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C) Nel caso in cui l’obiettivo della prevenzione secondaria sia quello di migliorare la sopravvivenza, la
prevalenza delle malattie aumenta, giacchè si riducono i casi di mortalità per cause aspecifiche
17) Essenzialmente, la differenza tra prevalenza e incidenza sta nella rispettiva essenza più o meno
statica/dinamica: la prevalenza è il rapporto tra il numero di malati e la popolazione totale in un periodo di
tempo più o meno ampio, mentre l’incidenza è un tasso definito come il rapporto tra i nuovi casi di malattia
e la popolazione a rischio di ammalarsi in un determinato periodo di tempo (restano quindi esclusi i soggetti
i quali per determinate cause non posso contrarre la malattia durante il periodo d’esame). Si comprende
dunque che la prevalenza è una misura statica, poiché non dà indicazioni in merito all’andamento della
malattia nel tempo, mentre calcolando il tasso d’incidenza con dati sempre aggiornati su numero di malati,
numero di guariti e numero di deceduti (a causa della malattia), si ottiene una rappresentazione dinamica,
che quindi si evolve nel tempo, della malattia o del generico evento in esame. Da ciò consegue che
l’elemento che distingue i due strumenti statistici considerati è proprio la durata dell’evento, e così il tasso
d’incidenza corrisponde al prodotto della prevalenza per la durata stessa di questo, appunto.