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Verso un mondo globalizzato

1976-1991
Caratteri
generali
• Finanziarizzazione economica
• Declino del blocco orientale
• Emergere dell’Asia orientale
• Integrazione economica
sovranazionale
• Crescita delle differenze nord-
sud
• La terza rivoluzione
industriale
Dall’elettronica all’informatica
L’inizio del predominio giapponese nell’elettronica di consumo
Anni ’40-’60
•Si afferma l’elettronica di consumo tramite la produzione di televisori e dispositivi digitali
•L’industria è dominata dagli Stati Uniti, in particolare dalla Radio Corporations of America
Anni ’60-’70
•L’elettronica di consumo americana perde quote di mercato, prevalentemente a causa della concorrenza giapponese, i
giapponesi invadono anche il mercato europeo collaborando con i produttori locali
•1976, viene introdotto in Giappone lo standard VHS (Video Home System) di JVC che diventerà lo standard globale di
riferimento marginalizzando il sistema BETAMAX della Sony
•1979, Sony introduce il walkman
•1984, Sony introduce il CD-Rom
Predominanza americana nell’informatica
• Anni Cinquanta, l’International Business Machines (IBM) è pioniere nello sviluppo di calcolatori e software, nella Silicon
Valley inizia la produzione di semiconduttori al silicio, fondamentali per i programmi spaziali USA. Fondamentale la
concentrazione di piccole industrie innovative e la prossimità dell’Università di Standford
• Anni Sessanta, viene inventata l’elettronica a stato solido e introdotta la serie di computer 360, mainframe di grandi
dimensioni. In questo settore i produttori americani mantengono la loro predominanza ancora oggi, negli anni Ottanta i
giapponesi conquisteranno parte del mercato, ma la quota IBM resterà superiore all’80%
• 1968 viene fondata la INTEL
• Anni Settanta, compaiono i primi personal computer e i sistemi a plug-in compatibili
• I giapponesi si introducono nel mercato delle periferiche, dei plugin compatibili (1971, prima DRAM da 1kb), in
particolare riescono a conquistare un ruolo predominante nel settore dei semiconduttori, resta la predominanza
americana nei Minicomputer (elaboratori di dimensioni medie)
• Xerox inventa i cavi ethernet e l’interfaccia grafica per l’utente
• 1977, inizia l’epoca del «Microcomputer» viene lanciata la «trinità» degli home computer da Apple, Commodore e
Tandy (tutti americani). Il principale produttore europeo di Personal computer sarà la italiana Olivetti che nel 1985 è il
terzo produttore al mondo
• I «personal computer» iniziano una rivoluzione nell’impiego del computer respingendo il controllo centrale delle reti e
dei server centralizzati dell’epoca dei mainframe e dei minicomputer, creando anche le premesse per lo sviluppo di una
rete internet composta utenti indivuali
• 1984, PC con MS-DOS di Microsoft
Limiti europei e
sovietici
• In Europa
La grande industria elettronica tedesca è in parte stata distrutta dalla guerra
Negli anni Settanta le compagnie europee preferiscono accordarsi con quelle giapponesi per
distribuirne i prodotti
Non sorge in Europa un sistema di piccole e medie imprese flessibili e innovative come la Silicon
Valley statunitense

• In URSS
Anni Cinquanta-Sessanta, la ricerca sovietica riesce a produrre modelli di mainframe
competitivi, spinta anche dal programma spaziale
Anni Settanta e Ottanta
Separazione tra ricerca di base e ricerca applicata
Il sistema della pianificazione è tarato sulla produzione e non sull’innovazione
La mancanza di un mercato di consumatori riduce sia la spinta sia la presenza di prodotti
elettronici e informatici
Dagli anni Settanta deliberata strategia di «inseguimento» tecnologico rispetto agli Stati Uniti in
ambito militare e civile, preferendo copiare le tecnologie in cambio di uno svantaggio di qualche
anno
I mainframe restano di diffusione limitata negli impianti industriali
Opposizione allo sviluppo del personal computer fino a metà degli anni Ottanta
La presidenza Carter (1977-
1981)
Centralità dei diritti umani
Enfasi sulla moralità e sui valori fondanti della democrazia americana come modello per la politica
estera
La politica estera abbandona l’eurocentricità del periodo precedente
Il discorso ideologico sui diritti umani entra immediatamente in conflitto con la loro violazione nel blocco
orientale, minando la distensione del periodo precedente
Successi e fallimenti della politica estera di Carter
1975-1979, Genocidio cambogiano ad opera dei Khmer Rossi
1977, negoziazione del trattato del Canale di Panama, segnala una nuova modalità di relazione con
il Sud America, in opposizione al sostegno a dittature anticomuniste segnato ai rapporti postivi con
l’Argentina dei generali (1976) e l’appoggio al golpe di Pinochet (1973) e l’appoggio al colpo di stato in El-
Salvador (1979)
1978, Rivoluzione sandinista in Nicaragua; Accordi di Camp David, fine del conflitto Egiziano-
israeliano; ; Rivoluzione iraniana e perdita dello Shah come alleato nella regione mediorientale
1979, Riconoscimento diplomatico della Cina comunista; Invasione sovietica dell’Afghanistan;
Accordo SALT II, bloccato dal Congresso; assalto all’ambasciata iraniana di Tehran (a sinistra)
1980, Boicottaggio delle olimpiadi di Mosca
Le questioni economiche
1979, Seconda crisi petrolifera; i prezzi restano alti a causa della guerra Iran-Iraq (1980-1988)
1980, Depository Institutions Deregulation and Monetary Control Act
La crisi del modello golden age
Crisi economica di fine anni Sessanta inizio anni Settanta
(Rallentamento economia, shock petrolifero, aumento dei prezzi)

Aumento della disoccupazione e pressione sociale e politica per aumentare


i salari (crescita degli scioperi e delle proteste), clima di tensione interno
agli stati

Intervento statale nell’economia (espansione dei bilanci pubblici o dei


debiti, aumento della tassazione per coprire i costi della spesa)
- Aumenti salariali
- Mantenimento in attività di imprese non produttive
- Espansione del welfare
- Controllo dei prezzi

Stagflazione: elevata inflazione, rallentamento della crescita economica


Neoliberismo
• La crisi economica degli anni Settanta porta ai fenomeni della stagflazione (elevata inflazione e bassa crescita) e al ritorno della
disoccupazione

• Scuola austriaca (F. Von Hayek) emerge negli anni Quaranta come contestazione dei principi del keynesismo, ritenendo la maggior parte
delle forme di interventismo statale causa di potenziale servitù

• Le teorie di Hayek influenzano Milton Friedman, massimo esponente della Chicago Economic School, che tra gli anni Settanta e Novanta
divenne predominante e premio Nobel per l’economia (1976)

• L’inflazione è il prodotto più dannoso dell’interferenza statale in economia, causata del controllo dei prezzi statale, e di conseguenza solo
un mercato autoregolato e banche centrali indipendenti che perseguono politiche antinflazionistiche possono determinare il corretto
andamento di stipendi e prezzi

• La politica monetaria deve prevalere su quella fiscale (ridistribuzione e tassazione) tipica del «big government»

• Neoliberismo può essere inteso come:

1) un’ideologia: un discorso pubblico a sostegno di una immagine idealizzata del mondo del libero mercato, della società
dei consumi e dell’esistenza di un singolo mercato globale. Da questo la necessità di promuovere una interdipendenza globale dei mercati e
del settore finanziario, la mobilità di merci, persone e lavoro, l’espansione delle multinazionali e di centri finanziari offshore

2) un modello di governance: l’impiego delle tecnologie del governo secondo le modalità adoperate dall’impresa privata:
pianificazione strategica; schemi di gestione del rischio; creazione di surplus; analisi costi-benefici; target quantitativi; piani di performance;
modelli di scelta razionale; trasformazione della gestione pubblica da un mindset burocratico a uno manageriale; «new public
management»

3) una serie di politiche pubbliche: deregolamentazione; liberalizzazione del commercio e dell’industria; privatizzazioni;
taglio delle tasse per i produttori e i ricchi; riduzione del welfare e rimpiazzo con il «workfare»; mantenere bassa l’inflazione anche se
significa tenere alta la disoccupazione; riduzione del governo; flessibilità del lavoro; rimozione delle barriere che ostacolano il
movimento di merci e capitali; integrazione delle economie nazionali in sistemi regionali e sovranazionali
Reagan, la Guerra fredda e
l’impero del male
Presidente dal 1981 al 1989
Vince le elezioni con un margine di oltre il 10%. Il suo progetto politico mira a:
• Combinare moralità, potenza e missione superando le ambiguità delle
presidenze precedenti;
• Rilanciare l’economia riducendo l’intervento pubblico e liberando le energie
della libera iniziativa affidandosi ai meccanismi del mercato;
• Sfidare e sconfiggere l’URSS (l’Impero del male) anziché contenerla
«Seconda guerra fredda»
Dottrina Reagan: sostenere gli anticomunisti ovunque, indipendentemente dal
loro sistema politico, come nel caso del regime segregazionista sudafricano
Interventi militari e finanziari a sostegno di guerriglieri e stati impegnati in conflitti
armati contro i nemici degli USA (Grenada, Angola, Nicaragua, Libia, Iraq-Iran)
Riarmo, spesa militare sale da 143 a 385 miliardi di dollari (1980-1988), lancio nel
1983 della Strategic defense initiative e schieramento dei missili cruise in Europa
Reaganomics
•1979, la FED aumenta i tassi d’interesse (19% nel
1981), riducendo la circolazione monetaria
•Modello economico liberista ispirato dalla scuola
economica di Chicago
•Circostanze economiche internazionali favorevoli:
crollo del prezzo delle materie prime e
internazionalizzazione finanziaria riportano gli USA al
centro delle relazioni col Terzo mondo
•Deregolamentazione finanziaria
•Taglio delle tasse e della spesa sociale
•Massiccio aumento della spesa militare
•Crescita del debito pubblico, favorita dai tassi di
interesse elevati
•Crescita delle diseguaglianze
• 1973, Ingresso britannico nella Comunità europea

La Gran Bretagna • Negli anni Settanta il declino britannico trasforma il paese nel «malato
d’Europa» caratterizzato da un industria arretrata, sopravvalutazione della
sterlina, crisi energetica e inflazione
di Margaret • Nell’Irlanda del nord il conflitto tra unionisti e l’IRA si inasprisce
coinvolgendo la popolazione come la strage di Derry del 1972 (Bloody
Thatcher (1979- •
Sunday)
1979, I conservatori vincono le elezioni con M. Thatcher come Primo
1990) Ministro. Politica economica: aumento dei tassi d’interesse e riduzione
dell’offerta monetaria; taglio delle tasse; chiusura dei settori pubblici
ritenuti poco competitivi (industria del carbone); vendita del patrimonio
immobiliare pubblico (in particolare di case popolari); limita la crescita dei
salari
• 1980, Grazie ai giacimenti del Mare del Nord, il Regno Unito diventa un
paese esportatore di petrolio
• 1982, Guerra delle Falkland contro l’Argentina, il consenso del primo
ministro cresce rapidamente nel momento di massima crisi economica
• Sulla questione nordirlandese viene mantenuto un atteggiamento rigido e
l’IRA negli anni Ottanta colpisce con numerosi attentati le forze armate
britanniche anche in Inghilterra.
• 1986. Big Bang della deregolamentazione finanziaria da inizio alla rapida
crescita della City di Londra come principale piazza finanziaria mondiale
• Effetti economici:
• L’inflazione dopo il picco del 1980 (18%) scende intorno al 4-5%
• La disoccupazione esplode, specialmente nelle vecchie aree
industriali e minerarie (Midlands, Galles e Scozia), raggiungendo i 3
milioni a metà del decennio
• La crescita economica (intorno al 4% a metà decennio) si concentra
soprattutto sul settore dei servizi, in particolare finanziari
• Londra torna ad essere una delle piazze finanziarie centrali del
mondo
• Si creano «due nazioni» differenti, una in ripresa nel sud e una in
persistente stato di crisi nel nord, frutto di due differenti modelli di
crescita
• Forte crescita delle diseguaglianze
• 1983, 1990, riforme del servizio sanitario nazionale che viene
trasformato secondo una logica di gestione manageriale e come
Forzare le porte
•Il flussi finanziari ricevuti dai paesi OPEC vengono reinvestiti nei mercati finanziari
occidentali e in prestiti a tassi favorevoli per i paesi in via di sviluppo

•Riduzione del prezzo delle materie prime causato anche dallo sviluppo di prodotti sintetici
che li sostituiscono

•I tassi di interesse vantaggiosi degli anni Sessanta e Settanta consentono ai capitali


statunitensi, europei e giapponesi di fornire prestiti ai paesi in via di sviluppo

•I Round del GATT di Tokyo e Montevideo abbattono ulteriormente le barriere doganali e


favoriscono la protezione della proprietà intellettuale, consolidando il potere delle
multinazionali

•La Banca Mondiale e il FMI si adoperano per prestare al terzo mondo denaro da investire
nelle economie locali: dal 1973 al 1981 il debito dei paesi in via di sviluppo, esclusi OPEC,
passa da 6,5 a 293 miliardi di dollari

•Risoluzione dei problemi energetici: il cartello dell’OPEC si sgretola a causa della scelta di
alcuni paesi produttori di vendere sopra le quote; le riserve di Gran Bretagna, Messico e
Norvegia vengono vendute a prezzi inferiori di quelli OPEC
La crisi del sud
del mondo
• La crisi petrolifera colpisce i paesi africani, facendo aumentare il prezzo di
carburanti, senza poter essere compensata dall’export di altre materie
prime
• Alcuni paesi formano cartelli per aumentare i prezzi, oppure reagiscono con
la nazionalizzazione delle imprese (Cile)
• Il G77 spinge per un riassetto delle politiche che regolano il commercio
internazionale e la creazione di un New International Economic Order
(NIEO): regolamentazione e controllo delle multinazionali; apertura dei
mercati occidentali ai prodotti agricoli; libertà di nazionalizzazione
• Vengono lanciati programmi finanziari internazionali tramite l’OPEC, la
Banca africana di sviluppo e l’UNCTAD per sostenere le economie del sud
del mondo
• Alla fine degli anni Settanta, il sistema di aiuti viene sostituito da forme di
credito privatizzato e ricette di mercato.
• I bassi tassi di interesse favoriscono l’ottenimento di presti e la disponibilità
dei capitali dei paesi OPEC favoriscono l’indebitamento
• Il rialzo dei tassi e la riduzione dei proventi petroliferi negli anni Ottanta,
l’indebitamento finisce fuori controllo causando il default di alcuni paesi
(Argentina 1982) e colpi di stato contro I governi al potere (Brasile 1985)
• In Sud America in risposta alle crisi finanziarie vengono imposte politiche
economice denominate come «Washington Consensus»: disciplina fiscale e
taglio della spesa; riduzione della spesa pubblica; riforme fiscali;
liberalizzazione finanziaria
• L’abbassamento dei prezzi delle materie prime e agricole nel corso degli
anni Ottanta causa profonde difficoltà economiche negli stati africani,
spesso dominati dalla monocultura (Caffè, cacao) e quindi dipendenti
dall’acquisto effettuato dai paesi sviluppati che possono fissare prezzi
favorevoli, specie nei momenti di crisi politica degli stati africani
• Le crisi economiche africane sono causa sistematica di emergenze sociali
Cile e Argentina: dalle dittature al
neoliberismo
Cile
• 1973, Colpo di stato di Pinochet instaura un regime militare
• Seguendo le indicazioni della scuola di Chicago viene avviato un piano di
riforme economiche di deregolamentazione e privatizzazione, tagli alla spesa
sociale e rimozione dei prezzi controllati
• Liberalizzazione economica e repressione interna si muovono
contemporaneamente
• Gli economisti neoliberali come Friedman condannano la condotta di Pinochet,
ma ritengono che le riforme riporteranno il Cile alla democrazia
• L’economia tra gli anni Settanta e Novanta si espande rapidamente, ma le
disparità sociali aumentano fortemente, il mercato del lavoro si precarizza

Argentina
•1976, Una giunta militare prende il potere in Argentina rovesciando Isabel Péron, la
repressione violenta è simile al Cile dando luogo al fenomeno dei «Desaparecidos»
•La giunta inizia un processo di riforma economico, ma contrariamente al Cile non vengono
privatizzate alcune industrie chiave
•1982, Dopo la sconfitta nella guerra delle Falkland, il paese affronta la bancarotta
•Il nuovo presidente, Raul Alfonsin, promuove altre limitate riforme economiche, la crisi
continua
•1989, Viene eletto Carlos S. Menem, peronista, cede all’attuazione delle riforme auspicate dal
FMI, inizia un periodo di forte crescita economica che continuerà fino ai primi anni Duemila
La ripresa dell’integrazione europea
I due poli principali

• Francia: 1974-1981 presidenza di Giscard D’Estaing (gollista) e 1981-1995 di François Mitterrand (socialista):
mantenimento di uno stato sociale ampio, nazionalizzazione di banche e industrie in opposizione al modello
neoliberale. Nonostante questo imposizione di una politica monetarista di contenimento dell’inflazione
• Germania, 1982-1998, Helmuth Kohl cancelliere (CDU), politica monetaria conservatrice, favorita
dall’indipendenza della Bundesbank, contenimento della disoccupazione e proseguimento della crescita a ritmi
minori, proseguimento della modernizzazione industriale

Viene rilanciato il processo di integrazione europea


• 1962, Viene lanciata la politica agricola comune
• 1967, Trattato di Bruxelles, vengono unite la CEE, l’Euratom e la CECA formando la Comunità europea
• 1972, viene introdotto il serpente monetario che limita le oscillazioni tra le valute dei membri, il marco
tedesco si afferma come valuta di riferimento dell’area, la Francia uscirà dal sistema e rientrerà più volte,
l’Italia uscirà nel 1973
• 1973, aderiscono Regno Unito, Irlanda e Danimarca, in Norvegia il referendum sull’adesione viene bocciato
• Come risoluzione alla crisi del sistema di Bretton Woods viene proposta una unione economica e monetaria
degli stati membri
• 1979, viene il sistema Monetario Europeo per ridurre la volatilità delle valute e ripristinare la fiducia degli
imprenditori. Il sistema prevede l’esistenza di un fondo monetario europeo denominato in ECU (moneta
virtuale) da utilizzare negli interventi e nei rapporti tra le banche centrali. Condizioni speciali vengono
disegnate per l’oscillazione della Lira italiana. Si avvia una fase di stabilità dei cambi durata fino al 1987.
• 1981 aderisce la Grecia; 1986, aderiscono Spagna e Portogallo
• 1985, Accordo di Schengen sulla libera circolazione delle persone
• 1987, Entra in vigore l’atto unico europeo che prevede l’introduzione di una politica regionale, ambientale e
una politica di ricerca comunitarie. Il Fondo europeo di sviluppo regionale viene riconosciuto come strumento
fondamentale per la coesione economica e sociale.
Il Giappone superpotenza economica
• 1968, Il Giappone è la seconda economia del mondo
• Keiretsu (raggruppamenti di imprese) raccolti intorno a una banca di riferimento, con sistemi di
integrazione verticali e orizzontali, protette dall’acquisizione straniera
• Anni Settanta, ampliamento del welfare state
• 1973-1979, La crisi energetica induce una trasformazione dell’industria giapponese verso settori
tecnologicamente più avanzati: elettronica e automobili, abbandonando l’industria pesante e
petrolchimica
• Anni Ottanta: boom delle esportazioni giapponesi ad alto valore aggiunto. I prodotti elettronici e
automobilistici invadono il mercato americano ed europeo
• Il surplus commerciale giapponese consente la crescita degli investimenti all’estero negli Stati Uniti e
nei paesi di nuova industrializzazione asiatici (Taiwan, Corea del Sud, Malesia e Singapore) e in Cina.
Nel 1986, gli investimenti annuali del Giappone all’estero ammontano a 132 miliardi di dollari
• 1986, Piano di riforma economica decennale per aumentare gli standard di vita giapponesi al livello
occidentale e l’introduzione di un economia più libera e deregolamentata
• 1986-1991, l’eccesso al credito facilitato crea una bolla speculativa finanziaria e immobiliare che
esplode tra il 1990 e il 1991, dando inizio a un periodo di prolungata stagnazione
Le «tigri» asiatiche
• Taiwan, Corea del Sud, Hong Kong e Singapore tra il 1960 e il 1990 si trasformano in società industrializzate
export-oriented
• Lo stato dirige la politica economica prima verso la sostituzione delle importazioni, poi in termini di
investimento verso infrastrutture e istruzione, attirando capitali stranieri e diventando produttori di beni ad
alta concentrazione tecnologica negli anni Ottanta
• Corea del Sud e Taiwan
• Anni Cinquanta riforma agraria
• 1960-1980, ruolo imprenditoriale dello stato, prima nello sviluppo del settore tessile e poi
nell’industria pesante (acciaio e cantieristica) in Corea, articoli elettronici a Taiwan
• 1970, in Corea viene costituito il Consiglio per la pianificazione economica che spinge la creazione di
reti societarie verticali (Chaebol), a Taiwan prevale la piccola impresa flessibile in forma di distretti e il
decentramento, l’esportazione si serve dell’intermediazione giapponese
• 1980, ripristino della democrazia in Corea; 1987 fine della legge marziale a Taiwan
• Anni Ottanta: in risposta alla crisi petrolifera, l’economia coreana si ristruttura spingendosi nei settori
dell’elettronica di consumo, automobili e microprocessori (nel 1983, 64k DRAM viene prodotto, il
paese diventerà il leader mondiale della produzione di semiconduttori);

• Hong Kong resta colonia britannica fino al 1997, lo stato coloniale favorisce reti di piccole imprese
manifatturiere e di import-export, mantiene anche un sistema di welfare che permette di contenere l’aumento
dei salari

• Singapore, indipendente dal 1965, la città stato punta nel trasformarsi come base di operazione per le
multinazionali. Il contesto è resto favorevole dalla posizione strategica, dagli investimenti nell’istruzione e dalla
spinta del governo nella modernizzazione del settore industriale

• La crescita delle «tigri» e delle loro reti di collegamento con il continente asiatico spinge gli investimenti verso la
Cina continentale e altri paesi del sud-est asiatico (Vietnam, Malesia, Filippine, Indonesia, Thailandia) e poi
anche negli Stati Uniti
La destabilizzazione del
Medio Oriente
• 1976-1979, Saddam Hussein diventa prima leader de facto e poi
presidente dell’Iraq
• 1978, Accordi di Camp David
• 1979-1988, Guerra e occupazione sovietica dell’Afghanistan
• 1981, Omicidio di Sadat, gli succede Mubarak (1981-2011)
• 1980-1988, Guerra Iran-Iraq
• 1981, Bombardamento del reattore nucleare di Osirak
• 1982, Fine dell’occupazione israeliana del Sinai
• 1982, Guerra civile e intervento militare israeliano in Libano, segue
un intervento a guida americana per pacificare il paese, l’OLP viene
espulsa dal Libano; massacri di Sabra e Shatila
• 1985, viene fondata Hezbollah
• 1987-1993, Prima intifada: conferenza di Madrid (1991) e accordi
di Oslo (1993) viene istituita l’Autorità nazionale palestinese
La crisi del blocco
orientale
Problemi comuni delle economie del COMECON negli anni Ottanta

• Arretramento tecnologico
• Deficit commerciale; aumento del debito estero; inflazione che colpisce soprattutto i
generi di prima necessità
• I paesi dell’est sono dipendenti dai rifornimenti energetici sovietici e dai prestiti
occidentali per sostenere le loro economie

Effetti sul dissenso:


Germania orientale
• «Quarantena intellettuale» degli anni Ottanta, persistenza di una «tolleranza
repressiva»
Cecoslovacchia
• 1977, Fondazione del movimento «Charta77», «felice stagnazione» degli anni Ottanta
Polonia
• 1970, Rivolta operaia di Danzica causa le dimissioni di Gomulka segretario generale del
partito operaio polacco
• 1978, Giovanni Paolo II diventa pontefice
• 1980, Viene fondato il Solidarnosc, sindacato indipendente, inizio delle proteste
• 1981, Jaruleski proclama la legge marziale, l’Unione Sovietica rifiuta di intervenire
mettendo in crisi la Dottrina Breznev, gli Stati Uniti introducono sanzioni contro il
blocco orientale
La crisi dell’Unione Sovietica
e le riforme di Gorbacev

• 1982-1984, Andropov segretario del PCUS, rischio di conflitto elevato


e accelerazione delle difficoltà interne:
• Economiche, dipendenza dal petrolio, arretramento tecnico
nell’elettronica e informatica, peso del complesso militare
industriale (1983 Memorandum di Novosibirsk)
• Politiche, le élite nazionali delle repubbliche non russe subiscono
una serie di purghe alla fine degli anni Settanta venendo
allontanate dalla partecipazione al potere; nuova accelerazione
del processo di russificazione
• 1985, Michael Gorbacev segretario del PCUS, avvio delle riforme
• Rinnovamento del partito e cambio della leadership locale; piano
quinquennale (1986-90) per la modernizzazione industriale
• Perestrojka: riformare il sistema coniugando il leninismo con il
socialismo dal volto umano praghese; allentamento della censura,
costituzione di associazioni politiche informali, ripensamento
della storia sovietica, democratizzazione delle relazioni industriali
• Glasnost: disarmo nucleare; 1987 trattato INF; normalizzazione
relazioni sino-sovietiche; riduzione delle forze convenzionali
sovietiche in Europa occidentale, affermazione del diritto alla
piena sovranità dei paesi dell’Europa orientale
•1986, Disastro ambientale di Chernobyl
•1988-89, Ritiro dall’Afghanistan
•1989-90, Nuova costituzione, elezione dei soviet e nomina di Gorbacev
a presidente dell’URSS. I soviet delle repubbliche cominciano ad agire
come parlamenti indipendenti
La fine della Guerra fredda
Nel blocco orientale
• 1988, Il regime polacco autorizza libere elezioni, apertura dei confini ungheresi e cechi verso ovest, fuga in
massa dei cittadini della Germania orientale nella RFT
• 1989, Nuovo governo nella Cecoslovacchia in cui i comunisti sono la minoranza e presieduto da Vaclav Havel
• 9 novembre 1989, Cade il muro di Berlino
• 25 dicembre 1989, il dittatore romeno Ceausescu viene ucciso durante una insurrezione a Bucarest
• 3 ottobre 1990, Riunificazione della Germania in seguito al trattato 2+4
• Fine 1989-inizio 1990, le forze sovietiche si ritirano dai paesi dell’Europa dell’Est
• Marzo 1991, scioglimento del Patto di Varsavia
Il crollo dell’URSS
• 1988, Il soviet estone proclama la sua sovranità
• 1989, Il soviet della Georgia dichiara la sua sovranità
• 1990-1991, Le repubbliche baltiche dichiarano restaurata la loro indipendenza persa nel 1940, viene negoziato
un trattato 9+1 per la riforma dell’URSS in senso federale
• Agosto 1991, Tentativo di colpo di stato, Gorbacev viene arrestato. El’cin guida la protesta contro il colpo di
stato che cessa davanti alle proteste di piazza. Le attività del PCUS vengono sospese.
• Nei mesi successivi Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Azerbaigian, Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan e Armenia
dichiarano l’indipendenza
• 25 dicembre 1991, l’URSS cessa di esistere
La fine dell’Apartheid
• Apartheid: un intricato sistema di leggi costruito per separare le razze secondo una specifica gerarchia di potere
• Dopoguerra: l’apartheid si configura come una delle rimanenze del colonialismo, seppure limitato alla Rhodesia e al Sud
Africa
• Anni ‘60-’70: intensificazione della repressione e imprigionamento dei leader chiave dell’Africa National Congress, cresce
la resistenza alla segregazione: 1961 viene fondato in MK braccio armato dell’ANC.
• 1962, Nelson Mandela viene arrestato
• 1972-1980, Guerra civile in Rhodesia e caduta del regime segregazionista, il paese si trasforma nello Zimbawe
• 1975, Intervento militare in Angola, in chiave anticomunista ma anche per tagliare il sostegno militare cubano e sovietico
all’MK
• 1977, «Total strategy», il regime bianco militarizza la propria sicurezza, consentendo anche operazioni clandestine e
omicidi politici
• 1983, Proposta di costituzione con legislature separate per bianchi, meticci e asiatici, gli africani continuano a non avere
una rappresentanza parlamentare, si forma l’UDF (United Democratic Front) per opporsi alle riforme boicottando le
elezioni, le forze anti-apartheid si riorganizzano creando il COSATU che raccoglie tutti i sindacati sudafricani e avvia una
campagna sistematica di scioperi per paralizzare il paese
• 1984, Il partito progressista federale (PFP) apre le iscrizioni a tutti i cittadini
• 1986-1994, «Guerra civile» de facto e isolamento internazionale
• 1988, Ritiro dall’Angola
• 1994, Fine del regime, Mandela diventa presidente, i crimini del periodo dell’Apartheid vengono giudicati da una Truth
and Reconciliation Commission
La transizione italiana
Politica
• 1975, L’Italia entra nel G-7
• 1979, il PCI smette di sostenere con l’appoggio esterno i governi Andreotti
• 1980, Marcia dei quarantamila e attentato alla stazione di Bologna
• 1982, Presidenza del consiglio Spadolini
• 1981-1991, Egemonia del pentapartito (PSI, PLI, DC, PRI, PSDI), Craxi
presidente del consiglio (1983-1987)
• 1992, Scandalo di tangentopoli, attacchi speculativi contro la lira, l’Italia esce
dal Sistema Monetario Europeo, il Governo Amato attua la manovra «lacrime
e sangue»
• Fine della stagione del terrorismo e inizio di quella delle stragi di Mafia,
culminata negli attentati contro Falcone e Borsellino e gli attentati esplosivi
del 1992-1993
• 1992-1994, Fine della Prima repubblica, emersione della Lega Nord e di
Berlusconi come nuovi attori politici, il PCI si trasforma nei PDS e in
Rifondazione comunista
Economia e società
• 1980-1990: Crescita del PIL 2,7%; inflazione 14%; debito/PIL: dal 56,86% al
94,65% (a sinistra in basso)
• Mutamento del sistema industriale: crescita della piccola e media impresa
manifatturiera nel NEC (Nord-Est centro), con particolare focus sui beni di
consumo (moda, arredamenti, meccanica) e affermazione del «made in
Italy» come brand globale
• Parziale ristrutturazione dell’IRI
• Divorzio della Banca d’Italia dal Tesoro (1982)
• Esplosione del debito pubblico
• L’Italia diventa terra di immigrazione
Per saperne di
più
Libri
Andrea Graziosi, L' Urss dal trionfo al degrado. Storia
dell'Unione Sovietica 1945-1991, il Mulino, 2011
Ottavio Barriè, Dalla guerra fredda alla grande crisi. Il nuovo
mondo delle relazioni internazionali, Il Mulino, 2013
Umberto Gentiloni-Silveri, Storia dell'Italia contemporanea
1943-2019, il Mulino, 2020
Film, serie e documentari
Goodbye Lenin (GER, 2003)
Deutschland ‘83, Deutschland ‘86 (GER, USA 8 episodi e 10
episodi)
Invictus (USA, SA 2009)
Il divo (ITA, 2008)

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