Roberto Esposito
Area Professionale
SOMMARIO
Sommario APPROFONDIMENTI
LE NUOVE FRONTIERE DEL WELFARE AZIENDALE
Guida al Lavoro 14.6.2019 – n. 25
Simone Cagliano
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PIANO DI WELFARE AD PERSONAM,
TASSAZIONE ORDINARIA SENZA ESENZIONE
Guida al Lavoro, 15.2.2019 – n. 7
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di Michela Magnani, Antonello Orlando
SCHEDA OPERATIVA
WELFARE AZIENDALE: LA SCHEDA RIASSUNTIVA
TRATTA DAL SISTEMA FRIZZERA 36
FORMULARIO
LE NOSTRE FORMULE REDATTE
DAI PIÙ AUTOREVOLI ESPERTI 54
RISPOSTE A QUESITI
WELFARE AZIENDALE,
GLI ESPERTI RISPONDONO 59
CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
GLI ARTICOLI DEI CCNL PIÙ RECENTI
SUL WELFARE 67
4
APPROFONDIMENTI
I
l termine welfare deriva dalla variabile la cui corresponsione sia
locuzione verbale “(to) fare legata ad incrementi di produttivi-
well”, espressione equivalen- tà, redditività, qualità, efficienza
te all’italiano “benessere”. Tro- ed innovazione, misurabili e verifi-
vare una definizione compiuta di cabili sulla base dei criteri defini-
welfare aziendale non è semplice, ti con il Decreto di cui al comma
in quanto nel nostro ordinamen- 188”, nonché alle “somme erogate
to non è indicata con un con- sotto forma di partecipazione agli
cetto univoco. In linea generale, utili dell’impresa”.
tuttavia, può essere inteso come In merito a tale tematica assu-
un insieme di azioni finalizzate al me quindi grande rilevanza la va-
miglioramento del benessere di riabilità delle somme destinate ai
ogni singolo lavoratore, attraver- lavoratori sotto forma di premi di
so l’erogazione di beni e servizi risultato che, ad ogni modo, non
che sono esclusi dal reddito di la- deve essere necessariamente in-
disciplina riguardante i premi di
voro dipendente. Tale strumento tesa come gradualità dell’eroga-
risultato, sia con interventi mirati
sta assumendo sempre più rile- ad estendere il campo di applica- zione in base al raggiungimento
vanza poiché i grandi mutamenti zione oggettivo della disciplina dell’obiettivo definito dalla con-
riscontrati negli ultimi anni nel di cui all’art. 51 del D.P.R. n. trattazione collettiva territoriale
mondo del lavoro hanno com- 917/1986 nella parte inerente agli o aziendale.
portato un considerevole cam- elementi che attengono a retri- A tal proposito risulta impor-
biamento delle relazioni indu- buzioni non monetarie espresse tante la distinzione riguardo la
striali e delle politiche di welfare in beni e servizi che, in tutto o in strutturazione dei premi e la con-
del nostro paese. In tale contesto parte, non concorrono a formare dizione incrementale degli obiet-
sono state conferite prerogative il reddito di lavoro dipendente. tivi da cui scaturisce il diritto al
sempre più rilevanti alla contrat- beneficio fiscale. La strutturazio-
tazione collettiva decentrata, a DETASSAZIONE DEI PREMI ne dei premi è costituita dall’in-
cui è stato attribuito il compito DI RISULTATO sieme delle condizioni previste
di rispondere, in modo efficien- Ai sensi dell’art. 1 c. 182 della negli accordi al verificarsi delle
te ed efficace, alle esigenze delle Legge n. 208/2015, sono soggetti quali matura il diritto per i lavo-
aziende e dei lavoratori. Grande all’imposta sostitutiva, dell’IR- ratori di percepire una data som-
impulso in tal senso è stato dato PEF e delle addizionali regionali ma. La combinazione delle varie
dal legislatore sia con la Legge e comunali, pari al dieci per cento condizioni può avvenire in diversi
n. 208/2015, che ha introdotto la “i premi di risultato di ammontare modi ed è regolata esclusivamen-
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APPROFONDIMENTI
te dalla contrattazione collettiva. trate nella circolare 5/E del 2018, partecipazione agli utili di impre-
Riguardo i parametri a cui legare è demandata alla contrattazione sa, siano depositati presso l’ITL
i citati premi di risultato, invece, collettiva di secondo livello e può competente entro 30 giorni dalla
all’art. 2 del decreto interministe- essere indifferentemente annua- loro sottoscrizione, unitamente
riale 25 marzo 2016, è stato previ- le o infrannuale o ultrannuale, alla dichiarazione di conformità
sto che la contrattazione colletti- a condizione che sia possibile di tali contratti alle disposizioni
va aziendale o territoriale debba verificare il risultato conseguito contenute nel citato decreto.
prevedere criteri di misurazione e dall’azienda, un risultato che nel
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APPROFONDIMENTI
al decreto legislativo 5 dicem- te dalle condizioni dallo stesso • le somme costituiscano premi
bre 2005, n. 252, versati, per stabilite. Ai fini di quanto sta- o utili riconducibili al regime
scelta del lavoratore, in sostitu- bilito dall’articolo 68, comma agevolato, quindi somme di
zione, in tutto o in parte, delle 6, del testo unico delle imposte ammontare variabile, erogate
somme di cui al comma 182 sui redditi, di cui al decreto del entro il limite di importo com-
del presente articolo, anche se Presidente della Repubblica plessivo di 3.000 euro lordi, la
eccedenti i limiti indicati all’ar- 22 dicembre 1986, n. 917, il cui corresponsione sia legata
ticolo 8, commi 4 e 6, del mede- costo o il valore di acquisto è ad incrementi di produttività,
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APPROFONDIMENTI
to dalla Legge n. 208/2015, non Viceversa, l’erogazione dei be- diminuire il turn over e l’assentei-
concorrono alla formazione del nefit in conformità a disposizioni smo dei lavoratori in azienda.
reddito di lavoro dipendente “l’u- di contratto, di accordo o di re- Ai fini della diffusione della
tilizzazione delle opere e dei servi- golamento, che configuri l’adem- cultura del welfare anche la con-
zi riconosciuti dal datore di lavoro pimento di un obbligo negoziale, trattazione collettiva nazionale
volontariamente o in conformità a determina la deducibilità inte- sta ricoprendo un ruolo molto
disposizioni di contratto o di ac- grale dei relativi costi da parte del importante. Il rinnovo del CCNL
cordo o di regolamento aziendale, datore di lavoro ai sensi dell’arti- Metalmeccanici, seguito succes-
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APPROFONDIMENTI
concorrono alla formazione del ra assicurativa per stati di non Ad esempio, le imprese possono
reddito imponibile. Altro stru- autosufficienza del dipendente, prevedere forme di smart wor-
mento molto apprezzato è rap- che richiedono generalmente il king, così come disciplinato dalla
presentato dall’assistenza sani- sostenimento di spese per lunga Legge n. 81/2017, oppure l’utiliz-
taria. Il welfare sanitario privato, degenza. Appartengono, invece, zo dello strumento della banca
attraverso l’assistenza sanitaria alla seconda categoria (Dread Di- ore o della flessibilità dell’orario
integrativa, fornisce una coper- sease) le polizze dirette a garan- di lavoro (attraverso quindi una
tura, integrale o parziale, delle tire una copertura assicurativa maggiore elasticità in entrata e in
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APPROFONDIMENTI
10
APPROFONDIMENTI
volta in volta sulle criticità che la messa a disposizione di un check Per quanto riguarda i redditi
struttura del piano evidenzia. up cardiaco, l’Agenzia si soffer- percepiti dallo stagista, gli stessi
Partendo dal presupposto che ma sul fatto che, all’interno di sono espressamente individuati
“la non concorrenza” alla forma- tale categoria individuata dall’in- nell’articolo 50, comma 1, lett. c)
zione del reddito delle iniziative terpellante, è ricompreso anche e sono compresi tra i redditi as-
di welfare indicate nell’artico- un tirocinante extracurriculare, similati a quelli di lavoro dipen-
lo 51, comma 2, lett. f) e f-bis) del in quanto tale, percettore di un dente in quanto, pur esistendo
TUIR sussiste unicamente qua- reddito riconducibile tra i red- sostanzialmente una prestazione
[1] (1) Ovvero costituiscano dei vantaggi solo per alcuni e ben individuati lavoratori.
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soggetto erogante».
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APPROFONDIMENTI
dell’articolo 51 del TUIR relati- si trovi in una posizione di subor- non alla, generalità, a “categorie
vamente al servizio di check-up dinazione per ragioni di organiz- di dipendenti”.
cardiaco previsto nel Piano Wel- zazione e divisione del lavoro. Si ritiene che la risposta dell’A-
fare proposto. Nell’ipotesi più complessa, genzia delle Entrate sarebbe stata
come quella oggetto della presen- diversa nell’ipotesi in cui la società
IL CASO DEL MANAGER te analisi, della configurabilità di fosse stata invece amministrata
AMMINISTRATORE un rapporto di lavoro dipendente da un apposito organo societario
DELLA SOCIETÀ tra una società e il suo ammini- (CDA) in grado di esprimere una
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APPROFONDIMENTI
una offerta “ad personam” e, per- desimo testo unico ogniqualvolta Poiché nella fattispecie ogget-
tanto, tassabile ai sensi dell’artico- “la erogazione dei benefit in con- to della presente analisi il pre-
lo 51, comma 3 del TUIR, vale a formità a disposizioni di contrat- detto regolamento ha durata
dire sulla base del valore normale to, di accordo o di regolamento annuale, salvo tacito rinnovo[8],
previsto dall’articolo 9 del TUIR. configuri l’adempimento di un e vincola conseguentemente
Per quanto concerne invece la obbligo negoziale” (cfr circolare la Società alla sua attuazione,
deducibilità da parte della società 15 giugno 2016, n. 28/E, par. 2.1). secondo l’Agenzia gli oneri re-
dei costi relativi ai benefit che la Come ricordato dall’amministra- lativi sono deducibili ai sensi
QUESITO
L’istante rappresenta di essere una società gestita da un amministratore unico, percettore di un compenso fiscalmente inquadra-
bile tra i redditi assimilati ai redditi di lavoro dipendente di cui all’articolo 50, comma 1, lettera c-bis), del TUIR, e di avvalersi di 12
dipendenti diretti (di cui un direttore di sala, cinque addetti alla sala, cinque addetti alla cucina e uno alla cassa), di un lavoratore
in somministrazione a tempo determinato ai sensi dell’articolo 30 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 (anch’egli addetto
alla sala) e, infine, di uno stagista extracurriculare (anch’egli addetto alla sala) percettore di un’indennità inquadrabile tra i redditi
assimilati a quelli di lavoro dipendente di cui al richiamato articolo 50, comma 1, lettera c), del medesimo testo unico.
Dalla documentazione integrativa prodotta emerge che i contratti di lavoro dipendente sono tutti a tempo indeterminato ad
eccezione del contratto di somministrazione e quello di stagista.
Al fine di incrementare il livello di soddisfazione dei propri dipendenti e di ottimizzare i costi aziendali, l’istante dichiara di voler
introdurre, con oneri a proprio carico, un “Piano Welfare” per il 201X mettendo a disposizione tre benefit, rientranti nell’ambito
dell’articolo 51, comma 2, lettere f) e f-bis), del TUIR, diversificati in base a categorie omogenee, mediante uno specifico regola-
mento aziendale in adempimento di un obbligo negoziale.
In particolare, intende agevolare la categoria dei “manager”, composta dall’amministratore unico e dal direttore di sala (che
avranno diritto all’assistenza domiciliare ai familiari anziani previa convenzione con struttura privata specializzata in servizi
(segue)
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e coerentemente, dal relativo piano di welfare previsto nel suddetto regolamento dovrebbero emergere, in capo al datore di
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APPROFONDIMENTI
socio-assistenziali e alla frequenza a un corso privato di lingua per i figli – fuori dal circuito scolastico – presso centri profes-
sionali di formazione linguistica) e quella degli “addetti alla sala” (per i quali è previsto un servizio di check-up cardiaco presso
una struttura sanitaria convenzionata) con esclusione, pertanto, degli addetti alla cucina e alla cassa.
Per quanto concerne il Regolamento aziendale che disciplina le modalità di accesso e di fruizione del Piano Welfare summen-
zionato, si rappresenta che con la documentazione integrativa (nota prot. RU n. XXX del X/XX/XXXX) l’istante ha fornito una
nuova bozza di Regolamento non ancora sottoscritta dal datore di lavoro dalla quale emerge, tra l’altro, che:
«Il presente regolamento è un documento che, anche se unilateralmente predisposto da Alfa srl, è vincolante per l’Azienda per tutta
la sua durata temporale in quanto una volta acquisito dai Lavoratori assume natura di contratto e quindi fonte di obbligo negoziale»;
«La fruizione dei benefits avverrà nel corso dell’anno 201X. Per quelli non fruiti rientranti nelle previsioni della lettera f) del
(segue)
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APPROFONDIMENTI
2) i benefit offerti all’“amministratore unico” della società e al “direttore di sala” (assistenza domiciliare familiari; frequenza
corso privato di lingua per figli) non rientrino nell’ambito del citato articolo 51, comma 2, lettere f) e f-bis);
3) i costi relativi ai benefit riconosciuti ai soggetti di cui alle lettere a) e b) nell’ambito del Regolamento del piano di Welfare
Aziendale sono deducibili, ai sensi dell’articolo 95, comma 1, del TUIR, alle ricorrere delle condizioni che saranno evidenziate.
L’articolo 51, comma 2, lettera f), del TUIR, dispone che non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente, tra l’altro, «l’u-
tilizzazione (…) dei servizi riconosciuti dal datore di lavoro volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto, accordo
o di regolamento aziendale, offerti alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti e ai familiari indicati nell’articolo
12 per le finalità di cui al comma 1 dell’articolo 100».
In relazione all’ambito di operatività della lettera f) menzionata, l’Amministrazione finanziaria in più occasioni ha precisato,
(segue)
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APPROFONDIMENTI
tivo 15 giugno 2015, n. 81, con un contratto di somministrazione a tempo determinato, dal momento che, indipendentemente
dalla tipologia contrattuale adottata, anche questi è titolare di reddito di lavoro dipendente di cui all’articolo 49 del TUIR, la cui
base imponibile è determinata ai sensi del successivo articolo 51 del TUIR.
In relazione agli altri destinatari del Piano Welfare, cioè all’amministratore unico della società istante e al “direttore di sala”,
si ritiene che costoro non configurino una “categoria di dipendenti”, così come illustrata in precedenza e, conseguentemente,
non possano essere destinatari del regime esentativo previsto dalla citata lettera f) dell’articolo 51 del TUIR.
Invero, la compatibilità del ruolo di amministratore con la condizione di lavoratore subordinato alle dipendenze della società,
in assenza di specifici limiti normativi, non è esclusa a priori; pur tuttavia, affinché un rapporto di lavoro si configuri, ai fini
fiscali, quale rapporto di lavoro dipendente è necessario che la prestazione di lavoro sia svolta, con qualsiasi qualifica, «alle
(segue)
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APPROFONDIMENTI
Con la circolare 15 giugno 2016, n. 28/E è stato precisato che «la erogazione dei benefit in conformità a disposizioni di contrat-
to, di accordo o di regolamento che configuri l’adempimento di un obbligo negoziale determina la deducibilità integrale dei
relativi costi da parte del datore di lavoro ai sensi dell’articolo 95 del TUIR, e non nel solo limite del cinque per mille, secondo
quanto previsto dall’ articolo 100 del medesimo testo unico».
Affinché un regolamento configuri l’adempimento di un obbligo negoziale, lo stesso deve essere, quindi, non revocabile né mo-
dificabile autonomamente da parte del datore di lavoro. In tal caso, infatti, l’atto nella sostanza sarebbe qualificabile come vo-
lontario. Nel caso di specie, peraltro, l’istante ha precisato che il predetto regolamento ha durata annuale, salvo tacito rinnovo.
Ciò premesso, sul presupposto che il predetto regolamento non sia modificato in peius a danno dei lavoratori, nel periodo di
vigenza dello stesso – fermo restando che potrà invece essere modificato in melius tenendo conto delle esigenze e dei suggeri-
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APPROFONDIMENTI
Welfare aziendale,
una bussola per orientarsi
Corriere delle Paghe, aprile 2019 – n. 4
di Cristian Valsiglio
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APPROFONDIMENTI
sesso e familiari, i quali devono ma 2 dell’art. 51 del D.P.R. • nella lett. f) del comma
essere considerati al pari dei fa- 917/1986 che dispone che non 2 dell’art. 51 del d.P.R.
miliari ex art. 12 TUIR. concorrono alla formazione 917/1986 la quale afferma la
del reddito di lavoro dipenden- non concorrenza al reddito di
LE OPERE, I SERVIZI te “le somme erogate o rimbor- lavoro dipendente delle opere
E I RIMBORSI DI WELFARE e dei servizi di cui al comma 1
sate alla generalità o a catego-
AZIENDALE
rie di dipendenti dal datore di dell’art. 100 del TUIRofferti
I piani di welfare aziendale pos-
lavoro o le spese da quest’ulti- dal datore di lavoro volontaria-
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APPROFONDIMENTI
dipendenti o a categorie di • la lett. g) del comma 2 2. una condizione per non far
dipendenti” per la fruizione, dell’art. 51 del D.P.R. concorrere al reddito di lavoro
da parte dei familiari indicati 917/1986 prevede che non con- dipendente il rimborso delle
nell’articolo 12, dei servizi di corre a formare il reddito il spese sostenute per «i servizi
educazione e istruzione anche valore delle azioni offerte “alla di educazione e istruzione an-
in età prescolare, compresi i generalità dei dipendenti” per che in età prescolare, compre-
servizi integrativi e di mensa un importo non superiore si i servizi integrativi e di men-
ad essi connessi, nonché per complessivamente nel periodo sa ad essi connessi, nonché
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APPROFONDIMENTI
valore di certificazione legale; trasporto quali ad esempio le In prima battuta si deve evi-
4. sono agevolabili anche i rim- carte turistiche che oltre all’u- denziare che la disposizione non
borsi delle spese per l’acquisto tilizzo dei mezzi di trasporto cita i premi di produzione c.d.
di libri di testo correlati alle fi- pubblici consentono l’ingres- detassabili ossia quelli previsti
nalità educative e di istruzione; so a musei o spettacoli; dalla L. 208/2015 e del D.M. 25
5. per fruire del rimborso fiscal- 9. per le spese sostenute per l’as- marzo 2016 pertanto si dovrebbe
mente agevolato di abbona- sistenza svolta da un medico ritenere che possano essere uti-
menti al servizio di trasporto, psicologo a favore di un fa- lizzati a tal fine tutti i premi di
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RIPRODUZIONE RISERVATA - GRUPPO 24 ORE
APPROFONDIMENTI
di Gabriele Bonati
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APPROFONDIMENTI
non siano già coperti da con- ra (esempio nell’AGO INPS: Va altresì rilevato che la predet-
tribuzione (obbligatoria e fi- 33% fino a una retribuzione ta disposizione integra quanto
gurativa), comunque versata annua di € 47.143,00; 34% sul- già regolamentato in materia di
e accreditata, presso forme di le retribuzioni eccedenti detto riscatti onerosi dall’art. 8, D.Lgs.
previdenza obbligatoria, pari- limite); 564/1996, e successive modifi-
ficandoli a periodi di lavoro. • Modalità di versamento: Il cazioni e integrazioni, attuativo
• Limiti: possono essere riscat- versamento dell’onere per dell’art. 1, comma 39, della leg-
tati nella misura massima di il riscatto può essere effettua- ge 335/1995). Detta disposizione
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APPROFONDIMENTI
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APPROFONDIMENTI
zione fiscale risulti applicabi- rie di dipendenti in possesso redditi (così come formulata
le solo qualora il versamento dei citati requisiti, spendibile la norma sembrerebbe pre-
risulti effettuato direttamente mediante l’utilizzo del premio cludere detta possibilità, non
dal datore di lavoro; di produzione eventualmen- trovando un’analoga disposi-
• non si dice nulla riguardo agli te maturato, (il trattamento zione nell’art. 10, oneri dedu-
obblighi contributivi (previ- fiscale e contributivo rimane cibili). La certificazione unica
denziali, assistenziali e assicu- quello di seguito analizzato); 2020 (redditi 2019) dovrà con-
rativi); • per la non concorrenza al red- tenere un nuovo campo per
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APPROFONDIMENTI
lavoro procede ad effettuare il scritto dall’art. 6 del citato le, per esempio ritenere la di-
versamento all’ente previden- decreto 314, dispone: “…. sposizione in commento non
ziale utilizzando la posizione Per il calcolo dei contributi di identificabile/equiparabile con
individuale del lavoratore in- previdenza e assistenza socia- la contribuzione obbligatoria,
teressato attraverso, si ritiene, le si applicano le disposizioni ma disposizione autonoma e,
le denuncia mensile Uniemens contenute nell’articolo 48 (ora conseguentemente, rientrante
(dovranno quindi essere for- art. 51) del testo unico delle nel concetto dell’armonizza-
nite le istruzioni da parte imposte sui redditi, approva- zione delle basi imponibili (D.
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APPROFONDIMENTI
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APPROFONDIMENTI
di Cristian Valsiglio
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APPROFONDIMENTI
COSÌ L’EFFETTO SUL COSTO DEL LAVORO DEL MESSAGGIO INPS N. 1817/2019
GENERAZIONE COSTO DEL LAVORO TRADIZIONALE IMPOSTAZIONE INPS (Mess. 1827/2019)
contributo costo contributo costo
Tipo contributo c/dipe Tipo contributo c/dipe
totale azienda totale azienda
IVS 32,50% 23,31% 9,19% IVS 32,50% 23,31% 9,19%
IVSO 0,50% art. 3 0,50% 0,00% 0,50% IVSO 0,50% art. 3 0,50% 0,50%
Naspi 1,61% 1,61% Naspi 1,61% 1,61%
F.do Gar TFR 0,20% 0,20% F.do Gar TFR 0,20% 0,20%
Cuaf 0,68% 0,68% Cuaf 0,68% 0,68%
CIGS 0,90% 0,60% 0,30% CIGS 0,90% 0,60% 0,30%
Malattia 2,44% 2,44% Malattia 2,44% 2,44%
Maternità 0,24% 0,24% Maternità 0,24% 0,24%
TOTALE CONTRIBUZIONE LORDA 39,07% 29,08% 9,99% TOTALE CONTRIBUZIONE LORDA 39,07% 29,58% 9,49%
RIDUZIONE SGRAVIO PREMI (DL 50/2017) 20% RIDUZIONE SGRAVIO PREMI (DL 50/2017) 20%
COSTO CONTRIBUTIVO PREMIO 9,08% COSTO CONTRIBUTIVO PREMIO 9,58%
A IMPORTO PREMIO 800,00 A IMPORTO PREMIO 800,00
B COSTO CONTRIBUTIVO PREMIO 72,64 B COSTO CONTRIBUTIVO PREMIO 76,64
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APPROFONDIMENTI
di Cristian Valsiglio
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APPROFONDIMENTI
dall’1.3.2018 le Aziende dovran- paniere di welfare aziendale nel valore dei suddetti strumenti
no attivare a beneficio di tut- periodo d’imposta di riferimen- di welfare non è riproporziona-
ti i lavoratori dipendenti piani to senza portare i residui in anni bile in relazione al loro ridotto
di Welfare/flexible benefit per un successivi. orario contrattuale.
valore di euro 150,00 per gli anni Hanno diritto a tale welfa- Ma vediamo quali servizi
2018, 2019 e 2020 (Art. 52). re aziendale i lavoratori, superato di welfare aziendale sono stati
Entro lo scorso 30.3.2018, il periodo di prova, in forza all’1 valorizzati dalla contrattazione
come d’accordo sottoscritto in gennaio di ciascun anno o suc- collettiva.
(segue)
32
APPROFONDIMENTI
(segue)
33
APPROFONDIMENTI
ACCORDO DI RINNOVO misura sarà riconosciuta solo per nitaria e comunque nell’ambito
CCNL TELECOMUNICAZIONI l’anno 2018. Le Aziende con le delle previsioni vigenti di legge.
L’Accordo di rinnovo del rispettive RSA individueranno I lavoratori potranno comunque
23.11.2017 prevede che, a decor- una gamma di beni e servizi co- destinare la suddetta somma al
rere dal 1° luglio 2018, le Aziende erenti con le caratteristiche dei Fondo Telemaco secondo le mo-
dovranno attivare a beneficio dei dipendenti e finalizzata a mi- dalità previste dal Fondo stesso,
lavoratori dipendenti strumenti gliorare la qualità della vita per- fermo restando che il costo a
di Welfare esigibili fino a totale sonale e familiare privilegiando carico Azienda non può in ogni
concorrenza di 120 euro. Detto quelli con le finalità di educazio- caso superare la somma di euro
costo sarà riproporzionato per i ne, istruzione, ricreazione e assi- 120,00 ovvero l’importo ripro-
lavoratori a tempo parziale. Tale stenza sociale, previdenziale e sa- porzionato per i part timer.
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APPROFONDIMENTI
CONCLUSIONI E SPUNTI cola industria) costi possano ri- solidarietà INPS su detta contri-
DI RIFLESSIONE cadere sull’Azienda. buzione. Tale contributo infatti è
Come si può notare la recente In particolare si fa riferimento dovuto solo sulla contribuzione
contrattazione cerca di trovare all’eventuale costo contributivo alla previdenza complementa-
soluzioni che possano aumentare (ordinario o del 10% di solida- re posta a carico del datore di
la capacità di acquisto dei contri- rietà) applicabile sulla quota di lavoro e non anche sulla contri-
buenti senza penalizzare l’Azien- valore transitato nel fondo di pre- buzione posta a carico del dipen-
da con costi eccessivi. videnza complementare ma deri- dente. La scelta interpretativa di
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SCHEDA OPERATIVA
Welfare aziendale:
la scheda riassuntiva
tratta dal Sistema Frizzera
DISCIPLINA NORMATIVA – Non esiste una disciplina legislativa del welfare aziendale: il fenomeno nasce nell’esperienza con-
trattuale e applicativa e si fonda sulla combinazione virtuosa di alcune norme fiscali del TUIR (in particolare, quelle contenute
negli artt. 51 e 100, nella parte in cui escludono una lunga lista di beni e servizi dalla nozione di retribuzione imponibile);
queste norme sono state integrate nel tempo da nuove disposizioni (art. 1, co. 182-190, legge 208/2015). In particolare la legge
208/2015 e il D.M. 25.3.2016 hanno reintrodotto, a decorrere dal 2016, un sistema di tassazione agevolata, consistente nell’ap-
plicazione di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali del 10 per cento per i premi di produttività del settore
privato (il beneficio si applica anche alla partecipazione agli utili dell’impresa da parte dei lavoratori). È stata quindi prevista
per la prima volta la possibilità per gli accordi collettivi di riconoscere ai lavoratori la facoltà di richiedere, in alternativa ai
premi di risultato, la fruizione di un pacchetto di welfare aziendale, senza perdere i vantaggi fiscali connessi. La normativa si
differenza dalle precedenti esperienze per l’efficacia temporale: le nuove norme, infatti, trovano applicazione (al contrario di
quelle precedenti, aventi tutte natura sperimentale ed efficacia temporanea) “alle erogazioni effettuate nel periodo di imposta
2016 e in quelli successivi” (art. 7, comma 1, D.M. 25 marzo 2016).
IL CASO LUXOTTICA
Il welfare aziendale di Luxottica nasce con l’accordo sindacale del dicembre 2009, dopo un lungo processo di concertazione
con i sindacati. Nel Febbraio 2009, con la firma del protocollo d’intesa, Luxottica propone alle organizzazioni sindacali la
realizzazione di un Programma di welfare aziendale destinato alla popolazione operaia e impiegatizia, per un totale di oltre
7.000 destinatari. Nel marzo dello stesso anno iniziano gli incontri con le OO.SS. degli stabilimenti produttivi, riunioni tra
azienda e rappresentanze sindacali per discutere il sistema di Governance paritetico, aziendale e sindacale, che costituisce
la più grande novità del sistema di welfare aziendale Luxottica. L’accordo sindacale firmato nel dicembre 2009, riconoscen-
do la necessità non più differibile di offrire un concreto sostegno al potere di acquisto dei dipendenti con forme di remu-
nerazione complementari a quelle tradizionali (salari e premi di produzione), istituisce il Comitato di Governance, organo
bilaterale di rappresentanza aziendale e sindacale cui viene affidato il compito di studiare e proporre i progetti di welfare
aziendale. Le misure sono state ulteriormente arricchite negli anni successivi, anche tramite i contratti collettivi aziendali.
Le iniziative proposte nel tempo per i dipendenti in Luxottica spaziano su vari campi (salute, istruzione, benessere alimen-
tare, mobilità sociale, assistenza sociali); quelle di maggiore rilievo sono:
(segue)
• carrello della spesa: buono di 110 euro distribuito a tutti gli operai ed impiegati con contratto a tempo determinato,
indeterminato, di somministrazione e stage;
36
SCHEDA OPERATIVA
DEROGHE ALLE FISCALITÀ DELLE SOMME – Non sono imponibili, secondo queste norme, i servizi di trasporto collettivo, le
prestazioni con finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale, assistenza sanitaria e di culto, i servizi per
l’infanzia in età prescolare (compresi i servizi integrativi e di mensa), la frequenza di ludoteche e di centri estivi e invernali e le
borse di studio, i servizi per familiari anziani e non autosufficienti e gli ulteriori beni e servizi di valore non superiore a 258,23
euro. Per questi trattamenti è prevista anche la deducibilità (totale o parziale, secondo il tipo di prestazione) ai fini IRAP e IRES
da parte dell’azienda, e l’esenzione da qualsiasi prelievo contributivo. Si considerano prestazioni di welfare aziendale anche i
contributi versati per la previdenza complementare oppure per l’assistenza sanitaria, anche se per queste voci la non imponi-
bilità è limitata fino a una certa soglia (fino a 5.164,57 euro per la previdenza, e fini a 3615,20 euro per l’assistenza sanitaria). Le
aziende, di norma, compongono il paniere di beni e servizi di welfare aziendale utilizzando innanzitutto quelli appena elencati,
allo scopo di massimizzare il valore netto percepito dai dipendenti (che, in caso di esclusione dalla base imponibile, non subi-
rebbero, o lo subirebbero in maniera attenuata a seconda dei casi, il prelievo fiscale normalmente applicato sulla retribuzione).
Nulla vieta, tuttavia, alle imprese di includere nei pacchetti di welfare aziendale anche beni e servizi diversi da quelli che bene-
ficiano di un regime fiscale di favore: sarebbe una scelta poco conveniente sul piano economico ma comunque lecita.
ACCORDI SULLA PRODUTTIVITÀ – La legge 208/2015 ha avuto il merito di aggiungere un ulteriore elemento di forza di questo
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SCHEDA OPERATIVA
strumento, cioè la possibilità di definire dei piani di welfare all’interno degli accordi sulla produttività, consentendo ai lavo-
ratori di scegliere la fruizione dei pacchetti di beni e servizi rientranti nella nozione in alternativa al pagamento del premio
produttività, senza perdere i benefici fiscali connessi. Tali accordi sui premi di risultato peraltro, potranno essere attivati in ma-
niera estremamente semplificata anche da parte delle imprese, anche quelle che non hanno un sistema di relazioni industriali
consolidato, grazie alle intese di livello territoriale siglato sulla base dell’accordo quadro raggiunto nel mese di luglio scorso tra
Confindustria e organizzazioni sindacali. Questa novità ha consentito di rimuovere alcuni vincoli anacronistici, che impediva-
no alle parti sociali di gestire il welfare in maniera efficace.
ATTIVAZIONE UNILATERALE – La strada più semplice, dal punto di vista meramente procedurale, per attuare un piano di welfare
aziendale è quella di introdurre unilateralmente la misura. L’azienda intenzionata a percorrere questa strada potrà comporre e rico-
noscere il piano senza dover ricorrere a particolari formalità. Il punto di partenza di questa opzione sarebbe la scelta del pacchetto
di beni e servizi da erogare in favore dei dipendenti. L’azienda dovrà curarsi di verificare la coerenza e convenienza fiscale della
scelta, in quanto non tutte le erogazioni riconosciute in favore del personale godono di un trattamento agevolato (e, anzi, di norma
tutte queste erogazioni sono assimilate ai redditi da lavoro dipendente). Dopo aver deciso quali beni e servizi destinare ai dipen-
denti, il datore di lavoro dovrà definire le regole di accesso alle misure, stabilendo la platea dei beneficiari, le modalità concrete per
fruire dei pacchetti di welfare e il valore complessivo degli stessi. L’avvio del piano potrà essere comunicato con qualsiasi forma:
sarebbe sufficiente anche una semplice email, con la quale il datore di lavoro spiega ai dipendenti le regole del piano di welfare.
ATTIVAZIONE TRAMITE ACCORDO SINDACALE – L’attivazione unilaterale del piano di welfare non è facile da seguire presso
aziende dove esiste un sistema strutturato di relazioni sindacali; in questi contesti, è probabile che sia più opportuno avviare
il piano sulla base di un accordo siglato con le rappresentanze sindacali. Le organizzazioni sindacali titolate a sottoscrivere un
accordo di questa natura sono quelle individuate dall’art. 51 del D.Lgs. n. 81 del 2015, cioè le “… associazioni comparativamente
più rappresentative sul piano nazionale e nelle loro rappresentanze sindacali aziendali ovvero nella rappresentanza sindacale
unitaria”. L’accordo – tenuto conto di quanto previsto dalla legge in tema di incentivi fiscali per la retribuzione di produttività
– potrebbe essere di livello aziendale ma anche territoriale.
CONTENUTI DELL’ACCORDO SINDACALE – Tale accordo potrebbe avere due contenuti differenti: si potrebbe occupare solo di
welfare aziendale, oppure potrebbe riconoscere ai dipendenti la facoltà di scegliere se ricevere i beni e servizi che fanno parte
del piano al posto dei tradizionali premi economici pagati per gli incrementi di produttività. Se l’accordo sindacale si limita a
disciplinare solo il piano di welfare aziendale, senza prevedere alcuna possibilità di scambio con i premi produttività, non sono
necessarie formalità particolari. La situazione cambia se il welfare aziendale fa parte di un accordo più ampio, e viene ricono-
sciuto come trattamento alternativo all’eventuale premio di produttività detassabile. In tale ipotesi, i contenuti dell’intesa
non sono rimessi alla discrezionalità delle parti, ma devono essere coerenti alle regole previste dal D.M. 25.3.2016. Pertanto,
l’accordo deve individuare i criteri di misurazione degli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione
che determinano la maturazione della retribuzione di risultato, nonché le forme di eventuale partecipazione agli utili e quelle
di coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro. I premi maturati dai lavoratori che raggiungeranno
gli obiettivi prevista da tale intesa potranno godere di importanti benefici fiscali: tassazione sostitutiva al 10% per gli importi
di valore non eccedente i 3.000 euro, per i soli lavoratori con reddito non superiore a 80.000 euro annui. Una volta rispettati
tali parametri, l’accordo deve prevedere la facoltà per i lavoratori che hanno maturato il premio di rinunciare all’erogazione
economica, convertendo il premio in un pacchetto di beni e servizi di aventi un valore lordo identico.
DEFINIZIONE DI OPZIONE DEL PREMIO MONETARIO – In primo luogo l’azienda deve definire con le OOSS le condizioni per la
maturazione del premio di risultato (es. conseguimento di un certo fatturato delle vendite del reparto cui è addetto il dipen-
dente). Successivamente, ai lavoratori che avranno maturato il premio, è riconosciuto il diritto di rinunciare al premio econo-
mico convertendo il relativo valore in un insieme di beni e servizi di welfare aziendale. Questa strada è molto più complessa,
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SCHEDA OPERATIVA
dal punto di vista procedurale, di quelle descritte inizialmente (percorso unilaterale oppure accordo sindacale che regola solo
il welfare), ma è quella che ha suscitato maggiore interesse nelle aziende, in quanto consente di utilizzare in maniera più effi-
ciente, dal punto di vista fiscale, le risorse che già oggi sono stanziate (quelle destinate ai premi di produttività) e che grazie al
piano di welfare possono avere un valore netto maggiore.
ATTIVAZIONE TRAMITE ACCORDO INDIVIDUALE – Questa ipotesi presuppone che il datore di lavoro individui uno o più singoli
lavoratori e proponga, soltanto a questi, la sottoscrizione di un piano che prevede l’erogazione in sua favore di un pacchetto
di benefit, di natura variabile (automobile, servizi, polizze sanitarie, ecc.). Si tratta di una soluzione residuale, spesso applicata
per i dirigenti, che non esclude l’applicazione nei confronti del resto del personale di un piano di welfare con le modalità prima
REQUISITI – Al fine di avere un piano di welfare defiscalizzato vi sono alcuni requisiti necessari che devono essere rispettati. In
particolare, i requisiti trasversali da rispettare in riferimento ai soggetti ai quali devono essere rivolti i servizi di welfare azien-
dale sono sostanzialmente due:
a) il Welfare Aziendale deve essere rivolto alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti;
b) il Welfare Aziendale può essere rivolto anche (o solo) ai familiari previsti dall’art. 12 del TUIR.
Le disposizioni fiscali agevolative in tema di redditi di lavoro dipendente cercano, generalmente, di circoscrivere il beneficio sot-
to l’aspetto oggettivo ovvero soggettivo. Nel primo ambito, agevolazioni selettive sotto l’aspetto oggettivo, rientrano a titolo
esemplificativo i fringe benefit, i contributi a casse sanitarie ovvero i contributi a forme di previdenza complementare. Rispetto
al secondo ambito, il legislatore fiscale analizza l’aspetto soggettivo sotto due profili: chi può ricevere il beneficio, generalmente
lavoratori dipendenti e/o produttori di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, e a quali condizioni soggettive il beneficio è
fruibile. In merito a quest’ultimo parametro le varie disposizioni agevolative generalmente collegabili al Welfare Aziendale, anche
recentemente modificate, richiedono che il servizio o la somma concessa sia rivolta “alla generalità o a categorie di dipendenti”.
salute e delle politiche sociali 27 ottobre 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 12 del 16 gennaio 2010, o aventi per
oggetto il rischio di gravi patologie”;
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SCHEDA OPERATIVA
g) la lett. g) del comma 2 dell’art. 51 TUIR prevede che non concorre a formare il reddito il valore delle azioni offerte “alla
generalità dei dipendenti” per un importo non superiore complessivamente nel periodo d’imposta a euro 2.065,83.
Ad esse di deve aggiungere l’interpretazione di fonte Ministeriale, non rinvenibile nella norma, secondo la quale, per fruire
dell’agevolazione fiscale, anche le mense o i servizi sostitutivi (es. buoni pasto) devono essere rivolti alla generalità o a cate-
gorie omogenee di dipendenti (CM n. 326/E/1997).
GENERALITÀ DEI DIPENDENTI – Con tale espressione il legislatore tributario vuole favorire un Welfare Aziendale generalizzato
e non rivolto al singolo. Per tale motivo il viaggio premio con finalità ricreative concesso al dipendente meritevole singolar-
CATEGORIE DI LAVORATORI DIPENDENTI RILEVANTI – Generalmente nel diritto del lavoro il concetto di categoria identifica
fattispecie ben definite e delineate. L’art. 2095 cod. civ. rubricato “Categorie dei prestatori di lavoro” recita: “I prestatori di la-
voro subordinato si distinguono in dirigenti, quadri, impiegati e operai. Le leggi speciali (e le norme corporative), in relazione
a ciascun ramo di produzione e alla particolare struttura dell’impresa, determinano i requisiti di appartenenza alle indicate
categorie”. Tuttavia la definizione giuridica non trova particolare riscontro in materia tributaria; difatti, sotto l’aspetto fiscale,
il concetto di categoria è meno delineato. In assenza di alcuna definizione fiscale da parte della norma è utile precisare che:
“per quanto riguarda l’espressione “generalità o categorie di dipendenti” si ritiene che la prassi aziendale deve essere riferita a
tutti i dipendenti di un certo tipo (per esempio, tutti i dirigenti, o tutti quelli che hanno un certo livello o una certa qualifica)”
(Circ. min. n. 326/E/1997). In sostanza è necessario identificare un gruppo omogeneo di lavoratori dipendenti. In merito a tale
definizione si evidenziano le seguenti ulteriori indicazioni di prassi:
• Ministero delle finanze, ris. n. 188/E/1998: la predetta risoluzione afferma che l’espressione categoria di dipendenti “non
va intesa soltanto in riferimento alle categorie previste nel codice civile (dirigenti, quadri, operai ecc.), bensì a tutti i di-
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SCHEDA OPERATIVA
pendenti di un certo tipo (per esempio, tutti i dirigenti o tutti quelli di un certo livello o di una certa qualifica) (...) tutti gli
operai del turno di notte” possono costituire legittimamente “una categoria di dipendenti nel senso voluto dal legislatore
poiché sufficiente a impedire in senso teorico che siano concesse erogazioni ad personam in esenzione totale o parziale
d’imposta”;
• Agenzia delle entrate, ris. n. 378/E/2007: i lavoratori expatrites o assignees possono essere considerati una categoria di
dipendenti in senso fiscale.
Le predette indicazioni di prassi pertanto consentono un’applicazione delle norme agevolative in tema di welfare aziendale
laddove possa essere identificato un cluster di dipendenti ben distinto a cui concedere le opere e/o i servizi che il datore di
lavoro vuole riservare agli stessi.
Sul predetto aspetto si deve evidenziare inoltre l’equivalenza apportata dal D.Lgs. 76/2016 (G.U. 21.5.2016, n. 118) in tema di
unioni civili tra persone conviventi dello stesso sesso e familiari. È bene fare presente sul tema che unica eccezione è quella
riferita ai rimborsi e le spese relativi ad abbonamento per trasporti pubblici devono essere riferibili al dipendente e/o ai fami-
liari di cui all’art. 12 del TUIR ma alla ulteriore condizione che quest’ultimi siano fiscalmente a carico del dipendente (lett. d-bis)
del co. 2 dell’art. 51 del TUIR).
WELFARE AZIENDALE E AMMINISTRATORI – I piani di welfare aziendale sono applicabili anche agli amministratori in quanto per-
cettori di reddito assimilato a quello di lavoro dipendente (AE – Direzione regionale interpello n. 954-1417/2016). “Per effetto del
nuovo assetto normativo, saranno assoggettate a tassazione, in base all’articolo 48 del TUIR, tutte le somme e i valori a qualun-
que titolo percepiti dai collaboratori, anche sotto forma di erogazioni liberali. Inoltre troverà applicazione il comma 2 dell’articolo
48 del TUIR che prevede l’esclusione di alcuni compensi dall’imponibile; al riguardo si precisa che, qualora le fattispecie previste
dall’articolo in esame facciano riferimento a categorie o alla generalità dei dipendenti, tali disposizioni saranno applicabili anche
a specifiche categorie o alla generalità dei collaboratori” (circolare del Ministero delle Finanze n. 207 /E del 16 novembre 2000).
AMMINISTRATORE UNICO – L’Agenzia delle entrate ha ritenuto che in presenza di un Amministratore unico poiché il ruolo di
dipendente si confonde con quello di amministratore, mancando il necessario rapporto di alterità tra le parti che ne definisce
i compiti e le responsabilità, non torna applicabile l’articolo 51, co. 2, lett. f), del TUIR laddove il regime di favore è riconosciuto
sempreché l’offerta sia rivolta, tra l’altro, a “categorie di dipendenti” che non è ravvisabile in questa sede (risposta AE n. 10 del
25.1.2019). Come ricorda l’Agenzia delle entrate, la Corte di Cassazione ha più volte statuito che “la qualifica di amministratore
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SCHEDA OPERATIVA
unico di una società non è compatibile con la condizione di lavoratore subordinato alle dipendenze della stessa società, non
potendo ricorrere in tal caso l’effettivo assoggettamento al potere direttivo, di controllo e disciplinare di altri, che si configura
come requisito tipico della subordinazione (Cfr. per tutte Cass. 13009/03) e tanto per il contenuto sostanzialmente imprendi-
toriale dell’attività gestoria svolta dall’amministratore unico in relazione alla quale non è individuabile la formazione di una
volontà imprenditoriale distinta, tale da determinare la soggezione dipendente – dell’amministratore unico” (Cass. 1662/2000,
Cass. 381/2001, Cass. 24188/2006).
DIRETTORE DI SALA UNICO – All’unico Direttore di sala non è applicabile il regime defiscalizzato in materia di welfare azien-
ADDETTI DI SALA IN SOMMINISTRAZIONE O IN TIROCINIO – Una volta identificati quale categoria gli addetti di sala, l’Agenzia
delle entrate (risposta n. 10 del 25.1.2019) ritiene che il regime agevolativo relativo al welfare aziendale debba riconoscersi sia
all’“addetto alla sala” titolare di un contratto di somministrazione a tempo determinato, sia allo stagista quale “addetto alla
sala” titolare di un reddito assimilato a quello di lavoro dipendente ai sensi dell’articolo 50, comma 1, lettera c), del TUIR.
STRUMENTI DI GESTIONE DEL WELFARE AZIENDALE – Al fine di rendere meno onerosa per le aziende la gestione di piani di wel-
fare personalizzati e al fine di facilitare i dipendenti nell’utilizzo dei beni, servizi e prestazioni contenute nel piano (secondo il
budget assegnato), predisposto nel rispetto della relativa normativa, si possono utilizzare piattaforme web attraverso le quali
i dipendenti, con apposita password, possono spendere il budget assegnato scegliendo tra i benefit inseriti nella piattaforma
stessa che soddisfano le proprie esigenze e quelle dei propri familiari, raggiungendo così l’obiettivo del piano di welfare “mag-
gior benessere e soddisfazione del dipendente, incremento del potere di acquisto della busta paga e ottimizzazione dei costi
aziendali” (AE – Direzione Regionale Lombardia interpello n. 904-1533/2016)
DURC – Non è vincolante ai fini della fruizione delle agevolazioni fiscali e contributive collegate al welfare aziendale il posses-
so della regolarità contributiva (DURC) ex art. 1, co. 1175 L. 296/2006 (INL al Forum Lavoro del 17 maggio 2017, v. anche appro-
fondimento della Fondazione Studi del CNCL 9 giugno 2017). Secondo l’orientamento dell’INL criteri e logica della previsione
contenuta al comma 1175 non hanno alcuna relazione con il regime fiscale e contributivo stabilito per il welfare aziendale per
la cui applicazione, quindi, non operano le limitazioni previste e non è richiesto neanche il possesso del documento unico di
regolarità contributiva.
ORGANIZZAZIONI SINDACALI STIPULANTI GLI ACCORDI – L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) al Forum Lavoro del 17 maggio
2017 fa il punto anche sulle OO SS legittimate a stipulare accordi agevolabili di welfare aziendale (v. anche approfondimen-
to della Fondazione Studi del Consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro del 9 giugno 2017). La legge 232/2016, al co.162,
prevede che “Le disposizioni di cui all’articolo 51, comma 2, lettera f), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al D.P.R. 22
dicembre 1986, n. 917, come da ultimo modificate dalla legge 28 dicembre 2015, n. 208, si interpretano nel senso che le stesse
si applicano anche alle opere e servizi riconosciuti dal datore di lavoro, del settore privato o pubblico, in conformità a dispo-
sizioni di contratto collettivo nazionale di lavoro, di accordo interconfederale o di contratto collettivo territoriale”, senza far
riferimento a valori di rappresentatività delle organizzazioni stipulanti gli accordi. La disposizione tuttavia pare dover essere
coordinata con l’art.1, co.1 del D.L. 338/1989, conv. con legge 389/1989 (La retribuzione da assumere come base per il calcolo dei
contributi di previdenza e di assistenza sociale non può essere inferiore all’importo delle retribuzioni stabilito da leggi, rego-
lamenti, contratti collettivi, stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative su base nazionale, ovvero da accordi
collettivi o contratti individuali, qualora ne derivi una retribuzione di importo superiore a quello previsto dal contratto collet-
tivo) ed alla disposizione di interpretazione autentica di cui alla legge 28 dicembre 1995, n. 549, secondo la quale il citato art.1,
del D.L. 338/1989, si interpreta nel senso che , “in caso di pluralità di contratti collettivi intervenuti per la medesima categoria,
la retribuzione da assumere come base per il calcolo dei contributi previdenziali ed assistenziali è quella stabilita dai contratti
collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative nel-
la categoria”. In conclusione, i contratti legittimati a definire la base imponibile, anche ai fini della sottrazione dei trattamenti
welfare dal suo calcolo, sembrano quelli identificati dall’art. 51 del D.Lgs. 81/2015.
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SCHEDA OPERATIVA
PIANI DI WELFARE AZIENDALE CON OBIETTIVI INDIVIDUALI E AZIENDALI – È legittimo un Piano Welfare che subordina l’acces-
so dei dipendenti ai vari servizi in esso contenuti al raggiungimento di determinati obiettivi di performance individuale e/o
aziendale, con espressa indicazione del “credito welfare” attribuibile in funzione del livello di ottenimento di tali obiettivi (AE
– Direzione Regionale Lombardia interpello n. 904-791/2017). La DRE afferma inoltre l’esigenza, per la sostenibilità del Piano,
che il budget di spesa figurativo (c.d. credito welfare) non deve essere rimborsabile e, pertanto, in caso di non utilizzo non può
essere messo in busta paga.
PIANI DI WELFARE AZIENDALE E INDETRAIBILITÀ IVA – La Direzione Regionale Lombardia dell’Agenzia delle Entrate, con la rispo-
SERVIZI DI UTILITÀ SOCIALE – Non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente “l’utilizzazione delle opere e dei servizi
riconosciuti dal datore di lavoro volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento
aziendale, offerti alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti e ai familiari indicati nell’articolo 12 per le finalità
di cui al comma 1 dell’articolo 100” (Art. 1, co. 190, della legge 208/2015 che a decorrere dall’1.1.2016 ha modificato i contenuti
della lett. f) co. 2 dell’art. 51 del TUIR). Tale disposizione risulta essere la norma di carattere generale più utilizzata nei piani di
Welfare Aziendale in quanto senza limiti alla defiscalizzazione. Essa è volta a favorire l’utilizzazione di servizi di utilità sociale
ai propri dipendenti senza subire un aumento del costo del lavoro eccedente la spesa dell’opera e/o del servizio. Sotto l’aspetto
prettamente oggettivo, l’art. 51, co. 2, lett. f) TUIR rimanda alle opere e ai servizi di cui al co. 1 dell’art. 100 TUIR il quale prevede,
ai fini del reddito di impresa, che: “Le spese relative a opere o servizi utilizzabili dalla generalità dei dipendenti o categorie di di-
pendenti volontariamente sostenute per specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria
o culto, sono deducibili per un ammontare complessivo non superiore al 5 per mille dell’ammontare delle spese per prestazioni
di lavoro dipendente risultante dalla dichiarazione dei redditi”. In sostanza l’art. 100 TUIR, anche in virtù di una lettura coordi-
nata con l’art. 51, comma 2, lett. f), afferma che:
a. ai fini del reddito di lavoro dipendente non concorrono alla formazione del reddito, senza alcun limite, “l’utilizzazione
delle opere e dei servizi riconosciuti dal datore di lavoro volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto o di
accordo o di regolamento aziendale, offerti alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti e ai familiari indi-
cati nell’articolo 12 sostenute per specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria
o culto;
b. ai fini del reddito di impresa sono deducibili:
– “le spese relative a opere o servizi utilizzabili dalla generalità dei dipendenti o categorie di dipendenti volontariamente
sostenute per specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto”;
– nel limite del “5 per mille dell’ammontare delle spese per prestazioni di lavoro dipendente risultante dalla dichiarazione
dei redditi”.
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SCHEDA OPERATIVA
TITOLO DELLA CONCESSIONE – Ai fini del reddito di lavoro dipendente, la legge 208/2015 ha previsto che il Welfare Aziendale
“agevolato” può essere previsto non solo da un comportamento unilaterale del datore di lavoro (in questo senso il riferimento
a “volontariamente” e successivamente a “regolamento aziendale” risulta apparentemente pleonastico) ma anche tramite un
contratto o accordo sindacale. In merito al livello di relazione sindacale interessato alla defiscalizzazione (nazionale, territo-
riale e aziendale) si rileva che la locuzione proposta dalla L. n. 208/2015 nella lettera f) è la medesima di quella già citata dalla
lettera a) relativa alla deducibilità delle Casse Sanitarie. L’art. 51, co. 2, lett. a) del TUIR a tal riguardo non considera concorrenti
alla formazione del reddito di lavoro dipendente nel limite di euro 3.615,20 “i contributi di assistenza sanitaria versati dal da-
tore di lavoro o dal lavoratore ad enti o casse aventi esclusivamente fine assistenziale in conformità a disposizioni di contratto
o di accordo o di regolamento aziendale”. La dicitura “contratto” o “accordo” non può essere abbinata all’aggettivo “aziendale”
propria del riferimento “regolamento” per la presenza di una congiunzione disgiuntiva (“o”). In tal senso si era posto il Mini-
stero delle Finanze il quale nella circolare n. 326 del 23.12.1997 aveva precisato che “tutti i contributi la cui obbligatorietà non è
stabilita da una disposizione di legge si trovano attratti nella disciplina riservata ai “contributi facoltativi” (ad esempio, quelli
la cui obbligatorietà discende da contratto, accordo o regolamento aziendale, come quelli versati al FASI dai dirigenti di azien-
da)” e la stessa Anagrafe delle casse sanitarie raccoglie Fondi e/o Casse spesso di provenienza della Contrattazione Collettiva
Nazionale (CCNL).
Per tale motivo si deve ritenere che le “Opere di Utilità Sociali” possano essere previste da tutte le tipologie di contratta-
zione collettiva sia essa nazionale, territoriale o integrativa aziendale. Tale posizione è confermata dall’interpretazione
autentica presente nella L. n. 232/2016. Detta norma infatti afferma che le opere e i servizi di utilità sociale ex art. 100 del
T.u.i.r. possono essere riconosciuti da datori di lavoro, del settore privato o pubblico, in conformità a disposizioni di con-
tratto collettivo nazionale del lavoro, di accordo interconfederale, di contratto collettivo territoriale, livelli di contrattazione
che si aggiungono a quella aziendale. La circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 5/E/2018 ritiene che la norma di natura in-
terpretativa, quindi con effetto retroattivo, operi non solo relativamente alle opere e servizi disciplinati dalla lettera f), ma
anche per “le somme e i valori” disciplinati dalle successive lettere f-bis), f-ter) e f-quater) ritenendoli ad essi complementari.
A tal fine è precisato che la disposizione interpretativa, naturalmente, non fa venir meno la possibilità che i benefit di cui
alle richiamate lettere f), f-bis), f-ter) ed f-quater) siano erogati volontariamente, ovvero con regolamento aziendale che
configuri l’adempimento di un obbligo negoziale. Secondo l’interpretazione dell’Agenzia delle entrate tale considerazione
si riflette, in relazione alla disciplina fiscale dei costi sostenuti dall’azienda per tali finalità, dal momento che l’art. 100 del
44
SCHEDA OPERATIVA
TUIR prevede che “Le spese relative ad opere o servizi utilizzabili dalla generalità dei dipendenti o categorie di dipendenti
volontariamente sostenute per specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o cul-
to, sono deducibili per un ammontare complessivo non superiore al 5 per mille dell’ammontare delle spese per prestazioni
di lavoro dipendente risultante dalla dichiarazione dei redditi”. Nella diversa ipotesi in cui le predette spese siano sostenute
in base a contrattazione collettiva di primo o secondo livello, l’art. 95 del TUIR consente l’integrale deducibilità. Detta inter-
pretazione non sembra in linea tuttavia con la lettera della norma: infatti l’art. 100 del TUIR è richiamato solo dai servizi di
cui alla lettera f) e non anche dai servizi e dalle somme indicate nelle lettere: f-bis), f-ter) ed f-quater). A tal riguardo è utile
ricordare che, ai sensi del D.Lgs. 151/2015 (art. 14), ove previste agevolazioni fiscali e/o contributive la contrattazione collettiva
FINALITÀ DELLE OPERE E DEI SERVIZI – I servizi e le opere rese alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per non
concorrere alla formazione del reddito devono riguardare le seguenti finalità:
• Educazione;
• Istruzione;
• Ricreazione;
• Assistenza sociale;
• Assistenza sanitaria;
• Culto.
L’ampia casistica permette di agevolare:
• l’iscrizione gratuita a circoli sportivi e ricreativi;
• l’acquisto da parte del datore di lavoro di biglietti di viaggio con esclusivo fine culturale o ricreativo;
• l’iscrizione a corsi di lingua all’estero o in Italia (il costo relativo al corso di lingue ove propedeutico all’attività lavorativa non
sarà comunque mai considerato imponibile);
• l’abbonamento a spettacoli teatrali;
• l’abbonamento a riviste di cucina, equitazione o cucito (il costo relativo all’abbonamento a riviste attenenti l’attività lavo-
rativa non sarà comunque mai considerato imponibile);
• il biglietto per un evento sportivo;
• l’utilizzo di case vacanze aziendali;
• l’iscrizione a corsi extra-professionali;
• la costituzione di spacci aziendali (gli acquisti dei dipendenti anche se avvengono a prezzi scontati costituiscono mere
operazioni commerciali e, in quanto tali, sono irrilevanti ai fini della tassazione/contribuzione del reddito di lavoro di-
pendente);
• l’utilizzo di strutture sanitarie.
STRUTTURE INTERNE ED ESTERNE DEL DATORE DI LAVORO – Con specifico riferimento a un servizio di check-up medico offerto
alla generalità dei dipendenti ritenuto in linea con l’agevolazione di cui alla lett. f) del comma 2 dell’art. 51 TUIR, la risoluzione
dell’AE n. 34/E del 10 marzo 2004 ha precisato: “L’esclusione dalla tassazione opera, a parere della scrivente, anche nell’ipotesi
in cui detti servizi siano messi a disposizione dei dipendenti tramite il ricorso a strutture esterne all’azienda. Ciò in quanto
considerare o meno come bene in natura (e quindi assoggettare o meno a tassazione) l’utilizzo di un’opera o di un servizio
messo a disposizione volontariamente dal datore di lavoro a seconda se le strutture impiegate siano o meno di proprietà dello
stesso datore di lavoro determina una ingiustificata disparità di trattamento tra lavoratori dipendenti che ricevono un bene-
ficio sostanzialmente identico. Peraltro, affinché la disposizione dell’art. 51, comma 2, lett. f), possa tornare applicabile nell’i-
potesi in cui le strutture utilizzate non siano di proprietà del datore di lavoro, il dipendente deve risultare estraneo al rapporto
che intercorre tra l’azienda e l’effettivo prestatore del servizio e in particolare non deve risultare beneficiario dei pagamenti
effettuati dalla propria azienda in relazione all’obiettivo di fornitura del servizio sanitario”. Tale interpretazione deve essere
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SCHEDA OPERATIVA
confermata anche in virtù della nuova scrittura della lettera f) ove si prevede che i servizi debbano essere “riconosciuti” dal
datore di lavoro; con ciò consentendo anche l’utilizzazione di strutture terze.
SOMME RIMBORSATE DAL DATORE DI LAVORO – Le opere e i servizi devono essere concessi ai lavoratori dal datore di lavoro
in forma di erogazioni in natura e non di rimborsi monetari per spese anticipate dal lavoratore, reale contraente del servi-
zio. Infatti, come precisato dalla risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 34/E del 10 marzo 2004 “sono escluse da tassazione
solo l’utilizzazione di opere e servizi da parte dei dipendenti; eventuali somme erogate dal datore di lavoro al dipendente
in relazione a tali opere e servizi devono, invece, essere assoggettate integralmente a tassazione”. A tale riguardo, la riso-
WELFARE AZIENDALE E POLIZZE SANITARIE – Nel caso in cui venga offerta alla generalità dei dipendenti una specifica coper-
tura (polizza) assicurativa di assistenza sanitaria in forma esclusivamente diretta, convenuta con la compagnia di cui l’azienda
si avvale, che prevede, per i beneficiari e per i loro familiari, esclusivamente delle prestazioni di servizi da parte di strutture
sanitarie convenzionate con la medesima compagnia assicurativa, non è applicabile il regime di esclusione da imposizione
sul reddito di lavoro dipendente di cui all’articolo 51, comma 2, lettera f), del TUIR. (Agenzia delle entrate – Direzione Regionale
Lombardia interpello n. 904-1532/2016),
SERVIZI A FINALITÀ EDUCATIVE E SCOLASTICHE RIVOLTI A FAMILIARI – Non concorrono a formare reddito di lavoro dipendente
le somme, dei servizi e delle prestazioni “erogati dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti
per la fruizione, da parte dei familiari indicati nell’art. 12, dei servizi di educazione e istruzione anche in età prescolare, compre-
si i servizi integrativi e di mensa ad essi connessi, nonché per la frequenza di ludoteche e di centri estivi e invernali e per borse
di studio a favore dei medesimi familiari” (lett. f-bis, co. 2 dell’art. 51 del TUIR, come modificato dall’art. 1, co. 190, legge 208/2015).
Ad essere agevolate quindi (sempre fiscalmente e contributivamente) continuano ad essere sia le “somme”, sia i “servizi e le
prestazioni”. La norma pertanto ha due particolari pregi:
• l’agevolazione riguarda non solo i servizi messi a disposizione dei familiari dei dipendenti ma anche le somme rimborsate;
• il titolo di concessione è libero; l’agevolazione può essere concessa sia per atto volontario del datore di lavoro sia in virtù
di un contratto o accordo di natura collettiva.
Sotto l’aspetto oggettivo è normativamente precisato che ad essere agevolate saranno anche le scuole materne, nella
versione precedente (valida fino al 31.12.2015) ingiustificatamente non citate e pertanto escluse dall’agevolazione in virtù
di una interpretazione molto rigida della Corte Costituzionale (v. Sentenza Cort. Cost. 344/2008) che legittimava costitu-
zionalmente la scelta del legislatore di favorire gli asili nido e non le scuole materne. Ora il termine “servizi di educazione
e istruzione anche in età prescolare” non lascia dubbi di sorta; potranno pertanto essere agevolati, a titolo esemplifica-
tivo, asili nido, scuole materne, scuole elementari ecc. L’agevolazione è estesa anche ai servizi integrativi e di mensa, alla
frequenza di ludoteche e centro estivi e invernali; (in questo modo il legislatore ha voluto prevedere la defiscalizzazione
anche per servizi solo indirettamente connessi alla frequenza di un percorso prescolastico/scolastico/universitario quale
il servizio di mensa). Anche se ad essere defiscalizzate sono le “somme”, strumento sicuramente più agile per sfruttare
l’agevolazione, in merito ai servizi ci si potrebbe chiedere se essi debbano essere concessi tramite strutture interne del
datore di lavoro ovvero anche tramite strutture terze. Sul predetto tema si è già parlato in precedenza del cambio di rotta
interpretativo dell’Agenzia delle Entrate in merito agli oneri di utilità sociale ex lettera f) (Risoluzione AE 10 marzo 2004,
n. 34/E), secondo il quale l’agevolazione è consentita anche se i servizi (ad esempio il check-up medico) venissero offerti
tramite convenzioni con strutture esterne. Per quanto riguarda il concetto di borsa di studio, per orientamento ministe-
riale, si deve ritenere che in esso siano ricompresi le somme, gli assegni, i premi corrisposti per fini di studio o di addestra-
mento professionale, nonché quelle elargizioni volte a sostenere gli studenti nello svolgimento di un’attività di studio
o di formazione (Circ. M.F. 238/E/2010). Sempre in merito alla definizione di “borse di studio” è bene fare presente che
generalmente con tale termine si identificano erogazioni disciplinate da bandi di concorso che prevedono la formazione
di graduatoria e di una pluralità di procedimenti di selezione e individuazione degli assegnatari. Pertanto non potrebbero
considerarsi vere e proprie borse di studio le somme erogate a favore di tutti i figli studenti dei dipendenti a prescin-
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SCHEDA OPERATIVA
dere da particolari requisiti di merito (Cass. Sez. Un. 24 ottobre 1988, 5736). La definizione tecnica tuttavia contrasta con
la disposizione normativa di cui alla lett. f-bis) che prevede l’agevolazione solo se concessa (ai familiari ex art. 12 T.u.i.r.)
alla totalità di dipendenti ovvero ad una categoria di essi; per tale motivo l’Amministrazione Finanziaria interpretando
in senso a-tecnico il termine “borse di studio”, ritiene agevolabili le somme corrisposte “per assegni, premi o sussidi per
fini di studio” senza particolari condizioni aggiuntive (circ. 238/E/2000); in questo modo, di fatto, si estende la nozione di
borsa di studio ai nostri fini fino a prevedere fattispecie che non richiedono particolari procedure e graduatorie. Riguardo
alle predette agevolazioni, anche alla luce della circolare del Ministero delle finanze n. 238/E del 22 dicembre 2000, è bene
evidenziare sotto l’aspetto operativo e in via conclusiva che:
SERVIZI PER ANZIANI E NON AUTOSUFFICIENTI – Sono considerate non imponibili “le somme e le prestazioni erogate dal
datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per la fruizione dei servizi di assistenza ai familiari
anziani o non autosufficienti indicati nell’art. 12” lett. f-ter) co. 2 dell’art. 51 del TUIR così come introdotta dall’art. 1, co. 190 della
L. 208/2015. Anche per tale agevolazione sono valide le riflessioni sopra riportate in merito alla lettera f-bis) e che di seguito si
riepilogano:
a) l’agevolazione riguarda sia le somme sia le prestazioni (ma non i servizi) concesse per la fruizione di specifici servizi: assi-
stenza ai familiari ex art. 12 anziani o non autosufficienti;
b) i servizi devono essere messi a disposizione della generalità dei dipendenti o a categorie;
c) è possibile agevolare “somme” o “prestazioni” di servizi;
d) il datore può offrire ai dipendenti servizi e/o somme liberamente o tramite accordo sindacale;
e) è necessario, in caso di rimborso di somme, raccogliere tutta la documentazione comprovante la spesa.
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SCHEDA OPERATIVA
Definizione di servizio
Malgrado la dizione della norma non faccia riferimento ai servizi, tale omissione non appare significativa posto che questi
possono comunque rientrare nella previsione della lettera f).
RISCHIO NON AUTOSUFFICIENZA TRAMITE CONTRIBUTI E PREMI ASSICURATIVI – Non concorrono a formare reddito i contribu-
ti e premi versati dal datore di lavoro a favore della generalità dei dipendenti o di categorie di dipendenti per prestazioni, anche
in forma assicurativa, aventi per oggetto il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana (de-
finiti dal D.M. 27 ottobre 2009) o aventi per oggetto il rischio di gravi patologie (legge 232/2016, art. 1, co. 161, che ha introdotto
la lett. f-quater al comma 2 dell’art. 51 del TUIR). Il tema è stato particolarmente approfondito dalla Circolare dell’Agenzia delle
entrate n. 5/E/2018 la quale ha affermato i seguenti principi:
• non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente solo i contributi e i premi versati per le polizze ccdd. “Long Term
Care” e “Dread Disease”, ovvero per le polizze volte ad assicurare le terapie di lungo corso e le malattie gravi;
• sono riconducibili alla prima tipologia, le polizze dirette a garantire una copertura assicurativa per stati di non autosuffi-
cienza del dipendente, che richiedono generalmente il sostenimento di spese per lunga degenza;
• l’individuazione dei soggetti non autosufficienti avviene secondo i criteri già illustrati con la circolare n. 28/E del 2016
omologhi peraltro a quelli considerati dalla lettera f) dell’articolo 15 del TUIR ai fini della detrazione d’imposta dei premi
per assicurazioni aventi ad oggetto il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana;
• appartengono, invece, alla seconda categoria (Dread Disease) le polizze dirette a garantire una copertura assicurativa con-
tro il rischio di insorgenza di malattie particolarmente gravi;
• in assenza di riferimenti normativi volti a delimitare il contenuto delle “gravi patologie”, si ritiene di poter fare riferimento
all’elenco delle malattie professionali per le quali è obbligatoria la denuncia all’Ispettorato del lavoro, di cui all’articolo 139
del D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124 (Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e
le malattie professionali), elenco pubblicato con D.M. 18 aprile 1973, e da ultimo aggiornato con D.M. 10 giugno 2014.
POLIZZE LONG TERM CARE – Le prestazioni che devono essere garantite vengono individuate dall’articolo 2, co. 2, lettera d),
numeri 1) e 2) del D.M. 27 ottobre 2009, ovvero:
1) prestazioni sociali a rilevanza sanitaria da garantire alle persone non autosufficienti al fine di favorire l’autonomia e la
permanenza a domicilio, con particolare riguardo all’assistenza tutelare, all’aiuto personale nello svolgimento delle attivi-
tà quotidiane, all’aiuto domestico familiare, alla promozione di attività di socializzazione volta a favorire stili di vita attivi,
nonché le prestazioni della medesima natura da garantire presso le strutture residenziali e semi-residenziali per le persone
non autosufficienti non assistibili a domicilio, incluse quelle di ospitalità alberghiera;
2) prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, correlate alla natura del bisogno, da garantire alle persone non autosufficienti in
ambito domiciliare, semi-residenziale e residenziale, articolate in base alla intensità, complessità e durata dell’assistenza.
Le polizze che non rispettano le condizioni sopra riportate non potranno avere la piena esenzione e pertanto costituiranno
reddito di lavoro dipendente, salva l’applicazione del co. 3 dell’articolo 51 del TUIR, che esclude dal reddito “il valore dei beni ceduti
e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore nel periodo di imposta a 258,23 euro” (Ris. AE 391/E/2007).
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SCHEDA OPERATIVA
L’utilizzo, da parte del legislatore, dei termini “contributi e premi” senza altra specificazione, porta a ritenere che trovi applica-
zione anche nelle ipotesi in cui i contributi siano versati ad enti o casse non aventi i requisiti di cui alla lettera a) del comma
2 dell’articolo 51 del TUIR, o a fondi sanitari non iscritti all’anagrafe, nonché ad enti bilaterali così come definiti dall’articolo
2, comma 1, lett. h), del d.lgs. 10 settembre 2003, n. 276. Al riguardo, si fa presente che le prestazioni di cui all’art 51 TUIR, lett.
f-quater) possono essere rese anche a fronte dei contributi versati ai sensi della precedente lett. a) dell’art. 51, alle casse aventi
esclusivamente fine assistenziale. Considerato che ai sensi di quest’ultima disposizione, i contributi non concorrono alla for-
mazione del reddito di lavoro dipendente per “… un importo non superiore complessivamente ad euro 3.615,20.”, si è dell’avviso
che affinché non operi il predetto limite è necessario che le casse contabilizzino separatamente i contributi ricevuti dal datore
UTILIZZO DI DOCUMENTI DI LEGITTIMAZIONE – “Ai fini dell’applicazione dei commi 2 e 3, l’erogazione di beni, prestazioni, opere
e servizi da parte del datore di lavoro può avvenire mediante documenti di legittimazione, in formato cartaceo o elettronico,
riportanti un valore nominale” (Legge di Stabilità 2016 aggiunge il co. 3-bis all’art. 51 del TUIR). La disposizione consente la for-
mazione di piani di Welfare Aziendale anche in aziende di medio-piccola dimensione.
VOUCHER E D.M. 25.3.2016 – Il D.M .25 marzo 2015 all’art. 6, rubricato “Voucher”, disciplina i predetti documenti di legittima-
zione prevedendone i requisiti necessari al mero scopo di evitare comportamenti elusivi. Il primo comma del predetto articolo
recita “L’erogazione di beni, prestazioni, opere e servizi di cui all’articolo 51, comma 3-bis, del decreto del Presidente della Repub-
blica n. 917 del 1986, può avvenire anche attraverso il rilascio di documenti di legittimazione nominativi, in formato cartaceo
o elettronico”. I beni, le prestazioni, le opere e i servizi citati nel comma 3-bis sono quelli volti all’applicazione dei commi 2 e
3 del medesimo articolo 51 del TUIR in merito alla determinazione del reddito di lavoro dipendente. Per indicazione del D.M.
25.3.2016 i predetti documenti “nominativi”:
• non possono essere utilizzati da persona diversa dal titolare;
• non possono essere monetizzati o ceduti a terzi;
• devono dare diritto ad un solo bene, prestazione, opera o servizio per l’intero valore nominale senza integrazioni a carico
del titolare.
I vincoli non sono di poco conto; in particolar modo il riferimento ad un solo bene, prestazione, opera o servizio senza possi-
bilità di integrazione da parte del lavoratore, potrebbero recare qualche eccessiva preoccupazione. La logica tuttavia è com-
prensibile: se lo strumento di pagamento è il denaro percepito a fronte dell’attività lavorativa, la scelta del bene o del servizio è
irrilevante; laddove, invece, lo strumento di pagamento è un voucher (esente) la scelta del bene diventa non solo rilevante ma
anche fondamentale; pertanto: prima scelgo il bene o il servizio, successivamente l’azienda produce il voucher utile per l’acqui-
sto “fisico” del bene o servizio, e da ultimo il dipendente effettua l’acquisto del bene e/o del servizio. Se un’azienda mette a di-
sposizione 600 euro alla generalità (o a categorie) di dipendenti per l’acquisto di differenti beni e/o servizi ex art. 51, co. 2, lett. f)
del TUIR (c.d. carrello della spesa); il voucher potrà essere prodotto solo avendo ben chiaro l’acquisto del bene e/o servizio scelto
dal dipendente. Viceversa, a titolo esemplificativo, potrebbe non essere considerato esente un voucher elettronico di importo
pari a euro 600 spendibile su viaggi, teatro e palestra a libera scelta del dipendente, in quanto voucher rivolto a prestazioni e/o
servizi differenti. In questo caso l’iter logico sarebbe differente: l’azienda produce un voucher di valore nominale, rende a dispo-
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SCHEDA OPERATIVA
sizione il voucher al dipendente il quale sceglie i beni o i servizi da acquistare. Alla medesima conclusione si potrebbe pervenire
laddove, in presenza di più voucher di medesimo valore nominale, il bene fosse necessariamente integrabile dal dipendente: si
pensi ad un biglietto del cinema coperto solo in parte dal voucher e per il resto integrato dal lavoratore.
BENEFIT SOSTITUTIVI DI PREMI DI RISULTATO EROGATI MEDIANTE VOUCHER: MOMENTO DI PERCEZIONE – La Circ. AE 5/E/2018
ha dato interessanti indicazioni rispetto al tema del momento della percezione dei voucher per evidenziarne la rilevanza fisca-
le temporale. Per quanto concerne le erogazioni di benefit erogati mediante voucher, il comma 1 dell’art. 6 del decreto connota
tale documento come titolo di legittimazione rappresentativo di una specifica utilità. Ciò comporta che il benefit si considera
percepito dal dipendente, ed assume quindi rilevanza reddituale, nel momento in cui tale utilità entra nella disponibilità del
lavoratore, a prescindere che il servizio venga fruito in un momento successivo. Medesime considerazioni possono essere
svolte con riferimento all’offerta di welfare aziendale legata ai premi di risultato di cui alla legge 208 del 2015, in virtù della
quale viene attribuito ai lavoratori un determinato valore di “credito welfare” – rappresentato da beni e servizi che possono
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SCHEDA OPERATIVA
essere erogati anche sotto forma di rimborsi (es. spese di educazione ed istruzione di cui al comma 2, lettera f-bis) dell’articolo
51 del TUIR.) – da fruire immediatamente ovvero in un momento successivo. In tale ipotesi, in linea con quanto indicato per i
benefit erogati mediante voucher, si può ritenere che, ai fini delle imposte dirette, l’eventuale rilevanza reddituale emerga nel
momento in cui il dipendente opta per la fruizione del benefit o del rimborso.
TRASFORMAZIONE DEL PREMIO MONETARIO IN PREMIO “SOCIALE” – Il dipendente può trasformare, in parte o totalmente, il
premio di produttività detassato in “premio sociale” spendibile quindi in servizi di Welfare Aziendale (’art. 1, co. 184 della legge
208/2015). È necessario a questo punto identificare correttamente la fonte del finanziamento dell’opzione per il Welfare Azien-
ASPETTO OGGETTIVO – Sotto l’aspetto oggettivo saranno agevolati “i premi di risultato di ammontare variabile la cui cor-
responsione sia legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, misurabili e verificabili”
sulla base di quanto disporrà un futuro decreto ministeriale. Il termine “premi di risultato” sembra restringere il campo di
applicazione; sicuramente tale ambito sarebbe stato ben più esteso laddove si fosse parlato più genericamente di “somme”. I
premi dovranno essere previsti da accordi collettivi di II livello (territoriali e/o aziendali) in base all’articolo 51 del D.Lgs. 81/2015
e la defiscalizzazione è consentita per un importo massimo lordo di 3.000 euro (valore aumentato dalla legge 232/2016 – fino
al 31.12.2016 detto importo era pari a euro 2.000), innalzabile a 4.000 euro (valore aumentato dalla legge 232/2016 – fino al
31.12.2016 detto importo era pari a euro 2.500) per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione
del lavoro. Il legislatore consente l’agevolazione anche per le “somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili d’impre-
sa”. La fattispecie tuttavia è suggestiva: l’agevolazione anche in questo caso sembrerebbe concessa in presenza di un accordo
collettivo mentre per propria natura la distribuzione degli utili è una facoltà meramente aziendale. La fattispecie sembra
pertanto snaturata.
ASPETTO OGGETTIVO – Sotto l’aspetto soggettivo, ad essere agevolati saranno i soli dipendenti del settore privato con un red-
dito da lavoro dipendente, nell’anno precedente, non superiore a 80.000 euro (valore aumentato dalla legge 232/2016 – fino
al 31.12.2016 detto importo era pari a euro 50.000). Il beneficio consiste nell’applicazione alle somme di un’aliquota fiscale
stabilita a titolo d’imposta del 10%; il lavoratore potrà rinunziare all’agevolazione. Tuttavia, l’aspetto più innovativo della dispo-
sizione è la facoltà per il dipendente di trasformare la predetta somma detassata, in parte o totalmente, in welfare aziendale
usufruendo di un ulteriore beneficio fiscale (oltre a quello contributivo): in quest’ultimo caso, nei limiti previsti dall’articolo 51,
commi 2 e 3, del TUIR, vi potrebbe essere una piena esenzione fiscale in luogo dell’assoggettamento al 10%.
Ma vediamo in cosa consiste l’opzione. Il dipendente (con diritto alla detassazione) avrà facoltà di optare tra:
• la percezione monetaria del premio; in questo caso la somma sarà detassata tramite l’applicazione dell’aliquota del 10% e
con applicazione della normale contribuzione;
• la fruizione di opere, servizi, somme rientranti tra le categorie agevolate di cui ai commi 2 e 3 dell’art. 51 del TUIR usu-
fruendo della maggiore defiscalizzazione (es. contribuzione cassa sanitaria, contribuzione alla previdenza complementare,
buoni di acquisto, opere e servizi di utilità sociali, rimborso spese scolastiche ecc.).
L’opzione de qua, denominata dalla dottrina come trasformazione del premio monetario in premio “sociale”, consentirà anche
di avere un paniere di servizi a cui sarà consentito l’accesso nel limite della defiscalizzazione. L’opzione “fatta a monte” inoltre,
per espressa disposizione normativa, sarà totale o parziale; la ratio della norma tuttavia dovrebbe rendere meno critica la pos-
sibile liquidazione monetaria del residuo optato ma non consumato. Diversi sono gli aspetti che dovranno essere approfonditi
e risolti dagli Enti competenti (Agenzia delle Entrate e INPS) in fase d’interpretazione della nuova disposizione. In primo luogo
si deve evidenziare che il concetto di generalità o categoria di dipendente, generalmente previsto come condizione di accesso
al welfare aziendale agevolato, sottostà a un vincolo reddituale (80.000 euro): pertanto dipendenti dello stesso gruppo omo-
geneo potranno trasformare un premio detassato in welfare aziendale defiscalizzato mentre gli altri si troveranno a pagare
imposte piene non potendo sfruttare la defiscalizzazione ad hoc. Ciò tuttavia potrebbe essere in linea con le politiche generi-
che di Welfare ossia: aiutare i meno facoltosi. Un secondo aspetto è collegato al diritto di opzione: esso si deve ritenere che non
sorga iure proprio in capo al dipendente ma che debba essere istituzionalizzato in un contratto collettivo di II livello nel rispetto
delle condizioni ex art. 51 del D.Lgs. 81/2015. Infatti è la stessa disposizione che, al co. 187 dell’art. 1 recita “Ai fini dell’applicazione
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SCHEDA OPERATIVA
delle disposizioni di cui ai commi da 182 a 191, le somme e i valori di cui ai commi 182 e 184 devono essere erogati in esecuzione
dei contratti aziendali o territoriali”.
LA LEGGE DI BILANCIO 2017 – In merito al tema della trasformazione del premio monetario in premio sociale è intervenuta la
legge 232/2016 tramite due interventi:
• incrementare i servizi oggetto di opzione,
• ampliare le esenzioni di particolari servizi in caso di devoluzione del premio monetario.
Sotto il primo aspetto l’opzione del premio monetario in premio sociale è potenziata consentendo l’utilizzo anche dei beni di
ABBONAMENTI DI TRASPORTO LOCALE – La novella lettera d-bis) agevola anche le “somme erogate o rimborsate” per l’acquisto
degli abbonamenti per il trasporto pubblico. (lettera d-bis, co. 2 dell’art. 51 del TUIR). Sotto l’aspetto soggettivo si evidenzia che
le somme erogate o i rimborsi per l’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico devono essere rivolti a favore della
generalità o categorie di lavoratori dipendenti; condizione quest’ultima non formalmente rilevabile anche in caso di spese
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SCHEDA OPERATIVA
sostenute direttamente dal datore di lavoro, volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto, di accordo o di regola-
mento aziendale. La fonte istitutiva del nuovo servizio di welfare non sembra costituire un discrimine rispetto alla deducibilità
dal reddito d’impresa vista la non applicabilità dell’art. 100 del TUIR; tuttavia sembrerebbe consentito derogare alla devolu-
zione del servizio alla generalità o categorie di dipendente ove la concessione del servizio fosse prevista unilateralmente dal
datore di lavoro (escludendo nei fatti che tale disuguaglianza possa esser introdotta tramite regolamento o a maggior ragione
accordo collettivo). Sempre sotto l’aspetto soggettivo si rileva innovativamente che le somme, i rimborsi e i servizi debbano
essere rivolti ad abbonamenti del dipendente o dei familiari di cui all’art. 12 del TUIR ma alle condizioni di cui al comma 2.
Dunque gli abbonamenti de quibus dovranno appartenere ai familiari con reddito non superiore a euro 2.840,51 e pertanto
fiscalmente a carico: condizione quest’ultima ordinariamente esclusa nelle altre fattispecie di welfare defiscalizzato previsto
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FORMULARIO
Le nostre Formule
redatte dai più autorevoli Esperti
In data <...>
Tra <...> (Nome azienda – società)
e
Le organizzazioni sindacali <...>
Viene istituita l’erogazione di un premio aziendale finalizzato al raggiungimento di determinati obiettivi, come dettagliati
nell’Allegato al presente accordo.
Le parti concordano di volere erogare il premio aziendale sotto forma di beni e servizi per accrescere il benessere personale
e professionale dei lavoratori e, in questo modo, contribuire alla crescita e al miglioramento della competitività, produttività
ed efficienza aziendale mediante il riconoscimento a ciascun dipendente del diritto di fruire di un Paniere di beni e servizi
sino ad un valore economico massimo predefinito, collegati all’entità del premio spettante, in base ai criteri indicati nel
citato allegato.
Una volta maturato il premio, esso verrà attribuito sul conto welfare di ciascun dipendente.
La tipologia di beni e servizi che ciascun dipendente beneficiario potrà richiedere, sono così dettagliati:
• Educazione e istruzione: es. corsi professionali – corsi di orientamento ecc.
• Attività ricreative: abbonamenti – viaggi – cultura ecc.
• Assistenza sociale: case riposo – spese badanti ecc.
• Assistenza sanitaria: check up – riabilitazioni ecc.
• Altro.
Il lavoratore potrà beneficiare del credito welfare spettante entro il <...>.
OGGETTO: Richiesta di non applicazione del regime di detassazione ai sensi dell’art. 1, co. 182, legge 28 dicembre 2015, n. 208
Il sottoscritto <...>, assunto a decorrere dal <...> con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato/determinato, a
tempo pieno/tempo parziale
CHIEDE
di non avvalersi dell’imposta sostitutiva del 10% da applicare sulla cd. retribuzione di produttività ai sensi delle norme
riportate in oggetto.
Ne consegue che tali elementi retributivi dovranno essere assoggettati alla tassazione ordinaria.
Distinti saluti.
Luogo e data, <...>
Il lavoratore dipendente
<...>
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FORMULARIO
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FORMULARIO
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FORMULARIO
In data <...>
Tra <...> (Nome azienda – società)
e
Le organizzazioni sindacali <...>
Le Parti concordano che il personale destinatario dell’acconto del premio di produttività riferito all’esercizio <...>, su espressa
richiesta individuale da presentare entro e non oltre il <...>, potrà scegliere di ricevere, in luogo della somma lorda in retribu-
Il sottoscritto <...> nato a <...> in data <...> residente a <...> codice fiscale <...> dipendente della società <...> in applicazione
delle disposizioni previste dall’Accordo Collettivo Aziendale [o Territoriale] sui Premi di Risultato sottoscritto in data <...>
chiede
che il Premio di produzione maturato a titolo di acconto/saldo per l’anno <...> venga sostituito integralmente fino a capien-
za, oppure per il minore importo di euro <...>, dalla utilizzazione delle seguenti opere o servizi, a beneficio del sottoscritto/a
o dei familiari di seguito indicati,
nei seguenti servizi:
• RIMBORSO PER SPESE SCOLASTICHE
• RIMBORSO PER SPESE PER FAMILIARI NON AUTOSUFFICENTI O ANZIANI
• RIMBORSO SPESE PALESTRA
• RIMBORSO PER SPESE SANITARIE
• ALTRO <...>
Data <...>
Firma del richiedente
<...>
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FORMULARIO
ove sia rilevabile il servizio richiesto a rimborso, il figlio interessato e la data di pagamento.
b) Per i libri di testo dei figli sarà necessario produrre tutta la seguente documentazione:
• elenco dei libri di testo richiesti dalla scuola/università per il percorso studi frequentato dal figlio;
• documentazione probante l’avvenuto pagamento e il giustificativo di spesa quale fatture e ricevute fiscali.
Saranno accettati anche gli scontrini parlanti dai quali risultino la data del pagamento ed in cui siano presenti:
a) i dati identificativi completi del soggetto che fornisce i libri;
b) la tipologia della spesa (acquisto ed elencazione libri);
DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ
(ai sensi del D.P.R. 28/12/2000, n. 445)
Il sottoscritto <...> nato a <...> in data <...> codice fiscale <...> dipendente della società <...>
dichiara sotto la propria responsabilità
che la documentazione allegata, per l’importo complessivo di euro <...>,
• è stata sostenuta direttamente dal dipendente dichiarante;
• si riferisce al seguente familiare: <...> (nominativo e codice fiscale)
è relativa a:
• SPESE DI ISTRUZIONE NON UNIVERSITARIE (scuole dell’infanzia, scuole primarie e secondarie di primo grado, scuole
secondarie di secondo grado, mensa scolastica, gite scolastiche, servizio di trasporto scolastico)
• SPESE DI ISTRUZIONE UNIVERSITARIE
• SPESE PER LA FREQUENZA DI ASILI NIDO
• SPESE PER L’ACQUISTO DI LIBRI DI TESTO
• SPESE PER ABBONAMENTO TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
• SPESE PER ASSISTENZA AI FAMILIARI ANZIANI O NON AUTOSUFFICIENTI
Data <...>
Firma del dichiarante
<...>
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RISPOSTE A QUESITI
Welfare aziendale,
gli esperti rispondono
ESPERTO ++ 17.5.2019
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RISPOSTE A QUESITI
riguardare esclusivamente erogazioni in natura e non erogazioni sostitutive in denaro e devono perseguire specifiche finalità
di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale o culto (v. circ. Ministero Fianze 5/E del 29 marzo 2018). I secondi sono
invece erogati ad personam e sono non imponibili se il valore dei beni e dei servizi prestati sia di importo non superiore a 258,23
euro annui (nel caso il valore dei benefits messi a disposizione del singolo dipendente ecceda nell’anno tale valore l’intera
somma è soggetta a contribuzione e tassazione).
ESPERTO ++26.3.2019
ESPERTO ++28.2.2019
ESPERTO ++22.1.2019
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RISPOSTE A QUESITI
e delle altre agevolazioni. In alcuni casi il regolamento aziendale, pur predisposto dal datore di lavoro unilateralmente, configura
l’adempimento di un obbligo negoziale essendo stato previsto in un contratto collettivo aziendale firmato con le parti sociali. La
questione incide sulla qualificazione dei benefit erogati al lavoratore (se erogati volontariamente ai fini Ires si applica una dedu-
cibilità limitata al 5 per mille del costo del lavoro ai sensi dell’articolo 100, co. 1, del Tuir, mentre se sono erogati in adempimento
di un obbligo negoziale, o comunque non revocabili ad nutum da parte del datore secondo la interpretazione di Assonime, sono
deducibili integralmente ai sensi dell’articolo 95 del Tuir). La risposta alla domanda formulata nel quesito è pertanto negativa.
ESPERTO ++3.1.2019
ESPERTO ++21.12.2018
Rc auto e Welfare Aziendale
D: La polizza RC auto personale può rientrare in un piano di Welfare Aziendale? Se potesse rientrarvi a quale articolo sarebbe
associata?
R: No, la RC auto non è al momento gestibile tramite welfare.
ESPERTO ++10.12.2018
Welfare aziendale e socio accomandatario
D: Una società sas riconosce al socio accomandatario un compenso di € xxx oltre a coperture assicurative sull’invalidità, spese me-
diche e check up annuale. La società può far rientrare tali erogazioni come welfare aziendale pur non avendo dipendenti in forza?
R: Il socio non essendo un lavoratore dipendente non può usufruire delle agevolazioni fiscali e contributivi collegate al wel-
fare aziendale previste dall’art. 51 del TUIR in quanto norma prettamente dedicata ai redditi di lavoro dipendente e ad esso
assimilato.
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RISPOSTE A QUESITI
R: La legge consente la predisposizione di un piano welfare unilaterale da parte del datore di lavoro finalizzato a erogare beni
e servizi ai lavoratori in cambio del raggiungimento di determinati risultati di produttività e redditività, che tramite un rego-
lamento aziendale di natura obbligatoria per il datore di lavoro. Ne possono beneficiare la generalità dei dipendenti, oppure
alcune categorie, nonché i familiari. Per i lavoratori il valore dei beni o dei servizi è esente sia fiscalmente che dal punto di vista
contributivo.
ESPERTO ++19.11.2018
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RISPOSTE A QUESITI
di lavoro per la fruizione da parte dei familiari del lavoratore dei servizi di educazione ed istruzione anche in età prescolare, tali
somme non concorrono a formare reddito imponibile, e non sono assoggettate nemmeno a contribuzione. Conseguentemen-
te, le somme nette utilizzate dal lavoratore per avvalersi dei predetti servizi di welfare e successivamente rimborsate dal datore
di lavoro non saranno soggette ad ulteriore tassazione e contribuzione.
ESPERTO ++12.11.2018
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RISPOSTE A QUESITI
Risposta all’interpello sopra detta. A questo riguardo, quanto ai piani di welfare, si precisa comunque che il legislatore non
impone specifiche forme da adottare, pertanto, i piani potranno essere introdotti mediante accordo di primo o secondo livello,
regolamento aziendale o volontariamente. Tuttavia, i costi sostenuti dal datore per l’assegnazione dei benefit aventi utilità
sociale (es. borse di studio) seguono un differente trattamento in base alla forma prescelta: - se introdotti volontariamente
dal datore di lavoro, i costi connessi sono deducibili dal reddito di impresa per un ammontare complessivo non superiore al 5
per mille dell’ammontare delle spese per prestazioni di lavoro dipendente risultante dalla dichiarazione dei redditi (art. 100,
comma 1, TUIR); - se sono introdotti con accordo (primo o secondo livello) o regolamento aziendale, la deduzione dei relativi
costi è integrale (art. 95, comma 1, TUIR). Quanto a tale ultima forma, è necessario prestare ulteriore attenzione atteso che,
perché i costi siano integralmente deducibili, il regolamento non deve essere «revocabile» o modificabile dal datore di lavoro
ESPERTO ++12.11.2018
Welfare aziendale, mancata erogazione
D: Buongiorno, per alcuni dipendenti assunti dopo giugno 2017 (CCNL metalmeccanici - industria) non è stato erogato per
l’anno 2017 il welfare aziendale previsto (100,00 euro). E’ possibile integrarlo ora? con quale modalità? si segnala che a giugno
2018 hanno regolarmente ricevuto il welfare previsto per il 2018 di 150,00 euro. Grazie
R: Il ritardo nel pagamento tramite welfare aziendale di euro 100,00 di competenza dell’anno 2017, potrà avvenire secondo le
ordinarie modalità di concessione del welfare aziendale (come i 150 euro) considerando tuttavia che il cumulo degli importi
dovrà essere verificato, ai fini dell’imponibilità’, secondo il principio di cassa.
ESPERTO ++12.11.2018
Welfare aziendale metalmeccanica industria
D: Per un’azienda che applica il CCNL Metalmeccanica Industria, con 22 dipendenti, premesso che il Contratto Collettivo dispo-
ne che il limite massimo di beni e servizi in natura esenti da imposte e contributi ammonta a 258.23 Euro in base all’articolo 51
co. 3 TUIR, sarebbe possibile erogare maggiore importi (per esempio 800 euro a dipendente) tramite un accordo sindacale di
secondo livello depositato in ITL competente?
R: In risposta al quesito posto, ritengo che si possa dare soluzione positiva in quanto, fermo restando l’importo stabilito per
beni e servizi welfare dal CCNL (nel caso di specie l’art. 17 dell’ultimo CCNL Industria Metalmeccanica), tale valore - che non può
essere monetizzato - si aggiunge all’eventuale piano welfare già presente in azienda, sia esso previsto da un accordo azien-
dale che fornito unilateralmente dall’azienda tramite (ad esempio, un Regolamento interno) e/o all’eventuale contrattazione
individuale. Nessun obbligo, in capo all’azienda, di istituire un apposito piano di Welfare. Per usufruire della detassazione è
necessario che si tratti di erogazioni in natura (non di erogazioni sostitutive in denaro) che perseguano specifiche finalità
educative, ricreative e simili, messe a disposizione della generalità o di categorie di dipendenti, senza che rilevi la circostanza
che i servizi siano corrisposti per iniziativa unilaterale del datore di lavoro o sulla base di una contrattazione preventiva. Tale
ultimo aspetto, infatti, assume rilevanza esclusivamente sotto il profilo della deducibilità dei relativi costi sostenuti dal dato-
re di lavoro. Il bene erogato per obbligo negoziale, accordo o regolamento è deducibile integralmente da parte del datore di
lavoro mentre i benefici erogati volontariamente soffrono del limite di deducibilità, contenuto nell’articolo 100 del TUIR, pari
ad un ammontare complessivo non superiore al 5 per mille dell’ammontare delle spese per prestazioni di lavoro dipendente
risultante dalla dichiarazione dei redditi. A tal fine è necessario per la validità del welfarea ziendale che siano osservate tutte
le condizioni di legge. Infatti, l’art. 14 del D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 151, rubricato Deposito contratti collettivi aziendali o terri-
toriali, prevede che i benefici contributivi o fiscali e le altre agevolazioni connesse con la stipula di contratti collettivi aziendali
o territoriali sono riconosciuti a condizione che tali contratti siano depositati in via telematica presso la Direzione territoriale
del lavoro competente, che li mette a disposizione, con le medesime modalità, delle altre amministrazioni ed enti pubblici inte-
ressati. Oltre le Circolari n. 28/2016 e n. 5/2018, v. anche la nota della Direzione Centrale Normativa dell’Agenzia delle Entrate in
risposta all’interpello n. 954-1417/2016.
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RISPOSTE A QUESITI
ESPERTO ++25.10.2018
ESPERTO ++9.7.2018
ESPERTO ++11.6.2018
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RISPOSTE A QUESITI
formazione del reddito di lavoro dipendente di cui all’art. 51, comma 2, lett. f), tali opere e servizi devono perseguire specifiche
finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale o culto, specificando che l’esenzione è riferibile unicamente
alle erogazioni in natura e non si estende alle erogazioni sostitutive in denaro. Con la successiva circolare dell’Agenzia delle
Entrate n. 28/E del 15 giugno 2016, successivamente recepita anche dalla più recente circolare n. 5/E del 29 marzo 2018, l’ammi-
nistrazione ha chiarito che le opere e i servizi costituenti oneri di utilità sociale ai sensi dell’art. 100, comma 1, T.U.I.R. pertanto
deducibili e non costituenti reddito da lavoro dipendente anche se riconosciuti da regolamenti aziendali ricomprendono, a
titolo esemplificativo: - l’offerta di corsi di lingua, di informatica, di musica, di teatro, di danza; - il servizio di check-up medico,
da parte di strutture esterne all’azienda, ma a condizione che il dipendente resti estraneo al rapporto economico che intercorre
tra l’azienda e il terzo erogatore del servizio. Pertanto, alla luce di quanto precede, poiché gli oneri connessi ai parrucchieri per
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Agricoltura (operai)
Accordo di Rinnovo del 19-06-2018
Articolo 65 bis - Welfare integrativo a livello nazionale
L’Ente Bilaterale Agricolo Nazionale (E.B.A.N.), previa delibera del proprio Comitato di Gestione finalizzata a valutare la sosteni-
bilità finanziaria, può riconoscere le seguenti prestazioni:
• una indennità economica agli operai agricoli a tempo indeterminato licenziati nell’ultimo quadrimestre dell’anno solare
pari al 30% del minimo retributivo della II area per tre mensilità, in attesa di modifiche legislative in ordine alla disciplina
dell’indennità di disoccupazione per gli operai a tempo indeterminato (OTI);
• una indennità in favore del genitore lavoratore o lavoratrice dipendente con contratto a tempo indeterminato che usufruisce del
congedo parentale (ex astensione facoltativa), pari al 40% del minimo retributivo della II area per un massimo di sei mensilità;
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
• un assegno di solidarietà in favore degli operai a tempo indeterminato (OTI) affetti da patologie oncologiche che usufru-
iscano dell’aspettativa non retribuita di cui agli artt. 60 e 61 del presente CCNL, pari al 80% del minimo retributivo della II
area per un massimo di sei mensilità.
• una indennità in favore delle donne lavoratrici con contratto a tempo indeterminato vittime di violenza di genere che usufru-
iscano del periodo di congedo di cui all’art. 67 bis, comma 2, del presente contratto. L’indennità - pari al 100% del minimo retri-
butivo della II area - è riconosciuta per i due mesi di congedo fruiti successivi ai tre previsti per legge e indennizzati dall’Inps.
Le indennità di cui al presente articolo sono riconosciute - nei limiti dei fondi stanziati annualmente dall’E.B.A.N, con apposita delibe-
ra del Comitato di Gestione - ai soli dipendenti delle imprese iscritte e in regola con i versamenti contributivi al sistema di bilateralità.
Le prestazioni spettano solo in assenza di analoghe forme di tutela previste nei contratti provinciali e/o nei regolamenti delle
Call center
CCNL del 01-03-2018
Articolo 19 - Welfare contrattuale
Le Parti considerato che il Settore, in relazione alla specificità della prestazione lavorativa resa dai Collaboratori in regime di collabo-
razione coordinata e continuativa, è privo di specifiche iniziative in materia di welfare contrattuale: assistenza sanitaria integrativa,
previdenza complementare, ritenendo strategico riconoscere ai Collaboratori istituti di welfare contrattuale, condividono l’obietti-
vo di garantire ai Collaboratori delle Imprese del Settore, cui si applica il presente Accordo, prestazioni quali, tra le altre, integrazione
del reddito per i periodi di non lavoro, l’integrazione di particolari prestazioni sociali, quali, la malattia, l’infortunio, la maternità e
paternità, il congedo matrimoniale, e per le unioni civili, borse di studio ed integrazioni per prestazioni sanitarie. A tal fine le Parti si
impegnano per mezzo dell’Ente Bilaterale “Ebincall” a ricercare strumenti idonei per realizzare gli obiettivi innanzi indicati. L’indivi-
duazione, la scelta e la regolamentazione di detti strumenti di welfare contrattuale, sarà disciplinata dall’Ente Bilaterale “Ebincall”.
Calzaturieri (industria)
Accordo del 08-10-2018
Articolo 113 - Welfare Sanitario
Con l’intento di garantire un fondo di assistenza sanitaria integrativa, le parti concordano di finanziare il “Fondo di Assistenza
Sanitaria Integrativa Sanimoda”, attraverso la corresponsione di contributo mensile, a carico delle imprese, pari a 12 euro per 12
mensilità annue, a decorrere dall’1.5.2019.
Saranno iscritti al fondo tutti i dipendenti, non in prova, con un contratto a tempo indeterminato (compresi gli apprendisti) e
quelli con contratto a tempo determinato di durata pari o superiore a 12 mesi, con decorrenza dal 13° mese.
Limitatamente al solo contributo da erogare nel mese di maggio 2019, lo stesso è incrementato di 16 euro, per un totale com-
plessivo di 28 euro.
L’obbligo di adesione non sussiste per quelle imprese che già prevedono analoghe forme di intervento sanitario complemen-
tare con pari costi - superiori a quelli di cui sopra. In caso di costi inferiori, le imprese provvederanno all’integrazione o alla
confluenza del Fondo, con la stessa decorrenza, previa verifica con le R.S.U./OO.SS..
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
superato il periodo di prova, in forza al primo gennaio di ciascun anno o successivamente assunti entro il 31 dicembre di ciascun anno:
con contratto a tempo indeterminato;
con contratto a tempo determinato che abbiano maturato almeno sei mesi, anche non consecutivi, di anzianità di servizio
nel corso di ciascun anno (1 gennaio/31 dicembre). Sono esclusi i lavoratori in aspettativa non retribuita né indennizzata nel
periodo dall’1 gennaio/31 dicembre.
I suddetti valori non sono riproporzionabili per i lavoratori part time e sono comprensivi esclusivamente di eventuali costi
fiscali o contributivi a carico dell’azienda.
Quanto sopra previsto si aggiunge alle offerte di beni e servizi presenti in azienda sia unilateralmente riconosciute per regola-
Nota a verbale
Le Parti precisano che i valori indicati al primo comma della presente disciplina sono riconosciuti un’unica volta nel periodo di
competenza nel caso di lavoratori reiteratamente assunti o utilizzati con varie tipologie contrattuali (contratto a tempo deter-
minato, somministrazione, ecc.) presso la medesima azienda.
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
nella sfera di applicazione del presente CCNL, convengono di conferire all’ente bilaterale Ebce la specifica regolamentazione per
un utilizzo diretto ed esigibile in materia di welfare da parte delle aziende e dei lavoratori ai quali viene applicato il presente CCNL
A tal uopo Ebce per il corretto utilizzo della presente normativa e per dotare le aziende ed i lavoratori di adeguate forme di sostegno
tecnico per l’utilizzo del piano di welfare e di flexible benefits , procederà ad individuare , attraverso specifiche convenzioni, piatta-
forme gestionali per l’erogazione di beni e servizi con finalità di educazione, d’istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria,
servizi alla persona o culto i lavoratori avranno comunque la possibilità di destinare i suddetti valori di anno in anno al Fondo Pen-
sione Aperto “Il Mio Domani” (Gruppo Bancario Intesa San Paolo) secondo regole e modalità previste dal medesimo, così come po-
tranno destinare i suddetti valori al fondo Easi, secondo direttive e linee operative successivamente definite, In caso di destinazione
totale da parte del lavoratore della quota annuale di Welfare a favore del fondo Easi, il costo complessivo a carico dell’azienda non
Dichiarazione a verbale
Le parti precisano altresì che i valori indicati al comma 1 della presente disciplina, sono riconosciuti un’unica volta nel periodo
di competenza nel caso di lavoratori reiteratamente assunti o utilizzati con varie tipologie contrattuali (contratto a tempo
determinato, somministrazione, ecc.) presso la medesima azienda.
Finalità Servizi
Corsi extraprofessionali
Educazione
Corsi di formazione e istruzione (es. corsi di lingue)
e istruzione
Servizi di orientamento allo studio
Abbonamenti o ingressi a cinema e teatri, pay tv, …
Abbonamenti o ingressi a palestre, centri sportivi, impianti sciistici, Spa, …
Abbonamenti a testate giornalistiche, quotidiani, …
Ricreazione Viaggi (pacchetti completi), pacchetti case vacanza - Biglietteria e prenotazione di viaggi, soggiorni e vacanze
Attività culturali (mostre e musei)
Biblioteche
(segue)
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Finalità Servizi
Assistenza domiciliare
Assistenza
Badanti
sociale
Case di riposo (R.S.A.)
Checkup medici
Somme, servizi e prestazioni di educazione e istruzione e per l’assistenza a familiari anziani e/o non autosufficienti
• Riferimento normativo: Art. 51, comma 2, lett. f bis), f ter) del Tuir
• Regime fiscale e contributivo: non soggetti
• Soggetti beneficiari: familiari dei dipendenti anche se non fiscalmente a carico
• Modalità di erogazione:
• Strutture di proprietà dell’azienda o di fornitori terzi convenzionati
• In questi casi e ammesso il rimborso monetario da parte del datore di lavoro delle spese sostenute dal lavoratore, previa
presentazione di idonea documentazione
• Possibile utilizzo di una piattaforma elettronica
• Documento di legittimazione nominativo (c.d. voucher), in formato cartaceo o elettronico, riportante un valore nominale
con diritto ad una sola prestazione, opera o servizio per l’intero valore nominale, senza integrazioni a carico del lavoratore
(no buoni sconto).
Asili nido
Servizi di baby sitting
Servizi di educazione e istruzione, Spese di iscrizione e frequenza a scuola materna, elementare, media
anche in età prescolare e superiore
Università e Master
Libri di testo scolastici e universitari
Doposcuola o Pre-scuola
Buono pasto mensa scolastica
Servizi integrativi, di mensa e di trasporto
connessi all’educazione e istruzione Scuolabus, gite didattiche
Frequentazione corso integrativo (lingue straniere/lingua italiana
per bambini stranieri, …)
Spese per frequentazione di campus estivi e invernali
(segue)
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Borse di studio Somme corrisposte per assegni, premi di merito e sussidi allo studio
Servizi di assistenza ai familiari anziani e/o non Badanti
autosufficienti
• Familiari anziani (che abbiano compiuto 75 anni) Assistenza domiciliare
• Familiari non autosufficienti (non autonomia Case di riposo (R.S.A.)
nello svolgimento di attività quotidiane ovvero
necessità di sorveglianza continua è richiesta
Case di cura
Esemplificazioni
• Buoni spesa per generi alimentari
• Buoni spesa per shopping (es. commercio elettronico)
• Buoni spesa per acquisti vari
• Buoni carburante
• Ricariche telefoniche
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
proprie attività e nei rapporti interni ed esterni, operando responsabilmente, con la consapevolezza dei propri diritti e doveri”.
Patto di Responsabilità Sociale
Le Parti aziendali potranno formalizzare, attraverso la predisposizione del “Patto di Responsabilità sociale”, l’impegno a com-
portamenti e scelte socialmente responsabili nelle Relazioni industrial! e nella contrattazione aziendale.
La condivisione di scelte socialmente responsabili nella contrattazione aziendale risulta particolarmente opportuna in quanto
essa può:
• diffondere sensibilità e cultura sui temi di Responsabilità sociale
• promuovere comportamenti etici
Welfare contrattuale
Le Parti ritengono opportuna la condivisione delle iniziative finalizzate a dare risposte a esigenze dei lavoratori e dei loro fami-
liari in ambiti che abbiano una rilevanza sociale, intendendosi come tali quelli riconducibili a tangibili necessità individuali e/o
familiari che rappresentino anche una riconosciuta esigenza della collettività.
Il risultato delle scelte condivise in tali ambiti identifica il c.d. “Welfare contrattuale”, area di intervento nella quale le Parti
contrattuali possono svolgere un ruolo integrative rispetto allo Stato sociale.
In tema di Welfare, il CCNL settoriale prevede una normativa base di riferimento, definisce strumenti necessariamente di dimen-
sione nazionale ed individua e agevola possibili ambiti di intervento per la contrattazione di secondo livello, che potrà cogliere
e sviluppare le opportunità offerte dal CCNL con riferimento alla realtà aziendale, dando riscontro in tal modo alle esigenze e ai
valori dei lavoratori e dell’impresa. Rientrano in tale ambiti le previsioni di cui alla lett. E Responsabilità sociale dell’art. 47.
Le Parti nazionali, ai fine di sostenere valori, principi e strumenti socialmente responsabili sono impegnate, con le scelte con-
trattuali e auspicano l’impegno degli attori sociali nella contrattazione aziendale, negli ambiti evidenziati nelle linee guida in
calce al successivo art. 60.
Cinema (produzione)
Accordo del 18-01-2018
Clausole di attuazione e non assorbibilità in tema di “Welfare”
In linea generale, tutte le voci retributive contrattate in azienda o erogate unilateralmente dalla stessa azienda prima della
data dell’1.1.2018 non sono computabili nel perimetro di attuazione del presente accordo in tema di welfare anche se la con-
trattazione avesse fissato la loro erogazione successivamente a tale data.
Nei casi in cui siano già previste ipotesi di erogazioni o riconoscimenti che siano in sovrapposizione con elementi che rientrino nei
possibili pacchetti welfare qui previsti, le medesime erogazioni avranno efficacia fino alla vigenza delle medesime già esistenti.
Le somme che risultassero in sovrapposizione saranno destinate ad altri istituti di Welfare come qui previsti e potranno essere
oggetto di redistribuzione in occasioni degli eventuali rinnovi in sede aziendale dei contratti integrativi relativi ferma restando
la garanzia della applicazione del CCNL
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Beneficiari dei servizi welfare Tipologie di servizi welfare Limiti di spesa previsti dalla normativa
• rimborso rette di iscrizione ad asili
nido, scuole materne, primarie, se-
condarie, università e master
• rimborso campus e vacanze studio
• rimborso testi scolastici
In favore delle famiglie • rimborsi costi per mense scolastiche senza limiti di spesa
e prescolastiche
• rimborso spese per case di cura e ba-
danti anziani non autosufficienti
• rimborsi interessi pagati su mutuo
casa, prestiti e finanziamenti
• spese sanitarie
• polizza integrativa sanitaria
In favore del dipendente e dei suoi
• spese assistenza disabili entro il limite annuale di 3.614 euro
familiari a carico
• voucher per check up medici e odon-
toiatrici
• buoni per beni e servizi offerti con fi-
nalità di formazione, cultura e ricre-
azione, abbonamenti televisivi, cine-
ma, spettacoli, parchi divertimenti,
teatro, …
In favore del dipendente senza limiti di spesa
• abbonamenti a riviste
• buoni per viaggi vacanze presso TWT
• abbonamenti palestra
• corsi di formazione di lingue, salute,
fotografia, ricreazione, ...
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Nota a verbale
Ai dirigenti già dipendenti da imprese poste in liquidazione coatta amministrativa i quali fossero andati in quiescenza prima
della messa in liquidazione dell’impresa di appartenenza, ed il cui nominative - sia stato comunicato all’Ania, verrà ricono-
sciuto, tramite polizza assicurativa, il rimborso delle spese per prestazioni sanitarie di cui al punto A) dell’art. 6 dell’All. 5 al
CCNL rese a favore dei dirigenti stessi nonché dei coniugi conviventi o di altri familiari a carico, con un massimale annuo di
euro 85.000,00 per nucleo familiare. Per familiari a carico si intendono quelli per i quali il dirigente ha diritto alle detrazioni
di imposta a norma del D.P.R. n. 917/1986 e successive modificazioni ed integrazioni. Fermo quanto sopra previsto per quanto
riguarda le prestazioni, si applicano ai dirigenti in questione tutte le disposizioni in tema di esclusioni dal diritto all’assistenza
o limitazioni dello stesso previste dall’accordo contenuto nell’All. 5.
Il 75% del premio della polizza sarà a carico delle imprese ed al suo pagamento, per conto di esse, provvederà l’Ania. Il restante
25% del premio sarà a carico dei dirigenti in servizio.
Il contributo dei dirigenti in servizio, nella misura individuale indicata al comma successivo, verrà raccolto dalle singole impre-
se tramite trattenuta sulla retribuzione.
Il contributo individuale per i dirigenti in servizio è fissato dividendo ogni anno il 25% del premio richiesto per l’assicurazione di
cui al comma 1 per il numero dei dirigenti stessi, quale risulta dall’ultimo dato a disposizione dell’Ania. Gli importi da trattenere
verranno comunicati ogni anno dall’Ania alla F.I.D.I.A. e alle imprese.
L’assicurazione coprirà i soli dirigenti che all’inizio di ciascun anno risulteranno aver diritto alla garanzia. Qualora nel corso
dell’anno altri dirigenti dovessero maturare il diritto alla garanzia stessa, o qualora, sempre in corso d’anno, dovessero essere
comunicati nuovi nominativi di aventi diritto, essi saranno inseriti nella copertura dall’inizio dell’anno successivo.
Le parti si danno reciprocamente atto che provvederanno ad incontrarsi per un riesame della problematica in questione nel
caso in cui il numero degli aventi diritto dovesse risultare aumentato in misura considerevole.
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Edili Artigianto
Accordo del 31-01-2019
Nuove forme di Welfare contrattuale
Premessa
Le Parti sottoscritte, richiamano le disposizioni contenute nel Protocollo di Intesa del 18.12.1998 con riguardo al riconoscimento
della salvaguardia delle autonomie contrattuali, nonché degli Accordi sottoscritti il 23 e 24.6.2015 (punto 2 in materia di rico-
Fondo Prepensionamenti
Le Parti convengono di trasformare dalla data di sottoscrizione del presente Accordo il Fondo lavori pesanti e usuranti” di cui
all’art. 105 del presente CCNL nel costituendo Fondo prepensionamenti prevedendo una nuova aliquota dello 0,20% a partire
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
del mese di gennaio 2019 calcolato sugli elementi previsti al punto 3 dell’art. 25 del CCNL delle Imprese Artigiane e delle Piccole
e Medie Imprese industriali dell’Edilizia e affini del 24.1.2014.
Detto contributo sarà destinato ad un Fondo nazionale che si prefigge l’obiettivo di consentire ai lavoratori del settore di acce-
dere anticipatamente al pensionamento favorendo così il ricambio generazionale del settore.
Le risorse accantonate a tale titolo nelle Casse Edili/Edilcasse fino alla data del 31.12.2018 saranno utilizzate sul territorio esclu-
sivamente per anticipare l’accesso al pensionamento, o anche a forme anticipate di pensionamento quale l’ape sociale, dei
lavoratori inquadrati con qualifica degli operai di settore, secondo modalità, criteri e requisiti individuati dal Regolamento del
Fondo , che formerà parte integrante del suddetto paragrafo e che sarà stilato da una apposita commissione paritetica entro
trenta giorni dalla sottoscrizione del presente contratto.
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Le Parti si impegnano nel prosieguo del confronto per il rinnovo del CCNL a ricercare le modalità utili per il recupero del dif-
ferenziale salariare attualmente sussistente tra i vari contratti di settore al fine di rendere omogenea l’incidenza dei costi
contrattuali del lavoro per le Imprese.
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Le Parti sociali sottoscritte si danno reciprocamente atto che le previsioni contenute negli altri CC.CC.NN.L. di settore vanno
interpretate esclusivamente all’interno del principio di reciprocità e senza pertanto ledere le singole autonomie contrattuali.
Fondo prepensionamenti
Le Parti convengono di trasformare dalla data di sottoscrizione del presente accordo il Fondo “lavori pesanti e usuranti” di cui
all’art. 41 del presente CCNL nel costituendo Fondo prepensionamenti con contribuzione pari allo 0,20% decorrente dall’1.3.2019
e versamento a partire dalle competenze dell’1.3.2019 calcolato sugli elementi previsti al punto 3 dell’art. 24 del CCNL per gli
addetti delle piccole e medie industrie edili ed affini 12.11.2014
Dichiarazione a Verbale 1 - Le Parti concordano che sia per i tre nuovi Fondi di cui al presente accordo - Fondo sanitario, Fondo
prepensionamenti e Fondo incentivo occupazione - sia per il costituendo Ente unico nazionale formazione e sicurezza, che
assumerà le funzioni attualmente svolte da Formedil e Cncpt, sia per tutti i nuovi Organismi nazionali della bilateralità edile,
la Confapi Aniem risulterà parte costituente.
Le Parti sottoscrittrici concordano che tale previsione riguardi anche il Fondo nazionale APE che necessita di governance ed
autonomia propria da definirsi in sede di nuova regolamentazione.
Le Parti, in ordine al ruolo e alla funzione della Cnce, Commissione nazionale paritetica per le Casse edili, confermano e si dan-
no atto che i compiti di indirizzo, controllo e coordinamento delle Casse edili ed Edilcasse demandati a tale ente sono esclusiva-
mente quelli affidati e circoscritti dalle parti sociali nazionali sulla base delle previsioni contenute negli accordi e nei contratti
collettivi nazionali di lavoro per i dipendenti delle Imprese Edili, sottoscritti dalla Confapi Aniem, dalle Associazioni Artigiane,
dall’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (Ance), dalle Cooperative con le OO.SS. Feneal - Uil, Filca - Cisl e Fillea - Cgil e
dalle decisioni prese in seno al Comitato per la bilateralità.
Le Parti si impegnano al recupero del differenziale salariare attualmente sussistente tra i vari contratti di settore, all’atto del
prossimo rinnovo del CCNL, al fine di rendere omogenea l’incidenza dei costi contrattuali del lavoro per le Imprese.
Dichiarazione a Verbale 2 - Le Parti concordano di costituire apposite commissioni bilaterali che avranno mandato di discutere,
per temi e priorità, l’attuazione di quanto stabilito nel presente accordo, con specifico riguardo alla definizione di soluzioni di
sistema che possano concretamente garantire l’effettiva partecipazione di Confapi Aniem in seno agli organismi bilaterali ter-
ritoriali, anche non attualmente operanti sul territorio e con particolare riferimento ai territori in cui ad oggi non sono presenti
Edilcasse ed ente bilaterali di settore appartenenti al sistema Confapi Aniem.
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Le Parti si impegnano ad incontrarsi entro 6 mesi dalla sottoscrizione del presente accordo, al fine di verificare lo stato di at-
tuazione degli impegni reciprocamente assunti, con particolare riguardo a quanto previsto nel paragrafo 1 di questa stessa
dichiarazione a verbale, e di finalizzare conseguentemente anche gli impegni definiti rispetto ai nuovi Fondi bilaterali di cui al
presente Accordo.
Dichiarazione a Verbale 3 - Le Parti prendono atto che, a seguito dell’adesione di Anier a Confapi, è già avviato il percorso del
subentro di Confapi nella posizione contrattuale Aniem - Anier del CCNL Aniem - Anier (cod. Inps 290) e di tutti gli accordi bila-
terali sottoscritti da Anier, con l’obiettivo finale della piena confluenza nel sistema Confapi del suddetto CCNL e degli eventuali
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
un incontro per negoziare e stabilire un piano di attuazione di misure di welfare che siano confacenti alle reali esigenze dei
dipendenti e delle proprie famiglie.
13. Su scelta dei lavoratori, le suddette somme potranno essere destinate al fondo di assistenza sanitaria integrativa SanAR-
Com di cui all’art. 196 del presente CCNL. In tal caso, il versamento potrà avvenire per le somme eccedenti al versamento
obbligatorio stabilito dal Regolamento del Fondo.
14. Ai fini del calcolo delle somme da destinare in beni e servizi di welfare, il datore di lavoro avrà l’onere di accertare l’effettiva
composizione del nucleo familiare del lavoratore.
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
primo comma, del D.Lgs. 15.6.2015, n. 81, le Aziende interessate provvederanno a comunicare alla società di somministrazione
quanto stabilito dall’Accordo di rinnovo in materia di Welfare.
La normativa contrattuale ha previsto che i valori indicati dalla presente disciplina in materia di welfare sono riconosciuti un’u-
nica volta nel periodo di competenza nel caso di Lavoratori reiteratamente assunti o utilizzati con varie tipologie contrattuali
(contratto a tempo determinato, somministrazione, ecc.) presso la medesima Azienda.
B) Tipologia del Welfare
Al fine di una più semplice applicazione della norma contrattuale, le Parti hanno condiviso, a titolo esemplificativo, un elenco
di strumenti di welfare e relative condizioni per fruire della normativa fiscale e contributiva di vantaggio.
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Finalità Servizi
Ludoteche e centri estivi e invernali • Spese per frequentazione di campus estivi e invernali.
(segue)
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
6. Inoltre, sulla base dell’Atto di indirizzo sulla bilateralità del 30.6.2010 recepito dalle parti firmatarie del presente accordo di
rinnovo si stabilisce che:
• le aziende verseranno i contributi alla Bilateralità attraverso uno specifico codice tributi inserito all’interno del modello
F24 predisposto dall’Agenzia delle Entrate. Il contributo, pari ad euro 125 annui per ogni lavoratore dipendente, anche a
tempo determinato, sarà frazionato in 12 quote mensili ciascuna delle quali di importo pari a 10,42 euro. Per i lavoratori
part-time con orario di lavoro fino alle 20 ore settimanali la quota e ridotta del 50%.
• Con il versamento attraverso il nuovo meccanismo di raccolta, le imprese saranno considerate in regola per quanto
attiene ai 34 euro di cui al punto 5, lett. e).
• In caso di elezione del rappresentante interno alla sicurezza, a fronte di formale richiesta da parte dell’azienda e di
invio all’Ebna della necessaria documentazione, l’importo relativo sarà riaccreditato all’azienda avente diritto. Le parti
si incontreranno tempestivamente all’insorgere di eventuali problematiche sul punto.
• Le risorse relative al punto 5, lett. a), b), e), saranno contabilizzate separatamente sulla base degli accordi in essere a
livello regionale e, ove non esistenti tali accordi, le risorse saranno contabilizzate separatamente rispetto al resto delle
risorse raccolte.
La delibera approvata dal Comitato Esecutivo dell’Ebna in data 12.5.2010 e relativa alla bilateralità costituisce parte integrante
del presente Accordo.
Nota a verbale n. 1 - Per effetto della stipula del presente accordo Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, d’intesa con le proprie
Confederazioni e con le Federazioni/Unioni di categoria firmatarie il presente CCNL comunicheranno ad Ebna le modalità per
effettuare il ristorno delle quote di cui alla lettera A) della Delibera Ebna del 12.5.2010, al fine di favorire lo sviluppo della rap-
presentanza sindacale e la promozione della contrattazione di categoria nelle imprese dei Settori del CCNL.
Ebna prenderà atto della richiesta e ne darà attuazione.
Qualora costituita a livello territoriale dalle OO.SS. firmatarie il presente CCNL, la Rappresentanza Sindacale di Bacino, non si
sovrapporrà ad altre forme di rappresentanza (R.S.U./R.S.A.) anche in essere alla data di sottoscrizione del presente accordo.
Nota a verbale 2 - Gli obblighi di cui al presente articolo decorrono come segue:
• dall’1.8.2014 per le Imprese del Tessile-Abbigliamento-Calzaturiero;
• dall’1.8.2015 per le Imprese della Chimica-Ceramica;
• dall’1.1.2019 per le Imprese di Decorazione piastrelle in terzo fuoco.
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
• retribuzione tabellare;
• indennità di contingenza;
• 1 aumento periodico di anzianità;
• E.D.R. ex protocollo interconfederale 31.7.1992.
Tale contribuzione è dovuta nelle seguenti misure percentuali:
• a carico dell’azienda 1%;
• a carico del lavoratore 1%.
È altresì dovuta al fondo una quota mensile dell›accantonamento del T.F.R. pari al 2% delle voci della retribuzione così come
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Il versamento della contribuzione al Fondo di previdenza complementare deve dovrà essere effettuato a cura del datore di
lavoro con le modalità che saranno successivamente stabilite dalle parti e comunque a partire dalla data di operatività con la
quale le parti avranno concordato l’adesione.
Articolo 70 - Assistenza Sanitaria Integrativa
Le parti nella condivisione dell’importanza che riveste l’Istituto dell’Assistenza Sanitaria Integrativa convengono di attivare,
all’interno dell’Ente Bilaterale Ebi Pesca, a partire dall’1.6.2019 un Fondo Sanitario Integrative a favore dei lavoratori imbarcati,
denominato F.I.S. Pesca.
Le parti convengono di istituire una Commissione per definire gli atti giuridici necessari (atto costitutivo,
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
presente Contratto. All’atto dell’iscrizione è dovuta al fondo una quota una tantum pari a quindici euro per ciascun iscritto
a carico del datore di lavoro.
4. Sono iscritti al fondo i lavoratori dipendenti da aziende dei Settori assunti a tempo indeterminato con contratto a tempo par-
ziale, ad esclusione dei quadri, per i quali continuerà a trovare applicazione la specifica normativa di cui all’art. 153 del presente
Contratto. All’atto dell’iscrizione è dovuta a fondo una quota di iscrizione pari a otto euro a carico del datore di lavoro.
5. A decorrere dall’1.2.2018, per il finanziamento del fondo è dovuto un contributo pari a 11,00 euro mensili, per dodici mensi-
lità, a carico del datore di lavoro. A decorrere dall’1.1.2019, per il finanziamento del fondo è dovuto un contributo pari a 12,00
euro mensili, per dodici mensilità, a carico del datore di lavoro.
6. Il contributo di cui al comma 5 è comprensivo di una quota per la promozione, la diffusione e il consolidamento dell’assi-
Livello Euro
A, B 279,00
1, 2, 3 237,00
4, 5 210,00
6S, 6, 7 168,00
3. L’erogazione del premio sarà connessa al raggiungimento degli obiettivi che saranno definiti con accordo integrativo,
aziendale o territoriale.
4. Il premio sarà erogato alle scadenze stabilite nei contratti integrativi.
5. Il premio compete ai lavoratori qualificati in forza nel mese precedente la scadenza stabilita nei sopraindicati contratti, e
che risultino iscritti nel L.U.L. (Libro Unico del Lavoro) da almeno sei mesi. L’azienda calcolerà l’importo spettante in propor-
zione alle giornate di effettiva prestazione lavorativa prestate alle proprie dipendenze nell’anno precedente.
6. Per i lavoratori a tempo parziale, l’ammontare del premio sarà calcolato i proporzione all’entità della prestazione lavorativa.
7. Il premio non è utile ai fini del calcolo di nessun istituto di legge o contrattuale, in quanto le parti ne hanno definito l’am-
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
montare in senso omnicomprensivo, tenendo conto di qualsiasi incidenza, ivi compreso il trattamento di fine rapporto.
8. Il premio è assorbito, sino a concorrenza, da ogni trattamento economico individuale o collettivo aggiuntivo rispetto a
quanto previsto dal presente CCNL, che venga riconosciuto successivamente all’1.1.2018. Non sono assorbibili gli elementi
salariali in cifra fissa previsti da accordi collettivi stipulati prima dell’1.7.1993.
9. L’accordo integrativo individua i casi in cui, in presenza di situazioni di difficoltà economico-produttiva che possano com-
portare il ricorso ad ammortizzatori sociali o comunque determinino risultati che si discostino negativamente dai valori
raggiunti dal territorio di riferimento, l’azienda no; sarà tenuta all’erogazione del premio.
10. Qualora, nonostante la presentazione di una piattaforma integrativa ai sensi delle disposizioni dei precedenti articoli, non
venga definito un accordo sul premio di risultato entro il 31.10.2020, il datore di lavoro erogherà, con la retribuzione del
Livello Euro
A, B 186,00
1, 2, 3 158,00
4, 5 140,00
6s, 6, 7 112,00
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Le prestazioni di Welfare contrattuale, saranno erogate tramite accordi aziendali o regolamento aziendale con beneficiari tutti
i lavoratori, per il tramite della piattaforma “BenefitOnline” di Health Italia, oggi convenzionata con En.Bi.C., i cui riferimenti
sono evidenziati nel sito dell’Ente bilaterale, alle condizioni previste nei successi articoli.
In alternativa potrà essere deliberata una diversa piattaforma di servizi Welfare, tramite accordo di secondo livello tra azienda
e R.S.A. assistita da un delegato o mediante regolamento aziendale, ferma restando la garanzia degli importi di Welfare con-
trattuale previsti al successivo articolo.
Articolo 168 - Welfare contrattuale: importi e condizioni
Le parti, riconoscendo l’importanza e la convenienza per i lavoratori delle prestazioni di Welfare, concordano quanto segue:
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
• Check up medici
• Visite specialistiche
• Cure odontoiatriche
• Terapie e riabilitazione
• Sportello ascolto psicologico
• Assistenza domiciliare
• Badanti
• Case di riposo
2) Per servizi di educazione e istruzione, anche in età prescolare, compresi i servizi integrativi e di mensa ad essi connessi:
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Le prestazioni di Welfare Contrattuale, saranno erogate tramite Accordi aziendali di Secondo livello o mediante Regolamento
aziendale, con beneficiari tutti i Lavoratori, per il tramite della piattaforma “BenefitOnline” di Health Italia, oggi convenzionata
con l’En.Bi.C., i cui riferimenti sono evidenziati nel sito dell’Ente Bilaterale, alle condizioni previste nei successivi articoli. In
alternativa potrà essere deliberata una diversa piattaforma di servizi Welfare, sempre tramite Accordo di Secondo livello tra
Azienda e R.S.A. assistita da un Delegato o con Regolamento aziendale, ferma restando la garanzia degli importi di Welfare
Contrattuale previsti al successivo articolo.
Articolo 176 - Welfare Contrattuale: importi e condizioni
Le Parti, riconoscendo l’importanza e la convenienza per i Lavoratori delle prestazioni di Welfare, concordano quanto segue:
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Telecomunicazioni
Accordo del 09-04-2018
Con riferimento all’ Accordo di Programma per il Rinnovo del CCNL TLC sottoscritto il 23.11.2017, a decorrere dall’1.7.2018 le Azien-
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CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
de attiveranno a beneficio dei Lavoratori dipendenti strumenti di Welfare esigibili fino a totale concorrenza di 120 euro. Tale
misura sarà riconosciuta solo per l’anno 2018.
Hanno diritto a quanto sopra i Lavoratori, non in prova, in forza alla data dell’1.7.2018, assunti:
• con contratto a tempo indeterminato;
• con contratto a tempo determinato che abbiano maturato almeno 3 mesi, anche non consecutivi, di anzianità di servizio
nel corso dell’anno 2018.
Sono esclusi i Lavoratori in aspettativa non retribuita né indennizzata nel periodo 1.7.2018-31.12.2018.
Il suddetto valore è riproporzionato per il personale con contratto a tempo parziale ed è comprensivo esclusivamente di even-
tuali costi fiscali o contributivi a carico dell’Azienda.
Trasporto a fune
Accordo di Rinnovo del 15-04-2019
Le Parti si impegnano all’adeguamento dei riferimenti normativi del testo di ipotesi qui sottoscritto.
La presente Ipotesi di Accordo è sottoscritta dalle OO.SS. con riserva, che sarà sciolta, entro il 24.5.2019, ed in esito alla proce-
dura di validazione dei lavoratori dipendenti di tutte le imprese cui si applica il presente CCNL, secondo quanto previsto dalla
parte terza dell’accordo interconfederale 10.1.14.
Anef con la presente clausola di riserva dichiara che l’Ipotesi di Accordo sottoscritta sarà sottoposta all’approvazione dei propri
organi associativi al fine di conferirne l’efficacia, tramite lo scioglimento della riserva.
Le Parti concordano i seguenti aumenti e/o modifiche di istituti contrattuali:
1. Aumento della retribuzione minima base di euro 72,00 (settantadue) mensili lordi riferiti al IV livello e da riparametrarsi
sulla base della vigente scala parametrale, così ripartito e con le seguenti decorrenze:
• aumento di euro 10,00 mensili lordi con decorrenza giugno 2019;
• aumento di euro 29,00 mensili lordi con decorrenza gennaio 2021;
• aumento di euro 33,00 mensili lordi con decorrenza dicembre 2021;
2. Welfare Contrattuale con erogazione 1.1.2020, pari a 100,00 euro all’anno, da riproporzionare per i lavoratori stagionali in
base ai periodi di effettiva durata del contratto di lavoro degli stessi, che saranno incrementati di ulteriori 10,00 euro in
caso di destinazione al fondo di previdenza complementare negoziale. Le possibilità di scelta delle prestazioni di welfare
saranno individuate a livello aziendale.
Le Parti concordano che eventuali errori, sviste o refusi saranno oggetto di verifica in occasione della stesura del testo unico
pubblicato e stampato a cura di Anef.
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RIPRODUZIONE RISERVATA - GRUPPO 24 ORE
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