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Il System D di Robert Neuwirth

System D è un’espressione usata per definire l'economia sommersa, il mercato nero. E’ stata usata nelle ex
colonie francesi, per indicare l'economia dell'autosufficienza, o del fai da te. Nel mondo Occidentale
rappresenta tutto ciò che è illegale e spesso legato alla criminalità, ma in molte altri parti del mondo – nei
Paesi emergenti e sottosviluppati - rappresenta l’economia quotidiana, povera e fatta di espedienti, ma
“aperta” e fruibile a tutti e per niente illecita. Le sue caratteristiche fondamentali sono: la cooperazione;
l’autosufficienza; il baratto.
I giornali, i dati, gli studi più importanti concentrano l’attenzione sull'economia occidentale del lusso, che ha
un valore annuo di 1.500 miliardi di dollari, tre volte il PIL della Svizzera. Ma questa economia esclude i due
terzi dei lavoratori del mondo: 1,8 miliardi di persone in tutto il mondo lavorano, invece, nell'economia
informale e non regolamentata, la quale, secondo alcune stime, raggiungerebbe un valore di 10.000 miliardi
di dollari all'anno, diventando la seconda economia più grande del mondo, dopo gli Stati Uniti.
Quindi si tratta di un fenomeno sociale ed economico di grande importanza, dinamico e sicuramente
destinato a crescere, poiché previsioni indicano che la maggior crescita economica si avrà nei paesi
emergenti.
Si potrebbe pensare che tale fenomeno economico sia relegato ai paesi poveri ed emergenti. Invece, l’aspetto
più sorprendente di questa analisi è che il System D è perfettamente inserito nel complesso fenomeno della
globalizzazione. E l’economia occidentale si nutre di tutto questo: per esempio, la multinazionale alimentare
UAC Foods fornisce in Africa, i prodotti non per i negozi, ma per migliaia di venditori ambulanti; la
multinazionale di cosmetica e prodotti per la pulizia Procter & Gamble, ha come principale cliente un’altra
multinazionale statunitense, la Wal-Mart, la quale ha come principale segmento di mercato tutte le attività
che esistono nel System D: alla fine il 20% del fatturato della Procter & Gamble proviene da questo segmento
di mercato, l'unico in fase di crescita.
Spostandosi dall’Africa all’Asia, l’economia del System D si basa anche sui prodotti contraffatti: come è
risaputo, la Cina produce ed esporta in tutto il mondo copie di blasonati prodotti occidentali, ignorando
totalmente il concetto di proprietà intellettuale. Ma, secondo il Neuwirth, le grandi aziende non considerano
come assolutamente negativo il fenomeno della contraffazione, poiché ne ricavano “guadagni” in termini di
immagine: un prodotto contraffatto è un prodotto che, senza alcun dubbio, ha avuto successo.

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