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(Estrazione solido-liquido)
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EFFICIENZA
Il tempo di contatto solitamente non consente di
raggiungere l’equilibrio nella ripartizione del soluto nelle
due fasi. L’estrazione nello stadio reale sarà perciò minore
rispetto a quello dello stadio ideale.
Per questo motivo si introduce il concetto di efficienza :
= estratto/estraibile
La lisciviazione può essere a stadio singolo o a stadi
multipli.
La risoluzione dei problemi può richiedere il calcolo delle
portate, la determinazione delle composizioni e il calcolo
degli stadi. Questi calcoli sono svolti sia per via analitiche
che grafica. 6
DIAGRAMMI TERNARI
Un sistema formato da tre componenti è rappresentato attraverso un diagramma
triangolare. Nella lisciviazione utilizzeremo triangoli rettangoli isosceli, nell’estrazione
liquido/liquido triangoli equilateri.
Nel triangolo i tre vertici rappresentano i componenti puri (A il vertice in basso a destra, B
l’angolo retto, S il vertice superiore). I punti lungo tre lati rappresentano le composizioni
delle tre possibili miscele binarie (l’asse delle ascisse sono le miscele soluto(A)/inerte(B),
l’asse delle ordinate le miscele solvente(S)/inerte(B), l’ipotenusa le miscele solvente
(S)/soluto(A)). I punti del triangolo le composizioni delle possibili miscele ternarie.
B A
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DIAGRAMMI TERNARI
La composizione delle miscele sul grafico sono espresse come
frazioni in massa dei tre componenti (x, y, z). Con questo
sistema la quantità di ciascuno componente non è
indipendente ma è funzione di quella delle altre due.
x= mA/(mA+mB+mS) y = mS/(mC+mB+mS) z = mB/(mA+mB+mS)
x+y+z=1
Nell’esempio della slide precedente la composizione
rappresenta dal punto corrisponde ad una miscela con 0,4
(40%) di soluto, 0,2 (20%) di solvente, 04, (40%) di inerte.
Siccome il solido e il liquido sono tra loro non miscibili, la
miscela ternaria si separerà in una fase solida e in una fase
liquida.
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PUNTO DI SATURAZIONE
Nella curva di equilibrio dobbiamo considerare che il soluto non sia miscibile con il
solvente in tutte le proporzioni, ma oltre una certa quantità determina la formazione di
soluzioni sature. La soluzione satura individuata da un punto sulla ipotenusa (C ). L’area
del triangolo compresa sotto la retta che congiunge il punto C con il vertice dell’angolo
retto è la zona di saturazione, dove è presente soluto non solubilizzabile dal solvente. Di
solito si lavora con rapporti che si collocano sopra questa retta, con il soluto
completamente solubile nel solvente. Ovviamene la collocazione del punto C e della
retta di saturazione dipendono dalla temperatura.
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SEPARAZIONE DELLE MISCELE TERNARIE
Le miscele ternarie si separano in funzione della posizione della stessa
rispetto alla retta di saturazione. Nel caso del punto G (soluzioni diluite) la
composizione della soluzione si ottiene prolungando la retta che passa per
G partendo dall’origine. Nel caso di soluzione sature (N), la composizione
della soluzione è vincolata dalla solubilità (punto C). Prolungando la retta
che congiunge C con N si ottiene la composizione del solido residuo (F).
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LINEA DI EQUILIBRIO
(O DEL FANGO)
Parte della soluzione non può essere separata dal solido. La soluzione quindi si
separerà non dal solido esausto, ma dal fango con cui sarà in equilibrio. La curva
che rappresenta il limite oltre al quale il liquido aggiunto può essere separato dal
solido è chiamata curva di equilibrio. Per poter svolgere la lisciviazione è
necessario che la miscela ternaria che si formi risulti al di fuori di questa curva. La
funzione matematica che rappresenta questa curva può dipendere:
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LINEA DI EQUILIBRIO (O DEL FANGO)
2. La quantità di soluzione che rimane
nella parte solida è indipendente dalla
composizione della miscela (rapporto
soluzione /inerte costante). (xR+yR)/(1-
xR-yR )=r. xR è la frazione di soluto nel
fango e yR la frazione di solvente. La
retta è parallela all’ipotenusa e passa
per un valore di x=y.
3. La quantità di soluzione che rimane
nel fango è costante al variare della
composizione della miscela (rapporto
solvente inerte costante). yR/(1- xR-yR
)=r
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LISCIVIAZIONE DISCONTINUA
Metodo matematico. Impostiamo i bilanci materiali:
F + E= M+ S Bilancio di massa globale
M*xM = F *xF + E* xE Bilancio di massa del soluto
S= F*yF + E*yE Bilancio di massa del solvente.
Il bilancio di massa dell’inerte è funzione delle equazioni già scritte.
Flussi in entrata M=alimentazione S= solvente.
Flussi in uscita: F= Raffinato/fango E = estratto (solvente + soluto).
y= frazioni del solvente nelle miscele. x= frazioni del soluto nelle miscele.
Da queste equazioni possiamo calcolare la quantità di solvente necessaria, la
quantità di solido che si può trattare con un certo solvente, le composizione
delle diverse frazioni.
Calcolo della composizione della miscela ottenuta dalla mescolanza del solvente
con l’alimentazione (T) (esempio pag 10)
xT= M*xM/(M+S) yT= S/(M+S) l’inerte è calcolato per differenza.
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LISCIVIAZIONE DISCONTINUA
Metodo grafico. Si applica per la sua semplicità e quando non sono disponibili
tutti i dati per il metodo matematico.
Si posizionano sul grafico il punto M in funzione della composizione. Si congiunge
con il punto che rappresenta il solvente S. La miscela ternaria che si forma giace
sulla retta che congiunge questi due punti e la indichiamo con T. La sua posizione
dipende dal rapporto fra le portate di M e S con la regola della leva risolvendo il
sistema di queste due espressioni.
MT*M=TS*S
MT+TS=MS
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LISCIVIAZIONE DISCONTINUA
La miscela del punto T si separerà nel
raffinato e nell’estratto (Vedi slide 10).
Se è presente la retta di equilibrio la fase
solida sarà un fango la cui composizione
la leggiamo sulla retta del fango
(soluzioni E e F). Misurando sul grafico i
segmenti FT, TE e FE si possono calcolare
le portate di flussi mettendoli a sistema
con il bilancio di materia totale. Vedi
esempio pag 11.
F+E=M+S bilancio globale
TE*E = TF*F rapporto fra i flussi in uscita
Le composizioni dei flussi si leggono sul
grafico.
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B
S Condizione limite: rappresenta la
quantità minima di solvente da aggiungere per
poter avere la separazione. Si ricava dal grafico
E
e si esprime come rapporto rispetto
YE
all’alimentazione. Consideriamo una solido con
portata e composizione M a cui si aggiunge
solvente S. Tutte le miscele ternarie che si
T collocano tra M e D non separano, rimane solo
il fango. Il rapporto (MD/SD)min è il rapporto
YR F minimo di S/M che consente la separazione. La
D quantità di solvente da aggiungere è spesso
Linea di
espressa come multiplo di (MD/SD)min .
equilibrio
B XR XE M A
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ESTRAZIONE A STADI MULTIPLI A CORRENTI INCROCIATE
S1 S2 S3
M F1 M2
F2 F3
M1 M3
E1 E2 E3
L’asportazione del soluto da parte del solvente è migliore però porta a estratti
diluiti. Si calcolano composizione, portate e numeri degli stadi.
Si opera nel seguente modo:
si traccia la linea d’equilibrio e su di essa si identifica Fn (dato).
Si segnano M ed S e si uniscono.
Si determina quindi T1 con la regola della leva.
Unendo B(l’angolo retto) con F1 si individuano F1 e E1.
Si unisce F1 ( che rappresenta l’alimentazione del secondo stadio) con S . Si
determina così T2 con la regola della leva.
Unendo il vertice B con T2 si individuano E2 e F2.
Si prosegue fino a quando il raffinato F ha concentrazione minore di Fn.
Il caso rappresentato in figura si riferisce ad una linea d’equilibrio tracciata per
punti, un solvente non puro contenente del soluto e l’alimentazione contenente:
soluto, solvente e inerte.
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Esempi pag 14. Risoluzione di un impianto
operante in equicorrente nel caso di
soluzioni diluite e di soluzione sature
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LISCIVIAZIONE A STADI MULTIPLI IN CONTROCORRENTE
M F1 F2 F3 Fn
Stadio 1 Stadio 2 Stadio 3 Stadio 4
E1 E2 E3 E4 S
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ESTRAZIONE A STADI MULTIPLI IN
CONTROCORRENTE
Determinate le coordinate di H, si procede al calcolo egli
stadi congiungendo E1 con l’origine del grafico, nel punto
in cui incrocia la curva del fango troviamo F1. Colleghiamo
H con F1 e dove la retta tocca l’ipotenusa individuiamo E2.
Congiungiamo con l’origine e troviamo F2. Si procede fino
a raggiungere una concentrazione di soluto nel fango
inferiore a Fn. Il numero di segmenti EnFn rappresenta il
numero degli stadi teorici o ideali.
Il calcolo degli stadi reali si ottiene dividendo gli stadi
teorici con l’efficienza.
Nreali=nt/η (esempio pag 18)
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Calcolo degli stadi teorici.
Vedi esempio pag 18).
Esercizi a pag 31 dal n. 1 al n.7
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DISEGNO IMPIANTO DI ESTRAZIONE
SOLIDO/LIQUIDO
Un prodotto vegetale, opportunamente pretrattato, è sottoposto ad
estrazione con solvente in contro corrente in continuo, per recuperare
un composto presente nel vegetale. Si utilizza acqua preriscaldata. La
soluzione ottenuta, opportunamente filtrata, e il solido residuo, dopo
passaggio in filtro pressa, sono inviati allo stoccaggio e successive
lavorazioni. Il liquido in uscita dalla filtro pressa è unito al flusso
dell’estratto. L’acqua di processo è prelevata dopo stoccaggio.
L’estratto presenta viscosità elevata.
Disegnare lo schema di un impianto idoneo a effettuare l’operazione
proposta, rispettando le normative UNICHIM, completo delle
attrezzature accessorie (pompe, valvole, serbatoi, stoccaggi e
macchinari per il trasporto dei solidi) e degli anelli di regolazione
automatica. Elaborate una proposta di estrattore per svolgere questa
operazione.
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1
Estrazione con solvente in controcorrente utilizzando acqua preriscaldata (esame di
stato 1991, pag 115 del Manuale)
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ESERCITAZIONI
Esame di stato 1991 pag 112 del manuale per calcoli
e disegno.
Esame di stato 2001 quesito 1 Pag 195 e 199 calcoli.
Esame di stato 2009 quesito 1 pag 262 e 264 calcoli.
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APPARECCHIATURE PER
LISCIVIAZIONE
CLASSIFICAZIONE
In funzione della modalità dell’estrazione
- Per percolazione: il solvente attraversa un letto solido le cui particelle sono
immobili;
- Per dispersione: il sistema di agitazione fa muovere disordinatamente il solido
nella soluzione.
In funzione della movimentazione del solido
- Apparecchiature discontinue: si alternano fasi di carica dell’estrattore, aggiunta
di solvente, scarico della soluzione e svuotamento del raffinato. Presentano un
solo stadio
- Apparecchiature continue: sono macchine a stadi (controcorrente) in cui si
alternano fasi di miscelazione a fasi di separazione residuo estratto.
- Apparecchiature differenziali: macchine continue a stadi in cui il contatto fra le
due correnti (liquido/solido) è continuo.
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ESTRATTORE DISCONTINUO APERTO A VASCA
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ESTRATTORI
DISOCONTINUI A
TINO CHIUSO
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ESTRATTORE
CONTINUO A TAZZE
BOLMAN
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ESTRATTORE CONTINUO A CAROSELLO (ROTOCEL)
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ESTRATTORE CONTINUO A NASTRO DE SMET
31
ESTRATTORE
CONTINUO
DIFFERENZIALE A
TORRE BONOTTO
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ESTRATTORE CONTINUO DIFFERENZIALE A CLOCLEA DDS
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ESTRATTORE CENTRIFUGO
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OLII E GRASSI (libro di testo cap 7pag112)
(collegamenti: Chimica organica, lisciviazione e idrogenazione )
I lipidi sono esteri formati dalla glicerina (trigliceridi) con acidi grassi
con numero di carbonio pari.
Un olio/grasso alimentare, oltre ai trigliceridi, presenta una frazione
chiamata “insaponificabile”, piccola come quantità ma importante
per la caratterizzazione del lipide (Es.: presenza di colesterolo).
L’insaponificabile è così chiamato in quanto non transmetilabile con
la KOH metanolica. È costituito da steroli, alcoli, idrocarburi
(squalene), vitamine e coloranti (clorofilla, carotenoidi, vitamina E).
La maggior parte degli grassi sono anidri, ad eccezione del burro.
Steroli: steroidi che derivano dal peridropentanofenantrene, con
una catena idrocarburica in posizione C17.
Cere: sono esteri di alcoli alifatici con acidi grassi. Negli oli di oliva
ottenuti mediante estrazione meccanica, sono presenti in modeste
quantità.
Immagine 3d di un trigliceride 36
R
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UTILIZZO OLII E GRASSI
1. ALIMENTAZIONE;
2. CERE;
3. GOMME SINTETICHE
4. FIBRE TESSILI;
5. PRODOTTI FARMACEUTICI;
6. VERNICI;
7. COSMETICI;
8. LUBRIFICANTI;
9. BIOCARBURANTI
PREPARAZIONE DEI SEMI
1. PULITURA dei semi: Setacciatura,
Ventilazione, Vagliatura , Elettrocalamite,
spazzolatura.
2. DECORTICATURA: (sgusciatuta con
apparecchi a cilindri rotanti, dischi rotanti e
a pioli).
3. ESSICAZIONE: essiccatoio a circolazione
d’aria a tamburo rotante.
4. MACINAZIONE: per schiacciamento
(molazza, frantoi a cilindri, calandre)
ESTRAZIONE DEGLI OLII VEGETALI
Estrazione per pressione (spremitura): olio di buona
qualità ricco di sostanze nutritive quali le vitamine,
ma rese basse. Non serve la rettifica dell’olio dopo
l’estrazione. Si usa per produrre olii alimentari di
qualità (olio di oliva, olii di semi spremuti a freddo,
olio di palma vergine) provenienti da frutti o semi
ricchi di olio.
Le apparecchiature usate sono torchi a piatti (in cui
la pasta si alterna con tele dette fiscoli) o a gabbia
(pag 118 del libro).
La pasta da estrare è preparata con le fasi precedenti.
ESTRAZIONE DEGLI OLII VEGETALI
Estrazione per pressione (spremitura): Nel caso dell’oliva
la macinazione si chiama molitura a cui segue la
gramolatura (rimescolamento per far coagulare le
goccioline di olio).
Per alzare le rese della spremitura si può alzare la
temperatura di estrazione. L’olio che si ottiene è però di
qualità inferiore. Per l’olio extravergine le temperature
devono restare sotto i 50°C anche durante la pressatura.
Dopo la spremitura l’olio deve essere separato
(decantazione o centrifugazione) dall’acqua di
vegetazione, di difficile smaltimento.
I pannelli esausti possono essere avviati all’estrazione con
solvente (si ottengono però olii di estrazione).
ESTRAZIONE DEGLI OLII VEGETALI
Estrazione con solvente (lisciviazione): si utilizza per ottenere
la stragrande maggioranza degli olii di semi e l’olio di sansa di
oliva (La sansa di olive è un sottoprodotto del processo
di estrazione dell'olio d'oliva composto dalle buccette, dai
residui della polpa e dai frammenti di nocciolino).
Gli olii ottenuti non sono direttamente utilizzabili
nell’alimentazione ma devono subire il processo di
raffinazione.
Solvente: il più usato è l’esano (elevato potere solvente, poco
tossico, poco costoso, temperatura di ebollizione bassa, però
ad alto rischio di incendio ed esplosione. È sempre riciclato in
impianto). Poco usata la benzina. Clorurati e CS2 non più usati
da decenni per la loro tossicità.
Apparecchiature: estrattori centrifughi, Bolman, a coclea, De
Smet. L’estrazione è sempre in controcorrente.
SEPARAZIONE DEL SOLVENTE
La separazione olio / solvente avviene per
riscaldamento.
Per il rischio di incendio non si usa riscaldamento
diretto o con fiamme libere.
La tecnica più utilizzata è quella di serpentine
riscaldanti alimentate con vapore a bassa pressione.
Il solvente è condensato con acqua fredda e avviato
in testa al processo per essere riutilizzato.
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RAFFINAZIONE (RETTIFICA) DEGLI
OLII DI ESTRAZIONE
Diverse delle operazioni sotto riportate sono svolte in
contemporanea con un unico trattamento (esempio
demucillaginazione e sedimentazione,
demucillaginazione e deacidificazione, ecc).
Sedimentazione: elimina i solidi sospesi nell’olio.
Demucillaginazione: (H2SO4, H2O, elettroliti, NaOH,
NaCl, argille). Fa precipitare i solidi sospesi non
sedimentabili per coagulazione.
Deodorazione: vapore surriscaldato a 200°C e bassa
pressione (distillazione in corrente di vapore).
Decolorazione: carboni attivi o calore (90-95°C).
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RAFFINAZIONE (RETTIFICA) DEGLI
OLII DI ESTRAZIONE
Deacidificazione: Riporta l’acidità sotto al limite di legge
eliminando gli acidi grassi liberi. Soluzione di NaOH a
pioggia a 40-70°C. Se l’olio è ricco di acidi grassi liberi
c’è il rischio che si formino saponi che inglobando
l’olio, riducono la resa. In questo caso si utilizza la
distillazione in corrente di vapore. Gli acidi grassi liberi
sono recuperati e riutilizzati (detergenti, vernici,
plastiche, ecc).
Demargarinazione (winterizzazione): i trigliceridi
altofondenti separati per filtrazione dopo
raffreddamento.
Trattamenti speciali: decerazione e desterolizzazione. 49
DIAGRAMMA DI FLUSSO PER L’ESTRAZIONE OLIO VEGETALE
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