di Cristian Moletto
Avvertenze
Questo ebook non intende fornire trattamento a prevenzione o disturbi, malattie o condizioni cliniche, né
sostituirsi al trattamento medico o fornire alternativa ad un consulto specialistico.
Lo scopo di questo ebook è puramente informativo, pertanto le raccomandazioni qui presentate non
dovrebbero essere adottate senza il parere del proprio medico.
L’uso delle indicazioni presentate in questo ebook è a completa discrezione e responsabilità del lettore.
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Ti ringrazio per aver scaricato questa guida di Cristian Moletto lo
specialista italiano dell'alimentazione applicata al Calisthenics.
Anche se questa è una guida GRATIS ti permetterà ti capire come stilare
un tuo piano alimentare efficace senza dover ricorrere per forza ad
un'altra guida a pagamento.
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Prefazione
Se stai leggendo questo ebook significa che non sei soddisfatto/a della tua condizione attuale, e
vuoi adottare un’alimentazione che ti permetta di modificare il tuo stato fisico, migliorare la tua
salute, aumentare la tua energia e le tue performance. In sintesi, vuoi migliorare la tua qualità di
vita.
Qualsiasi regime alimentare tu abbia provato e tutto ciò che pensi di conoscere sul mondo
dell’alimentazione, probabilmente, non è stato sufficiente per raggiungere ciò che vuoi.
Se sei qui significa che stai cercando di più: magari anche solo un piccolo spunto che ti porta alla
svolta.
L’alimentazione è uno degli argomenti più frequenti nella vita quotidiana: se ne parla con
frequenza in ufficio con i colleghi, con i compagni di sport, con gli amici e con la propria famiglia.
E l’alimentazione è un settore in cui ogni persona, a prescindere dal proprio titolo o competenza,
tiene ad esprimere la propria opinione. Infatti, sul web si trovano tantissime informazioni
discordanti, ed è difficile separare l’utile dall’inutile.
Spesso si vedono approcci alimentari diametralmente opposti che hanno risultati ottimi o pessimi,
a seconda della persona.
Questo perché non esiste la soluzione standard e definitiva per tutti: c’è bisogno di
contestualizzare, sulla base delle caratteristiche individuali e del contesto sociale.
Per trovare la tua dieta, quella da poter sostenere per sempre, hai bisogno di fare un’attenta
analisi alla tua persona e al tuo modo di vivere.
Se tendi ad avere uno scarso controllo sui dolci, e non riesci a fermarti al primo biscotto grisbì, ma
dopo il primo ti fai fuori tutto il pacco, allora è probabile che dovrai circoscrivere gli zuccheri solo a
determinate occasioni per riprendere il controllo dei tuoi istinti (e ottenere risultati fisici).
Se la mattina ti alzi assonato/a e fiacco/a, allora è probabile che una colazione a base di
carboidrati e zuccheri non sia ciò che fa per te, ma dovresti puntare a qualcosa che non stimola
ulteriormente la tua insulina.
Se non riesci a fare colazione e spesso non hai possibilità di organizzarti un pranzo sano da
portare a lavoro, allora puoi valutare l’opzione del digiuno intermittente per rendere più
sostenibile la tua dieta.
Il mio obiettivo è fornirti le nozioni fondamentali per capire i meccanismi alla base della nutrizione,
e per inquadrare ciò che può funzionare meglio per te.
Alla fine di questo ebook avrai sufficienti nozioni ed indicazioni pratiche per realizzare una dieta
completa, equilibrata e sostenibile.. ma soprattutto efficace!!! Buona lettura.
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Sommario
Note sull’autore 3
Prefazione 4
Sommario 5
Introduzione 7
Obiettivi 8
Dimagrimento 10
Massa muscolare 12
Salute 13
FAQ 42
Riferimenti 44
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Introduzione
<Che brutto termine dieta> - spesso mi sento dire.
La parola “dieta” viene associata a sofferenza, a restrizione e a sacrifici. Il cibo è un piacere della
vita e l’idea di seguire una dieta viene percepita come una forma di privazione.
A queste persone dico sempre che tutti noi siamo costantemente a “dieta”, perché in qualche
modo ci nutriamo secondo schemi fissi che rispondono a criteri logici, secondo il proprio modo di
vedere le cose.
Tutti siamo a dieta, che ci piaccia o no.
La semantica originale del termine “dieta”, così come per gli animali, vuole intendere le nostre
abitudini alimentari: la varietà di cibi, la quantità, il timing di assunzione e la frequenza dei pasti.
Ognuno di noi, prima di mangiare, intraprende un percorso decisionale che rispetta degli schemi
più o meno fissi ed è dettato dai nostri istinti. E lo stesso processo è comune anche agli animali.
Comunque vadano le cose, noi siamo e restiamo sempre a dieta. Cambiano solo i processi
decisionali che ci fanno assumere determinate abitudini alimentari, piuttosto che altre.
Quindi, perché non intraprendere abitudini che ti permettano di ottenere un miglioramento?
Perchè non mirare all’obiettivo fisico che hai sempre desiderato?
Per fare ciò, è importante raggiungere la consapevolezza di cosa si sta facendo e di ciò che
realmente ti avvicina all’obiettivo, oltre a ciò che ti allontana.
Essere consapevoli è il punto di partenza per qualsiasi risultato si voglia ottenere.
Senza la consapevolezza, qualsiasi risultato è vano, perché poco durevole.
Una profonda consapevolezza ti permette di conoscere a fondo, sviluppare competenze e
capacità, così da poter trovare le soluzioni più adatte man mano che si verificano i problemi.
Nei prossimi capitoli voglio trasmetterti le conoscenze necessarie per renderti consapevole, e
intraprendere tutte le abitudini necessarie ad avvicinarti e raggiungere il tuo obiettivo.
Se hai già confidenza con i fondamenti di alimentazione e nutrizione sportiva, potresti trovare
alcune informazioni scontate. Ti invito comunque a continuare la lettura, perché l’intero valore di
questo ebook può essere dato anche solo da una piccola nozione o da un banale consiglio che non
hai mai considerato, ma che può essere la svolta pratica per il tuo successo.
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Obiettivi
La motivazione deriva da quanto è chiaro il proprio obiettivo. Quando il proprio traguardo è nitido,
si può pensare alla miglior pianificazione da attuare. E tu, che genere di risultati vuoi ottenere?
Che si tratti di salute, performance, dimagrimento o aumento di massa muscolare, il fattore
chiave è sempre quello che si definisce ricomposizione corporea.
Ricomposizione corporea significa migliorare la proporzione tra muscolo e grasso.
La ricomposizione corporea può essere portata da:
1. Riduzione del grasso corporeo , mentre la massa muscolare rimane stabile
2. Aumento della massa muscolare e contemporanea riduzione del grasso corporeo
3. Aumento della massa muscolare, mentre il grasso corporeo rimane stabile
4. Grande aumento della massa muscolare e piccolo aumento del grasso corporeo
Ricomposizione corporea
muscolo grasso
Ricomp. simultanea ▲ ▼
Leangains ▲ -
Slow cutting - ▼
Clean Bulking ▲+ ▲-
Perdita di grasso corporeo e mantenimento della massa muscolare (slow cutting)
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Aumento di massa muscolare e perdita di grasso corporeo (ricomposizione simultanea)
Aumento di massa muscolare e mantenimento del grasso corporeo (slow bulking / leangains )
Migliorare la ricomposizione corporea significa:
● diventare più magri, perchè il grasso proporzionalmente scende;
● apparire più muscolosi, perchè il muscolo proporzionalmente sale;
● diventare più performanti, perché la zavorra data dal grasso corporeo sarà inferiore,
mentre la capacità contrattile muscolare sarà via via maggiore;
● essere più sani, perché abbiamo più massa attiva che aumenta il metabolismo, migliora la
sensibilità all’insulina e protegge da patologie associate all’obesità, come la sindrome
metabolica.
Andiamo a vedere nello specifico le linee generali da intraprendere per andare a lavorare su
ciascun obiettivo.
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Dimagrimento
Dimagrire non significa perdere peso, ma perdere grasso corporeo. Infatti, di per sé la perdita di
peso non è indicativa di un dimagrimento funzionale.
Perdere peso può significare perdere liquidi (acqua, glicogeno, etc.), perdere massa muscolare,
perdere energia e ridurre le performance sportive.
Una perdita in sé non è indice di miglioramento, anzi, molto spesso conduce ad un
peggioramento.
Quando parliamo di dimagrimento, ciò a cui dobbiamo puntare come persone (e come sportivi) è
sempre ed esclusivamente la perdita di grasso corporeo.
Per distinguere la perdita di grasso dalla perdita di massa muscolare, è utile conoscere quanto in
partenza grasso abbiamo, e monitorarne la variazione durante il percorso di dimagrimento.
Possiamo calcolare la percentuale di grasso corporeo rispetto alla massa totale del nostro corpo,
attraverso alcuni semplici calcoli. Troverai un esempio di calcolo a questo link.
Un altro metodo efficace è quello di raccogliere le misurazioni delle circonferenze corporee, e di
monitorarne periodicamente le variazioni.
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In particolare, le circonferenze che possono costituire un buon indicatore delle variazioni della
composizione corporea sono:
● Addome, nel punto di massima circonferenza
● Fianchi, nel punto di massima circonferenza
● Braccia e gambe, nel punto di massima circonferenza
● Petto, a livello del capezzolo
Una riduzione della circonferenza dell’addome e dei fianchi, se accompagnata alla riduzione del
diametro delle braccia o delle gambe, indica una perdita di massa muscolare.
Invece, se insieme alla riduzione di addome e fianchi le braccia e le gambe rimangono pressoché
stabili, stiamo perdendo prevalentemente grasso corporeo, quindi il dimagrimento in corso è
efficace e funzionale.
Variazione misurazioni
Addome / fianchi Braccia / gambe Significa che
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Massa muscolare
Aumentare la massa muscolare, in maniera analoga a quanto detto poc'anzi per il dimagrimento,
non significa semplicemente aumentare di peso.
Un aumento di peso può significare tante altre cose: aumento dell’acqua e delle sostanze di riserva
(glicogeno), aumento del grasso corporeo e aumento del contenuto intestinale.
Un incremento smodato del peso può portare ad ingrassare, può condurre ad una riduzione della
performance, può comportare fiacchezza ed appesantimento, e infine può peggiorare la
funzionalità dell’intestino (con conseguenti disturbi su benessere intestinale e sull’assorbimento
dei nutrienti).
Aumentare la massa muscolare in maniera intelligente, minimizzando gli accumuli di grasso e
mantenendo il benessere intestinale, è l’obiettivo da ricercare.
Anche per fare massa in maniera “pulita” serve tenere sotto controllo il grasso corporeo e le
misurazioni corporee.
Infatti, un aumento contestuale di circonferenze di braccia e gambe, unito ad un incremento
dell’addome (e dei fianchi), può essere indice di un accumulo di grasso.
Minore è il grasso corporeo, maggiore sarà la quantità di calorie ingerite che verrà assorbita dal
muscolo (invece che dal grasso).
Questo è un altro motivo utile per mantenere sempre sotto controllo il grasso corporeo anche
durante la fase di massa.
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Salute
La parola chiave <salute>, spesso, è una mera proposta di marketing per il quale professionisti e
grandi aziende del settore spendono cifre pazzesche.
Il termine salute, ormai è dappertutto: lo leggi su slogan, proposte commerciali, libri best sellers e
spot televisivi.
È un termine astratto che ha perso il proprio significato. Per te cosa significa “salute”?
Rispondendo a questa domanda, puoi essere fra le schiere di persone che si considerano quasi
sempre in salute perché non sono affetti da nessuna malattia.
Qualche persona può lamentare alcuni problemucci, ma tutto sommato si sente sana.
Il termine “salute” ampiamente utilizzato a scopo commerciale, ha il mero obiettivo di suscitare in
noi l’idea di benessere e di vita sana.
Soprattutto in determinati periodi dell’anno ne sentiamo l’esigenza, quindi in tali circostanze
questo mito della “salute” ci attrae particolarmente.
Effettivamente, però, se la domanda diventa: <ti senti in forma perfetta, oggi?> Oppure, <cosa
miglioreresti a livello fisico?>, o anche <ti senti nella condizione psico-fisica ottimale per te?>, o
ancora <ci sono state altre volte in cui ti sentivi meglio?>.
In questo caso, la risposta farebbe pensare di più. Ognuno di noi avrebbe da elencare qualche
miglioria che potrebbe essere apportata alla propria condizione attuale.
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La salute vera e propria per come la intendo io, può essere definita come lo stato psico-fisico
ottimale e l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale a riguardo.
A livello fisico il concetto di salute può coincidere con quello di “ricomposizione corporea”. Un
corpo meno grasso e più muscoloso funziona meglio, ed è meno soggetto a malattie e disfuzioni.
Elevati accumuli di grasso corporeo, infatti, sono associati a malattie cardiovascolari, sindrome
metabolica, infiammazioni, tumori e disturbi alimentari.
La presenza di una buona massa muscolare, al contrario, è associata ad una vita più longeva, ad
una qualità di vita più alta e una minor insorgenza di malattie e tumori.
L’alimentazione funzionale, inoltre, ha anche un forte impatto a livello psico-emotivo. Curare la
propria alimentazione è un modo per dedicarsi a sé stessi, e apporta una sensazione di
appagamento interiore. Raggiungere un fisico esteticamente desiderabile rafforza la propria
autostima. Mangiare in modo sapiente in base alle proprie caratteristiche e al proprio stile di vita,
consente di sfruttare i meccanismi più adatti a far girare al meglio il nostro corpo, e quindi la
nostra mente.
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Macronutrienti e gruppi alimentari
Spesso su internet si leggono assurdità come “i dieci alimenti bruciagrassi” oppure “che alimenti
evitare per dimagrire”. Tralasciando tutti quei libri best-seller di diete che propinano un metodo
innovativo per dimagrire, dimostrato da “fondamenti scientifici” che se vai a scavare un po’ più a
fondo, non hanno un’effettiva correlazione.
Tutte queste strategie alla fine dei conti agiscono per esclusione di intere categorie di alimenti,
riducendo l’apporto di alcuni macronutrienti e portando ad un deficit energetico.
Questo ovviamente funziona solo nel breve periodo. Una volta capito il “trucco”, il nostro corpo ci
indurrà a mangiare di più degli altri alimenti (quelli non vietati), e quindi andremo a compensare il
deficit energetico da un’altra parte.
La realtà dei fatti è che il nostro corpo ha bisogno di tutti i mattoncini per funzionare: grassi,
proteine e carboidrati.
La riduzione drastica di uno di essi non è sostenibile sul lungo periodo e porta nel migliore dei casi
a forme di adattamento metabolico, quindi un abbassamento del metabolismo.
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Nel peggiore dei casi, si sperimentano disfunzioni intestinali e malfunzionamenti organici
(affaticamento epatico, stanchezza cronica, fiacchezza, scarsa lucidità, etc.).
I macronutrienti devono essere finemente regolati per fare sì che una dieta porti ai risultati voluti
senza spiacevoli inconvenienti.
In questo capitolo scoprirai le basi di ciò che conta davvero in una dieta: i macronutrienti
contenuti nei vari alimenti.
Prima di tutto scoprirai cosa sono i macronutrienti e che effetto generano sul nostro corpo.
Quindi, individueremo la composizione degli alimenti più comuni, suddivisi in categorie.
Carboidrati e zuccheri
I carboidrati se visti al microscopio, appaiono come lunghe catene formate da zuccheri.
Durante la digestione, infatti, i carboidrati vengono spezzettati e metabolizzati come zuccheri.
Questi hanno la caratteristica di fornire energia a rapido assorbimento.
Sono una fonte di energia che proviene dal mondo vegetale, ma vengono anche utilizzati dalla
maggior parte degli organismi viventi (uomo compreso).
Mentre all’origine si trovano sottoforma di amido e zuccheri, nel nostro corpo i carboidrati
vengono immagazzinati nel fegato e nei muscoli in una forma più complessa (glicogeno).
Spesso si pensa che i carboidrati facciano ingrassare, ed è vero se non vengono assunti con
criterio. Una dieta smodata a base di zuccheri e carboidrati raffinati è la principale causa di
obesità, dovuta al loro potere insulinogenico.
Ciò accade perchè livelli elevati e costanti di insulina (stimolata dai carboidrati), in una condizione
di scarsa sensibilità insulinica, portano ad ingrassare.
Gli zuccheri e i carboidrati raffinati, con la loro elevata palatabilità, il basso costo e la disponibilità
al rapido consumo, aggravano la situazione.
I prodotti dell’industria del XXI° secolo vedono la presenza di zuccheri e carboidrati raffinati in
ogni dove, in quanto altamente palatabili e a basso costo. Questi sono i prodotti che vanno per la
maggiore sugli scaffali del supermercato, che il consumatore medio non sa distinguere, e sceglie
più che altro per gusto e/o praticità, consumandone quantità eccessive in modo inconsapevole.
Sono loro gli alimenti che andrebbero ridotti (se non eliminati), piuttosto che demonizzare altri
prodotti capro espiatorio (come grassi saturi, oli tropicali - di palma- , carne rossa…).
Per le persone sedentarie, specialmente se in sovrappeso, gli zuccheri e i carboidrati raffinati sono
una vera e propria bomba ad orologeria.
Considerando una popolazione sedentaria, si potrebbe stabilire una correlazione diretta tra il
tasso di patologie (diabete, infarti, obesità, alterazioni dei valori sanguigni..) e la quantità di
zuccheri assunti.
Però, va anche detto che, se da una parte un eccesso di carboidrati può essere dannoso, dall’altra
un deficit prolungato può comportare intolleranze, disfunzioni ormonali e ad un rallentamento del
metabolismo.
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La caratteristica fondamentale di un alimento glucidico è quella di stimolare una rapida
produzione di insulina in tempi molto brevi, che a seconda dello “stato metabolico” della persona,
riempirà le riserve di glicogeno o quelle di grasso.
Sono uno dei fattori chiave di una dieta, perchè da un lato consentono di rigenerare l’energia,
incrementare la massa muscolare e avere risultati sul lungo termine. Dall’altra è uno dei fattori da
limitare per evitare di ingrassare.
Quindi i carboidrati andrebbero assunti solo nella quantità necessaria, in relazione alle
caratteristiche individuali, al livello di attività fisica e al tipo di stile di vita.
Riguardo ai tempi di assunzione, spesso avrai sentito dire che è meglio assumere i carboidrati la
mattina a colazione e/o pranzo, mentre sono da evitare la sera perché “fanno ingrassare”.
Questa è una grande bufala, come ho già discusso nel mio articolo relativo ai 10 falsi miti.
In realtà nella maggior parte delle persone è vero l’opposto: è meglio consumare carboidrati alla
fine della giornata, in cui le nostre riserve sono più scariche, così da non rischiare di avere
eccedenze che possano essere trasformate in grasso.
Oltre a ciò, va specificato che il miglior tempo di assunzione dei carboidrati si raggiunge dopo
un’attività fisica intensa.
Infatti, dopo che il nostro corpo è stato sottoposto ad uno sforzo fisico intenso, è necessario
reintegrare le energie spese e avviare la sintesi di nuove proteine muscolari.
Questi processi sono favoriti da un buon apporto di carboidrati nelle ore successive.
Proteine
Le proteine sono lunghe molecole complesse formate da tanti amminoacidi in sequenza tra loro.
Gli amminoacidi sono di vario tipo, e alcuni di loro sono essenziali, ossia non possono essere
sintetizzati all’interno del nostro corpo, e devono essere assunti nella dieta.
Tutti gli amminoacidi (compresi gli essenziali) sono presenti nelle proteine di origine animale,
mentre spesso alcuni di loro sono assenti nelle proteine vegetali.
Infatti, per chi segue una dieta a base di sole proteine vegetali, è importante associare in modo
corretto gli alimenti, così da avere la gamma completa di aminoacidi essenziali (es. abbinare fonti
proteiche di legumi e cereali).
La caratteristica fondamentale degli alimenti proteici è la loro elevata saziazione: in un pasto
povero di carboidrati portano subito ad una sensazione di sazietà che perdura nel tempo. Sono
una componente fondamentale in una dieta, in particolare in fase di “cutting” o restrizione, in
quanto preservano la massa magra (muscolo).
Al contempo, stimolano l’insulina (circa la metà rispetto ai carboidrati), pur non immettendo
zuccheri nel sangue. Questo comporta un aumento della sensibilità insulinica nelle ore successive,
dato che il corpo rimane a “bocca asciutta”.
Questo effetto di miglioramento della sensibilità insulinica è fondamentale soprattutto per i
soggetti in sovrappeso insulino-resistenti, che hanno perso l’affinità verso i carboidrati e soffrono
di costanti attacchi di fame incontrollata.
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Aumentare le proteine in una dieta di un sedentario in sovrappeso è uno dei fondamentali passi
da intraprendere per avviare una perdita di peso.
Un eccesso di proteine, al contempo, può portare a gonfiore, malessere intestinale e nel peggiore
dei casi, ad un accumulo di grasso (se l’intake calorico totale è eccessivo).
Le proteine se in dose massiva, tendono ad “intasare” l’organismo, quindi ad impedire che gli altri
nutrienti vengano correttamente captati dalle cellule.
Per cui, anche le proteine devono essere correttamente dosate in una dieta.
Grassi
I grassi sono molecole formate da 3 catene di “acidi grassi”, che possono essere di vario genere.
Gli acidi grassi possono presentare catene lunghe, catene medie o catene corte.
Non tutte hanno le stesse caratteristiche. I grassi a lunga catena sono i più diffusi, e presentano
un meccanismo di digestione più lungo e laborioso. Sono quelli più facilmente accumulabili
nell’adipe. Quasi tutti i grassi che conosciamo sono a lunga catena.
I grassi a media (e corta) catena, invece, hanno un meccanismo rapido di digestione ed utilizzo, e
molti di loro vengono direttamente utilizzati dal fegato e dalle cellule del corpo senza essere
accumulati. Un esempio possono essere il grasso del cocco, alcune frazioni del grasso del burro.
Gli alimenti lipidici apportano più energia rispetto a carboidrati e proteine, tuttavia mantengono
bassi i livelli di insulina. Si dice che sono l’unico macronutriente completamente chetogenico (e
anti-insulinogenico).
Grassi di origine animale possono produrre effetti diversi dai lipidi di origine vegetale.
Ad esempio, buona parte della produzione ormonale avviene a partire da grassi saturi, quelli di
origine animale (principalmente, con alcune eccezioni).
I grassi saturi, eppure, sono stati demonizzati per tanto tempo.
Infatti, sembra che gli studi svolti sui grassi siano stati condotti in maniera molto superficiale: gli
acidi grassi insaturi non sono più salutari dei saturi. Sono entrambi necessari al nostro organismo
e devono solo essere consumati in maniera sapiente, in giuste quantità e giusti tempi.
Le imputazioni contro gli acidi grassi saturi, infatti, erano state fatte senza una
contestualizzazione. I soggetti analizzati, seguivano un regime alimentare ipercalorico e
totalmente casuale.
Alcuni grassi polinsaturi sono grassi essenziali (Omega-3), come quelli derivanti dal pesce
(salmone, sgombro, sarde..) e da alcune alghe acquatiche.
Il corpo, non potendo produrre grassi essenziali, ha bisogno che vengano assunti dagli alimenti.
I grassi, comunque, sono necessari in tutte le forme (saturi, insaturi e polinsaturi) e devono essere
introdotti in quantità sufficiente da mantenere vive le vie ossidative dei grassi e la funzionalità
ormonale, ma in quantità non eccessiva, onde evitare accumuli adiposi indesiderati.
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Categorie alimentari
Partiamo subito con le categorie alimentari. In linea generale, gli alimenti possono essere divisi in
6 categorie alimentari, in base ai macronutrienti che li compongono:
● Proteici: alimenti con proteine preponderanti sugli altri macronutrienti;
● Glucidici: alimenti con carboidrati preponderanti sugli altri macronutrienti;
● Lipidici: alimenti con grassi preponderanti sugli altri macronutrienti;
● Proteolipidici: alimenti sia con grassi che con proteine preponderanti sui carboidrati;
● Proteoglucidici: alimenti sia con proteine che con carboidrati preponderanti sui grassi;
● Glucolipidici: alimenti sia con carboidrati che con grassi preponderanti sulle proteine.
Notiamo innanzitutto che ci sono alcune categorie “semplici”, che hanno un solo macronutriente
prevalente. Altre 3 invece sono classi “complesse”, e contengono una combinazione di
macronutrienti in una quantità simile.
Ciascuno di questi alimenti avrà un effetto diverso sul nostro corpo, e andrà modulato in momenti
diversi nel corso della giornata.
Nessun alimento dev’essere escluso in toto, piuttosto dev’essere assunto nel giusto momento per
avere un effetto voluto sul nostro organismo.
Ora vedremo categoria per categoria le caratteristiche, le fonti alimentari e il diverso effetto che
ha sul nostro corpo.
Categorie semplici
Formate da un solo macronutriente prevalente sugli altri.
Alimenti proteici
Gli alimenti proteici sono alimenti che contengono molte più proteine in relazione a quanti
carboidrati e grassi sono presenti.
Se dobbiamo stabilire una relazione, diciamo che rispetto a grassi e carboidrati sono presenti in
un rapporto minimo di 3:1:1 (che significa il triplo rispetto agli altri due).
Gli alimenti proteici sono costituiti spesso e volentieri da fonti animali (con proteine animali si va
sempre sul sicuro), come carni magre, pesci e derivati del latte con basso tenore di grassi.
Gli alimenti proteici di origine vegetale invece, sono molto più rari e derivano sostanzialmente da
soia, legumi, glutine di grano, estratti di cereali o altre sorgenti vegetali.
Le principali fonti proteiche sono riassunte nella tabella successiva
tabella 1
ALIMENTI PROTEICI
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Fiocchi di latte magri 10-15 bassa
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Alimenti glucidici
Gli alimenti glucidici sono quegli alimenti che contengono carboidrati e/o zuccheri in quantità
preponderante rispetto agli altri alimenti.
Tutti gli alimenti di origine vegetale contengono un certo tenore (più o meno basso) di carboidrati.
Qui però prendiamo in considerazione solo quelli che hanno una quota di carboidrati
particolarmente rilevante.
Gli alimenti glucidici, sono di origine vegetale e/o i loro lavorati artificiali.
tabella 2
ALIMENTI GLUCIDICI
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Tra gli alimenti ad elevata densità energetica di origine naturale sono considerabili i cereali grezzi
in chicco, riso e i legumi secchi. Poi sono presenti molti lavorati artificiali, come farine e prodotti da
forno (pane, pasta, biscotti…), lo zucchero (altissima densità energetica, completamente artificiale),
etc. Sono quei prodotti con oltre il 55-60% di carboidrati.
Tra gli alimenti a media densità energetica, vediamo i tuberi, i legumi e i cereali cotti ed idratati o i
loro derivati (es. fagioli cotti, ceci cotti, pasta cotta, riso cotto, etc.).
Sono tutti alimenti che hanno un tenore di carboidrati medio tra 20 e 45% circa.
Tra gli alimenti a densità energetica bassa, abbiamo frutta, ortaggi freschi e bacche. Questi
alimenti contengono carboidrati sotto forma di zuccheri.
Il tenore medio di carboidrati è di 5-12%.
Alimenti lipidici
Gli alimenti lipidici sono alimenti caratterizzati da un’elevata presenza di grassi in relazione agli
altri due macronutrienti.
Gli alimenti lipidici possono essere di origine vegetale o animale, e il loro contenuto in grassi,
sebbene possa essere simile a livello quantitativo, è fortemente diverso a livello qualitativo.
Le principali fonti lipidiche sono riassunte nella tabella successiva.
tabella 3
ALIMENTI LIPIDICI
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Cocco fresco 25-30 Media
Categorie complesse
Formate da 2 macronutrienti prevalenti, in quantità pressoché simile.
Alimenti proteolipidici
Alimenti in cui i grassi e le proteine sono in proporzioni più o meno simili. Molto diffusa nel mondo
animale (uova, formaggi, tagli di carne grassa..), ma anche nel mondo vegetale (soia, alcuni semi
oleosi e frutta a guscio).
Gli effetti metabolici sono una somma di quelli dati dalle proteine e quelli dati dai grassi.
Nella tabella sottostante sono elencati gli alimenti caratteristici della categoria.
tabella 4
ALIMENTI PROTEOLIPIDICI
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Tofu fresco 8-12 5-10
Alimenti proteoglucidici
Gli alimenti di questa categoria presentano carboidrati e proteine in proporzioni simili. Questi
alimenti sono di origine vegetale, in particolare i derivati di cereali e legumi ottenuti da lavorazioni
artificiali.
Gli effetti metabolici sono una somma di quelli dati da proteine e carboidrati, presi singolarmente.
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tabella 5
ALIMENTI PROTEOGLUCIDICI
Alimenti glucolipidici
Questi alimenti rappresentano il junkfood (il cibo spazzatura), perché unendo i carboidrati e i
grassi insieme, l’effetto non è la somma delle due molecole prese singolarmente. L’effetto è
obesogenico, si tende ad accumulare grasso negli adipociti, per una contemporanea stimolazione
di insulina e deposizione dei grassi introitati.
Guarda caso, gli alimenti con questa caratteristiche sono tutti quelli che costituiscono la
cosiddetta cafeteria diet, ossia la dieta tipica da aperitivi e bar.
Questi alimenti sono particolarmente invitanti e sfiziosi perchè sono energeticamente sempre
molto densi, e il nostro corpo è programmato per farci introdurre più energia possibile. Per quello
appaiono così gustosi e portano ad assuefazione.
Conoscerai sicuramente molto bene tutti gli alimenti di questa categoria, sono i grandi classici di
pasticcerie, bar e industria alimentare.
25
tabella 6
ALIMENTI GLUCOLIPIDICI
-
Dolci al cucchiaio grassi (es. tiramisù, panna 30-40 25-35 alto
cotta..)
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Falsi miti, credenze e dicerie
Sono un’epidemia, e piano piano la stiamo debellando, ma il percorso è ancora lungo.
Andiamo a sfatarne alcuni dei più famosi che dilagano tra la folla.
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I carboidrati non vengono convertiti in grassi se assunti in un momento di inattività. Questo può
invece succedere quando è presente una bassa sensibilità dei recettori muscolari.
I muscoli, infatti, assorbono i carboidrati ingeriti quando vengono affamati da sforzi muscolari.
In individui sani (non soggetti ad insulino-resistenza), la muscolatura è in grado di captare una
dose variabile di carboidrati, in particolare dopo l’attività fisica.
Per questo, la dose maggiore di carboidrati quotidiani andrebbe assunta nel primo pasto
successivo all’allenamento.
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La realtà è che il nostro corpo impiega molto tempo a digerire un pasto, specialmente se costituito
da proteine. E i tassi di assorbimento proteico possono variare molto a seconda del tipo di
alimento di origine.
Quando il corpo si trova in un momento di scarsità di amminoacidi (le componenti delle proteine),
diventerà sensibile verso questi. Quindi, nel primo pasto in cui gli amminoacidi saranno disponibili,
saranno assorbiti fino all’ultima molecola (altro che 30g).
La condizione di scarsità si può ottenere quando il corpo è sottoposto ad allenamento (quindi
necessita di ricostruire i muscoli danneggiati), oppure dopo un digiuno prolungato, o quando la
dieta è carente di proteine.
Gli amminoacidi delle proteine saranno assorbiti ad una velocità più o meno elevata fino all’ultimo.
Prima saranno utilizzati a scopo plastico e funzionale (es. costruire nuove proteine, riparare
cellule, sintetizzare enzimi..). Dopo di che, quelle in eccesso, saranno utilizzate per altri scopi (es.
energetico).
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Dopo di che, prova a spostare gradualmente la colazione sempre più tardi, fino ad eliminarla del
tutto e far coincidere il primo pasto all’orario di pranzo.
Per ridurre il senso di fame, i “buchi” nello stomaco e la sensazione di nausea iniziali, puoi
assumere dei BCAA o degli EAA in ragione di 0,02-0,05 g/kg. Tutti i disagi svaniranno
immediatamente.
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È banale attribuire tutta la responsabilità a ciò che mangiamo. E anche se volessimo agire sul
fronte dell’alimentazione, il fattore principale sul quale agire più che limitare i grassi saturi,
dovrebbe essere la riduzione dell’eccesso calorico (in particolare dato da zuccheri e carboidrati
complessi).
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Impostare la dieta
Impostare correttamente l’assunzione di grassi, proteine e carboidrati in base alla vostra persona,
al vostro stile di vita e saperli distribuire durante la giornata sono i fattori determinati per
raggiungere la vostra composizione corporea ottimale.
In questo capitolo vi spiegherò come calcolare i macronutrienti da assumere, e come regolarli nel
tempo in base alle variazioni che riscontrate.
Se i calcoli di partenza sono solo una stima, sarà la pratica sul campo a permettere di azzeccare i
giusti numeri “the magic macros”, che vi permetteranno di raggiungere il vostro obiettivo.
Da qui in poi, vi consiglio quindi di procurarvi una calcolatrice, un’app conta-calorie (come
Fatsecret, Myfitnesspal, etc.) e un buon metro da sarta, per calcolare e monitorare il vostro
successo.
Assunzione di proteine
Una quota sufficiente di proteine dev’essere assunta in modo da garantire non solo la corretta
funzionalità dei meccanismi di costruzione e riparazione muscolare, ma anche di tutto l’insieme
dei processi biologici che influiscono sul bilancio azotato.
Le proteine dovrebbero essere regolate in base al proprio peso e al livello di grasso corporeo.
La quota di assunzione è compresa da un minimo di 1,5 g/kg a un massimo di 2,5 g/kg.
esempio 1: Marco ha intrapreso un percorso di dimagrimento. Pesa 74kg ed è solo un po’ cicciottello (18%
BF), quindi assumerà 2 g/kg di proteine.
2 g/kg x74kg= 148g al giorno.
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esempio 2: Valerio pesa 65kg ed è già molto “tirato” (9% BF), quindi ha intenzione di aumentare la massa
muscolare. Visto che mangerà carbo come un suino, assumerà una quota di sole 1,8g/kg di proteine.
1,8 g/kg x 65kg= 117g al giorno.
esempio 3: Denis pesa 69kg ed è quasi definito (11% BF), ma vuole di più, per avere il fisico da spiaggia per
l’estate. Visto che è già magro, dovrà assumere molte proteine per mantenere i muscoli, circa 2,3g/kg.
2,3 g/kg x 69kg= 159g al giorno.
In un percorso di dimagrimento, sono necessarie più proteine per impedire che la muscolatura
venga intaccata. In questo caso si opterà per valori maggiori di proteine, che dovranno essere via
via aumentate man mano che si diventa più magri.
Andranno, viceversa, regolate verso il minimo se si punta ad aumentare la massa muscolare, in
quanto saranno introdotti quantitativi più elevati di nutrienti, per cui non è necessario aumentare
troppo le proteine.
Assunzione di grassi
Una buona assunzione lipidica è fondamentale per mantenere attive le vie ossidative dei grassi, in
modo da insegnare al nostro corpo come bruciare il grasso corporeo.
Per questo più un individuo ha ciccia da perdere, e maggiore sarà la percentuale di grassi che
dovrà prevedere nella dieta. Lo stesso vale per le donne, che necessitano di più grassi nella
propria dieta.
L’intake di grassi dev’essere compreso tra i 0,8g/kg e i 1,2 g/kg.
esempio 1: Luca pesa 80kg ed è mediamente grasso (20% BF), quindi assumerà 1,0 g/kg di grasso.
1 g/kg x 80kg= 80g al giorno.
esempio 2: Serena pesa 56kg ed è piuttosto magra (18% BF), ma essendo una donna ha bisogno di più
grassi, quindi assumerà 1,1 g/kg di grasso.
1,1 g/kg x 56kg= 62g al giorno.
Sarebbe ottimale assumere più grassi nei giorni di riposo, mentre meno grassi dovrebbero essere
consumati nei giorni di allenamento, in cui la quota di carboidrati è maggiore.
Anche se hanno tante kcal, i grassi sono una fonte importante di energia e non devono essere
trascurati in una dieta. Le diete low-fat se sostenute sul lungo periodo, portano frequentemente
ad uno stallo, soprattutto per individui in sovrappeso. I grassi in questi casi sono la chiave per
sbloccare il metabolismo.
Al contempo, bisogna fare attenzione a non eccedere con i grassi. I valori consigliati sopra sono
facilissimi da raggiungere, ed è necessario avere un po’ di esperienza per rendersi conto di
quanto effettivamente corrispondono.
Basta qualche alimento troppo condito o qualche cucchiaio d’olio in più nelle verdure, e abbiamo
già assunto troppi grassi che possono facilmente essere accumulati nella nostra ciccia.
Quindi presta attenzione ai condimenti e usa un cucchiaio per dosare l’olio.
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Assunzione di carboidrati
I carboidrati determinano il resto dell’assunzione calorica. Così come gli altri nutrienti, sono
importanti per la regolazione del proprio metabolismo e per la performance fisica.
Tuttavia, nella nostra cultura, è molto facile esagerare, soprattutto in abbinamento con i grassi,
andando a creare un mix obesogenico.
I carboidrati dovrebbero essere consumati principalmente dopo l’allenamento, per andare a
nutrire il muscolo, piuttosto che il grasso.
La quota di carboidrati da ingerire dipende da più fattori:
● Sesso: gli uomini tollerano generalmente più carboidrati delle donne
● Livello di grasso corporeo: più un individuo è magro, e meglio tollera quote alte di glucidi.
Un individuo fortemente in sovrappeso, all’opposto, dovrebbe evitarli come la peste.
● Biotipo: la forma fisica e le regioni di accumulo del grasso ci raccontano molto sulla
tolleranza verso i carboidrati. Un fisico “a pera”, tollera meno carboidrati di un fisico “a
mela”. Gli endomorfi, geneticamente favoriti all’accumulo di grasso, possono ingerire meno
carboidrati senza ingrassare. All’opposto, gli individui ectomorfi, possono reggere grandi
carichi glucidici senza prendere un grammo.
● Livello di attività fisica: sforzi intensi e prolungati richiedono quote maggiori di carboidrati.
Un individuo sedentario, per contro, dovrà restringere al minimo i carboidrati assunti.
I carboidrati non dovrebbero essere assunti in modo completamente omogeneo in tutto il corso
della settimana, ma dovrebbero essere concentrati durante i giorni di allenamento.
Questo a maggior ragione per chi, per le caratteristiche sopra riportate, è in una situazione
sfavorita verso il consumo di carboidrati.
esempio 2: Stefano pesa 93kg ed è in sovrappeso (26% BF), ed avendo appena iniziato a fare un
allenamento leggero da 1h ha bisogno di pochi carboidrati. Assumerà 2,5 g/kg.
2,5 g/kg x 93kg= 232g nei giorni di allenamento.
Se il peso e le misurazioni salgono per più di 7 giorni in modo vertiginoso, è il caso di ridurre la
quota di carboidrati.
Viceversa, se si percepisce spossatezza, fame e giramenti di testa, sarà necessario aumentarli.
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Nei giorni di riposo
Nei giorni di riposo la quota di carboidrati dev’essere ridotta al minimo indispensabile, atto a
mantenere la produttività, la lucidità mentale e l’energia sufficiente alle attività quotidiane.
La dose consigliata va da 1g/kg a 4g/kg, in relazione alle casistiche prese in considerazione.
Così come nei giorni di allenamento, per chi non sa da dove partire è utile assestarsi ad un valore
medio. Le regolazioni su questa quota vanno fatte sempre prendendo in considerazione i
feedback del proprio corpo.
esempio 1: Edoardo pesa 75kg ha un fisico nella norma (15% BF), fa l’impiegato, ma è un ex-obeso,
dimagrito pochi anni prima, quindi tollera male i carboidrati. Assumerà pochi carbo, 1,5 g/kg.
1,5 g/kg x 75kg= 112g nei giorni di riposo
esempio 2: Monica pesa 52kg, è molto in forma (18% BF) ed è sempre stata magra. Il suo lavoro è molto
attivo, per cui richiede una buona dose di carboidrati. Assumerà 3,5 g/kg.
3,5 g/kg x 52kg= 182g nei giorni di riposo.
Fonte proteica
Per prima cosa, inserire le proteine nel menù. Nel capitolo precedente abbiamo visto i più comuni
alimenti proteici
A livello pratico, 20g di proteine sono circa:
100g di carne fresca / 100g di pesce / 2 uova / 170g di yogurt greco / 100g di fonti proteiche
vegane / 80g di affettato / 1 misurino di proteine in polvere...
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Per quanto riguarda le proteine, bisogna fare attenzione ai grassi. Molte delle fonti proteiche
contengono una parte non trascurabile di grassi, che saranno da tenere in considerazione.
Fonte glucidica
Dopo aver contato la fonte proteica, è bene calcolare la fonte di carboidrati.
50g di carboidrati corrispondono circa a:
60-70g di pasta o riso / 250g di patate / 150g di legumi o cereali cotti / 70-80g di cereali o legumi
secchi / 250-300g di frutta / 8-10 gallette di riso / 4-5 fette di pane medie….
Le fonti di carboidrati spesso contengono anche proteine, per cui è a tua scelta della persona se
contare le proteine derivanti da questa fonte oppure no. Nel primo caso, probabilmente il tuo
intake proteico dovrà essere leggermente alzato, perché le proteine derivanti dai carboidrati sono
meno nobili e contengono spesso fibre insolubili che ne limitano l’assorbimento.
Fonte lipidica
La fonte lipidica va usata per “livellare” i macronutrienti. Infatti, spesso le fonti lipidiche
contengono grassi puri non mischiati a carboidrati e proteine. Ciò rende comodo l’inserimento di
questa categoria per ultima, senza il rischio di sballare i conteggi.
10g di grassi corrispondono circa a:
10g di olio o burro / 15-20g di semi / 15-20g di frutta secca/ 20g di cioccolato fondente 89-90%/
50g di avocado / 30g di cocco….
Tutti i condimenti possono essere comodamente misurati con cucchiai o cucchiaini. Il contenuto
di un cucchiaino pesa circa 3-4g, mentre il contenuto di un cucchiaio circa 10-12g.
Verdure e ortaggi
Il mondo del fitness si divide tra chi conta i carboidrati delle verdure e chi no. Per quanto mi
riguarda, consiglio di trascurarli, e di tenere piuttosto leggermente più bassi i valori di carboidrati.
Ritengo che sia un metodo meno stressante e più sostenibile. In questo caso, però, monitora la
quantità, mantenendo il consumo intorno a 2-4 porzioni al giorno. È bene non eccedere, per
evitare fastidiose ripercussioni intestinali.
Se, invece, decidi di contare i carboidrati di verdura e ortaggi, allora mantieni un valore medio
riferito ad una porzione (es. 20g di carbo in 300g di verdure), evitando di andare ad impazzire nel
calcolare ogni giorno i macronutrienti provenienti da ogni tipo di verdura consumata.
Alcool
L’alcool personalmente lo vedo come un contributo non necessario ad una dieta, che non va
assunto con regolarità, ma a livello eccezionale.
In ogni caso, se pensi di non poter rinunciare all’alcol, bevi nei giorni in cui ti alleni e sostituisci per
ogni 10g di alcool 20g di carboidrati.
Ad esempio, una birra da 330ml contiene circa 15g di alcool. Togli 30g di carboidrati dal tuo pasto
per pareggiare.
O nel caso del vino, un bicchiere da 250ml contiene circa 25g di alcool. Togli 50g di carboidrati dal
tuo pasto.
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Pasto libero
Una volta a settimana è giusto che ciascuno abbia un pasto libero, in cui rilassarsi e staccare la
testa dall’idea della dieta.
In questo pasto il focus è distendere la mente, godere di buona compagnia e mangiare ciò di cui si
ha veramente voglia.
Non dev’essere un invito a “sfondarsi”, ma un godersi il momento e alzarsi da tavola soddisfatti e
non in uno stato di malessere dato dal troppo cibo (o troppo alcool).
Il pasto libero, oltre ai benefici psicologici, ha anche benefici fisici. È dimostrato che un picco
calorico ha lo scopo di dare una scossa al metabolismo, risollevando le concentrazioni degli
ormoni abbassate dalla dieta (in caso di restrizione calorica).
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● Concentrarsi su qualcosa che coinvolga mentalmente: il focus mentale su qualcos’altro è
l’arma migliore per evitare di pensare al cibo;
● Se possibile, fare attività fisica. Permette di concentrare la mente su qualcos’altro, e
aumenta la secrezione di catecolamine che esercitano un effetto anoressizzante;
● Bere tanta acqua, tutta d’un fiato. La sensazione di riempimento dello stomaco che si
verifica, dà un segnale di pienezza al cervello;
● Assumere BCAA (3-5g) e/o tirosina (1-2g): hanno una capacità di soppressione
dell’appetito
● Bere un caffè espresso amaro. Alcune persone possono beneficiare anche di bevande
acaloriche contenenti caffeina.
● Se tutto quello che viene sopra non funziona, assumere una piccola dose di grassi,
derivanti da frutta secca non spelata (es. mandorle) o cioccolato extra amaro.
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Modelli alimentari
In questa sezione ti ho preparato alcuni modelli di alimentazione dal quale prendere spunto.
Ovviamente non funzioneranno se non adatterai le quantità dei macronutrienti al tuo caso. Per
tutti i calcoli, ti rimando al capitolo precedente, in cui trovare i valori di proteine, carboidrati e
grassi.
Esempio 1
3 pasti al giorno con allenamento la sera, prima di cena
Macro giorni di allenamento: Proteine 110g Carboidrati 200g Grassi 40g
Macro giorni di riposo: Proteine 110g Carboidrati 70g Grassi 70g
Giorni di allenamento
Colazione Pranzo Cena
Grassi 20g | Carbo 0g | Prote 20g Grassi 15g | Carbo 40g | Prote 45g Grassi 15g | Carbo 150g | Prote 45g
yogurt greco magro 1-2 porz. di carne magra 1 porz. di pesce magro
2 cucchiai di frutta secca 1 porz di verdure 1 porz. di verdure
2 gallette 2 porz. di riso basmati
1 cucchiaio d’olio 1 cucchiaino d’olio
Giorni di riposo
Colazione Pranzo Cena
Esempio 2
3 pasti al giorno con allenamento la mattina presto
Macro giorni ON: Proteine 120g Carboidrati 250g Grassi 50g
Macro giorni OFF: Proteine 120g Carboidrati 70g Grassi 70g
Giorni di allenamento
Colazione Pranzo Cena
Grassi 0g | Carbo 50g | Prote 30g Grassi 20g | Carbo 1 20g | Prote 40g Grassi 30g | Carbo 150g | Prote 50g
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2 biscotti secchi 2 cubetti di cioccolato fondente
Giorni di riposo
Colazione Pranzo Cena
Grassi 10g | Carbo 0g | Prote 30g Grassi 30g | Carbo 30g | Prote 40g Grassi 30g | Carbo 40g | Prote 50g
Esempio 3
2 pasti al giorno con allenamento la sera tardi
Macro giorni ON: Proteine 150g Carboidrati 300g Grassi 50g
Macro giorni OFF: Proteine 150g Carboidrati 120g Grassi 70g
Giorni di allenamento
Colazione Pranzo Cena
Grassi 0g | Carbo 0g | Prote 0g Grassi 20g | Carbo 1 00g | Prote 70g Grassi 30g | Carbo 200g | Prote 80g
Grassi 0g | Carbo 0g | Prote 0g Grassi 30g | Carbo 60g | Prote 70g Grassi 40g | Carbo 60g | Prote 80g
caffè amaro 1 porz. di affettato semi-grasso 2 porz di pesce spada alla griglia
3 uova 1 porz. di verdure
1 porz. di verdure grigliate 1 porz. di legumi
6-8 gallette di riso 2 cucchiai d’olio
1 cucchiaio d’olio 1 dessert proteico
Esempio 4
2 pasti al giorno, lavoratore con orario continuato e allenamento la mattina presto
Macro giorni ON: Proteine 120g Carboidrati 220g Grassi 60g
Macro giorni OFF: Proteine 120g Carboidrati 100g Grassi 80g
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Giorni di allenamento
Colazione Pranzo Cena
Esempio 5
3 pasti al giorno, studente con allenamento il pomeriggio tardi
Macro giorni ON: Proteine 180g Carboidrati 400g Grassi 70g
Macro giorni OFF: Proteine 180g Carboidrati 180g Grassi 90g
Giorni di allenamento
Spuntino Pranzo Cena
Grassi 20g | Carbo 80g | Prote 40g Grassi 20g | Carbo 1 20g | Prote 60g Grassi 30g | Carbo 200g | Prote 80g
4-5 biscotti a zona 2 porz. di affettato magro 2 porz. di pesce alla griglia
yogurt greco magro 1 porz. di verdure 1 porz. di verdure
2 frutti 2 porz. di patate 2 porz. di riso basmati
2 cucchiai d’olio 2 cucchiai d’olio
2 gallette di mais 1 frutto
1 muffin proteico 1 muffin proteico
Giorni di riposo
Spuntino Pranzo Cena
Grassi 30g | Carbo 0g | Prote 40g Grassi 30g | Carbo 80g | Prote 60g Grassi 30g | Carbo 100g | Prote 80g
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FAQ
E per quanto riguarda gli integratori?
Gli integratori sono solo la punta dell’iceberg, quando si parla di alimentazione. Il 95% dei risultati
li porta una dieta ben impostata, e dall’integrazione si può beneficiare solo per una piccola parte.
Gli integratori che mi sento di consigliarti, comunque, sono:
1. BCAA, in particolare per chi si allena a digiuno. Dosaggio 1g / 10kg di peso corporeo
2. Vit. C, in ragione di 1-2 g al giorno
3. Vit D3, secondo i dosaggi stabiliti dai produttori
4. Creatina, 5 grammi al giorno
5. Proteine in polvere, solo se hai difficoltà a consumare le proteine dagli alimenti
6. Maltodestrine, come integratore per allenamenti intensi
Posso usare il sale o devo mangiare insipido?
Se segui un’alimentazione a base di cibo naturale e non industriale, automaticamente consumi
quantità di sodio basse, per cui non c’è motivo di evitare di salare i tuoi piatti. Puoi aggiungere sale
e rendere sapidi i tuoi pasti. La ritenzione di liquidi (in particolare per le donne) spesso è data da
una carenza di sale. Solo in alcuni casi è data da un eccesso.
Quanta acqua dovrei bere?
Regolare la quantità dell’acqua in base al colore della pipì, e a quante volte andiamo in bagno.
L’ideale è fare pipì sempre trasparente, per circa 6-8 volte al giorno.
Se la pipì diventa gialla e vado in bagno meno di 6 volte al giorno, significa che devo bere di più. Se
la pipì è trasparente e sto andando in bagno meno di 6 volte al giorno, ho carenza di sali minerali,
e dovrei assumerne (sodio, potassio e magnesio). Se vado più di 8 volte in bagno, significa che sto
bevendo troppo.
Cosa mangio se mi viene fame?
La sensazione di fame è un problema complesso, che può derivare da diverse cause, come stress,
depressione, introito energetico troppo basso, deficit energetico troppo prolungato nel tempo.
A volte è sufficiente svagarsi, altre volte servono un paio di bicchieri d’acqua, altre volte è utile
masticare una stecca di liquirizia, o è necessario rivedere tutta la dieta ed eventualmente
prendersi una pausa. Leggi in modo accurato la sezione specifica del capitolo precedente.
È meglio fare definizione o massa?
Dipende dal tuo caso, e dalla tua percentuale di grasso. Solitamente, per chi si trova in una
situazione intermedia, consiglio sempre di partire con un cutting (definizione), per poi andare più
avanti verso una fase di bulking. Partire da una composizione corporea più “pulita”, con meno
grasso corporeo, dà vantaggi in termini di aumento muscolare (più energia verrà ripartita verso i
muscoli, nel momento in cui ci sarà un surplus calorico).
Quante fibre dovrei assumere?
Normalmente l’assunzione minima di fibre consigliata è 20g per le donne e 25 per gli uomini.
Tuttavia, dipende dalla quantità totale di alimenti che vengono ingeriti.
Le fibre ingerite devono essere in numero sufficiente da permettere di andare regolarmente in
bagno, senza accusare sensazioni di gonfiore, dissenteria o meteorismo.
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Quanti zuccheri posso introdurre come fonte di carboidrati nella dieta?
Nonostante l’approccio vincente sia quello flessibile, troppi zuccheri possono portare a fenomeni
di dipendenza e al consumo di una minor quantità di fonti nobili di carboidrati.
Prima di tutto, dipende dalla fonte degli zuccheri. Se sono zuccheri derivanti dalla frutta,
considerando che questa apporta anche micronutrienti e fibre, sono certamente più positivi degli
zuccheri apportati da prodotti industriali.
Tendenzialmente, direi che il 20-30% dei carboidrati giornalieri può derivare dagli zuccheri. Il
range più alto se provenienti dalla frutta.
Se mangio fuori, come faccio a gestire la dieta?
Mangiare fuori può essere un momento positivo, se avviene con una bassa frequenza. Se per
motivi di lavoro (o sociali) questo diventa un’abitudine, bisogna adottare qualche accorgimento
per rispettare i propri menù.
La priorità è quella di organizzarsi in modo da portarsi il cibo da casa. Se impariamo a prepararci
noi stessi i pasti, siamo più portati a sostenere la dieta nel lungo periodo.
Se proprio ciò non fosse possibile, occorre mangiare ciò che più si avvicina al proprio menù.
Le porzioni possono essere spannometricamente misurate con il palmo della mano (per la fonte
proteica) o con il pugno (per la fonte glucidica), ma risulta difficile stimare quanti condimenti sono
stati aggiunti nei piatti, e normalmente i ristoratori abbondano molto per rendere le loro pietanze
appetitose. Quindi, in tal caso, può essere utile restringere i grassi nei pasti precedenti / successivi,
o eventualmente sfruttare un digiuno intermittente per “recuperare” prima o dopo.
Cosa fare durante le feste
Normalmente, durante le feste è bene godere del momento per rilassarsi e staccare un po’ dalla
dieta. Non sarà 1 o 2 giorni che rovineranno gli sforzi di settimane o mesi.
Ci si può preparare prima, con un buon allenamento ad alta intensità, per convogliare buona
parte del surplus calorico verso i muscoli (invece che verso il grasso).
Può anche essere utile fare un digiuno di 18-24h nel giorno successivo, se ci si rendo conto di aver
veramente esagerato. Il digiuno vi riporterà pressoché al peso di partenza.
Se le feste diventano più giorni consecutivi (addirittura 1-2 settimane di vacanza), allora in tal caso
può risultare necessario regolarsi in maniera più tecnica.
Il digiuno intermittente può essere un valido alleato, permettendo di fare da uno o due pasti al
giorno, così da ridurre il surplus calorico totale.
Un altro alleato è l’allenamento a corpo libero, che consente di minimizzare i danni dati dagli
eccessi alimentari continuativi. Nell’ebook che puoi scaricare gratis da calisthenicstorino.it trovi
diversi piani di allenamento che possono tornarti utili.
Mi sento troppo pieno, non riesco a finire tutta questa roba
Nel caso del cutting, non preoccuparti. Presto avrai più fame, e riuscirai a finire tutti gli alimenti del
menù. Infatti, probabilmente il tuo corpo non è abituato a consumare una densità calorica così
bassa, di conseguenza stai sperimentando uno stretching gastrico che ti dà la sensazione di
pienezza. Lo stomaco però, si abituerà in fretta.
Se sei in bulking, probabilmente hai aggiunto troppi carboidrati a fronte di pochi grassi. Prova ad
invertire la situazione, e per ogni 10g di carboidrati tolti, aggiungi 5g di grassi. Vedrai che riuscirai
a finire più facilmente i tuoi menù, mantenendo l’effetto voluto.
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Riferimenti
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