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Carbocementazone
Carbonitrurazione
Nitrurazione
Cementazione
Nitrocarburazione
Solfonitrurazione
Borurizzazione
Calorizzazione
Cromatizzazione
Sherardizzazione
CARATTERISTICHE
NITRURAZIONE
CEMENTAZIONE
Elemento chimico:
Sequenza:
Materiale:
Spessore:
Durezza superficiale:
Temperatura:
Durata trattamento:
0,3/0,4 (mm)
Al massimo 2,2 mm
1220 HV
850 HV
550C
950C/850C
40h/50h
6h/8h
Nella foto in basso a sinistra, possibile vedere la superficie di un provino nitrurato, sulla
superficie del provino si nota un piccolissimo strato di coltre bianca. Sulla destra invece
possibile notare la superficie di un provino cementato, si nota infatti la zona in superficie
pi scura perch stata arricchita di carbonio.
INTRODUZIONE ALL'ARGOMENTO :
La nitrurazione un particolare tipo di trattamento termico che consiste nellindurimento
della superficie di un acciaio. Questo processo, permette di migliorare le sue caratteristiche
meccaniche, in particolare la durezza e la resistenza allusura.
TRATTAMENTO DI NITRURAZIONE:
resistente all'usura abrasiva e adesiva, alla fatica e alla corrosione. Questo grazie all'opera
dei nitruri che l'azoto ha formato con gli elementi nell'acciaio. Pertanto possibile
completare la lavorazione di un pezzo prima del suddetto trattamento (ramando le parti che
eventualmente non debbono venire indurite superficialmente), senza la necessit di ricorrere
ad ulteriori lavorazioni, eccezione fatta per la lucidatura delle parti rettificate.
2NH3
2N + 3H2
quindi azoto atomico che diffonde nel ferro. Superati i limiti di solubilit dell'azoto nel ferro
si formano i nitruri di ferro. Il primo nitruro che si forma quello a minor contenuto di azoto
Fe4N, all'aumentare del tenore di azoto assorbito si forma il nitruro Fe2N. La durezza e la
profondit dello strato sono legate alle variabili che regolano tale processo, quindi:
composizione dell'acciaio;
Potenziale nitrurante (legato al grado di dissociazione dell'ammoniaca);
temperatura di trattamento (influenza il grado di dissociazione);
tempo di permanenza.
La prima zona esterna (la zona dei composti), detta per il suo aspetto micrografico:
coltre bianca, costituita da nitruri e da vari elementi di alligazione presenti
nell'acciaio e dal nitruro: Fe2N; questo strato molto duro ma assai fragile ed
pertanto da evitare o minimalizzare al massimo (spessore massimo tollerato minore
di 30 micron);
Data la lenta diffusione di azoto nel ferro alfa necessario un tempo relativamente lungo per
formare spessori la cui profondit di nitrurazione sia sufficiente agli scopi industriali. Un
trattamento normale correttamente eseguito per ottenere uno spessore totale compreso tra
0,2 e 0,4mm richiede un tempo variabile da 40 a 60 ore di permanenza alla temperatura di
regime.
Dallimmagine seguente, possiamo notare due strati diversi, la coltre bianca e lo strato
nitrurato. La coltre bianca molto dannosa per lacciaio in quanto ne abbatte le
caratteristiche meccaniche e gli conferisce fragilit. In alcuni trattamenti termici di
nitrurazione di precisione (aerospaziale), il limite di tolleranza che viene accettato per la
coltre bianca addirittura 0. Questo risultato viene raggiunto tramite lutilizzo di una sonda
che misura il potenziale di dissociazione dellammoniaca e prendendo in considerazione la
pressione, la temperatura, la concentrazione dellammoniaca e lidrogeno prodotto dalla
dissociazione di questa regola lafflusso di ammoniaca nel forno. Fingendo la coltre da:
polmone nitrurante, la quantit di ammoniaca perfetta e non si viene a formare azoto in
eccesso in superficie.
31CrMo12
31CrMow10
34CrAlMo7
41CrAlMo7
750 HV
700 HV
900 HV
950 HV
Gli acciai maraging (un acciaio speciale a base di ferro dalle caratteristiche di elevata
durezza e malleabilit, ma anche di buona tenacit con un comportamento elastico fin
quasi alla rottura).
Si nota che la nitrurazione viene effettuata in 2 parti, che nella tabella vengono chiamate
stage. La prima deve occupare un terzo del tempo totale del processo.
Nella quasi totalit dei casi l'acciaio da nitrurazione viene ordinato allo stato bonificario per
avere caratteristiche meccaniche del cuore soddisfacenti e perch la struttura sorbitica
favorisce il trattamento. evidente che un materiale nitrurato non pu essere sottoposto
all'operazione di tempra in quanto questa comporterebbe un riscaldamento a temperatura
superiore rispetto a quella di nitrurazione con conseguente diffusione dell'azoto verso il
cuore del pezzo e perdita di tenacit.
Occorre inoltre ricordare che la nitrurazione causa un leggerissimo aumento di volume
dovuto alla trasformazione strumentale cui lo strato superficiale soggetto (l'aumento di
spessore o di diametro si aggira da 15 a 35 micron); tale aumento provoca tensioni
superficiali di compressione che favoriscono una crescita considerevole della resistenza a
fatica.
La presenza di molibdeno negli acciai da nitrurazione evita che insorgano fenomeni di
fragilit.
Il trattamento in plasma o nitrurazione ionica uno dei metodi pi innovativi ed efficaci che
vengono utilizzati nella produzione industriale. Considerato il costo elevato, si nitrurano
solo acciai dove il risultato sia tale da compensare la spesa: quindi quelli contenenti cromo,
molibdeno e alluminio (< 1%), che formano nitruri pi efficaci di quelli di ferro. Si
preferiscono inoltre acciai bonificati perch necessaria tenacit al cuore del pezzo e perch
la struttura fine creata con la bonifica facilita la diffusione dell'azoto. Ne sono esempi il
41CrAlMo7 e il 42CrMo4.
Utilizzi pi frequenti: calibri, riscontri, ingranaggeria di precisione, fasce elastiche, alberi a
camme e a gomiti per la nitrurazione in fase gassosa; utensili di acciaio rapido a profilo
costante (creatori, maschi, pettini, punte), acciai inossidabili o per valvole austenitici, alcuni
acciai
per
stampi
per
la
nitrurazione
in
bagno
di
sale.
Si sconsiglia di nitrurare pezzi sottoposti a elevata compressione.
Questo trattamento pu essere riassunto e schematizzato in 5 punti fondamentali:
1. Nel primo punto i pezzi vengono posti in un forno a vuoto (pressione 0,15-1,5 kPa)
nel qule viene mantenuta una differenza di potenziale di circa 300 V e quindi una
scarica elettrica luminescente stabile tra le pareti del forno (anodo) e i pezzi da
trattare (catodo);
2. Successivamente viene fatta affluire nel forno una miscela di gas (azoto e idrogeno,
oppure ammoniaca e idrocarburi), nella quale l'azoto molecolare si dissocia in azoto
atomico ionizzato sotto l'azione della scarica elettrica;
3. Gli ioni di azoto(che sono ioni positivi) verranno cos proiettati contro le superfici
(che sono negative) dei pezzi esercitando su di esse un vero e proprio
bombardamento;
4. Il bombardamento subito dalle pareti, a sua volta, per impatto sulla superficie dei
pezzi, una parte dell'energia cinetica assunta dagli ioni si trasforma cos in calore
causando sui pezzi un innalzamento della temperatura superficiale dell'ordine di 350550C, mentre le parti interne rimangono fredde;
5. Gli ioni di azoto atomico, penetrano in profondit negli strati superficiali (0,10,2mm) e reagiscono con gli elementi metallici di lega formando nitruri che,
rimanendo inglobati nella struttura superficiale, ne determinano l'indurimento.
A livello chimico, quando introduco azoto atomico sulla superficie del pezzo meccanico,
questo viene assorbito dal metallo e va appunto a formare nitruri (Fe4N), molto duri i quali
distorcono il reticolo cristallino. Il meccanismo di rafforzamento che quindi interviene
quindi quello di Orowan, cio il modello che spiega l'indurimento e il comportamento
deformativo di un metallo sottoposto a diversi tipi di deformazioni. In seguito all'evidenza
sperimentale, si nota come nella deformazione di un materiale cristallino sono richieste
sollecitazioni via via crescenti per procedere nella deformazione; si riscontra dunque un
innalzamento del limite elastico del materiale.
Ci deriva dal fatto che, nella loro migrazione, le dislocazioni incontrano ostacoli costituiti
da grani di precipitato (e anche giunti di grano, altre dislocazioni, ecc.) per superare i quali
necessaria una maggiore energia.
Contro questi ostacoli le dislocazioni tendono quindi ad addensarsi (impilamento delle
dislocazioni) ed a curvarsi, passando tra i grani, formando come un anello attorno ai grani di
dimensioni maggiori, senza riuscire ad emergere alla superficie del solido, con la
conseguenza che, anche per sollecitazioni elevate, il comportamento del materiale sotto
sforzo rimane di tipo elastico. Questo meccanismo permette alla deformazione di proseguire
il suo moto nel materiale, lasciando attorno ai grani degli anelli di dislocazione che
rinforzano il materiale, aumentando la sua resistenza ad una susseguente deformazione e
quindi migliorando la sua resistenza alla deformazione.
Spessori efficaci:
Osservando le norme UNI possiamo individuare, al fine di verificare la validit del nostro
trattamento due principali spessori:
Spessore di indurimento totale: Distanza tra la superficie esterna dello strato indurito
ed il punto in cui non si rileva pi alcuna differenza nei valori delle durezze.
Possiamo servirci in questo caso di un grafico UNI, che ci aiuta a mettere in relazione la
durezza che ha assunto il provino in relazione alla profondit in cui testiamo la durezza:
- CARBONITRURAZIONE
Il trattamento di carbonitrurazione consiste nel riscaldare e mantenere per un tempo
sufficiente un acciaio a temperatura generalmente compresa tra Ac 1 e Ac 3, in un mezzo
liquido o gassoso di particolare composizione chimica, dal quale possa assorbire carbonio e
azoto. La carbonitrurazione pu essere preceduta da trattamenti preliminari e deve essere
seguita da trattamenti finali fra cui uno di tempra. Nella pratica con carbonitrurazione si
intende indicare il trattamento termico eseguito in atmosfera controllata, mentre con
cianurazione il trattamento in bagni di sali fusi. Le caratteristiche finali dei pezzi trattati nei
due modi si possono considerare equivalenti. da tenere presente che la carbonitrurazione
gassosa ha soppiantato quasi completamente la cianurazione salina sia per la maggiore
conoscenza dei meccanismi chimico fisici alla base del processo, sia soprattutto per
esigenze legate alla salute e all'ambiente.
L'obiettivo della carbonitrurazione quello di ottenere uno strato superficiale
particolarmente duro (60-65 HRC), resistente all'usura e alla fatica superficiale. Questo a
opera dei carburi e dei nitruri che il carbonio e l'azoto hanno formato con gli elementi di
lega dell'acciaio. Quindi il trattamento si pu intendere come una modifica della
carbocementazione: l'austenite prodotta nella carbocementazione si arricchisce anche di
azoto, differendo da quella normale al carbonio per la stabilit a temperature inferiori e per
la lenta trasformazione durante il raffreddamento.
Sono indicati per questo trattamento gli acciai non legati speciali che conseguono durezze
superiori a 750 HV, gli acciai sinterizzati a basso tenore di carbonio gli acciai da
cementazione debolmente leggeri (16 MnCr 5 e 16 CrNi 4). In alcuni casi, quando sono
richieste alte resistenze a cuore, si ricorre agli acciai da bonifica.
La temperatura di trattamento pu variare da 650 a 870 C: questi valori permettono di
ottenere in circa 3 ore, uno strato carbonitrurato di 0,10-0,15 mm. La carbonitrurazione si
distingue in ferritica e austenitica se effettuata rispettivamente al di sotto di 680-710 C o al
di sopra di Ac 1. Comunque, per evitare il rischio della presenza di austenite residua legata
alla profondit di penetrazione, raramente si utilizzano strati carbonitrurati superiori a 1
mm.
Le sorgenti di carbonio e di azoto di tipo liquido sono costituite da bagni di sali fusi
contenenti cianuri, cianati e carbonati alcalini. La sorgente di carbonio e di azoto di tipo
gassoso l'ammoniaca anidra aggiunta a gas portante endotermico insieme a un gas
cementante quale il metano o il propano in percentuali variabili secondo il processo.
La carbonitrurazione deve corrispondere a una delle classi indicate nelle apposite tabelle,
nelle quali riportato lo spessore efficace e il metodo per rilevare la durezza superficiale
dopo la carbonitrurazione e i successivi trattamenti termici.
Spessori efficaci:
Osservando le norme UNI possiamo individuare, al fine di verificare la validit del nostro
trattamento due principali spessori:
Dalla zona dei composti, il cui spessore (10 / 20 micron) funzione della durata del
trattamento e della percentuale dei cianati nel bagno, dipendono le caratteristiche di
resistenza all'usura, mentre dallo strato di diffusione dipendono le caratteristiche di
resistenza a fatica (il limite di fatica migliora del 20-25%).