzione locale. Caratere predatorio e neocolonialista.

L’atratva del modello cinese in futuro dipenderà dalle capacità di Pechino nel contnuare a mantenere tassi di crescita
economica elevat dal momento che qualsiasi frenata potrebbe avere efet letali sul suo potere di atrazione. Come ha osservato
anche Bruce Gilley solo una Cina democratca potrebbe avere forse maggiori occasioni di successo in termini di soo power poiché
acquisirebbe a quel punto la legitmità a candidarsi alla guida mondiale. Tutavia è presumibile che la Cina contnui nell’idea di
una democrazia dalle carateristche cinesi deta democrazia asian style sull’esempio di Singapore, che vede un partto unico che
occupa tut gli spazi politci e che acceta la cooperazione politca di coloro che ne riconoscono la supremazia e accetano di
contribuire alla crescita della società. In termini di soo power la Cina si trova ancora molto indietro rispeto agli USA e al mondo
occidentale in generale e il Beijing consensus ha ancora uno status incerto.

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