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Seconda Università degli studi di Napoli

Facoltà di Medicina e Chirurgia


Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia

CI di Malattie dell’Apparato Locomotore, Medicina


Fisica e Riabilitazione

LEZIONI DI MEDICINA
FISICA E RIABILITAZIONE
Francesca Gimigliano Scaricato da SunHope
Medicina Fisica e Riabilitazione

Medicina Fisica Riabilitazione

 Specialità medica che  Il ritorno della funzione


concerne l’uso di agenti dopo una malattia o un
fisici, apparati meccanici trauma, spesso mediante
e manipolazioni con l’assistenza di personale
finalità riabilitative medico specializzato

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Strumenti della riabilitazione

 Esercizio terapeutico
 Terapia fisica
 Tecniche complementari
 Terapia occupazionale
 Tecniche educazionali
 Terapia neuropsicologica

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TERAPIA FISICA
Classificazione
 Termoterapia (calore terapeutico, diatermia, US, crioterapia)
 Idroterapia
 Terapia luminosa (UV, IR, Laser)
 Iontoforesi, sonoforesi e correnti interferenziali
 Elettroterapia
 Magnetoterapia
 Tecarterapia
 Onde d’urto
 Massoterapia
 Manipolazioni
 Trazioni
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 Terapie complementari (agopuntura, osteopatia e chiropratica)
Termoterapia
Il calore
Il calore è una forma di energia esistente in natura e
può originare dalla trasformazione di energia
meccanica, chimica, elettrica o luminosa.

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Termoterapia

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Elementi di una prescrizione di
termoterapia

 Indicazione/diagnosi
 Modalità
 Sede di applicazione
 Intensità
 Durata
 Frequenza

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Fattori da considerare nel
selezionare una modalità
 Tessuto bersaglio
 Profondità desiderata di riscaldamento o raffreddamento
 Intensità desiderata di riscaldamento o raffreddamento
 Habitus del paziente (es. quota di sottocute)
 Comorbidità (cancro, vasculopatia, neuropatia, etc)
 Particolarità del paziente (impianti metallici, pacemaker,
intolleranza al freddo, etc)
 Età (es. cartilagini di accrescimento fertili)
 Sesso (es. gravidanza)

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Calore terapeutico
Effetti
 Emodinamici
 Innalzamento soglia del dolore
 Incremento metabolismo
 Riduzione scarica fusi neuromuscolari
 Incremento allungamento plastico delle fibre
collagene (caldo + stretching)

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Effetti emodinamici del calore

 Incremento flusso sanguigno


 Riduzione flogosi cronica
 Incremento flogosi acuta
 Incremento edema
 Aumento sanguinamento

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Effetti emodinamici
 Il flusso ematico aumenta a causa della dilatazione
arteriolare e capillare.

 È aumentato il grado di filtrazione e di diffusione


attraverso le membrane biologiche per maggiore
permeabilità della membrana capillare.Scaricato da SunHope
Effetti neuromuscolari del calore

 Aumento frequenza di scarica delle fibre Ia (fuso


neuromuscolare)
 Diminuzione di frequenza di scarica delle fibre II
(fuso neuromuscolare)
 Aumento di frequenza di scarica delle fibre Ib
(organo tendineo del Golgi)
 Aumento della velocità di conduzione del nervo

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Effetti neuromuscolari

L’organo tendineo del


Golgi, quando riscaldato,
aumenta la sua frequenza
di scarica.
Lo spasmo muscolare è
ridotto per effetto dei
maggiori impulsi inibitori a
partenza dall’organo
tendineo del Golgi.
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Effetti del calore sul
tessuto connettivale e articolare

 Aumento estensibilità tendinea


 Aumento attività collagenasica
 Diminuzione rigidità articolare

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Altri effetti del calore

 Diminuzione dolore
 Rilassamento generale

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Calore terapeutico

 Il livello della temperatura tissutale da raggiungere


per ottenere effetti terapeutici è compreso in un
range di 40-45 ° C.
 La durata dell’aumento della temperatura tissutale
varia per le diverse tipologie di calore terapeutico
da circa 5 a 30 minuti.

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Calore terapeutico
Indicazioni

 Patologie muscolo-scheletriche (tendiniti, tenosinoviti,


borsiti, capsuliti, etc)
 Dolore (cervicale, lombare, miofasciale, neuroma,
nevralgia post-erpetica, etc)
 Artropatie
 Contratture
 Rilassamento muscolare
 Infiammazione cronica

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Calore terapeutico
Controindicazioni

 Flogosi acuta
 Diatesi emorragica e turbe coagulative
 Insensibilità cutanea (TVM)
 Incapacità a comunicare il dolore (demenza)
 Cattiva termoregolazione (uso neurolettici)
 Neoplasie maligne
 Aree ischemiche (arteriopatia)
 Cute atrofica (uso prolungato di cortisonici)
 Tessuto cicatriziale immaturo
 Gravidanza
 Ferite aperte e lesioni cutanee infette
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Calore terapeutico
Modalità di somministrazione e penetrazione tissutale

 Per conduzione (contatto fisico tra superfici)


 Per convezione (liquidi e gas)
 Per conversione (trasformazione di altre forme
di energia in calore)

Superficiale e
profondo
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Calore superficiale

 Conduzione
Impacchi caldi
Paraffina
 Irradiazione
Lampade da calore
 Convezione
Fluidoterapia
Idroterapia

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Impacchi caldi
 Hydrocollator (biossido di silicio in impacchi di tela
immersi in vasche a 75°C e poi applicati su più
strati di asciugamani isolanti; durata 30 minuti).
 Precauzioni: non giacere

sull’impacco (rischio di ustioni


sulle prominenze ossee)

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Bagni di paraffina

 Miscela costituita da cera di paraffina e olio


minerale in rapporto 6:1
 Metodi di applicazione: immersione temporanea o

immersione completa; applicazione con


pennello.
 Controindicazioni: ferite aperte

e aree infette

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Paraffin Bath
Agenti Termici Radianti
Infrarossi (calore superficiale)

 Distanza lampada-cute : 45-60cm

 Durata : 20-30 minuti

 Lunghezza d’onda: 770-12500 nm

 Profondità: 2 cm

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Infrarossi

 Indicazioni: postumi di traumi, artrosi cervico-


dorso-lombare, piaghe da decubito, presenza
di contratture muscolari.
 Controindicazioni: stati flogistici acuti,
neoplasie, emartri, idrartri, ipersensibilità,
fotosensibilità, fotoinvecchiamento,
fotocarcinogenesi, xerosi cutanea

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Lampada a infrarossi

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Idroterapia
 Applicazione esterna di acqua calda o fredda, in
qualsiasi forma, per il trattamento di una patologia

 Forme di idroterapia:
 Bagni di idromassaggio
 Vasca di Hubbard
 Carrello da doccia
 Bagni di contrasto
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Idroterapia
Bagni ad idromassaggio e vasche di Hubbard

 L’acqua è agitata mediante aerazione, la


temperatura è controllata. Si disperde energia
termica per convezione.

BagniAD
BAGNI adIDROMASSAGGIO
idromassaggio Vasche
VASCHE di Hubbard
DI HUBBARD
• Solo una parte del corpo è • In genere è immerso tutto il
immersa. corpo
• Indicazioni: lesioni agli arti o • Temperatura neutra (34-
comunque localizzate 36° C)

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Idroterapia

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Idroterapia
Bagni ad idromassaggio e vasche di Hubbard

 Meccanismo: il corpo (o parte di esso) immerso


subisce una forza verticale antigravitaria uguale a
quella del volume d’acqua spostato, con l’effetto di
diminuire gli stress su ossa e articolazioni.
 Indicazioni: artrosi, traumi muscolo-scheletrici, ulcere,
infezioni cutanee.

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Idroterapia
Carrello da doccia
 Permette un’azione di spruzzo morbido o
un’idroterapia a doccia durante il debridement
meccanico di ustioni a superficie estesa ed altre ferite
in condizioni relativamente sterili.
 È stato creato per ovviare al rischio di contaminazione

che si avrebbe coi tradizionali bagni ad


idromassaggio e vasca di Hubbard.
Vantaggi: • quantità notevolmente inferiori di acqua
• occupa meno spazio
• richiede meno manutenzione rispetto ad
una tradizionale vasca di Hubbard
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Idroterapia
Bagni di contrasto

 Immersione alternata dei segmenti distali degli arti


in acqua calda (42-45° C) e poi fredda (8,5-12,5°
C).
 In genere si effettuano sessioni di 30 minuti,
iniziando con 10 min in acqua calda seguiti da
immersioni alternate di 1 min in acqua fredda e 4
in acqua calda, terminando con acqua fredda per
limitare l’edema.

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Idroterapia
Bagni di contrasto

 Meccanismo: effetti associati alla ciclica


vasocostrizione e vasodilatazione prodotte da
valori estremi di temperatura.

 Indicazioni: malattie reumatologiche, dolore


neuropatico, sindromi dolorose croniche (es. distrofia
simpatica riflessa)

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Calore profondo
 Onde corte
 Microonde
 Ultrasuoni

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Diatermia ad onde corte (Marconi)

 Incremento di T fino a 15° nel grasso sottocutaneo


e da 4° a 6° nel muscolo
 Onde radio ( 27.12 MHz)
 Durata applicazione: 15-30 min.
 Numero sedute: 6-12
 Indicazioni: spasmo muscolare, rigidità articolare,
tendinopatie, borsiti
 Controindicazioni: generali del calore, pace-maker
ed altri tipi di stimolatori elettrici, impianti
chirurgici, lenti a contatto, utero gravido o
mestruante.
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Diatermia a microonde
Radarterapia

 Applicazione: 15-30 min.


 Numero sedute: 6-12
 Frequenza 915-2450 MHz
 Incremento T fino a 10-12° nel sottocute e 3°-4°
nel muscolo
 Indicazioni e controindicazioni: come le onde
corte, con preferenza per muscoli ed
articolazioni più superficiali

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Diatermia a micro-onde

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Ultrasuoni
 Gli ultrasuoni consistono in vibrazioni sonore a
frequenza così elevata (17000 Cicli/sec) da non
essere percepibili all’orecchio umano.
 Sfruttano l’effetto piezoelettrico reciproco del
quarzo o di altri materiali, cioè la proprietà di
dilatarsi e di comprimersi (e quindi emettere
vibrazioni) sottoposti all’azione di cariche elettriche

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Ultrasuoni
 Gli apparecchi sono costituiti da un generatore di
corrente ad alta frequenza, un cavo schermato e una
testina emittente che di solito viene posta sulla zona da
trattare in maniera fissa o mobile (in questo ultimo caso
tra la cute e la testina stessa deve essere interposta
una sostanza grassa o un gel).
 Gli ultrasuoni possono essere usati anche in acqua: la
testina viene immersa nel mezzo idrico a circa 2 cm di
distanza e parallelamente alla porzione da trattare

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Ultrasuoni

 Produce T > 46° nei tessuti profondi (interfaccia


muscolo-osso)
 Onde ultrasonore (0,8-1MHz) che si propagano e
vengono assorbite dai tessuti
 Dosaggio: 0,5-2 w/cmq per 5-10 min. tutti i giorni
o a giorni alterni per 6-12 sedute.
 Tecnica: US 1-2 MHz, intensità 1-3 W/cmq per 5-7
min. una volta al dì per 3-4 giorni di seguito per un
totale di 10 sedute
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Ultrasuoni

 Indicazioni: cheloidi, tendinopatie, borsiti, miositi


ossificanti, spasmi muscolari, dolore muscolo-
scheletrico, nevralgia post-erpetica, rigidità
articolare

 Controindicazioni: generali per il calore, cavità con


liquido (occhio, testicoli, utero gravido), cuore,
portatore pace-maker, sede cervicale, cranio, rachide
dopo laminectomia, tromboflebiti, cartilagine di
accrescimento, osteomielite, neoplasie, presenza di
impianti metallici e non.
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Ultrasuoni

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Generation of Ultrasound
ΠPizoelectric effect - generated by pizoelectric crystals
Πcrystals produce + & - charges when they expand or contract
Πreverse pizoelectric effect
Πoccurs when an electric current is passed through the crystal
Πcrystal expands & contracts at frequencies that produce ultrasound

pizoelectric crystal in transducer head Wavelength (l)

ultrasound
transducer

sound sound
pressure pressure
compression rarefaction

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Crioterapia
Risposte fisiologiche all’applicazione di freddo

 Diminuzione temperatura cute


 Diminuzione temperatura sottocute
 Diminuzione temperatura intramuscolare
 Può durare fino a 3 ore dopo la rimozione
dell’agente raffreddante se l’applicazione è
sufficientemente intensa
 Diminuzione temperatura intra-articolare
 Può durare fino a 2 ore dopo la rimozione
dell’agente raffreddante se l’applicazione è
sufficientemente intensa Scaricato da SunHope
Tissue Temperature Changes with Ice Pack Application to the Calf
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Application 30 min 60 min 90 min W ithdrawl 20 min post

Skin Bierdman and Friedlander,


Arch Phys Ther, 1940
Subcutaneous Tissue
Muscle (at 1.6" tissue depth)

It takes 30 minutes to effect a 6.3 F


temperature reduction in a muscle 1.6"
deep using ice packs
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Crioterapia

 lmpacchi freddi
 Massaggio con ghiaccio
 Immersione in acqua fredda
 Spray raffreddante
 Unità di freddo-compressione

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Cold / Hot Pack

Cold Compression Unit

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Effetti fisiologici del freddo

 Emodinamici
 Neuromuscolari
 Tessuto connettivo ed articolare
 Altri effetti

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Effetti emodinamici del freddo

 Vasocostrizione cutanea immediata


 Vasodilatazione reattiva ritardata
 Riduzione infiammazione acuta

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Effetti neuromuscolari del freddo

 Rallentamento velocità di conduzione


 Blocco della conduzione e degenerazione assonale
per esposizione prolungata
 Riduzione frequenza di scarica delle fibre Ia (fusi
neuromuscolari)
 Riduzione frequenza di scarica delle fibre II (fusi
neuromuscolari)
 Riduzione frequenza di scarica delle fibre Ib
(organo tendineo di Golgi)
 Riduzione di ampiezza del riflesso da stiramento
 Aumento forza isometrica massima
 Riduzione fatica muscolare
 Riduzione temporanea della spasticità
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Effetti del freddo sul
tessuto connettivo ed articolare

 Aumento rigidità articolare


 Riduzione estensibilità tendinea
 Riduzione attività collagenasica

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Altri effetti del freddo

 Riduzione dolore
 Rilassamnento generale

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Inidicazioni del freddo terapeutico

 Patologie muscolo-scheletriche (lesioni traumatiche


capsulo-legamentose, tendiniti, tenosinoviti, borsiti,
capsuliti,etc.)
 Dolore miofasciale
 Dopo alcune procedure di chirurgia ortopedica
 Componente di un protocollo per il trattamento della
spasticità
 Trattamento emergente delle ustioni minori
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Precauzioni per l’uso del freddo
terapeutico
 Intolleranza al freddo
 Neuroaprassia/assonotmesi indotta da crioterapia
 Insufficienza arteriosa
 Disturbo della sensibilità
 Deficit cognitivi o comunicativi che precludono la
comunicazione del dolore
 Criopatie
 Crioglobulinemia
 Emoglobinuria parossistica a frigore
 Ipersensibilità al freddo
 Malattia/fenomeno di Raynaud Scaricato da SunHope
Altre tecniche
 Radiazione ultravioletta
 Iontoforesi
 Sonoforesi
 Laser
 Correnti interferenziali
 Elettroterapia

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Radiazione ultravioletta
 Vibrazioni elettromagnetiche analoghe a quelle della luce
visibile, dalle quali differiscono per la minor lunghezza d’onda
 Lunghezza d’onda: 2000-4000 A°
 Effetti: potere battericida (2537 A°), incremento
vascolarizzazione dei margini di ferita, iperplasia ed
esfoliazione cutanea (peeling), incremento sintesi vit D
 Indicazioni: ferite (settiche e non), dermopatie (psoriasi, acne
follicoliti, rachitismo, osteomalacia)
 Controindicazioni: gravi insufficienze epatiche e renali, lupus,
orticaria, soggetti fotosensibili
 Durata: da 2 a 20-30min controllando il grado di eritema
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Iontoforesi
 Migrazione di particelle dotate di carica attraverso
membrane biologiche per effetto di un campo
elettrico imposto (10-30 mA).
 Permette la somministrazione transcutanea di

farmac i(anestetici locali, FAS, FANS, antibiotici) per il


trattamento dei disturbi muscolo-scheletrici.
 Ben tollerata.

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Sonoforesi

 Utilizzo di ultrasuoni per facilitare la migrazione


trans dermica di farmaci per uso topico (FAS,
anestetici locali) in gel 1%.
I parametri utilizzati sono gli stessi utilizzati
nell’applicazione dell’ultrasuonoterapia
pulsata(1MHZ, 1-1,5W/cm² per 5 min. circa).
Le indicazioni proposte sono: artrosi, borsite,

capsulite, tendinite, distorsioni, fascite, epicondilite,


contratture, neurinomi, aderenze e il tessuto
cicatriziale.
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Laser
(Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation)
 Emissione di fotoni che possono interagire con molecole biologiche
inducendo effetti termici e chimici
 In riabilitazione si usano low-power cold laser (He-Ne, Ga-As).
 He-Ne: effetto diretto 2-5mm, effetti indiretti 10-15mm
 Ga-As: effetto diretto 1-2cm, effetti indiretti fino a 5cm
 Effetti: facilitazione guarigione ferite ed ulcere, incremento fagocitosi
leucocitaria, incremento attività linfoblastica, decremento edema,
riduzione dolore, favorisce callo osseo e rimodellamento cartilagineo
 Indicazioni: ulcere, ferite, contusioni, distorsioni, controllo del dolore (nei
punti di agopuntura o combinato con elettroterapia)
 Controindicazioni: neoplasie maligne, occhio, primo trimestre di
gravidanza,
 Dosaggio: 0,05-0,5 j/cmq in acuto, 0,5-3j/cmq nel cronico per 3-6
trattamenti Scaricato da SunHope
Laserterapia

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Correnti interferenziali (IFC)

Questo tipo di terapia utilizza due segnali di corrente


alternata di frequenza lievemente differente tra loro.
Le due onde possono essere:
infase (interferenza costruttiva: l’onda generata è di
ampiezza uguale alla somma dell’ampiezza delle due
onde)
non in fase(interferenza distruttiva: l’onda risultante è di
ampiezza minore poiché, a causa dell’opposta polarità, si
annullano a vicenda).

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Correnti interferenziali (IFC)

Le correnti IFC hanno una frequenza di 4000/5000Hz.


La maggior parte delle macchine IFC usano da due a
sei applicatori; questi possono essere disposti sullo
stesso piano, come nella regione lombare, o su piani
diversi, come nel caso della spalla.
Indicazioni: patologie muscolo-scheletriche, neurologiche
e nel management dell’incontinenza urinaria.
Controindicazioni: pace-maker, pompe intratecali,
stimolatori midollari, gravidanza, trombosi venosa,
ferite aperte o abrasioni.
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Elettroterapia

Utilizzo della corrente elettrica a scopo terapeutico:

 Elettrostimolazione muscolare
 Elettroanalgesia

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Elettroterapia

Electrical Stimulation
Machine

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Elettroterapia
L’elettricità terapeutica è caratterizzata dalla sua
forma d’onda, ampiezza, durata e frequenza.
Esistono tre tipi basilari di forma d’onda:
 Corrente continua: flusso unidirezionale della carica

senza alcun cambiamento della forma d’onda nel


tempo
 Corrente alternata: flusso bidirezionale di particelle

cariche simmetriche o asimmetriche


 Corrente pulsata: onde bifasiche o monofasiche e

variate o modulate sia in ampiezza, durata e


frequenza. Scaricato da SunHope
Electric Current Waveforms and Modulations

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Elettrostimolazione muscolare
 Incremento della forza muscolare: una
elettrostimolazione prolungata, continua, a bassa
frequenza ( 10 Hz) determina una trasformazione
delle fibre muscolari a veloce contrazione (tipo II
b) in fibre a lenta contrazione (tipo I)
 Incremento della resistenza alla fatica:
cambiamento dell’attività metabolica da
anaerobica con ciclo glicolitico a ciclo aerobico
associato al ciclo di Krebs
 Prevenzione dell’atrofia muscolare: maggiore
rifornimento capillare al muscolo Scaricato da SunHope
Elettroanalgesia

 Agisce attraverso la modulazione del dolore


favorendo il rilascio di polipeptidi e di
neurotrasmettitori: beta-endorfine, dopamina,
encefaline, VIP(polipeptide intestinale vasoattivo),
serotonina.

 Inibisce le fibre dolorifiche mediante stimolazione


delle fibre A di grosso calibro

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Elettroterapia
Altri effetti

 Favorisce la guarigione di ferite e


l’osteogenesi
 Determina benefici effetti psicologici in
pazienti tetra-paraplegici
 Migliora la funzione respiratoria per
stimolazione del nervo frenico

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Elettroterapia
Indicazioni
 Controllo del dolore
 Versamenti articolari
 Edemi interstiziali
 Contrattura muscolare antalgica
 Atrofia muscolare da disuso
 Ferite ed ulcere cutanee
 Disordini circolatori (insufficienza venosa e disordini
neurovascolari)
 Correzione dell’incontinenza urinaria
 Disfunzione dell’eiaculazione Scaricato da SunHope
Elettroterapia
Controindicazioni

 Flebiti e tromboflebiti
 In prossimità del seno carotideo
 In sede cardiaca
 Gravidanza
 Fratture recenti
 Emorragie attive
 Neoplasie maligne
 Aree con ridotta sensibilità
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Elettroterapia
Applicazione

 1-5 min. per trigger point nel dolore cronico di


origine muscolo-scheletrica;
 10-30 min. nel dolore acuto e nei disordini
vascolari
 30-60 min. nelle ferite e nelle ulcere

 2-4 ore per il trattamento dell’edema tessutale


 2-3 sedute settimanali per un minimo di tre
settimane
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Corrente diretta

 Continua (galvanica):
 guarigione ferite ed ulcere cutanee;

 ionoforesi: somministrazione di anestetici locali


(lidocaina all’1%) in neuriti o borsiti; cortisonici
(idrocortisone o desametazone), salicilato, ialuronidasi
nelle condizioni infiammatorie acute e croniche di
origine muscolo-scheletrica;solfato di magnesio per il
rilassamento muscolare e la vasodilatazione; cloruro
di sodio nelle aderenze cicatriziali; acido acetico nelle
tendinopatie calcifiche.
 Durata seduta : 30 min. per una media di 5-10 sedute
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Corrente diretta alternata

 Tempo-modulata: rieducazione muscolare


(elettrostimolazione)
 Ampiezza-modulata: ottenuta mescolando
correnti di due sorgenti differenti (correnti
interferenziali o IFC) per il dolore acuto
superficiale o cronico profondo, patologie
vascolari (Raynaud, insuff. venosa) disfunzioni
urogenitali (incontinenza urinaria)

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Corrente pulsata

 Monofasica:
 basso voltaggio (diadinamiche):risposta
eccitatoria diretta (obsolete);
 alto voltaggio: guarigione ferite,
modulazione dolore (es.. traumi mano),
riduzione spasmi muscolari ed edemi,
rieducazione muscolare e mantenimento
integrità muscolare, prevenzione tvp post-
operatoria

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Corrente pulsata

 Bifasica:
 asimmetrica (faradica): mal tollerata;
 simmetrica: con intervallo di interfase
(intrapulse) utilizzata per stimolazione nervi
periferici e per rigenerazione connettivale e
osteogenesi

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Classificazione delle correnti su
base neuro-eccitatoria
 Microcurrent electrical neuromuscular
stimulation (MENS): bassa frequenza, bassa
intensità sotto la soglia di stimolazione del
nervo; (effetti ed indicazioni controverse);
 Transcutaneous electrical nerve stimulation
(TENS): durata 20-30 min. con sollievo dal
dolore per 2-6 ore. Il trattamento domiciliare
ha una durata che va da 30 min. a 2 ore per
seduta continuando per 3 settimane, con
riduzione graduale nelle successive 8-12
settimane utilizzando le frequenze più idonee
in relazione al tipo di dolore (acuto o cronico)
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Magnetoterapia
 La magnetoterapia utilizza l’applicazione di campi
magnetici per modificare le cariche elettriche e la loro
disposizione spaziale (modifica l’orientamento di ioni e
molecole)
 Durata trattamento: patologie ortopediche 6-8 ore al
giorno
 Indicazioni: pseudoartrosi e ritardi di consolidazione,
osteocondrosi, osteoporosi generalizzata e distrettuale,
arteriopatie e flebopatie (?)
 Controindicazioni: pace-maker, gravidanza, patologie
psicotiche o nevrotiche
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Magnetoterapia

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Tecarterapia
 Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo
 Utilizzo di energia endogena attraverso il richiamo
nell’area di trattamento di cariche elettriche
presenti nei tessuti sotto forma di ioni (cariche di
spostamento)

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Tecarterapia
Meccanismo d’azione

 Il sistema tecar utilizza un generatore di energia


che emette un segnale di radiofrequenza di 0,5
MHz ad una potenza variabile con un massimo di
300 Watt
 L’energia generata viene veicolata all’interno dei
tessuti tramite un elettrodo capacitivo o resistivo che
consente l’interessamento sia degli strati superficiali
che di quelli più profondi del tessuto biologico

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Tecarterapia
Meccanismo d’azione

Il sistema è costituito da:


 un manipolo metallico composto da un elettrodo mobile usato

dall’operatore per trattare la parte interessata, collegato ad


un generatore elettrico
 una piastra fissa - anche essa collegata al generatore - che
viene posizionata a contatto con la cute del paziente, in
prossimità della zona da trattare.

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Tecarterapia
Meccanismo d’azione
 Il trasferimento energetico può avvenire attraverso
due modalità:
 Capacitiva: mediante elettrodi protetti e quindi
isolati con materiale ceramizzato
 Resistivo: mediante elettrodi non protetti e quindi
non isolati
 Il trasferimento energetico utilizzato può essere:
 Basso
 Medio
 Alto Scaricato da SunHope
Tecarterapia
Meccanismo d’azione

La modalità capacitiva:
 L’attrazione e la concentrazione delle cariche si ha

esclusivamente in prossimità dell’elettrodo mobile


capacitivo (isolato) per cui si sviluppa solo nella
sede di applicazione; ciò consente una specificità
d’azione sulle aree da trattare, e una facilità di
controllo dell’area di trattamento

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Tecarterapia
Modalità capacitiva

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Tecarterapia
Modalità capacitiva
Effetti a basso livello energetico:
 aumento delle trasformazioni energetiche

endocellulari con incremento del consumo di


ossigeno
Effetti a medio livello energetico:
 microiperemia capillare, aumento della

temperatura interna
Effetti a alto livello energetico
 aumento della velocità di flusso e della perfusione

ematica con accelerazione del drenaggio linfatico


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Tecarterapia
Modalità resistiva
 Questa modalità consente di risolvere il danno
biologico in tutte le forme di patologia cronica
caratterizzata da degenerazione e fibrosi
 La rivascolarizzazione di queste aree, attraverso
l’aumento della temperatura interna, ripristina un
metabolismo corretto, che restituisce vitalità ai tessuti
 Non produce effetti collaterali di superficie,
l’elettrodo resistivo può essere mantenuto in sede a
lungo ,per raggiungere livelli ottimali di endotermia.

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Tecarterapia
Modalità resistiva
 Si adoperano elettrodi non isolati, la concentrazione
delle cariche elettriche si verifica nei tessuti a più
alta resistenza: tendini, articolazioni e tessuto osseo

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Tecarterapia
Modalità resistiva
Effetti a basso livello energetico:
 incremento termico

Effetti a medio livello energetico:


 maggiore incremento della temperatura

 coinvolgimento dell’osso

Effetti a alto livello energetico:


 aumento dell’effetto endotermico

 aumento del flusso emolinfatico

 precoce riossigenazione dei tessuti lesi

 rimozione dei cataboliti tossici Scaricato da SunHope


Tecarterapia
Effetti fisiologici

 Aumento dell’ estensibilità del tessuto collagene per


riduzione della viscosità
 Riduzione del dolore per liberazione di endorfine
 Riduzione degli spasmi e contratture muscolari
 Aumento della velocità del riassorbimento delle
raccolte emorragiche

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Tecarterapia
Indicazioni e controindicazioni
Indicazioni:
 Tendiniti

 Traumi dell’apparato muscolo-scheletrico

 Algie croniche a carico del rachide

 Coxartrosi

 Condropatie di rotula

 Pubalgie croniche

 Capsuliti adesive

 Sperone calcaneare(fasciti plantari)

Controindicazioni:
 Portatori di pace-meker
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 Gravidanza
Tecarterapia
Applicazione

 Trattamento giornaliero

 10-20 sedute alternando la modalità di tipo


resistivo con quella capacitiva combinata con
massaggio

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Onde d’urto
(Extracorporeal Shock Wave Therapy)
 Onda acustica che si diffonde nei tessuti secondo le
leggi fisiche delle onde, capace di indurre nella
sede anatomica colpita un effetto antalgico, anti-
infiammatorio, decontratturante e riattivante i
processi riparativi.

 Si esegue un ciclo di terapia di 3-4 sedute con un


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tempo compreso tra i 5 e 15 minuti.
Onde d’urto
Meccanismo d’azione
 Perturbazione transitoria che si
propaga nelle tre dimensioni
dello spazio
 Onda acustica caratterizzata
dall’avere sul fronte di
avanzamento una pressione che,
in una frazione di nanosecondi
(10-9), si eleva dalla P
atmosferica fino alla sua massima
ampiezza (generalmente fra i 10
e i 100 MegaPascal), per poi
tornare, passando da valori
negativi, alla P atmosferica Scaricato da SunHope
Onde d’urto
Meccanismo d’azione

Il meccanismo di azione delle onde d’urto è


complesso e, ad oggi, non ancora completamente
chiarito.
Nei suoi principi fondamentali esso può essere
considerato come la risultante di due tipi di effetti:
 Effetti diretti
 Effetti cavitazionali

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Onde d’urto
Effetti diretti

 Sono dovuti all’azione meccanica causata dalla


temporanea pressione positiva che si sviluppa
durante la propagazione dell’onda pressoria;

 Sono strettamente correlati all’impedenza acustica,


evidenziandosi infatti solo all’interfaccia di tessuti
con impedenza acustica differente.

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Onde d’urto
Effetti cavitari
 Si definisce cavitazione l’espansione e l’oscillazione
di bolle di gas, generate da una onda pressoria,
con successiva loro rottura
 Gli effetti cavitazionali si distinguono a loro volta
in: MECCANICI
direttamente correlati alla formazione
dei jet streams cavitazionali

CHIMICI
correlati al rilascio di radicali liberi
conseguente alle alte temperature che
si sviluppano durante la rottura delle
bolle di cavitazione.
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Onde d’urto
Indicazioni
 Dolore cronico
 Borsiti
 Tenosinoviti microtraumatiche (tunnel carpale)
 Tendinosi calcifica
 Tendinite rotulea del ginocchio
 Fascite plantare
 Achillodinia
 Tallonite
 Sperone calcaneare
 Sindrome da Impingment della spalla Scaricato da SunHope
Onde d’urto
Indicazioni
 Periartrite Scapolo-Omerale (calcifica e non)
 Epicondilite
 Pseudoartrosi
 Ritardo di consolidazione di fratture di segmenti
ossei (dopo l’insuccesso del trattamento chirurgico o
dell’uso di apparecchi gessati)
 Induratio Penis Plastica
 Contratture e stiramenti muscolari
 Pubalgia
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TECNICHE EDUCAZIONALI
Biofeedback
E’ un’applicazione terapeutica che utilizza l’ausilio di alcuni
strumenti ( in primo luogo il computer ) per monitorare le
modificazioni fisiologiche che avvengono nel corpo , prima e
durante il ciclo riabilitativo, assicurandone l’ informazione (
feedback ) al paziente , al terapista, al fisiatra . Lo scopo
di questa metodica consiste nel rendere il paziente
consapevole di se stesso e di avere il controllo di alcuni
parametri muscolari e neurologici importanti.

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Biofeedback
La seduta riabilitativa consiste nel posizionare degli elettrodi
sull’arto o sulla fascia muscolare da valutare e , attraverso gli
impulsi sonori e visivi che verranno emessi ( determinati dalla
contrazione attiva del paziente ), si riesce a monitorare e
registrare l’attività neuro-muscolare, rendendo quindi il paziente
stesso consapevole del “proprio corpo” e del suo stato attuale
nelle varie fasi terapeutiche.
 Indicazioni: rilassamento, dolore cronico muscolo-scheletrico,
malattia di Raynaud, incontinenza fecale ed urinaria, medicina
dello sport, stroke, SCI, paralisi cerebrale infantile, traumi
cranici, sclerosi multipla, distonie e discinesie, paralisi
periferiche, patologie ortopediche;
 Seduta: 30-45 min.. per un training da 3 mesi a 2 anni.
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Biofeedback

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