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IL LIBRO GIORNALE
“Il libro giornale deve indicare giorno per giorno le operazione relative all’esercizio dell’impresa” (art.
2216 c.c.).
In questo registro vanno annotate in ordine cronologico le operazione effettuate durante l’anno,
per l’annotazione viene utilizzato il metodo della partita doppia (metodo che verrà approfondito nel
corso di questa lezione).
In passato ogni foglio del libro giornale doveva essere bollato ufficialmente prima di essere usato, ad
oggi, invece, non sussiste più l’obbligo della vidimazione ma devono essere applicate due marche da
bollo ogni cento pagine nel caso di società di persone o ditte individuali, una marca da bollo ogni
cento pagine nel caso di società di capitali.
Lo schema classico del libro giornale è riportato in allegato al termine di questa lezione.
“L’inventario ... deve contenere l’indicazione e la valutazione delle attività e delle passività relative
all’impresa, nonché delle attività e delle passività dell’imprenditore estranee alla medesima.” (art.
2217 c.c.).
È fondamentale per un’impresa sapere in qualsiasi momento quali sono i beni di cui dispone e a
quanto ammonta il loro valore, in modo da poter ricostruire la composizione e l’entità del
patrimonio aziendale. A tale scopo l’azienda redige l’inventario, documento nel quale vengono
elencate tutte le attività e le passività facenti capo all’impresa, nonché la loro valutazione ad una
certa data.
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Le fasi necessarie per la compilazione di un inventario sono le seguenti:
LA PARTITA DOPPIA
Il metodo della partita doppia è la tecnica che viene generalmente utilizzata per registrare ogni
operazione all’interno del libro giornale.
Un conto racchiude un insieme di scritture che si riferiscono tutte ad uno stesso oggetto, ordinate in
modo da evidenziarne la grandezza iniziale e le variazioni successive.
Esistono diverse tipologie di conti (ANALITICI o SINTETICI, DESCRITTIVI o SINOTTICI,A UNA SEZIONE o
A DUE SEZIONI, A SEZIONI DIVISE o A SEZIONI ACCOSTATE), in questo corso per comodità
adotteremo il conto sinottico (non dà informazioni sulla data e sulla causale dell’operazione, ma
indica solo i valori), a due sezioni (una per il dare e una per l’avere) accostate.
Ogni conto ha una propria denominazione che ne identifica l’oggetto (Es: il conto denominato
CASSA, ha come oggetto i movimenti di contante in entrata e in uscita dalla cassa) e un codice
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identificativo. Tutti i conti che compongono il sistema contabile vengono raccolti all’interno di un
registro che viene denominato LIBRO MASTRO.
Adesso che abbiamo definito il concetto di Conto, è possibile fare un esempio per comprendere
meglio il funzionamento della partita doppia:
un’azienda effettua la seguente operazione, acquista della merce per un valore di 100€ e la paga
immediatamente in contanti. Come previsto dal metodo della partita doppia quest’operazione dà
luogo a due registrazioni in sezioni opposte di due diversi conti in modo che il totale dell’Avere risulti
uguale al totale del Dare. I Conti che vengono movimentati sono: la CASSA e MERCI C/ACQUISTI.
Il passo successivo è comprendere come mai un conto va movimentato nella sezione Dare e un altro
nella sezione Avere, quali sono i criteri da seguire?
Per rispondere a questa domanda introduciamo il Sistema del Patrimonio e del Risultato Economico.
Il Sistema del Patrimonio e del Risultato Economico è costituito da un insieme di scritture con le
quali vengono rilevati, nel loro duplice aspetto finanziario ed economico, i fatti gestione allo scopo
di determinare il reddito d’esercizio e il patrimonio aziendale.
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Ogni operazione che un’azienda realizza durante lo svolgimento della propria attività può essere
scomposta in due aspetti:
Conti accesi (aperti) alla liquidità, accolgono il denaro in cassa, i valori bollati, le disponibilità
in c/c bancario e postale e gli assegni ricevuti.
Conti accesi ai crediti e debiti, accolgono sia i crediti e debiti di regolamento (cioè crediti e
debiti che sorgono in occasione di uno scambio in cui il pagamento è differito e quindi
sostituiscono la moneta), sia i crediti e debiti di finanziamento (cioè i prestiti che l’azienda ha
concesso a terzi o ha ottenuto da terzi con lo scopo di finanziarsi).
Conti accesi ai valori finanziari presunti, accolgono valori che risultano essere presunti o
nell’importo o nella scadenza o nella loro manifestazione finanziaria (esempio: ratei, risconti,
fondo rischi su crediti…).
1. Conti di patrimonio netto, accolgono le variazioni del patrimonio netto dell’azienda dovute ad
apporti o prelevamenti da parte del proprietario e ai risultati di gestione (utile o perdita di
esercizio)
2. Conti di reddito, accolgono tutti i conti accesi alle variazioni di costi e ricavi che incidono sulla
formazione del risultato economico di esercizio. Poiché ci sono costi/ricavi di competenza
economica dell’esercizio attuale e costi/ricavi di competenza economica degli esercizi futuri, i
conti di reddito si distinguono in:
2.1. Conti accesi alle variazioni d’esercizio, accolgono i costi e i ricavi di competenza economica
dell’esercizio e le loro rettifiche (Es. Merci c/acquisti, Merci c/vendite, Fitti attivi, Interessi
passivi, Minusvalenze, Plusvalenze…).
2.2. Conti accesi ai costi pluriennali, accolgono i costi e i ricavi derivanti da quegli elementi
materiali e immateriali del patrimonio che partecipano a più cicli economici dell’azienda (Es.
Fabbricati, Macchinari, Brevetti…) e, quindi, influiscono sul reddito d’esercizio attraverso le
quote di ammortamento.
2.3. Conti accesi ai costi e ricavi sospesi, accolgono i costi e i ricavi già rilevati ma di competenza
economica di esercizi futuri (Rimanenze di magazzino, Risconti attivi e Risconti passivi).
I conti finanziari, economici di patrimonio netto, economici accesi ai costi pluriennali ed economici ai
costi e ricavi sospesi vanno nello Stato Patrimoniale, mentre i conti economici accesi alle variazioni
d’esercizio vanno nel Conto Economico.
Ogni operazione quindi, come detto, ha un duplice aspetto che genera una variazione finanziaria
(attiva o passiva) e/o economica (positiva o negativa) dei conti secondo la seguente tabella:
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VARIAZIONI FINANZIARIE VARIAZIONI ECONOMICHE
ATTIVE PASSIVE POSITIVE NEGATIVE
+ denaro -denaro +ricavi +costi
+ crediti -crediti -costi -ricavi
-debiti +debiti plusvalenze minusvalenze
+ ratei attivi -ratei attivi Insussistenze Insussistenze
attive passive
-ratei passivi +ratei passivi Sopravvenienze Sopravvenienze
attive passive
-fondi oneri e +fondi oneri e Aumenti Diminuzioni
rischi rischi patrimonio patrimonio
netto netto
Adesso riprendiamo l’operazione che abbiamo visto in precedenza, l’acquisto da parte di un’azienda
di merce per un valore di 100 € con pagamento immediato in contanti. L’azione si può suddividere in
due aspetti:
Uscita di denaro dall’azienda, che genera una VARIAZIONE FINANZIARIA PASSIVA con
conseguente movimentazione del conto CASSA nella sezione AVERE.
Acquisto di merci, che rappresenta un costo per l’azienda e genera, quindi, una VARIAZIONE
ECONOMICA NEGATIVA da rilevare nel conto MERCI C/ACQUISTI nella sezione DARE.
Conclusa l’analisi del fatto aziendale i dati vanno registrati all’interno del libro giornale e del libro
mastro nel seguente modo (il libro giornale che usiamo è semplificato, con una colonna a sinistra
dove inserire la data dell’operazione, una sezione centrale in cui inserire i nomi dei conti che sono
stati movimentati e due sezioni a destra in cui inserire gli importi in dare e in avere):
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MERCI C/ACQUISTI CASSA
100 100
NOTA BENE: come regola nel Libro Giornale vanno registrati per primi tutti i conti che vengono
movimentati nella sezione Dare e successivamente quelli movimentati nella sezione Avere.
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ALLEGATI
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