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LE PROPRIETÀ DELLE

SOLUZIONI
SOLUZIONE = sistema omogeneo costituito da due o più componenti

Vari tipi:
• gassose, costituite da un gas in un gas (es. aria), i gas si possono mescolare completamente e in tutte le proporzioni
• liquide, costituite da gas in un liquido (es. acqua gassata), oppure da un liquido in un liquido (es. vino),
oppure da un solido in un liquido (es. acqua di mare)
• solide, costituite da un solido in un solido (es. leghe)*

DISSOLUZIONE DI UN SOLUTO IN UN SOLVENTE


* Le leghe hanno proprietà fisiche (temperatura di fusione, durezza, sfaldabilità, fragilità) diverse da quelle che
caratterizzano i solidi di partenza. Esempi di leghe sono: bronzo (lega rame-stagno), ottone (lega rame-zinco),
la ghisa e l’acciaio (leghe ferro-carbonio). In genere anche l’oro utilizzato in oreficeria è una lega con rame e argento
(per migliorare la lavorabilità e modificarne il colore).
Una lega è una soluzione omogenea costituita da un componente metallico, detto di base, e da uno o più componenti
secondari, detti alliganti.
LA CONCENTRAZIONE DI UNA SOLUZIONE (C):

= esprime la quantità di soluto contenuta in una determinata quantità di soluzione

A seconda di come si sceglie di esprimere la quantità di soluto e la quantità di soluzione


o di solvente, la concentrazione di una soluzione può essere precisata come:
percentuale in massa, in massa su volume, in volume e in parti per milione.

UNA SOLUZIONE CHE SI FORMA PUO’ ASSORBIRE O PRODURRE CALORE:

CALORE DI SOLUZIONE (Q) = la quantità di calore che si sviluppa o viene assorbita quando
un soluto si scioglie in un certo solvente.

Quando nella formazione di una soluzione si libera calore allora il processo viene detto
ESOTERMICO (Q negativo) mentre quando una soluzione si forma assorbendo calore
dall’ambiente viene chiamato processo ENDOTERMICO (Q positivo).
UN SOLUTO SI SCIOGLIE IN UN SOLVENTE SE E’ SIMILE AL SOLVENTE ( i simili sciolgono i simili)

• i soluti ionici sono solubili in solventi polari mediante legami ione-dipolo


• i soluti molecolari polari sono solubili in solventi polari mediante legami a idrogeno o interazioni dipolo-dipolo
• i soluti molecolari apolari sono solubili in solventi apolari mediante interazioni dipolo istantaneo-dipolo indotto
(forze di London)
i solidi covalenti e metallici sono insolubili in un qualunque
solvente perché le forze di attrazione che si stabiliscono tra le particelle
di solido e quelle di solvente sono insufficienti per vincere le forze di
attrazione esistenti tra le particelle del solido cristallino

SOLUBILITA’ (s)
= quantità massima di soluto che ad una data temperatura si scioglie in una determinata quantità di solvente

INSATURA SATURA SOVRASATURA


soluto inferiore al livello di solubilità soluto uguale al valore di solubilità soluto superiore al livello di solubilità
la solubilità dipende dal soluto, dal suo stato fisico e della temperatura

In genere per i soluti solidi aumentando la temperatura aumenta anche la solubilità

vi sono delle eccezioni come ad esempio il solfato di cerio all’aumentare della T la solubilità diminuisce

ENTO O LA DIMINUZIONE DELLA SOLUBILITA’ DI UN SOLIDO CON L’AUMENTARE DELLA TEMPERATURA DIPENDE
PROCESSO DI SOLUBILIZZAZIONE

ENDOTERMICO ESOTERMICO
un aumento della T riduce
un aumento della T incrementa la
solubilità la solubilità
curve di solubilità
SOLUZIONE SATURA

CON CORPO DI FONDO SOVRASATURA


si instaura un equilibrio tra le particelle di soluto
indisciolto e quelle presenti in soluzione
miscibili in tutte le proporzioni, parzialmente miscibili o immiscibili

In generale i soluti liquidi polari si sciolgono in solventi polari mentre i soluti liquidi apolari si sciolgono nei solventi apolari

OLUBILITA’ DI UN LIQUIDO IN ACQUA DIMINUISCE RAPIDAMENTE AL DIMINUIRE DELLA POLARITA’ DEL SOL

però

I VOLUMI DI LIQUIDI MISCIBILI NON SONO ADDITIVI

ME CHE SI OTTIENE UNENDO DUE LIQUIDI MISCIBILI E’ LEGGERMENTE INFERIORE ALLA SOMMA DEI LORO
perché tra le molecole dei due liquidi si formano legami che portano all’avvicinamento delle molecole a alla conseguente
contrazione del volume della soluzione
LA SOLUBILITA’ DI UN GAS IN ACQUA, oltre che dalla T e la natura chimica,
DIPENDE ANCHE DALLA PRESSIONE
il gas diffonde all’interno del liquido

mentre le particelle entrano in soluzione altre molecole di gas abbandonano la soluzione


(a causa dell’incessante movimento delle particelle)

EQUILIBRIO DINAMICO = quando il numero delle molecole di gas che entrano in soluzione è uguale al numero di quelle
che si allontanano

SOLUZIONE SATURA
la concentrazione del gas nel liquido rimane costante
i soluti gassosi sono influenzati anche dalla pressione esercitata dal gas sulla superficie del liquido

i valori di solubilità dei gas vanno quindi riportati specificando le condizioni di T e di P

in genere si esprime come quantità in moli di gas che può sciogliersi in un litro di soluzione
(mol/L)

se la pressione del gas, che si trova al di sopra del liquido, aumenta cresce il numero di molecole per unità di
volume e anche la quantità di gas che può diffondere nel liquido

I GAS POLARI SONO PIU’ SOLUBILI CON I LIQUIDI


LEGGE DI HENRY
esprime la relazione fra la solubilità di un gas in un liquido e la pressione
questa legge è valida solo per soluzioni diluite di gas poco solubili che non reagiscono con il solvente

LA SOLUBILITA’ DI UN GAS IN UN LIQUIDO, AD UNA DETERMINATA TEMPERATURA, E’ DIRETTAMENTE PROPORZIO


ALLA PRESSIONE PARZIALE p CHE IL GAS ESERCITA SULLA SUPERFICIE DEL LIQUIDO

s = KH * p

costante di proporzionalità (costante di Henry)

LA SOLUBILITA’ DI UN GAS DIMINUISCE ALL’AUMENTARE DELLA TEMPERATURA


L’ACQUA DISSOCIA I SOLIDI IONICI E DISSOLVE I SOLIDI MOLECOLARI POLARI

MA

SOLIDI MOLECOLARI APOLARI, METALLICI E COVALENTI

• per i solidi ionici si formano dei legami ione-dipolo tra gli ioni e le molecole di acqua

• per quanto riguarda i solidi polari invece la solubilizzazione non porta alla formazione di ioni; le molecole di un
solido molecolare in soluzione acquosa rimangono indissociate
ELETTROLITI: sono sostanze che, in soluzione acquosa o allo stato fuso, conducono la corrente elettrica

la capacità di condurre la corrente elettrica in soluzione acquosa dipende dal fatto che, in acqua, alcuni composti
si sciolgono dissociandosi in ioni. In base al grado di dissociazione si possono distinguere:
LA CONCENTRAZIONE DI UNA SOLUZIONE PUO’ ESSERE PRECISATA ANCHE IN UNITA’ CHIMICHE

MOLARITA’ FRAZIONE MOLARE MOLALITA’ NORMALITA’


LA MOLARITÀ
CONCENTRAZIONE MOLARE (M) = indica la quantità in moli (n) di soluto presente in 1 L di soluzione

Conoscendo la molarità possiamo determinare: DA RICORDARE CHE:


n = m (g) / M molare (g/mol)
NUMERO DI MOLI = n = M (mol/L) * V (L) m = n (mol) * M molare (g/mol)

VOLUME = n (mol) / M (mol/L)


Per indicare la concentrazione molare si racchiude tra parentesi quadre la formula del soluto
LA FRAZIONE MOLARE (X)

= indica il rapporto tra le quantità in moli di un componente della soluzione e la somma


delle quantità in moli di tutti i componenti della soluzione ( soluto più solvente)

XA = nA / (nA + nB) XB = nB / (nA + nB )


nA = moli soluto
nB = moli solvente
LA SOMMA DELLE FRAZIONI MOLARI DI TUTTI I COMPONENTI DELLA SOLUZIONE E’ SEMPRE UGUALE A 1
SE SI MOLTIPLICA PER CENTO IL VALORE DELLA FRAZIONE MOLARE, SI OTTIENE LA PERCENTUALE MOLAR

che a sua volta ci indica quante moli di quel componente sono presenti su cento
moli totali
LA MOLALITÀ
= (m) = indica la quantità in moli (n) di soluto presente in 1 Kg di solvente
LA
LANORMALITÀ
NORMALITÀ
la normalità (N) di una soluzione esprime il numero di equivalenti di soluto contenuti in 1 litro di soluzione

la normalità può essere determinata con la seguente formula:


N = n eq. / V soluzione

il numero di equivalenti si determina mediante il rapporto tra la massa in grammi di una sostanza e la sua massa equivalente

la massa equivalente = quantità il cui valore dipende dal tipo di sostanza e dal tipo di reazione
COME
COMEDILUIRE
DILUIRELE
LESOLUZIONI
SOLUZIONI
CONCENTRATE
CONCENTRATE
si diluisce aggiungendo solvente fino ad ottenere la concentrazione desiderata

LA QUANTITA’ IN MOLI DI SOLUTO NON VARIA

dal punto di vista pratico, si inserisce VARIA IL VOLUME IN CUI IL SOLUTO E’ DISCIOLTO
la soluzione da diluire in un matraccio
tarato di adeguato volume e si porta
a volume aggiungendo solvente

n iniziale = n finale
visto che n = M * V allora:

M iniziale * V iniziale = M finale * V finale


LE
LEPROPRIETÀ
PROPRIETÀCOLLIGATIVE
COLLIGATIVEDI
DIUNA
UNA
SOLUZIONE
SOLUZIONE
= sono proprietà fisiche che dipendono solo dalla concentrazione del soluto e non dalla sua natura chimica

ABBASSAMENTO DELLA INNALZAMENTO PRESSIONE OSMOTICA ABBASSAMENTO


ABBASSAMENTO DELLA INNALZAMENTO PRESSIONE OSMOTICA ABBASSAMENTO
CRIOSCOPICO
TENSIONE DI VAPORE EBULLIOSCOPICO CRIOSCOPICO
TENSIONE DI VAPORE EBULLIOSCOPICO
Visto che le proprietà colligative dipendono dal numero di particelle di soluto presenti bisogna ricordare
che alcuni soluti ionici e molecolari molto polari sono completamente dissociati in ioni.

per determinare quindi il numero di particelle di soluto si moltiplica il numero di moli di soluto per
un fattore, il COEFFICIENTE DI VAN’T HOFF (i), che è pari al numero di ioni derivati da una
singola molecola o unità di formula di soluto

LE LEGGI CHE REGOLANO LE PROPRIETA’ COLLIGATIVE SONO VALIDE PER


SOLUZIONI IDEALI

UNA SOLUZIONE LIQUIDA E’ IDEALE SE :

- il volume della soluzione è identico alla somma dei volumi dei singoli componenti prima che
vengano mescolati;
- il calore di soluzione misurato a pressione costante è nullo;
- i componenti della soluzione sono completamente miscibili;
L’ABBASSAMENTO
L’ABBASSAMENTODELLA DELLATENSIONE TENSIONEDI DI
* Tensione di vapore = è la pressione esercitataVAPORE*
VAPORE*
dal vapore sulla superficie del liquido con cui è in equilibrio ad una data T
LA TENSIONE DI VAPORE DELLA SOLUZIONE DIMINUISCE ALL’AUMENTARE DELLA QUANTITA’ DI SOLUTO

LEGGE DI RAOULT : la tensione di vapore di una soluzione il cui soluto non è volatile è direttamente proporzionale alla
frazione molare del solvente

l’abbassamento della tensione di vapore di una soluzione corrisponde al prodotto tra la tensione di vapore
del solvente puro e la frazione molare del soluto

maggiore è la quantità di soluto presente nella soluzione


e minore è la sua tensione di vapore
INNALZAMENTO EBULLIOSCOPICO
INNALZAMENTO EBULLIOSCOPICO
il punto di ebollizione di una soluzione in cui è disciolto un soluto non volatile è maggiore di quello del solvente puro

la temperatura di ebollizione di un solvente è la temperatura alla quale la tensione di vapore diventa uguale alla
pressione atmosferica

NNALZAMENTO EBULLIOSCOPICO CORRISPONDE ALLA DIFFERENZA TRA LA TEMPERATURA DI EBOLLIZIO


DELLA SOLUZIONE E QUELLA DEL SOLVENTE PURO

è una conseguenza dell’abbassamento della tensione di vapore della soluzione, che dipende a sua volta dalla
concentrazione della soluzione

L’innalzamento ebullioscopico è direttamente proporzionale alla concentrazione della soluzione espressa in molalità
L’ABBASSAMENTO
L’ABBASSAMENTOCRIOSCOPICO
CRIOSCOPICO
il punto di congelamento* di una soluzione è minore di quello di un solvente puro perché in una soluzione le particelle di soluto
si inseriscono tra le particelle del solvente ostacolando la solidificazione alla «normale» temperatura di congelamento
= abbassamento crioscopico

corrisponde alla differenza tra la temperatura di congelamento del solvente e quella della soluzione

BBASSAMENTO CRIOSCOPICO E’ DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA CONCENTRAZIONE DELLA SOLUZI


ESPRESSA IN MOLALITA’

* la temperatura di congelamento o di solidificazione di un liquido è la temperatura alla quale un liquido diventa solido
LA
LAPRESSIONE
PRESSIONEOSMOTICA
OSMOTICA
OSMOSI = « flusso spontaneo delle molecole di solvente da un solvente puro ad una soluzione, oppure da una
soluzione più diluita ad una più concentrata»

direzione dell’osmosi dipende solo dal diverso numero di particelle di soluto sui due lati della membrana e non dalla
natura chimica del soluto

Il flusso del solvente puro verso la soluzione dipende dalle caratteristiche della membrana semipermeabile

FLUSSO CONTINUA FINO A CHE IL NUMERO DI MOLECOLE DI SOLVENTE CHE ATTRAVERSANO LA MEMBRANA D
SOLVENTE ALLA SOLUZIONE E DALLA SOLUZIONE AL SOLVENTE NON DIVENTA UGUALE

IL SISTEMA SARA’ IN EQUILIBRIO DINAMICO (EQUILIBRIO OSMOTICO)


caratterizzato da una differenza di livello (h) tra la soluzione e il solvente e dal fatto che la soluzione è diluita
PRESSIONE OSMOTICA DI UNA SOLUZIONE =
« pressione che si deve esercitare per raggiungere l’equilibrio osmotico, cioè per fermare il flusso,
attraverso una membrana semipermeabile, del solvente verso la soluzione»

ISOTONICHE IPOTONICA IPERTONICA


se due soluzioni contengono uguale numero di particelle se contengo diverso numero di particelle, se contengo diverso numero di particelle,
di soluto, è la soluzione che ne contiene di meno è la soluzione che ne contiene di più
generano una stessa pressione osmotica
AUMENTANDO LA CONCENTRAZIONE AUMENTA LA PRESSIONE OSMOTICA

per questo motivo è una proprietà colligativa

LA PRESSIONE OSMOTICA DIPENDE ANCHE DALLA TEMPERATURA: aumentando la


temperatura aumenta anche la pressione osmotica
COLLOIDI
COLLOIDIEESOSPENSIONI
SOSPENSIONI
I colloidi sono sistemi che hanno caratteristiche intermedie tra le soluzioni e i miscugli eterogenei, dai quali si differenziano
per la dimensione.

I colloidi sono considerati sistemi bifasici. I termini fase disperdente e fase dispersa sostituiscono, rispettivamente,
solvente e soluto.

Se le particelle hanno determinate dimensioni da poter esser viste al microscopio allora il miscuglio viene chiamato
sospensione.

Una sospensione rimane tale fino a quando la si mantiene in agitazione perché le sue particelle
tendono a sedimentare a causa
della forza di gravità.

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