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STORIA DELL’ASIA ORIENTALE (1850 - 1949)— ENRICA COLLOTTI PISCHEL

CAPITOLO 2

LE SOCIETA’ DI MODELLO CINESE E LA SFIDA DELL’EUROPA

Cina: Una società ancora ricca ma frustrata e condizionata

Occidente: volontà di espansione economica in Asia, soprattutto inglesi e olandesi con la Cina nei
Mari del Sud.

CINA, ECONOMIA: Cina meridionale era l’area economica dell’impero.

Agricoltura: Sud Cina, agricoltura fondata sulla proprietà privata, coltivata intensamente e con
tecniche avanzate, capace di produrre eccedenze.

Ceto medio: aziende artigiane e manifatturiere di alta qualificazione.

XV-XVII: Involuzione con relative tensioni sociali e reazione punitiva dell’impero contro i gruppi
sociali aspiranti borghesia del sud — detti genericamente “mercanti”. Frustrati e posti al margine
della società dalla BUROCRAZIA dello Stato Centrale: burocrazia selezionata in base al merito ma
intaccata dalla corruzione e dall’autoritarismo dello stato centrale, ben lontano dalle dinamiche
del Sud.

IDEA che fosse necessario tenersi buoni i contadini, perché la povertà delle masse è il primo
fattore di destabilizzazione, piuttosto che aprire prospettive di sviluppo dei mercanti.

1644 DINASTIA QING: mancesi, percepiti come barbari dai cinesi del sud.

Il rapporto con gli europei relegato al margine

Irrigidimento dogmatico del confucianesimo sotto i QING: necessità di legittimare il potere degli
imperatori “barbari” e combattere ogni dissenso degli intellettuali-burocrati.

Conseguenze del commercio con gli europei nel sud: flusso di ricchezza nelle mani dei
mercanti e espansione di grandi manifatture di porcellana e seterie. Fenomeno che poteva
disturbare l’ordine sociale e innestare processi di squilibrio: fenomeno migratorio di masse di
poveri cinesi verso i Mari del Sud. RISPOSTA: relegare il commercio a una cerchia di mercanti
relegati a Canton che avevano il monopolio del commercio con gli stranieri sotto il controllo della
burocrazia statale.

Idea cinese che la Cina fosse al centro del mondo: vendita merci era un favore da elargire o
negare.

700’: Periodo di grande crescita e prosperità, ma dalla seconda metà TENSIONI ETNICHE e
SOCIALI + Aumento costi repressione + aumento forte della popolazione.

1793: Londra invia un’ambasceria guidata da Lord Macartney con il compito di chiudere un
trattato per aprire il commercio e aprire un’ambasciata diplomatica a Pechino.

L’imperatore rifiuta dicendo che la Cina non aveva bisogno. INGLESI: incomprensibile arroganza.

LE MODALITà DELL’ATTACCO STRANIERO ALLA CINA

Il devastante contrabbando di oppio

La mancata apertura del commercio, portò la East India Company e mercanti liberi a importare
grandi quantità di oppio dall’India: nel 1729 erano 13 tonnellate, nel 1870 oltre 6000 tonnellate.

Ciò comportò la nascita di organizzazioni segrete di stampo mafioso che distribuivano a lungo
raggio la droga sbarcata clandestinamente dalle navi inglesi.

Il pagamento dell’oppio portò a un repentino disavanzo nella bilancia commerciale - rapida


perdita di valuta.

CONSEGUENZE: perdita potere dello stato, diffondersi della droga tra i notabili
dell’amministrazione locale e i burocrati più corrotti (connivenze).

189 invio a Canton di un funzionario integro: sfidò gli inglesi facendo bruciare oltre 1300 tonnellate
di oppio sequestrato — Pretesto inglese per dichiarare guerra — scontro a Canton e Shanghai.

1842 fine guerra, Cina accetta il TRATTATO DI NANCHINO.

Il meccanismo di subordinazione agli stranieri

Trattato di Nanchino: cedere a Ing il territorio di Hong Kong, aprire 5 porti del sud, sopprimere
monopolio di Canton, tariffe doganali favorevoli a inglesi, pagamento di 21 milioni di dollari a GB
come compensazioni della guerra e dell’oppio distrutto.

Ulteriore trattato: giurisdizione extraterritoriale quindi impunibilità civile e penale di cittadini GB.

In 2 anni benefici estesi a FR e USA e poi a tutte le potenze.

Aggravati: 1858-1860 FR e GB guerra a Cina con saccheggi e distruzioni fino a Pechino e


imposero apertura di altri 11 porti, libera vendita di oppio, diritto di circolare nel paese e acquisire
proprietà, esenzione imposte interne delle merci straniere, indennità di 300 tons di argento a Gb e
Fr.

CONSEGUENZE: drenaggio argento accumulato, impoverimento tesoro cinese, aumento imposte


interne a danno di contadini e artigiani e manifatture (merci straniere esenti), sottrazione di aree
costiere (in partic a Shanghai) grande a giurisdiz. extraterr.

La fine del sistema di influenze cinese

• 1857 Fr impegnata in Vietnam a costruirsi area di influenza. Vietnam era uno degli Stati Tributari
della Cina, insieme alla Corea. Guerra franco-cinese: 1885 fine guerra, Cina era intervenuta a
sostenere la lotta dei vietnamiti contro l’insediamento Fr nel nord.

• Guerra cino-giapponese 1894: per il controllo della Corea, marina cinese sconfitta. 1895 Trattato
di Pace: cessione Taiwan e penisola Liaodong, 8000 tons di argento, autorizzazione ad aprire
fabbriche Gp in Cina. Potenze europee si oppongono: restituzione penisola in cambio di 1000
tons + estensione diritto di aprire fabbriche anche per le potenze compartecipi.

• Colpo mortale all’economia cinese: indebitamento con Impero Russo.

• Obiettivo comune era la spartizione della Cina: GE a nord, Fr a sud-ovest e Vietnam, Gb valle
Fiume Giallo, Gp si contendeva la Manciuria con l’Impero Russo. USA intervengono per
bloccare la divisione con l’obiettivo di garantire parità di diritti a tutti.

CRISI DEL CONSENSO, SCLEROSI DEL POTERE

I fattori interni della crisi cinese

• Crisi determinata non solo da invasione occidentale, ma anche da cause interne: economia
tradizionale non poteva sostenere l’aumento demografico + emarginazione ceto medio
produttivo + sistema fiscale punitivo per produttori.

• COMPRADORES: uomini con capacità finanziaria e rete di interessi locali - antichi o recenti -
che permetteva loro di fungere da intermediazione con le aziende straniere. Data la forte
circolazione di oppio, queste reti finanziarie e di influenza spesso avevano carattere mafioso o
illecito.

• Drenaggio argento comportò oneri sui più poveri che venivano salariati in rame, e dovevano
pagare le imposte in argento.

Il susseguirsi di ribellioni sociali ed etniche

- 1850 regioni del sud-ovest movimento “Celeste regno della grande pace” fondato da Taiping
Tianguo su basi ideologiche vagamente mutuate dal cristianesimo eterodosso: contadini poveri
e etnie di minoranza travolsero l’ordine sociale nella Cina meridionale arrivando a conquistare
Nanchino nel 1853, installandovi la loro capitale:

• Leva sulla tradizione anti-mancese e sull’antico ribellismo pauperismo vs proprietari e notabili


locali

• Ideologia Taiping di origine cristiano-ugualitaria antitetica al confucianesimo tradizionale

• Guidati da comandanti geni militari favorevoli a modernizzazione sul modello delle società
straniere.

- 1857 REPRESSIONE - sconfitta Taiping ad opera degli STRATI ABBIENTI: ceti medi e alti delle
campagne (proprietari terrieri, notabili, coltivatori prosperi) che mobilitarono le forze rurali
interessate a mantenere lo status quo e il rispetto delle gerarchie. 20 milioni di vittime.

Il tentativo dell’autorafforzamento

Atmosfera mutata: ribellione riportò la direzione del paese nelle mani della classe dirigente, non
più ai mancesi.

1. TENTATIVO DI RISANAMENTO AGRICOLO:

• MISURE: tradizionali tra cui costruzione di opere idrauliche, riduzione dell’onere fiscale e dei fitti.
Misure a vantaggio dei proprietari terrieri e dei coltivatori benestanti piuttosto che dei contadini.
Nessun beneficio per gli artigiani e imprenditori locali, anzi: tassa sui trasferimenti interni di
merci, altro onere rispetto al gap competitivo derivante dall’esenzione fiscale concesso ai
mercanti stranieri. RISULTATI: miglioramento burocrazia e riduzione della corruzione.

2. TENTATIVO DI MODERNIZZAZIONE MILITARE:

• La superiorità degli stranieri risiedeva nei cannoni e nelle corazzate. Programma di


modernizzazione: creazione di arsenali e fabbriche per produrre armi e baci in Cina.
PROBLEMI: 1- Personale straniero spesso squalificato 2- Denaro investito: da conti pubblici o
prestato da stranieri, quindi niente mobilitazione di risorse interne (compradores). 3- Direzione
delle aziende ai burocrati più eminenti: No conoscenze gestione azienda capitalista + gestione
corrotta e clientelare e nepotistica, utilizzo a fini di arricchimento personale e familiare.

Base dell’ordine sociale erano l’intreccio tra notabili rurali, burocrazia e controllo dei fondi
pubblici.

Distruzione dell’ordine sociale ad opera dei giapponesi nel 1894.

L’inizio del dibattito politico e culturale

IL RUOLO DEGLI INTELLETTUALI: nella storia imperiale, il potere reale era stato gestito da
burocrati reclutati per le loro conoscenze culturali e per precisi valori di riferimento e il monopolio
della lingua scritta. Alla base del potere in quanto unici possessori di capacità propositive di
modelli amministrativi e prospettive politiche. Tradizionalmente solo gli intellettuali potevano
legittimare il potere dei sovrani o denunciarne l’illegittimità, in quanto erano depositari degli ideali
dello stato unitario e sovrano.

• Sconfitta ad opera degli stranieri: angosciosa percezione di doversi fare carico dell’umiliazione
della Cina e di essere responsabili di cercare una via d’uscita, incaricati di trovare i motivi della
sconfitta di quei valori tradizionali di cui erano depositari e scoprire valori nuovi e strumento per
attuarli.

• Novità dell’auto-rafforzamento: idea di mantenimento del retaggio cinese come fondamento +


tecniche occidentali limitate al solo “uso pratico”. La rovinosa sconfitta del 1894 ad opera Gp
impose la necessità di una riforma del sistema politico e delle sue basi ideologiche: soprattutto
nelle città “aperte”, ceti di giovani funzionari e ufficiali ritenevano necessaria la modernizzazione
e alimentavano il dibattito sugli organi di stampa.

• Proposta modernizzazione in termini confuciani: Kang Yuwei con attorno giovani appartenenti
alla classe dirigente di governo decisi a mutare la Cina come stavano facendo i samurai e
affascinati dal pensiero e dai valori occidentali. Nel 1898 riescono a farsi affidare dal giovane
imperatori compiti di governo e per 103 giorni introdussero riforme, ma potere limitato rispetto
ai samurai e influenzati da presenza di grandi interessi costituiti. Riformatori cacciati e
perseguitati da militari che fecero colpo di stato su ordine degli ambienti conservatori della corte
mancese. Condannati a morte e imperatore privato di ogni potere.

Sconfitta dei riformatori, ma le loro idee e capacità si diffusero ugualmente tra i giovani
intellettuali.

Rivolta anti straniera e repressione internazionale

Mentre i riformatori conducevano il loro tentativo, nella Cina Settentrionale ribolliva la TENSIONE
SOCIALE nelle campagne: impoverimento dei coltivatori, crisi attività artigianali e aggravata
pressione fiscale a cui si aggiungeva il risentimento vs gli stranieri —> nello Shandong rapida
estensione delle proprietà dei missionari tedeschi della Germania Gueglielmina aveva accresciuto
le tensioni agrarie e mobilitato le società segrete —> repressione imperiale.

• NATURA DELLO SCONTRO: accordo o compromesso o strumentalizzazione della ribellione che


venne rivolta contro gli stranieri tacitandone le istanze sociali, avversione contro gli stranieri
condivisa dalla corte imperiale che aveva represso i riformatori.

• Nascono schiere di ribelli ispirate dalle società segrete e dedite alle arti marziali —> “BOXERS”.
Nel 1900 si diffuse nella regione di Pechino vs ferrovie, stranieri, chiese, cinesi cristiani.

• REAZIONE STRANIERA: invio spedizione congiunta in difesa del corpo diplomatico a Pechino
che aggravò la situazione —> Ambasciatore Ge ucciso e imperatrice Cixi (sostenuta da area
anti-stranieri della corte) dichiara guerra alle potenze. Vincono le potenze grazie alla
sproporzione di fo rze, adottando anche toni apertamente razzisti (Ge).

• TRATTATO durissimo del 1901: 17 tons di argento da pagare in oro, che per indisponibilità fu
scalato in rate per 39 anni e gravato da interessi (divenne il doppio) + trattenimento diritti di
dogana dovuti alla Cina.

Inaugurata la colonizzazione indiretta e plurima della Cina.

CAPITOLO 3

LA FONDAZIONE DEL GIAPPONE MODERNO

IL FEUDALESIMO CENTRALIZZATO DEI TOKUGAWA

Le strutture istituzionali e la lunga pace

• Sistema Tokugawa: regime feudale centralizzato. Imperatore a Kyoto. Classe dirigente: risiedeva
nei centri del potere e unici detentori del diritto di portare armi, aristocrazie guerriera dei “bushi”.
SHOGUN (Tokugawa nel 1603) controllava il governo militare (Bakufu) con potere sull’intero
paese diviso in quasi 300 HAN: a capo di ciascun Han stava un signore (Daimyo) dotato di pieni
poteri e con diritto di ricevere il prelievo fiscale in riso (40% del raccolto) dalla regione
assegnatagli, riso con cui venivano pagati gli stipendi dei SAMURAI (guerrieri di livello medio-
basso). Tributo pagato complessivamente dai villaggi, e in particolare dai singoli contadini che
avevano possesso stabile della terra e comunanza di pascoli e boschi. Nei villaggi c’erano ceti
di notabili che avevano più terra che facevano coltivare ai mezzadri/affittuari, e controllavano
istituzioni comunitarie e distribuivano gli oneri dei lavori pubblici o di contributi straordinari.

• 40% del riso alla casata dei T. E il 20% ai Daimyo. Il sistema Tokugawa assicurò periodo di
lunga pace interna e il consolidamento dell’unità culturale ed etnica. Stroncò le ribellioni, pose
gli han tutti solo stesso livello, impose norme valide per tutto il territorio. Nella “pace di
Tokugawa” i samurai mutarono funzione e divennero da guerrieri amministratori e burocrati e
intellettuali più o meno colti e dotati di principi morali precisi e allo stesso tempo con
atteggiamento concreto ed efficientista verso i problemi di governo.

Rigide divisioni gerarchiche, ma realtà sociale mobile

Autoritarismo gerarchico confuciano. Il samurai doveva fedeltà solo al suo padrone che poteva
anche costringerlo al suicidio. Le divisioni tra strati sociali erano ereditarie e non travalicatili per
legge, cogenti e immutabili rispetto alla Cina. Primato dei samurai, poi i contadini (potenza dei
feudi misurata in base alla quantità di riso), poi artigiani (ruolo non chiaro) e poi mercanti.

• Nella realtà: Le norme costringevano daimyo e samurai a spendere stipendi per acquisto beni e
servizi, armi e generi di lusso da artigiani e mercanti che rivendevano i contributo in riso a prezzi
più alti a Osaka. Artigiani e mercanti divennero quindi ben presto CREDITORI della classe
feudale (vita agiata e lussuosa).

• Città: mercanti divennero nel XVIII sei banchieri di daimyo e samurai, spesso insolventi, ma
pronti a elargire favori politici e concessioni economiche.

• Campagne: salto di qualità nell’agricoltura e aumento della produzione che sostenne crescita
demografica grazie a coltura di terre incolte, perfezionamento concimi e strumenti: riso, soja,
caffè, oli, zucchero o cotone). L’aumento della produzione andò a beneficio solo dei notabili
locali e di chi era agiato. CONSEGUENZE: catasti aggiornati in ritardo con relativo danno
erariale per la classe feudale e a vantaggio dei notabili rurali con accumulo di capitali.

• Ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri: nel 1840 in alcune zone 2/3 dei contadini
non avevano terra —> Rivolte armate contadine frequenti tra metà 700 e fine 800.

Crisi e fermento intellettuale in un “paese chiuso”

• Metà del XVIII sec la società ToK entrò in crisi: classe dirigente indebitata che portò al fallimento
molti mercanti e artigiani, samurai penalizzati e sensibili al malessere dei poveri e divenuti
intellettuali, cercavano nuove vie d’uscita e soluzioni con la nascita di vere e proprie scuole di
pensiero. C’era chi proponeva il ritorno alla centralità dell’imperatore senza delegare il potere
allo shogun. E c’era chi sosteneva la necessità di un’espansione nipponica sul continente
asiatico (idea che verrà ripresa in futuro).

• PAESE CHIUSO: tra il 1616 e il 1640 lo shogun aveva chiuso il paese. Repressioni e proibizione
del cristianesimo, divieto di ingresso degli stranieri e divieto di uscita dei Gp —> fattori ritenuti
destabilizzanti soprattutto visto il trascorso che ha avuto in Cina. 1640 ultimata espulsione
europei, limitata presenza cinesi, concessione presenza di pochi mercanti olandesi.

- Non permise penetrazione idee e fattori destabilizzanti come l’oppio che avevano aperto la
strada alla colonizzazione.

- Permise accumulazione capitale senza dispersione all’esterno.

L’ATTACCO STRANIERO E LA REAZIONE INTERNA

L’intervento americano e la risposta agli stranieri

1853 Arrivo “vele nere” americane. L’aristocrazia militare giapponese non voleva commettere lo
stesso errore cinese, ben conscia della inferiorità militare e quindi prevedendo la sconfitta.

1854 Trattato di Kanagawa: aprire 2 porti al commercio e instituire consolato americano, esteso a
Gb e Ru. 1858 imposto un secondo trattato esteso a 5 potenze: aprire porti e consolati e
abbassare i dazi sotto il 5% — Trattati ineguali per il Gp.

Debolezza interna: Fenomeni economici destabilizzanti, attentati, esecuzioni, assassinii,


repressione, rivolte contadine, azioni di samurai solidali tra loro —> Fine del regime Shogunale
1867.

Merci straniere, ripercussioni sociali: merci importate danneggiavano grandi mercanti e produttori
rurali mentre la speculazione drenava l’oro.

Reazione: movimento dei “Sonno-joi” (Onorare l’imperatore, cacciare i barbari”), sostenuto da


masse di samurai di basso rango —> 1 - Abbattere Shoghun e ripristinare i sacri poteri imperiali

2 - Ostilità verso gli stranieri (secondaria rispetto alla prima). Rompere con il regime feudale e la
miseria, molti viaggiarono in occidente per studiare.

L’articolata ribellione contro il bakufu

Assassinii di governanti, di stranieri e di traditori da parte dei samurai. Contro il bakufu c’erano
due Han: Han di Satsuma (disponibile all’apertura) e lo Han di Choshu che organizzò un’esercito
di contadini e popolani guidato da samurai grandi strateghi e convinti di non dover respingere le
innovazioni occidentali, ma di accoglierle e favorirle.

Lo Shogun tentò un colpo di forza militare contro Choshu nel 1866 ma alleanza con Satsuma
appoggiata da mercanti inglesi e sostenuta dai loro aiuti alla politica di armamento moderna dei
due han.

Imperatore pressato dai 2 han + altri 2, sopprime lo shogun e passa i poteri al giovane imperatore
Mutsuhito.

1868 restaurazione del potere imperiale, sede del potere Edo, ribattezzata Tokyo.

UOMINI E PROGRAMMI PER IL “RINNOVAMENTO MEIJI”

Un obiettivo preciso e uomini dediti a porlo in atto

RINNOVAMENTO MEIJI: Giovani samurai della lotta al bakumatsu insieme a compagni e i convinti
assertori di una trasformazione modernizzatrice.

OBIETTIVO: Impedire la colonizzazione occidentale imposta alle altre civiltà asiatiche. Rifiuto delle
ipoteche imposte dagli stranieri, identità giapponese ha carattere sacro e quindi i suoi istituti
soprattutto quello imperiale. La modernizzazione doveva essere rapida e rigorosa se si voleva
salvare il paese dall’asservimento —> Molti giovani andarono in occidente a studiare: necessità
sono istituzioni moderne, efficienza amministrativa, paese ricco ed esercito forte, burocrazia
reclutata per merito, industrializzazione. Azione da condurre dall’alto e senza limiti all’autorità.

“Giuramento dei 5 principi” dall’imperatore e costituzione nel 1868: vaga promessa di istituire sedi
di rappresentanza popolare.

Le tappe di una modernizzazione accelerata

Misura prioritaria: Eliminazione pacifica delle strutture feudali: 1871 daimyo persuasi ad
abbandonare le loro prerogative e altri signori privati del loro potere. Per poi avviare la
modernizzazione:

- STRUTTURA DELLO STATO: centralizzata amministrata da governatori dipendenti dal ministero


degli Interni: recuperati molti ex uomini di potere. Daimyo liberati da debiti, governatori ben
pagati e investitori con profitti. Samurai: stipendi assai ridotti ma troppo pesanti su finanze
pubbliche allora sostituiti con titoli di Stato scarsi + divieto spada —> 1877 rivolta subito
stroncata: molti entrarono nella burocrazia centrale o nella spietata polizia. Poi abolizione delle
divisioni ereditarie di status attribuendo a tutti uguaglianza di diritti e teorica possibilità di
carriera.

- ISTRUZIONE/INDOTTRINAMENTO: Introduzione 1872 istruzione obbligatoria fino a 6 anni per


indottrinare con i nuovi valori fondanti —> 1 - Elementari: pensata per formare individui pronti a
lavorare per sostenere il paese. 2 - Superiori: formare classe dirigente con conoscenze
giuridiche e tecnico-scientifiche.

- ESERCITO: 1872

- Misure di modernizzazione comportamentale: calendario gregoriano, taglio capelli per maschi,


abiti occidentali, introduzione alimentazione carnea, pratica del ballo.

MANCANO 10 PAGINE DEL CAPITOLO 3

CAPITOLO 6

LA FINE DEL MONDO CONFUCIANO

L’IMPOSSIBILE TRASFORMAZIONE DI UN IMPERO FINITO

Le tardive riforme di un impero

Post repressioni dei riformatori nel 1898 e la rivolta tradizionalista degli Yihetuan, poco prima della
sconfitta con le potenze e il trattato durissimo del 1901, vennero avviate una serie di riforme
dall’alto, ordinate dall’imperatrice Cixi e in qualche modo sostenute e in qualche caso pure
progettate dagli stranieri.

• ISTRUZIONE: Istituzione sistema scolastico con scuole elementari, medie e superiori +


Università di Pechino. Oltre a questo si diffondeva la cultura occidentale attraverso intellettuali
che avevano studiato in Occidente o in Giappone, alcuni imprenditori e alcuni missionari
soprattutto americani. Scuole secondarie preparavano schiere di studenti che si recavano
all’estero a studiare (Gp). Trasformazione aveva caratteristica ELITARIA: obiettivo era formare la
nuova classe dirigente da sostituire alla vecchia burocrazia confuciana, senza modificare
‘esclusione delle masse popolare —> creazione di una nuova classe intellettuale moderna senza
prospettiva di entrare nella burocrazia attraverso esami imperiali e senza disposizione di una
società moderna che richiedesse le loro capacità —> Futuro grande fattore di destabilizzazione
dell’ordine tradizionale.

• ESERCITO: sul modello prussiano-nipponico (accademie ufficiali) ma mancanza di


finanziamento e quindi fecero affidamento alle autorità locali —> conseguenza fu collusione tra
autorità locali e ceto militare, quindi tra interessi costituiti nelle varie province e militari, portando
così a una regionalizzazione delle forze armate —> frazionamento della Cina sotto l’egemonia
delle varie potenze e identificazione dei militari con la conservazione dell’ordine rurale. SIGNORI
RURALI COLLUSI CON MILITARI.

• PROCESSO ISTITUZIONALE. CAMPAGNE: 1906 lanciato un processo ridicolmente


rappresentativo con assemblee provinciali in cui partecipavano notabili rurali e intellettuali
confusioni —> Interessi provinciali prevalgono su quelli centrali, ottennero controllo locale degli
investimento per la modernizzazione. ZONE COSTIERE: processo di modernizzazione e
trasformazione di cui erano protagonisti gli stranieri con capitali investiti in miniere e ferrovie.
Borghesia indigena ma operava come intermediario tra stranieri e reti di contatto/collegamenti
personali.

Le riforme del 1901 furono un fallimento.

Alla ricerca di una nuova visione politica

• NUOVO CETO di intellettuali: giovani di famiglie intellettuali o burocratiche o classi abbienti o


mercanti prosperi —> Interesse appassionato per gli affari dello stato e per la sorte del paese,
responsabilità degli uomini colti, comune volontà di abbattere l’ordine esistente.

• RIFORMISTI SOPRAVVISSUTI: alla repressione del 1898 proponevano l’ipotesi di un regime


monarchico costituzionale fondato su garanzie reali di libertà e progresso. Liang Qichao: grande
personaggio intellettuale che aveva studiato all’estero ed era per gli ideali di libertà/progresso e
l’identità nazionale cinese ben distinta dalla visione di un impero.

L’ORA DEI RIVOLUZIONARI

La ribellione: giovani, ardenti, martiri

Cinesi del Sud: Gruppi radicali di ribellione armata, studenti nelle zone con presenza di stranieri.

• Riferimenti ideologici occidentali: Riv. Francese e americana, Rousseau e Mazzini, nichilisti russi
—> Violenza armata piuttosto che pratiche elettorali. Vocazione “socialista”.

• Umiliazione inferta alla Cina da parte degli stranieri + ritenevano che la dinastia manciese fosse
“barbara” e colpevole. Si definivano patrioti. Fitte schiere di rivoluzionari a Shanghai, nello
Hunan e nel Zhejiang.

• Grandi personaggi: Zou Rong, Qui Jin (donna).

Sun Yat-Sen tra modernizzazione e complotti

In questo contesto va proiettata l’azione politica di Sun Yat Sen.

• Famiglia di contadini emigrata e arricchita nelle Hawaii, istruzione in una scuola missionaria
inglese, poi studi di medicina occidentale a Hong Kong nell’ambito del mondo missionario
protestante —> Interiorizzazione della scienza e tecnica come valori fondanti della cultura
occidentale —> Anomalo rispetto a giovani intellettuali rivoluzionari cinesi, assai meno
dimestichezza con cultura tradizionale. Obiettivo fondamentale: Modernizzazione della Cina.

• ESPERIENZE PREGRESSE: Reminescenze anche familiari di odio verso la dinastia manciese;


primi complotti antidinastici con società segrete; rifiuto appostogli da politici nel tentativo di
entrare nella classe dirigente riformatrice (visto come un emigrante privo di cultura).

• Giappone Meiji come sede della sua esperienza rivoluzionaria: convergevano i monarchico-
costituzionali (che avversava), intellettuali ribelli di ogni tradizione, organizzatori colpi
antimanciesi.

• Aveva 2 elementi di vantaggio: 1 - Conoscenza profonda della cultura moderna capitalista


2 - Legame profondo con il mondo dell’emigrazione cinese e il mondo delle società segrete (che
disponevano di ingenti somme di denaro).

• Capacità di accreditare se stesso agli occhi degli stranieri come l’unico dirigente politico capace
di portare la Cina entro il mondo moderno

La rivoluzione repubblicana e la sua disfatta

1905 TONGMENGHUI (Lega Giurata): piattaforma ideologica più vicina a società segrete che alla
forma partitica, a cui si unirono tutti i militanti favorevoli alla rivoluzione repubblicana. I 3 principi
fondanti erano: 1 - Identità nazionale del popolo 2 - Diritti del popolo 3 - Sopravvivenza fisica
del popolo.

• Primo obiettivo: Costituire basi rivoluzionarie sul territorio cinese —> Compagni di Sun (In
maggioranza da società segrete del sud) e gruppi militari organizzati dello Hunan dediti alla lotta
+ Intellettuali che si occupavano della propaganda.

• SITUAZIONE PRECIPITA: Le assemblee locali nate dalle riforme rivendicano l’autonomia


finanziaria e la gestione delle ferrovie in costruzione. Il governo manciese prova allora a imporre
il proprio controllo su ferrovie e capitali raccolti, allora i notabili locali si ribellano: ribellione nel
Sichuan e in altre province + autonome cospirazioni delle forze armate nello Yangzi + borghesia
grandi città voleva fine dinastia mancese + infittirsi della propaganda e degli attentati dei
rivoluzionari.

• 1911 bomba esplode ante tempore nelle mani di un gruppo di ribelli —> Assemblee locali e
autorità militari del sud si dichiararono indipendenti.

• Giochi politici di 2 mesi tra la Tongmenghui e moderati in seno a una rappresentanza di interessi
locali, e con l’arrivo di Sun a Nanchino venne fondata una repubblica da lui presieduta l’1
gennaio del 1912: parlamento provvisorio scelto dalle assemblee provinciali e sostegno
finanziario della borghesia di Shanghai.

• Il nord era ancora controllato dalle forze armate modernizzate del generale Yuan Shikai che
continuava ad appoggiare la dinastia manciese con ambiguità. Il vantaggio di forze però volgeva
a vantaggio dei repubblicani, quindi: l’imperatore si dimetteva a favore di Yuan, Sun si ritirava
riconoscendo Yuan, in cambio di una costituzione liberale elaborata dal precario parlamento
repubblicano.

Yuan Shikai: un reazionario succube degli stranieri

Shikai: militarista reazionario che aveva diretto il golpe del 1898 contro i riformatori, forte dei
contatti con gli ufficiali usciti dalle accademie e dei gruppi superstiti della classe dirigente
tradizionale.

• Cercò subito l’appoggio degli stranieri attraverso un prestito della ricostruzione che rese il
governo ancora più dipendente rispetto alla dinastia mancese.

• 1916 morte di Shikai poco dopo essersi proclamato imperatore —> Il potere passa nelle mani di
militaristi che aveva costruito la loro influenza sin dalle riforme militari del periodo imperiale: l’era
dei “SIGNORI DELLA GUERRA”. Militaristi autoritari e spesso rozzi legati ali interessi locali
costituiti prevalenti e sottoposti alle ipoteche delle potenze straniere.

• DIsgregazione della Cina in unità diverse, ipotecate alle varie potenze + secessione della
Mongolia favorita dalla Russia + controllo inglese delle strutture politico-religiose del Tibet.

GP nel 1915, approfittando dell’impegno occidentale nella 1ww, presenta 21 RICHIESTE a Shikai:
Giappone unica potenza egemone in Cina, sottoposero l’economia cinese al controllo nipponico e
imponevano la presenza di funzionari giapponesi nell’amministrazione Gp e oltre a questo il Gp
nel 1914, essendo in guerra con Ge, occupò l’area di influenza germanica nello Shandong.

Rivoluzione intellettuale e ideali democratici

La disgregazione della Cina e l’egemonia giapponese, spinsero gli intellettuali cinesi a trovare
soluzioni nuove: le idee che circolavano di più erano le idee anarchiche francesi, le voci letterarie
di protesta e di denuncia del conformismo, il socialismo. Idee diverse che però miravano
all’abbattimento dello status quo e alla rottura con la tradizione confuciana.

- Importantissimo per la circolazione e la diffusione tra gli intellettuali cinesi dei dibattiti culturali e
ideologici, fu la rivista “Gioventù Nuova” nata nel 1915. La sede principale delle battaglie tra i
vari intellettuali fu l’Università di Pechino, dove il rettore anarchico, riuscì a creare e mantenere
uno spazio di libertà e di garanzie. Le battaglie tra intellettuali venivano pubblicate sulla rivista
che rapidamente arrivava a tutti i giovani intellettuali che attendevano l’oggetto che desse
forma alle loro incerte aspirazioni di rivolta.

Salvare la patria ma affossare la tradizione

L’idea che prevalse fu quella di “salvare la Cina”. Il problema era la nascita di una coscienza
nazionale della Cina, che era molto più difficile per i cinesi che per i giapponesi per via delle
storiche dimensioni dell’impero e della visione centrale che aveva all’interno del mondo.

La classe dirigente storica, per rispondere all’invasione straniera, aveva frapposto una resistenza
tradizionalista, di chiusura. L’idea di una Cina moderna e indipendente era stata introdotta e
rafforzata da Sun Yat-Sen e le 21 richieste del Gp avevano creato una rottura che non si sarebbe
saldata per 3 generazioni.

FRANCIA REPUBBLICANA E SFRUTTAMENTO COLONIALE

La lenta preparazione del dramma indocinese

VIETNAM FRANCESE —> 1897 inviato il governatore Paul Doumer: la resistenza vietnamita era
già stata piegata. Colonialismo predatorio. Misure:

- Perfezionò il sistema di imposte dirette/indirette + monopolio vendita tabacco, alcol e oppio +


apparato amministrativo a funzionari francesi.

- Lavori pubblici pagati con bilancio della colonia per la costruzione di infrastrutture stradali e
ferroviarie per sfruttare le ricchezze del nord (Stagno e carbone) con morte del 30% dei
lavoratori a causa del regime di lavoro.

- Potenziamento produttivo: nel sud soprattutto il riso, assegnazione di terre incolte a società
francesi o vietnamiti disponibili alla collaborazione e impiego di manodopera indigena ridotta a
braccianti o affittuari —> Nascit di una agricoltura commercializzata e formazione di una
borghesia vietnamita e cinese dedita alla vendita e elaborazione di riso per l’esportazione
(maggiore voce del commercio estero vietnamita) accompagnata da un continuo calo nel
consumo pro capite dovuto ad aumento demografico.

- Nascita gruppi di proletari vietnamiti e cinesi più numerosi nella colonia che in Cina mentre la
borghesia vietnamita con pochissimi spazi di sviluppo a causa delle condizioni preferenziali
riservate agli imprenditori francesi.

- Continuo malcontento e episodi di ribellione armata soprattutto dei contadini delle zone povere.

Il delinearsi di un movimento anticoloniale moderno in Vietnam (not so relevant: vedi libro)

In parole povere era un sentimento diverso da quello cinese nel senso che rimase sempre una
nostalgia per lo stato indipendente vietnamita, la sua cultura cionfuciana e le sue stesse
istituzioni.

Importante personaggio del nazionalismo V fu Pahn Poi Chau che, insieme a un principe V, creò a
Tokyo nel 1905 una Lega per il rinnovamento del V, fortemente anticolonialista, dapprima
monarchica, poi repubblicana sotto l’influenza di Sun Yat-Sen.

CAPITOLO 7

DIVERSI MESSAGGI PER LE RIVOLUZIONI NAZIONALI

IL MUTATO CONTESTO DOPO LA 1WW

L’appello dell’ideale wilsoniano

1WW e relativi ideali wilsoniani infiammarono la contestazione del sistema coloniale.

Germania eliminata dal novero delle potenze imperialistiche, la Russia rovesciata dal comunismo,
la GB aveva perso il primato economico a favore degli USA, in Asia orientale la potenza egemone
era diventato il Gp. La portata dello scontro e la vittoria di un determinato sistema di valori in
contrasto con le potenze autoritarie, aveva rivelato l’incompatibilità della colonizzazione con il
concetto di civiltà. I principi formalmente enunciati dalle potenze vincitrici ebbero una parte nel
processo politico di contestazione del sistema coloniale: l’Intesa, stimolata da Wilson, aveva fatto
appello al principio di autodeterminazione dei popoli e di democrazia per giustificare la guerra
contro il fronte opposto antidemocratico e autoritario. Di questo appello si servirono le elites
coloniali per rivendicare i loro diritti.

Ci furono tentativi da parte delle colonie di partecipare a Versailles, ma fallirono:

- Egitto: partecipazione negata su pressione GB —> La delegazione che doveva andare, divenne
il Partito Nazionalista.

- Corea: i nazionalisti tentarono di portare il loro caso ma fallirono, allora insurrezione del 1919
che venne repressa da Gp.

- Vietnam: negata partecipazione che li portò a cercare altri valori con prospettive di rivoluzione.

- Giappone: fallito tentativo di messa la bando delle discriminazioni razziali contro gli asiatici.

L’introduzione della cultura politica degli ideali wilsoniani, connessi alla tradizione anticoloniale
USA, portò alla delegittimazione del potere coloniale.

L’appello di Lenin ai popoli oppressi

La rivoluzione russa costituì un fattore di destabilizzazione ancor maggiore: fu presa come


esempio da coloro che in Asia cercavano di eliminare il potere straniero, dimostrazione che la
rivoluzione era possibile.

- Grande importanza ebbe la PROPAGANDA COMUNISTA: indirizzata al mondo coloniale dalla


dirigenza bolscevica per mezzo dell’ ”appello ai popoli oppressi”perchè divenissero al pari del
proletariato avanguardia della lotta contro il sistema capitalistico —> Interpretazione di Lenin
dell’imperialismo come fase suprema del capitalismo.

- Grande problema futuro riguardo la concomitanza di obiettivi: la differenza tra la classe


proletaria metropolitana dei paesi europei e i popoli oppressi —> 1- i proletari erano una classe
che poteva apparire universale e ben definibile; 2- I popoli oppressi erano invece un insieme
estremamente articolato e molteplice mal conosciuto, che difficilmente poteva rientrare in
categorie globali.

CAPITOLO 9

I MOVIMENTI NAZIONALI RIVOLUZIONARI

LA LOTTA PER L’UNITA’ E L’INDIPENDENZA DELLA CINA

Il movimento del 4 maggio 1919

Cina era frammentata grazie ai signori della guerra, il controllo plurimo e indiretto delle potenze (in
Cina centro-meridionale persistevano gli interessi GB-USA) era stato messo in crisi dalla 1ww e
sostituito dall’egemonia giapponese —> Necessaria dunque l’indipendenza economica e politica
oltre che l’unità del paese.

Durante la guerra e negli anni immediatamente successivi:

- Sviluppo della borghesia “indigena” in assenza degli stranieri

- Larghi ceti di piccolo artigiani e bottegai.

- Ceto urbano più o meno colto (editoria, scuole, banche, ditte private).

- Potere finanziario e imprenditoriale nato dall’emigrazione e insediata nelle grandi città.

- A Shanghai e nelle aree minerarie, si formò e si estese la classe operaia cinese, impiegata da
aziende straniere o cinesi, e reclutata tra le enormi masse id emarginati dello sfacelo rurale, e
sottoposti a forme di schiavitù —> Primi scioperi alla fine della 1ww.

Gli studenti e i giovani intellettuali non tradizionalisti erano l’avanguardia più appassionata del
movimento nazionale —> compito primario “salvare la patria” dopo la svendita degli interessi
nazionali ad opera di Shikai e dei singoli della guerra: primi a scendere in campo dopo che giunse
la notizia da Versailles che i possedimenti Ge in Cina sarebbero passati ai cinesi —> 4 maggio
1919 MANIFESTAZIONE vs il Gp e i signori della guerra con migliaia di studenti: creazione di
organizzazioni permanenti per continuare e allargare la mobilitazione studentesca, appoggiata da
intellettuali/docenti e di mercanti (danneggiati dalla concorrenza Gp) e organizzazioni degli
imprenditori (limitazioni merci cinesi per 21 richieste) —> Nelle città della Cina meridionale
boicottaggio e distruzione delle merci giapponesi.

- SUCCESSO: a metà giugno il governo dovette rilasciare dal carcere studenti e intellettuali,
escludere i ministri collusi con il Gp e annunciare il rifiuto di firmare il trattato di Versailles.

- Lo scontro non cessò, ulteriore degradazione nei due anni successivi: moltiplicarsi dei signori
della guerra + impegno permanente del Movimento del 4 maggio —> Movimento eterogeneo,
accomunati dall’interesse collettivo di “salvare la patria”, ma diviso da orientamenti individuali,
campi di interesse e tendenze ideologiche diversificate —> Movimento non sorto in risposta
all’appello leninisti ai “popoli oppressi”, come poi venne presentato dalla storiografia ufficiale
della Cina popolare.

Verso l’azione rivoluzionaria organizzata

Il Movimento del 4 maggio cerca strumenti di lotta sul piano politico e pratico: Ideologia —>
Rapida diffusione del Marxismo tra i giovani studenti grazie anche a seminari sul marxismo
nell’università di Pechino. Strumenti —> Concetto di partito come struttura permanente,
ferreamente organizzata, ideologicamente motivata.

- Creazione del PARTITO COMUNISTA CINESE il 1 luglio 1921: 12 delegati delle varie province si
riunirono in quella data a Shanghai e crearono il partito sostenuto dai delegati
dell’Internazionale comunista e posto sotto il controllo di Chen Duxiu: gli studenti e gli
intellettuali membri avviarono un’opera di mobilitazione della classe operaia (poco numerosa
ma fortemente organizzata) in buona parte occupata nelle imprese straniere. Rimaneva il
PROBLEMA delle tensioni sociali nelle campagne per via del crescente spossessamento della
maggioranza dei coltivatori.

- Presa di coscienza dell’ISOLAMENTO dell’azione del partito: organizzate scuole di


alfabetizzazione e interventi nelle fabbriche e nelle miniere a cui seguì nel 1923 lo sciopero dei
ferrovieri della grande linea Nord-Sud a cui seguì una sanguinosa repressione del signore della
guerra —> I giovani comunisti si resero conto dell’isolamento dell’azione comunista, composta
da intellettuali patrioti e ristrette avanguardie operaie.

SUN YAT-SEN: La mobilitazione rivoluzionaria del 1919 aveva indotto Sun a riprendere la lotta —>
Ancora convinto delle necessità di modernizzazione occidentale e unità nazionale.

- Legami: con ex repubblicani signori della guerra del Sud, società segrete del sud, seguaci a lui
fedeli colti e moderni formatisi nell’emigrazione cinese. Egli utilizzò il potere creato a Canton da
un militante rivoluzionario diventato poi signore della guerra: nel 1920 eletto presidente da un
pezzo del parlamento, poi scacciato e poi ritorna nel 1923 dove instaura un regime presentato
come antitesi del potere dei signori della guerra e come riferimento per ogni patriota che
volesse sovranità e unità della Cina.

SVOLTA: prima del ritorno a Canton incontrò il diplomatico Urss (Joffe) e concluse un patto: Urss
si impegnava a sostenere il suo regime e sforzi per unificare il paese senza pretese future sulla
natura ideologica del regime e del GUOMINDANG (Partito Nazionale) —> ALLEANZA TRA
COMUNISTI E SUN.

- Alleanza fu concretizzazione della strategia nata in seno al secondo congresso


dell’Internazionale Comunista del 1920: patrocinare alleanza tra comunisti locali e borghesia dei
paesi coloniali considerata come avversa alla dominazione del capitale straniero e come un
alleato potenziale —> Il Guomindang considerato come espressione politica della borghesia
indigena cinese.

- Anni 1923-1927: con appoggio dei consiglieri sovietici e dei giovani comunisti, il regime
instaurato a Canton divenne il centro di una rivoluzione nazionale + creazione di un esercito di
volontari guidato da ufficiali usciti da un’accademia modellata sul modello sovietico e costituita
nel 1924.

CONSOLIDAMENTO: Nel 1924 primo congresso del Guomindang in cui adozione nel partito delle
strutture istituzionali leniniste e ingresso dei comunisti nel partito.

- Ideologia: rimasero i 3 principi di Sun ma arricchiti da un’analisi dello sfruttamento della Cina da
parte delle potenze straniere oltre che da una digressione sul compito dello stato di assicurare
la “vita del popolo”. Grande importanza ebbero subito i giovani comunisti nell’azione di
mobilitazione di massa e nella stessa formazione del personale politico, trasformando le tesi
ideologiche di Sun e il suo gioco politico in un grande movimento rivoluzionario capace di
coinvolgere sia i giovani studenti del ceto medio sia gli operai.

- Tra il 23 e il 27 Sun e i suoi seguaci, attraverso l’alleanza con i comunisti, crearono un moderno
movimento nazionalista di massa. I comunisti invece ebbero l’occasione di uscire
dall’isolamento e di compiere un’importante esperienza.

L’ascesa del movimento nazionale

• Nel 1925 muore Sun Yat-Sen di cancro —> La direzione del Guomindang rimaneva nelle mani di
uomini strettamente legati a lui e orientati al proseguimento con l’alleanza con l’Urss e i
comunisti cinesi, tuttavia il rapporto di forze ai vertici era labile e guidato da rapporti personali.

• 1925 Movimento del 25 maggio: repressioni Gp in un cotonificio di Shanghai e la morte di un


sindacalista, determinarono un’intensa ondata di mobilitazione rivoluzionaria della popolazione
di Shanghai (operai, studenti, ceto medio). Le violenze della polizia delle concessioni straniere,
determinò nella maggiore città cinese una stagione di lotta antimperialista condotta con
scioperi, boicottaggi di merci e manifestazioni popolari patriottiche.

• A Shanghai congresso dei sindacati, le polizie delle concessioni straniere uccisero 50 persone
suscitando una ancor più intensa ondata rivoluzionaria, sostenuta anche da uno sciopero dei
marinai di Hong Kong che mise in crisi tutto il commercio in tutto l’Estremo Oriente, diffondendo
la mobilitazione antimperialistica.

La caratterizzazione antimperialistica della lotta

La repressione armata del movimento nazionale rivoluzionario cinese aveva diffuso e radicato nel
paese una forte coscienza antimperialista, destinata a diffondersi in tutta l’Asia sud-orientale:
influenzò il movimento nazionale indiano e soprattutto i gruppi nazionalisti dell’Asia sud-orientale
creando preoccupazioni a Gb, Fr e in parte Usa.

Nell’ambito della nuova ondata rivoluzionaria, il 1 luglio 1926 veniva creato a Canton il governo
rivoluzionario dominato dai compagni di Sun alleati con i comunisti.

- L’accentuazione della componente rivoluzionaria del movimento nazionale, l’estensione della


presenza dei comunisti nei movimenti di massa, nella propaganda e nell’azione culturale,
suscitavano malumori all’interno del Guomindang —> Esempio fu il comandante militare
CHIANG KAI-SHEK che dava chiari segnali di voler rompere o almeno limitare la collaborazione
con i comunisti.

- L’unità era precaria quando Chiang, nel luglio del 1926, dette avvio alla “spedizione contro il
Nord” contro i signori della guerra e le ipoteche delle potenze imperialiste —> ebbe successo
con relativo trasferimento a Wuhan del governo sempre egemonizzato dalla sinistra del
Guomindang e sostenuto ai sovietici.

- La spedizione venne preceduta e accompagnata da una grande mobilitazione dei contadini


poveri che sostennero le truppe del’alleanza nazionale. Nel 1927 la spedizione volse verso le
aree ricche della foce dello Yangzi e verso Shanghai in seguito a una crescita delle tensioni con
gli inglesi: Shanghai, che vedeva la concentrazione di gran parte della classe operaia cinese,
precedette l’arrivo delle truppe nazionali, attraverso una serie di scioperi insurrezionali con 1
milione di scioperanti, tanto che quando arrivarono le truppe di Kai-Shek, la città era già in
mano a operai insorti e guidati da comunisti.

La rottura dell’alleanza rivoluzionaria

Ancor prima dell’occupazione delle città della costa, Chiang Kai-Shek manifestava l’obiettivo di
ridurre il peso dei comunisti, e per questo era stato emarginato politicamente dal governo
rivoluzionario.

- Egli tuttavia controllava la forza armata costituita dal regime di Canton e aveva stretto rapporti
con i signori della guerra e la classe dirigente che li sosteneva, oltre a dare garanzie alla
borghesia di Shanghai (attraverso legami già consolidati con molti uomini del Guomindang) in
funzione di una alleanza di forze conservatrici, con l’obiettivo di unificare la Cina e costituire
uno stato indipendente dalle potenze straniere.

- REPRESSIONE DI CHIANG: 1 - A Shanghai, con l’aiuto delle società segrete e della criminalità
organizzata e delle autorità delle Concessioni straniere, scatenò una grande repressione contro
i comunisti: parecchie migliaia di operai e sindacalisti e donne uccisi. 2 - La repressione si
intensificò nei mesi successivi: obiettivo erano i giovani e gli studenti delle grandi città. 3 - Nelle
campagne i signori della guerra non ancora sconfitti, effettuarono repressioni su scala più vasta
delle organizzazioni contadine insorte. Poco prima della repressione di Shanghai, il signore
della guerra di Pechino aveva fatto assalire l’ambasciata sovietica.

- Chiang poneva il centro del suo potere a Nanchino. Il governo di Wuhan si proclamò fedele al
movimento nazional-rivoluzionario e al rapporto con i funzionari sovietici. Tuttavia il governo era
stato privato dell’elemento essenziale, l’ersercito, e sempre più gruppi di militari cominciarono a
scegliere la via della repressione nelle città e nelle campagne.

- ROTTURA GUOMINDANG E COMUNISTI: esclusi dal governo a metà luglio ed esposti a


sistematica repressione.

- 1. Tra la fine del 1927 e inizio 1928: mediazione contrasti tra Chiang e governo di Wuhan.
2. Conclusa la spedizione verso il nord attraverso compromessi che portarono i maggiori
signori della guerra entro il regime all’insegna del nazionalismo e dell’anticomunismo. 3. A
ottobre del 1928 venne formato il governo nazionale: Consiglio di Stato che aveva alla sua testa
Chiang Kai-Shek e comprendeva i maggiori dirigenti del Guomindang e i signori della guerra
allineati.

- SRADICAMENTO DEL PARTITO COMUNISTA: 40 anni dopo Mao affermò che quasi il 90%
dei militanti morirono nell’estate del 1927. Il radicamento operaio fu perso con lo sterminio di
Shanghai. Riunione in agosto dei dirigenti rimasti in cui condannarono la strategia sostenuta
dall’Internazionale ed elessero Qu Qiubai segretario del partito. LINEA IMMEDIATA: utilizzare
collegamenti stabiliti con i ceti popolari e giocando sulla presenza nell’esercito di Chiang di
ufficiali devoti alla causa rivoluzionaria —> il 1 agosto un movimento insurrezionale diretto da
comunità e ufficiali rivoluzionari aveva dato vita a una forza armata alternativa che sarebbe poi
diventata l’ “armata rossa”.

- TENTATIVO DELL’ 11-14 DICEMBRE: Tentativo, caldeggiato dall’Internazionale, di costituire


una comune a Canton che riattizzasse la lotta e facesse tornare in campo gli uomini del
Guomindang contro Chiang —> Morte dei dirigenti comunisti più capaci con completamento
della distruzione fisica dell’apparato del partito. Mao si rifugiò presso i contadini.

- La disfatta della rivoluzione antimperialista cinese aveva aperto un dibattito all’interno


dell’Internazionale e del mondo della sx —> Trotskij critica Stalin per le sue scelte in merito alle
vicende cinesi. Nonostante la disfatta i comunisti cinesi avevano avuto grandi esperienze di
organizzazione della lotta armata, di governo in un contesto di legalità - una esperienza politica
reale.

- Si avviò così il “Decennio di Nanchino”: I giovani delle città che avevano appoggiato
l’esperienza rivoluzionaria erano comunque disposti ad appoggiare il programma del
Guomindanf, e così anche l’imprenditoria cinese.

LA CRESCITA DEL NAZIONALISMO IN ASIA SUD-ORIENTALE

Espansione e polarizzazione della società vietnamita

Vedi pagine 186-199. Vietnam e rottura rivoluzionaria. Islam e comunisti contro le indie olandesi.
Nazionalismo indonesiano.

CAPITOLO 10

IL GIAPPONE VERSO LA SFIDA MONDIALE

GLI ANNI DELL’ASCESA

La vertiginosa crescita dell’economia moderna

Nel 1868 ascesa dei samurai del periodo Meij —> Strategia della modernizzazione autoritaria:
Paese ricco ed esercito forte.

- Aumento demografico: 1871 erano 31 milioni, nel 1937 erano 71 milioni. Sorse un problema: Il
Gp era costretto ad IMPORTARE prodotti alimentari e materie prime.

- Nei primi due decenni del 900’ il Gp effettuò forti investimenti: principalmente in reti di
infrastrutture e in spese militari che tra il 1877 e il 1894 assorbivano 1/3 del bilancio statale, e
nel 1936 costituivano il 46% della spesa pubblica.

- Investimenti privati con forti tassi di crescita (tra il 12% e il 19% annuo) durante la guerra russo-
gp e la 1ww —> Rapida accumulazione di capitale resa possibile da una sostanziale
penalizzazione dei consumi di massa: quasi inesistenza di meccanismi assistenziali pubblici,
scarsi salari + sistema fiscale atto per ottenere una parte sostanziale della ricchezza prodotta
dalla società rurale e per avvantaggiare i profitti sui salari.

- Il valore della produzione industrial triplicò tra il 1910-1929. Importante fu l’ascesa della
produzione siderurgica sostenuta da investimenti pubblici: da 26 tonnellate di ghisa e 1000 di
acciaio nel 1896, si passò a oltre 2 milioni nel 1929.

- Il tesoro del Giappone era l’industria tessile: nel 1912 costituiva il 50% della produzione
industriale, nel 1930 il 36%. Nel 1929 i tessili coprivano il 70% delle esportazioni.

- Necessità di importare materie prime per l’industria come cotone grezzo, ferro e carbone —>
Ani d’oro durante la 1ww poi caduta dei prezzi nel 1920.

I limiti strutturali dello sviluppo

Tra il 1920 e il 1930 crisi repentine e frequenti dovute a debito interno sempre alto e a pesante
dipendenza del paese dalle esportazioni.

- Concentrazione finanziaria e produttiva in pochi gruppi di interesse, i zaibatsu: Mitsui (mercanti


nel periodo Tokugawa), Mitsubishi (da un samurai del sud), Sumitomo (estrazione del rame) e
Yasuda (banchieri da secoli). Trassero grande vantaggio dalle crisi con il sostegno dei
governanti e l’assorbimento di una miriade di banche minori e piccole aziende —> Alla fine
della 1ww controllavano 1/4 dei risparmi e prestiti.

- LAVORO: nel 1930 5 milioni nell’industria manifatturiera, uguale per il commercio, costruzioni e
trasporti 2 milioni. Le donne pagate la metà degli uomini in maggioranza fin dopo il 1929.
Rapporto Datore-Lavoratore: concezione paternalistica del “reciproco interesse —> il datore
legava a sé con poverissime garanzie il lavoratore per rendere possibile la sopravvivenza in
condizioni tanto povere e in assenza di welfare di stato. Solo dopo molti anni e solo per i
maschi nelle grandi aziende, si profilava un lavoro “a vita” per chi avesse dato prova di docilità
e capacità. Tradizione autoritaria e gerarchica. Condizioni di lavoro che riducevano la durata
della vita media. Minimo di tutela sindacale solo negli anni 20: 1926 limite a 10 ore e no under
14 e contributi previdenziali 50 e 50 tra dipendente e datore.

- AGRICOLTURA. Oltre il 1929 paese prevalentemente AGRICOLO —> 1930 48% e nel 1940 il
41% popolazione attiva. Peggioramento condizioni dei contadini tra 1868 e 1945: maggior
parte del reddito in tributi e ai proprietari terrieri. Importazione del 15%-20% del fabbisogno
totale di riso. La modernizzazione dell’agricoltura aveva portato alla nascita di un ceto abbiente
che possedevano una % rilevante della terra: 3 mila possedevano più di 50 ettari, 50 mila 10
ettari, 380 mila 1-5 ettari: terra in affitto e usura. Questa classe abbiente locale aveva le
possibilità per mandare i propri figli all’istruzione secondaria diventando poi polizia,
commercianti o settore terziario —> Grande PESO POLITICO tra il 1920 e 1945, garantivano
base di potere sul territorio.

- CITTA’: 45% dei giapponesi, società moderna, classe dirigente dell’economia, accettazione
sempre più piena dell’apporto della cultura occidentale-anglofona e borghesizzazione —> figli a
studiare nelle scuola Gb-Usa e ritorno per entrare in azienda. Al di sotto di loro c’era la classe
dirigente tecnologica.amministrativa formata nelle migliori uni e addestrata nelle aziende per
assumervi compiti direttivi. Esclusi dal Potere, ma mediatori essenziali della sua gestione, i ceti
medi, salariati e liberi professionisti —> parte essenziale della società urbana.

- CULTURA. Intellettuali situazione problematica: condizioni sociali della classe dirigente e ceto
medio salariato, ma sensibili alle idee di libertà, democrazia e giustizia sociale derivanti
dall’Occidente. SCUOLA: dal 1900 scolarizzazione di tutti i bambini e bambine, ma istruzione
elementare funzionale allo svolgimento di compiti. Solo il 10% dei maschi accedeva per
concorso alle scuole medie che consentivano l’accesso all’istruzione superiore. Dopo le medie,
1 su 13 andava alle superiori e 1 su 25 alle scuole che ti consentivano di andare poi alle
università imperiali.

UN SISTEMA POLITICO INFERIORE ALLA DINAMICA SOCIALE

Partiti gracili, dirigenti autoritari

Nel 1912 finisce l’epoca Meiji e comincia l’epoca TAISHO. Personalità del nuovo imperatore
estremamente debole.

Elettorato censitario che conformò i partiti come forze non socialmente e ideologicamente
contrapposte bensì articolazioni interne di una classe dirigente ristretta. Nel 1920 suffragio a 6%,
nel 1925 suffragio universale maschile (12 milioni).

- I Gruppi parlamentari strumentalizzati dal gioco dei più potenti oligarchi: ITO’ HIROBUMI e
YAGAMATA ARITOMO. 1- Vagament eliberal-parlamentare, sostenitore degli interessi della
famiglia Mitsui, sostegno dei burocrati. 2- Più autoritario, sostenitore interessi dell’azienda
Mitsubishi, sostegno forze armate di cui era stato l’organizzatore. I dirigenti dei partiti erano
ancor più legati alla classe dirigente economica, spesso per rapporti famigliari.

- Ritiratisi in secondo piano Itò e Yagamata, dal 1901 al 1912 si alternarono come primo ministro
Saionji legato a Itò (sensibile a cultura liberale) e Katsura legato a Yagamata (più autoritario). I
parlamentari mano espressione dei ceti ricchi rurali, base sociale della compagine liberale che
rimase al potere fino alla 2WW.

- 1913 ondata di proteste e CADUTA di Katsura (Yagamata) che voleva aumento spese militari.
Solo nel 1918, in un paese sconvolto da tumulti per la triplicazione del prezzo del riso e la
caduta del tenore di vita dei ceti popolare, divenne primo ministro HARA KEI —> estrazione
borghese, abile politico formato nel parlamemto che non voleva gravi interferenze del potere
imperiale, dei militari e dei burocrati. Governo di responsabili verso il Parlamento. Governo
finisce nel 1921 con l’assassinio di Hara ad opera di un nazionalista di dx.

- 1923 terremoto occasione per portare al potere un militare, mentre gli squadroni della morte
della estrema dx uccidevano migliaia di coreani e persone di sx.

- 1924 elezioni, vince il partiti d’opposizione Minseito con KATO KOMEI —> autoritario,
conservatore, stretto rapporto familiare e di interessi con Mitsubishi + appoggio ceti superiori
urbani, burocrati dei ministeri più moderni; instaura regime parlamentare conservatore; deciso a
reprimere ogni tentativo di messa in discussioni dei valori del regime: Suffragio uni maschile e
Legge per il mantenimento dell’ordine pubblico (1925) con pene gravissime per chi rifiutasse il
“sistema nazionale” —> valori ufficialmente sanzionati, l’ordine sociale e la proprietà privata
con anche norme per impedire la diffusione di “pensieri pericolosi”.

- Prime elezioni a suffragio universale maschile del 1928: vittoria partito Seiyukai e primo ministro
militare Tanaka Giichi, sinistra porta per la prima volta un piccolo numero di deputati alla Dieta
(parlamento Gp). Svolta in politica estera e tappa fondamentale della CRISI del PARLAMENTO
e dei PARTITI. Eezioni condotte in modo corrotto e autoritario, arrestato e poi processati
numerosi comunisti e gente di sx anche sindacale ritenuti tali. Norme sula Legge per l’ordine
pubblico furono aggravate prevedendo anche la pena di morte.

- 1926 moriva l’imperatore e gli succedeva il figlio Hirohito, iniziava l’epoca SHOWA e finiva
quella Taisho insieme a quel poco di liberalismo parlamentare e libertà di opinione che il Gp
aveva conosciuto.

La vita stentata e repressa della sx

Solo nel 1906 Saionji autorizzò la nascita di un partito socialdemocratico che non venne sciolto
immediatamente. Mov socialista giapponese sin dagli inizi era caratterizzato da un intellettualismo
ideologizzante nel quale si mescolavano Marx, Rousseau, anarchia e solidarismo cristiano.

L’organizzazione di un vero movimento proletario era resa difficile dalla larga accettazione
dell’ideologia paternalistica del patronato, dai forti controlli, e dalla prospettiva dell’impiego a vita
per i più anziani, capaci e docili.

Kotoku Shushu per la rottura rivoluzionaria e l’orientamento anarco-sindacalista mentre Sen


Katayama più socialdemocratico.

Messa al bando di tutto il movimento socialista con repressioni nel 1908 di manifestazioni con
bandiere rosse ed esecuzione di 12 militanti vicini a Kotoku uaccusati di aver progettato un
attentato all’imperatore. Katayama dovette lasciare il paese.

- Tumulti del riso del 1918 (10 milioni di persone) sedati con migliaia di arresti, portarono alla
nascita di gruppi sindacali, che con le speranze aperte dal governo Hara, confluirono in una
Federazione chiamata Sodomei.

- Prima metà anni 20, sinistra giapponese: dibattito tra democratici che volevano la tutela dei
diritti dei lavoratori e l’azione sindacale, e i gruppi rivoluzionari che volevano rovesciare il
regime e cambiare radicalmente la società giapponese. Dibattito solo a livello teorico, limitato
rapporto con operai e contadini.

- Nacquero numerose organizzazioni di operai e contadini e nel 1922 un Partito Comunista


appoggiato dalla Terza Internazionale —> Tuttavia 0 spazio a causa delle repressioni post
terremoto del 23 e Legge sull’ordine pubblico del 25.

- Dopo il 1932 la repressione prese la dimensione di un’ondata di terrore. Intanto diversi gruppi
erano confluiti nel “Partito socialista di massa” ma finì con l’adeguarsi alla politica imposta dalla
destra.

- Nonostante le atroci persecuzioni dei militanti marxisti o semplicemente socialdemocratici, un


filone di pensiero marxista fu sempre presente nella storiografia e nella filosofia del Giappone
contemporanea, anche durante la guerra.

TRA ESPANSIONISMO E INSERIMENTO INTERNAZIONALE

Colonizzazione, snazionalizzazione, sviluppo in Corea

L’espansionismo Gp era motivato dalla volontà di acquisire il controllo sulla Corea e sulle materie
prime della Manciuria.

Ito Hirobumi, dopo la vittoria sulla Russia nel 1905, aveva rafforzato il controllo del Gp sul
protettorato della Corea. Dopo l’uccisione di Ito ad opera di un nazionalista coreano, il governo di
Katsura mandò un generale che sottomise i coreani uccidendo circa 20 mila persone.

Nel 1910 annessione della Corea e comincia uno sfruttamento puro che durò 35 anni.

- Gran parte delle terre meridionali a giapponesi che vi si insediavano, coreani ridotti a contadini
o affittuari.

- Continua esportazione di riso verso il Gp.

- Giapponese imposto come lingua amministrativa —> Sistema scolastico aveva come obiettivo
la distruzione della cultura e della lingua coreane.

- Imperialismo economico: costruzione importante rete ferroviaria, nel sud insediarono industrie
manifatturiere, anni 30 pesante industrializzazione nel nord.

- Controllo diretto attraverso l’insediamento di polizia giapponese assorbendo così quel ceto
medio-basso uscito dalle scuole che non davano accesso all’università —> Nel 1945 700
milioni di giapponesi in Corea. Contemporaneamente emigrazione coreana verso il Gp: nel
1945 erano 2 milioni e mezzo, ora 700 mila e non godono ancora della cittadinanza
giapponese.

Lo sfruttamento della Cina e la sopravvivenza economica

Nei primi due decenni del 900 il dibattito ruotava attorno al controllo della Cina e in particolare la
Manciura per il ferro e il carbone —> i sostenitori della democratizzazione del Gp volevano
destabilizzare la Cina alleandosi con Sun Yat-Sen. Poi c’erano molti samurai che aspiravano a
creare un Grande Giappone conquistando la Cina —> A tal punto nacquero molte società o
confraternite più o meno segrete che negli anni 30 con il moltiplicarsi diventarono molto
importanti: avevano contatti con rivoluzionari cinesi per la modernizzazione ed erano dedite
all’assassinio degli avversari.

- Nel 1914 Okuma decise di entrare in guerra con l’Intesa per subentrare alla Ge in Cina —> Lo
fede in Cina settentrionale e nelle isole + 21 richieste trasformando la Cina in un protettorato
giapponese —> per Yagamata e Hara Kei era un’inutile umiliazione, era meglio adottare una
politica di conciliazione e in caso di corruzione attraverso accordi con potenti locali.
- Politica che venne adottata nel 1916 da Terauchi comprando il sostegno di molti signori della
guerra —> prospettiva di collaborazione con il nazionalismo si infranse nel 1919 con le
mobilitazioni patriottiche dei giovani cinesi apertamente antigiappponesi.

Il gioco con le potenze non assicura piena parità

Politica estera Giapponese tra il 1918 e il 1929.

- Guerra in Siberia 1919-1922: su pressioni Gb e Fr per i timori della rivoluzione bolscevica e per
difendere la Corea e la Manciuria —> Campagna costosissima che non impedì l’arrivo del
regime bolscevico ai confini con la Corea, lungo l’Amur e presto anche in Mongolia.

- Conferenza di Versailles —> non in condizioni di parità con le altre potenze vincitrici; 1 - ebbero
le isole tedesche a Nord e non riuscirono ad annettere i territori tedeschi per la reazione violenta
dei cinesi. 2 - Respinta la richiesta di inserimento di includere il principio di uguaglianza delle
razze nel patto della Società delle Nazioni —> Leggi discriminatorie in Usa e Australia.

- Conferenza di Washington 1922 —> Patto 4 potenze (Gb, Usa, Fr, Gp) —> no egemonia, gli
armamenti navali non potevano superare i 3/13 del totale, Gb e Usa in vantaggio.

- Rivoluzione nazionale cinese Vs stranieri —> fino al 1927 appoggio a signori della guerra.
- Rapporto con gli USA: rapporti in ascesa post-1ww, Usa secondo partner economico, Usa
volevano conservare egemonia nel Pacifico e interessi economici in Cina. Anni 20: politica della
dimensione con Usa, primo ministro Kijuro max apertura per ordine sociale internazionale
fondato sui principi e valori liberali e disposto a rinuncia egemonia su Cina che penalizzasse
altre potenze —> ostilità in patria tra i gruppi che volevano un grande Gp e che si moltiplicavano
a causa delle forti tensioni sociali interne.
- Altra umiliazione: nel 1924 Gp chiede a Usa soppressione leggi razziali discriminatorie del 1906,
ma congresso respinge con 76 voti contrari e 2 favorevoli.

- Nel 1927 in Cina Chiang uccideva a Shanghai i comunisti e i signori della guerra filo-gp, in Gp
c’era Tanaka Giichi che voleva controllo privilegiato del Gp sulla Cina (soprattutto Manciuria), e
c’era un vero e proprio piano di invasione sia della Manciura che della Mongolia —> Nel 1928
problema: eventuale accordo tra signore della guerra della Manciuria e il governo nazionalista
vittorioso li avrebbe tagliati fuori (territorio integrato economicamente e controllato da militari
giapponesi). Tanaka esita per motivi di rispettabilità int.le, ma nel frattempo un gruppo di ufficiali
giapponesi in loco decide di uccidere il signore della guerra per risolvere il problea, costringendo
Tanaka alle dimissioni nel 1929.

- Nuovo governo di Hagamuchi continua con la politica di apertura verso l’Occidente.

DALLA CRISI ALLA GUERRA

Tra il 1927 e il 1930 la catastrofe pare vicina

GIAPPONE, anni 20 —> Frequenti crisi finanziarie, tensioni della società tenute a bada dal
compromesso tra i vari gruppi della classe dirigente. Tra il 27 e il 30 questo gioco viene meno.

- 1927 crisi finanziaria connessa allo squilibrio della bilancia dei pagamenti e al debito interno:
diverse banche e piccole e medie aziende fallirono o furono assorbite dai grandi zaibatsu
(soprattutto Mitsui) a causa delle misure del governo.
- 1929 crisi che portò a dazi del 23% su merci giapponesi da parte degli Usa. Travolti i settori più
deboli, agricoltura sopra tutti.
- Il prezzo del riso crollò e anche quello dei bozzoli (fondamentale per le famiglie contadine) +
cattivo raccolto del 31 che portò le regioni del Nord alla fame —> bambini a scuola senza cibo,
si nutrivano di cortecce, vendita figlie come prostitute. Indebitamento delle famiglie era pari al
reddito annuale. Disperazione dei contadini, ritorno dei figli licenziati nelle campagne.
- Industria: prezzi crollarono del 15% nel 1931, il cotone del 40%, i salari di 1/3, le expo si
ridussero della metà.

Fuori dalla crisi: un’economia moderna, ma pericolosa

1932 anno più nero, ma già dalla fine del 1931 il governo aveva preso misure che portarono a una
rapida ripresa e sostanziale modernizzazione dell’economia gp.

- Aumento della spesa pubblica facendo deficit, riduzione dei tassi di interesse e del valore dello
yen in rapporto al dollaro al fine di favorire le esportazioni (1929 crollo di 2,1 miliardi, nel 1939
lievitarono a 3,1 miliardi).
- Uscita dalla crisi prima dei grandi paesi capitalistici, negli anni 30 acquisì le strutture di un paese
moderno —> produzione industriale raddoppiò, aumentando quella pesante (siderurgia,
meccanica, chimica, energia) e riducendo quella tessile; spesa militare fattore trainante
dell’economia: nel 1935 il 46,8%, nel 1940 era 6 volte di più.
- Il Gp cessò di essere abitato in maggioranza da coltivatori: diminuirono di 1 milione a fronte di
un aumento demografico di 4 milioni e 2,5 milioni in più nell’industria.
- Metamorfosi Zaibatsu —> continuarono ad assorbire le aziende più piccole e gracili, erano
concentrazioni finanziarie-industriali-commerciali ma impegnati in settori diversi soprattutto
nell’industria militare facendo riferimento non più all’elites politica e burocratica, ma a quella
MILITARE, operando anche in Corea e Manciuria.
L’ondata di potenza e la sua omologazione al potere

Anni post-crisi 29 videro il moltiplicarsi del terrorismo politico accompagnato da ideologie


nazionaliste ed espansioniste, annullando gli spazi di libertà dei singoli —> Protagoniste furono le
SOCIETA’ SEGRETE: spesso appoggiati da militari, avevano carattere elitario.

- TRATTO COMUNE —> 1 - Ripresa della politica mistica (Scuola di Mito e presente nel mov dei
samurai a fine 800’), sacralità del Gp e del suo imperatore, e della sua missione egemonica in
Asia orientale. 2 - Protesta nei confronti dell’ordine sociale: denuncia delle conseguenze della
modernizzazione, del potere della grande finanza, dei suoi legami con i partiti e con gli stranieri.
3 - Mutamento perverso dei costumi della popolazione urbana, in particolare gli intellettuali, e
sacralizzazione del Giappone rurale tradizionale e rifiuto delle misere condizioni dei contadini
ritenuti depositari della vera cultura del paese e base vitale del suo esercito.
- Nonostante l’idealizzazione dei samurai, i loro membri erano giovani ufficiali dal ceto dei notabili
rurali, i discendenti dei samurai erano nell’elites politica burocratica imprenditoriale —> quindi
sensibili all’impoverimento della società contadina ma ovviamente favorevoli al mantenimento
dello status quo e delle gerarchie sociali.
- Elemento sovversivo dell’ondata di violenza 30-36: nazionalizzazione terra, intervento imperiale
a favore dei contadini, confisca dei grandi patrimoni finanziari. Negli anni 20 i terroristi avevano
colpito membri delle famiglie di zaibatsu o dirigenti dell’alta finanza.
- Anni 30 tendenza opposta —> alcuni settori della classe dirigente (ogni elites, es. burocrazia,
militare, imprenditoriale, finanza, aveva schieramenti al suo interno in lotta tra loro per prevalere
e influenzare il partito e il parlamento) si servirono di quel potenziale di protesta per
destabilizzare a proprio favore il gioco politico ed emergere in posizione dominante —> Iniziativa
che moltiplicò gruppi e associazioni presiedute da generali e fu presa dagli alti gradi dell’esercito
che giunsero ad emarginare gli altri settori della classe dirigente e assumere il potere reale
- Inizio anni 30: susseguirsi di complotti, interventi militari, tentativi di colpo di stato ad opera di
dirigenti di società segrete e alti gradi dell’esercito, assassini di dirigenti dei partiti Seyukai e
Minseito che erano al governo (primo ministro 1939 ucciso) —> culmina nel colpo di stato
tentato nel 1936 da militanti società segrete e vasti gruppi di militari riuniti nella “fazione della via
imperiale”. Sconfitti dalla “fazione di controllo” costituita da militari inseriti nei meccanismi di
potere e contrari a qualsiasi destabilizzazione sociale.ù
- Conseguenza del mancato colpo di stato fu una gestione del potere più autoritaria e controllata
e liberticida: legge su ordine pubblico e censura applicata nn più solo alla sx, ma a qualsiasi
pensiero autonomo, ai cristiani e qualsiasi dissidenza.
- Elezioni 1936: larga vittoria del Minseito (“governo parlamentare contro il fascismo”) e buona
affermazione del Partito Socialista, mentre la Seyukai era in balia delle pressioni militari e
proponeva partito unico di sostegno all’imperatore —> nel 1937 il risultato si ripetè.

Un regime fascista o solo un nazionalismo aggressivo?

Dal 1932 i governanti venivano scelti tra i vari gruppi tra generali o persone gradite ai militari.

- Nel 1940 vennero sciolti i partiti che confluirono nella “Taisei Yokusan Kai”, cioè “associazione
per l’assistenza al governo imperiale”
- Dopo il fallito colpo di stato del 1936 i militari rinnovarono il rapporto tra governanti e grandi
interessi economici e finanziari, vecchi e nuovi zaibatsu.
- Per chiarire il rapporto con le posizioni dei gruppi eversivi, per escludere ogni margine di
pensiero liberale e dare sacralità, nel 1937 le autorità pubblicarono il testo “Kokutai no Hongi”:
l’ideale del nipponico e dell’espansionismo venivano rivestiti della sacralità imperiale, veniva
rifiutato il radicalismo sociale, i privilegi dei finanzieri e dei proprietari venivano legittimati in
quanto funzionali agli interessi nazionali, ogni aspirazione a diritti e pensieri individuali veniva
bollata come influenza straniera e veniva steso su tutta la società il classico paternalismo
confuciano.
QUELLO GIAPPONESE FU FASCISMO?

• Elementi in comune: repressione violenta degli operai, l’anticomunismo di principio, le misure


liberticide contro ogni dissenso, l’attacco alle istituzioni parlamentari, l’uso del mito della razza e
del ruralismo, la strumentalizzazione del consenso del piccolo ceto medio di notabili rurali,
l’alleanza di fatto e la polemica a parole con i grandi gruppi costituiti.

• Differenze: mancanza di un partito fascista, di una sua milizia armata e soprattutto di un leader
carismatico alla sua testa.

E’ importare ricordare che molti guardarono con curiosità al fascismo, come d’altronde ha sempre
fatto il Giappone nei confronti delle novità politiche occidentali dalla metà dell’Ottocento.

CAPITOLO 11

IL “DECENNIO DI NANCHINO” E I SUOI NEMICI

UN’UNIFICAZIONE IMPERFETTA

L’esperienza compiuta nelle aree urbane sotto il regime del Guomindang di Chiang Kai-shek è
interessante per motivi di attualità —> sviluppo accelerato degli anni 80 attraverso un’economia di
mercato fondata sulla competizione e il profitto, ricorda il periodo iniziale del Guomindang.

Realtà e limiti dell’unificazione nazionale

Il decennio di Nanchino finisce nel 1937 quando i gp invadono le aree di Kai-Shek. Si dice sia
cominciato quando Chiang aveva sterminato i comunisti a Shanghai e instaurò un suo governo a
Nanchino, in opposizione alla sx del Guomindang al potere a Wuhan.
Dal 1928 divenne capo del Comitato Esecutivo centrale e del Consiglio di Stato, quindi al vertice
del partito e dello St —> Era in posizione di forza roseto ai suoi rivali politici nel partito: Wang
Jingwei di sx e Hu Hanmin di dx conservatrice.

PROBLEMI:

1. Chiang fece accordi con i maggiori signori della guerra del Nord —> Problemi: serie continua di
ribellioni e secessioni sostenuti da rivali politici di Chiang tipo Jingwei: il punto del contendere
era la necessità di ridurre l’esercito da 2 milioni (Chiang + Signori della guerra) a 800 mila.

2. Chiang controllava bene solo le zone costiere ricche di Jiangsu e Zhejiang sul delta del Fiume
Azzurro quindi altrove il potere doveva essere pattuito con le forze locali o era assente: i
signori della guerra da tempo erano nella rete locale degli interessi dei notabili rurali —> idea di
un regime moderno e centralizzato era ben distante.

3. Lotta sociale armata dei comunista sotto forma di guerriglia soprattutto nelle aree montane
della Cina centro-meridionale, ma era un problema inferiore rispetto alle ribellioni dei signori
della guerra che erano temporalmente il problema più immediato: spesso erano alleati con gli
avversari politici di Chiang e combattevano tra loro o contro Chiang (decine di migliaia di
morti).
4. Invasione Giapponese che comincia nel 1931 con il distacco della Manciuria controllata da un
alleato di Chiang e figlio di un signore della guerra ucciso dai gp, regione che rappresentava da
sola 1/10 del reddito nazionale. Dopodiché avanzata continua del Gp nonostante le proteste
alla Società delle Nazioni.

Gli strumenti di potere di Chiang Kai-Shek

Regime di “tutela” da parte del partito rivoluzionario e delle sue forze armate, regime proclamato
nel 1928.
- Consenso dei detentori del potere: ceto medio urbano, strati borghesi di Shanghai soprattutto,
chi contava su un processo di modernizzazione.
- Struttura del partito leninista quindi centralizzata e incompatibile col pluralismo interno: quindi
correnti e gruppi interni che andavano per leader carismatici come Jingwei e Hanmin.
- Vero strumento di potere di Chiang era l’esercito di cui era stato comandante (2 milioni) e i fatto
che era presidente dell’accademia militare di Whampoa da cui erano usciti 6500 ufficiali moderni
e ideologizzati che costituivano il suo gruppo più fidato.
- Nel 1931 il Gp invade la Manciura, i suoi avversari creano un regime rivale e lo costringono a
dimissioni, egli rimane presidente della commissione militare e il governo viene retto da Jingwei
fino al 1935 —> Chiang dunque era incaricato della repressione anticomunista. Oltre a questo
giovani ufficiali a lui fedeli crearono le “camicie azzurre” —> aveva controllo sui servizi segreti e
di informazione, repressione politica e sociale, censura, lavoro culturale, apertamente ispirata
alle camicie nere fasciste. Perppetuò il potere assoluto di Chiang all’interno delle forze armate.
- Legame di Chiang attraverso la famiglia della moglie che era figlia di uno dei più potenti mafiosi
cinesi emigrati negli Usa: la famiglia Soong possedeva le 4 maggiori banche di Shanghai che
avevano rapporti con le banche Usa; fin oltre il 1945 il ministro delle Finanze fu sempre un uomo
della famiglia Soong).

La mancata nascita di un’economia moderna

Il Quomintang aveva legami organici con i grandi centri urbani della costa orientale, i suoi uomini si
muovevano nella finanza int.le cercando sostegno al regime attraverso gli investimenti esteri che
però furono assai modesti.

• Fiscalità: accordi con i signori della guerra nel 1928 avevano lasciato alle amministrazioni locali
da loro controllate i tributi prelevati sulla terra —> Quindi l’85% delle imposte a gravare su
commercio e industria delle aree urbane rendendo difficile lo sviluppo.

• Bilancio dello stato aveva problemi gravi di copertura: le entrate non superarono mai l’80% del
fabbisogno, indebitamento interno ed esterno, usura locale, indebitamento contadini e piccola
borghesia urbana, indebitamento del piccolo ceto medio urbano professionale o imprenditoriale. l
sistema bancario dunque si fondava alla base sull’usura rurale e urbana.

• Nel 1933 creazione del Consiglio economico nazionale che accentuò l’intervento statale
nell’economia (ispirato a Ge, It, Gp, Urss), si limitò a porre strumenti di controllo che
consentirono enormi speculazioni tra il 33 e il 35.
• Nel 1935 passaggio alla moneta cartacea, stampa che innesca una spirale inflazionistica che
non si arrestò fino all’arrivo dei comunisti + nazionalizzazione di molte banche che non andarono
a danneggiare però la famiglia Soong che aveva nelle proprie mani il ministro delle finanze.

I ridotti margini di una “società civile” urbana

Investimenti in istruzione per la formazione di una futura classe dirigente moderna per uno St
moderno —> No valorizzazione e no occupazione di quegli allievi moderni usciti dall’istruzione
media e secondaria (solo piccola parte trovò impiego): fattore di malcontento e di protesta e in
parte di rottura rivoluzionaria. La formazione universitaria era inadeguata, il perfezionamento
all’estero considerato indispensabile per raggiungere un livello professionale elevata.
• Garantiti spazi di critica all’interno dell’istruzione universitaria, soprattutto a Shanghai.
• 1936 elaborata costituzione definitiva —> in base alle prescrizioni di Sun Yat-Sen, 5 poteri
aggiungendo a quello esecutivo, legislativo e giudiziario il potere dello Stato di reclutare il
personale per pubblico concorso e di controllare il comportamento dei funzionari —> Senza
creazione di spazi di libertà e garanzie stanti le norme speciali di emergenza: sul piano teorico
per il protrarsi di un regime eccezionale
• Reclutamento e formazione di un certo numero di funzionari superiori che però erano
pesantemente pressati dal potere politico —> Spesso la piramide burocratica coincideva con
quella del partito di governo.
• Campagne lasciate sostanzialmente a se stesse benché l’agricoltura fornisse il 60% del reddito e
4/5 dei cinesi vivessero nelle campagne —> Prelievo fiscale lasciato ai detentori del potere
locale: povertà estrema denunciata anche alla Società delle Nazioni —> Tra il 60 e il 90% dei
contadini erano privi di terra, per prenderla in affitto i canoni andavano dal 50 al 60% del raccolto
a cui si aggiungevano altri oneri fiscali e il lavoro coatto.
• A questo si aggiunge la terribile carestia del 1931 nel nord (milioni di vittime) e il raccolto di riso e
soia del 1934 che aggravò la situa in quanto 1/3 inferiore a quello del 31.

Dopo il 1934, una società militare e confuciana

Tra il 1931 e il 1934 l’impegno di Chiang si spostò nelle campagne del Sud con la repressione
anticomunista che si concluse con successo —> conseguenza fu una generale militarizzazione del
regime e ulteriore restringimento elementi di modernità e pluralismo delle città.
Chiang quindi tornò alla direzione dell’esecutivo nel 1935 sopraffacendo i suoi avversari e
assoggettando almeno formalmente gli ultimi signori della guerra ribelli.

• 1934 "Movimento per la vita nuova”: portare la Cina ai valori tradizionali confuciani della
gerarchia, dell’autorità e del paternalismo.
• Post-1934 Chiang credeva di controllare oltre alle città anche la campagne prospere del Sud. Nel
1935 lancia un programma di investimento e aiuti ai proprietari terrieri e ai coltivatori diretti che
alzò la produzione agricola, ma dopo 2 anni invasione Gp.

La lotta sociale dei comunisti cinesi

Contemporaneamente al Decennio di Nanchino i comunisti fecero la prima esperienza di lotta


sociale rurale.
La repressione del 1927 portò a profonda trasformazione nei ranghi del Partito comunista che
portò a 2 esperienze nuove:

1. Militanza clandestina nelle città per ricostituire il legame con il movimento operaio durante
repressione.
2. I vertici del Partito in contatto l’Internazionale comunista e ricevevano indicazioni —> Utile
perché ha mantenuto rapporto con il mondo culturale e conservato immagine di nazionalismo
rivoluzionario.

Nelle campagne era presente il movimento contadino di rivolta anti padronale e i gruppi
rivoluzionari distaccatisi dagli eserciti del Guomindang —> riuscirono a animare lotta armata
sociale destinata a durare.

Mao Zedong seppe 1 - porre in termini ideologici e tattici la strategia capace di suscitare la lotta
sociale di vaste masse di contadini e le soluzioni per condurla sotto la direzione dei militanti
comunisti; 2 - Riuscì a riunire uomini diversi per idee e esperienze e dirigere la lotta armata sociale
con loro.
• Obiettivi: 1 - Rivoluzione sociale doveva diventare lotta armata durevole contro il potere locale:
necessario quindi esercito di cotnadini senza terra o piccolissimi proprietari che doveva
coincidere con il Partito Comunista capace di coprirli dalla repressione padronale. 2 - Creazione
di basi rosse permanenti per far entrare in gioco il processo di presa di coscienza sociale dei
contadini, poi le trasformazioni dei villaggi in cellule della nuova società. Lotta armata basata su
strategia tradizionale delle rivolte contadine (mobilità e appoggio poveri).

• Strategia maoista: elementi della cultura poltiica, della morale popolare e delle strategie tipiche
della Cina tradizionale: il mondo antico dei contadini doveva però essere guidato da una forza
nuova, il Partito Comunista. Classe dirigente: intellettuali che avevano intrapreso la lotta
rivoluzionaria nell’atmosfera del patriottismo del “movimento del 4 maggio” del 1919 —> Come
“maestri” dei contadini

• Cambio di priorità nei dirigenti che passarono dalle aree urbane a combattere nelle aree rurali
povere —> Prima la priorità era la lotta all’imperialismo e ai signori della guerra che sono
strumento dell’imperialismo. Priorità aree rurali: proprietà terrieri, usurai e percettori delle tasse.

La contrapposizione di diverse “linee”: mito e realtà

1927 Mao forma base rossa di guerriglia tra Hunan e Jianxi, mobilitando gradualmente i contadini
poveri nella creazione di un nucleo di società nuova —> 1928 si estese resistendo a forze armate
locali e signori della guerra regionali, nel 1929 era la base rossa più impo (nella Cina meridionali
esperienze simili).

- Politica agraria: espropriare terre in affitto, lasciare la terra i coltivatori diretti più o meno
autosufficienti e relativamente agiati per mantenere rapporto di collaborazione non ostile con
contadini poveir.
- Dirigenti centrali. Sviluppi delle campagne al di fuori della loro esperienza politica. Avevano altre
idee militari e sociali. Ristrutturazioni partito a causa delle repressioni —> Qu Qiubai
accantonato al 6 congresso dell’Internazionale nel 1928 e sostituito da direzione collegiale dei
dirigenti più importanti delle lotte urbane in qualche modo consenziente con l’Internazionale.
1930 direzione partiti ritenne che la colazione di signori della guerra e politici formatasi contro
Chiang offrisse l’occasione per la ripresa della lotta rivoluzionaria —> le armate contadine
dovevano essere usate per smantellare il controllo delle città del Guomindang e rendere
possibile una nuova ondata di lotte operaie.
- Mao contrario —> forza armata rurale preziosa per garantire lotta sociale appena iniziata fino a
permettere alle campagne rosse di assediare le città bianche.
- Fallimento: tentativo insurrezionale a luglio ma scarse basi sociali, evoluzioni interne al
Guomindang e scelta di Mao di non portare fino in fondo lo sforzo insurrezionale —> Allora
decisione dell’Internazionale di controllare più direttamente il partito comunista cinese e inviò a
Shanghai i 28 BOLSCEVICHI e nel 31 vanno nella base rossa di Mao tra Hunan e Jianxi.

La guerriglia rurale nel Sud dal successo alla disfatta

Nel 1930 Chiang lancia la prima campagna di annientamento (sottovalutò), nel 1931 una seconda
e una terza con forze sempre più numerose e qualificate fino ad arrivare a Chiang direttamente:
sconfitte cocenti per il Guomindang.

- Il successo della strategia di Mao portò a mutamenti che ne determinarono la crisi: la dirigenza
del Partito decise di proclamare nel novembre del 31 la Repubblica cinese degli operai e dei
contadini con a capo Mao —> esercitò funzioni di governo (9 milioni di abitanti in maggioranza
nella base centrale di Ruijing).
- Le strutture del partito furono riservate ai 28 bolscevichi e lentamente anche la strategia di lotta:
inviati dei generali tedeschi (dall’Internazionale) che sostituirono alla guerriglia tecniche più
statiche e classiche.

Quarta campagna dal giugno del 32 al marzo del 1933: 500 mila uomini, comandanti migliori, armi
dall’estero —> Respinta. La quinta del 1933 no, aveva forze doppie. Il comando della resistenza
era passato completamente agli uomini dell’Internazionale.
- Resistenza della base centrale strettamente assediata e quasi alla fame: fu rotto
l’accerchiamento nell’ottobre del 1934: erano circa 100 mila (esercito rosso, dirigenza del partito
e dello stato —> Colonne in fuga a cui si unirono altre.
- Nel gennaio del 1935 ulteriori gravi perdite —> Mao rimesso a capo delle forze in lotta (difficile
comprendere i meccanismi di questa sua rapida ascesa).
- Comincia la lunga marcia che si concluse nell’autunno del 1935 nelle piccole basi rosse del
nord-ovest con perdita dei 4/5 delle forze —> 10 mila km.

CAPITOLO 12

NELLA SPIRALE DELLA GUERRA

All’inizio solo la conquista della Manciuria

In Manciuria c’era il 75% del capitale investito dai giapponesi in miniere di carbone e di ferro e
impianti siderurgici. Ma la Manciura dal 1928 era in mano al Guomindang e da Zhang Xueliang
(signore della guerra a cui era stato ucciso padre da Gp) —> La decisione dell’invasione del 31
non venne dal governo, ma dall’armata del Guondong comandata da ufficiali strettamente legati ai
gruppi terroristi nazionalisti.

- Nell’ottobre del 1931 inscenato un incidente militare lungo la ferrovia giapponese e subito
vennero occupate le maggiori città della regione.

- Il governo paralizzato dai ministri militari si dimise. A metà dicembre governo di un vecchio
liberale prestigioso Inukai Ki —> Considerato disponibile alla collaborazione con gli oltranzisti,
larghe concessioni ai militari, non mise sotto processo gli ufficiali famosi che poi attaccarono
anche Shanghai con un pretesto.
- 1 marzo 1932 i militari proclamano lo stato del Manzhouguo e lo offrono all’imperatore. Intanto a
Tokyo si intensificavano gli assassini politici e Inukai venne ucciso —> Nuovo governo di un
ammiraglio che dava ai militari ulteriori garanzie di impunibilità per i fatti cinesi.
- Società delle Nazioni, febbraio 1933 denuncia aggressione della Manciuria da parte degli Usa
—> Avvallato il distacco della Manciuria riconoscendo lo stato Manzhouguo. Ritiro dalla Società
delle Nazioni dopo un mese dalla denuncia appoggiata dagli Stati Uniti.

Gioco locale e gioco globale

• Dal 1936 i dirigenti militari presero in Giappone ogni potere effettivo: il ministro della guerra
contava più del primo ministro. Obiettivo non era una colonia difficile da controllare, ma un
controllo indiretto attraverso protettorato che desse ai cinesi i compiti amministrativi e repressivi
locali —> Accordi. Tra il 33 e il 35 vari accordi con militari del Guomindang (Parte Cina
settentrionale e Mongolia interna).

• URSS - GP —> la Repubblica popolare mongola era dominata dall’Urss dal 1924: entrambi
preoccupati dall’altro, le società segrete e i terroristi militari gp la contrapposizione all’Urss era la
prima cosa. Con l’invasione della Manciura e la penetrazione in Mongolia, l’Urss pose importanti
forze militari lungo l’Amur —> scontri tra il 1937 e il 1938, nel 1935 i Gp subiscono una delle
prime sconfitte (25 mila uomini).

- PATTO ANTIKOMINTERN del 1936 —> Ge e Gp insieme per combattere ovunque i comunisti e
non stringere patti con l’Urss, rapporto ideologico mai stretto prima —> Nel 34 Gp aveva
denunciato i trattai di Washington e Londra non volendo più rispettare i limiti agli armamenti
navali nel Pacifico.
- Rapporti con USA sempre più difficili —> campagna vs aggressione Gp in Manciuria cominciava
ad assumere tratti politici e morali.

Il conflitto si allarga e si prolunga

Governo del principie Konoe succube dei militari, la campagna in Cina subì una svolta nel 1937

- Successo per i giapponesi: il Guomindang lasciò le terre attaccate per puntare su una lotta di
lunga durata —> Entro la fine dell’anno il Gp controllava la Cina settentrionale, lo Shanxi,
Shanghai e occuparono la capitale del Guomindang Nanchino compiendo un eccidio di
dimensioni incredibili.
- Gp sperava che il G si arrendesse ma no, nel 1938 il G respinse le richieste di resa e continuò la
lotta anche dopo la caduta di Canton e Wuhan.
- Nel G c’erano gruppi favorevoli e accordo con Gp —> Vecchio compagno di Sun Wang Jingwei
nel 1940 riconosciuto al governo da lui costituito l’autorità sulla Cina centro-meridionale
(fantoccio).
- Guerra costosa per uomini e risorse —> L’eco Gp costruita interamente per fini bellici.
Produzione militare saliva, destinato il 30% del reddito nazionale e il 50% del bilancio statale.

LA CINA DI FRONTE ALL’INVASIONE GIAPPONESE

Una nuova atmosfera politica e culturale

Alla fine del 1934 Chiang Kai-Shek aveva scacciato i comunisti dalla Cina agricola del Sud,
dopodiché invasione Gp della Manciuria, Shanghai e Cina settentrionale.

- Priorità di Chiang era sconfiggere i comunisti interni, anche perché i signori della guerra
volevano sconfiggerli e si sarebbero alleati con Gp pur di farlo —> “pacificare all’interno,
temporeggiare all’esterno”. Comunisti prima di intraprendere la lotta contro l’invasione
giapponese —> decisione che scosse il mondo urbano.
- I comunisti reagirono, la lott al Gp era la priorità per una classe dirigente nata dalla rivoluzione
patriottica del 1919 —> decisione contraria del Guomindang aveva aiutato i comunisti post-
sconfitta nel sud a riconquistare spazi nelle aree urbane mediante la lotta al Gp.
- Il rifiuto del G di resistere al Gp aveva incrinato il consenso del ceto medio urbano —> ondata di
patriottismo (post-manciuria gli studenti lanciarono manifestazioni) riattivata dai ripetuti appelli
dei comunisti per combattere il Gp uniti in quanto cinesi.
- Reazione culturale per denunciare la politica di resa a un Gp percepito come l’incarnazione del
fascismo in Asia, “appello alle armi” —> democratici progressisti (ghettizzati dal regime di
Nanchino), intellettuali comunisti, intellettuali affascinati da dibattito anti-fascista in Eu,
sopravvissuti a repressione del G, giovani poeti e artisti.

Verso la scelta della resistenza al Giappone

Movimento sempre più militante e ingrossato dai comunisti delle aree urbane —> 1935
manifestazioni studentesche a Pechino represse dal G, e migliaia in carcere. Nei mesi successivi
molti giovani si fecero addestrare nelle basi rosse del Nord-Ovest.

• Il 25 dicembre del 35 i comunisti sopravvissuti alla lunga marcia, tennero una riunione nel Nord-
ovest (nuova base di Yanan) in cui si ribadì la necessità di organizzare la resistenza al Gp con
ogni forza di tutta la Cina senza pregiudiziali ideologiche —> obiettivo era rendere insopportabile
l’arrendevolezza del Gp e alleanza con chiunque fosse contro Gp. Importante era coinvolgere le
masse contadine che prevedibilmente sarebbero state quelle più colpite dall’invasione.

- Guomindang intanto continua la repressione comunista —> ERRORE di Chiang che manda i
signori della guerra locali e le truppe ritirate senza combattere dalla Manciuria che volevano
combattere i giapponesi: serie di sconfitte che portò Chiang a recarsi a Xian per dirigere la
repressione. Fu catturato dalle truppe manciesi e costretto ad avere colloqui con Zhou Enlai e
altri dirigenti comunisti al fine di mutare atteggiamento e combattere il Gp —> serie di colloqui
nei mesi successivi che portò ad accordo nell’aprile del 37 con Partito Comunista Cinese:
comunisti entravano “formalmente” sotto il potere statale del G rinunciando a condurre la lotta di
classe rurale, trasformando la Repubblica degli operai e dei contadini in una regione autonoma
dello stato, e l’esercito rosso in VIII armata. Il G finiva con la repressione delle basi rosse e
rilasciava i prigionieri politici, insieme combattono i giapponesi —> i gp nel luglio del 1937
decidono di iniziare l’invasione della Cina, il G e Chiang decidono di resistere.

IN CINA LA GUERRA CHE NON FINISCE

La guerra del Guomindang contro l’invasione giapponese

• Prima fase fu disastrosa per il G: Chiang perse 1/3 delle sue truppe e metà dei suoi ufficiali —>
Gp rapida conquista della Cina settentrionale, di Shanghai e Nanchino, Wuhan (dove si era
rifugiato il G) e Canton mentre molti comandanti locali e generali del G collaborarono. 1938
battuta d’arresto —> Priorità ora era consolidare le posizioni per avviare lo sfruttamento e
cercare una resa del G.

• Chiang aveva perso tra 1/3 e metà dei contadini e quindi della produzione agricola. Presso i ceti
medi urbani invece il prestigio di Chiang era altissimo: visto come capo della resistenza
nazionale e milioni di persone lo seguirono in condizioni inumane trasferendo banche, uni,
aziende, biblioteche, scuole verso Sizhuan nell’Ovest (difficilmente attaccabile perché riparato
dalle rapidi dello Yangzi.

• La strategia di Chiang era “vendere spazio per guadagnare tempo” —> rifiutò le proposte di resa
del 38 un po’ per questa ondata di patriottismo e un po’ per questioni internazionali: - patto con
Urss del 1937 con intervento di aerei e piloti sovietici - Chiang attendeva che il concatenarsi
degli eventi creasse le condizioni per l’intervento degli Usa che il suo gruppo familiare prevedeva
in quanto profondo conoscitore della società Usa e dei meccanismi finanziari.
• Collaborazionismo cinese: forze legate ai signori della guerra e generali che organizzarono un
governo a Pechino sotto il controllo del Gp. Nel 1938 Wang Jingwei costituì un governo
collaborazionista nel 1940 a Nanchino. Collaborazionismo anche e soprattutto con il potere rurali
della Cina meridionale che gestivano il contrabbando e impedivano lo sviluppo della resistenza
antigiapponese comunista —> Stallo tra il 38 e il 44.

La resistenza contadina diretta dai comunisti

Fast-check —> Mao si era rifiutato di usare la VII armata per la lotta a oltranza porta per porta a
Wuhan, posizione sostenuta dall’inviato di Stalin: l’armata serviva per immedesimarsi nella società
contadina e condurre la sua lotta di sopravvivenza.

• Nello spazio “svenduto” da Chiang, i comunisti organizzarono la resistenza antigiapponese:


fondamentale fu la capacità di mobilitazione nei villaggi del nord e l’aver ripensato la strategia di
guerriglia usata nel Sud.
• Mao sapeva che erano i contadini che avrebbero ritenuto indispensabile la resistenza perché
profondamente oppressi: prime vittime delle confische e del reclutamento lavorativo forzato e di
ostaggi —> i potenti locali caricavano sui più poveri le richieste degli occupanti
• Lavoro culturale —> essenziale il lavoro di coloro che erano dotati di cultura e seppero
trasmettere l’appello alla resistenza in modo efficace. Il fenomeno infatti non fu spontaneo e
irrefrenabile perché era difficile smuovere i contadini tanto succubi e passivi.
Problemi militari e sociali della resistenza

Nel periodo finale del conflitto, i comunisti controllavano circa 20 basi con 100 milioni di abitanti. A
parte Yanan, le zone erano alle spalle dei gp.
Nel 1941 offensiva del Guomindang che sconfigge i comunisti nel Sud dello Yangzi (zone ricche).

Strategia —> Serie di scaramucce, sabotaggi e azioni di sorpresa che costrinse i Gp a


immobilizzare gran parte dei soldati in Cina e tutte la forze dei regimi collaborazionisti del Nord.
Nel 1941 la strategia dei gp divenne: “uccidere tutti, distruggere tutti i villaggi, bruciare tutti i
raccolti”.

Problemi principali: assicurare l’autosufficienza alimentare e materiale e di beni di consumo —>


partecipazione sistematica e congiunta al lavoro produttivo dei militanti di ogni livello e anche dei
soldati.

Il Partito comunista mette radici nelle campagne

LE SOCIETA’ DELLE BASI ANTIGIAPPONESI

Sostituzione dei consigli di villaggio monopolizzati dai notabili con organi espressi ed eletti dai
contadini, a cui partecipavano proprietari terrieri patriottici e masseteri e mercanti e artisti.
L’ascesa sociale avveniva soprattutto per i contadini che si erano impegnati attivamente nella lotta
e avevano ricevuto un’educazione di base fortemente politicizzata.

Per concludere accordi con il Guomindang, i comunisti avevano rinunciato alla lotta sociale e
quindi ad espropriare le terre e facevano rispettare la legge del G che riduceva a 1/3 del raccolto i
fitti e gli altri oneri. Continuavano le espropriazioni e punizioni feroci per i collaborazionisti dei gp
definiti “traditori della patria”. Società delle basi antigp prefigurò quella nata dopo il 1949.

Post lunga marcia, il potere di Mao non era ancora consolidato: c’erano giovani e intellettuali
provenienti dalle lotte antifasciste del 1937 nelle città + Mao e compagni, contro i sostenitori del
concetto di partito tipico dell’urss che erano a favore di un fronte rivoluzionario con il Guomindang
anche a costo di subordinare il pcc.

La lunga resistenza e lotta a oltranza assicurò a Mao il primato assoluto nel partito, riformandolo
completamente nel 1942 a Yanan —> Mao e solo Mao al vertice, gli avversari potevano essere
accettati e valorizzati solo se seguissero la strategia di Mao.
Mao sosteneva la funzione puramente politica dell’arte e della letteratura —> Pensiero di Mao era
l’unica dottrina, l’unica interpretazione del marxismo elaborata sulle necessità specifiche della Cina
—> Limitazione al dibattito e alla creatività e autonomia rispetto a Stalin e l’Urss.

La trasformazione del Guomindang nella lunga guerra

Post ritiro del Guomindang nel Sizhuan del 1938, condusse una guerra di lunga durata contro i Gp
cercando di evitare gli scontri e puntando sull’intervento nel conflitto degli Usa.

Rapporto fragile con i comunisti, si trattava di una sospensione dello scontro per esigenze belliche:
Chiang era preoccupato dal rafforzamento dei comunisti dietro i giapponesi e cercava di
conservare le forze per la battaglia finale.

Tregua tra il 38 e il 44 per esigenze internazionali, poi scatenarono un’offensiva micidiale: la


debolezza del Guomindang dimostrata dalla rapida conquista gp delle regioni meridionali e dalla
quasi caduta dello Sizhuan, poi i gp si fermano non si sa se per mancanza di mezzi militare o per
evitare di lasciare la Cina ai soli comunisti.
CRISI DEL GUOMINDANG:
Mancanza di risorse finanziarie perché perse le città dell’Est, le campagne più ricche, industria e
commercio non c’erano nell’arretrato Ovest. Il 70% del bilancio in spese militiari, stampa di moneta
che porta a inflazione incredibile (tra 38 e 44 i prezzi x 1632) —> ciò avvantaggiava i proprietari
terrieri, gli speculatori, i mercanti, i proprietari di case, e distruggeva il potere d’acquisto dei
lavoratori dipendenti. Corruzione scandalosa nel governo. Distruzione del consenso.

Contadini: potere dei proprietari assoluto e gravoso, lo stato si avocò la percezione delle imposte e
allora i signori locali facevano pagare i contadini per tutti.
Oltre a questo c’era la leva obbligatoria, che gravava solo sui contadini —> reclute incatenate tra
loro, marchiate e tenute nude per essere identificate e rinchiuse perché non scappassero. 8
milioni, cioè il 50% delle reclute, disertò.

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