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BANCHE E BANCHIERI n. 6 2009 SAGGI


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CONTINUITÀ AZIENDALE E MORATORIA


PER I DEBITI DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
BEATRICE RONCHINI e GIULIO TAGLIAVINI

S O M M A R I O 1. PREMESSA
1. PREMESSA “ Le banche sono determinanti per rendere la crisi
2. IL PROVVEDIMENTO che stiamo affrontando più o meno duratura, più o
meno profonda”1. Questa valutazione del Gover-
3. IMPERATIVITÀ DEL PROVVEDIMENTO E
natore Mario Draghi è saggia e si pone in opposi-
RILEVANZA DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE
zione a coloro che ritengono una politica restritti-
4. CONCLUSIONI va del credito come causa delle difficoltà delle im-
prese, ma anche in opposizione a coloro che pen-
sano ne sia la conseguenza.
Con l’espressione “moratoria sul debito” si fa
usualmente riferimento all’“Avviso comune” de-
finito nell’estate del corrente anno e sottoscritto
dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, dal-
l’ABI e da 13 associazioni rappresentative del
mondo dell’impresa industriale e commerciale2.
Questo Avviso è entrato in vigore il 3 agosto. I
firmatari dell’accordo si sono impegnati anche a
monitorare l’andamento dell’iniziativa nel corso
del tempo. Essa mira a supportare le piccole e
medie imprese che affrontano un contesto ma-
croeconomico assai perturbato e potenzialmente
in grado di mettere in dubbio la continuazione
dell’attività di numerose aziende. L’obiettivo
perseguito è quello di rendere la crisi meno dura-
tura, meno profonda.
La moratoria utilizza lo strumento operativo di
prorogare i termini di rimborso di una gamma di
operazioni finanziarie molto ampia, a breve e a
medio-lungo termine. Queste operazioni sono
toccate dalla proroga in modo diverso, a secon-
da delle loro caratteristiche. Gli aspetti di detta-
glio sono importanti e certamente definiscono
un aiuto alla gestione finanziaria di imprese sa-
ne, ma finanziariamente affaticate in conseguen-
BEATRICE RONCHINI: Università di Parma, Dipartimento di
Economia.
GIULIO TAGLIAVINI: Università di Parma, Dipartimento di
Economia. 1. ABI (2009), Assemblea Ordinaria, Intervento del Go-
I due autori hanno discusso e sviluppato congiuntamente vernatore della Banca d’Italia Mario Draghi, Roma, 8
ogni contenuto. Ai fini editoriali, i paragrafi 1 e 4 sono luglio.
stati redatti congiuntamente. Il paragrafo 2 è stato redatto 2. Il testo integrale dell’“Avviso comune per la sospen-
da Beatrice Ronchini; il paragrafo 3 è stato redatto da sione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il si-
Giulio Tagliavini. stema creditizio” è reperibile sul sito web del MEF.
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za dei problemi sistemici. È opportuno com- scita degli oneri finanziari netti3, e il prefigurarsi
mentare l’“Avviso comune” in modo da mettere di un fabbisogno finanziario che – nonostante il
in evidenza gli aspetti più complessi che ne ca- calo degli investimenti – si è spesso mantenuto
ratterizzano l’applicazione. Un’analisi dei di- complessivamente elevato, verosimilmente a mo-
versi punti che qualificano il provvedimento in tivo della minore capacità di autofinanziamento.
discorso può consentire di azzardare una previ- Il rifinanziamento del debito è diventato un pro-
sione circa il grado di applicazione e diffusione blema rilevante per molte realtà aziendali, italiane
delle operazioni in esso previste, quindi di prefi- ed europee. Parallelamente, molte imprese nazio-
gurare il suo grado di successo, nonché di indi- nali hanno di recente lamentato una dilatazione
viduare eventuali spazi di aggiustamento o le dei tempi di istruttoria e di erogazione dei prestiti
politiche aziendali e bancarie da intraprendere sia a breve sia a medio-lungo termine; un aumen-
per evitare i pericoli eventualmente presenti. Il to dei margini sui prestiti (talora in controtenden-
timore di chi scrive è che il provvedimento, per za rispetto alle indicazioni di politica monetaria e
come è impostato, si rivolga e miri a sostenere alle condizioni del mercato interbancario) spesso
le aziende che forse meno ne hanno bisogno. Le associato alla contrazione delle quantità erogate
imprese che versano in uno stato di tensione fi- dal sistema bancario; una domanda di maggiori
nanziaria, quelle cioè che potrebbero realmente garanzie da parte delle banche; richieste imprevi-
trarre una boccata d’ossigeno dalle facilitazioni ste di rientro dagli affidamenti e revoca ai primi
previste nell’“Avviso comune”, verosimilmente ritardi nei pagamenti4.
non presentano spesso i parametri necessari per Sebbene nell’ultimo anno la dinamica espansiva
accedervi. del credito alle imprese si sia ridotta in modo ge-
Il “debt rescheduling” configura, per la letteratura neralizzato, tale fenomeno pare essere stato relati-
internazionale, una linea di soluzione per affron- vamente più intenso tra le aziende di piccola di-
tare situazioni di difficoltà finanziaria reversibile, mensione rispetto a quelle di media e grande di-
ma importante. L’“Avviso comune” tende invece mensione, indipendentemente dal comparto di at-
a escludere dall’applicazione di questo debt re- tività economica di appartenenza. Così, nel corso
scheduling i casi più nettamente configurati. del 2008 e del 2009, a fronte dell’aumento dell’in-
L’originalità di questo provvedimento rispetto ad debitamento e del progressivo deterioramento del
altre possibili misure di sostegno alle imprese su- quadro congiunturale, le condizioni finanziarie di
scita l’esigenza di attente riflessioni. molte imprese di dimensione medio-piccola sono
peggiorate. Forse hanno concorso a determinare
tale fenomeno anche la frequente assenza di un di-
2. IL PROVVEDIMENTO rettore finanziario in azienda nonché la maggiore
rigidità nell’accesso ai diversi canali di finanzia-
L’accordo per la sospensione dei debiti delle pic- mento che connota tipicamente tali realtà impren-
cole e medie imprese verso il sistema creditizio si ditoriali. Certamente, la vulnerabilità della loro
snoda e ruota attorno a dieci punti principali, ha struttura finanziaria è dipesa anche dall’elevato
“natura straordinaria” e durata circoscritta nel peso del debito a breve termine (e del credito
tempo. Esso, come detto, è stato siglato nell’ago- commerciale in particolare) nei loro bilanci. In ef-
sto 2009, in una fase del ciclo economico contras- fetti, nelle transazioni tra imprese, i notevoli e cre-
segnato tra l’altro dalla contrazione del Prodotto scenti ritardi nell’incasso dei pagamenti dovuti
Interno Lordo reale, da un generalizzato e pro- dai clienti (operatori della Pubblica Amministra-
gressivo irrigidimento nell’erogazione dei prestiti zione o committenti privati) hanno in diversi casi
da parte delle banche e dall’allungamento dei ulteriormente messo a dura prova la capacità di
tempi di incasso dei crediti tra le imprese. In linea
generale, negli ultimi mesi le aziende italiane si
sono spesso trovate alle prese con crescenti diffi- 3. Banca d’Italia (2009), Relazione Annuale sul 2008.
coltà nell’accesso al credito e nel rinnovo degli af- 4. Indicazioni convergenti provengono da diverse inda-
gini. Si vedano, ad esempio, Banca d’Italia (2009), Bol-
fidamenti bancari in essere. Ciò in una fase ciclica lettino Economico n. 57, luglio; Banca d’Italia (2009), In-
che ha visto anche contrarsi in modo generalizza- dagine sul Credito Bancario; CNA (2009), Barometro su-
to la loro redditività, talora a causa della forte cre- gli effetti della crisi finanziaria, Roma, 17 marzo.
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investimento e competitiva aziendale, hanno spes- ri dimensioni e a quelle cooperative, anche se non
so esacerbato il raggiungimento degli equilibri fi- rientrano nei parametri dimensionali della mora-
nanziari, oltre ad avere rappresentato un rilevante toria sul debito.
canale di propagazione della crisi stessa all’inter- L’adesione all’“Avviso comune” da parte delle
no del sistema produttivo5. Per le aziende di mi- banche è volontaria. In ogni caso, gli istituti ade-
nori dimensioni, l’allungamento delle scadenze di renti all’accordo devono renderlo operativo entro
pagamento, abbinato al tradizionale pericolo di 45 giorni dall’adesione, che va comunicata all’As-
essere razionate presso il sistema bancario, rischia sociazione Bancaria Italiana. Secondo l’elenco ri-
di amplificare in modo esponenziale gli effetti ne- portato nel sito dell’ABI, ai primi di settembre
gativi sulla liquidità aziendale. Non a caso, il peg- avevano aderito all’iniziativa 28.000 sportelli, pa-
gioramento delle condizioni finanziarie di molte ri all’82,5% del totale, facenti capo a circa 270
imprese si è recentemente riflesso in una crescen- banche. Le prime a partecipare all’iniziativa sono
te difficoltà di rimborso dei prestiti bancari e in un state quelle di grandi e medie dimensioni, gli isti-
incremento significativo degli incagli registrati tuti di minori dimensioni si sono tuttavia allineati
dal sistema bancario tra marzo 2008 e 2009. Non progressivamente. Tanto che al 24 settembre 2009
sono infatti poche le imprese che stanno da qual- superano le 400 unità le banche e gli intermediari
che tempo sperimentando concrete difficoltà a ri- finanziari aderenti all’“Avviso comune” per la so-
spettare i termini di rimborso convenuti sui finan- spensione dei debiti delle piccole e medie imprese
ziamenti bancari negoziati in un contesto econo- verso il sistema creditizio, per un totale di oltre
mico diverso. 31.000 sportelli del sistema bancario italiano: più
In un simile quadro congiunturale, la ratio del prov- del 90% del totale.
vedimento di cui si discute è, dunque, ragionevol- L’adesione vincola tali operatori ad attenersi ai
mente, quella di cercare di fornire una “boccata principi generali di comportamento fissati nell’a-
d’ossigeno” al sistema produttivo italiano, suppor- greement stesso, sebbene nulla vieti loro di adot-
tandolo in particolare nel fronteggiare le scadenze tare comportamenti addirittura più favorevoli per
dei crediti ottenuti dal sistema bancario. Più preci- le aziende sovvenute. In cambio, le banche che
samente, l’Avviso mira a sostenere l’asse portante manterranno gli impegni assunti potrebbero pote-
del nostro apparato produttivo: le PMI. Ciò a patto re avere accesso ad alcune agevolazioni fiscali,
che esse siano caratterizzate da “una situazione che sono entrate a far parte dell’agenda politica.
economica e finanziaria che possa provare la conti- Le imprese potenzialmente destinatarie dell’ini-
nuità aziendale”, seppur temporaneamente indebo- ziativa sono le piccole e medie imprese italiane
lite sul piano finanziario a causa della crisi. residenti in Italia, ovvero la stabile organizzazio-
L’accordo prevede dei meccanismi di selettività, ne nel nostro Paese di imprese estere aventi resi-
circoscrivendo l’accesso alle agevolazioni in esso denza in Italia. Come definito dalla normativa co-
previste alle sole imprese di piccole e medie di- munitaria, sono PMI le aziende autonome con un
mensioni che siano nel complesso sane e dotate di numero di dipendenti inferiore a 250 e un fattura-
prospettive economiche favorevoli. Secondo sti- to annuo sino a 50 milioni di euro (oppure un to-
me di fonte ABI sarebbero comunque circa un mi- tale attivo di bilancio sino a 43 milioni di euro).
lione le aziende con le carte in regola per benefi- Tra le aziende che rispettano tali parametri quan-
ciarne. Alcune banche aderenti all’agreement han- titativi, sono legittimate a presentare la richiesta
no peraltro deciso su base volontaria di estendere di applicazione dell’“Avviso comune” le sole PMI
alcune facilitazioni anche alle imprese di maggio- classificate dalla banca in bonis al 30 settembre
2008 e che al momento della presentazione della
5. Da notare che in Italia appaiono decisamente superio- domanda non abbiano posizioni in “sofferenza” o
ri alla media europea sia l’incidenza dei debiti verso i for- “ristrutturate” né procedure esecutive in corso.
nitori sul totale delle passività aziendali, sia i tempi medi Sono al contrario escluse le aziende che:
di pagamento della Pubblica Amministrazione nei con-
fronti delle imprese fornitrici, sia i tempi medi di dilazio- – alla data del 30 settembre 2008 avevano espo-
ne che ricorrono nelle transazioni tra imprese. Cfr. Banca sizioni bancarie deteriorate (classificate cioè co-
d’Italia (2009: 184), Relazione Annuale sul 2008; Ufficio
Studi Confartigianato Imprese (2009), Rapporto “Dentro me sofferenze, partite incagliate, ristrutturate);
la crisi”, Roma, 17 marzo. – alla data del 30 settembre 2008 avevano ritardi
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nei pagamenti superiori a 180 giorni (past due), Le agevolazioni messe in campo dall’“Avviso co-
classificate “a incaglio” (cosiddetti “incagli og- mune” consistono nelle seguenti fattispecie:
gettivi” ex circolare n.272 del 30 luglio 2008 del-
– sospensione per 12 mesi del pagamento della
la Banca d’Italia);
quota capitale sulle rate dei mutui, oppure della
– alla data di presentazione della domanda pre-
quota capitale implicita nei canoni di leasing im-
sentano posizioni in “sofferenza” o “ristrutturate”
mobiliare o mobiliare (in questo caso la moratoria
o con procedure esecutive (mobiliari o immobilia-
può durare anche solo sei mesi);
ri) in corso6.
– allungamento a 270 giorni delle scadenze dei
Le imprese in bonis prive di sconfini alla data di crediti commerciali a breve termine riferito alle
presentazione della domanda sono ammesse in anticipazioni sui crediti certi ed esigibili;
modo pressoché automatico alla procedura, salvo – misure per favorire la ricapitalizzazione di
esplicito e motivato rifiuto. La clientela in bonis aziende sane che versano in transitoria fase di dif-
al 30 settembre 2008 e classificata “in incaglio” al ficoltà. Esse si sostanziano in “appositi finanzia-
momento della domanda – cioè avente ritardi di menti” bancari “pari a un multiplo dell’aumento
pagamento sino a 180 giorni – non ha invece au- di capitale effettivamente versato dai soci dell’im-
tomaticamente diritto alla moratoria, ma nemme- presa”.
no ne risulta definitivamente esclusa. Compete al-
I requisiti per beneficiare della fattispecie dell’al-
le banche valutare caso per caso se tali aziende
lungamento della scadenza dei prestiti a breve so-
meritino di accedere alle facilitazioni previste dal-
no gli stessi richiesti per ottenere la sospensione
l’accordo, verificando se esistono le condizioni di
del debito a medio-lungo termine e sono quelli già
continuità aziendale. Come si spiegherà meglio
passati in rassegna. Da notare che sia la sospen-
nel prosieguo, queste condizioni potrebbero infat-
sione che l’allungamento del termine della sca-
ti sussistere anche in presenza di eventuali sconfi-
denza dei crediti sono neutrali e ininfluenti sul
namenti o scaduti, soprattutto se isolati e non ri-
giudizio che le banche elaborano circa la qualità
petitivi.
creditizia del beneficiario di tali operazioni e sulle
In sostanza, i requisiti di accesso alla moratoria ri-
sue posizioni debitorie. In linea generale,
chiesti al momento della presentazione della ri-
l’accesso a tali facilitazioni da parte di un’impresa
chiesta – non avere posizioni in “sofferenza” o
non influisce sulla classificazione delle relative
“ristrutturate”, non avere rate scadute e non paga-
esposizioni da parte del sistema bancario. Detto
te da più di 180 giorni, ecc. – risultano meno strin-
ancora diversamente, la fruizione dei benefici
genti di quelli necessari alla data antecedente del
dell’“Avviso comune” non può costituire un vali-
30 settembre 2008 – essere in bonis – ammetten-
do “motivo per classificare l’operazione stessa o
dosi che la crisi possa nel frattempo avere esacer-
altre della medesima impresa tra quelle incagliate,
bato gli squilibri economico-finanziari delle im-
in sofferenza o ristrutturate”, anche se evidente-
prese pur senza metterne in discussione le pro-
mente l’imprenditore sarà convinto o temerà il
spettive di continuità operativa.
contrario.
Le aziende che rispettano i parametri quali-quan-
Con riferimento al profilo della sospensione, le
titativi per fare richiesta di accesso alle agevola-
fattispecie contrattuali atte a beneficiarne sono le
zioni previste dall’accordo devono presentare do-
operazioni di leasing finanziario e i mutui (ipote-
manda direttamente alla propria banca entro il 30
cari e non ipotecari) di durata superiore ai 18 mesi
giugno 2010. La risposta deve giungere loro entro
e già in essere al 3 agosto 2009, data della firma
30 giorni lavorativi7.
dell’“Avviso comune”. Con riferimento ai mutui,
“le rate devono essere in scadenza o già scadute
6. Mentre per le posizioni classificate “in bonis” rileva (non pagate o pagate solo parzialmente) da non
la classificazione della banca, il presupposto dell’assenza più di 180 giorni alla data di presentazione della
di “procedure esecutive in corso” include invece qualsia- domanda”; la sospensione della quota capitale
si procedura esecutiva in corso a carico dell’impresa. Cfr.
ABI (2009), Avviso Comune, Domande Ricorrenti.
7. Come chiarito nella lettera circolare dell’ABI del 6 do, anche se questo non è ancora operativo. In questo ca-
agosto 2009, prot. DG 002836, le imprese possono presen- so, però, i 30 giorni per la risposta decorreranno dal mo-
tare richiesta non appena la banca abbia aderito all’Accor- mento in cui l’adesione è concretamente operativa.
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comporta la traslazione del piano di ammortamen- termine, non sono compresi invece nella casisti-
to per il medesimo arco di tempo mentre gli inte- ca dell’“Avviso comune” i finanziamenti banca-
ressi sul capitale sospeso sono da corrispondere ri all’importazione, le operazioni di finanzia-
nei termini originari. mento su anticipazioni su contratti o le opera-
In linea di principio, possono essere ammessi al zioni a revoca. Da notare, inoltre, che la dilazio-
beneficio sospensivo anche i crediti cartolarizzati: ne massima di 270 giorni può essere concessa
in tal caso, compete alla banca “valutare caso per dalle banche in un’unica soluzione ma anche a
caso ed eventualmente attivarsi nei modi più op- più riprese9. Nulla vieta, peraltro, che esse fissi-
portuni per poter dare esito positivo alla richiesta no un termine di scadenza del rimborso del cre-
dell’impresa”8. In questa ipotesi, il rischio in capo dito anche superiore a 270 giorni, trattandosi di
alla banca mutuante si modifica effettivamente, e una ipotesi migliorativa senz’altro ammessa dal-
la sua gestione di liquidità ne risente, a differenza l’agreement.
del caso generale. Queste sono le ragioni per cui il In conclusione, come chiarisce il punto 5 dell’“Av-
banchiere ritiene in linea di massima più proble- viso comune”, sia le operazioni di sospensione sia
matica la postergazione dei termini di rimborso di quelle per il sostegno delle esigenze di cassa delle
crediti cartolarizzati. imprese vanno eseguite sostanzialmente a titolo
Sono invece espressamente esclusi dall’ambito gratuito da parte del sistema bancario. Ai clienti
applicativo dell’“Avviso comune” i contratti a beneficiari di tali facilitazioni non possono infatti
medio-lungo termine stipulati successivamente essere praticati aumenti di tasso rispetto a quanto
all’entrata in vigore dell’accordo, i contratti di convenuto nel contratto originario10, né possono
leasing operativo, le operazioni a medio-lungo essere richieste garanzie aggiuntive o essere ap-
termine che prevedono una agevolazione pubbli- plicate commissioni, spese di istruttoria o interes-
ca intesa come contributo in conto interessi e/o si di mora per il periodo di sospensione come con-
capitale, nonché i mutui richiesti per finalità non seguenza dell’ammissione alle suddette agevola-
aziendali (stipulati cioè non nell’esercizio dell’at- zioni. Il parametro di costo dell’operazione po-
tività d’impresa né per la gestione aziendale). stergata nei termini di rimborso rimane quindi im-
Per quanto concerne le operazioni a breve termi- mutato. Le banche possono ciò nondimeno richie-
ne, l’obiettivo perseguito dai firmatari dell’“Av- dere il rimborso delle spese vive – debitamente
viso comune” tramite la fattispecie dell’allunga- documentate – sostenute nei confronti di terzi e
mento della scadenza è quello di evitare che “si connesse con l’operazione, così come possono
possa scatenare un effetto domino tra PMI”, vale farsi rilasciare nuove garanzie a fronte di opera-
a dire una situazione tale per cui un’azienda pos- zioni volte a sostenere i processi di ricapitalizza-
sa cadere in crisi di liquidità a causa del mancato zione aziendali. Esse possono infine legittima-
rispetto dei propri impegni contrattuali da parte mente riscuotere tutte le voci di spesa convenute
dei suoi debitori. In tale ottica, le operazioni ban- con la clientela prima della richiesta da parte di
carie a breve termine suscettibili di allungamen- questa di beneficiare delle facilitazioni previste
to della scadenza sono le linee di credito a sca- dall’“Av-viso comune” e dunque negoziate a pre-
denza fissa nelle “forme tecniche per anticipa- scindere da queste.
zione di crediti, nello specifico, ad esempio, an-
ticipi SBF su effetti o ricevute, anticipi su fatture
Italia ed estero”. Sono ammessi al beneficio del- 9. L’allungamento a 270 giorni va inteso come dilazione
l’allungamento sia i contratti conclusi prima del massima in funzione della durata originaria dell’anticipo.
3 agosto 2009, sia quelli stipulati successiva- Così, ad esempio, se la scadenza originaria del prestito
era 30 giorni, l’allungamento massimo possibile risulta di
mente al varo dell’agreement ed entro il 30 giu- 240 giorni. Cfr. ABI (2009:16), Avviso Comune, Doman-
gno 2010, data ultima per richiederne l’applica- de Ricorrenti.
zione. Nonostante siano tipicamente a breve 10. Posto che la sospensione riguarda soltanto la quota ca-
pitale, per il computo della quota interessi resta invece
valido quanto contrattualmente concordato alla stipula
8. “La banca cedente potrà farsi carico della sospensione del contratto. Al riguardo, risulta perfettamente legittimo
facendo sì che la società veicolo riceva l’intero importo che nell’ambito dei mutui a tasso indicizzato la quota in-
della rata dovuta”. Cfr. ABI (2009), Avviso Comune, Do- teressi possa variare al mutare del parametro di riferimen-
mande Ricorrenti. to convenuto.
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3. IMPERATIVITÀ DEL PROVVEDIMENTO E mini di rimborso verrà in seguito valutata dalla


RILEVANZA DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE banca in modo del tutto discrezionale.
Questi due convincimenti non corrispondono in
L’“Avviso comune” non configura alcun vincolo pieno al dettato dell’“Avviso comune”, ma hanno
contrattuale a favore del soggetto che ha preceden- un loro rilievo.
temente ottenuto un finanziamento e che adesso Il provvedimento, al punto 3, precisa che la so-
aspira a ottenere una sospensione dei termini di spensione dei termini di rimborso è destinata a es-
rimborso. Questo lo si evince dal punto 6, terzo ca- sere applicata a “imprese con una situazione eco-
poverso del documento. Anche l’impresa che ha nomica e finanziaria che possano provare la conti-
tutte le caratteristiche favorevoli può non essere nuità aziendale ma che a causa della crisi presen-
ammessa, sia pure con motivazione esplicita. tino difficoltà finanziarie temporanee”. Questo
D’altra parte, le singole banche non hanno alcun punto è di cruciale importanza. Da un lato, la so-
obbligo ad aderire al previsto schema generale e spensione dei termini di rimborso non può essere
per aderire lo devono fare in forma esplicita. Que- applicata a imprese che hanno già manifestato
sto lo si evince dal punto 2, terzo paragrafo chiari segnali di difficoltà finanziaria, in ragione
dell’“Avviso comune”. Una volta che una singola della condivisa considerazione che, in tal caso,
banca abbia aderito, non ha poi alcun obbligo a ogni sospensione tende ad aggravare le successive
realizzare le operazioni in esso contemplate. Il possibilità di recupero coattivo del credito e
punto appena citato conferma che “non sono pre- l’aggravamento progressivo delle condizioni fi-
visti automatismi”. Nel complesso, di conseguen- nanziarie nel periodo precedente alla futura insol-
za, si evince che l’“Avviso comune” non è certo venza. L’“Avviso comune” non deve dunque com-
un contratto, o una promessa unilaterale, e non portare una controproducente moratoria nelle di-
configura obblighi per una parte o diritti per l’altra. chiarazioni di insolvenza.
L’“Avviso comune” ha un rilievo giuridico limita- Il secondo capoverso del punto 3 precisa, almeno
to, o forse proprio non ha alcun rilievo contrattua- come primo riferimento, il modo in cui la conti-
le. È piuttosto un atto politico che registra la con- nuità aziendale deve essere individuata: si richiede
vergenza dei soggetti che lo hanno firmato verso di essere in bonis al 30 settembre 2008; di non ave-
alcune valutazioni e verso alcune strumentazioni re procedure esecutive in corso né posizioni in
per affrontare le difficoltà sistemiche che si pre- “sofferenza” o “ristrutturate” al momento della pre-
sentano. La cronaca fornisce già la sensazione che sentazione della domanda. Non si può escludere
la clientela non percepisca appieno questo caratte- che le imprese che versano in uno stato di difficoltà
re ibrido dell’“Avviso comune”. In capo al cliente finanziaria temporanea, conseguente alla crisi ma-
finanziato, che usualmente non segue con suffi- crofinanziaria, siano già oltre tali limiti. È evidente
ciente attenzione la discussione politica e istitu- che su questo punto non si può identificare un cri-
zionale, sorge facilmente il convincimento (erra- terio perfetto, ma solo di larga approssimazione.
to) che tale automatismo esista e quindi si scatena L’effetto della crisi sistemica sui conti dell’impresa
una forte insoddisfazione nel caso in cui le aspet- si traduce in diversi casi in una caduta del fatturato,
tative siano disattese. D’altra parte, un provvedi- anche molto evidente, e in un innalzamento del li-
mento che comportasse un obbligo contrattuale a vello del capitale circolante. Questi fenomeni, in
concedere una proroga ai termini di rimborso è as- seconda battuta, amplificano il complessivo fabbi-
solutamente inimmaginabile, tanto sarebbero in- sogno finanziario aziendale. In questa situazione, il
congrue le conseguenze. Nel mondo delle impre- fare ricorso al criterio della continuità aziendale è
se si sono diffusi i seguenti convincimenti: molto ambiguo. Con un peggioramento netto della
a. presentare una richiesta di moratoria dei termi- situazione finanziaria, discriminare tra ciò che è
ni di rimborso è equivalente a una dichiarazione temporaneamente legato alla congiuntura econo-
di consapevolezza di qualche difficoltà finanzia- mica e ciò che è invece strutturale diviene compito
ria (visto che un’impresa senza problemi di rota- praticamente impossibile. Lo sconquasso macroe-
zione dei debiti finanziari non ha alcun vantaggio conomico sta cambiando le dinamiche concorren-
e quindi non propone la richiesta di moratoria); ziali di molti settori; non è possibile immaginare
b. la richiesta di applicazione di moratoria dei ter- una situazione di forte difficoltà a cui seguirà il ri-
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pristino delle condizioni competitive pre-crisi; oc- In primo luogo, in tali documenti il concetto di
corre invece immaginare una situazione di diffi- continuità aziendale (going concern) risulta defi-
coltà che creerà nuove occasioni per alcuni e intro- nito avendo come riferimento una situazione ma-
durrà ostacoli nuovi e insormontabili per altri. I croeconomica ordinata e con la volontà di indivi-
vantaggi competitivi di diversi sistemi economici duare imprese che, in tale contesto, stiano mani-
si stanno rafforzando, quelli di altri indebolendo. In festando segnali di importante difficoltà. Si tratta
questo quadro è particolarmente difficile distingue- di una procedura volta a individuare casi critici,
re, come l’“Avviso comune” vorrebbe, tra imprese nettamente caratterizzati da segnali negativi. Il
con difficoltà completamente assorbibili e destina- concetto di continuità aziendale che rende con-
te a continuare l’attività e imprese con un livello di creto l’“Avviso comune” ha invece l’obiettivo di
difficoltà tale da precluderne la vita futura. In prati- individuare, in un contesto ambientale fortemen-
ca, si tratterà di distinguere in modo molto empiri- te perturbato, le imprese migliori, quelle che so-
co tra situazioni di difficoltà che sembrano molto no poi destinatarie potenziali delle facilitazioni
gravi (prescindendo dalla reversibilità) e situazioni prefigurate dall’accordo stesso. Non si tratta qui
modestamente peggiorate nei parametri finanziari, di accertare le situazioni aziendali squilibrate in
magari però in via stabile. uno scenario generale complessivamente ordina-
È utile ricordare che una precedente politica finan- to, ma di certificare piuttosto la forza finanziaria
ziaria aziendale aggressiva, basata sul debito e/o delle imprese che si muovono in un quadro eco-
su una strategia acquisitiva, può benissimo rappre- nomico generale assai disordinato. Questa diffe-
sentare essa stessa un oggettivo e insormontabile renza di fondo definisce un ambito di ragiona-
ostacolo alla continuità aziendale. La continuità mento, e di conseguenza indicatori di riferimen-
aziendale può quindi mancare anche in presenza di to, assai diversi.
una gestione caratteristica soddisfacente, se la ge- In secondo luogo, e conseguentemente, nell’ambi-
stione finanziaria appare disfunzionale rispetto al- to del citato principio di revisione il set di parame-
le condizioni di quadro. Anche questo elemento la- tri utili a monitorare la continuità aziendale si rife-
scia poi nel concreto indefinito il principio della risce a tre aree di osservazione: il profilo finanzia-
continuità aziendale, come è ovvio che sia, anche rio, il profilo della gestione, il profilo generale dei
se, a una prima lettura, tale principio appare chia- segnali pregiudizievoli di vario tipo. Ogni grave
ro, convincente, immediatamente operativo. segnale negativo, di vario genere, viene interpreta-
Il riferimento al concetto di “continuità aziendale” to come traccia di un pericolo per la continuità
evoca il corrispondente concetto precisato nello aziendale. Ai fini dell’applicazione dell’“Avviso
Standard contabile Ias 1 e nel Principio di revisio- comune” occorre invece distinguere in modo più
ne n. 570. Tale linea di analisi del problema è stata raffinato. Che a livello aziendale esista una com-
ridefinita e posta all’attenzione della comunità fi- promissione della capacità di rimborso è fuori di
nanziaria dal recente Documento Banca d’Italia/ discussione, altrimenti non ci sarebbe neppure
Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 (Tavolo di l’esigenza della moratoria. Che ci possa essere una
coordinamento fra Banca d’Italia, Consob e Isvap caduta del fatturato, e della marginalità, o un appe-
in materia di applicazione degli IAS/IFRS – Infor- santimento del circolante, è normale. Il set degli
mazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla indicatori pensati dal principio di revisione n. 570
continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle ve- sono fuori linea dal punto di vista operativo neces-
rifiche per riduzione di valore delle attività e sulle sario in questo caso.
incertezze nell’utilizzo di stime). La banca non è In realtà, per dare sostanza al concetto di “conti-
certo tenuta ad applicare questi documenti per da- nuità aziendale” secondo l’“Avviso comune” oc-
re contenuto operativo al dettato dell’“Avviso co- corre individuare uno schema di valutazione e di
mune”. È tuttavia utile esaminare questi documen- analisi diverso. Al riguardo, è di rilievo un set più
ti per verificare se la linea di ragionamento già
limitato di fenomeni e, quindi, di indicatori:
tracciata con riferimento a essi sia utile anche in
questa occasione. La risposta è negativa. Gli stan- – le variabili relative alla gestione caratteristica,
dard sopra citati si prefiggono scopi diversi e sono e in particolare le caratteristiche del prodotto (in-
poco coerenti con lo schema logico dell’“Avviso novazione e tecnologia) e del posizionamento di
comune”. Principalmente per due ragioni. mercato;
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424 C O N T I N U I T À A Z I E N D A L E E M O R AT O R I A P E R I D E B I T I D E L L E P I C C O L E E M E D I E I M P R E S E BANCHE E BANCHIERI n. 6 2009

– i parametri di flessibilità della produzione e, in commento specifico. La moratoria sui rimborsi di


particolare, il mix tra costi fissi e costi variabili e tali finanziamenti, sia pure opportuna sotto un pun-
la capacità di controllo del capitale circolante; to di vista generale, è incongrua rispetto alla logica
– la capacità di non generare fabbisogno finan- di fondo della tecnica finanziaria. Come magistral-
ziario in modo esagerato rispetto alla fase di ral- mente descritto da Tancredi Bianchi in I fidi ban-
lentamento dell’attività; cari (1977)11, la continua verifica della rotazione
– il non dover sostenere le conseguenze di prece- del capitale circolante dell’impresa è un connotato
denti strategie finanziarie incongrue; tipico della banca commerciale. La migliore verifi-
– le caratteristiche di integrità dell’imprenditore ca di una attuale capacità di credito sta nel testare
e del management. in continuazione l’effettiva rotazione del capitale
investito nel circolante. È evidente che ciò è logi-
La tradizionalissima regola di valutazione del cre- camente incompatibile con ogni disegno di mora-
dito si basa sulle cosidette “5 C”, ossia character, toria. La necessità di una moratoria sul rimborso
capacity, capital, collateral e condition. In condi- delle operazioni finanziarie a sostegno del circo-
zioni particolarmente dure, la caratteristica ben più lante è la prova esplicita di una difficoltà importan-
importante è “character”. Parafrasando il rocker te. L’aver esteso la moratoria a tali forme tecniche
italiano più conosciuto, “l’imprenditore conta”. desensibilizza notevolmente la banca nei riguardi
Per le imprese in una buona situazione finanziaria dell’evoluzione nel breve termine della forza fi-
è del tutto ovvio immaginare una difficoltà tempo- nanziaria di una impresa. La criticità della situa-
ranea a produrre flussi di cassa idonei ad alimenta- zione macrofinanziaria ha posto in essere un forte
re il rimborso del debito finanziario. È difficile, ma irrigidimento del credito commerciale, il cui mer-
certo non impossibile, che in un momento così dif- cato, per il principio dei “vasi comunicanti”, è in
ficile risultino prodotti flussi di autofinanziamento connessione diretta con il mercato del credito ban-
sufficientemente coerenti con le quote in conto ca- cario al circolante. Ogni difficoltà del primo pro-
pitale in scadenza. La conseguenza logica è la po- duce inevitabilmente eguali difficoltà sul secondo.
sticipazione delle quote in conto capitale. La pro-
duzione dei fondi necessari per il rimborso del de-
bito finanziario avviene o con autofinanziamento, 4. CONCLUSIONI
o con smobilizzo dell’attivo, o con ristrutturazione
(proroga) del debito esistente, o con l’incremento Il provvedimento, come abbiamo visto non pro-
dei capitali apportati dai soci. In questa fase è del priamente cogente per alcun operatore, è opportu-
tutto ovvio che le varie strade siano difficilmente no sotto diversi profili. Per un verso è la chiara
percorribili, senza alcuna eccezione tra le quattro esplicitazione di un comportamento che sarebbe
possibilità. È evidente che per le imprese di suc- stato comunque ineluttabile. Per altri versi è una
cesso, ma in temporaneo rallentamento, la gestio- dichiarazione di intenti tanto opportuna quanto dif-
ne finanziaria del corrente anno e probabilmente ficile da precisare nel suo contenuto tecnico più ri-
del prossimo si basino sul rifinanziamento del de- levante, che è il principio della continuità azienda-
bito precedentemente acceso, a prescindere le. Infine, tale provvedimento risulta assai oppor-
dall’“Avviso comune”. È quindi evidente che la tuno per le imprese, sia sotto il profilo materiale
maggior quota delle singole operazioni di postici- che sotto il profilo delle aspettative, così come ri-
po delle rate avviene e sarebbe avvenuta comun- sulta nel complesso propizio per le banche, in ra-
que, essendo precluse le alternative ed essendo di gione del fatto che la misurazione della qualità del
piena convenienza per la banca non alimentare per credito è assai difficile in questa fase ed è dunque
cause finanziarie il deterioramento del valore del utile, in diversi casi, posticipare di qualche tempo
portafoglio prestiti. Dal punto di vista logico appa- il riscontro più preciso in questa direzione. In con-
re evidente che una parte rilevante, o molto rile- dizioni ambientali critiche, la valutazione del me-
vante, del fenomeno moratoria sarebbe stata rea- rito di credito probabilmente si focalizza sul profi-
lizzata anche a prescindere dall’“Avviso comune”. lo dell’integrità personale dell’imprenditore.
I finanziamenti riferiti al capitale circolante, e par-
ticolarmente gli anticipi dei crediti commerciali
nelle varie forme tecniche esistenti, meritano un 11. Bianchi T. (1977), I fidi bancari, Utet, Torino.

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