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Francesco Simoncelli
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2011-2014 The Fielder. All rights reserved. Property of Ace Blazon Ventures Ltd.
1. Introduzione!
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Al cuore delleconomia moderna esiste ununica teoria che in tutti questi anni ha
guidato le politiche degli Stati e delle banche centrali e gli insegnamenti nelle aule
accademiche: la teoria keynesiana. Le azioni intraprese per combattere le recessioni, per
stabilizzare leconomia, per metter mano ai bilanci hanno sempre fatto riferimento agli
insegnamenti promulgati per la prima volta nel 1936, quandapparve la Teoria generale
delloccupazione, dellinteresse e della moneta. La stampa plaude ogniqualvolta i dirigenti
politici parlano in questi termini, perch ci vuol dire un aumento della spesa. E molto
probabilmente incentivi alleditoria. Siamo di fronte a una delle pietre miliari della storia
del pensiero economico che hanno pi influenzato il corso degli eventi dellessere umano
nellultimo secolo. Grazie alle teorie keynesiane o, meglio, a quelle neokeynesiane
propagandate da Paul Samuelson, gli Stati hanno trovato terreno fertile per radicare
meglio la propria presenza nellimmaginario collettivo come entit salvifiche. Attraverso
le loro decisioni politiche possibile arrivare alla salvezza economica, e perci devono
essere legittimati ad avere carta bianca in quei momenti in cui sono richieste decisioni
drastiche. Quanto c di vero in queste asserzioni?!
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2. Prima del keynesismo!
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La teoria keynesiana arriv in un periodo di grande caos finanziario ed economico,
per il quale i vari Stati del mondo avevano gran parte delle responsabilit, avendo speso
oltre le proprie capacit e abusato della stampante monetaria. Il 1914 lanno dello
spartiacque, quello in cui il pensiero economico tradizionale viene messo da parte per fare
spazio alle irresponsabilit e demenze della guerra mondiale. Tutti i Paesi del mondo
seguono la stessa linea dazione: spesa in disavanzo. Il sistema aureo (gold standard) era un
intralcio per questa linea dazione, quindi gli Stati ne sospesero il ruolo di mezzo di
scambio. Stampare carta era pi facile; inoltre, i debiti di guerra potevano esser accollati
alle nazioni perdenti. Nonostante ci, alla fine della prima guerra mondiale, tutte le
nazioni del mondo ne uscirono con le ossa rotte, soprattutto economicamente, perch
pensarono di tornare al sistema aureo ai tassi di cambio prebellici.!
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di ripulirsi dagli errori precedenti; ma lo Stato non brilla per arguzia e intelligenza.
Montagu Norman, capo della Banca dInghilterra allepoca, invit lamico statunitense
Benjamin Strong, capo della Fed di New York, a persuadere il presidente della Federal
Reserve a pompare lofferta monetaria del Paese, cos da evitare un assalto alle riserve
auree britanniche. Strong mor nel 1928, e fino a quella data riusc a esaudire il desiderio
dellamico. Poi la Fed smise di creare denaro, e questo incanal leconomia statunitense
verso il crollo azionario del 1929.!
Il suo mandato scadde nel 1922, e con lui mor una parte di quel rigore ideologico e
morale verso la libert che caratterizz gli Stati Uniti delle prime colonie. Infatti,
lInghilterra torn al sistema aureo nel 1925, e da allora la Fed inizi la corsa verso
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lespansionismo artificiale perpetuo. Questa strategia andava a tutto vantaggio dello Stato,
che si trovava a poter ampliare la propria sfera dinfluenza incamerando i frutti
dellinflazione grazie alla Fed e quelli del clientelismo grazie alla spesa in disavanzo.!
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Fu da questi semi che germogli il keynesismo. Politici e banchieri centrali
sapevano dessersi spinti oltre e di non poter pi tornare indietro, quindi avevano bisogno
di una giustificazione agli occhi della popolazione.!
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2011-2014 The Fielder. All rights reserved. Property of Ace Blazon Ventures Ltd.
Dopo tutte queste nuove strategie e la sospensione del sistema aureo, la grande
depressione avrebbe attanagliato il Paese per altri 15 anni. Nel 1948, infatti, con
labolizione delle regole imposte dal New deal e con un taglio della spesa pubblica del
~60%, leconomia statunitense pot riprendersi dagli squilibri accumulati in passato. Solo
in quellanno, la produzione del settore privato aument di un terzo, e dopo 18 anni gli
investimenti privati di capitale videro finalmente il segno positivo. Come spiega Higgs nel
suo articolo Regime Uncertainty: Why the Great Depression Lasted So Long and Why
Prosperity Resumed after the War, non furono le misure adottate da Roosevelt a far tornare
gli USA su un cammino di prosperit, bens laffievolimento della presa statale sul
mercato.
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Larrivo della Teoria generale di Keynes rappresent una manna dal cielo. I dirigenti
politici si sarebbero trovati per le mani una dottrina che avrebbe predicato esattamente il
loro corso dazione: controllo centrale delleconomia, irresponsabilit fiscale, consumismo
sfrenato. Passo dopo passo, le mani dello Stato erano finite sulleconomia, conquistandone
ogni giorno un pezzo in pi. Erano state fatte troppe promesse, e le risorse per mantenerle
non cerano. Si scelse la via pi facile nel breve termine: ignorarle. Come? Sei parole, le
pi insensate e irresponsabili mai pronunciate nella storia del pensiero economico: Nel
lungo periodo saremo tutti morti. La classe dirigente aveva ora la giustificazione che
tanto bramava dalla classe accademica; poteva innalzare un simbolo attraverso il quale
continuare ad agire secondo i propri capricci. Il prezzo da pagare sarebbe stato salato. Ma
non sarebbe arrivato allora. Cerano carriere da seguire. Denaro da raccogliere. cos che
il mondo ha abbracciato il keynesismo.!
Per esser liberi dagire in tal modo, gli Stati dovevano innanzitutto liberarsi dalle
manette delloro, cos da poter gestire una moneta elastica e manipolarne lofferta, il
tasso dinteresse e il valore di cambio nei mercati esteri. Queste prescrizioni erano
necessarie perch potevano garantire un certo ammontare di spesa pubblica da usare per
investimenti e per far lavorare un bacino crescente di lavoratori. Keynes stava
chiaramente sovvertendo labbicc delleconomia, ma ci non importava: la sua era una
giustificazione plausibile alloperato di una classe dirigente disposta a far di tutto pur di
rimanere al proprio posto.!
Non solo credeva che economisti brillanti come lui potessero aiutare i politici a
uscire da situazioni difficili, ma accusava il libero mercato desser incapace di ripulire
lambiente economico dagli errori accumulati. Domanda e offerta passavano in secondo
piano, lasciando campo libero ai capricci di una cerchia dindividui che si ritrovavano
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Lillusione di poter conferire un alone magico alla spesa del governo forviante. Lo
Stato si appropria delle risorse che spende attraverso la coercizione, quindi non deve fare
alcuna fatica per guadagnarsele. Espande solamente la sua sfera dazione cercando di
capire, attraverso il suo punto di vista ristretto, che cosa pu essere utile alle persone.
Inutile dire che fallisce miseramente.!
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5. Rincarare la dose
Oltre alla spesa pubblica e ai prestiti, la classe dirigente venne incitata, nella Teoria
generale, a manipolare i tassi dinteresse armeggiando con lofferta di moneta [3]:!
Il giusto rimedio per il ciclo economico non si deve cercare abolendo i boom e quindi
facendoci navigare in uno stato di semidepressione; ma si deve cercare abolendo le
depressioni per mantenerci in uno stato permanente di quasi-boom.!
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Questa politica tenta di ridurre gli interessi sui debiti attraverso una tassazione
indiretta della popolazione, mascherando una linea dazione truffaldina con una patina
daltruismo. Giacch la tassazione diretta rende visibile il dolore economico, la classe
dirigente parla di giustizia sociale quando deve ricorrere alla stampante monetaria,
promettendo un eldorado di prosperit a tutti coloro che si fideranno dei loro eletti. In
realt, in virt delleffetto Cantillon, i piccoli risparmiatori verranno pesantemente
puniti, mentre verranno premiati, ad esempio, i possessori dazioni.!
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Lillusione di un miglioramento delle condizioni economico-finanziarie dura solo
temporaneamente, o almeno finch i prezzi non si aggiustano al nuovo equilibrio,
riportando a galla la situazione iniziale con tutta una serie di nuovi problemi. Sopprimere
i tassi dinteresse attraverso uno stimolo dellofferta di moneta distorce la struttura della
produzione e dei finanziamenti, lanciando nel panorama economico il falso segnale
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secondo cui i risparmiatori sono ancora disposti a elargire nuovi fondi. un bluff;
lespansione monetaria in un sistema monetario fiat non coperta da risparmi reali, e
deva le risorse scarse verso attivit che molto probabilmente le sprecheranno.!
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Una volta che il nuovo denaro scorre nelleconomia pi ampia, i prezzi si aggiustano
al margine fino a intaccare ogni settore; si viene a creare una situazione alquanto
sgradevole per coloro che ricevono per ultimi (o non ricevono affatto) il denaro fiat di
nuova creazione. Ci richiede lulteriore intervento del governo, che impone controlli dei
prezzi nel vano tentativo di tappare una falla con un dito. Leconomia inizia a viaggiare su
binari separati: uno ufficiale (manipolato), uno ufficioso (mercato nero). Questultimo
tenta di sopperire ai desider degli attori di mercato, i quali attraverso le loro azioni
mantengono vivo il libero mercato. Bench le prime fasi della produzione possano vedere
un miglioramento dal punto di vista dei costi e dei salari, questo stato di cose non rimane
sempre cos, perch a unespansione artificiale del denaro fiat non segue un aumento della
produzione, la quale viene deviata verso settori non richiesti dalle necessit sane degli
attori economici. Scrive Ludwig von Mises [4]:
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Il corso espansionistico non sostanzialmente influenzato dal fatto che alla sua vigilia
vi siano capacit inutilizzate, scorte eccedenti invendute e lavoratori disoccupati.
Supponiamo che vi siano attrezzature non usate per lestrazione del rame, scorte di
rame invendute e lavoratori disoccupati delle miniere cuprifere. Il prezzo del rame sia a
un livello al quale lestrazione non conveniente per alcune miniere, i cui lavoratori
vengano licenziati; vi siano speculatori che si astengano dal vendere le loro scorte. Ci
che necessario per rendere nuovamente redditizie queste miniere, per dar lavoro ai
disoccupati e per esitare le scorte senza ridurre i prezzi al di sotto di costi di produzione,
un incremento p dellammontare di beni capitali disponibili, abbastanza grande perch
ne segua un aumento dellinvestimento, della produzione e del consumo tale da
provocare un aumento adeguato nella domanda del rame.!
Se peraltro questaumento non appare, e gli imprenditori, illusi dallespansione del
credito, agiscono nondimeno come se p fosse realmente disponibile, le condizioni sul
mercato del rame durante lespansione sono come se p fosse stato realmente aggiunto
allammontare dei beni capitali disponibili. Ma tutto ci che s detto circa le inevitabili
conseguenze dellespansione del credito vale anche per questi. La sola differenza che,
per il rame, lespansione inadeguata della produzione non occorre sia raggiunta con la
sottrazione di capitale e lavoro da impieghi in cui questi avrebbero soddisfatto meglio i
bisogni dei consumatori. La nuova espansione incoccia in un cattivo investimento di
capitale e di lavoro gi influenzati dallespansione precedente che il processo di
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In realt, il vero spettro che aleggia durante i periodi in cui la classe dirigente tenta
di reflazionare leconomia attraverso uno stimolo monetario non quello di costi e prezzi
in aumento nel presente, bens di un loro ulteriore aumento nel futuro. Quando i
banchieri centrali avviano le rotative per mantenere artificialmente in piedi investimenti
decotti, lo fanno in un panorama perlopi deflazionistico. [5] Quando il denaro di nuova
creazione, dopo un certo lasso di tempo, inizia a fluire nelleconomia pi ampia, ha un
effetto antideflazionistico, non inflazionistico. In un certo modo, rassicura la
popolazione: scongiura un aumento futuro dei prezzi facendole credere che i prezzi non
scenderanno pi.!
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Questa situazione temporanea perch, al continuo fluire del nuovo denaro, il
panorama economico inizia a esser pungolato dagli effetti inflazionistici dellespansione
monetaria. Se la testardaggine dei pianificatori centrali li conduce a creare quantit
sempre crescenti di denaro e credito, il processo finisce per sfuggir di mano, portando a
uningente svalutazione della valuta nazionale (a tutto vantaggio delle nazioni estere, le
quali, se si sono astenute dal perseguire politiche simili, possono comprare merci e servizi
a prezzo scontato). Sovvenzionando indirettamente il mercato estero, quello interno inizia
a subire gli aumenti dei costi derivanti da uninflazione dei prezzi perpetua.!
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Linsostenibilit della situazione generata dal denaro fiat porta la realt a scontrarsi
con lillusione monetaria, generando un solo possibile evento: aumento dei tassi
dinteresse. Infine, anche i salari subiscono le stesse pressioni, perch, come scrisse Adam
Smith, sebbene i salari dei lavoratori siano pagati in denaro, il loro reddito reale [] non
consiste nel semplice denaro, ma nel valore del denaro; non nei pezzi di metallo, ma in ci
che si pu acquisire con essi. [6] Le misure monetarie servirebbero solo ad abbassare il
costo della manodopera in modo silenzioso senza che gli interessati se ne possano
accorgere.!
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La Teoria generale, come abbiamo detto, rappresentava un ribaltamento delle teorie di
libero mercato che fino al 1914 avevano garantito una certa prosperit alla popolazione
americana, ma che nella grande depressione furono messe in discussione, dato il
persistere della stessa. Keynes accusava il libero mercato di non esser in grado di ripulire
il panorama economico dagli errori commessi in precedenza, creando una serie di risorse
inattive senza uno scopo. Queste risorse comprendevano il mondo del lavoro. Sebbene la
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Teoria generale sia stata seguta da altri libri (come The Great Depression di Lionel Robbins
nel 1934) che davano una spiegazione alla grande depressione con approcci diversi,
Keynes ottenne tutte le attenzioni. ovvio: giustific tutto quello che fino a quel momento
avevano fatto i governi contrarre deficit. Sebbene Keynes avesse affermato che la sua
teoria era di carattere generale e applicabile in periodi transitori, i suoi discepoli si
spinsero oltre, facendole assumere un carattere permanente.!
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Ma che cosa succederebbe qualora, per esempio, lo Stato ritirasse la propria
influenza diminuendo spesa, tasse e finanziamenti attraverso i prestiti? Secondo i
keynesiani, ci sarebbe una recessione. Questo vero nel breve termine: la disoccupazione
aumenterebbe. Ma cambierebbero anche i destinatari della spesa degli individui, i quali si
ritroverebbero molti pi fondi in tasca. Il mercato non presenta risorse inattive, ma
individui che scelgono che cosa (non) fare. Le interferenze della pianificazione centrale
canalizzano i lavori verso settori della produzione praticamente inefficienti, i quali non
solo drenano risorse, ma inglobano sempre pi manodopera che sar destinata alla
disoccupazione nella fase di bust. La resa dello Stato a intervenire ulteriormente non
dobbiamo definirla come recessione, bens come il superamento stesso della recessione.
Una volta che vengono liquidati quegli investimenti decretati dal mercato come
improduttivi, saranno sostituiti da attori economici che invaderanno la scena e faranno ci
per cui esistono gli imprenditori: soddisfare il cliente.!
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Avendo pi soldi in tasca e una visione pi chiara dellambiente economico (scevra
da interferenze centrali), gli individui faranno le loro scelte premiando quelle attivit che
pi soddisfaranno i loro desider. Labbassamento del costo della manodopera, dovuto
alla riallocazione delle risorse umane, sar controbilanciato nel tempo da un potere
dacquisto stabile della moneta e da una produzione industriale in rapida ascesa. Il
keynesismo poggia su un grande inganno: La spesa pubblica pu far funzionare il
mercato, mentre non pu farlo quella dei privati.
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6. Say o non Say
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Un prodotto terminato offre da quellistante uno sbocco ad altri prodotti per tutta la
somma del suo valore. Difatti, quando lultimo produttore ha terminato un prodotto, il
suo desiderio pi grande di venderlo, perch il valore di quel prodotto non resti morto
nelle sue mani. Ma non meno sollecito di liberarsi del denaro che la sua vendita gli
procura, perch nemmeno il denaro resti morto. Ora, non ci si pu liberare del proprio
denaro se non cercando di comprare un prodotto qualunque. Si vede, dunque, che il
fatto solo della formazione di un prodotto apre allistante stesso uno sbocco ad altri
prodotti.!
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A prima vista sembrerebbe un dilemma riconducibile alluovo e alla gallina. In
effetti, le persone vorrebbero sempre saziare la loro fame attraverso un buon pranzo. Il
problema : se lo possono permettere? Che cosa possono offrire in cambio al contadino, ad
esempio, per entrare in possesso delle sue merci? Ad esempio, per permettere al contadino
dallevare i capi di bestiame che producono latte e carne, coloro intenzionati ad acquistare
i suoi prodotti potrebbero costruirgli un recinto di legno in cui far pascolare gli animali. La
produzione di una cosa (recinto/offerta) permette a un individuo dacquistare vettovaglie
(latte o carne/domanda).!
Qui in gioco ci sono i desider degli attori economici che, entrando in uno scambio,
cercano dentrare in possesso di quegli oggetti che pi daranno loro soddisfazione. Sono
loro, quindi, che decidono come allocare le risorse nel panorama economico.
Immaginiamo ora che qualcuno sia in grado di creare un mezzo di scambio dal nulla.
Perch darsi la pena di produrre qualcosa, quando si pu avviare uno scambio fasullo
(qualcosa in cambio di niente)? Viene quindi a mancare un pezzo della produzione
(offerta) e, pi questa convinzione dello scambio fasullo permea lambiente economico,
pi la produzione incasser colpi deleteri.!
La legge di Say ha smesso desser vera? Non credo proprio. Nellequazione del libero
mercato s inserito un parametro esterno che perturba lequilibrio tra domanda e offerta,
creando squilibri crescenti e duraturi se non ripuliti. Infatti, il produttore che entrato in
possesso di beni in cambio di cartamoneta priva di valore ha diminuito la ricchezza della
societ, perch ha consumato quegli asset. Nonostante linterdipendenza di tutte le attivit
economiche, Keynes si sbagliava quandaffermava che era il consumo la loro forza
motrice. la produzione.!
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un punto di saturazione in cui il mercato si rende conto che la strada intrapresa allinizio
di questo processo non sostenibile: troppo denaro a caccia di troppo pochi beni.
necessaria uninversione, col conseguente abbandono della cartamoneta come asset
affidabile negli scambi. Tutti coloro che hanno invece creduto nella potenza della
cartamoneta e hanno costruito attivit basate su di essa vanno falliti. Non sono altro che
gli investimenti improduttivi di cui abbiamo parlato prima, e le risorse umane attirate
in questi business devono essere riallocate altrove non appena il tessuto economico si
riprende da tale shock. Questo processo richiede due cose essenziali: tempo e flessibilit.!
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7. Tempi moderni!
Oggigiorno, la maggior parte delle persone non d peso alle politiche implementate
dallo Stato. Avendolo riconosciuto come entit salvifica, accetta perlopi passivamente le
ricette dei suoi organi decisionali in merito ai vari problemi affrontati dalla societ. Le
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Gli stimoli monetari senza precedenti cui abbiamo assistito fin dallo scoppio della
bolla immobiliare statunitense sono qualcosa di mai visto prima nella storia
delleconomia. Queste misure hanno spiazzato il mondo accademico, che si ritrova suo
malgrado a sostenere una linea dazione mai tentata prima dora. In realt, tutto ci
sottolinea come le intenzioni dello Stato fossero ben altre rispetto a quelle propagandate
nel corso degli anni. Il mondo accademico stato innalzato agli allori della fama per il suo
sostegno; ora ne pagher le conseguenze. inutile sbracciarsi dicendo che, questo, Keynes
non lavrebbe mai approvato: questo invece esattamente lesito della sua giustificazione
originale. Il mondo accademico, nonostante qualche titubanza, intrappolato nelle
disilluse strategie autodistruttive dello Stato. Anchesso intrappolato nelle sue stesse
menzogne. I keynesiani sono intrappolati in quello stesso sistema che per anni hanno
difeso. Periranno insieme a esso. Quando accadr, gli austriaci saranno l a ricordare: Ve
lavevamo detto, e vi avevamo detto anche perch.!
La ZIRP che la maggior parte dei Paesi sta perseguendo, seppur apparentemente
benefica nel breve periodo, porta con s i semi della sua stessa distruzione. In un ambiente
pervaso da tassi artificialmente bassi, gli investitori sono alla disperata ricerca
dinvestimenti che possano render loro un ritorno decente. Questo li spinge sempre di pi
verso quegli asset altamente pericolosi, emessi da imprese bisognose di finanziamenti in
un ambiente pervaso da tassi bassi. Anche le banche sono dei giocatori in questo mercato,
dato il tasso dinteresse reale negativo. C fame di rendimenti nel mercato doggi, e
questa fame sta direzionando la banderuola verso unerrata valutazione del rischio. Il
risultato sar un nuovo bust, poich la manipolazione del tasso dinteresse conduce
sempre a distorsioni economiche e squilibri artificiali nel sistema dei prezzi. Ogni boom
pu anche esser differente, ma la caratteristica comune rimane sempre la politica
monetaria allentata da parte della banca centrale.!
Alla fine le bolle scoppiano sempre, portandosi dietro il loro carico derrori e
manipolazioni. Pi si ritarda questinevitabilit, pi dolore economico sar percepito.
Perch? Quattro parole: non esistono pasti gratis. Uno scambio di qualcosa per niente
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8. Conclusione!
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Il keynesismo sar chiamato al banco dei testimoni per rispondere delle proprie
colpe: la giustificazione di un positivismo presumibilmente saggio consegnato nelle mani
della pianificazione centrale. Il treno delleconomia lanciato a tutta velocit verso un
cavalcavia in fiamme. I banchieri centrali non sanno come fermarlo. Il compito dei
keynesiani di far credere ai passeggeri che il fumo che si vede in lontananza quello di
una grigliata che li aspetta arrivati in citt. Stanno sudando freddo. Sanno che cosa li
aspetta. Lhanno sempre saputo.!
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[1] Antony Davies, Bruce Yandle, Derek Thieme, Robert Sarvis, The U.S. Experience with Fiscal
Stimulus: A Historical and Statistical Analysis of U.S. Fiscal Stimulus Activity, 19532011, aprile 2012.!
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[2] Ludwig von Mises, Il caos pianificato, in appendice a Id., Socialismo. Analisi economica e sociologica.!
[3] John Maynard Keynes, The General Theory of Employment, Interest, and Money, Amherst (NY),
Prometheus Books, 1997, p. 322.!
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[4] Ludwig von Mises, Lazione umana, capitolo XX, sezione 9.!
[5] Allo scoppio di una bolla alimentata dal denaro fiat, sinnesca un processo purgativo che fa calare
bruscamente i prezzi di quegli asset che avevano beneficiato dellespansione monetaria. Le forze di mercato
riportano i prezzi laddove sarebbero dovuti stare in assenza di una manipolazione artificiale. Il buon
economista non dovrebbe tifare per o lodare questo tipo di deflazione, perch il risultato dinterferenze
esterne nelle decisioni individuali degli attori economici. Dovrebbe limitarsi a dire che questo non che il
risultato inevitabile di un boom artificiale alimentato dalla stampante monetaria. Un evento doloroso ma
necessario. Discorso diverso per la deflazione dei prezzi in un sistema aureo, la quale non che il risultato
augurabile di un aumento dellofferta di beni e servizi di un Paese a fronte di unofferta di moneta pressoch
stabile. Cfr. George Selgin, A Plea for (Mild) Deflation.!
[6] Adam Smith, An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations, Londra, 1796, libro I, p.
440.!
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Francesco Simoncelli, Economics Paper #1.1: Teorie per il fallimento - Gli errori
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