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Hai investito

in Startup o PMI
innovative?
Ecco la guida
definitiva
per ottenere il
beneficio fiscale
Introduzione

Se vuoi investire in una startup innovativa o in una PMI innovativa e vuoi saperne di più su
alcuni aspetti della fiscalità, in particolar modo delle agevolazioni fiscali e della documen-
tazione necessaria per poter detrarre dalle tasse il tuo investimento in startup innovative,
allora sei nel posto giusto.

In queste poche e brevi pagine cercheremo di informarti su questa tematica, tanto sottova-
lutata quanto importante per chiunque voglia avere una nuova avventura imprenditoriale.

Agevolazioni fiscali per gli investimenti in startup e PMI innovative

Acquisire quote di una startup, oltre che essere un potenziale moltiplicatore di investimen-
to, comporta anche un chiaro beneficio sul piano fiscale: gli investimenti in Equity per star-
tup e PMI innovative (due categorie simili, ma comunque diverse) danno diritto ad alcune
specifiche agevolazioni, con delle piccole differenze a seconda che l’investitore sia una
persona fisica o una persona giuridica.

Nota che queste agevolazioni sono valide anche per gli investimenti in startup innovative a
vocazione sociale od operanti in ambito energetico.

Ci teniamo a precisare che per quanto già previste nella legge di Bilancio e per quanto il
Governo italiano voglia incrementare la presenza di startup innovative sul territorio na-
zionale che diano una spinta importante all’innovazione ed al ricambio generazionale nel
Paese, l’efficacia delle nuove aliquote è subordinata all’autorizzazione della Commissione
europea.

Partiamo dalle persone fisiche e facciamo una piccola distinzione tra le aliquote ordina-
riamente previste dal 1° Gennaio 2017 e valide fino al 31 Dicembre 2025 e l’aliquota stra-
ordinaria valida solo per l’anno 2019. Pertanto, per i soggetti persone fisiche che hanno
investito nell’anno 2018 è riconosciuta una detrazione ai fini IRPEF lorda (quindi calcolata
sul reddito) pari al 30% della somma investita, per un valore massimo di investimenti pari a
1.000.000 € l’anno. Questo vuol dire che, complessivamente, il risparmio fiscale massimo
può essere di 300.000 € annui.
Con la legge di Bilancio 2019 (art. 1, comma 218) l’aliquota è aumentata temporaneamente
dal 30% al 40%. Comportando pertanto solo per l’anno 2019 un risparmio fiscale massimo
di 400.000 € annui (con un investimento pari a 1.000.000 €).

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Rispondiamo ora ad alcune delle principali domande che ci avete
sottoposto:

La detrazione del 40% è valida solo per il 2019 o è sempre “accessibile”?


Dubbio più che lecito, in realtà si tratta di una manovra straordinaria e valida per il solo 2019.
Questo vuol dire che, per gli investimenti passati e per i successivi, salvo ulteriori modifiche,
l’agevolazione prevista sarà del 30%. Vedila così: un motivo in più per non rimandare a “do-
mani” quello che puoi fare “oggi”.

Se oggi compro delle quote, posso usufruire delle agevolazioni e rivenderle fra 3 mesi?
Puoi farlo, ma insieme alle tue quote in questo caso perderai anche l’agevolazione. Affinché
il beneficio sia valido non puoi cedere le tue quote (a titolo oneroso) prima di 3 anni. Nella
sezione successiva trovi una descrizione puntuale di tutti i requisiti.

Cosa succede se la detrazione è maggiore delle imposte IRPEF che devo pagare?
Allora, la cattiva notizia è che, di certo, non ti arriverà a casa un assegno con la differenza; la
buona notizia è che, se nell’anno in cui fai l’investimento la detrazione è superiore al tuo am-
montare d’imposta, potrai utilizzarla per abbassare l’IRPEF anche negli anni successivi, fino
a un massimo di tre.

La detrazione si può spalmare su tre anni se non c’è capienza IRPEF?


Qualora la detrazione sia di ammontare superiore all’imposta lorda, il contribuente può por-
tare l’eccedenza in detrazione nei periodi di imposta successivi, ma non oltre il terzo, fino a
concorrenza del suo ammontare.

Investire in equity crowdfunding fa perdere il diritto ad usufruire del regime forfettario?


Con il nuovo regime Forfettario 2019 sono state introdotte alcune modifiche importanti per i
contribuenti. In primo luogo, l’innalzamento del limite a 65.000 euro.
Un altro tema di cui si è tanto dibattuto è il possesso di partecipazioni in srl da parte dei re-
gimi agevolati. L’iniziale idea di escludere dal regime dei forfettari tutti i possessori di parte-
cipazioni in srl è stata modificata introducendo un particolare concetto di controllo diretto o
indiretto: possono infatti fruire del regime agevolato tutti i soggetti che non controllano diret-
tamente o indirettamente una Srl e per i quali, le attività economiche della società, non siano
riconducibili ad attività tipiche degli esercenti in attività d’impresa, arti o professioni.
In pratica come afferma l’AdE sono esclusi dal regime forfettario “i soggetti che partecipano
a società di persone, ad associazioni professionali, di cui all’articolo 5 del TUIR, o a società a
responsabilità limitata aventi ristretta base proprietaria che hanno optato per la trasparenza
fiscale”.

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Se invece ad investire in una startup innovativa o PMI innovativa è una società (persona
giuridica) spetterà una deduzione sull’imponibile IRES pari al 30% su un massimo di inve-
stimento pari a 1.800.000 €. La deduzione, nel caso si arrivi ad investire esattamente tale
somma, sarà pertanto pari a 540.000 €, con un risparmio IRES di 129.600 €. Anche in que-
sto caso dobbiamo apportare una piccola distinzione tra l’aliquota ordinaria, appena citata
e valida dal 1° Gennaio 2017 al 31 Dicembre 2025, con l’aliquota straordinaria prevista solo
per l’anno 2019. Come per le persone fisiche anche per le società l’agevolazione secondo la
legge di Bilancio 2019 è aumentata passando dal 30% al 40% (con un risparmio massimo
pari a 172.800 euro). Per le persone giuridiche che acquistano l’intero capitale sociale di una
startup innovativa e che mantengono le quote per 3 anni, la deduzione riconosciuta è pari al
50% della somma spesa fino ad un massimo di investimento consentito pari al 1.800.000
euro annui (con un risparmio massimo pari a 216.000 euro).

Anche in questo caso rispondiamo alle tre domande più frequenti:

Tutte le società possono accedere a questa agevolazione?


No, non tutti i soggetti IRES possono beneficiare dell’agevolazione fiscale che ti ho descritto.
Sono, infatti, esclusi coloro che sono a loro volta startup innovative e gli incubatori certificati.
Tale previsione è atta ad evitare il c.d. “meccanismo della detassazione a catena”. Di cosa si
tratta? Brevemente: se una società beneficiaria dell’agevolazione (Società A) investe in una
in una startup innovativa (Società B), che a sua volta investe in un’altra startup innovativa
(Società C), a fronte di un’unica immissione di capitale fatta dalla prima società, ci sarà un
beneficio duplice sia per la società A che per la Società B.

Come viene calcolato il risparmio del 30%?


Trattandosi di una deduzione fiscale, il risparmio effettivo dipenderà dal reddito della società:
la “deduzione” andrà a ridurre la base imponibile sulla quale viene calcolata l’imposta da ver-
sare (l’IRES è fissa al 24%). In linea di principio, il risparmio effettivo non sarà del 30% ma sarà
del 24% di quel 30%, quindi del 7,2%.

Potendolo scegliere, è meglio investire come persona fisica o come società?


Dipende: come abbiamo visto, nel primo caso l’agevolazione prevede una detrazione (un ri-
sparmio diretto), mentre nel secondo caso l’agevolazione prevede una deduzione (un rispar-
mio indiretto). Apparentemente, quindi, il vantaggio sembra essere maggiore per la persona
fisica, ma attenzione a non tralasciare tutti gli aspetti collaterali, quali ad esempio la capienza
complessiva.
Ad esempio, spesso accade che le persone fisiche debbano rinviare il beneficio agli anni
successivi al primo per limiti di capienza o per la presenza di altre agevolazioni, e che non
riescano di conseguenza ad ottenere il massimo vantaggio. Viceversa, le società otterranno
più facilmente il massimo del beneficio l’anno stesso in cui effettuano l’investimento (già in

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fase di acconto).

Tieni presente che, a prescindere dal soggetto investitore (persona fisica o società), l’agevo-
lazione fiscale è riconosciuta sia che l’investimento sia avvenuto senza intermediazione, sia
tramite fondi comuni di investimento e SICAV (i cosiddetti “OICR”). La soglia della somma
deve considerarsi come il totale investito anche in più società.

Parliamo ora di tutti i requisiti necessari: per poter godere del vantaggio fiscale derivante
dall’investimento in una startup innovativa, è necessario che nei 3 anni successivi:

• la quota di capitale sociale derivante dall’investimento non venga ceduta a titolo


oneroso;
• il socio investitore non receda o non venga escluso dalla società;
• la società non perda i requisiti di startup innovativa.

Quindi, il primo punto è un chiaro avviso per chi volesse eventualmente cedere l’investimento
effettuato: è previsto che l’eventuale cessione, anche parziale, dell’investimento prima del
termine comporti la decadenza dal beneficio e l’obbligo per il contribuente di restituire l’im-
porto detratto, unitamente agli interessi legali. L’ammontare non detraibile, in tutto o in parte,
nel periodo d’imposta di riferimento può essere portato in detrazione dall’IRPEF nei periodi
d’imposta successivi, ma non oltre il terzo.

Per quanto invece riguarda la startup, l’unica precisazione da fare è che può usufruire dell’a-
gevolazione per un massimo di 15 milioni di € di investimenti, agevolabili su un arco tempo-
rale di 5 anni.

Che sezioni del 730 o di altro tipo di dichiarazione devo riempire, ed in


quale modo?

Innanzitutto, è opportuno ricordare che chi vuole ottenere le agevolazioni fiscali per investi-
menti in startup è obbligato a presentare il modello Persone Fisiche (PF) e non il modello 730,
come precisato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare 26/E/2015. La differenza tra i due è
che il 730 è un modello semplificativo ed è più indicato per i lavoratori dipendenti che per-
cepiscono una busta paga, nonché per i pensionati INPS. Il modello Persone Fisiche, invece,
è obbligatorio per chi possiede partita IVA e per coloro che percepiscono redditi derivanti da
terreni o fabbricati, redditi d’impresa o redditi di partecipazione.

Pertanto, se sei una persona fisica e vuoi avvalerti delle agevolazioni per gli investimenti in
startup innovative, devi presentare il Modello Redditi PF e, in particolare, dovrai compilare il
rigo RP80 – “Detrazioni per investimenti in Start up” presente nel Quadro RP, Sezione VI.

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Il quadro sopracitato deve essere utilizzato anche nel caso in cui tu voglia recuperare alcune
somme detratte prima della decadenza del beneficio (cessione della partecipazione prima
del triennio) compilando le colonne numerate da 8 a 10.

Le società di capitali, essendo soggetti IRES, hanno l’obbligo di compilare il modello Redditi
SC: dovranno, dunque, inserire gli importi investiti in startup innovative indicandoli nel Quadro
RS – Prospetto vari –, che racchiude i righi dal “RS 160” al “RS 179”. La sua compilazione
risulta molto simile a quella predisposta per la presentazione del Modello Persone Fisiche.

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La disciplina delle agevolazioni fiscali finora descritta è applicabile anche nel caso in cui tu
decida di effettuare investimenti in PMI innovative. Tuttavia, è prevista l’applicazione di incen-
tivi fiscali ad una PMI quando essa risulti in grado di presentare un piano di sviluppo prodotti,
servizi o processi definiti nuovi o sensibilmente migliorati rispetto a ciò che è definito dalla
disciplina come “lo stato dell’arte” nel settore in cui operano.

È richiesto inoltre, per la compilazione del modello Persone Fisiche, l’inserimento di alcuni
dati specifici, come ad esempio il codice fiscale della startup e la tipologia d’investimento. Per
quest’ultimo è opportuno specificare il tipo di investimento che si intende effettuare tramite
la classificazione dello stesso in:

• investimento diretto (codice 1);


• investimento indiretto (codice 2) – ovvero effettuato mediante un organismo di
investimento collettivo del risparmio;
• investimento indiretto (codice 3) – ovvero effettuato mediante una società di
capitali che investe prevalentemente in startup.

Dopo aver specificato la tipologia di investimento che si intende effettuare, bisogna indicare
l’ammontare dell’investimento agevolabile (inserendolo nella colonna 3), mentre nella colon-
na 4 dovrai specificare il codice identificativo dell’investimento attraverso cui si potrà de-
terminare la percentuale di detrazione. Il codice di riferimento da inserire nella colonna 4,
dunque, sarà pari a:

• 1 se l’investimento viene effettuato in startup innovativa;


• 2 se l’investimento viene effettuato in PMI innovativa.

Successivamente, devi inserire nella colonna 5 l’ammontare detraibile, risultante dall’appli-


cazione dell’aliquota (ordinaria del 30% oppure straordinaria del 40% per il 2019 all’importo
indicato nella colonna 3.
Infine, nella colonna 6 bisogna individuare il totale della detrazione spettante, che risulta:

• pari all’importo indicato nella colonna 5, se è stato compilato un solo rigo;


• pari alla somma degli importi indicati nelle colonne 5, se sono stati effettuati più
investimenti e compilato un rigo per ciascun investimento.

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Non solo! Affinché sia possibile determinare l’IRPEF occorrerà riportare l’importo nell’ap-
posito rigo RN21.

Nel caso in cui sia decaduto il beneficio, il contribuente è tenuto a compilare il rigo RP80 e
a restituire l’importo detratto (colonna 8), unitamente ai relativi interessi legali (colonna 7).
In ultimo, occorre far attenzione all’eccedenza di detrazione non più spettante (colonna 9).
Tale importo va sottratto dai rispettivi residui di detrazione risultanti dagli anni precedenti,
da indicare nelle colonne 1 rispettivamente per le righe:

• RN18 (residuo detrazione startup periodo imposta 2015),


• RN19 (residuo detrazione startup periodo imposta 2016)
• RN20 (residuo detrazione startup periodo imposta 2017)

Documenti da conservare e da consegnare al commercialista per la


dichiarazione

Sono necessari alcuni documenti che gli investitori devono assolutamente conservare e
che al contempo le startup devono fornire agli stessi; si tratta, in particolar modo, di:

• certificazione con la quale la startup innovativa certifica il rispetto del limite dei
15 milioni di € di investimenti ricevuti;
• certificazione dell’importo sul quale spetta la detrazione/deduzione, entro 60
giorni dal conferimento ricevuto;
• copia del piano d’investimento della start up contenente l’oggetto dell’attività, le
informazioni specifiche sui prodotti e l’andamento anche prospettico dell’attività
(business plan).

Se l’investimento viene fatto mediante OICR o in altre società che investono prevalente-
mente in startup innovative, tali soggetti rilasciano, su richiesta dell’investitore, una certifi-
cazione in cui attestano che il 70% dei loro investimenti viene effettuato in startup innova-
tive e certificano l’entità dell’investimento agevolabile.
Speriamo che questo documento, scritto dagli esperti di fiscalità di EasyTax Assistant,
possa esserti stato d’aiuto nella comprensione degli incentivi fiscali previsti per chi de-

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cide di investire in startup innovative.

EasyTax Assistant è essa stessa una startup e si propone di rivoluzionare l’attuale siste-
ma fiscale, in modo da fornire al contribuente uno strumento unico, chiavi in mano, che
lo agevoli durante tutte le fasi della sua gestione fiscale. Tutto questo con l’obiettivo di
ridurre virtuosamente la pressione fiscale del cittadino utilizzando al meglio gli strumenti
di risparmio fiscale.

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