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infatti, di utilizzare gli alimenti come fonte di energia. Essi sono ai massimi livelli dalle 13
alle 16.
4. ORMONE DELLA CRESCITA O GH: prodotto dall'ipofisi, permette in et adulta, lo
La cronodieta
Una strategia alimentare semplice ed efficace basata su meccanismi fisiologici molto complessi
La cronobiologia, ovvero la scienza che studia i ritmi biologici, ha portato alla formulazione della
cronodieta, una strategia alimentare basata sull'orario di assunzione dei cibi.
Questa strategia alimentare si basa sulle variazioni circadiane di diverse funzioni biologiche, che
a loro volta si basano sulle variazioni ormonali durante la giornata.
Insomma non solo importante chiedersi come e quanto mangiare ma anche quando mangiare .
ORMONE
FUNZIONE
GH
Favorisce la sintesi
proteica (aumenta le
masse muscolari) e
stimola la lipolisi
(utilizzazione dei grassi
a scopo energetico)
CORTISOLO
Favorisce la perdita di
massa muscolare
(soprattutto negli arti
Picco massimo
I carboidrati vanno assunti
(acrofase) registrato al mattino poich in
intorno alle primissime questa fase della giornata
l'azione liposintetica e
anabolica dell'insulina
contrastata dagli alti livelli
di cortisolo
INSULINA
GLUCAGONE
E' un ormone
iperglicemizzante,
antagonista dell'insulina
favorisce l'innalzamento
della glicemia
Praticamente assente,
con ruolo marginale, il
suo principale
regolatore la
glicemia, ovvero la
quantit di zuccheri
presenti nel sangue
ASPETTI NEGATIVI
ASPETTI DISCUTIBILI
Nella seguente tabella vediamo come sia possibile rendere positivi alcuni princpi criticabili della
cronodieta
DA CRITICABILE
A POSITIVO
Ricordare che il pranzo dev'essere il Consumare gli alimenti distribuendoli in 4-5 pasti
pasto pi abbondante
quotidiani, due principali (pranzo e cena), uno intermedio
(colazione) e 1 o due pasti minori (spuntini)
Consumare frutta e verdura di
stagione
ridotti
Altro aspetto importante da considerare la variabilit individuale, per esempio alcune persone
sono solite consumare la cena al ritorno dal lavoro per poi andare in palestra qualche ora pi
tardi, discorso analogo per i turnisti, o per chi continua a fino a notte fonda; in tutti questi casi i
princpi contenuti nella cronodieta non sono applicabili e anche il pasto serale dovr contenere,
per ovvi motivi, carboidrati in buone quantit.
Attenzione anche a non demonizzare a tutti i costi gli ormoni corticotropi, in quanto il principale
ormone lipogenetico (che favorisce cio l'accumulo di grasso) non il cortisolo ma l'insulina.
Assumere troppi zuccheri semplici (o ad elevato indice glicemico) causa in qualsiasi momento
della giornata un'iperproduzione di insulina necessaria per contrastare l'aumento glicemico. E'
discutibile affermare che durante l' ipercotisolismo mattutino utile assumere molti carboidrati
semplici in quanto l'ipercortisolismo favorisce l'iperglicemia che sar ulteriormente aumentata da
un pasto ricco di carboidrati; aumentare la glicemia significa aumentare la secrezione di insulina
con tutti le conseguenze negative che abbiamo precedentemente elencato.
Oltre ad un facilitato accumulo di grasso l'iperinsulinemia contribuisce alla comparsa prematura
del senso della fame; al contrario il consumo di un pasto equilibrato, oltre a mantenere
relativamente costanti i livelli di glicemia e di insulina, rallenta la digestione e contribuisce a dare
un senso generale di saziet.
Ultimo punto da considerare che nel tardo pomeriggio si registrano i picchi pi alti
di temperatura corporea e di conseguenza il metabolismo energetico molto elevato. Dunque non
sarebbe poi cos sbagliato continuare ad assumere carboidrati anche nel primo e tardo
pomeriggio limitandoli solamente nel pasto serale.
Spesso ci chiediamo: "A che ora bisogna allenarsi per avere il massimo dei benefici?"
Prima bisogna parlare brevemente della cronobiologia la quale ha dimostrato che tutte le funzioni
umane (produzione degli ormoni, cambiamenti della temperatura, umore ecc...) hanno un
andamento ritmico.
Tali ritmi prendono diversi nomi, ma quelli che pi ci interessano in ambito sportivo sono quelli
CIRCADIANI O GIORNALIERI che hanno una durata in media di 24 ore.
Andiamo ad analizzare quali sono i ritmi circadiani dei pi importanti ormoni che influenzano
l'allenamento:
Il GH presenta tre picchi significativi durante la giornata:
i due pi alti si verificano nella prima e nella quarta ora successiva all'addormentamento.
Il terzo, meno influente, si sviluppa nel primo mattino.
Il testosterone presenta due picchi:
uno tra le 06.00 e le 07.00.
Il secondo intorno alle 17.30
Il cortisolo presenta il suo picco massimo fra le 07.00 e le 08.00 del mattino.
Quindi, alla domanda "A che ora bisogna allenarsi per avere il massimo dei benefici?" possiamo
rispondere:
Se si vuole dimagrire una seduta aerobica mattutina sfrutter il picco di GH e i massimi livelli di
cortisolo, in quanto dimostrato che i due ormoni suddetti hanno effetto lipolitico (dimagrante).
1) Gli orari dei pasti, cos come la loro quantit e la composizione, devono essere scelti anche in
base alla tendenza individuale di carburare di pi la mattina o il pomeriggio: il tipo mattiniero, per
esempio, far una prima colazione abbondante dopo il risveglio, mentre quello notturno potr
ritardare l'assunzione dei primi alimenti solidi allo spuntino di met mattina. Allo stesso modo il
tipo notturno posticiper tutti i pasti rispetto al tipo mattiniero, spostando l'assunzione degli
alimenti verso orari pi lontani dal risveglio.
2) I cereali e i loro derivati (pane, pasta, riso, grissini, farina, semolino, biscotti, cracker, fette
biscottate, fiocchi d'avena o di mais ecc...) vanno consumati nella prima parte della giornata (dalle
7 alle 15).
La stessa norma vale per i legumi (ceci, fagioli, lenticchie ecc...) e
le patate. Il pranzo deve essere il pasto pi abbondante della giornata. Per i primi piatti, a pranzo,
la quantit da non superare quella contenuta nel giro interno di un normale piatto di servizio.
Il pane pu essere mangiato sia a colazione sia a pranzo; in questo secondo pasto, per, il suo
consumo dovr essere modesto (non pi di una fetta) e andr riservato ai soli giorni in cui sono
presenti cibi proteici e verdure. Niente pane a cena.
3) Tra i cibi a base di carboidrati, sono da evitare quelli sottoposti a suddivisione fine o
eliminazione delle fibre. Allo zucchero bianco, perci da preferire quello di canna, e per lo stesso
motivo ai cereali senza crusca quelli integrali. Riso e mais, inoltre sono pi indicati di patate, pane
e pasta, che si digeriscono pi velocemente per le ridotte dimensioni delle loro particelle di amido.
Qualche dolce da forno potr essere consumato a colazione, ma creme e prodotti di pasticceria
sono sicuramente da evitare.
4) La carne il pesce, le uova e i latticini devono, alternandosi, costituire il pasto serale (dalle 20
alle 22:30). La scelta cadr pi frequentemente sull'uno o sull'altro di questi cibi, a seconda, per
esempio, del proprio livello di colesterolo nel sangue (se alto, ci si orienter meno spesso, come
ovvio, verso uova e latticini grassi), o della predisposizione all'osteoporosi (quindi si
aumenteranno i latticini) o della tendenza alla gotta (si eviter la carne); insomma, in base alle
considerazioni generali che rendono pi o meno sicuro per il benessere ciascuno di questi gruppi
alimentari. Tre volte a settimana si possono consumare, in sostituzione ai primi piatti, cibi proteici
anche a pranzo. Per la quantit di alimenti a base di proteine, baster ogni volta limitarsi a una
porzione regolare: il buon senso sempre migliore delle bilance.
5) Gli ortaggi tranne i legumi e le verdure devono essere presenti in entrambi i pasti principali;
quelli pi ricchi di zuccheri (aglio, barbabietole, carote, carciofi, cicoria, cavolini di Bruxelles,
funghi secchi, cipolle, cipolline, broccoli, crauti, pomodori, catalogna, verza, rape) vanno
consumati a pranzo insieme con i carboidrati; tutti i rimanenti, invece, possono essere assunti
indifferentemente a pranzo e/o a cena.
6) La frutta di stagione va mangiata entro le ore 17-18: pu integrare dunque la prima colazione o
il pranzo, ma deve essere evitata a cena. L'ideale, in ogni modo, sarebbe utilizzarla per lo
spuntino di met mattina, e per la merenda pomeridiana, in quest'ultimo caso preferendo per
i frutti meno zuccherini (ananas, pompelmi, fragole, ciliegie, angurie, pesche, meloni, lamponi). La
frutta deve essere introdotta intera e non sotto forma di succhi o spremute. Ammesso solo il succo
d'uva. In una giornata, la quantit giusta orientativamente, come volume, a due mele di medie
dimensioni. La frutta sciroppata va evitata.
8) I pasti non devono essere saltati; quando ci avviene, occorre ricordare che non sono
consentiti "recuperi" nell'assunzione degli alimenti al di fuori dell'orario stabilito per ognuno (non si
pu mangiare la pasta forzatamente non consumata a mezzogiorno!)
9) I condimenti non vanno usati in maniera smodata, ma neanche aboliti; da privilegiarsi i grassi
vegetali (soprattutto l'olio d'oliva) rispetto a quelli animali come burro, strutto, lardo.
10) I men devono essere variati e appetitosi: non necessario fare la fame, non ci sono pene da
scontare; i peggiori nemici del dimagrimento sono la monotonia e la ripetitivit.
11) Pu essere utile assumere qualche caff (con dolcificante) ma non dopo i pasti contenenti
carboidrati. Vino, birra e caff non vanno associati ai carboidrati specialmente nei mesi settembre
e ottobre.
Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/cronoalimentazione.html
le carni grasse, i salumi(ad eccezione del prosciutto sgrassato, sia cotto che crudo, e
la bresaola), i pesci grassi(es. salmone, anguilla, aringa), latte e yogurt
interi (meglio quelli scremati o parzialmente scremati), gli zuccheri semplici
raffinati (meglio lo zucchero di canna o il miele al posto dello zucchero bianco),
i formaggi eccessivamente calorici (pi del 30% di grassi) ad eccezione di quelli
utilizzati in minime quantit per condire la pasta.
Colazione
questo pasto pu includere una buona base proteica (per esempio della carne
magra o del pesce cotto alla griglia o alla piastra) accompagnata da uninsalata
mista o da un piatto di verdura cotta. Il pane pu essere consumato, ma solo in
piccole quantit; anche la pasta va bene, purch in dosi ridotte e in sostituzione
delle proteine, per un massimo di tre volte alla settimana.
Spuntino di met pomeriggio
lultimo pasto della giornata deve consistere in un piatto unico a base di carne o
pesce, possibilmente senza laggiunta di condimenti, e verdure a scelta. A cena
sono tassativamente vietati pane, dolciumi e frutta.
Uno dei grandi vantaggi che possono derivare da questo preciso schema alimentare
la soppressione dello stimolo della fame tra un pasto e laltro. Inoltre, mangiando
sempre alla stessa ora tutti i giorni, lapparato digerente e lintero organismo si
Cos come nei confronti di tutti i regimi dietetici che periodicamente diventano di
moda, il mondo medico ha riservato unaccoglienza non troppo entusiastica nei
confronti della cronodieta. Si tratta infatti di una dieta basata su affermazioni non
interamente supportate da evidenze scientifiche, che oltretutto non fornisce
quantit precise di cibi, ma semplici consigli per lalimentazione.
Uno schema alimentare come quello della cronodieta risulta
eccessivamente vincolanteed perci inadatto alle persone che non seguono uno
stile di vita comune come, ad esempio, chi fa i turni o le persone che lavorano sempre
di notte. Anche per gli sportivi che si allenano nelle tarde ore della giornata questo
regime alimentare eccessivamente rigido, dal momento che vietare i carboidrati alla
sera significa privare lorganismo dellenergia necessaria per lattivit fisica.
Dal punto di vista psicologico, inoltre, la cronodieta non esattamente appagante
dal momento che il consumo di carboidrati a pranzo e di proteine la sera lascia ben
poco spazio alle inclinazioni e ai gusti personali. Si corre inoltre il rischio di sfociare
nellortoressia, ovvero unattenzione eccessiva nei confronti della propria
alimentazione che nei casi peggiori pu determinare la comparsa di situazioni
patologiche.
Come ricordato da molti nutrizionisti, inoltre, il bilancio calorico giornaliero dato
dalla differenza fra quanto introdotto con lalimentazione e quanto si brucia. In
sostanza, quindi, poco importa se la sera si mangiano proteine e a pranzo un piatto di
pasta: il fatto di ingrassare o dimagrire dipende da quanto si consumato, non
dal momento della giornata nel quale sono stati assunti i diversi macronutrienti.
Chi intende sottoporsi alla cronodieta (cos come tutte le persone che vogliono iniziare
una qualsiasi dieta) dovrebbe prima rivolgersi al
proprio medico, nutrizionista o dietologoper evitare che con il fai da te si
possano adottare regimi alimentari sbilanciati e dannosi per la salute.
La normoproteicit garantita dal piatto gift ad ogni pasto ne garantisce quindi la corretta ed
adeguata secrezione.
Partiamo dalla colazione, la frutta secca, il prosciutto e la bresaola, la ricotta, il grana, le uova, lo
yogurt greco e, per chi azzarda un pochino di pi, anche il pesce possono diventare parte di un pasto
energetico e saziante, ma che non appesantisce. Si scoprono abbinamenti insoliti ma gustosissimi.
E per chi stenta ad iniziareil gh contrasta la formazione di grasso perch controlla un enzima
chiave della lipogenesi (PPAR-gamma): mangiamo e dimagriamo!
Molte funzioni del gh vengono espletate da IGF-1 prodotte dal fegato (stimolato dal gh): protezione
della massa magra, utilizzo dei grassi a scopo energetico, promozione della crescita e dello
sviluppo, aumento della sensibilit e della secrezione insulinica immediato, effetto diabetogeno
ritardato.
MELATONINA
La melatonina aumenta nelle ore notturne in relazione allalternanza luce/buio.
La presenza di triptofano importante per la produzione dellormone in quanto suo precursore.
Alcuni autori Circadian Rhythms of Melatonin, Cortisol, and Clock Gene Expression During
Simulated Night Shift Work) hanno valutato la variazione dei livelli di melatonina su un campione
di soggetti simulando il lavoro a turni dimostrando alterazione significative di melatonina e
cortisolo rispetto alle normali oscillazioni circadiane.
Si confermano inoltre variazioni nella secrezione insulinica, leptinica e di unenterochina molto
importante nella regolazione della fame, la grelina (Ghrelin, Sleep Reduction and Evening
Preference: Distribution, function and physiological role of melatonin in the lower gut).
Nello studio infatti si spiega come la dislocazione dei recettori della melatonian sia distribuita non
solo a livello centrale, ma bens anche a livello intestinale e pancreatico.
Ridotti livelli di melatonina durante la notte aumentano i livelli di grelina e di insulina, che
dovrebbero essere bassi, sovvertendo il comportamento alimentare ed il metabolismo energetico
(aumento della fame e della ricerca di cibo, ridotta tolleranza al glucosio); i livelli di leptina invece
si abbassano durante la notte, quindi riducendo il dispendio energetico ulteriormente e riducendo la
sensazione di saziet, possibile causa di risveglio notturno e ricerca di cibo (night eating syndrome).
OREXINA O IPOCRETINA-1
Secreta dallipotalamo un forte stimolo eccitatorio.
Un recente lavoro realizzato nei dipartimenti del Minnesota e dellArizona (Brain orexin promotes
obesity resistance) presenta i meccanismi e gli assi di regolazione di un neuromediatore ipotalamico
molto importante nella regolazione del metabolismo basale, della fame e della saziet nonch della
attivit fisica spontanea e volontaria. Lorexina regola inoltre la veglia e quindi il tono adrenergico
(aspetto cardiovascolare).
La presenza di orexina aumenta la spesa energetica spontanea, pur aumentando anche la ricerca di
cibo. Tuttavia tra i due segnali maggiore quello che regola laumento della spesa energetica
favorendo quindi il mantenimento del peso.
Linterazione tra leptina e orexina molto forte. In presenza di unadeguata nutrizione la leptina
favorisce la secrezione di orexina incrementando la spesa energetica spontanea e volontaria, il tono.
Tutte le volte che invece i valori di orexina si abbassano mangiando troppo poco, con le classiche
diete ipocaloriche, si abbassa notevolmente la spesa energetica per cui ecco che ci ritroviamo in
sovrappeso o in ogni caso bloccati pur mangiando pochissimo. Il metabolismo rallenta!
Lorexina detta anche lormone del risveglio e del buon umore. Alterazioni del sonno possono
quindi influire sulla sua azione stimolante, il ch si traduce con riduzione della spesa energetica,
ipofagia e obesit. stato dimostrato inoltre che la riduzione e/o mancanza di orexina sia un fattore
determinante nella narcolessia.
La leptina, lapporto di aminoacidi, il GPL-1 (enterochina) favoriscono la secrezione e lattivit
dellorexina.
Il glucosio ed una dieta ricca di zuccheri invece riducono i valori di orexina, anche se non sono ben
noti i meccanismi alla base di tale influenza.
Pensiamoci due volte prima di saltare la colazione e di tappare i buchi con caff zuccherati,
caramelle, snack a base di cereali raffinati pieni di sciroppo di glucosio-fruttosio! Ci ritroveremmo
stanchi, apatici e sovrappeso senza rendercene conto.
CHEMERINA
Adipochina di recente scoperta, secreta dal tessuto adiposo con azione promuovente ladipogenesi e
linfiammazione. Il PPAR ne alimenta la secrezione, i valori di insulina sono correlati a quelli di
chemerina, potenti stimoli anabolici per le cellule adipose.
Valori elevati sono stati riscontrati nei soggetti obesi.
In un recente lavoro (Il ruolo della chemerina nellobesit) gli autori mettono in stretta relazione il
segnale della chemerina con il segnale infiammatorio, mediato da citochine quali TNF, IL-6, IL1, con la resistenza insulinica e ladipogenesi.
Torniamo ancora a parlare di zucchero e cibi raffinati. ormai dimostrato il ruolo infiammatorio di
questi alimenti di basso valore nutrizionale. La chemerina in queste situazioni aumenta e funge da
amplificatore dellinfiammazione. La cascata di eventi che ne consegue coinvolge la resistenza
insulina, la lipogenesi e la perdita di proteine muscolari.
La presenza di valori di insulina oscillanti sopra la norma causati dallo snacking diurno e ancor pi
serale, fa schizzare i valori di chemerina, quindi uno stato infiammatorio potenzialmente causa di
eventi cardiovascolari. Non a caso stata notata una correlazione positiva tra valori elevati di
chemerina e sindrome metabolica, obesit, ischemia e infarto.
COLESTEROLO E METABOLISMO LIPIDICO
Nel lavoro gi sopra citato (The Circadian Clock dictates the Time, 2012) viene presentata la
variazione circadiana di enzimi chiave nel metabolismo lipidico.
La concentrazione di HMgCoA e di PPAR, regolatori rispettivamente del metabolismo del
colesterolo e delladipogenesi, varia secondo un ritmo circadiano. La presenza di una corretta
attivit di HMgCoA reduttasi al mattino per esempio favorisce un ottimale metabolismo del
colesterolo in relazione ad un suo aumentato apporto alimentare per un principio di autoregolazione
a feed back.
IL METABOLISMO ENERGETICO E DEI NUTRIENTI
Il lavoro del dr Maugeri e del dr Terracol la ritmonutrizione mette in luce alcune considerazioni
importanti:
Il metabolismo energetico maggiore tra le 5 e le 17, pi basso tra le 17 e le 5.
La sensibilit insulinica aumenta nel corso della giornata per ridursi nuovamente alla sera.
I recettori per linsulina risultano ipereccitabili al mattino; la mancanza di carboidrati al mattino
causa una stimolazione in assenza di substrato con esaurimento degli stessi, un eccesso di zuccheri
causa ipersaturazione, in entrambi i casi si instaura resistenza insulinica.
A colazione fondamentale inserire carboidrati integrali a basso indice glicemico e insulinemico. A
pranzo vanno preferiti sempre i carboidrati a basso indice glicemico, quindi integrali,
preferibilmente da verdura e frutta, cereali integrali e legumi. Nel primo pomeriggio o a pranzo la
presenza di zuccheri come quelli della frutta o del cioccolato fondente non alterano lequilibrio
glucidico per la presenza di una secrezione favorevole di insulina, che a sua volta garantisce il
passaggio del triptofano nella barriera ematoencefalica, quindi una produzione di serotonina
efficace nel gestire lumore, il craving fino alla sera. A cena pochi carboidrati e solo di basso indice
glicemico ed insulinemico per evitare la stimolazione insulinica notturna.
A colazione lapporto di colesterolo controregolato dallattivit di HMgCoA, quindi consumare
alimenti quali formaggi, piccole quantit di burro, uova, prosciutto favorisce la regolazione della
colesterolemia.
stato dimostrato infatti che il consumo di 1 uovo o pi al giorno non influisce sui valori di
colesterolo n sul rischio cardiovascolare, anzi alcuni lavori riportano un miglioramento del
colesterolo HDL. Consumare uova al mattino permette quindi una regolazione positiva della
colesterolemia, favorisce un buon senso di saziet, apporta vitamine e minerali importanti, proteine
di alto valore biologico.
Il consumo di uova a colazione inoltre correlato a valori inferiori di insulina e ghrelina rispetto
una colazione prevalentemente fonte di carboidrati. Considerazione supportata da numerosi studi
scientifici (Egg Consumption and Risk of Coronary Heart Disease and Stroke: Dose-Response
Meta-Analysis of Prospective Cohort Studies - Consuming eggs for breakfast influences plasma
glucose and ghrelin, while reducing energy intake during the next 24 hours in adult men).
Al mattino lassunzione di tirosina favorisce la sintesi di dopamina e noradrenalina, quindi la
concentrazione lenergia. La colazione deve essere proteica e contenere cibi fonte di tirosina: il
pollo, il tacchino, le mandorle, le banane, il latte ed i suoi derivati, i semi si sesamo, l'avocado ed i
semi di zucca, prodotti della soia, il pesce.
A pranzo e nel primo pomeriggio importantissimo assumere cibi proteici e fonte di triptofano per
la sintesi di serotonina e melatonina: fagioli verdi; tacchino; asparagi; semi di girasole, spinaci;
banane; ricotta; tofu; ananas; aragosta, pollo, sardine, salmone, tonno fresco, avena e noci.
A cena un apporto adeguato di acidi grassi polinsaturi, in particolare omega 3, favorisce lintegrit
delle membrane di neuroni e neuromediatori, riduce linfiammazione. Al contrario lapporto di
grassi saturi riduce la concentrazione cerebrale di serotonina e melatonina.
Lapporto di minerali e vitamine di sostanziale importanza, infatti tutte le reazioni biologiche e
metaboliche sfruttano come cofattori molti minerali e vitamine, senza le quali il corretto
funzionamento ne viene ridotto e/o compromesso.
Dieta GIFT con i suoi punti cardine, come attivazione metabolica, calma insulinica e qualit dei
nutrienti, valorizza e conferma questa impostazione. La dieta di segnale infatti pone come
prioritario il riassetto dei segnali ipotalamici e quindi il corretto funzionamento degli assi ipotalamo
ipofisari.
Una colazione GIFT, ricca, completa in tutti i nutrienti, a base di proteine nobili come le uova, con
frutta, cereali integrali e semi oleosi aumenta il segnale leptinico e quindi lattivazione metabolica
(probabilmente mediata anche da un neuromediatore di recente scoperta, lorexina).
Gli studi scientifici supportano la sicurezza del consumo di uova e di grassi di buona qualit come
mono e poliinsaturi, dei cereali integrali, di verdura e frutta, legumi e semi oleosi.
Il controllo dei valori di insulina con il piatto tripartito GIFT mantiene basso il livello di enterochine
e adipochine proinfiammatorie che sono potenzialmente alla base di sovrappeso e obesit, nonch di
alcune patologie metaboliche e/o di base infiammatoria.
Anche le pi recenti molecole di segnale quali orexina e chemerina vengono regolate in modo
positivo da dieta GIFT, aumentando la spesa energetica, il tono adrenergico e la reattivit, riducendo
invece ladipogenesi, linsulino resistenza e linfiammazione, nonch regolandone le ben note
conseguenze.
Lo stile di vita proposto con GIFT, fondato su attivit fisica, normocaloricit e normoproteicit,
sulla scelta consapevole di alimenti di qualit nutrizionale elevata il segnale pi potente per un
buon funzionamento del corpo umano.