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S O M M A R I O 1. PREMESSA
1. PREMESSA “ Le banche sono determinanti per rendere la crisi
2. IL PROVVEDIMENTO che stiamo affrontando più o meno duratura, più o
meno profonda”1. Questa valutazione del Gover-
3. IMPERATIVITÀ DEL PROVVEDIMENTO E
natore Mario Draghi è saggia e si pone in opposi-
RILEVANZA DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE
zione a coloro che ritengono una politica restritti-
4. CONCLUSIONI va del credito come causa delle difficoltà delle im-
prese, ma anche in opposizione a coloro che pen-
sano ne sia la conseguenza.
Con l’espressione “moratoria sul debito” si fa
usualmente riferimento all’“Avviso comune” de-
finito nell’estate del corrente anno e sottoscritto
dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, dal-
l’ABI e da 13 associazioni rappresentative del
mondo dell’impresa industriale e commerciale2.
Questo Avviso è entrato in vigore il 3 agosto. I
firmatari dell’accordo si sono impegnati anche a
monitorare l’andamento dell’iniziativa nel corso
del tempo. Essa mira a supportare le piccole e
medie imprese che affrontano un contesto ma-
croeconomico assai perturbato e potenzialmente
in grado di mettere in dubbio la continuazione
dell’attività di numerose aziende. L’obiettivo
perseguito è quello di rendere la crisi meno dura-
tura, meno profonda.
La moratoria utilizza lo strumento operativo di
prorogare i termini di rimborso di una gamma di
operazioni finanziarie molto ampia, a breve e a
medio-lungo termine. Queste operazioni sono
toccate dalla proroga in modo diverso, a secon-
da delle loro caratteristiche. Gli aspetti di detta-
glio sono importanti e certamente definiscono
un aiuto alla gestione finanziaria di imprese sa-
ne, ma finanziariamente affaticate in conseguen-
BEATRICE RONCHINI: Università di Parma, Dipartimento di
Economia.
GIULIO TAGLIAVINI: Università di Parma, Dipartimento di
Economia. 1. ABI (2009), Assemblea Ordinaria, Intervento del Go-
I due autori hanno discusso e sviluppato congiuntamente vernatore della Banca d’Italia Mario Draghi, Roma, 8
ogni contenuto. Ai fini editoriali, i paragrafi 1 e 4 sono luglio.
stati redatti congiuntamente. Il paragrafo 2 è stato redatto 2. Il testo integrale dell’“Avviso comune per la sospen-
da Beatrice Ronchini; il paragrafo 3 è stato redatto da sione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il si-
Giulio Tagliavini. stema creditizio” è reperibile sul sito web del MEF.
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za dei problemi sistemici. È opportuno com- scita degli oneri finanziari netti3, e il prefigurarsi
mentare l’“Avviso comune” in modo da mettere di un fabbisogno finanziario che – nonostante il
in evidenza gli aspetti più complessi che ne ca- calo degli investimenti – si è spesso mantenuto
ratterizzano l’applicazione. Un’analisi dei di- complessivamente elevato, verosimilmente a mo-
versi punti che qualificano il provvedimento in tivo della minore capacità di autofinanziamento.
discorso può consentire di azzardare una previ- Il rifinanziamento del debito è diventato un pro-
sione circa il grado di applicazione e diffusione blema rilevante per molte realtà aziendali, italiane
delle operazioni in esso previste, quindi di prefi- ed europee. Parallelamente, molte imprese nazio-
gurare il suo grado di successo, nonché di indi- nali hanno di recente lamentato una dilatazione
viduare eventuali spazi di aggiustamento o le dei tempi di istruttoria e di erogazione dei prestiti
politiche aziendali e bancarie da intraprendere sia a breve sia a medio-lungo termine; un aumen-
per evitare i pericoli eventualmente presenti. Il to dei margini sui prestiti (talora in controtenden-
timore di chi scrive è che il provvedimento, per za rispetto alle indicazioni di politica monetaria e
come è impostato, si rivolga e miri a sostenere alle condizioni del mercato interbancario) spesso
le aziende che forse meno ne hanno bisogno. Le associato alla contrazione delle quantità erogate
imprese che versano in uno stato di tensione fi- dal sistema bancario; una domanda di maggiori
nanziaria, quelle cioè che potrebbero realmente garanzie da parte delle banche; richieste imprevi-
trarre una boccata d’ossigeno dalle facilitazioni ste di rientro dagli affidamenti e revoca ai primi
previste nell’“Avviso comune”, verosimilmente ritardi nei pagamenti4.
non presentano spesso i parametri necessari per Sebbene nell’ultimo anno la dinamica espansiva
accedervi. del credito alle imprese si sia ridotta in modo ge-
Il “debt rescheduling” configura, per la letteratura neralizzato, tale fenomeno pare essere stato relati-
internazionale, una linea di soluzione per affron- vamente più intenso tra le aziende di piccola di-
tare situazioni di difficoltà finanziaria reversibile, mensione rispetto a quelle di media e grande di-
ma importante. L’“Avviso comune” tende invece mensione, indipendentemente dal comparto di at-
a escludere dall’applicazione di questo debt re- tività economica di appartenenza. Così, nel corso
scheduling i casi più nettamente configurati. del 2008 e del 2009, a fronte dell’aumento dell’in-
L’originalità di questo provvedimento rispetto ad debitamento e del progressivo deterioramento del
altre possibili misure di sostegno alle imprese su- quadro congiunturale, le condizioni finanziarie di
scita l’esigenza di attente riflessioni. molte imprese di dimensione medio-piccola sono
peggiorate. Forse hanno concorso a determinare
tale fenomeno anche la frequente assenza di un di-
2. IL PROVVEDIMENTO rettore finanziario in azienda nonché la maggiore
rigidità nell’accesso ai diversi canali di finanzia-
L’accordo per la sospensione dei debiti delle pic- mento che connota tipicamente tali realtà impren-
cole e medie imprese verso il sistema creditizio si ditoriali. Certamente, la vulnerabilità della loro
snoda e ruota attorno a dieci punti principali, ha struttura finanziaria è dipesa anche dall’elevato
“natura straordinaria” e durata circoscritta nel peso del debito a breve termine (e del credito
tempo. Esso, come detto, è stato siglato nell’ago- commerciale in particolare) nei loro bilanci. In ef-
sto 2009, in una fase del ciclo economico contras- fetti, nelle transazioni tra imprese, i notevoli e cre-
segnato tra l’altro dalla contrazione del Prodotto scenti ritardi nell’incasso dei pagamenti dovuti
Interno Lordo reale, da un generalizzato e pro- dai clienti (operatori della Pubblica Amministra-
gressivo irrigidimento nell’erogazione dei prestiti zione o committenti privati) hanno in diversi casi
da parte delle banche e dall’allungamento dei ulteriormente messo a dura prova la capacità di
tempi di incasso dei crediti tra le imprese. In linea
generale, negli ultimi mesi le aziende italiane si
sono spesso trovate alle prese con crescenti diffi- 3. Banca d’Italia (2009), Relazione Annuale sul 2008.
coltà nell’accesso al credito e nel rinnovo degli af- 4. Indicazioni convergenti provengono da diverse inda-
gini. Si vedano, ad esempio, Banca d’Italia (2009), Bol-
fidamenti bancari in essere. Ciò in una fase ciclica lettino Economico n. 57, luglio; Banca d’Italia (2009), In-
che ha visto anche contrarsi in modo generalizza- dagine sul Credito Bancario; CNA (2009), Barometro su-
to la loro redditività, talora a causa della forte cre- gli effetti della crisi finanziaria, Roma, 17 marzo.
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nei pagamenti superiori a 180 giorni (past due), Le agevolazioni messe in campo dall’“Avviso co-
classificate “a incaglio” (cosiddetti “incagli og- mune” consistono nelle seguenti fattispecie:
gettivi” ex circolare n.272 del 30 luglio 2008 del-
– sospensione per 12 mesi del pagamento della
la Banca d’Italia);
quota capitale sulle rate dei mutui, oppure della
– alla data di presentazione della domanda pre-
quota capitale implicita nei canoni di leasing im-
sentano posizioni in “sofferenza” o “ristrutturate”
mobiliare o mobiliare (in questo caso la moratoria
o con procedure esecutive (mobiliari o immobilia-
può durare anche solo sei mesi);
ri) in corso6.
– allungamento a 270 giorni delle scadenze dei
Le imprese in bonis prive di sconfini alla data di crediti commerciali a breve termine riferito alle
presentazione della domanda sono ammesse in anticipazioni sui crediti certi ed esigibili;
modo pressoché automatico alla procedura, salvo – misure per favorire la ricapitalizzazione di
esplicito e motivato rifiuto. La clientela in bonis aziende sane che versano in transitoria fase di dif-
al 30 settembre 2008 e classificata “in incaglio” al ficoltà. Esse si sostanziano in “appositi finanzia-
momento della domanda – cioè avente ritardi di menti” bancari “pari a un multiplo dell’aumento
pagamento sino a 180 giorni – non ha invece au- di capitale effettivamente versato dai soci dell’im-
tomaticamente diritto alla moratoria, ma nemme- presa”.
no ne risulta definitivamente esclusa. Compete al-
I requisiti per beneficiare della fattispecie dell’al-
le banche valutare caso per caso se tali aziende
lungamento della scadenza dei prestiti a breve so-
meritino di accedere alle facilitazioni previste dal-
no gli stessi richiesti per ottenere la sospensione
l’accordo, verificando se esistono le condizioni di
del debito a medio-lungo termine e sono quelli già
continuità aziendale. Come si spiegherà meglio
passati in rassegna. Da notare che sia la sospen-
nel prosieguo, queste condizioni potrebbero infat-
sione che l’allungamento del termine della sca-
ti sussistere anche in presenza di eventuali sconfi-
denza dei crediti sono neutrali e ininfluenti sul
namenti o scaduti, soprattutto se isolati e non ri-
giudizio che le banche elaborano circa la qualità
petitivi.
creditizia del beneficiario di tali operazioni e sulle
In sostanza, i requisiti di accesso alla moratoria ri-
sue posizioni debitorie. In linea generale,
chiesti al momento della presentazione della ri-
l’accesso a tali facilitazioni da parte di un’impresa
chiesta – non avere posizioni in “sofferenza” o
non influisce sulla classificazione delle relative
“ristrutturate”, non avere rate scadute e non paga-
esposizioni da parte del sistema bancario. Detto
te da più di 180 giorni, ecc. – risultano meno strin-
ancora diversamente, la fruizione dei benefici
genti di quelli necessari alla data antecedente del
dell’“Avviso comune” non può costituire un vali-
30 settembre 2008 – essere in bonis – ammetten-
do “motivo per classificare l’operazione stessa o
dosi che la crisi possa nel frattempo avere esacer-
altre della medesima impresa tra quelle incagliate,
bato gli squilibri economico-finanziari delle im-
in sofferenza o ristrutturate”, anche se evidente-
prese pur senza metterne in discussione le pro-
mente l’imprenditore sarà convinto o temerà il
spettive di continuità operativa.
contrario.
Le aziende che rispettano i parametri quali-quan-
Con riferimento al profilo della sospensione, le
titativi per fare richiesta di accesso alle agevola-
fattispecie contrattuali atte a beneficiarne sono le
zioni previste dall’accordo devono presentare do-
operazioni di leasing finanziario e i mutui (ipote-
manda direttamente alla propria banca entro il 30
cari e non ipotecari) di durata superiore ai 18 mesi
giugno 2010. La risposta deve giungere loro entro
e già in essere al 3 agosto 2009, data della firma
30 giorni lavorativi7.
dell’“Avviso comune”. Con riferimento ai mutui,
“le rate devono essere in scadenza o già scadute
6. Mentre per le posizioni classificate “in bonis” rileva (non pagate o pagate solo parzialmente) da non
la classificazione della banca, il presupposto dell’assenza più di 180 giorni alla data di presentazione della
di “procedure esecutive in corso” include invece qualsia- domanda”; la sospensione della quota capitale
si procedura esecutiva in corso a carico dell’impresa. Cfr.
ABI (2009), Avviso Comune, Domande Ricorrenti.
7. Come chiarito nella lettera circolare dell’ABI del 6 do, anche se questo non è ancora operativo. In questo ca-
agosto 2009, prot. DG 002836, le imprese possono presen- so, però, i 30 giorni per la risposta decorreranno dal mo-
tare richiesta non appena la banca abbia aderito all’Accor- mento in cui l’adesione è concretamente operativa.
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