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IL DISEGNO COME RICERCA - Strumenti grafici e modelli rappresentativi per il progetto

Il disegno
come ricerca
Strumenti grafici
e modelli rappresentativi
per il progetto

Michela Rossi
Giuseppe Amoruso
Mario Bisson
Donatella Bontempi
Marco Bove
Giorgio Buratti
Giampiero Mele
Roberto de Paolis
Marco Ferrara
Laura Galloni
Kay Bea Jones
Matteo Manca
Gabriele Pierluisi
Michele Russo
Giulio Zanella
IL DISEGNO COME RICERCA
strumenti grafici e modelli rappresentativi per il progetto
2

Illustrazione di copertina
da un disegno di Marco Siciliano sul ponte di Brooklyn.
La terza parte del volume raccoglie le ricerche seminariali a sostegno del viaggio di studi della Scuola del Design del Politecnico di Milano, sez. I5
nel maggio 2011 e il materiale elaborato dagli studenti durante il viaggio e il successivo corso di “Strumenti e metodi del progetto”, prof. Marco Ferrara.
Workshop alla Knowlton School of Architecture, 4/ 8 maggio 2011
Docenti: Kay Bea Jones, Michela Rossi, Giuseppe Amoruso, Giampiero Mele (UniEcampus).
Tutors: Donatella Bontempi, Marco Bove, Matteo Manca
Studenti: Mauro Carretta, Elisa Elena Mosca, Eleonora Rinaldi, Luca Saccardi, Mattia Sala, Nicolò Scatola, Marco Siciliano, Benedetta Spagnoli, Serena Spinelli, Alice Soncina,
Marta Tagliabue, Giorgio Torza, Eleonora Trombi, Margherita Turchi, Francesco Vigorito, Xia Zhou, Chiara Zoppei

Progetto e coordinamento: Michela Rossi


Impaginazione: Marco Bove

Fonti iconografiche
disegni tecnici alle pagg. 12, 14, 15, 16 20, 21, 22, 23, 28: gentile concessione di Archivio Luciano Baldessari, Laboratorio Archivi di Design e Architettura, Dipartimento INDACO,
Politecnico di Milano,
schizzi a pag. 14 e fotografia maquette a pag. 15: gentile concessione di CASVA, Comune di Milano, Fondo Luciano Baldessari.
disegni tecnici alle pagg. 18-19: gentile concessione di Archivio di Stato di Parma, fondo Mappe e Disegni.

Ringraziamenti
prof. Kay Bea Jones, Knowlton School of Architecture (Ohio State University)
proff. Fulvio Irace e leyla Ciagà, Archivio Luciano Baldessari, Laboratorio Archivi di Design e Architettura (LADA), Dipartimento INDACO, Politecnico di Milano
dott.ssa Rina La Guardia, CASVA, Centro di Alti Studi sulle Arti Visive (Comune di Milano)
dott.ssa Mariella Loiotile, Archivio di Stato di Parma
Manuela Incerti e Uliva Velo, Università di Ferrara
INDICE 3
Presentazione - Spazio e disegno, Luciano Crespi p. 5
Introduzione - Il disegno come ricerca, Michela Rossi p. 7

OLTRE IL DISEGNO TECNICO - strumenti e metodi del progetto


Il disegno e gli strumenti del progetto, Michela Rossi p. 13
La forma e la norma: il linguaggio dei segni, Michela Rossi p. 17
Riflessioni intorno al colore nella formazione al progetto, Mario Bisson p. 27
Disegno e conoscenza: imparare dal rilievo, Michela Rossi p . 31
Il disegno di progetto come strategia di trasformazione dello spazio, Gabriele Pierluisi p 43
Il modello come pratica del progetto, Giulio Zanella p. 49

DISEGNO DIGITALE - verso una rappresentazione integrata


Introduzione al disegno digitale, Michela Rossi p. 57
Disegno digitale - schede p. 69
Strumenti digitali per la rappresentazione. Da lontano, Marco Ferrara p. 81
Rappresentazioni complesse, sistemi continui, sistemi discreti, Michele Russo p. 87
Disegno e costruzione digitale, Giuseppe Amoruso p. 93
Superfici complesse e trasformazioni parametriche: Algorithmic Aided Design, Giorgio Buratti p. 99
Percezione e misura dello spazio. Dalla prospettiva, il fotoraddrizzamento, Giampiero Mele p. 107
Rappresentazioni ibride, Marco Bove p. 111

CONTINUITÀ - ricerca/didattica
Viaggi di studio e taccuini di viaggio, una tradizione in progress, Michela Rossi p. 121
Upshots. Photocollage from Italy, Kay Bea Jones p. 127
Paesaggi urbani: contaminazioni formali nel disegno dello spazio pubblico, Michela Rossi p. 131
Numero e forma nel disegno della città da Atene a New York, Giampiero Mele p. 137
Mappare: alla ricerca del senso del luogo, Giuseppe Amoruso p. 145
Punto, linea, superficie. Elementi formali per il design del verde, Donatella Bontempi p. 153
Specie locali mescolanza planetaria, una riflessione sulle scelte botaniche nella progettazione dei giardini, Matteo Manca p. 161
Appunti di viaggio - Esperienze sul campo, a cura di Marco Bove p. 169
Design Charrette at OSU, WORKSHOP USA 2011- Kay Bea Jones, Michela Rossi, Giuseppe, Amoruso, Giampiero Mele p. 199

ABSTRACT - English abstracts and references p. 215


ALLEGATO - Il disegno della superficie - Dal tessuto d’arredo al rivestimento d’interni, Roberto de Paolis p. 237
Bibliografia generale, a cura di Laura Galloni p. 243
4
Luciano Crespi 5
SPAZIO E DISEGNO - Presentazione

1 Milco Carboni (a cura di), Ho davanti a me i settecento disegni contenuti nel libro su Sottsass pubblicato possiede fondamenti culturali autonomi e che si pone fuori dall’idea che possa
Sottsass. 700 disegni, Skira, da Skira1 e penso che lì dentro vi sia conservata una sorta di tesoro, al quale ancora esistere una unità oggettiva tra logica urbana, qualità architettonica e
Milano 2005
attingere per trovare le risposte che un interior designer dovrebbe saper dare interior design”4, anche la questione del disegno per il progetto acquista signi-
2 Alessandro Mendini, ai problemi dell’abitare nella contemporaneità. In questo libro si ritrova un nu- ficati inediti.
Sottsass’s scrap book, in
mero infinito di caratteri, di “ideogrammi” si potrebbe dire, con i quali comporre Come nella musica l’esigenza di rappresentare nuovi generi musicali ha ri-
Documenti di “Casabella”, 1976,
ora in Rosamaria Rinaldi (a cura una lingua in grado di avere un valore attuale e universale. “Variazioni”, le ha chiesto l’uso di forme di scrittura diverse da quelle tradizionali, fondate sulla
di), Alessandro Mendini. Progetto chiamate Alessandro Mendini, in quanto “..la sua ricerca sulle cose parte da notazione musicale effettuata sul pentagramma, allo stesso modo oggi si pone
infelice, Ricerche Design dati e intuiti esistenziali, talvolta il solo piacere di usare matite, colori, carte e la necessità di utilizzare forme di rappresentazione dello spazio capaci di as-
Editrice, Milano1983, p. 22 quaderni esotici e nuovi, cercati in lontane botteghe. Poi ha inizio la variazio- secondarne la natura instabile, predisposta al cambiamento, imprevedibile e
3 Franco Albini, Problemi ne, un esasperante processo deduttivo, una elaborazione metodica e analitica dotata di qualità che vanno oltre quelle legate a forma, luce, colore, per incor-
didattici in un corso di dei primi segni, un assemblaggio infinito di molte cose che prese da sole non porarne altre, proprie della sfera multisensoriale del rapporto tra uomo e am-
progettazione, Istituto di
Composizione della Facoltà di
sono complicate, che però alla fine del processo risultano in stato di tensione, biente in cui è inserito. Il design d’interni, da questo punto di osservazione, si
Architettura del Politecnico di come avviene per l’immobile movimento di una nenia orientale”2. Processo che colloca in un territorio disciplinare di mezzo, tale da giustificare l’introduzione di
Milano, 1968 prende forma facendo ricorso ad un repertorio di “segni primari”, assimilabili un cambio di statuto rispetto alla questione delle modalità di rappresentazione
4 Andrea Branzi, Verso uno a delle “grafie infantili: cerchio, cilindro, linea e punto”, che hanno il valore di del progetto. In primo luogo per il ruolo assunto di disciplina a cui compete il
spazio integrato, in Luciano concetti archetipici. compito strategico, nella contemporaneità, di rinunciare a rincorrere le mode e
Crespi, Da spazio nasce spazio, In questo il disegno si dimostra davvero strumento di ricerca capace di “rivelare di introdurre una nuova “civiltà dell’abitare”, fondata su un sistema di ambienti
in corso di stampa.
con evidenza, e in un sol colpo d’occhio, la compresenza di diversi fenomeni ospitali, su nuovi dispositivi urbani, che si potrebbero chiamare neotopie, capa-
5 Cfr. Umberto Galimberti, Orme
e le loro possibili correlazioni, la proprietà di perseguire immagini che avete ci di trasmettere un’idea alta di socialità, di rimuovere il confine tra pubblico e
del sacro, Feltrinelli, Milano 2000
dentro, o di suscitarne di nuove, e di chiarirle nel momento in cui il disegno le privato, interno ed esterno, e di coniugare modalità innovative di integrazione
6 Cfr. Alessandro Baricco,
va precisando”, come scriveva Franco Albini nella dispensa del suo corso nel delle funzioni con una significativa qualità formale ed estetica dei loro spazi.
I barbari. Saggio sulla mutazione,
Feltrinelli, Milano 2006; Elena 19683. E come sostiene il titolo stesso di questo libro. Il cui grande merito è In secondo luogo perché interessato ad adottare, negli ambienti sia interni
Giunta, Pro-occupancy, Maggioli, di rappresentare un’esplorazione ad ampio raggio degli aspetti inediti che la che esterni, un approccio progettuale di tipo allestitivo, destinato ad introdurre
Sant’Arcangelo di Romagna “questione del disegno” oggi presenta in relazione non solo all’avvento del- soluzioni reversibili, provvisorie, capaci di rispondere alla domanda di continuo
2012
le nuove tecnologie digitali ma anche ai cambiamenti radicali dei modi d’uso cambiamento che caratterizza la contemporaneità, alle prese con l’etica del
degli ambienti, interni ed esterni, e di conseguenza del loro modo di essere viandante5 e l’habitus barbarico6
progettati e rappresentati. Intendo dire che nel momento in cui il design d’in- Questo testo è interessante proprio perché indaga le diverse modalità con cui
terni si profila come disciplina in parte inscritta nella storia dell’architettura ma il disegno, da quello analogico a quello digitale, è chiamato a restituire un am-
sempre più proiettata a ritrovare una propria identità, in quanto, come scrive biente, sia esistente ed in attesa di essere trasformato, sia nella sua forma di
Andrea Branzi, “la progettazione degli spazi interni costituisce una attività che anticipazione di ciò che sarà, in tutte le sue specificità. Nel primo caso ricorren-
6
do agli strumenti tradizionali del rilievo ma anche a quelli, penso allo schizzo, valere dell’aspetto relazionale su qualsiasi altro e, di conseguenza, la riduzione 7 Cfr. Nicolas Bourriaud, Estetica
alla fotografia o alla ripresa con videocamera, che sono in grado di restituire ciò del progetto a pura strategia. relazionale, Postmedia books,
Milano 2010
che il solo rilievo tecnico non è in grado di fare. Vale a dire il carattere di quel Non mancano in verità esempi che vanno in altra direzione. Penso, per farne
luogo o il timbro, per tornare alla metafora musicale, determinante nell’azione uno solo, a Steven Holl e al ruolo che giocano i suoi disegni, sia nella fase di 8 Steven Holl, Written in water, ora
in Valerio P. Mosco, Steven Holl,
di riconoscimento di un ambiente su cui si deve operare, e che è già parte concezione iniziale del progetto sia in quella di rappresentazione degli spazi, Motta, Milano 2009
fondante del progetto. Carattere che dipende non soltanto dalla sua morfologia anche interni. “Nelle meditazioni che riguardano la concezione iniziale di un
9 Cfr. Luca James Senatore, in
e dalle dimensioni ma anche dalla luce, dal colore, dalla sua stessa storia. Nel progetto queste partono sempre dalla forma, dallo spazio e dalla luce, in ciò La ricerca nel disegno di design,
secondo adottando una pluralità di strumenti indirizzati anche a “raccontare” il gli acquarelli giocano un ruolo fondamentale in quanto garantiscono all’intu- Maggioli, Sant’Arcangelo di
progetto in tutte le sue fasi. Da quella iniziale, in cui l’idea è ancora allo sta- izione una posizione di prevalenza sul resto”8. Interessanti allora appaiono Romagna 2011
dio della metafora e che si manifesta perlopiù attraverso diagrammi e schizzi sia il richiamo che nel testo viene fatto, per esempio da Gabriele Pierluisi, alla 10 Erwin Panofsky, La prospettiva
preliminari, a quella in cui il progetto viene descritto compiutamente attraverso nozione di digitale caldo, intesa come tecnica capace di mescolare il disegno come “forma simbolica”, Abscondita,
disegni tecnici, viste tridimensionali, simulazioni. a mano con le elaborazioni digitali più sofisticate. Sia l’idea formulata da Luca Milano 2007
L’apporto delle tecniche digitali è diventato fondamentale. Occorre, però, saper Senatore9 di configurare il disegno di progetto utilizzando tecniche differenti
utilizzare le potenzialità di questi strumenti in modo coerente, per non correre capaci di integrare il disegno tecnico tradizionale con altri mezzi, come la fo-
il rischio di trasformare il medium in messaggio. Come sta, a mio parere, av- tografia, la texture, la trama, il colore. Dando così vita a qualcosa che chiama
venendo per molti progetti anche autorevoli di architettura, afflitti malinconica- disegno integrato e che potrebbe diventare veicolo di un modo diverso di co-
mente dall’uso disinvolto del rendering che produce una sorta di omologazione municazione ma soprattutto “elemento qualificante lo spazio architettonico che
del risultato e di eterogenesi dei fini, per cui non si è più in grado di capire rappresenta”.
se sia l’idea di blurring architecture a imporre una certa modalità di rappre- Insomma mi sembra che la ricerca sia veramente aperta e che questo testo
sentazione o, viceversa, se sia l’abuso di effetti speciali a generare una sorta costituisca uno strumento prezioso per aiutarla e portarla anche all’interno
di nuova maniera nella progettazione che prevale a livello internazionale. La della scuola. Dove è importante che si colga l’esigenza di riflettere in modo
stessa questione della trasformazione del diagramma da strumento adatto a più attento su questo tema, in un momento, non so se della stessa portata
rappresentare processi complessi, non lineari, aleatori, a contenuto stesso del storica di quello di cui ci ha parlato Erwin Panosfsky, per il quale la concezione
progetto, come nei casi in cui si è di fronte a forme di architettura-diagramma, prospettica aveva dischiuso per l’arte religiosa una “regione completamente
di cui Sejima rappresenta la figura più rappresentativa, rischia di introdurre nuova, la regione del visionario”10, ma certamente ricco di grandi cambiamenti.
un’aporia. In quanto potrebbe lasciare intendere che anche nell’ambito della
progettazione di architettura possa valere, come qualcuno sostiene, ciò che
Nicolas Bourriaud7 ha definito, nell’arte, estetica relazionale. Vale a dire il pre- Luciano Crespi
Michela Rossi 7
IL DISEGNO COME RICERCA - Introduzione

Se non siete curiosi, lasciate perdere… spirito di mistero che un tempo velava mondi sconosciuti, ma anche le cose
(A. Castiglioni) note rivelano sorprese a chi sa guardare, vede e capisce. Il viaggio è ancora un
momento di formazione importante, che il disegno trasforma in una memoria
L’idea di questo libro nasce da un viaggio con gli studenti del Laboratorio del indelebile, meglio di strumenti più immediati come la fotografia, che non richie-
Disegno di Design degli Interni. Il viaggio è il figlio della curiosità, che spinge ad de lo stesso sforzo di astrazione e di sintesi e pertanto non impone la stessa
uscire dal quotidiano per andare incontro all’ignoto e il padre della conoscen- attenzione all’osservazione, attraverso la quale il disegno aiuta a comprendere
za, frutto di osservazione e ricercae questo lo rende un’esperienza formativa la realtà che ci circonda. Come strumento di addestramento all’indagine co-
importante, perchè la didattica è sempre un viaggio nella conoscenza, che per noscitiva il disegno sottolinea il suo duplice ruolo didattico e di ricerca e il suo
mantenersi viva deve avventurarsi nella ricerca. stretto legame con il progetto che richiede di chiarire e sviluppare intuizioni e
Le cronache dei viaggiatori accompagnano in paesi lontani, raccontando pa- concetti formali servendosi del disegno come principale strumento di rappre-
esaggi, costruzioni e usanze tanto più stupefacenti, quanto estranei all’imma- sentazione.
ginario comune. I diari creano un genere letterario che attraversa i secoli, e Questo volume è un viaggio all’interno del disegno che cerca di riordinare i
illustra con parole e disegni lo spirito di ricerca innato nell’uomo in un misto di risultati di uno sforzo comune dei docenti dei Laboratori del Disegno per riordi-
mito e realtà, di osservazione e invenzione, con ricostruzioni fantastiche che nare e rendere più efficace, in termini di specificità e completezza dei contenuti,
esulano nel sogno, perchè la scoperta scatena l’immaginazione. la didattica della rappresentazione all’interno dei corsi di laurea in Design degli
Il viaggio è forma di evasione e di istruzione, la scoperta del mondo ignoto per Interni, che sta richiedendo un impegno comune di sperimentazione, confronto
capire sé stessi. La scoperta di realtà diverse stimola la consapevolezza del e aggiornamento a partire dalle basi elementari del disegno per avventurarsi
quotidiano e suggerisce nuove soluzioni ai problemi correnti. nelle potenzialità offerte dagli strumenti digitali senza perdere il contatto con le
Ulisse, Erodoto, Marco Polo, Isidoro di Siviglia... sono solo alcuni dei viaggia- radici del disegno. Infatti questa disciplina è propedeutica al saper fare come
tori famosi che ne hanno consacrato lo spirito come anelito di conoscenza. al sapere, perchè costituisce il fondamento sul quale si è costruita la cultura
Poco per volta, il viaggio è diventato un momento di studio fondamentale anche del progetto.
e soprattutto per architetti e artisti, che hanno raccontato disegnando le loro Dopo l’imposizione degli strumenti digitali che hanno aperto nuove e straordi-
mete, prima di rielaborarne le suggestioni lelle loro opere. narie potenzialità alla rappresentazione, anche nelle scuole italiane si rende
Da Villard de Honnercourt a Le Corbusier, si è conservata una lunga succes- necessaria una riflessione sulle relazioni tra tecnica e scienza, e sulla neces-
sione di nomi e di disegni che fissano riflessioni e appunti nei dei taccuini, e sità di un recupero di strumenti antichi dei quali la storia stessa ha affermato
dimostrano quanto si impara guardando e quanto il disegno insegna a vedere, l’efficacia. Il disegno di progetto si è rinnovato con gli aiuti offerti dalla rappre-
invitando a partire per capire e raccontare e nello stesso tempo sottolineano sentazione digitale, ma sta riscoprendo la dignità e il fascino del segno manua-
una relazione sottile con il progetto. le che - come scriveva il Vasari - è il riflesso immediato della mente.
Oggi collegamenti facili dilano gli spostamenti e accorciano i tempi del viaggio, Rinnovare la didattica della rappresentazione significa quindi ripensare il di-
mezzi di trasporto e di comunicazioni veloci sembrano annullare le distanze lo segno della mano come espressione di un ragionamento cognitivo prima che
8 Il disegno come ricerca- Introduzione

In viaggio con gli studenti,


Michela Rossi, 2008.

progettuale, per metterlo in relazione con quegli strumenti che ne amplificano del disegno è il primo spunto di un viaggio di studio oltreoceano con un grup-
le potenzialità di rappresentazione e ancora prima di indagine. Nel progetto po di studenti del primo anno del corso di laurea in design degli interni, nello
contemporaneo il mondo analogico e quello digitale si completano senza con- sforzo di invitarli a riflettere sul diverso spirito che anima lo spazio dell’abitare,
trapporsi, lo stesso può avvenire nel mondo della rappresentazione. quello urbano in particolare attraverso il ricorso ad uno strumento antico, ma in
La didattica deve perseguire l’integrazione tra gli strumenti tradizionali e quelli continua evoluzione, con la matita in mano per annotare veloci le suggestioni
più recenti, perchè guardare al futuro non significa tagliare le radici, ma rin- della città che pulsa.
novarne i frutti. Occorre quindi ripensare i contenuti del disegno in funzione Il viaggio diventa così una tappa di una ricerca continua all’interno della rappre-
del profilo formativo del designer di interni, che si muove in un campo prossi- sentazione, delle sue tante accezioni tra osservazione e progetto, una ricerca
mo a quello dell’architettura ma ha interessi diversi. Occorre rivedere anche i rivolta alla didattica, condotta nello spirito di un continuo e costante tentativo di
modi della didattica, condizionata da una compressione forzata dei tempi di ottimizzarne i tempi e i contenuti.
svolgimento dei corsi che non si addisce a quelle discipline che richiedono lo Rinnovando una tradizione antica, un viaggio di studio reinventa all’interno dei
sviluppo di una buona manualità a partire dall’addestramento della sensibilità laboratori semestralizzati quel momento importante di verifica e di addestra-
dell’occhio. mento alla ricerca autonoma che nei corsi annuali era offerto dai seminari,
proponendo un’immersione totale in un contesto alternativo. Come i seminari,
Il disegno della mano è immediato e selettivo, quindi riflessivo; per questo esso anche un viaggio di studio deve essere preparato con contributo di tutti.
aiuta a capire quello che vediamo. In relazione alla conoscenza il disegno si L’idea di raccogliere il materiale elaborato nella preparazione, durante e dopo il
declina nel rilievo, che in virtù della elevata specializzazione professionale viaggio, senza una selezione dei risultati, nasce dal desiderio di “distillare” nel
che ha assunto nell’architettura anche grazie alla elevata precisione offerta confronto di elaborati poco omogenei nella loro qualità come lo sono sempre
dagli strumenti di misura digitali, si è configurato come disciplina autonoma, i lavori di un campione qualsiasi di studenti, quanto è stato colto dell’essenza
lasciando spesso cadere in disuso quelle componenti preliminari al progetto. del disegno. Le molteplici forme che esso può assumere oltre il disegno tecni-
Strumenti sempre più sofisticati hanno indotto a dimenticare il valore cognitivo co offrono un contributo essenziale alla crescita del progettista, come metodo
e quindi propedeutico del rilievo nei suoi aspetti concettuali, che riguardano i privilegiato di indagine e di rappresentazione, quindi di ricerca all’interno del
principi e non la tecnica. progetto stesso.
Il rilievo può offrire un contributo teorico e pratico importante anche alla for- Il racconto di un viaggio nella realtà americana è un pretesto per verificare
mazione del progettista di interni, ma rispetto alla specializzazione raggiunta l’efficacia comunicativa delle immagini statiche e bidimensionali del disegno
nell’architettura, i suoi contenuti applicatvi devono essere ripensati in funzione e la resa grafica di tecniche essenziali, ma anche un modo per riflettere sulle
di quello che può servire nella pratica professionale specifica e dei presupposti differenze tra la città amenricana e quella europea, e capire meglio gli spazi e le
culturali della Scuola. forme nei quali si esercita, prima del progetto, il nostro abitare quoitidiano.
L’esperienza insegna che le arti manuali si imparano con la pratica e l’esercizio L’attenzione di questo viaggio si concentra sul rapporto esterno/interno che
Michela Rossi 9

implica i due concetti antitetici di separazione e continuità, ovvero chiusura/ La scommessa del viaggio è quella di verificare come la concezione urbana
apertura, ma anche parete e affaccio. condiziona il progetto. La sfida del disegno è quella di cogliere dal vero gli
Trasparenza e riflessi caratterizzano due materiali che hanno “comportamenti” elementi formali dello spazio artificiale, per capire come il progetto determina
particolari: il vetro e l’acqua, che collegano e separano e appartengono all’im- la conformazione fisica di un ambiente confortevole all’uomo, per rielaborarli
magine della città contemporanea, caratterizzandone lo spazio abitato dei trasformando l’esperienza in progetto, prima che il disegno tecnico codificato
luoghi aperti, dove si cerca di consumare nella relazione con l’ambiente e il consenta la traduzione di idee spaziali in luoghi fisici e gli strumenti della rap-
paesaggio (il parco e il giardino) quel rapporto tra l’uomo e il territorio che la presentazione digitale permettano di visualizzarla in modo fotografico.
città ha negato, crescendo a dismisura. Esistono tanti disegni diversi, come sono tanti i modelli che possiamo costruire
Un filo rosso collega le opere e gli spazi lungo i quali si dipana il percorso del di una sessa realtà. Anche il disegno è un modello, un modello capace di ridur-
viaggio, selezionati in modo da sottolineare come le scelte di fondo dei grandi re lo spazio nelle due dimensioni del foglio o in quella astratta della mente.
interventi si configurano in spazi abitati per la colletività. Il tema della continuità, Nel disegno la realtà appare diversa dalla sua percezione visiva immediata, ma
che è proprio dello spazio urbano ed è una delle caratteristiche forti degli interni non per questo meno “vera”, perchè la perdita di una dimensione spaziale è
dell’architettura nordamericana emerge nei grandi interventi urbanistici, che e compensata dalla possibilità di aggiungerne altre, mediate dalla sensibilità del
nella connotazione fisica del progetto assumono l’immagine di luoghi multiformi progettista. Per questo il disegno sarà sempre uno strumento irrinunciabile del
ma ricononscibili. progetto, e il progetto non si potrà mai avvalere del solo disegno tecnico.
...tutto inizia dalla pianta...,
disegno tecnico di progetto.
sistemazione arredi e abaco
porte; scala 1:50
Luciano Baldessari, interni
di casa Mariani, 1936, ALB-
LADA, Politecnico di Milano
11

OLTRE IL DISEGNO TECNICO


strumenti e metodi del progetto
12 Il disegno e gli strumenti del progetto

Alzati, studi di sezioni; Luciano Baldessari, progetto per il Padiglione Breda alla
XXIX Fiera interazionale di Milano, 1951.
Prospetti del Padiglione Vesta, V Triennale di Milano, 1933, scala 1:20.
ALB-LADA, Politecnico di Milano.
Michela Rossi 13
IL DISEGNO E GLI STRUMENTI DEL PROGETTO

Il disegno è sempre stato il principale strumento del progetto, che riunisce in Anche in relazione ad un approccio espressivo e creativo individuale che rende
sè una componente creativa, legata all’intuizione, al gusto e alla cultura per- riconoscibile la mano autografa di molti progettisti, questo non può prescin-
sonale e alla fantasia del designer, con una razionale, frutto della necessità dere dal rispetto di una base metodologica rigorosa e da codici condivisi, che
di rispondere a delle necessità oggettve, perchè, anche quando si tratta di un riducono il margine di interpretazione nella lettura del disegno man mano che
mero esercizio, si progettano cose che devono essere realizzate risolvendo procede la definizione del progetto, sino ad annullarla del tutto negli elaborati
problemi pratici e concreti, tanto nella realizzazione che nella fruizione da parte esecutivi, che sono molto spesso demandati a collaboratori di studio.
dei destinatari finali dell’opera, qualsiasi essa sia. Così nei passaggi che intercorrono tra la formulazione di un’idea ancora in fieri
Se la componente creativa segue, per forza di cose, strade più libere e au- e l’atto concreto che trasforma un progetto in realtà, il disegno manifesta la co-
tonome, quella razionale impone il rispetto di un metodo di lavoro rigoroso, scienza critica del progettista e diventa il testimone della sua azione, il mezzo
che ogni progettista può riadattare sulla base dell’esperienza personale alle espressivo che nel dare esistenza autonoma alle intuizioni formali, consente il
necessità del caso, ma che richiede comunque una serie di passaggi capaci confronto e il controllo del processo di trasformazione dello spazio.
di garantire la funzionalità del risultato. Ciò implica la conoscenza generale del Rispetto alle altre arti grafiche, il disegno di progetto è caratterizzato dalla sua
tema progettuale e dei problemi ad esso correlati e la capacità di visualizzar- strumentalità nei confronti dell’opera, che si concretizza nella realizzazione an-
ne e rappresentarne i singoli elementi e l’insieme nei passaggi necessari alla che se il disegno mantiene dignità autonoma.
costruzione. La ricerca progettuale si sviluppa quindi dall’associazione di tre Così le modalità d’uso del segno come linguaggio visivo e le stesse tecniche di
azioni intrecciate; invenzione, indagine e rappresentazione, che trovano una rappresentazione, riflettono le circostanze e la finalità specifica del disegno in
matrice comune negli strumenti grafici, e nel disegno in particolare. Grazie alla funzione delle fasi processuali del progetto: in un certo senso ne caratterizzano
sua flessibilità comunicativa la rappresentazione bidimensionale mantiene un quindi la strumentalità nei confronti degli stessi processi metodologici richiesti
ruolo cognitivo e documentario fondamentale nelle diverse fasi del progetto, dal progetto. I modi di disegnare e le tecniche grafiche sono molteplici come i
nelle quali si integra con le altre forme di rappresentazione che si sono svi- ruoli che il disegno assolve, che implicano la stesura di un progetto definito nei
luppate dall’evoluzione digitale dei modelli tridimensionali. Infatti l’esperienza minimi dettagli, a partire dagli schizzi delle prime intuizioni formali, passando
recente ha dimostrato che la rivoluzione innescata dalla rappresentazione in- poi attraverso una serie di verifiche dimensionali che richiedono il controllo
formatizzata apre nuove prospettive al progetto nel controllo di forme e super- geometrico delle relazioni tra i pieni e i vuoti, tra le parti fisse e quelle in movi-
fici complesse e/o della sua visualizzazione fotorealistica in rendering sempre mento, tra gli spazi e le necessità dell’utenza, sino ad una rappresentazione
più sofisticati, ma senza annullare l’importanza delle qualità di sintesi del dise- d’insieme capace di prefigurare la realizzazione.
gno bidimensionale, che nell’immediatezza della manualità si conferma come Il disegno quindi è uno strumento estremamente duttile, capace di adattarsi
espressione diretta dell’immaginazione e del ragionamento. alle diverse esigenze degli studi che approfondiscono l’organizzazione del pro-
getto sino alla soluzione definitiva, verificata dal disegno tecnico. Solo allora il
La strumentalità del disegno si manifesta con modalità diverse nei passaggi disegno prende la sua forma esecutiva, per materializzarsi in uno spazio fisico
essenziali che mettono in risalto le fasi successive del processo progettuale. plasmato dall’uomo.
14 Il disegno e gli strumenti del progetto

Nel progetto, il disegno è al tempo stesso strumento e oggetto: strumento di


rappresentazione e oggetto stesso del progetto. A fianco della caratteristica
di strumento della rappresentazione, si evidenzia la sua peculiarità creativa,
legata in modo indissolubile al processo progettuale. Il progetto è disegno, ma
a sua volta quest’ultomo può diventare una forma con un valore autonomo nei
confronti della finalità costruttiva o funzionale, come nel caso dell’ornamento.
Come passo necessario della strutturazione formale dell’edificio, il disegno co-
stituisce una forma vitale del pensiero progettuale, che è condizionato anche
dalle immagini del non costruito. Molte architetture mai realizzate - o scom-
parse - basano la loro “esistenza” culturale sulla rappresentazione grafica. In
questo modo il disegno arricchisce la sua valenza di strumento di studio e
rappresentazione con altri significati che sono un’espressione della creatività
progettuale, non sempre destinata a trasformarsi in realtà.
I progetti non realizzati e le documentazioni delle fasi intermedie testimonia-
no il processo di trasformazione e l’adattamento dell’idea ai condizionamenti
della realtà esterna, attribuendo al disegno un ruolo fondamentale nello studio
dell’architettura e del design.
Lo scarto che esiste tra il primo schizzo e il progetto esecutivo è la riprova
dell’importanza che il disegno assume nell’espressione della creatività artistica
dell’autore, sottolineata dalle parole di Giovanni Michelucci, per il quale il dise-
gno ‘manifesta un coefficiente di irrealizzabilità che esprime le differenze tra
ciò che si è potuto fare e ciò che si sarebbe voluto fare’, e quindi mostra in un Disegni di progetto,
studi preliminari, pianta, alzato e
tracciato parallelo al costruito, l’immagine ideale dell’opera dell’architetto. Nello
sezione, vista finale.
stesso tempo esso è il filo conduttore della continuità ideale tra le opere di un Luciano Baldessari, progetto per
autore e permette quindi di comprenderne meglio il ruoli storico. il Concorso per la Fontana del
Il processo creativo dello spazio prende forma da un’idea astratta, che preve- Risparmio a Milano, 1961-62.
de l’inserimento di nuovi volumi per modificare la realtà esistente mediando CASVA e ALB-LADA, Politecnico di
un’esigenza funzionale e un’intuizione estetica, e si attua nel design. L’idea si Milano.
definisce nel progetto attraverso il disegno, che per questo può anche ricostru-
ire a ritroso le fasi di trasformazione, per risalire all’idea partendo dall’esistente
attraverso la sua rappresentazione.
Michela Rossi 15
Rappresentszioni del progetto.
Luciano Baldessari, progetto per
il Concorso per la Fontana del
Risparmio a Milano, 1961-62.
Plastico per lo studio dell’inserimento
urbano e planimetria, scala 1:500
CASVA e ALB-LADA, Politecnico di
Milano.

Studi del progetto.


Luciano Baldessari, progetto per il Concorso per la Fontana del Rispar-
mio a Milano, 1961.
Simulazione digitale (Giorgio Buratti), a sn.
Indagine geometrica sulle superfici delle vele in calcestruzzo (Michela
Rossi), a ds.
16 Il disegno e gli strumenti del progetto

Viste d’insieme.
Luciano Baldessari, progetto per
Villa Harris alla Giudecca, 1936-37.
Assonometria generale (china su
lucido), scala 1:500
Prospettive dell’interno e del
giardino (matita grassa su carta da
schizzi).
ALB-LADA, Politecnico di Milano.
Michela Rossi 17
LA FORMA E LA NORMA: L’ATTUALITÀ DELLA STORIA

Il disegno è un linguaggio. Come tutte le lingue vive è in continua trasforma- e il progressivo distacco dell’architetto dalle maestranze resero necessario un
zione nel suo vocabolario, che è fatto di segni simbolici con significati conven- progetto preliminare di coordinamento, ben definito in tutti gli aspetti generali.
zionali, e nella sintassi che regola la composizione dei segni in signifficati più Nel XIII secolo l’architettura diventa un’arte liberale che richiede un sapere
articolati. specifico. Il disegno entra a far parte degli strumenti culturali dell’architetto,
In ogni linguaggio la grammatica e le parole si evolvono con continuità e gra- che si mette i guanti bianchi’, spostando la sua attività principale dal cantiere
duali, nei quali restano riconoscibili le radici semantiche; nel disegno questo allo studio. Sino al secolo precedente infatti il riferimento a schemi costrut-
riguarda i codici convenzionali della rappresentazione, nelle diverse forme re- tivi geometricamente semplici nei quali l’alzato era una conseguenza logica
toriche che caratterizzano il disegno di progetto, soprattutto nei suoi aspetti più del tracciamento planimetrico, e la fabbrica non richiedeva elaborati grafici di
specializzati. Infatti il disegno tecnico ha sviluppato una serie di codici specia- progetto, sostituiti dalle indicazioni dirette del capomastro. Per questo motivo
listici nei quali l’iconicità propria delle immagini si fonde con ideogrammi dal ci sono pervenuti pochi disegni di architettura del periodo romanico, e questi
significato simbolico, assumendo forme convenzionali che definiscono segni sono molto schematici e privi di precisione geometrica, che come la celebre
e spessori in funzione della scala di rappresentazione e anche dell’ambito di pianta del monastero di San Gallo, che rappresenta in modo sommario l’orga-
applicazione, con ulteriori articolazioni della convenzione grafica. nizzazione complessiva del complesso, illustrandone le funzioni principali con
Il disegno tecnico è antico come l’arte di costruire, che richiede un disegno la presenza di arredi e di altri elementi riconoscibili, come i porticati dei chiostri
all’origine, se non altro per tracciare sul terreno il segno dell’edificazione, mar- ribaltati lungo il loro perimetro.
cando il contorno che separa il dentro dal fuori. Nella lunga trasformazione del Nel mondo gotico il disegno di progetto assunse una veste riconoscibile per
segno che racconta il progetto si mantengono numerosi elementi di continuità assolvere tre compiti importanti:
nell’impostazione generale dei disegni, nel riferimento generale a scale di rap- - comunicare al cantiere la forma definitiva delle strutture, consegnando ai
presentazione simili e nella presenza di un margine di libertà che permette lapicidi le forme per il taglio dei conci;
una reinterpretazione personale del linguaggio senza comprometterne la let- - fornire agli artigiani coinvolti nella realizzazione del’ornamento (vetrai, ora-
tura. Grazie a questo anche il disegno di progetto costituisce una forma di fi, miniatori) un repertorio di modelli per l’esecuzione degli elementi minori;
espressione che può essere apprezzata in sé stessa per la qualità grafica della - rappresentare il progetto alla committenza che lo doveva approvare.
tavola, fatta di eleganza del segno, di ordine nella composizione delle parti e di La forma finale si scompone quindi in pianta e alzato, che si ricomporranno poi
ricchezza espressiva delle immagini. nella prospettiva, già accennata in viste spaziali approssimative, che accosta-
Anche se rimangono testimonianze classiche di restituzioni catastali confor- vano le due viste principali deformando la pianta.
mi con rappresentazioni semplificate ma riconoscibili degli elementi tipologici L’importanza del disegno è confermata dagli statuti e dai regolamenti come
come la Forma Urbis Romae, il disegno di progetto, basato sull’uso di codici quello di Strasburgo (1459), nel quale si legge che il maestro muratore deve
condivisi associati alla rappresentazione in scala della geometria costruttiva rispettare un progetto fatto da lui e dopo il progetto resta responsabile della
dell’architettura, nasce nel mondo gotico con la stessa impostazione generale realizzazione sino all’ultimo dettaglio.
che viene usata ai giorni nostri, quando la crescente compessità del cantiere Nei disegni di progetto del periodo gotico si riscontrano delle differenze tra
18 La forma e la norma: l’attualità della storia

quelli dell’Europa settentrionale e quelli toscani, nei quali si nota la presenza di


una quotatura schematica e una maggiore ricerca di realismo pittorico nell’uso
del colore e nella presenza di ombreggiature per dare evidenza ai risalti plati-
ci; molti sono anche i disegni con la presenza di elementi della decorazione
scultorea, come le statue, nel tentativo di dare un’immagine dell’opera finita.
L’area franco-germanica invece privilegiando il disegno al tratto, nero e senza
differenza di spessori, colori o ombre e rappresenta il volume esclusivamente
nel raffronto tra la pianta e il prospetto, anche nei grandi disegni delle facciate
delle cattedrali, nei quali si disegna solo una metà del fronte simmetrico, sotto-
lineando l’essenzialità e la finalità tecnico costruttiva del disegno. Negli album
con repertori di elementi decorativi, per le arti minori sono frequenti i fondi neri
per dare risalto al disegno dei telai di finestre e rosoni. Solo nel tardo medioevo
inizia la differenziazione del segno tra linee reali e linee astratte.
La trattatistica rinascimentale preferisce questi codici, rifiutando il pittoricismo,
anche se presto ricompare l’uso delle ombre a tratteggio. L’Alberti, che conce-
pisce il disegno come il punto di incontro tra la matematica e l’architettura, nel
suo trattato sottolinea in modo chiaro l’esistenza di modi di disegnare diversi
per l’architetto o il pittore: “mentre il pittore si sforza, sulla superficie piana
dell’immagine, di rendere visibile il contorno degli oggetti per mezzo delle om-
bre, della luce e dei punti di vista, l’architetto non si occupa delle ombre ma
lascia vedere gli alzati attraverso le piante come qualcuno che non voglia veder
giudicata la sua opera secondo l’apparenza della prospettiva, ma secondo la
vera divisio basata sulla ratio.” Di fatto quindi il rinascimento deriva i codici gra-
fici del disegno tecnico dal mondo gotico, del quale fu erede Cesare Cesariano
che esprime la cesura definitiva tra il mondo medievale e quello moderno. La
rielaborazione della rappresentazione architettonica nel disegno architettonico
moderno si elabora, attraverso l’esperienza che si era sviluppata in ambito
milanese nell’entourage di Bramante, del quale egli fu allievo. Secondo W. Lotz
le convenzioni grafiche del disegno tecnico si consolidarono infatti intorno al
1520, appena prima della pubblicazione della prima versione volgare di Vitru-
vio, nella quale Cesariano aveva aggiunto illustrazioni che rapportavano l’ar-
chitettura locale, in particolare il duomo gotico non ancora concluso, ai canoni
classici.
Nel rinascimento si delinea anche un altro aspetto molto attuale del disegno di
progetto, con l’affermazione del disegno come supporto diretto all’invenzione e
quindi espressione manuale dell’immaginazione. Il primo a dimostrare l’impor-
tanza del disegno nello sviluppo delle idee è sicuramente Leonardo, del quale
ci restano soprattutto studie e progetti di invenzioni non realizzate, se non dopo
Michela Rossi 19
lizzazione come i disegni per il cantiere medievale, ma un passo di un progetto
in fieri che si sviluppa poco per volta, quasi indifferente alle esigenze della co-
struzione, nel quale sono però definiti e rispettati i canoni del disegno tecnico,
con i muri campiti di scuro per dare risalto alle parti sezionate e l’essenzialità
del segno che individua in modo sintetico l’articolazione costruttiva senza in-
dulgere nel dettaglio, se non nel disegno di particolari a grande scala, spesso
in prospettiva parallela.
Questo approccio al disegno come supporto della mente, fatto di schizzi veloci
viene giustificato da Gian Paolo Lomazzo, che nel 1585 scrive che quelli che
hanno la capacità di inventare, devono correre dietro le loro idee e quindi non
hanno tempo per disegnare quello che non serve più, perchè è già definito.
Un secolo più tardi inizia a differenziarsi anche il disegno meccanico, che si
staccò completamente dopo la nascita della geometria descrittiva, facendo ri-
ferimento ad una rappresentazione molto più dellagliata che non prevedeva la
semplificazione delle forme in simboli convenzionali come il disegno di archi-
tettura, costretto a riduzioni di scala maggiori.

I disegni del passato documentano che ogni epoca ha avuto le sue norme ed
alcune di queste si sono mantenute molto a lungo, senza rinunciare ad una
riconoscibilità stilistica, legata all’evolversi del gusto formale che ha condizio-
nato non solo i risultati del progetto ma anche i modi della sua rappresentazio-
ne. Nonostante la riconoscibilità di elementi stilistici comuni riferibili all’epoca,
condizionati anche dagli strumenti grafici e dalle possibilità di riproduzionedegli
elaborati grafici, sino a che il disegno è stato redatto a mano è riconoscibile
la mano dei singoli autori. Il rispetto della convenzione, che con il tempo si
traforma in norma, garantisce al cantiere la lettura univoca delle informazioni
indispensabili alla costruzione, mentre le espressioni personali del segno tra-
Piante e sezioni delle Camere molto tempo, ma compiute. Una generazione dopo Michelangelo sviluppa un sformano il disegno tecnico in un genere di rappresentazione peculiare, degno
di San Paolo, rilievo di epoca atteggiamento simile nel disegno di architettura, del quale -secondo la critica- di interesse anche per i suoi aspetti formali e non solo per le informazioni
napoleonica, Archivio di Stato di ha cambiato le finalità e la forma (e con questo anche l’architettura). Il suo rap- riportate. La storia del disegno può così essere letta come una lunga altalena
Parma, Mappe e Disegni, 5/46 tra una norma convenzionale imposta e condivisa e l’espressione personale
porto con il disegno, concepito come strumento del pensiero progettuale, prima
che della costruzione, è molto attuale, come lo è l’uso di modelli di studio di tipo degli autori, ricca di “licenze poetiche” individuali.
scultoreo, abbozzati in creta per controllare la forma complessiva, che erano Gli esempi sono numerosi e ricchi. Molti architetti e designer restano riconosci-
molto diversi dai grandi modelli lignei usati dai suoi contemporanei. Il disegno bili nei loro disegni per la tecnica del segno, per la composizione della tavola,
Planimetria della Zecca riflette il carattere di invenzione del progetto nel non finito degli elaborati, nella per gli artifici grafici, per la presenza di elementi estetici non funzionali alla
Ducale, XVIII secolo. sovrapposizione di viste e di appunti, nella grande quantità di soluzioni simili, costruzione o alla leggibilità del disegno che sottolineano l’esistenza di una
Archivio di Stato di Parma, possibili varianti di una stessa idea. ricerca espressiva che non si esaurisce nel progetto ma si prolunga nella sua
Mappe e disegni 10/25. Il disegno di Michelangelo non è una rappresentazione finita, pronta alla rea- rappresentazione.
20 La forma e la norma: l’attualità della storia

Significative sono le scelte del punto di vista nelle rappresentazioni spaziali, rose delle “architetture disegnate” di Franco Purini, il segno essenziale e pulito Disegni tecnici di progetto.
prospettive o assonometrie, le preferenze per gli spaccati o gli esplosi, l’uso dei razionalisti milanesi e quello ridondante e autocompiaciuto della ricchezza Luciano Baldessari e Giò Ponti, Villa
Cima a Milano, 1932-39.
delle ombre e del colore o delle campiture al tratto, che non interessano solo di texture di Mario Ridolfi, gli schizzi arruffati di Baldessari, Michelucci, Gehry e
Archivio Luciano Baldessari, Dipartimento
le viste generali ma anche le sezioni, piante e prospetti per i quali è definita la i dettagliati esecutivi di Jean Prouvé e Carlo Mezzetti, le riflessioni grafiche di INDACO, Politecnico di Milano.
norma. In questo modo il disegno di progetto si è trasformato in un genere con Ugo La Pietra, le lezioni figurate di Enzo Mari, le costruzioni artefatte di Luca
una sua autonomia formale. Le sue articolazioni diventano un argomento di Scacchetti… Si potrebbe continuare a lungo ed essere certi di fare comunque
studio come tanti altri, nel quale le scale e i contenuti diversi assumono conno- torto a tanti altri, perché è facile osservare come chi ha lascia un segno nel
tazioni proprie nel disegno di architettura, di interni o di prodotto, senza scalfire progetto, facendolo col disegno, ha lascia un’eredità anche nel disegno.
la riconoscibilità della mano autografa dell’autore. Non sempre il disegno tecnico è un frutto autografo del progettista, spesso da
Il disegno assume quindi una sua ulteriore dignità nella qualità del segno, se- collaboratori comunque partecipi del disegno, come gli allievi dei grandi artisti
conda al contenuto rispetto al progetto ma non secondaria rispetto alla cultura del passato e il disegno può diventare l’espressione collettiva di uno studio,
e alla storia della rappresentazione tecnica, come dimostra la ricca bibliografia che resta riconducibile al suo riferimento principale. La mano infatti può essere
incentrata non solo sull’opera progettuale di tanti autori, ma anche sul loro dise- addestrata all’imitazione perfetta, ma mantiene margini di riconoscibilità che i
gno. Da questo punto di vista, tutte le scuole e tutte le epoche hanno espresso nuovi strumenti sembrano allentare.
il loro maestri, che in questa sede si possono solo ricordare per le loro qualità E ora che la macchina ha sostituito la mano? Cosa succede nel disegno tecni-
peculiari e talvolta antitetiche: gli spazi onirici di Aldo Rossi, le geometrie rigo- co e più in generale nella rappresentazione del progetto da quando il progetto
Michela Rossi 21
ento

Disegni esecutivi. dispone di strumenti di rappresentazione che annullano la riconoscibilità della buon disegno, come diceva con altre parole il Vasari, non nasce dalla mano,
Luciano Baldessari, Scala a mano nella perfezione del segno controllato in modo impersonale dalla mac- ma dalla testa. Potremmo aggiungere che nasce un po’ anche dalla passione,
chiocciola per Villa Cima a china? quindi dal cuore e molte sono le testimonianze che ne danno architetti e desi-
Milano, 1932-39. Nel disegno digitale, l’esecuzione automatica cancella la riconoscibilità che era gner dell’ultima generazione.
ALB-LADA, Politecnico di
propria del segno manuale e quindi l’applicazione rigorosa della norma può La ricerca formale che alimenta il progetto sembra incapace di rinunciare al
Milano.
togliere qualsiasi riconoscibilità al segno, lasciando però al gusto del disegno la culto dell’immagine fine a sé stessa. Ancora una volta sono interessanti le
possibilità di esprimersi in altro modo, sfruttando le grandi potenzialità espres- interpretazioni recenti della rappresentazione per il progetto che offrono gli
sive della rappresentazione informatica, che ci permette di lavorare diretta- esponenti dell’ultima generazione, che pur essendo spesso nativi digitali ricer-
mente nello spazio virtuale costruendo modelli tridimensionali e/o rielaborare cano nell’applicazione di tecniche miste risultati espressivi diversi e personali
le immagini in molti modi diversi. L’era digitale ha offerto al progetto nuove pos- che rendono riconoscibile l’autore anche attraverso le scelte formali della rap-
sibilità per il controllo dello spazio, ma la rappresentazione bidimensionale del presentazione, come i collage digitali di Enric Miralles o i ritocchi manuali sui
disegno resta uno strumento fondamentale del progetto per l’essenzialità che rendering di Ron Arad. Particolarmente significativo è il rapporto con la rappre-
la sintesi richiesta dall’immagine piana mantiene nei confronti del significato. sentazione di Lars Spuybroeck di Nox, che dopo avere teorizzato la necessità
Se un modello virtuale può visualizzare in modo efficace le forme nello spazio, il di sviluppare la progettazione come il risultato di processi reiterati in modo
disegno resta il modo più diretto per la rappresentazione tematica e selettiva. solo apparentemente casuale, controllati da cause esterne ripercorse prima
Nonostante l’appiattimento dovuto alla disponibilità di applicativi parametrici con modelli analogici e poi con algoritmi di calcolo, ne momento in cui deve
con librerie digitali pronte all’uso, anche il disegno tecnico digitale manifesta rappresentare la sua opera, nella quale la progettazione assistita svolge un
potenzialità sperimentali e quindi innovative, non solo nella ricerca ossessiva di ruolo attivo ben oltre la rappresentazione, sceglie l’accostamento di immagini
simulare la realtà nell’immagine virtuale di rendering sempre più sofisticati, ma statiche e bidimensionali.
anche e soprattutto nella realizzazione, con qualsiasi strumento, di immagini Nel disegno di progetto si riconosce quindi la presenza di una ricerca estetica
originali e intelligenti come il buon disegno ha sempre saputo fare. Perché il che non riguarda solo il perfezionamento del modello tridimensionale con la
22 La forma e la norma: l’attualità della storia

quale si intende visualizzare il risultato finale in modo fotorealistico, ma anche ridurre la chiarezza dell’esposizione e quindi l’efficacia della rappresentazione, Disegni esecutivi, mobile bar per
la valorizzazione grafica dell’immagine statica del disegno a due dimensioni, perché la forma retorica prende il sopravvento sulla qualità del contenuto. l’appartamento Spadacini, scala 1:10.
L’auto-compiacimento del segno virtuoso entra in conflitto con la natura sinte- Luciano Baldessari, 1932.
che grazie all’introduzione di nuovi strmenti si è aperto a nuove tecniche senza
ALB-LADA, Politecnico di Milano.
perdere i presupposti concettuali della sua natura tradizionale. tica del disegno e la sua conseguente capacità di sottolineare gli aspetti es-
La sperimentazione di nuove tecniche grafiche trova un’espresione più eviden- senziali, che può essere favorita da scelte grafiche appropriate ma è il fine
te nelle viste spaziali, che si prestano maggiormente all’integrazione di stru- principale delle normative convenzionali, che hanno convertitole consuetudini
menti diversi, analogici e digitali e all’infrazione della norma, che in questo caso in codici proprio per rendere inequivocabile la lettura del segno.
riguarda più la scelta dei metodi proiettivi che le simbologie del segno, sostitu- Dal punto di vista tecnico, nelle sezioni in scala orizzontali (piante) o verticali,
ite dall’iconocità dell’immagine. Anche i metodi scientifici non sono sempre ap- il riferimento a codici convenzionali costituisce una premessa allo sviluppo di
plicati in modo acritico. L’applicazione rigorosa delle regole geometriche viene normative condivise che sono già riconoscibili nei disegni antichi e si adattano
talvolta sostituita da un’interpretazione più libera della norma codificate, con la con poche modifiche alle caratteristiche degli strumenti e dei materiali del dise-
scelta di centri particolari come nell’assonometria speciale, di doppie proiezioni gno e alle possibilità della sua riproduzione meccanizzata.
sovrapposte, di ribaltamenti ed altri artifici che in alcuni casi sono più d’imma- L’evoluzione del disegno e dei suoi codici può essere letta nelle immagini che
gine che di sostanza, in quanto un eccessivo arricchimento dell’immagine può accompagnano la letteratura specifica: i trattati rinascimentali e barocchi, i ma-
Michela Rossi 23

Disegni esecutivi per gli arredi e nuali ottocenteschi e infine i periodici novecenteschi, che furono lo strumento
la vetrina di negozio di calzature del dibattito di rinnovamento dell’architettura e del progetto di interni.
(Calzaturificio Divarese) in Milano. In Italia, il Razionalismo ha dedicato uno sforzo notevole al rinnovamento del
Luciano Baldessari, 1929-33.
linguaggio grafico con l’adozione di un linguaggio grafico asciutto, che sfug-
ALB-LADA, Politecnico di Milano.
giva qualsiasi tentazione di virtuosismo grafico con disegni a china dal segno
incisivo, quasi a ribadire nella stessa impostazione del disegno la rinuncia a
qualsiasi forma di ornamento che non nascesse dalla geometria e dalla co-
struzione. A cavallo della guerra Gio Ponti, attraverso le pagine della rivista
“Stile” ebbe un ruolo importante sull’affermazione di un disegno di progetto più
austero che rinunciava alle ombre, ai prospetti acquerellati alle campiture fini
della grafica ottocentesca. La definizione e l’adozione della norma UNI, che
nella sua applicazione rigorosa prevede un segno molto scarno e una notevole
semplificazione della simbologia convenzionale per la rappresentazione degli
elementi architettonici, in particolare porte, finestre e arredi andava a diretto
vantaggio della riproduzione eliografica dei disegni, che non consentiva l’uso
del colore. Le punte calibrate delle penne con pennino in acciaio offrivano la
possibilità di controllare con facilità gli spessori, che applicando una conven-
zione già definita dalla Geometria Desrcittiva, assegnavano ai segni significati campitura per evidenziare i pieni sezionati.
specifici, portando al superamento della necessità di ricorrere al colore o alla L’eredità grafica del Razionalismo si manifesta anche nella progressiva rinun-
24 La forma e la norma: l’attualità della storia

cia al colore nel disegno di progetto, a diretto vantaggio della riproducibilità Non sembra però che il colore, che è sempre stato oggetto di grande attenzio- Sperimentazioni sulla
eliografica dei disegni che non consente l’uso del colore, anche quando si ne, sia stato un elemento concreto del progetto, restando per molto tempo un visualizzazione dell’interazione
manitene un’attenzione quasi ossessiva alla ricchezza del segno, come nei fattore secondario -per quanto di presenza scontata- non documentato negli tra colore e spazio architettonico
disegni di Ridolfi, padre del Manuale dell’Architetto. elaborati tecnici, tanto grafici che descrittivi. Per questa ragione esso riveste nel laboratorio di pittura murale
del Bauhaus, applicando diversi
oggi un ruolo delicato negli interventi di restauro, che evidenziano immediata-
esedienti grafici per rendere unitaria
Il segno e il colore mente il ruolo della rappresentazione nel dibattito del colore. l’immagine della doppia leggibilità
Il colore è quindi un elemento accessorio e riferibile alla sfera dei fenomeni, in Appare contradditorio anche il ruolo assegnato al colore dai movimenti che della scatola spaziale.
contrapposizione a quelli costruttivi di materia, forma e geometria, ricondotte hanno promosso il rinnovamento dell’architettura nelle prime decadi del secolo Hinnerk Scheper, gabinetto della
a concetti come archetipi specifici. La cultura classica lo definisce come una scorso, quando le avanguardie artistiche ne hanno esaltato le proprietà formali, grafica della Galleria Neumann
manifestazione, sottolineando aspetti fisiologici e percettivi con componenti ma l’affermazione del Movimento Moderno sembra aver fatto sua la “legge (1926); un’unica immagine associa
soggettive. Questo è evidente nell’architettura, dove il colore è trascurato come della biacca” enunciata da Le Corbusier (1925). due viste assonometriche opposte
elemento incidentale, anche nel dibattito sulla sincerità costruttiva. Proprio il rapporto tra la rappresentazione e il progetto riconduce all’interesse (da sopra e da sotto).
Hinnerk Scheper per il piano
L’appartenenza alla categoria delle manifestazioni lo rende importante nella nell’architettura e nelle arti applicate, per le quali il colore è un elemento deter-
terra di palazzo Reina a Dessau
percezione visiva, dove prevale nel riconoscimento delle cose e diventa l’es- minante, solo apparentemente non progettato. (1927); schema dello sviluppo della
senza della pittura, che descrive la realtà per immagini colorate in contrappo- “Des goûts e des coleurs…(on ne disputes pas)”. Nel suo incipit a la Polychro- rappresentazione planimetrica
sizione al disegno, che esprime i concetti attraverso segni. Il design, nato dalle mie architecturale, Le Corbusier non ritiene necessario completare la frase, del colore. Lo sviluppo delle
arti applicate, usa il colore per varianti predefinite, senza supporti progettuali dando per scontata la conoscenza di un detto tanto popolare quanto amplia- superfici riunisce in un’unica
concreti. mente contraddetto dai fatti. La bibliografia relativa agli aspetti più tecnici del rappresentazione gli accostamenti
La varietà e il fascino estetico del fenomeno hanno contribuito a sviluppare la colore è ricca in tutti i campi del sapere e numerosi sono anche i riferimenti in- cromatici di tre locali concepiti come
sua relazione con le arti, il cui interesse per il colore culmina nella pittura, che è diretti che si trovano in trattati di alto genere. La storia del pensiero occidentale spazio cromatico continuo.
essenzialmente l’arte del colore, ma anche l’architettura e tutte le arti applicate, infatti è accompagnata, sin dai suoi albori nella Grecia classica, da tentativi di
sono costrette a misurarsi con questo insieme complesso di fattori. spiegare il fenomeno del colore in relazione al problema della conoscenza del
Michela Rossi 25
Oskar Schlemmer, progetto per mondo fisico, che nei tempi più recenti si trasformano nello sviluppo di in un lasciato all’opera artigianale del decoratore, quand’anche nei panni di un artista
l’atrio dell’ala dei laboratori del interesse autonomo della cultura umanistica. di fama, come i grandi pittori degli affreschi rinascimentali e barocchi e il colore
Bauhaus a Weimar (1923), Molti meno sono invece i riferimenti al colore nei trattati di architettura, a sotto- dell’architettura storica trova la sua massima espressione negli interni, comun-
assonometria isometrica vista
linearne la concezione di elemento accessorio, trascurabile in sede di progetto que concepiti per essere affrescati o quantomeno rivestiti di arazzi. Il muro non
dall’alto. Il disegno riporta in
trasparenza lo schema della
in quanto fattore secondario rispetto alla forma, vera essenza dell’architettura. resta nudo, e il colore è nel suo vestito. Il colore esterno, decoro dello spazio
decorazione pittorica e dei colori Gli scritti dedicati ad altre discipline aiutano a trovare una ragione profonda nel- urbano, risente delle mode e delle limitazioni derivate da necessità oggettive,
delle pareti: soffitti e pavimenti la lunga tradizione che, nella cultura occidentale attribuisce alla forma il valore ovvero dall’aspetto del materiale o dai pigmenti disponibili per la realizzazione
intermedi coincidono, senza di concetto e al colore quello di fenomeno, legando la prima alla sostanza e il di grandi superfici su intonaci a calce, ma anche di un retaggio culturale che
coerenza proiettiva nella secondo all’apparenza. attribuisce alle superfici dell’architettura una prevalente qualità formale, “co-
sovrapposizione degli spigoli che L’architettura, modello artificiale del mondo è forma e sostanza, il colore è una struttiva” per Le Corbusier, che induce a negare il colore come elemento della
definiscono le superfici murarie. conseguenza del materiale o un artificio di finitura che appartiene alla sfera fabbrica per conferirgli un ruolo secondario, che si caratterizza nella pittura.
dell’ornamento e della decorazione, implicitamente legati all’apparenza. Esso è Scene affrescate prima, decorazioni e finte tappezzerie a tempera poi, sono
confinate sulle pareti dello spazio interno. Significativa è la condanna espressa
da Serlio nei confronti dell’uso “gotico” di facciate con personaggi o animali di-
pinti, con l’assoluzione delle finte partiture architettoniche: il colore-ornamento
è strumento di simulazione di elementi e materiali più ricchi, mai una qualità in
sé. In questo modo si afferma un ruolo “decorativo” che il progetto di architettu-
ra trascura, attribuendolo alle arti minori.
Il trionfo dell’ornamentazione e del colore nelle correnti stilistiche dell’inizio del
XX secolo è figlio della coeva ricerca di unire le diverse arti in un’unica opera,
quindi anche architettura e pittura, e delle scuole di arti applicate da cui prende-
rà vita il design. In questo senso è interessante il rapporto col colore degli archi-
tetti che fissano le basi da cui nascerà il Movimento Moderno, la sua negazione
nell’affermazione successiva e l’attuale risveglio di interesse.
Il Bauhaus ebbe un ruolo importante per la didattica del progetto. La scuola te-
desca dedicava infatti grande attenzione formativa a tutte le arti, in particolare
alla pittura, con il coinvolgimento nell’insegnamento di numerosi pittori come
Klee, Kandinskij, Schlemmer, e soprattutto attraverso l’apporto di esperienze
dirette rivolte anche al colore e ai suoi risvolti percettivi come nel laboratorio
di Johannes Itten. Questo si dedicò con particolare attenzione allo studio delle
combinazioni di colore ben otre l’esperienza del Bauhaus, riprendendo i modelli
geometrici proposti da Goethe e Runge (il cerchio e la sfera), per controllare la
miscelazione e l’accostamento secondo regole generali. Egli inserì nel cerchio
figure geometriche semplici inscritte per definire gli accordi nella combinazione
dei colori e definì 7 diversi contrasti di colore.
L’importanza attribuita al colore emerge anche da disegni di progetto pubblicati,
soprattutto assonometrie (lo studio di Gropius), ma anche proiezioni ortogonali
(la culla di Keler), nei quali la rappresentazione è corredata dal colore. Dai dise-
26 La forma e la norma: l’attualità della storia

gni traspare una preferenza per i colori primari, sui quali si era già concentrata altri, i primi da usare nella scatola murarie, gli altri per dare risalto agli elementi
l’attenzione degli esponenti delle avanguardie: Oud, van Doesburg, Mondriand minori. Nello scritto che accompagna il primo campionario, esponendo la sua
e Rietveld. concezione del colore in architettura, Le Corbusier sottolinea come l’uso della
In Germania il colore fu oggetto di attenzione anche da parte di Bruno Taut e carta da parati come „peinture a l’uil en rouleaux“ garantiva una costanza di
di Alexander Klein, che nelle sue case popolari lo usa deliberatamente come colore e una qualità altrimenti impossibile, attraverso il ricorso ad una finitura di
artificio per migliorare la percezione di spazi altrimenti angusti. produzione industriale. Un primo esame dei colori delle due cartelle evidenzia
Il rapporto con il Bauhaus o la cultura tedesca più in generale accomuna altri che l’attenzione si sposta dai colori primari ad una selezione di tinte sature ma
architetti che, prima della guerra, hanno dato risalto al ruolo del colore nella “mescolate“.
caratterizzazione delle loro architetture, come Le Corbusier, Piero Bottoni e Nelle loro caratteristiche cromatiche, le tinte del “clavier de coleurs“ di Le Cor-
Luciano Baledessari. busier sono simili a quelle che possiamo osservare nelle numerose prove di
Significativa la posizione del primo, pittore prima che architetto, che proclama colore di Baldessari per gli interni dell’appartamento Spadacini (1932), dove
la necessità di cancellare ogni ornamento - e quindi anche il colore - dal muro il colore gioca un ruolo determinante. In generale possiamo dire che l’uso del
(1925), ma nello stesso tempo progetta interni (villa La Roche, 1923-25) e spa- colore nell’architettura del secolo scorso non è ancora stato oggetto di uno
zi urbani (cité ouvière de Pessac, 1924-26) colorati. studio sistematico, ma anche senza indugiare sui pregiudizi culturali che pos-
Solo pochi anni dopo (1931), coinvolto dal produttore di carte da parati Salu- sono avere condizionato questo fatto, non si può fare a meno di sottolineare
bra di Basilea esaltò il ruolo del colore nell’architettura, ribadendo la differenza i problemi oggettivi che uno studio di questo genere comporta, tutti legati alle
enunciata in precedenza tra pochi colori “tettonici“ e la grande gamma degli difficoltà di rappresentazione del colore.
Michela Rossi 31
IL DISEGNO COME CONOSCENZA: LE TANTE FACCE DEL RILIEVO

Nella pratica delle arti visive e formali, il disegno è prima di tutto uno strumento o meno soggettivi, legati all’interazione dei diversi elementi formali e alla per-
di ricerca consolidato. Lo studio dell’esistente attraverso il rilievo e il progetto cezione sensoriale del mondo fisico, in particolare le luci e le ombre, i colori
sono le due componenti di uno stesso processo che ha per la trasformazione e/o altri elementi. Questi possono essere misurati e rappresenati attraverso
dello spazio che abitiamo. Uno è creazione, l’altro strumento di conoscenza. il ricorso a strumentazioni specifiche e sofisticate, ma possono anche essere
Essi non possono prescindere l’uno dall’altro. Il disegno, come strumento di espressi in modo sintetico dal disegno e quindi possono essere rilevati in modo
lettura delle forme e dello spazio, è la premessa basilare di entrambi perchè empirico dall’osservazione diretta da parte dello stesso progettista, che si deve
consente di indagare l’esistente e di illustrare quello che ancora non esiste. impadronire della conoscenza del luogo del progetto, delle sue peculiarità e
Il rilievo quindi è un presupposto importante del progetto perchè comprende problematiche insieme al controllo delle sue dimensioni spaziali, che sono un
tutte le operazioni atte ad assumere la conoscenza approfondita di un oggetto dato indispensabile per l’esecutività del progetto.
o di uno spazio, non solo in relazione alla sua forma fisica, che è misura, ma Anche nel rilievo, come nel disegno, possiamo quindi riconoscere modalità di-
anche in riferimento a tutti i fattori e le relazioni che lo caratterizzano, quindi verse in funzione delle finalità e dei contenuti di cui esprime la conoscenza, che
l’uso e il funzionamento e le relazioni tra le varie parti. Insieme al disegno si riflettono prima sulla scelta del metodo e degli strumenti del rilevamento e poi
assume un doppio valore didattico e strumentale. nella visualizzazione e rappresentazione dei dati rilevati.
Il rilievo, basato sul controllo degli aspetti quantitativi del mondo esterno, è lo I modi del rilievo ci riconducono ad discipline specifiche della didattica del pro-
strumento principale della conoscenza, che cerca riferimenti oggettivi a partire getto e dell’architettura in particolare, con una storia molto radicata nella cutura
dalla misura delle qualità specifiche di un fenomeno. In relazione allo spazio della rappresentazione: il disegno dal vero, il rilievo a vista e infine il rilievo
fisico e agli elementi che lo caratterizzano esso trova un fondamento scientifico misurato, diretto o indiretto in relazione al tipo di strumenti di misura utilizza-
nella geometria nel suo senso letterale di misura della terra. ti. L’ultimo trova nel riferimento scientifico alla geometria la compensazione
Gli strumenti e i metodi del rilievo si sono sviluppati come applicazione dal- dell’inevitabile discrezionalità dell’operato del rilevatore e si configura disciplina
le conoscenze geometriche fin da tempi remoti, in relazione alla necessità di autonoma per la quantificazione degli elementi della realtà fisica nella quale si
disporre di elementi affidabili per il controllo del territorio, fatto che è sempre insersce il progetto. Questa quantificazione si attua attraverso il processo di
stato riconosciuto particolarmente importante da qualsiasi organizzazione civi- misurazione, operazione con la quale l’uomo - con le parole di Le Corbusier -
le o militare, come documentano le rappresentazioni cartografiche e catastali. prende possesso del mondo che lo circonda.
Procedimenti geometrici semplici, non tanto diversi nella loro concezione da
quelli degli strumenti di misura del passato, basati sui triangoli simili e sulle pro-
iezioni centrali, costituiscono il fondamento matematico dei moderni strumenti Il disegno dal vero
di misura, anche digitali. Nell’accademia, la disciplina del disegno dal vero perseguiva l’addestramento
Il problema della conoscenza travalica la misura, come sintesi di tutti i fattori all’osservazione degli spazi dell’ambiente urbano attraverso una rappresenta-
che determinato un certo stato di fatto. Alla quantificazione dimensionale come zione mirata a cogliere il realismo percettivo delle ombre, delle forme e della
Roma dal vero, Luigi Vagnetti elemento di valutazione oggettivo e scientifico si aggiungono altri elementi più prospettiva, che danno risalto alle caratteristiche spaziali e percettive dell’archi-
32 Il disegno come conoscenza: le tante facce del rilievo

Disegnare per capire lo spazio, il


Museo della Triennale.
Tavola di Renato Zamporri,
Laboratorio del Disegno I5, a.a.
Michela Rossi 33
Disegnare per capire lo spazio,
il Museo della Triennale, studi
dello scalone. Dall’album di Alessia
Schembri, Laboratorio del Disegno
I5, a.a. 2009-10.

tettuta e dello spazio urbano. Grazie alla contemporaneità dell’osservazione il la sua percezione con un giudizio sintetico che può essere racchiuso in uno
disegno diretto sviluppa la capacità di controllo del segno, con un valore didatti- schizzo immediato, nel quale pochi tratti illustrano quello che è stato definito
co, nonostante l’apparente mancanza di ricerca e di critica formale. come genius loci da C. Norberg Schultz, ovvero l’impressione specifica della
Questi presupposti sono tuttora validi per la disciplina del disegno di architet- peculiarità spaziale di un ambiente.
tura, che con contenuti formali rinnovati, ripropone il ruolo del disegno come La possibile schematicità del disegno non deve essere confusa con la frettolo-
strumento di conoscenza, distinguendo i ruoli e i modi diversi che assume sità di una osservazione distratta o superficiale: lo schema sintetico costituisce
nello studio/rappresentazione dell’immagine percettiva e di quella geometrico- una scelta rappresentativa, funzionale a mettere in risalto in modo selettivo
descrittiva del costruito, per indagare gli aspetti formali dell’ambiente che ci fattori differenti, e confrontarli tra loro.
circonda. La rappresentazione quindi può essere più o meno schematica a seconda del
Il disegno a mano libera consente una rappresentazione veloce, con l’indagine grado di sintesi raggiunto.
sulle forme e sui loro rapporti reciproci e la comunicazione sintetica dei conte- Il disegno può anche essere il risultato di un’osservazione puntuale, rivolta
nuti, ma può diventare uno strumento di analisi minuziosa e puntuale. Le forme all’analisi delle forme con risultati figurativi più minuziosi e descrittivi.
che esso assume possono essere diverse in relazione alla attitudine grafica del Il disegno descrittivo approfondisce la conoscenza formale e spaziale della
disegnatore, alla sua sensibilità e ai contenuti da esprimere e possono essere realtà e ne riconduce le forme alle loro caratteristiche geometriche e dimensio-
ricondotte al disegno descrittivo e a quello percettivo. nali. Esso mette in evidenza i rapporti reciproci tra gli oggetti e le leggi della loro
Queste due forme non sono alternative ma si integrano a vicenda, mettendo in composizione aggregativa.
risalto aspetti differenti e a volte antitetici. Entrambi esprimono le forme della Il disegno evidenzia la forma dei volumi, le loro generatrici geometriche, le
realtà, i rapporti relazionali tra le parti, le proporzioni generali e del dettaglio, direttrici di sviluppo, di percezione, di fruizione, gli assi di simmetria formale o
ma il risultato grafico sottolinea gli intendimenti diversi e il diverso significato visuale, le linee nascoste, fisiche e ideali evidenziate dall’architettura, che sono
della comunicazione. gli stessi elementi che controllano la costruzione grafica.
Il disegno percettivo può essere il primo approccio alla lettura del contesto; Così la lettura delle forme definisce le caratteristiche geometriche dell’oggetto
esso consente di cogliere le caratteristiche generali dello spazio, e di esprimere come scomposizione in elementi semplici e ne analizza la logica di assemblag-
34 Il disegno come conoscenza: le tante facce del rilievo

gio, che evidenzia le linee ideali della configurazione e della percezione delle
forme, dei volumi e degli spazi.
Tali linee possono essere individuate da elementi costruiti o essere enti imma-
ginari come assi di simmetria, di fruizione, di percezione privilegiata, le direzioni
di ripetizione o accrescimento, le maglie modulari di riferimento geometrico e/o
strutturale e quindi anche i rapporti proporzionali delle forme.

Il rilievo a vista
Il rilievo a vista come viene inteso e utilizzato oggi è l’erede diretto degli appunti
degli architetti del medioevo e del primo rinascimento, che annotavano attra-
verso il disegno le loro osservazioni sui modelli studiati per risolvere i problemi
progettuali. Qusta consuetudine si è conservata nella tradizione dei taccuini di
viaggio, cara a molti progettisti contemporanei, da Le Corbusier ad Alvaro Siza.
Il rilievo a vista, che può essere il passo preliminare del rilievo misurato ma può
anche restare uno strumento di approfondimento svincolato da operazioni di
misurazione metrica, è il risultato di un approccio diretto e personale alla realtà,
con fini progettuali o semplicemente conoscitivi attraverso disegni ortogonali
eseguiti a mano libera. La realtà fisica del paesaggio e degli spazi urbani o degli lazioni proporzionali degli elementi. La valutazione ad occhio delle proporzioni, Disegnare per capire e spiegare,
elementi costruiti viene studiata attraverso un disegno controllato dalla ragione, aiutandosi con riferimenti suggeriti dall’esperienza, si sostituisce al loro dimen- studi degli spazi del Museo
mirato a coglierne gli aspetti formali e geometrici al di là del condizionamento sionamento metrico e può diventare una base importante per la definizione di della Triennale e menabò per
l’organizzazione delle tavole.
percettivo della luce e della visione prospettica, talvolta proprio per chiarire le un successivo progetto di rilievo.
Laboratorio del Disegno I5, a.a.
cause oggettive di particolari caratterizzazioni percettive. Il disegno ricco di informazioni che ne deriva richiede attenzione nell’esecuzio- 2009-10, album di Alessia Schembri.
I disegni quindi sono eseguiti dal vero osservando con attenzione la realtà per ne, chiarezza e precisione e non può mai essere affrettato e approssimato. Il
cogliere le caratteristiche geometriche delle forme a partire dalle reciproche re- rilievo a vista quindi è uno strumento di studio per uso diretto dell’autore, e si
Michela Rossi 35

Disegnare per capire lo spazio. rivela utile in tutte le fasi di approccio alla realtà preliminari ad un progetto con- importanti e quelle meno... Essointroduce gli studi preliminari al progetto, per la
Dall’album di ElenaTomlenova, testualizzato, ma è anche uno strumento didattico importante, perchè insegna comprensione degli aspetti generali che caratterizzano le forme degli ambienti,
lo spazio urbano: Piazza Bausan. l’osservazione e addestra l’occhio alla lettura di misure e proporzioni più di ogni degli spazi urbani e del paesaggio nel quale si deve intervenire.
Laboratorio del Disegno I5, a.a.
altra forma di disegno. Il rilievo a vista consente di indagare l’articolazione spaziale degli ambienti e
2010-11.
Le sue forme sono a cavallo tra il disegno dal vero, che però presta maggior quella del dettaglio ornamentale della decorazione, studiandone gli elementi
attenzione agli aspetti percettivi e pittorici, e gli eidotipi che precedono il rilievo compositivi, i materiali, la lavorazione e il montaggio delle parti, per capire l’ap-
misurato, finalizzati alla annotazione delle misure. parato ornamentale nei suoi rapporti con la costruzione.
I grafici del rilievo a vista sono eseguiti al tratto, senza ombreggiature per non La stessa metodologia si dimostra utile anche nello studio dello spazio urbano,
coprire il contorno dell’articolazione minore, e devono essere chiari e puliti caratterizzato da molteplici fattori nei quali aspetti formali di vario genere -come
per essere comprensibili a distanza di tempo o da altre persone. Essi possono l’impianto tipologico del tessuto, la dimensione degli spazi aperti, i materiali e
essere integrati da didascalie e schemi interpretativi e devono essere organiz- le tecnologie costruttive- si sovrappongono a fattori percettivi legati ai percorsi
zati in modo da rendere possibile la lettura di quello che si è voluto appuntare e alle direzioni di fruizione visiva dello spazio pubblico, alle sue dimensioni
secondo un rercorso logico e razionale, con un inquadramento e dei dettagli di assolute, alla presenza di elemementi, forme e colori ricorrenti.
approfondimento, come in un racconto illustrato. La rappresentazione si com-
pleta nell’individuazione di griglie proporzionali, allineamenti direzioni e assi Il rilievo misurato
fruitivi e visivi, percorsi e affacci e tutti quegli elementi formali che connotano lo ll rilievo misurato traduce la necessità oggettiva di approppriarsi di una co-
spazio architettonico e gli elementi che lo delineano. noscenza geometrica (formale e dimensionale) degli dello spazio artificiale in
Il rilievo a vista si propone quindi come uno strumento utile per capire come modo da poterli controllare in modo esatto, attraverso la realizzazione di mo-
sono fatte le cose, come stanno insieme, come si integrano e si articolano le delli in scala a due o tre dimensioni, per progettarne la trasformazione in modo
parti o gli spazi, come si organizzano le funzioni, quali sono le componenti corretto ed efficace, sevendosi di strumenti analoghi a quelli che vengono uti-
36 Il disegno come conoscenza: le tante facce del rilievo

lizzati per il controllo dimensionale e formale della costruzione o del montaggio. le caratteristiche peculiari, per risolvere le conflittualità esistenti senza crearne Disegnare per raccontare,
La capacità delle grandi civiltà del mondo antico di risolvere i problemi di mi- delle nuove. rappresentazioni di interni.
sura e rappresentazione (e quindi di costruzione) è confermata, in assenza di In quest’ottica si ritiene opportuno riassumerne i contentuti in relazione a una Laboratorio del Disegno I5, a.a.
2009-10, album di Elena Tomlenova.
grafici, dall’esistenza di opere la cui costruzione presuppone la conoscenza di conoscenza essenziale delle tecniche di rilevamento metrico che permettono
metodi appropriati di rilievo e tracciamento che dovevano essere supportati di conoscere e rappresentare il contesto del progetto.
da una strumentazione adeguata. Nella sua semplice ingegnosità geometri-
ca (applicazione di teoremi elementari, come quelli sui triangoli simili), questa I metodi e gli strumenti di rilievo variano in relazione alla dimensione asso-
dimosta la lucidità nei confronti delle problematiche del rilevamento, sulla cui luta degli spazi da misurare, a seconda della finalità del grado di definizione
soluzione cui si sono basati lo sviluppo dell’agrimensura, la cartografia e la cre- richiesto. In molti casi la complessità delle operazioni giustifica un programma
azione dei catasti, come la soluzione dei principali problemi di controllo statico di lavoro preliminare, con la redazione di un vero e proprio progetto di rilievo
della costruzione, anche questo su base geometrica. per organizzare le operazioni previste, che possono coinvolgere più operatori
Nella sua accezione più completa di conoscenza, il rilievo si configura come il e richiedere l’integrazione di metodi e strumenti diversi. Il rilievo però è una
risultato di un insieme complesso di indagini che si traducono in una serie di operazione aperta, che nonostante un progetto preventivo, si definisce nel det-
elaborati dominati dalla componente grafica, che costituisce la base di parten- taglio solo in fase di esecuzione e può richiedere delle integrazioni dopo la
za indispensabile a qualsiasi progetto che preveda l’intervento all’interno di un prima restituzione. Disegnare per capire lo spazio.
esercitazioni ex tempore,
edificio o di un ambito urbano esistente. Infatti qualsiasi rilievo prevede una serie di operazioni di campagna per le mi-
la Rotonda della Besana.
Per questo esso, che è sempre stato considerato un preliminare fondamentale surazioni alternate alla restituzione grafica dei dati rilevati, con la loro rielabo- Laboratorio del Disegno I5, a.a.
alla didattica e al progetto dell’architettura, diventa importante anche per il de- razione a tavolino. La conoscenza geometrica che deriva dal rilevamento delle 2011-12 (Lisa Salvatori, Maria
signer degli interni, chiamato ad intervenire il luoghi e ambienti definiti e confor- misure è il presupposto su cui si basa la restituzione di un modello a 2 o 3 di- Francesca Zanasi, Camilla Succetti,
mati dei quali è necessario conoscere le dimensioni e opportunocomprendere mensioni che mantiene un rapporto scientifico con la realtà, anche se mantiene Alessia Sartori).
Michela Rossi 37
un margine di soggettività per la scelta degli elementi discreti della misurazio- degli angoli, in particolare quelli che non sono in squadro.
ne, che non può essere evitata neanche con il rilevamento tramite scansione. In ogni caso è possibile individuare una metodologia di lavoro da adattare in
Per questo motivo è difficile riassumere in una breve nota gli elementi che modo elastico al caso specifico, anche in funzione delle caratteristiche e delle
lo compongono, che sono legati ad una casistica ampia che, al di là del suo dimensioni degli spazi di progetto, che quando sono aperti possono assumere
interesse tecnico-scientifico e culturale, esula da quanto può interessare la dimensioni anche rilevanti e prevedere anche un’attenzione al paesaggio che
pratica del design degli interni. Rispetto all’architettura non risulta determinante diventa il fondale scenico del progetto.
l’aspetto documentario della ricostruzione storica della fabbrica e il degrado Da un punto di vista dei metodi di rilievo, che sono caratterizzati dall’adozione
materico, o quella geometrica della conformazione e del dissesto strutturale di strumenti e tecniche specifiche si distingue tra rilievo diretto e rilievo indiretto.
- di fondamentale importanza nel restauro degli edifici storici - quanto la sem- Il primo è quello effettuato manualmente, con l’uso strumenti di misura semplici
plice determinazione degli spazi, l’articolazione plastica e ornamentale delle come longimetri rigidi o a nastro, applicando principalmente il principio della
superfici interne, gli affacci e l’esposizione degli ambienti, gli allineamenti visivi, trilaterazione per costruire una griglia di maglie chiuse e indefomabili perchè
i fondali e le quinte, il gioco di luci ed ombre, i colori e le dominanti cromatiche. triangolari che fissa la posizione di tutti gli elementi di cui si intente determinare
La finalità ultima è sempre e solo un intervento progettuale finalizzato alla ri- la posizione, che in seguito viene restituita in scala con l’uso del compasso.
vitalizzazione degli spazi, ad un loro uso diverso, talvolta temporaneo, con Il secondo è quello effettuato con strumenti di misura topografici, dotati di di-
una grande attenzione al riferimento all’utenza che lo deve abitare. Accanto spositivi che permettono di determinare la posizione dei punti selezionati attra-
ad una comprensione di massima delle caratteristiche strutturali degli elementi verso la lettura ottica di distanze e angoli (tacheometri) e nella loro versione
costruiti che fissano i limiti dello spazio progettuale, l’attenzione del rilievo si aggiornata (stazione totale) permettono la digitalizzazione dei punti discretizza-
deve rivolgere alla determinazione di quegll elementi che possono condiziona- ti dal rilevatore che possono essere restituiti in modo parzialmente automatico
re l’inserimento degli arredi previsti dall’allestimento di nuove soluzioni d’uso. dai software degli strumenti stessi.
Questo richiede spesso un rilievo a scala ravvicinata con una notevole pre- Nel rilevamento indiretto si inserisce anche il rilevamento a scansione laser,
cisione nella determinazione delle lunghezze delle pareti, delle sporgenze e che permette di determinare un modello tridimensionale degli spazi caratte-
38 Il disegno come conoscenza: le tante facce del rilievo

Eidotipi di Rilievo.
Luciano Baldessari e Zita Mosca, rilievi
all’interno del Palazzo Reale di Milano,
per l’allestimento della mostra di Van
Gogh, 1952.
ALB-LADA, Politecnico di Milano.

rizzato da un elevatissimonumero di punti discretizzati in una maglia di micro- La misurazione è costituita dal confronto delle dimensioni con un elemento di
triangoli, che in seguito possono essere usati come base per la trasformazione riferimento modulare, convenzionale e costante (l’unità metrica) che si esprime
matematica in superfici continue, con un lavoro di rielaborazione più comples- in un rapporto numerico (misura) e permette di tradurre le dimensioni in valori
so di quello richiesto dagli altri strumenti. numerici. La misurazione permette quindi di trasformare gli oggetti in numeri
Un’altro metodo di rilievo indiretto è la fotogrammetria, che ricava le misure attraverso due operazioni fondamentali:
dalla ricostruzione inversa del procedimento prospettico da un singolo foto- – individuazione della definizione fisica dell’elemento da misurare
gramma (fotogrammetria semplice) o per parallasse da due fotogrammi presi – confronto con l’unità metrica adottata.
da distanza nota con un doppio scatto. La fotografia digitale permette, grazie La prima delle due operazioni è soggettiva, la seconda lo diventa nella scelta
allo sviluppo di software adeguati, di restituirre direttamente in un modello tridi- dell’unità di misura, che non cambia le caratteristiche dimensionali dell’ogget-
mensionale virtuale la posizione dei nello spazio. to, ma ne altera il valore numerico, e quindi la lettura. Questo fatto apparente-
Rilievi complessi richiedono sempre l’integrazione di più metodi diversi, ma mente irrilevante, diventa significativo nell’interpretazione degli edifici antichi,
questo non interessa in modo diretto il designer. costruiti con sistemi metrici antropomorfi, strutturalmente diversi da quello
In ogni caso il rilievo geometrico prevede sempre due fasi operative distinte, decimale.
che possono susseguirsi a più riprese: la misurazione (rilevamento) e la re- La seconda fase, di restituzione bidimensionale del rilievo richiede l’individua-
stituzione grafica delle misure levate. La prima operazione del rilievo è quindi zione di piani di sezione orizzontali e verticali, collegati tra loro in modo chiuso,
sempre la misurazione, che permette di determinare la posizione dei punti si- sui quali viene effettuata la misurazione per la restituzione in scala di piante,
gnificativi rispetto alla determinazione delle forme degli ambienti da rilevare. sezioni e prospetti, partendo da una base misutata nota.
Michela Rossi 39
Eidotipi per il ilievo della palaz- Di fatto l’uso di strumenti digitali per la misura indiretta permette una restitu- le sezioni orizzontali e verticali degli spazi, per restituire piante, prospetti e
vi zina del Bettoli nell’ex carcere zione diretta e molto precisa delle misure, che nella restituzione del rilievo sezioni a scala adeguata.
o, di San Francesco a Parma, manuale richiede esperienza per le compensazioni e gli aggiustamenti resi Anche la restituzione può essere analogica o automatica. La restituzione CAD
inquadramento e misurazione
necessari dalla maggiore approssimazione delle misurazioni. Oggi si potrebbe apre possibilità interessanti nella rielaborazione della restituzione, con la co-
(Michela Rossi).
distinguere tra rilievo analogico e digitale e possiamo constatare che più è struzione di modelli virtuali tridimensionali o con la trasformazione delle foto-
diretto il rilievo meno lo è la restituzione grafica e viceversa, anche se la nuvola grafie per risultati di maggior fedeltà alle caratteristiche percettive dei materiali.
di punti tridimensionale prodotta dai laser-scanner richiede una sorta di secin- La fotogrammetria si basa sull’utilizzo di riprese fotografiche controllate per
do rilievo a tavolino sulle rielaborazioni del modello. ricavare le dimensioni di oggetti altrimenti non accessibili, ricostruendo per
I diversi modi di operare si differenziano per la natura degli strumenti impiegati procedimento inverso la geometria della ripresa fotografica, conosciuta la po-
che nel secondo implicano una maggior ‘distanza’ del rilevatore e quindi l’as- sizione di alcuni elementi, con procedimenti geometrici basati sull’applicazione
senza di contatto fisico, ma la metodologia di base si basa sull’applicazione della geometria proiettiva (restituzione prospettica e omologia). In ogni caso
di procedimenti geometrici molto semplici: l’intersezione in avanti con misura essa richiede anche il rilevamento diretto o strumentale dei punti di presa e
di angoli o distanze, le coordinate cartesiane o polari, i triangoli simili. Il riferi- di alcuni punti dell’oggetto da misurare, anche se la veloce evoluzione degli
mento a teoremi elementari della geometria piana permette quindi di ricostruire strumenti offre sistemi sempre più autonomi e speditivi.
40 Il disegno come conoscenza: le tante facce del rilievo

Esistono vari tipi di fotogrammetria:


- aereofotogrammetria, applicata alla cartografia e ai fotopiani;
- stereofotogrammetria, basata sul confronto del parallasse tra due riprese
fotografiche fatte da distanza conosciuta con una stereocamera, e poi restituite
con un’apparecchiatura apposita (fotorestitutore); con monocamera, occorre
un numero doppio di riprese, e molta attenzione nella ricostruiozne dei punti di
presa;
- fotogrammetria semplice, basata sulla costruzione inversa della prospettiva
da foto realizzate con normale apparecchiatura fotografica, conoscendo la po-
sizione relativa di quattro punti sul piano, sei nello spazio.

Il raddrizzamento sfrutta il principio geometrico dell’omologia piana per trasfor-


mare una fotografia con prospettiva accidentale il una immagine frontale che
possa essere portata in scala e misurata. Esso si presta in modo particolare
al rilievo delle grandi superfici verticali, nelle quali predomina la componente
bidimensionale, come i prospetti, in particolare quelli molto decorati. Manual-
mente può essere ottenuta con un procedimento analogo a quelli usati per
la fotogrammetria semplice, ma esistono anche strumenti specifici, simili agli
ingranditori fotografici, per proiettare l’immagine in modo da ricostruire le carat-
teristiche geometriche delle superfici nella loro vista frontale.
Il raddrizzamento manuale o strumentale appare oggi superato grazie allo
sviluppo di programmi automatici dedicati che, applicando l’omologia piana,
consentono di raddrizzare velocemente immagini fotografiche digitali.
Con il montaggio di numerosi raddrizzamenti -uno per ogni piano individuabi-
le- è possibile ricavare delle rappresentazioni fotografiche frontali concettual-
mente assimilabili a prospetti, gli ortofotopiani, che offrono un’immagine meno
discretizzata rispetto al prospetto grafico, ma possono essere utili e significativi
per la documentazione dello stato generale dell’oggetto rilevato.
Il rilevamento
Gli eidotipi sono i grafici preparatori del rilievo, sui quali vengono apposte le
misure, devono essere quindi molto chiari e ordinati, in modo da evitare il più
possibile l’insorgenza di errori in fase di restituzione. Essi devono essere dise-
gnati dal vero, e quindi a mano libera, tenendo conto delle sezioni orizzontali e
Restituzione del rilievo
verticali che devono essere levate, avendo cura di appuntare ogni osservazio-
misurato della Kafee Haus
ne che possa risultare utile alla restituzione. È importante che durante la ste- al Giardino di Boboli,
sura si cerchi di capire le caratteristiche dell’oggetto da rilevare e le eventuali Firenze, a.a. 1998-99.
difficoltà del rilievo. Quando la restituzione è svolta da un’altra persona è utile
che essi siano corredati da una legenda delle convenzioni grafiche adottate e
Michela Rossi 41
essere costituita da un rilievo precedente, anche approssimativo (catastale),
che siprovvederà a correggere degli eventuali errori, in quanto per evitare pos-
sibili errori è molto importante la corrispondenza tra il disegno e la realtà. Dopo
l’apposizione delle misure possono essere ripassati per ripulire il disegno, ma
è sconsigliabile ricopiarli per non incorrere in errori di trascrizione delle misure.
Nella maggior parte dei casi non è possibile indicare tutto sullo stesso disegno
e quindi è frequente la necessità di ridisegnare più volte la stessa cosa per
indicare cose diverse, che comunque devono essere divise in modo organico
e ordinato, in modo da non mescolare informazioni relative a caratteristiche o
elementi non omogenei.
Le operazioni di rilevamento vengono quasi sempre eseguite con metodi diver-
si, in modo da utilizzare gli strumenti più consoni alla dinmensione dgli oggetti
da rilevare. Sulle distanze superiori a 20-100 m. il risultato migliore si ottiene
con gli strumenti topografici, che sono molto utili per rilevare il contorno dei
profili degli esterni, attraverso il tracciamento di una poligonale (linea spezzata
Appuni di rilievo del coro esistente o individuata da allineamenti esterni all’edificio) aperta o chiusa, alla
bramantesco di di Santa Maria
quale si possono attaccare le basi che entrano all’interno dell’edificio. Il rilievo
presso San Satiro a Milano:
stazioni della scansione laser, topografico può avvenire per intersezione in avanti (lettura di angoli parallattici
rilievo diretto della pianta e da due punti situati a distanza nota che costituiscono la base del rilievo) o per
particolare della scaletta e della irradiamento da un solo punto dal quale con uno strumento a riflessione si leg-
balconata dell’organo. gono tanto gli angoli che le distanze (coordinate polari rispetto alla stazione).
In questo modo è possibile collegare in modo esatto l’esterno e l’interno, che in
genere viene rilevato con strumenti diretti applicando la trilaterazione a partire
da una base nota, a meno che non ci siano vani di dimensione molto grande,
nel qual caso può risultare conveniente il rilievo strumentalle.
Nel rilievo di un intero edificio, si inizia dalla pianta del piano terra, collegata
alla poligonale esterna, per procedere poi con gli altri, che saranno collegati
attraverso il vano scala e le finestre. La misurazione della prima pianta assume
quindi una importanza maggiore rispetto alle altre, e deve essere fatta con la
massima cura e con abbondanza di misure, in modo da avere dei riscontri
immediati anche in presenza di qualche misura errata (cosa abbastanza comu-
che vengano evidenziate le misure che possono essere meno attendibili per ne). Dovendo rilefare un unico spazio convesso è sufficiente assumere un lato
oggettive difficoltà di rilevamento. come base e ancorare a quello tutti gli altri punti.
Questi elaborati sono caratterizzati dal frequente passaggio di scala dal pic- Le sezioni devono essere misurate sulla loro traccia efettiva, avendo cura di
colo al grande con dei richiami, per mostrare meglio l’articolazione del det- riportare tutto quello che si vede in proiezione. Una volta rilevata la scatola
taglio. La loro stesura anticipa l’ordine da tenere nella levatura delle misure muraria con i suoi spessori, le aperture e i dislivelli, si procede alla misura-
e nella restituzione degli eleborati, procedendo dall’intero al dettaglio, prima zione degli elementi secondari e infine a quella degli elementi ornamentali e
nelle piante, poi nelle sezioni e infine nei prospetti. La loro prima traccia può dei dettagli costruttivi, che devono essere restituiti a scale adeguate alla loro
42 Il disegno come conoscenza: le tante facce del rilievo

dimensione e all’articolazione delle parti che li compongono.


Attraverso i vani delle scale, che assicurano il collegamento tra i diversi piani
dell’edificio, è possibile collegare i rilievi planimetrici dei vari livelli determinando
lo spessore delle strutture orizzontali intermedie per differenza.
Il rilevamento della pianta del vano scala è complicato dalla presenza delle
rampe, e in genere è possibile chiuderlo solo al livello dell’ultimo piano.
La sezione verticale viene rilevata per coltellazione con metro, livello e filo a
piombo, misurando prima l’altezza complessiva e gli interpiani, poi le quote dei
pianerottoli intermedi, infine i singoli gradini.
La scala degli elaborati dipende dalle dimensioni assolute dell’oggetto e del
livello di approfondimento del rilievo, che è funzione del suo utilizzo finale e
in un qualche modo influisce anche sulle tolleranze del rilevamento metrico e
della sua restituzione. In genere la restituzione di uno stesso lavoro contempla
elaborati a scale diverse, minore per gli inquadramenti e via via più grandi per
l’oggetto principale e il suo dettaglio. La scala principale è quella che meglio
si presta a rappresentare nella sua globalità l’oggetto rilevato; nella maggior
parte dei casi di rilievi architettonici essa corrisponde a 1:50 ed è intermedia tra
l’inquadramento (1:200 o inferiore) e l’ingrandimento di dettaglio degli elementi
specifici (1:20 o superiore). Negli interni di abitazioni e luoghi chiusi si lavora a
scale maggiori, mentre negli spazi aperti possono essere convenienti scale mi-
nori con dettagli ingranditi dove occorre. Il rilevamento avviene per coordinate,
sevendosi di regoli, squadre e filo a piombo. Nel caso di cornici con profili cur-
vilinei molto complessi è possibile effettuare un rilievo al vero con pettini a denti
mobili o con una fettuccia metallica modellabile in stagno o piombo. Talvolta Scansione laser a differenza
può anche rendersi necessario effettuare dei calchi delle forme ornamentali con di fase (con la collaborazione
materiale plastico. La restituzione avviene a scala adeguata all’articolazione di Compagnia delle Misure,
degli elementi e alla loro dimensione, da 1:20 sino a 1:5 o anche 1:1. Castellarano, RE). Sezione
La restituzione deve avvenire possibilmente subito dopo la campagna di rileva- assonometrica del rilievo e
particolari della nuvola e della
mento, meglio se ad opera della stessa persona che si è occupata della stesura
superficie poligonale (mesh) che
degli eidotipi e/o della misurazione. La ricostruzione in scala dovrebbe seguire se ne ricava.
lo stesso ordine adottato per la misurazione, partendo dalla poligonale di base,
ricostruita alla scala di rappresentazione. La restituzione riutilizza, in scala, le
stesse costruzioni geometriche del rilevamento, servendosi del compasso per Completata la ricostruzione delle piante si passa alle sezioni e solo dopo ai
ricostruire le trilaterazioni, di squadre per le misure prese per coordinate e di prospetti. La restituzione prevede una doppia serie di elaborati, una con le
goniometri per le intersezioni in avanti. In genere la restituzione manuale si misure del rilevamento, l’altra con la caratterizzazione dei materiali, ma il loro
associa al rilevamento per trilaterazione, mentre gli altri metodi adottati dal ri- numero può aumentare per la necessità di ulteriori rappresentazioni tematiche
levamento strumentale sono più spesso seguiti da procedimenti informatizzati. (strutture, degrado, ecc.).
119

CONTINUITÀ
ricerca/didattica
120 Viaggi di studio e taccuini di viaggio. una tradizione in progress

New York, Venezia, Londra.


Disegni di Giuseppe Amoruso.
Michela Rossi 121
VIAGGI DI STUDIO E TACCUINI DI VIAGGIO: una tradizione in progress

Quando gli elementi che avrebbero portato alla grande fiortitura del rinasci- a tradurre in nuove interpretazionini progettuali gli stimoli dell’osservazione.
mento erano sul tappeto, Brunelleschi e Donatello andarono insieme a Roma L’esempio storico dei taccuini di architettura offre uno spunto valido anche al
per “misurar anticaglie”, riportandone gli insegnamenti che permisero di rinno- disegno per il design, rintracciando radici nella pratica della bottega, dove l’al-
vare la grammatica delle arti formali. lievo imparava dal maestro attraverso l’applicazione pratica e nell’elaborazione
Nel giro di pochi anni, il viaggio a Roma divenne una tappa obbligata nella personale degli stimoli esterni e dei modelli dei maestri.
formazione degli artisti in generale e degli architetti in particolare che nell’os- Retrodatare di secoli il riferimento nella storia del disegno rispetto a quella che
servazione delle rovine dei monumenti classici seppero trovare le risposte alla viene comunemente intesa come l’origine del design, ci permette di cogliere
ricerca di un linguaggio nuovo, dando vita ad una tradizione che era destinata l’esistenza di un rapporto culturale profondo con epoche nelle quali l’architet-
a sopravvivere alle trasformazioni culturali, restando viva sino ai nostri giorni. tura era concepita come manifestazione globale delle arti, nella quale si fon-
Nella sua concezione, questo viaggio fatto per imparare cose che al momento devano anche quelle arti minori che poi diedero vita al design e dalle quali,
nessun maestro poteva insegnare, riprendeva in realtà una consuetudine con- almeno secondo Gottfried Semper, l’architettura stessa è nata in tempi remo-
solidata che ci riporta al medioevo, quando quale viaggi e viaggiatori ebbero un ti. Così esempi lontani nel tempo ci offrono un insegnamento ancora attuale,
ruolo determinante nella ripresa culturale della città europea, all’interno della perché estremamente moderno sua concezione del progetto come risultato
quale furono gettate le basi della nostra civiltà contemporanea, dando vita ad di una ricerca basata sull’osservazione e sulla rielaborazione personale nelle
una società feconda e inventiva nelle arti, capaci di realizzazioni che ancora annotazioni del disegno.
sorprendono per la modernità delle soluzioni costruttive e l’abilità tecnica degli Nello stesso tempo nei taccuini troviamo la spiegazione degli strumenti con-
esecutori, capaci di rispondere con l’intelligenza alle ridotte (rispetto a quelle cettuali del disegno, la geometria della misura e l’armonia delle proporzioni sui
attuali) potenzialità pratiche degli strumenti. In quest’ottica, la conoscenza delle quali si fonda ancora la cultura progettuale della rappresentazione.
realizzazioni del passato può ancora servire a ridefinire nuove regole proget-
tuali, che ne riprendono la grammatica formale per riadattarla a modelli più La letteratura medievale è ricca di cronache e diari di viaggio, ma il documento
attuali. Ieri come oggi, la storia ci aiuta a capire il presente e quindi a costruire più interessante che ci hanno consegnato gli archivi è il taccuino degli appunti
il futuro, così un viaggio nello spazio offre il pretesto per viaggiare nel tempo, di Villard de Honnecourt, artefice altrimenti ignoto che documenta con tratto si-
riallacciando il progetto alle sue radici. curo un modello di formazione che riconosce il ruolo primario della relazione tra
il disegno, il rilievo e il progetto, che trova nella geometria della misura uno dei
Il taccuino dove annotare le osservazioni è il compagno di viaggio dal medioevo suoi cardini. Il primo taccuino di viaggio di cui si abbia notizia è un quaderno
ai giorni nostri, fedele conservatore di una ricerca personale che sottolinea l’im- tascabile in pergamena che raccoglie gli appunti di Villard de Honnecourt, un
portanza dell’osservazione nella comprensione del contesto ambientale, nella architetto piccardo che nella prima metà del XIII secolo si sposta da un cantiere
definizione delle forme e nella soluzione progettuale dei problemi costruttivi. all’altro per studiare le cattedrali e ne analizza le forme, gli elementi decorativi,
Travalicando l’interesse per il loro contenuto diretto, i disegni di viaggio permet- le macchine di cantiere, i metodi di misura e di verifica geometrica. L’autore
tono di ricostruire la curiosità e l’apertura mentale degli autori, sempre pronti stesso si presenta all’inizio, indicando gli scopi dei suoi appunti: “Honneret de
122 Viaggi di studio e taccuini di viaggio. una tradizione in progress

Sul ponte del Giulio Cesare,


disegni dal vero di Luigi
Vagnetti, 1962.

Villard vi saluta e prega tutti coloro che lavoreranno con i mezzi che si trovano no l’architetto in quel momento.
in questo libro di pregare per la sua anima e di ricordarsi di lui perchè in questo L’abilità con la quale Villard rende le figure umane e animali con pochi segni al
libro si possono trovare buoni consigli sulla grande arte della costruzione e tratto è significativa della sua reale capacità grafica e della ricerca di chiarezza
della carpenteria e vi troverete anche l’arte del disegnare le piante così come nel disegno, evidenziandone le qualità tecniche e cognitive senza indugiare
la disciplina della geometria esigeed insegna.” nella ricerca di virtuosismi esperessivi. Nei disegni non c’è la copia visibile del-
Il quaderno, che rappresenta un documento di eccezionale interesse sia per le cose, ma una sua interpretazione, nella quale l’artefice modifica la soluzione
la sua unicità e per il suo valore didattico, fu ritrovato nel 1849 nella biblioteca osservata con una proposta progettuale. Particolarmente interessanti sono i
di Saint-Germain de Près. Esso è composto di 33 fogli numerati, disegnati su fogli nei quali sono descritti i procedimenti geometrici di rilievo e tracciamen-
entrambe le facce, ma un’annotazione postuma sull’ultima pagina indica che to, gli accorgimenti di cantiere e le macchine, che anticipano molti schizzi dei
nel XV secolo, quando il taccuino era in possesso della sua stessa famiglia codici leonardeschi, che raccolgono gli appunti del grande artista e scienziato,
Félibien, aveva 41 fogli. I disegni sono eseguiti a penna d’oca e offrono un riallacciandosi alla tradizione medievale del taccuino.
esempio molto interessante delle conoscenze geometriche, delle concezioni Nel rinascimento il disegno costituisce la metodologia didattica ufficiale del-
architettoniche e delle tecniche costruttive dell’epoca. Egli visita le cattedrali la formazione dell’artista, che avviene nella bottega di un maestro, ma ha il
di Cambrai, Laon, Reims, Maux, Chartres e Losanna e cita un viaggio in Un- supporto teorico della trattatistica e quello pratico dello studio delle opere del
gheria del quale si mostra orgoglioso, ma dedica le maggiori attenzioni ai cori passato. Il disegno viene condotto come osservazione del modello reale, per
e al cantiere della cattedrale di Reims, considerato il più progredito dell’epoca, chiarire la natura dell’oggetto con l’analisi delle sue parti e la sintesi della forma
soffermandosi sul rapporto tra interno ed esterno, tra la forma e la struttura, tra complessiva. L’apprendimento delle arti avviene attraverso il disegno, che il
la forma e la geometria. La semplicità schematica dei grafici non deve essere Vasari definì “padre delle tre arti nostre” e che era anche l’unico mezzo per la
confusa con una incapacità rappresentativa, è la conseguenza di una essen- rappresentazione dei progetti e lo strumento più agile per lo studio delle forme.
zialità, che denota la preoccupazione di appuntare solo le cose che interessa- Il viaggio di studio rappresenta una costante nella formazione, ed è ritenuto
Michela Rossi 123
Sul ponte del Giulio Cesare,
disegni dal vero di Luigi
Vagnetti, 1962.

indispensabile per la comprensione dei canoni classici, che non sono copiati ricostruire l’atteggiamento degli architetti quattro-cinquecenteschi nei confronti
ma reinterpretati. Sia pur svuotato dei significati progettuali originari, esso si delle opere del passato, sottolineando un interesse critico costruttivo che cerca
perpetua nella tradizione accademica, sino ai Prix-Rome e al Grand tour del un riscontro oggettivo sul quale si fonderanno le premesse teoriche della trat-
secolo scorso. tatistica, che avrebbe costituito la base teorica dell’apprendimento delle arti.
Nel rinascimento, il rinnovato interesse per le opere del passato che caratte- L’attenzione si rivolgeva all’osservazione dell’impianto planimetrico e distri-
rizza la cultura umanistica e si sviluppa agli inizi del secolo è manifesto nelle butivo e all’esame degli elementi architettonici e ornamentali, nella ricerca di
parole di Giovanni Boccaccio che le definisce “antiche macerie, ma pur sempre una regola per codificare il lessico classico e l’ordine, ma anche alle soluzioni
nuove per spiriti moderni”. Il mito di Roma classica diventa così una componen- tecniche delle grandi opere dell’antichità, come la grande cupola del Pantheon.
te importante soprattutto per la cultura architettonica. L’atteggiamento nei confronti delle opere del passato è testimoniato dai do-
Le mete e gli interessi dei viaggi a Roma degli architetti della rinascenza sono cumenti letterari che illustrano il viaggio a Roma di Brunelleschi e Donatello
documentate da una grande quantità di disegni di studio e di rilievi effettuati e dalla lettera scritta da Raffaello a Leone X nel 1515, che costituisce forse il
dai maggiori artisti dell’epoca, che consentono di ricostruire l’atteggiamento seme primitivo della cultura del restauro.
degli artisti quattro-cinquecenteschi nei confronti delle opere del passato, il loro Nell’arco di un secolo si efiniscono le basi di una nuova pratica delle arti, che
interesse critico costruttivo e l’evoluzione del rapporto con il disegno e con vede assegnare la stessa dignità alla pratica e alla teoria, coniugate nell’e-
il rilievo come strumenti e al tempo stesso metodi di apprendimento dell’ar- sercizio del disegno attraverso il quale si definiscono gradualmente il ruolo e i
chitettura e studio del progetto. L’esperienza diretta è lo strumento principale modi del rilievo.
di conoscenza. I disegni erano realizzati soprattutto per uso personale e non Una prima fase interessa il periodo centrale del ‘400 (Filippo Lippi, Francesco
esprimono ricerche grafiche autonome, quanto la volontà di mantenere leg- di Giorgio Martini, Domenico Ghirlandaio) ed è caratterizzata da disegni dal
gibili le caratteristiche salienti degli oggetti rappresentati. Essi permettono di vero e rilievi a vista piuttosto empirici, corredati da poche misure e annotazioni.
124 Viaggi di studio e taccuini di viaggio. una tradizione in progress

Verso la fine del ‘400 si riscontra una maggiore attenzione nei confronti dell’e- La formazione accademica promuove il disegno di figura e d’ornato, che porta Appunti di viaggio nella storia
dificio nel suo insieme, misurato nelle sue dimensioni principali, nelle membra- alla fioritura del disegno dal vero, attento al chiaroscuro delle forme plasti- dell’architettura e del design,
ture del dettaglio e nelle tecniche costruttive. Ai disegni si affiancano numerose che dei monumenti storici e alla spazialità degli spazi urbani. Contro questo dall’album di disegno di Elena
Tomlenova, a.a. 2010-11.
annotazioni scritte. atteggiamento, che interessa tutte le arti figurative, si scagliano le avanguar-
I principali autori di questa seconda fase sono Giuliano da Sangallo, Antonio die artistiche che smuovono il mondo culturale all’inizio del XX secolo e che
da Sangallo il Vecchio, Bramante, il Pollaiolo, Fra Giocondo, che produssero trovano un’espresione eclatante nella scuola del Bauhaus. La ricerca che ne
un’abbondante documentazione di eidotipi di rilievi misurati delle rovine dei scaturisce lascia il segno anche sulle arti grafiche e sul disegno, che manifesta
monumenti romani, integrate con note personali, che dimostrano come nello nella sua articolazione il riflesso delle nuove concezioni formali nell’architettu-
studio dei monumenti si cercasse la risposta ai problemi della progettazione. ra e nel Design, sottolineandone importanza didattica. La rappresentazione
La fase successiva si sviluppa dall’inizio del ‘500 con le opere di Antonio da dell’edificio, degli interni e degli oggetti di produzione industriale rispecchia
Sangallo il Giovane, Serlio, Leonardo, Peruzzi, Palladio, Vignola, il Dosio e l’evoluzione delle differenti concezioni formali degli stili che si sono sussegui-
Ignazio Danti. In questo periodo i grafici perdono la loro immediatezza di docu- ti, evidenziando il rapporto che lega il disegno alle altre arti. Con modi nuovi
menti di studio per diventare progressivamente dei veri e propri rilievi misurati, rispetto alla rinascenza, esso diventa lo strumento vitale della ricerca delle
rimessi in pulito e restituiti in scala. avanguardie storiche.
Anche i taccuini di viaggio del ventesimo secolo, dei quali i più conosciuti sono
Nell’ottocento si consuma una separazione tra la cultura (e il disegno) inge- forse i Carnets de Voyage di Le Corbusier, ripercorrono la tradizione rinasci-
gneristica delle scuole politecniche e quella artistica delle accademie, dove la mentale, riconfermano il riconoscimento della validità dell’insegnamento del
figura dell’architetto si era ridotta ad un progettista di facciata, interessato solo passato attraverso lo studio diretto dei suoi monumenti. Diverse sono le ca-
all’estetica dell’esterno e alla decorazione degli ambienti. ratteristiche grafiche, ma comune è l’affermazione implicita dell’importanza
Michela Rossi 125

Appunti di viaggio nella storia dell’osservazione e del disegno come strumento di precognizione del progetto insieme alle radici culturali perde momentaneamente la sua autonomia discipli-
dell’architettura e del design, e la rinuncia ad ogni virtuosismo pittorico a vantaggio dell’intelligibilità dei valori nare e la sua centralità didattica.
dall’album di disegno di Elena formali. I disegni applicano le tecniche e gli stili grafici del loro tempo, ma in Oggi la necessità di rivolgersi a un pubblico sempre più legato alla comunica-
Tomlenova, a.a. 2010-11. generale sono accomunati dalla stessa immediatezza comunicativa propria del zione visiva enfatizza nuovamente l’importanza del disegno nell’economia del
disegno dal vero. Gli esponenti del Bauhaus prima e del Movimento Moderno processo progettuale. Gli appunti dei progettisti contemporanei, interessati a
poi, molti dei quali avevano avuto una formazione accademica, hanno ricono- tutte le scale del progetto, testimoniano un interesse nuovo anche nei confronti
sciuto le potenzialità del disegno per lo studio e la ricerca formale nel campo dell’ambiente, con una nuova attenzione nei confronti del paesaggio e della
del progetto. Queste trovano espressione nel piacere del disegno e nel suo uso presenza antropica. Infatti la diffusione degli strumenti di disegno automatico,
come strumento flessibile e diversificato, con modi espressivi capaci di adattar- che richiedono una buona conoscenza della geometria e delle basi del dise-
si alle differenti fasi di sviluppo del progetto. Alla crisi del Movimento Moderno gno, ne riafferma il ruolo come naturale estensione del pensiero, strumento di
corrisponde una crisi del disegno come disciplina formativa e come elemento conoscenza, di comprensione, di studio e di ragionamento e come presuppo-
della ricerca formale. Esso viene contestato come eredità tardoaccademica e sto essenziale della progettazione.
126 Viaggi di studio e taccuini di viaggio. una tradizione in progress

Appunti di viaggio nella storia


dell’architettura e del design,
dall’album di disegno di Elena
Tomlenova, a.a. 2010-11.
Kay Bea Jones - Ohio State University 127
UPSHOTS - Photocollage from Italy

Urban ltaly is dense, paved, hard, yet crurnbling, inaccessible to the immobile, La città italiana è densa, pavimentata, ostile, talvolta droccata, inaccessibile a
oppressive to the infirm, and expensive to residents a well as travelers. chi ha problemi di mobilità, oppressiva per gli infermi, e costosa per i residenti
The sidewalk offers scant refuge from the battle between people and vehicles. come per i forestieri. Il marciapiede offre un modesto rifugio alla battaglia tra
Gypsies are more aggressive than cars. Both appear homeless. Public transit i pedoni e i veicoli. Gli zingari sono anche più aggressivi delle auto. Entrambi
is crowded. In the few urban parks that are maintained, it is forbidden for chil- sembrano senzatetto. Il trasporto pubblico è affollato. Nei pochi parchi urbani
dren to play on green grass. che vengono curati regolarmente, ai bambini è vietato giocare sull’erba verde.
Development standards and control are under the jurisdiction of public offcials L’applicazione degli standard e il loro controllo controllo dipendono dalla giu-
and the scrutiny of’ urban ‘vigili’’ who can often be bought for a price. risdizione di funzionari pubblici e di ‘viglili urbano’ che a volte possono esse-
This process tends to restrict anythìng that would bring about a positive change re convinti per convenienza. Questo processo tende a ostacolare qualsiasi
in the architecture of buildings, streets, and piazzas, especially in the historic cambiamento positivo nella architettura d’insieme di edifici, strade e piazze,
centers of cities. Yet, unlike in North Arnerican cities the center of Italian cities in particolare nei centri storici delle città. Eppure, il centro delle città italiane
remain places of choice and prestige for workers, dwellers and visitors. resta luogo di elezione e di prestigio per i lavoratori, gli abitanti e i visitatori.
Since no urban exodus occurred in Rome during this century to blight the vital Nessun esodo depaupera il nucleo vitale e i costi per metro quadrato restano
core, costs per square foot remain exorbitant. Desire has a greater ìmpact on esorbitanti. Infatti il desiderio ha un impatto importante sulla determinazione del
determining value than supply-and- demand forrnulas. valore a partire dall’equilibrio di domanda e offerta.
Towns and neighborhoods generarated by a long history of integral spatial pat- Città e quartieri generarati da una lunga storia di integrazione di modelli spazia-
terns have resulted in urban networks and public piazzas which endure altough li diversi hanno creato reti urbane e piazze pubbliche che resistono alle regole
they break most contemporary rules of zoning, density, and geeen space allor- contemporanee di zoning, densità urbana e verifica degli spazi verdi. Lo spazio
ments. The room, not the building, is the primary unit of the ltalian city. comune, non l’edificio, è l’unità primaria della città italiana. La supremazia degli
The predorninance of composed spaces, functionless, and the integration of spazi articolati, privi di una una funzione esclusiva, e l’integrazione tra vuoti
voids with solids to organize urban buildings, differentiate Italy’s towns from e pieni che organizza gli edifici urbani, differenziano le città italiane dalle loro
their North American descendants. Figural openings within a uniform-height discendenti nordamericane. Aperture significative all’interno di una massa uni-
1
Michelangelo, criticando la mass of buildings provide public rooms for concerts, political dernonstration, or forme e compatta di edifici offrono spazi pubblici per concerti, dirnonstrazioni
i deambulatori di San Pietro, Michelangelo’s “innumerahle rascalities.” politiche, o le “innumerevoli birbonate di cui parla Michelangelo1.
scrisse in una celebre lettera a
Paolo III che, togliendo luce alla
Upshots represents Rome’s phisical and historical continuity. The constructed Upshots rappresenta la continuità fisica e storico di Roma. Le fotografie rea-
chiesa, lasciavano spazio alle photographs were generated to study the urban integration od architecture and lizzate sono state pensate per studiare l’integrazione urbana tra architettura e
birbonate dei malintenzionati. public space. Images from spatially-organized city demonstrate that the pro- spazio pubblico. Le immagini dell’organizzazione spaziale della città dimostra-
Alcuni anni dopo Vasari si rivolse cess is photographic inquiry, one derived from Jan Dibbets’ ceilings and David no che il processo è un’indagine fotografica, come quella che si legge nei ‘sof-
a Michelangelo dicendo che
aveva strappato San Pietro dalle Hockney’s ‘joiner’is most succesful when adapted to the contest and character fitti di Jan Dibbets e dall’ebanisteria di David Hockney’, riadattate al contesto e
mani dei ladri. of each specific sight. al carattere specifico di ogni vista urbana.
128 Upshots. Photocollage from Italy

Andrew Lehman, Piazza Navona


Rachid Molinary, Piazza Navona
John Eberhart, Corso Rinascimento
Kimberleigh Grimm, Cortile di S. Ivo alla
Sapienza
Jeff Lehay, Pantheon
Dean Caldarelli, Villa Barbaro a Maser
Hether Gandy, Pompei
Michael Lilly, Porto di Camogli
Kay Bea Jones - Ohio State University 129
130 Upshots. Photocollage from Italy

Kay Bea Jones,


Roma Piazza San
Giorgio e San Torpete
Michela Rossi 131
PAESAGGI URBANI: CONTAMINAZIONI FORMALI NEL DISEGNO DELLO SPAZIO PUBBLICO

La differenza principale tra la forma urbana della città europea e quella della lazione nei segni lasciati per migliorarne l’abitabilità: piccole strutture precarie
città americana è riferibile alla diversa componente storica, che si traduce in che si sono consolidate, come i chioschi e le edicole, gli arredi dello spazio
una concezione formale antitetica.
 pubblico prima elementi funsionali e poi decoro, come le fontane, le botteghe
Nella città europea è evidente il lascito di una storia millenaria, più spesso e gli elementi architettonici che mettono in relazione i chiusi privati e gli aperti
bimillenaria, nella riconoscibilità di successive addizioni intorno al centro sto- pubblici, come il portico. La forma della città è disegnata dalla gerarchia dei
rico, a sua volta disegnato dagli ampliamenti delle cinte murarie, destinate suoi vuoti.
ad incidere profondamente sulle forme del tessuto costruito, fatto di pieni ma La città americana manca di un centro storico antico e nei piani della secon-
caratterizzato dai suoi vuoti. Il nucleo primitivo della città è stato per secoli il da metà dell’800 si propone come città policentrica, con la sovrapposizione di
centro pulsante della città, nel quale sono ben riconoscibili gli edifici simbolo una griglia ortogonale più fitta ad una maglia diagonale diradata che individua
del potere civile (il Comune) e di quello religioso (la Cattedrale) intorno ai quali incroci a stella. Le costruzioni più vecchie risalgono alla fine del settecento e
si delineano gli spazi pubblici della vita collettiva e degli scambi commerciali, in genere sono architetture “singole”, rispondenti alle esigenze primarie dei
la piazza e il mercato, e si sviluppano le attività civili, il lavoro e il commercio. proprietari senza essere organiche al contesto urbano. Ne è un esempio la
All’interno di una città murata, dilimitata da un perimetro fisico costruito e den- cattedrale di San Patrizio A New York, costruita nel 1879 come luogo di culto
samente edificata, la strada, la piazza, e il mercato sono i luoghi abitati della religioso per la metropoli, indifferentemente inserita nella scacchiera regolare
comunità urbana, dove si consumano gli incontri e le attività extrafamiliari. Se di un impianto urbano pianificato senza un “centro”. Non si riconoscono principi
i pieni accolgono nell’intimità compressa di un tessuto residenziale spesso mi- generatori centralizzati e organizzati gerarchicamente come il cardo e il decu-
nuto, l’abitare domestico della famiglia, che costituisce il nucleo sociale di base mano del castra romano, o la pianta radiocentrica della città medievale che si
della società, i vuoti diventano spazi di sfogo, abitabili e abitati collettivamente sono mantenuti nella stratificazione storica delle città europee.
in un’aggregazione di comunità. La giornata popolare si consumava all’aperto, Nel tessuto omogeneo di una scacchiera ripetitiva di isolati tutti uguali (Manhat-
e gli interni urbani della città storica lo ricordano nei loro arredi, in particolare tan è il caso più evidente, dove la toponomastica è risolta con una numerazione
nelle sedute inserite nei basamenti degli edifici medievali e rinascimentali e che segue il principio delle coordinate cartesiane, la stratificazione si perde a
nelle strutture costruite per proteggere dalle intemperie. Il centro è carattreriz- causa della consuetudine tradizionale a tecnologie costruttive leggere, basate
zato dalla struttura religiosa di più elevata importanza artistica, il Duomo, che su materiali meno durevoli della muratura, in origine il legno che permetteva
ne diviene il simbolo identitario come “casa” della comunità religiosa, mentre tempi di realizzazione molto più rapidi a una popolazione in rapida crescita.
gli antichi palazzi residenziali oggi sono spesso adibiti ad altre funzioni com- Un centro esiste anche nelle città americane: è il centro delle attività produttive,
merciali, economiche o culturali. Il cuore della città accoglie soprattutto “case”, del commercio, dei grattaceli, dei grandi centri commerciali. Il centro è quello
raccolte intorno ad un polo reso riconoscibile dalla presenza di un polo comune dei servizi, densamente costruito e sviluppato in verticale ma abitato soprattut-
con un “vuoto” importante.
 to durante il giorno, mentre i quartieri residenziali si espandono nelle corone
La città è una casa collettiva, nelle cui stanze all’aperto si è consumata per circolari dove si delinea un contesto suburbano di abitazioni unifaLa differenza
secoli la vita pubblica, e ancora oggi si riconosce l’identità pulsante della popo- principale tra la forma urbana della città europea e quella della città americana
132 Paesaggi urbani: contaminazioni formali nel disegno dello spazio pubblico

American city,
Marco Bove, 2012.
Michela Rossi 133
European city,
Marco Bove, 2012.
134 Paesaggi urbani: contaminazioni formali nel disegno dello spazio pubblico

è riferibile alla diversa componente storica, che si traduce in una concezione


formale antitetica.

Nella città europea è evidente il lascito di una storia millenaria, più spesso
bimillenaria, nella riconoscibilità di successive addizioni intorno al centro sto-
rico, a sua volta disegnato dagli ampliamenti delle cinte murarie, destinate
ad incidere profondamente sulle forme del tessuto costruito, fatto di pieni ma
caratterizzato dai suoi vuoti. Il nucleo primitivo della città è stato per secoli il
centro pulsante della città, nel quale sono ben riconoscibili gli edifici simbolo
del potere civile (il Comune) e di quello religioso (la Cattedrale) intorno ai quali
si delineano gli spazi pubblici della vita collettiva e degli scambi commerciali,
la piazza e il mercato, e si sviluppano le attività civili, il lavoro e il commercio.
All’interno di una città murata, dilimitata da un perimetro fisico costruito e den-
samente edificata, la strada, la piazza, e il mercato sono i luoghi abitati della
comunità urbana, dove si consumano gli incontri e le attività extrafamiliari. Se incroci a stella. Le costruzioni più vecchie risalgono alla fine del settecento e
i pieni accolgono nell’intimità compressa di un tessuto residenziale spesso mi- in genere sono architetture “singole”, rispondenti alle esigenze primarie dei
nuto, l’abitare domestico della famiglia, che costituisce il nucleo sociale di base proprietari senza essere organiche al contesto urbano. Ne è un esempio la
della società, i vuoti diventano spazi di sfogo, abitabili e abitati collettivamente cattedrale di San Patrizio A New York, costruita nel 1879 come luogo di culto
in un’aggregazione di comunità. La giornata popolare si consumava all’aperto, religioso per la metropoli, indifferentemente inserita nella scacchiera regolare
e gli interni urbani della città storica lo ricordano nei loro arredi, in particolare di un impianto urbano pianificato senza un “centro”. Non si riconoscono principi
nelle sedute inserite nei basamenti degli edifici medievali e rinascimentali e generatori centralizzati e organizzati gerarchicamente come il cardo e il decu- Immagine di New York, il ponte di
nelle strutture costruite per proteggere dalle intemperie. Il centro è carattreriz- mano del castra romano, o la pianta radiocentrica della città medievale che si Brooklyn.
zato dalla struttura religiosa di più elevata importanza artistica, il Duomo, che sono mantenuti nella stratificazione storica delle città europee.
ne diviene il simbolo identitario come “casa” della comunità religiosa, mentre gli Nel tessuto omogeneo di una scacchiera ripetitiva di isolati tutti uguali (Manhat-
antichi palazzi residenziali oggi sono spesso adibiti ad altre funzioni commer- tan è il caso più evidente, dove la toponomastica è risolta con una numerazione
ciali, economiche o culturali. Ma il cuore della città accoglie soprattutto “case” che segue il principio delle coordinate cartesiane, la stratificazione si perde a
intorno ad un centro ben riconoscibile fisicamente per la presenza di un vuoto causa della consuetudine tradizionale a tecnologie costruttive leggere, basate
importante.
 su materiali meno durevoli della muratura, in origine il legno che permetteva
La città è una casa comune, nelle cui stanze all’aperto si è consumata per tempi di realizzazione molto più rapidi a una popolazione in rapida crescita.
secoli la vita pubblica, e ancora oggi si riconosce l’identità pulsante della popo- Un centro esiste anche nelle città americane: è il centro delle attività produt-
lazione nei segni lasciati per migliorarne l’abitabilità: piccole strutture precarie tive, del commercio, dei grattaceli, dei grandi centri commerciali. Il centro è
che si sono consolidate, come i chioschi e le edicole, gli arredi dello spazio quello dei servizi, densamente costruito e sviluppato in verticale ma abitato
pubblico prima elementi funsionali e poi decoro, come le fontane, le botteghe soprattutto durante il giorno, mentre i quartieri residenziali si espandono nelle
e gli elementi architettonici che mettono in relazione i chiusi privati e gli aperti corone circolari dove si delinea un contesto suburbano di abitazioni unifamiliari
pubblici, come il portico. La forma della città è disegnata dalla gerarchia dei nel verde. La pendolarità diventa un fattore determinante dell’abitare urbano,
suoi vuoti. mentre per gli europei era un’eccezione.
La città americana manca di un centro storico antico e nei piani della secon-
da metà dell’800 si propone come città policentrica, con la sovrapposizione di
una griglia ortogonale più fitta ad una maglia diagonale diradata che individua
Michela Rossi 135
molto costose in un tessuto addesato, nel quale non era prevista la presenza
di piazze. L’unica zona che doveva restare libera come piazza d’armi era il
rettangolo compreso tra la 4° e la 7° avenue e la 23° e la 34° street, ma che
poi venne colmato.
Tra il 1821 ed il 1855, New York quadruplicò quasi la popolazione e l’espan-
sione della città evidenziò la carenza di spazi aperti, che erano costituiti per lo
più da cimiteri, adatti a distrarsi dalla rumorosa e caotica vita di città e nel 1844
il primo paesaggista americano A. J. Downing iniziò a sostenere la necessità
della realizzazione di un parco urbano. Nel 1853 un rettangolo di 624 acri (circa
252 ettari) fu riservato alla costruzione di Central Park, completato nel 1856.
Il piano di New York è importante perché fu il primo esempio di un provvedi-
mento unitario per controllare l’espansione di una città moderna, problema che
non aveva ancora interessato l’Europa, mentre la densità edilizia condizionata
dal continuo afflusso di nuovi abitanti spingeva la Municipalità ad adottare nor-
New York mative di controllo. I regolamenti proibivano di saturare l’intero isolato senza
New York, con le sue dimensioni e l’elevato numero di abitanti è in qualche lasciare cortili, e la Municipalità poteva demolire gli edifici non rispondenti alle
modo l’espressione più significativa della città americana. regole e nel 1866 è istituito un Ufficio di igiene, mentre e nel 1867 è approvata
All’inizio dell’800 New York conta quasi 100.000 e il rapido aumento della po- la prima legge sulle case in affitto, rinnovata nel 1901, al fine di regolamen-
polazione dovuto alla forte immigrazione europea rese necessario un piano di tare gli standards minimi per i nuovi edifici economici. Nella seconda metà
Immagine di New York,strade e urbanizzazione per tutta la penisola di Manhattan, che prevede l’insediamento del secolo si distinguono alcune iniziative private per case popolari decenti.
grattacieli. di due milioni e mezzo di abitanti, approvato nel 1811, sufficiente a contenere la Esempi significativi sono il primo gruppo di case popolari costruito tra il 1878 e
crescita della città sino alla fine dell’800. Il piano di espansione di New York, per il 1880 dalla società edilizia promossa da A.T. White a Baltic Street (W. Field &
il quale l’Amministrazione statale aveva nominato una commissione formata da Sons), con alloggi disposti intorno a spazi aperti proporzionati e la successiva
Gouverneur Morris, S. De Witte e J. Rutherford, prevede una maglia uniforme realizzazione dei Riverside Dwellings a Brooklyn (1884), dove lo spazio aperto
di strade ortogonali allineate secondo le direzioni cardinali che si adatta alla diventa un giardino con campi da gioco per bambini e una passeggiata per gli
forma allungata dell’isola, con il tracciamento di 12 avenues, distinte con le adulti.
lettere dell’alfabeto, che da nord a sud misurano sino a 20 km. e di 155 streets
distinte da numeri, che corrono da est a ovest per un massimo di 5 km. Chicago
Questo reticolo ortogonale è interrotto diagonalmente dal tracciato di Bloo- Chicago fu la base logistica più importante della conquista dell’West, resa pos-
mingdale Road, poi ribattezzata Broadway, una strada preesistente la coloniz- sibile dall’avanzamento della ferrovia, che fu lo strumento di accumulo delle
zazione europea che i commissari vorrebbero abolire ma che sono obbligati a prime grandi fortune capitalistiche e divenne presto il simbolo della modernità
conservare per gli interessi che si erano sviluppati lungo il percorso. Trascuran- delle infrastrutture americane. Nell’arco di 20 anni, dopo la metà dell’800 la cit-
do le città fondate ex novo, la scala di applicazione impedisce qualsiasi il para- tà decuplicò i suoi abitanti, che raddoppiarono ancora nel ventennio che seguì
gone con i piani precedenti, evidenziando la concezione della città americana: l’incendio del 1871. Distrutta quasi completamente, la città venne ricostruita
il suolo urbano è disegnato da una maglia ortogonale che definisce la forma- freneticamente nel ventennio tra il 1880 e il 1900, quando si delinea l’impo-
zione di un certo numero di caselle, individuate da numei, per l’insediamento stazione della città storica americana, con un centro terziarizzato servito dalle
di attività di qualsiasi tipo nei lotti regolari. La scelta dello schema a scacchiera infrastrutture di trasporto più moderne intorno al quale si addensano fabbriche
rispondeva a motivi di ordine economico, favorendo la costruzione di case non e quartieri popolari e il suburbio verde delle residenze borghesi. Tra la ferrovia
136 Paesaggi urbani: contaminazioni formali nel disegno dello spazio pubblico

e il fiume prende forma il Loop, il rettangolo centrale di isolati regolari edificati


sul perimetro che diventa velocemente un centro direzionale di importanza na-
zionale, celebrato pubblicamente dalla Fiera Colombiana del 1893. Pochi anni
dopo(1897), intorno al Loop viene realizzata una metropolitana sopraelevata,
mentre l’eccessivo costo degli immobili e porta a sviluppare un nuovo tipo edi-
lizio che raccoglie i frutti dell’innovazione tecnologica dell’industria americana,
il grattacielo, ed espelle la residenza verso quartieri periferici resi accessibili
dalle moderne infrastrutture di trasporto. A nord-ovest della città si sviluppa il
quartiere residenziale di Oak Park, dove tra viali ombrosi ed eleganti giardini,
sorsero le Prarie Houses di Wright che esprimono la concezione americana
dello spazio domestico, raccolto intorno al focolare ma affacciato sul verde,
con una densità edilizia inversamente proporzionale al potere d’acquisto dei
residenti.
La generazione di progettisti che lavora subito dopo l’incendio alla ricostru-
zione della città comprende ingegneri che si erano formati nel Genio militare
durante la Guerra di Secessione, tra i quali si distingue William Le Baron Jen- idraulico, mentre nel 1887 comincia a diffondersi quello elettrico.
ney (1832-1907). I progettisti della seconda generazione, che diedero vita al Ascensore, telefono e posta pneumatica consentono di far funzionare alberghi,
movimento conosciuto come “scuola di Chicago” si formarono nel suo studio. magazzini e uffici di qualsiasi altezza e grandezza. Così a Chicago nasce il
I più importanti sono Daniel Burnham (1846-1912), che lavora con John Root grattacielo, destinato a lasciare un segno inconfondibile nel paesaggio della
(1850-1891), William Holabird (1854-1923), Martin Roche (1855-1927) e Louis città americana, che trova l’esempio più significativo nel cuore di Manhattan,
Sullivan (1856-1924), che si associa con Dankmar Adler (1844-1900). La loro caratterizzata dall’alta densità del rigido tessuto ortogonale dei maggiori ag-
opera, mostra uno spiccato carattere unitario - soprattutto fra il 1879 e il 1893 glomerati urbani e nella disseminazione di quartieri residenziali di abitazioni
– che caratterizza ancora oggi la fisionomia del Loop, che è ancora il centro unifamiliari della città giardino dei suburbi residenziali, condizionati dal modello
commerciale di Chicago. abitativo nuovo proposto da Wright intorno a Chicago agli esordi della sua at-
Lo sviluppo verticale degli edifici del Loop fu reso possibili da alcune invenzioni tività professionale.
o innovazioni tecniche. La struttura a scheletro in acciaio perfezionata da Le Nei primi decenni del 900 la città ebbe così un ruolo determinante nel rinno-
Baron Jenney consente di aumentare l’altezza senza dover temere ingombri vamento dell’architettura americana prima e internazionale poi, grazie al clima
eccessivi nei piani bassi, aprendo lungo le pareti ampie vetrate per illuminare che si era creato intorno alla Scuola di Chicago e all’opera di maestri come
corpi di fabbrica molto profondi. F. Baumann nel 1873 propone nuovi sistemi Louis Sullivan, Frank Lloyd Wright e Mies Van der Rohe, che importò dall’eu-
di fondazione in pietra per sopportare i carichi concentrati dei pilastri, che poi ropa elementi tradizionali del contesto europeo, nuovi per quello americano,
furono perfezionati perfezionati fino al cassone di cemento, comparso per la lasciando un segno importante nel disegno dello spazio urbano.
prima volta nel 1894. L’ascensore di sicurezza a vapore, installato da E. G. La minore stratificazione storica rende la città americana meno rigida di quella Grattacieli a Chicago.
Otis per la prima volta a New York nel 1857, è introdotto a Chicago nel 1864; europea, come un immenso cantiere in continua trasformazione dove il proget-
ma a Chicago nel 1870 C. W. Baldwin inventa e costruisce a il primo ascensore to incide sull’immagine urbana.
Michela Rossi 131
PAESAGGI URBANI: CONTAMINAZIONI FORMALI NEL DISEGNO DELLO SPAZIO PUBBLICO

La differenza principale tra la forma urbana della città europea e quella della lazione nei segni lasciati per migliorarne l’abitabilità: piccole strutture precarie
città americana è riferibile alla diversa componente storica, che si traduce in che si sono consolidate, come i chioschi e le edicole, gli arredi dello spazio
una concezione formale antitetica.
 pubblico prima elementi funsionali e poi decoro, come le fontane, le botteghe
Nella città europea è evidente il lascito di una storia millenaria, più spesso e gli elementi architettonici che mettono in relazione i chiusi privati e gli aperti
bimillenaria, nella riconoscibilità di successive addizioni intorno al centro sto- pubblici, come il portico. La forma della città è disegnata dalla gerarchia dei
rico, a sua volta disegnato dagli ampliamenti delle cinte murarie, destinate suoi vuoti.
ad incidere profondamente sulle forme del tessuto costruito, fatto di pieni ma La città americana manca di un centro storico antico e nei piani della secon-
caratterizzato dai suoi vuoti. Il nucleo primitivo della città è stato per secoli il da metà dell’800 si propone come città policentrica, con la sovrapposizione di
centro pulsante della città, nel quale sono ben riconoscibili gli edifici simbolo una griglia ortogonale più fitta ad una maglia diagonale diradata che individua
del potere civile (il Comune) e di quello religioso (la Cattedrale) intorno ai quali incroci a stella. Le costruzioni più vecchie risalgono alla fine del settecento e
si delineano gli spazi pubblici della vita collettiva e degli scambi commerciali, in genere sono architetture “singole”, rispondenti alle esigenze primarie dei
la piazza e il mercato, e si sviluppano le attività civili, il lavoro e il commercio. proprietari senza essere organiche al contesto urbano. Ne è un esempio la
All’interno di una città murata, dilimitata da un perimetro fisico costruito e den- cattedrale di San Patrizio A New York, costruita nel 1879 come luogo di culto
samente edificata, la strada, la piazza, e il mercato sono i luoghi abitati della religioso per la metropoli, indifferentemente inserita nella scacchiera regolare
comunità urbana, dove si consumano gli incontri e le attività extrafamiliari. Se di un impianto urbano pianificato senza un “centro”. Non si riconoscono principi
i pieni accolgono nell’intimità compressa di un tessuto residenziale spesso mi- generatori centralizzati e organizzati gerarchicamente come il cardo e il decu-
nuto, l’abitare domestico della famiglia, che costituisce il nucleo sociale di base mano del castra romano, o la pianta radiocentrica della città medievale che si
della società, i vuoti diventano spazi di sfogo, abitabili e abitati collettivamente sono mantenuti nella stratificazione storica delle città europee.
in un’aggregazione di comunità. La giornata popolare si consumava all’aperto, Nel tessuto omogeneo di una scacchiera ripetitiva di isolati tutti uguali (Manhat-
e gli interni urbani della città storica lo ricordano nei loro arredi, in particolare tan è il caso più evidente, dove la toponomastica è risolta con una numerazione
nelle sedute inserite nei basamenti degli edifici medievali e rinascimentali e che segue il principio delle coordinate cartesiane, la stratificazione si perde a
nelle strutture costruite per proteggere dalle intemperie. Il centro è carattreriz- causa della consuetudine tradizionale a tecnologie costruttive leggere, basate
zato dalla struttura religiosa di più elevata importanza artistica, il Duomo, che su materiali meno durevoli della muratura, in origine il legno che permetteva
ne diviene il simbolo identitario come “casa” della comunità religiosa, mentre tempi di realizzazione molto più rapidi a una popolazione in rapida crescita.
gli antichi palazzi residenziali oggi sono spesso adibiti ad altre funzioni com- Un centro esiste anche nelle città americane: è il centro delle attività produttive,
merciali, economiche o culturali. Il cuore della città accoglie soprattutto “case”, del commercio, dei grattaceli, dei grandi centri commerciali. Il centro è quello
raccolte intorno ad un polo reso riconoscibile dalla presenza di un polo comune dei servizi, densamente costruito e sviluppato in verticale ma abitato soprattut-
con un “vuoto” importante.
 to durante il giorno, mentre i quartieri residenziali si espandono nelle corone
La città è una casa collettiva, nelle cui stanze all’aperto si è consumata per circolari dove si delinea un contesto suburbano di abitazioni unifaLa differenza
secoli la vita pubblica, e ancora oggi si riconosce l’identità pulsante della popo- principale tra la forma urbana della città europea e quella della città americana
132 Paesaggi urbani: contaminazioni formali nel disegno dello spazio pubblico

American city,
Marco Bove, 2012.
Michela Rossi 133
European city,
Marco Bove, 2012.
134 Paesaggi urbani: contaminazioni formali nel disegno dello spazio pubblico

è riferibile alla diversa componente storica, che si traduce in una concezione


formale antitetica.

Nella città europea è evidente il lascito di una storia millenaria, più spesso
bimillenaria, nella riconoscibilità di successive addizioni intorno al centro sto-
rico, a sua volta disegnato dagli ampliamenti delle cinte murarie, destinate
ad incidere profondamente sulle forme del tessuto costruito, fatto di pieni ma
caratterizzato dai suoi vuoti. Il nucleo primitivo della città è stato per secoli il
centro pulsante della città, nel quale sono ben riconoscibili gli edifici simbolo
del potere civile (il Comune) e di quello religioso (la Cattedrale) intorno ai quali
si delineano gli spazi pubblici della vita collettiva e degli scambi commerciali,
la piazza e il mercato, e si sviluppano le attività civili, il lavoro e il commercio.
All’interno di una città murata, dilimitata da un perimetro fisico costruito e den-
samente edificata, la strada, la piazza, e il mercato sono i luoghi abitati della
comunità urbana, dove si consumano gli incontri e le attività extrafamiliari. Se incroci a stella. Le costruzioni più vecchie risalgono alla fine del settecento e
i pieni accolgono nell’intimità compressa di un tessuto residenziale spesso mi- in genere sono architetture “singole”, rispondenti alle esigenze primarie dei
nuto, l’abitare domestico della famiglia, che costituisce il nucleo sociale di base proprietari senza essere organiche al contesto urbano. Ne è un esempio la
della società, i vuoti diventano spazi di sfogo, abitabili e abitati collettivamente cattedrale di San Patrizio A New York, costruita nel 1879 come luogo di culto
in un’aggregazione di comunità. La giornata popolare si consumava all’aperto, religioso per la metropoli, indifferentemente inserita nella scacchiera regolare
e gli interni urbani della città storica lo ricordano nei loro arredi, in particolare di un impianto urbano pianificato senza un “centro”. Non si riconoscono principi
nelle sedute inserite nei basamenti degli edifici medievali e rinascimentali e generatori centralizzati e organizzati gerarchicamente come il cardo e il decu- Immagine di New York, il ponte di
nelle strutture costruite per proteggere dalle intemperie. Il centro è carattreriz- mano del castra romano, o la pianta radiocentrica della città medievale che si Brooklyn.
zato dalla struttura religiosa di più elevata importanza artistica, il Duomo, che sono mantenuti nella stratificazione storica delle città europee.
ne diviene il simbolo identitario come “casa” della comunità religiosa, mentre gli Nel tessuto omogeneo di una scacchiera ripetitiva di isolati tutti uguali (Manhat-
antichi palazzi residenziali oggi sono spesso adibiti ad altre funzioni commer- tan è il caso più evidente, dove la toponomastica è risolta con una numerazione
ciali, economiche o culturali. Ma il cuore della città accoglie soprattutto “case” che segue il principio delle coordinate cartesiane, la stratificazione si perde a
intorno ad un centro ben riconoscibile fisicamente per la presenza di un vuoto causa della consuetudine tradizionale a tecnologie costruttive leggere, basate
importante.
 su materiali meno durevoli della muratura, in origine il legno che permetteva
La città è una casa comune, nelle cui stanze all’aperto si è consumata per tempi di realizzazione molto più rapidi a una popolazione in rapida crescita.
secoli la vita pubblica, e ancora oggi si riconosce l’identità pulsante della popo- Un centro esiste anche nelle città americane: è il centro delle attività produt-
lazione nei segni lasciati per migliorarne l’abitabilità: piccole strutture precarie tive, del commercio, dei grattaceli, dei grandi centri commerciali. Il centro è
che si sono consolidate, come i chioschi e le edicole, gli arredi dello spazio quello dei servizi, densamente costruito e sviluppato in verticale ma abitato
pubblico prima elementi funsionali e poi decoro, come le fontane, le botteghe soprattutto durante il giorno, mentre i quartieri residenziali si espandono nelle
e gli elementi architettonici che mettono in relazione i chiusi privati e gli aperti corone circolari dove si delinea un contesto suburbano di abitazioni unifamiliari
pubblici, come il portico. La forma della città è disegnata dalla gerarchia dei nel verde. La pendolarità diventa un fattore determinante dell’abitare urbano,
suoi vuoti. mentre per gli europei era un’eccezione.
La città americana manca di un centro storico antico e nei piani della secon-
da metà dell’800 si propone come città policentrica, con la sovrapposizione di
una griglia ortogonale più fitta ad una maglia diagonale diradata che individua
Michela Rossi 135
molto costose in un tessuto addesato, nel quale non era prevista la presenza
di piazze. L’unica zona che doveva restare libera come piazza d’armi era il
rettangolo compreso tra la 4° e la 7° avenue e la 23° e la 34° street, ma che
poi venne colmato.
Tra il 1821 ed il 1855, New York quadruplicò quasi la popolazione e l’espan-
sione della città evidenziò la carenza di spazi aperti, che erano costituiti per lo
più da cimiteri, adatti a distrarsi dalla rumorosa e caotica vita di città e nel 1844
il primo paesaggista americano A. J. Downing iniziò a sostenere la necessità
della realizzazione di un parco urbano. Nel 1853 un rettangolo di 624 acri (circa
252 ettari) fu riservato alla costruzione di Central Park, completato nel 1856.
Il piano di New York è importante perché fu il primo esempio di un provvedi-
mento unitario per controllare l’espansione di una città moderna, problema che
non aveva ancora interessato l’Europa, mentre la densità edilizia condizionata
dal continuo afflusso di nuovi abitanti spingeva la Municipalità ad adottare nor-
New York mative di controllo. I regolamenti proibivano di saturare l’intero isolato senza
New York, con le sue dimensioni e l’elevato numero di abitanti è in qualche lasciare cortili, e la Municipalità poteva demolire gli edifici non rispondenti alle
modo l’espressione più significativa della città americana. regole e nel 1866 è istituito un Ufficio di igiene, mentre e nel 1867 è approvata
All’inizio dell’800 New York conta quasi 100.000 e il rapido aumento della po- la prima legge sulle case in affitto, rinnovata nel 1901, al fine di regolamen-
polazione dovuto alla forte immigrazione europea rese necessario un piano di tare gli standards minimi per i nuovi edifici economici. Nella seconda metà
Immagine di New York,strade e urbanizzazione per tutta la penisola di Manhattan, che prevede l’insediamento del secolo si distinguono alcune iniziative private per case popolari decenti.
grattacieli. di due milioni e mezzo di abitanti, approvato nel 1811, sufficiente a contenere la Esempi significativi sono il primo gruppo di case popolari costruito tra il 1878 e
crescita della città sino alla fine dell’800. Il piano di espansione di New York, per il 1880 dalla società edilizia promossa da A.T. White a Baltic Street (W. Field &
il quale l’Amministrazione statale aveva nominato una commissione formata da Sons), con alloggi disposti intorno a spazi aperti proporzionati e la successiva
Gouverneur Morris, S. De Witte e J. Rutherford, prevede una maglia uniforme realizzazione dei Riverside Dwellings a Brooklyn (1884), dove lo spazio aperto
di strade ortogonali allineate secondo le direzioni cardinali che si adatta alla diventa un giardino con campi da gioco per bambini e una passeggiata per gli
forma allungata dell’isola, con il tracciamento di 12 avenues, distinte con le adulti.
lettere dell’alfabeto, che da nord a sud misurano sino a 20 km. e di 155 streets
distinte da numeri, che corrono da est a ovest per un massimo di 5 km. Chicago
Questo reticolo ortogonale è interrotto diagonalmente dal tracciato di Bloo- Chicago fu la base logistica più importante della conquista dell’West, resa pos-
mingdale Road, poi ribattezzata Broadway, una strada preesistente la coloniz- sibile dall’avanzamento della ferrovia, che fu lo strumento di accumulo delle
zazione europea che i commissari vorrebbero abolire ma che sono obbligati a prime grandi fortune capitalistiche e divenne presto il simbolo della modernità
conservare per gli interessi che si erano sviluppati lungo il percorso. Trascuran- delle infrastrutture americane. Nell’arco di 20 anni, dopo la metà dell’800 la cit-
do le città fondate ex novo, la scala di applicazione impedisce qualsiasi il para- tà decuplicò i suoi abitanti, che raddoppiarono ancora nel ventennio che seguì
gone con i piani precedenti, evidenziando la concezione della città americana: l’incendio del 1871. Distrutta quasi completamente, la città venne ricostruita
il suolo urbano è disegnato da una maglia ortogonale che definisce la forma- freneticamente nel ventennio tra il 1880 e il 1900, quando si delinea l’impo-
zione di un certo numero di caselle, individuate da numei, per l’insediamento stazione della città storica americana, con un centro terziarizzato servito dalle
di attività di qualsiasi tipo nei lotti regolari. La scelta dello schema a scacchiera infrastrutture di trasporto più moderne intorno al quale si addensano fabbriche
rispondeva a motivi di ordine economico, favorendo la costruzione di case non e quartieri popolari e il suburbio verde delle residenze borghesi. Tra la ferrovia
136 Paesaggi urbani: contaminazioni formali nel disegno dello spazio pubblico

e il fiume prende forma il Loop, il rettangolo centrale di isolati regolari edificati


sul perimetro che diventa velocemente un centro direzionale di importanza na-
zionale, celebrato pubblicamente dalla Fiera Colombiana del 1893. Pochi anni
dopo(1897), intorno al Loop viene realizzata una metropolitana sopraelevata,
mentre l’eccessivo costo degli immobili e porta a sviluppare un nuovo tipo edi-
lizio che raccoglie i frutti dell’innovazione tecnologica dell’industria americana,
il grattacielo, ed espelle la residenza verso quartieri periferici resi accessibili
dalle moderne infrastrutture di trasporto. A nord-ovest della città si sviluppa il
quartiere residenziale di Oak Park, dove tra viali ombrosi ed eleganti giardini,
sorsero le Prarie Houses di Wright che esprimono la concezione americana
dello spazio domestico, raccolto intorno al focolare ma affacciato sul verde,
con una densità edilizia inversamente proporzionale al potere d’acquisto dei
residenti.
La generazione di progettisti che lavora subito dopo l’incendio alla ricostru-
zione della città comprende ingegneri che si erano formati nel Genio militare
durante la Guerra di Secessione, tra i quali si distingue William Le Baron Jen- idraulico, mentre nel 1887 comincia a diffondersi quello elettrico.
ney (1832-1907). I progettisti della seconda generazione, che diedero vita al Ascensore, telefono e posta pneumatica consentono di far funzionare alberghi,
movimento conosciuto come “scuola di Chicago” si formarono nel suo studio. magazzini e uffici di qualsiasi altezza e grandezza. Così a Chicago nasce il
I più importanti sono Daniel Burnham (1846-1912), che lavora con John Root grattacielo, destinato a lasciare un segno inconfondibile nel paesaggio della
(1850-1891), William Holabird (1854-1923), Martin Roche (1855-1927) e Louis città americana, che trova l’esempio più significativo nel cuore di Manhattan,
Sullivan (1856-1924), che si associa con Dankmar Adler (1844-1900). La loro caratterizzata dall’alta densità del rigido tessuto ortogonale dei maggiori ag-
opera, mostra uno spiccato carattere unitario - soprattutto fra il 1879 e il 1893 glomerati urbani e nella disseminazione di quartieri residenziali di abitazioni
– che caratterizza ancora oggi la fisionomia del Loop, che è ancora il centro unifamiliari della città giardino dei suburbi residenziali, condizionati dal modello
commerciale di Chicago. abitativo nuovo proposto da Wright intorno a Chicago agli esordi della sua at-
Lo sviluppo verticale degli edifici del Loop fu reso possibili da alcune invenzioni tività professionale.
o innovazioni tecniche. La struttura a scheletro in acciaio perfezionata da Le Nei primi decenni del 900 la città ebbe così un ruolo determinante nel rinno-
Baron Jenney consente di aumentare l’altezza senza dover temere ingombri vamento dell’architettura americana prima e internazionale poi, grazie al clima
eccessivi nei piani bassi, aprendo lungo le pareti ampie vetrate per illuminare che si era creato intorno alla Scuola di Chicago e all’opera di maestri come
corpi di fabbrica molto profondi. F. Baumann nel 1873 propone nuovi sistemi Louis Sullivan, Frank Lloyd Wright e Mies Van der Rohe, che importò dall’eu-
di fondazione in pietra per sopportare i carichi concentrati dei pilastri, che poi ropa elementi tradizionali del contesto europeo, nuovi per quello americano,
furono perfezionati perfezionati fino al cassone di cemento, comparso per la lasciando un segno importante nel disegno dello spazio urbano.
prima volta nel 1894. L’ascensore di sicurezza a vapore, installato da E. G. La minore stratificazione storica rende la città americana meno rigida di quella Grattacieli a Chicago.
Otis per la prima volta a New York nel 1857, è introdotto a Chicago nel 1864; europea, come un immenso cantiere in continua trasformazione dove il proget-
ma a Chicago nel 1870 C. W. Baldwin inventa e costruisce a il primo ascensore to incide sull’immagine urbana.

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