DIRITTO PRIVATO
Giovanni Iudica - Paolo Zatti
XVI edizione - 2015
Giacomo Da Mommio
RIASSUNTI
2
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
CAPITOLO 6: I SOGGETTI 34
L’IDEA DI SOGGETTO DI DIRITTO 34
LA DETERMINAZIONE DEI SOGGETTI: SOGGETTO E PERSONA 34
LA CAPACITÀ GIURIDICA 35
SCOMPARSA, ASSENZA, DICHIARAZIONE DI MORTE PRESUNTA 35
I LUOGHI DELLA PERSONA: DOMICILIO, RESIDENZA, DIMORA 35
CAPACITÀ D’AGIRE 36
LA POSIZIONE DEL MINORE, LA RESPONSABILITÀ GENITORIALE 36
LA PROTEZIONE DEL SOGGETTO DEBOLE MAGGIORENNE 37
UNIVERSITAS E SINGULI 37
FUNZIONE DELLA PERSONALITÀ GIURIDICA 37
L’ESTENSIONE DELL’AUTONOMIA PATRIMONIALE 38
IL PANORAMA ATTUALE 38
I TIPI DI PERSONE GIURIDICHE PRIVATE 38
CONNOTATI GENERALI DELLE PERSONE GIURIDICHE 38
LE CAPACITÀ DELLE PERSONE GIURIDICHE 39
LE PERSONE GIURIDICHE PUBBLICHE 39
CAPITOLO 7: I BENI 40
IL CONCETTO DI BENE NEL CODICE CIVILE 40
RELAZIONI TRA LE COSE 40
DIVERSE CATEGORIE DI COSE 41
COSE E VALORI, IL CORPO UMANO 41
OLTRE LE COSE 41
BENI IMMOBILI E BENI MOBILI 42
LE UNIVERSALITÀ, IL PATRIMONIO 42
I FRUTTI 42
BENI PUBBLICI 42
3
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
4
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
5
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
6
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
7
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
AZIENDA 150
SEGNI DISTINTIVI DELL’AZIENDA: MARCHIO, DITTA, INSEGNA 151
INVENZIONI INDUSTRIALI E OPERE DELL’INGEGNO 151
INFORMAZIONE E FATTORI IMMATERIALI 152
8
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
9
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
DOMANDE 221
10
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
11
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 1:
L’Ordinamento
Giuridico
Introduzione
Il diritto e i diritti
Il diritto è un universo di regole; la regola riconosce o attribuisce un diritto.
Diritto oggettivo: indica un insieme di regole legali.
Diritto soggettivo: indica una possibilità, una libertà, una posizione di vantaggio garantita da una regola legale.
12
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Sistemi tradizionali
Fonti scritte: regola formulata in un testo scritto.
Fonti non scritte: ricavata da elementi diversi (EX: osservazione degli usi)
NB: in realtà conta anche l’interpretazione, quindi non è propriamente così.
Sistemi contemporanei
Precedente giudiziario: decisione già avvenuta di un caso analogo a quello che si tratta di decidere (si ricava una regola dalla
decisione già presa).
Atto legislativo: procedimento con cui un’autorità che ha il potere di legiferare produce un testo che contiene regole di
diritto.
NB: sistemi di fonte giurisprudenziale con più importanza nella fonte legislativa; sistemi di fonte legislativa – attraverso
l’interpretazione – sempre più importanza nella giurisprudenza.
Norme di produzione: regole che disciplinano i modi di produzione delle norme in un sistema giuridico.
NB: il punto fermo di tutto (a ritroso) è sempre un fatto storico.
13
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
L’ordinamento giuridico
Attraverso il sistema delle fonti si crea un ordinamento giuridico: un universo di regole di diritto che formano un insieme
unitario ed ordinato perché sono prodotte in conformità ad un apparato di fonti legittimato da un unico fatto costitutivo
che ha dato vita all’organizzazione di un gruppo sociale.
Importante è adattamento alla relatività del concetto di diritto e alla pluralità degli ordinamenti giuridici.
Il diritto internazionale ha le proprie fonti (consuetudini internazionali e trattati) e regola i rapporti tra gli stati. Ogni stato
deve impegnarsi ad osservarlo.
Le norme internazionali diventano efficaci all’interno dell’ordinamento italiano solo attraverso la ratifica.
Il sistema può selezionare le regole che entrano a far parte dell’ordinamento.
EX: solo atti legislativi oppure fonti extralegislative (come equità, opinioni).
Sistemi giurisprudenziali: distinzione sfumata, il precedente giudiziale è fondamentale, però le decisioni si ricavano dalle
regulae iuris (quindi è in parte chiuso come sistema).
Un modello assolutamente chiuso è irrealizzabile, perché esiste sempre l’interpretazione.
Il quadro tradizionale
Fonti del diritto (art. 1, disposizioni preliminari):
1. Le leggi
2. I regolamenti
3. Le norme corporative
4. Gli usi
Costituzione: da quando è stata emanata è la prima tra le fonti del diritto. Nella parte prima enuncia diritti e doveri dei
cittadini ed alcuni principi fondamentali dei rapporti civili, etici, economici e politici.
Leggi
Tutti quegli atti con cui si esercita la funzione legislativa secondo la nostra costituzione:
- Legge in senso formale (atto specifico secondo la costituzione).
- Atti legislativi, che hanno la stessa forza della legge anche se prodotti in maniera diversa (decreto-legge, decreto
legislativo delegato).
NB: alcune competenze legislative sono delegate a livello regionale (alcune leggi esclusive altre concorrenti).
A livello della legge si pongono anche le ratifiche delle convenzioni internazionali.
Regolamenti
Sono subordinati rispetto alla legge, possono essere emanati dal governo (tendono a disciplinare l’esecuzione delle leggi),
dalle regioni, dalle province e dai comuni.
Norme corporative
Erano regole che trovavano fonte nei contratti collettivi sindacali, abolite. Esiste una norma di contratti collettivi con
efficacia normativa generale ma non è mai stata applicata.
Usi
Sono una fonte sussidiaria, le cui regole fanno parte dell’ordinamento a queste condizioni:
a) In quanto richiamate dalle fonti precedenti (EX: richiamate da un articolo).
14
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
b) In materie non regolate da altra fonte (solo se è una “generale e costante uniformità di comportamento” e vi è la
“convinzione di osservare un obbligo giuridico”).
L’orizzonte europeo
Con l’avvento dei trattati a livello europeo cambia il quadro delle fonti. Soprattutto dopo i trattati CEE e poi i trattati UE e
la Costituzione Europea.
Si è diffuso il principio della prevalenza del diritto comunitario sul diritto nazionale nelle materie di competenza dell’UE.
Ovvero si vincola il legislatore nazionale al rispetto dei contenuti essenziali dei diritti previsti dalla Carta dei diritti
fondamentali dell’UE e della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo.
Il consiglio UE può emanare dei regolamenti che hanno immediata efficacia nel diritto interno degli stati membri.
Armonizzazione delle legislazioni: il trattato prevede direttive volte a riavvicinare il diritto dei singoli stati su quelle materie
che hanno incidenza nel mercato comune.
Ogni stato, secondo il proprio sistema, deve armonizzare le proprie disposizioni legislative.
NB: si è affermato il principio che le direttive inattuate hanno immediata applicazione quando sono “incondizionate, chiare
e sufficientemente precise”, in questi limiti diventa fonte di diritto.
15
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
NB: anche il referendum secondo l’art. 75 della costituzione (non su leggi tributarie, di bilancio, di amnistia, indulto e trattati
internazionali).
NB: la norma più antica può rimanere in vigore nel caso soddisfi esigenze particolari di un caso (norma speciale), visto
l’emanazione di una norma generale.
La desuetudine non causa l’abrogazione.
L’abrogazione NON prevede la scomparsa dall’ordinamento, perché perde vigore solo a partire dall’abrogazione.
Irretroattività delle leggi: la legge non dispone che per l’avvenire (art. 11 disp. prel.).
Nell’ambito delle leggi penali: “nullum crimen sine lege” (art. 25 cost.).
Diritto transitorio: norme dirette a risolvere i casi che avvengono sotto la vecchia disciplina ma si risolvono nella nuova.
16
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Il nostro ordinamento dice che il giudice è soggetto alla legge: la decisione della causa avviene sulla base delle norme reperibili
nelle fonti.
L’equità non è una fonte del diritto. Tuttavia la stessa legge può espressamente dire che il giudice può o deve risolvere la
causa secondo equità. (EX: valutare un danno, art. 1226).
Dottrina e giurisprudenza
La giurisprudenza è sempre più importante con le sue decisioni e l’attività degli organi giudiziari, creando la forza di fatto
del precedente (grazie all’interpretazione e all’applicazione delle norme)
In particolare le decisioni della Corte di Cassazione hanno una funzione di indirizzo: causa di inammissibilità di ricorso in
cassazione.
Dottrina: è il lavoro di studio che si svolge attorno alla legge e alla giurisprudenza, con le loro opinioni i giuristi possono
influenzare (grazie alla creazione di schemi e concetti da cui attinge il legislatore).
Le norme di legge
Trovare le norme non è sempre semplice, in generale tutti gli atti devono essere pubblicati ma non è sempre facile. In genere
la materia è disciplinata con il sistema della codificazione.
Codice civile: corpo fondamentale del diritto privato, 6 libri più preleggi.
Procedura civile/penale/codice penale
Al di fuori dei codici ci sono anche delle leggi speciali che disciplinano gli oggetti più vari.
Le leggi dello stato vengono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
Sentenze
Le sentenze vengono raccolte da privati, poiché in genere non sono soggette a pubblicazione legale, come accade invece per
le sentenze della Corte Costituzionale (Gazzetta Ufficiale).
In genere vi è una sintesi del caso chiamata rubrica, e una massima con cui si enuncia il principio di diritto.
Dottrina
La dottrina fa parte della ricerca del diritto, che si trovano in studi privati, riviste e cose del genere.
17
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 2:
L’Applicazione delle
Norme Giuridiche
18
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Disposizione normativa (ovvero il testo normativo): è il testo scritto, ovvero un complesso di parole a cui si deve attribuire
un significato.
NB: ferma la disposizione può cambiare la norma.
La norma giuridica è il significato (risultato dall’interpretazione) della disposizione normativa.
A volte una regola di comportamento deve essere ricavata da diverse disposizioni. In genere il legislatore cerca di
raggrupparle per renderle consultabili.
L’unità di base è l’articolo. All’interno ci sono i commi. A volte se il testo legislativo è ampio si può ripartirli in gruppi e
sottogruppi (codice civile: libri – titoli – capi – sezioni – articoli).
19
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
20
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 3:
Il Diritto Privato e le
sue Fonti
21
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
La codificazione
L’ordinamento italiano è definito come diritto codificato. Sono quegli ordinamenti nei quali si è cercato di riordinare ed
unificare il diritto dello stato, attraverso la pubblicazione di grandi testi legislativi ed abrogando ogni norma preesistente.
Codificazione a partire da Napoleone, poi il Regno d’Italia. Le motivazioni sono di coerenza, chiarezza e certezza
dell’apparato normativo.
Prima della codificazione non esisteva un apparato unitario di regole e la legge non era uguale per tutti. Molto veniva dal
diritto consuetudinario ad esempio.
La complessità delle fonti inoltre si combinava con quella delle giurisdizioni (potere di dettare norme e fare giustizia) del
sovrano che si incrociava con quelle feudali, municipali e canoniche.
Ogni ceto sociale trovava regole e giurisdizioni particolari.
Idee guida: unità del soggetto, unità della proprietà e libertà dei beni e libertà contrattuale.
Invecchiamento del codice si affronta con:
• Novellazione: mantenere l’unità del corpo legislativo modificandone parti più o meno ampie.
• Leggi collegate: nuove leggi vengono affiancate al vecchio codice.
22
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
• Norma costituzionale che viene in rilievo nell’interpretazione di singole norme del diritto privato (ex. diritto
fondamentale alla salute che reinterpreta l’art. 2043 per i danni biologici).
• Costituzione come deposito di principi fondamentali che riguardano anche i rapporti tra privati e valgono come
principi generali.
• La costituzione a volte è direttamente applicabile (ex. sempre art. 32 cost.).
23
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 4:
Le Situazioni
Giuridiche
Categorie generali
24
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Facoltà: situazione del soggetto che può lecitamente compiere un atto (è lecito dunque tenere il comportamento descritto
dalla norma).
Potere: situazione del soggetto che può efficacemente compiere un atto (può quindi produrre determinate conseguenze
giuridiche).
NB: la prima indica la posizione di chi può lecitamente compiere un atto, il secondo la posizione di chi può efficacemente
compiere un atto.
Soggezione e onere
Sono situazioni da distinguere dall’obbligo.
Onere: situazione nel quale il risultato può essere ottenuto solo se il soggetto terrà un certo comportamento (EX. art. 2697,
onere della prova).
Soggezione: situazione di un soggetto che senza essere obbligato ad un determinato comportamento, subisce le conseguenze
dell’esercizio di un potere altrui.
Il diritto soggettivo
Diritto (a livello generale): situazione giuridica di un soggetto nel quale una o più norme assicurano la possibilità di
soddisfare un certo interesse economico o morale.
Il diritto soggettivo dovrebbe essere questo ma visto dal punto di vista del soggetto.
Problematico dare una definizione unitaria di diritto soggettivo:
a) Si sono moltiplicate le situazioni in cui si parla di diritto soggettivo.
b) Anche nei diritti classici si è mano a mano complessa la situazione.
Definizione unitaria è possibile perché sono presenti due aspetti nei quali si parla di diritto soggettivo:
1. L’attribuzione di un potere.
2. Lo scopo immediato e diretto di tutelare l’interesse del soggetto, cui quelle prerogative sono conferite.
Diritto soggettivo: la legge attribuisce a un soggetto un potere per la tutela primaria e diretta del proprio interesse.
Ufficio o funzione
Funzione o ufficio: quelle posizioni distinte dal diritto soggettivo in cui si combinano insieme potere e dovere.
Conseguenze di queste posizioni:
a) L’attività giuridica oggetto del potere è anche oggetto di un dovere (un soggetto può e deve fare qualcosa).
b) Il potere stesso è vincolato allo scopo, ogni atto che si discosti dallo scopo costituisce un abuso.
25
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
NB: vi sono casi nei quali la funzione o l’ufficio attribuito ad un soggetto ha un contenuto tale che il rapporto con l’interessato
perde quei caratteri di parità che sono propri di ogni rapporto privato, assumendo i connotati della autorità (EX. art. 30
cost.).
Diritti potestativi
Diritti potestativi: ad un soggetto è attribuito un potere a cui non corrisponde un obbligo, ma una soggezione. Ovvero il
titolare esercitando il suo potere non fa valere una pretesa, ma determina direttamente una modificazione a proprio
vantaggio.
Oppure: il titolare del diritto ha il potere di determinare un mutamento della situazione giuridica che l’altra parte subisce.
L’obbligazione
Obbligazione: situazione in cui un soggetto è tenuto ad una prestazione, cioè ad un comportamento diretto a soddisfare
l’interesse di un altro soggetto; questa prestazione deve essere suscettibile di valutazione economica.
La titolarità, la successione
Titolarità del diritto o dell’obbligo: la relazione di appartenenza di un diritto o di un obbligo.
Titolo: fonte dell’acquisto, ovvero la fattispecie che ha per conseguenza l’acquisto del diritto o dell’obbligo.
Acquisto a titolo originario: il diritto si costituisce in capo a persona senza dipendere dalla posizione di un precedente
titolare.
Acquisto a titolo derivativo: il diritto ha fonte nel diritto del precedente titolare e perciò la sua esistenza e i suoi limiti
dipendono dall’esistenza e dai limiti di questo.
Due principi:
1. Nessuno può trasmettere alla persona più di quello che ha.
2. Se viene meno il diritto dell’alienante, viene meno anche il titolo del diritto dell’acquirente.
Acquisto derivativo traslativo: si trasmette lo stesso diritto.
Acquisto derivativo costitutivo: si costituisce un diritto nuovo che però ha fonte nel diritto dell’autore.
Successione: acquisto a titolo derivativo, successore è l’avente causa.
26
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Successione (in generale): ogni sostituzione di un soggetto a un altro come titolare di un diritto o di un obbligo; indica
quindi la continuità del rapporto giuridico attraverso il mutare dei titolari.
Due tipi:
• A titolo universale: a causa di morte, con la successione dell’erede nell’universalità di diritti e obblighi.
• A titolo particolare: ogni altro tipo di successione, che riguarda uno o più rapporti giuridici determinati.
27
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
In molti casi il limite si ricava dalla funzione stessa del potere, ovvero il fatto che il rappresentante deve fare l’interesse del
rappresentato, e può esserci il conflitto d’interessi.
In generale questo è un problema che ha tante facce e tante soluzioni.
[Vedi meglio pag. 63.]
28
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 5:
I Fatti e gli Atti
Giuridici
Atto illecito: quando un comportamento viene in considerazione proprio perché è contrario ad una norma o ad un principio
dell’ordinamento giuridico ed ha come conseguenza una sanzione.
29
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Illecito amministrativo: comportamenti che violano norme poste a tutela di quegli interessi di ordine generale, la cui
soddisfazione è affidata alla pubblica amministrazione.
Illecito civile:
• Lede direttamente un interesse particolare protetto da una norma giuridica.
• Provoca un pregiudizio per il soggetto leso.
L’illecito civile è fonte di responsabilità e cioè dell’obbligo di risarcire il danno cagionato.
Illecito contrattuale: inadempimento dell’obbligazione, la condotta del debitore che non adempie la prestazione dovuta e
lede l’interesse del creditore (artt. 2018 e ss.).
Illecito extracontrattuale: qualunque fatto doloso o colposo che cagioni ad altri un danno ingiusto (art. 2043).
Tutela inibitoria: l’ordine giudiziale di cessare l’attività lesiva.
30
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Per la funzione:
• Atti tra vivi: destinati a regolare rapporti tra vivi.
• Atti a causa di morte: destinati a regolare la successione nei diritti e negli obblighi dopo la morte del titolare.
Atto e documento
Documento: una dichiarazione che si consegna ad uno scritto.
Atto infatti indica sia la manifestazione di volontà sia il modo in cui essa è consegnata.
NB: la nozione di documento si è ampliata con l’ingresso dei mezzi informatici. Il documento fornisce una prova dei meri
fatti giuridici.
31
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
[
Atto valido: se l’atto presenta tutti i requisiti che la legge prevede come necessari perché quel tipo di atto possa valere come
fonte di autodisciplina.
Atto inefficace: avviene per diversi motivi anche se l’atto è valido.
EX: difetto di potere, non si aveva il potere di disporre dei beni o degli interessi.
Atto invalido: non ha tutti i requisiti richiesti dalla legge, presenta un vizio in uno dei requisiti, dobbiamo concludere che
[
non è in sé idoneo a produrre i suoi effetti.
Nullità: deriva dalla mancanza di un requisito essenziale o dalla illiceità dell’atto ed è radicale e tendenzialmente
irrimediabile (non ha dunque forza di legge).
Annullabilità: è un vizio di uno dei requisiti; l’atto annullabile non è in sé idoneo a produrre i suoi effetti in modo definitivo,
poiché l’esistenza del vizio permette di ottenere una sentenza di annullamento.
32
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
La rappresentanza organica
Rappresentanza particolare che si realizza nelle collettività, provviste di personalità giuridica, e nelle istituzioni sia private
che pubbliche.
Tutte queste realtà possono essere considerate come organizzazioni: combinazioni funzionali di persone e mezzi che
producono attività per un certo scopo.
Diciamo che:
a) Ogni collettività ha un ordinamento interno.
b) Queste regole attribuiscono a collegi o individui il compito e il potere di prendere decisioni.
c) Gli atti giuridici compiuti da questi soggetti secondo le regole interne sono considerati come atti del gruppo o delle
istituzioni.
d) Questo meccanismo di distribuzione delle competenze per il riferimento di atti all’ente è dal punto di vista giuridico
l’organizzazione dell’ente.
Rappresentanza organica: quanto il potere attribuito a un organo consiste nel compiere atti giuridici in nome e nell’interesse
della collettività o dell’ente.
Differenza con la rappresentanza ordinaria: nella ordinaria si distinguono due soggetti, ognuno porta la sua volontà; qui
c’è un solo soggetto, l’ente, che agisce tramite l’organo.
Nelle collettività più semplici il rappresentante agisce per il gruppo e rappresenta tutti gli altri individui.
33
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 6:
I Soggetti
34
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
La capacità giuridica
Capacità giuridica: attitudine ad essere titolare di diritti e obblighi, ovvero di rapporti giuridici. Si acquista con la nascita
(art. 1 cod. civ.).
Capacità giuridica lascia intendere il modo in cui un uomo è considerato dal diritto. È una prerogativa costituzionale.
Lo straniero extracomunitario gode dei diritti civili a condizione di reciprocità, a meno che non siano regolarmente
soggiornanti.
Al nascituro vengono riconosciuti dei diritti:
a) In ambito patrimoniale si risolve nella capacità di succedere (per successione legittima o per testamento e di ricevere
una donazione.
b) In ambito non patrimoniale si discute molto se ci siano diritti personali del nascituro concepito (EX. interruzione di
gravidanza).
Capacità giuridica speciale: una persona è considerata dal nostro ordinamento idonea a essere titolare di un determinato
rapporto giuridico.
EX: possibilità di sposarsi a 16 anni e riconoscere un figlio.
Nascita si collega con la soggettività (nascita significa prova dell’autonoma respirazione).
Si è anche andata a dare una definizione di morte, che una volta nel codice era lasciata agli accertamenti medici: la morte si
identifica con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo.
Esistono casi di scomparsa della persona. Caso di commorienza (in caso non si possa accertare chi sia morto prima).
35
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capacità d’agire
Capacità d’agire: attitudine a compiere atti giuridici. Si acquista per la generalità degli atti a partire dal compimento del
diciottesimo anno d’età.
La capacità di agire è necessaria per compiere validamente atti giuridici con riguardo ai propri interessi.
Tante sono le condizioni umane che possono influire sulla capacità di autogernarsi, esistono perciò tre ordini correttivi:
a) Ipotesi in cui la capacità d’agire del maggiorenne può essere perduta o limitata in modo duraturo (interdizione,
inabilitazione, amministrazione di sostegno).
b) Un soggetto capace di agire può trovarsi temporaneamente in uno stato di concreta incapacità di intendere o di
volere.
c) Più di recente si è aperto a dare rilievo alla concreta capacità del minorenne di assumere autonomamente decisioni
responsabili.
Interdizione: persona privata della capacità di agire per effetto di un provvedimento del giudice (presuppone un’abituale
infermità mentale grave da rendere la persona incapace di provvedere ai propri interessi).
Interdizione legale: per effetto di una condanna penale, privata della capacità di agire per atti patrimoniali tra vivi.
In entrambi i casi la persona è sostituita nell’attività giuridica patrimoniale attraverso la rappresentanza legale attribuita
al tutore.
Inabilitazione: situazione di limitata capacità di agire, fondata su una infermità di mente meno grave o su altri
presupposti.
Amministrazione di sostegno: limitazione delle capacità con riferimento ad alcuni atti.
Inabilitazione, interdizione (e in certi casi amministrazione di sostegno), sono provvedimenti che pongono la persona in
uno stato di incapacità dichiarata, e insieme alla minore età esauriscono il campo dell’incapacità di agire.
Si parla anche di incapacità naturale o di fatto: ad esempio si annullano quegli atti giuridici per incapacità di intendere
e di volere (ovvero di capire il contenuto dell’atto e di decidere autonomamente).
Al minore si danno invece delle capacità d’agire speciali, in parte poi esistono le capacità di discernimento su cui si sta
valutando.
Per gli atti illeciti, il criterio per riferire l’atto al soggetto per accoglierne la responsabilità è la pura capacità di intendere
e di volere nel momento in cui l’atto è compiuto.
36
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Universitas e singuli
NADA, pag. 104.
37
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
È un brillante espediente del linguaggio giuridico, permette autonomia patrimoniale: consente di parlare di beni della
persona giuridica e debiti della persona giuridica. Si agisce non come rappresentante dei singoli, ma in nome e per conto
della persona giuridica.
Il panorama attuale
Enti a scopo di profitto (società di persone e di capitali) ed enti che non hanno scopo di profitto (associazioni, comitati ed
alcune società).
Enti provvisti di personalità giuridica (associazioni riconosciute, fondazioni e società di capitali) ed enti non personificati
(associazioni non riconosciute, comitati, società di persone).
Corporazioni (organizzazioni di tipo associativo con scopo personale) e istituzioni (organizzazioni private o pubbliche in cui
l’elemento personale non è dominante).
Tra gli enti personificati occorre distinguere tra persone giuridiche private e pubbliche.
38
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
4. Il tutto si lega in quanto anche sul piano giuridico si costituisce un’organizzazione. L’organizzazione segue un
modello tipico nelle società, è più elastica in associazioni e fondazioni.
Elementi secondari: denominazione e sede.
A questo elemento materiale è necessario aggiungere l’elemento formale, ovvero il riconoscimento formale. Che intende
ammettere e dare rilevanza.
Tradizionalmente si distingueva tra un sistema concessorio (il riconoscimento deriva dall’autorità governativa, è rimasto
per le associazioni e le fondazioni) e normativo (disposto per le società di capitali che deriva dall’iscrizione al registro delle
imprese).
Oggi si attenua questa differenza, con la semplificazione delle procedure di riconoscimento delle persone giuridiche private.
Oggi bisogna iscriversi al registro delle persone giuridiche (prefetture oppure regioni).
Carattere comune è la pubblicità della costituzione e degli atti che ne modificano l’organizzazione. Questa serve ai terzi per
conoscere la dotazione patrimoniale, il capitale, i conferimenti, ed è condizione di opponibilità di taluni atti.
39
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 7:
I Beni
40
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Oltre le cose
Cose incorporali: beni come l’opera dell’ingegno, oggetto di diritto d’autore o brevetto.
Beni che non sono cose ma che hanno utilità economiche, e possono formare oggetto di diritti.
La realtà economica vede sempre di più smaterializzare verso i servizi.
In questo modo la nozione di bene non solo si amplia ma si sposta, perché invece che indicare l’oggetto del diritto indica il
diritto stesso.
EX: art. 2740 si parla del debitore che risponde con tutti i suoi beni, compresi i crediti.
Si può parlare di beni in due sensi:
1. Bene è qualsiasi utilità che può formare oggetto di un diritto.
2. Bene è ogni diritto che abbia ad oggetto una utilità economica.
3. [Bene è qualsiasi interesse protetto dal diritto]
41
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Le universalità, il patrimonio
Universalità di mobili: pluralità di cose che appartengono ad una stessa persona e hanno una destinazione unitaria.
L’universalità può essere considerata un bene, quindi basta l’atto di vendita dell’universalità per trasferire la proprietà di
tutte le cose.
Anche l’azienda si considera un’universalità: il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa
(comprende beni immateriali e anche l’avviamento).
Talvolta la legge tratta come unità un insieme di rapporti giuridici attivi e passivi: l’eredità è definita come un’universalità di
di diritto.
Il patrimonio della persona vivente non è considerato come un unico oggetto di vicende giuridiche, esso appare come unità
nel solo senso della imputazione dei diversi rapporti all’unico titolare (responsabilità patrimoniale).
I frutti
Esistono beni fruttiferi.
Frutti naturali: provengono direttamente dalla cosa, vi concorra o no l’opera dell’uomo (prodotti agricoli, legna, prodotti
delle miniere). Per un certo tempo questi frutti sono parte della cosa, poi se ne separano e sono considerate cose a sé stanti.
Frutti civili: corrispettivo che si ricava da una cosa in cambio del godimento che si cede ad altri, come gli interessi su somme
date a prestito.
Beni pubblici
La proprietà è pubblica o privata, i beni economici appartengono allo stato, ad enti o a privati.
NB: anche lo stato e gli enti possono dunque essere titolari di proprietà privata.
Beni pubblici: proprietà dello stato o di altri enti pubblici, destinati all’utilità pubblica o a un pubblico servizio.
a) Beni demaniali che appartengono allo stato o alle province o ai comuni. Sono demanio naturale (lidi, spiaggia, fiumi,
laghi) e demanio artificiale (strade, autostrade, aeroporti).
b) Beni del patrimonio indisponibile dello stato, delle province e dei comuni, come le foreste, le miniere, le cave, le
caserme, gli aerei militari, le cose mobili di interesse storico.
I beni demaniali sono inalienabili e non possono formare oggetto di diritti privati se non nei modi stabiliti dalla legge (EX:
concessione, come per la spiaggia).
I beni del patrimonio indisponibile invece hanno gli stessi limiti, ma in più non possono essere sottratti alla loro destinazione.
42
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Tutti gli altri beni sono nel patrimonio disponibile, che sono quindi oggetto di un diritto di proprietà.
c) Beni pubblici sono in beni che appartengono a enti pubblici non territoriali e sono destinati a un pubblico servizio;
non possono essere sottratti alla loro destinazione, se non nei modi previsti dalla legge.
43
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 8:
La Tutela delle
Situazioni Giuridiche
Nozioni generali
Gran parte del diritto privato ruota attorno alla circolazione di ricchezza. Una caratteristica dei diritti moderni è quella di
tendere ad una circolazione veloce.
Occorre:
1. Informarsi con facilità sulla condizione giuridica dei beni che vuole acquistare.
2. Poter contare sulla sicurezza degli acquisti fatti.
Occorre anche assicurare la condizione delle persone fisiche, la struttura e gli organi delle persone giuridiche.
44
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Il sistema della pubblicità dei fatti e degli atti giuridici serve a questi scopi, tende ad assicurare conoscibilità legale.
Tre categorie in base alle conseguenze giuridiche della pubblicità:
A. Strumenti di mera pubblicità-notizia: predisposto per assicurare conoscibilità legale di determinati fatti e senza
connettervi un particolare effetto di efficacia del fatto o dell’atto reso pubblico. (EX: interdizione, inabilitazione
annotati al margine dell’atto di nascita; tuttavia se non viene fatto la sentenza NON viene cancellata).
B. Strumenti di pubblicità dichiarativa: la conoscibilità condiziona l’efficacia dell’atto, la mancanza della pubblicità
rende inefficace l’atto, ovvero non può essere fatto valere verso determinati terzi (inefficacia relativa o
inopponibilità). EX: trasferimento proprietà beni immobili, efficaci a partire dalla trascrizione.
C. Strumenti di pubblicità costitutiva: non produce effetti se non quando è stato reso pubblico. EX: condizione di
ipoteca, l’iscrizione FA NASCERE l’ipoteca.
45
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Mezzi di prova
Le regole sull’onere della prova rendono molto stretto il rapporto tra situazione giuridica sostanziale e processo: la titolarità
del diritto conta poco se non si dà la prova dei fatti che ne sono il fondamento.
Dare prova significa dimostrare che un fatto è accaduto, non sempre la dimostrazione arriverà a stabilire la certezza assoluta
del fatto, in genere si arriva a una certezza pratica (riduzione dell’incertezza a margini di poco rilievo).
Mezzi:
1. Prove documentali: quando la funzione della prova è affidata ad un mezzo materiale che serve da documento di un
fatto o di un atto (prove precostituite perché si predispongono per futura necessità di prova). Documento significa
qualsiasi mezzo o sostrato di materiale capace di raccogliere e conservare la memoria dell’accadimento di un fatto
o di un atto (atto pubblico, scrittura privata autenticata o non, documento magnetico o informatico).
2. Prove semplici: non precostituite ma che si formano in corso di causa (testimonianza, giuramento, confessione,
ispezione, perizia), anche la presunzione semplice di fatti non direttamente verificabili.
Prove documentali
Atto pubblico: documento redatto da un notaio o altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuire all’atto pubblica fede (EX:
Rogito notarile), come il verbale di un udienza o duna commissione.
Questo atto fa “piena prova fino a querela di falso”).
46
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Prova legale: il giudice è vincolato a decidere ritenendo accertati i fatti cui si riferisce la prova.
Ciò vale fino a che non si prova il falso, come negare l’esistenza dei fatti attestati dal documento, ma prima deve fare una
querela del falso.
In generale altrimenti le prove sono valutate liberamente dal giudice.
Scrittura privata: semplice documento scritto, sottoscritto dalle parti; la scrittura privata fa piena prova fino a querela di
falso, se colui che l’ha prodotta ne riconosce la sottoscrizione (ovvero è legalmente riconosciuta).
Sottoscrizione: importante per verificare un documento.
Telegramma: non ha sottoscrizione però è come una scrittura privata se l’originale è stato sottoscritto dal mittente o anche
solo da lui consegnato o fatto consegnare.
Riproduzioni meccaniche (magnetiche, fotografiche, cinematografiche): fanno piena prova dei fatti se la persona contro cui
sono prodotte non ne disconosce la conformità ai fatti e alle cose rappresentate.
Scrittura privata autenticata: ha valore di prova legale, consiste in un documento redatto dalle parti e sottoscritto davanti a
un pubblico ufficiale.
Ha lo stesso valore una scrittura privata verificata.
Data della scrittura: è molto importante, se la data è certa (atto pubblico, scrittura autenticata) è coperta da prova legale.
La scrittura privata non ha data certa, però si può acquistare tramite la registrazione o attraverso la validazione temporale
per i documenti informatici.
Quando il documento è sottoscritto con firma elettronica qualificata o con firma digitale, tale documento ha l’efficacia
probatoria di una scrittura privata. Tuttavia ci sono delle problematiche legate alle “chiavi”.
Confessione e giuramento
Confessione: dichiarazione che una parte fa della verità di fatti ad essa sfavorevoli e favorevoli all’altra parte.
La confessione resa in giudizio è prova legale dei fatti dichiarati, se verte su fatti relativi a diritti disponibili; stessa efficacia
ha la confessione extragiudiziale.
Ci deve essere la capacità di disporre.
Giuramento: è l’ultima spiaggia delle prove; se non si dispone di prove sufficienti, può allora deferire all’altra il giuramento,
per farne dipendere la decisione della causa. Il rifiuto di giurare fa perdere la causa; il giuramento è prova legale, se la parte
giura non è più ammessa prova contraria; la sentenza deve dare ragione a chi ha giurato e non può essere revocata neanche
se poi fosse provata la falsità del giuramento.
Falso giuramento: si può richiedere risarcimento (se il reato è estinto) ed è un reato.
47
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Presunzioni
Presunzione: indica un’argomentazione che sulla base di un fatto noto risale a fatto ignoto.
La presunzione del giudice si chiama presunzione semplice, più che un mezzo di prova è un modo di valutare i risultati delle
prove. Spetta al giudice trarre le conseguenze che la sua prudenza gli suggerisce.
La presunzione vale solo nei casi in cui è ammessa la prova testimoniale.
Presunzione legale: la legge può considerare per accaduto un fatto senza necessità di darne la prova.
Presunzione assoluta: si ha quando la presunzione legale non ammette prova contraria.
Presunzione relativa: è ammessa prova contraria, che si risolve con l’inversione dell’onere della prova.
Finzione: quando il legislatore assoggetta una determinata situazione di fatto alla disciplina prevista per una situazione
diversa. EX: il caso A si regola come se (finzione) sussistesse il caso B.
Prescrizione
Prescrizione: ogni diritto si estingue per prescrizione, quando il titolare non lo esercita per il tempo determinato dalla legge.
La prescrizione è un modo di estinzione dei diritti fondato sulla inerzia del titolare.
Certezza dell’esigenza delle situazioni giuridiche: è compromessa quando il diritto non è esercitato per un lungo periodo di
tempo.
Inerzia: tende a sfavorire il titolare inerte.
Le norme sulla prescrizione sono inderogabili dai privati, perché fanno parte dell’ordine pubblico. Tuttavia l’interesse
protetto dalla norma è particolare, quindi è possibile la rinunzia alla prescrizione già compiuta.
La prescrizione deve essere eccepita dall’interessato e non può essere rilevata d’ufficio dal giudice.
La prescrizione non opera per tutti i diritti, si esclude per:
a) Diritti indisponibili (relativi allo stato familiare, personalissimi, e alcuni patrimoniali).
b) Altri diritti indicati dalla legge (usualmente anche il diritto di proprietà).
Modo di operare della prescrizione:
1. Decorrenza: la prescrizione decorre dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere.
2. Sospensione: esistono alcuni casi in cui si blocca tempo finché dura la causa di sospensione.
3. Interruzione: quando cessa l’inerzia del titolare la prescrizione si interrompe; la cessazione dell’inerzia deve essere
certa, quindi ci deve essere un atto in cui si inizia un giudizio.
48
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
4. Durata: il termine ordinario di prescrizione è di 10 anni, a meno che la legge non disponga diversamente.
Prescrizioni presuntive: serie di casi che riguardano prevalentemente prestazioni di commercio, di lavoro o di opera
professionale, il cui termine è stabilito in sei mesi, in un anno, in tre anni. Questa presunzione però può essere fatta decadere
per giuramento o confessione giudiziale.
Decadenza
Nella decadenza l’esigenza di certezza è assoluta.
Decadenza: il diritto deve essere esercitato entro un dato termine, in genere molto breve, per rendere la situazione
definitivamente chiara.
La decadenza può essere stabilita dalla legge o dal contratto.
Quando è stabilità dalla legge si distingue a seconda che siano diritti indisponibili o disponibili:
- Indisponibili: non possono rinunciarvi né modificarne la disciplina.
- Si può derogare.
NB: vale lo stesso per stabilire se la decadenza debba essere eccepita dalle parti o rilevata d’ufficio dal giudice.
Diritto e azione
Avere un diritto significa che un soggetto si trova nella situazione prevista da una regola generale ed astratta che gli
attribuisce un certo complesso di facoltà e poteri, ed impone ad altri i correlativi obblighi.
Azione: potere di agire in giudizio, ovvero la possibilità di far valere in giudizio il proprio diritto.
Per proporre una domanda in giudizio è necessario avervi interesse; ovvero è necessaria esserci la legittimazione ad agire,
che suppone un interesse ad agire.
In generale l’interesse di agire esiste quando l’attore è titolare di un diritto soggettivo.
49
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Eccezione
Il giudizio civile vede due protagonisti: chi propone la domanda (attore) e chi è chiamato a difendersi (convenuto), che si
difende sollevando eccezioni.
Eccepire: opporre ad una affermazione una contro-affermazione.
Analogo è il significato tecnico, ad una pretesa rivolta contro di me io oppongo fatti che paralizzano o limitano la pretesa
avversaria; ad una domanda giudiziale oppongo fatti che ne escludono o ne limitano il fondamento.
Eccezione è un potere che la legge riconosce sulla base di un interesse da proteggere. L’annullabilità di un contratto no potrà
essere eccepita da un terzo interessato ma solo dal contraente che avrebbe potuto agire per l’annullamento.
50
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 9:
I Diritti della Persona
51
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
L’autodeterminazione si articola nelle libertà fondamentali: personale, di circolazione, di riunione, di associazione, di fede
religiosa, di manifestazione del pensiero.
Il prenome è dato dai genitori di comune accordo, il cognome secondo criteri legali: preso dal padre se nato nel matrimonio,
fuori dal matrimonio acquista il cognome del genitore che lo ha riconosciuto per primo (salva sua volontà).
La moglie aggiunge al proprio il cognome del marito e lo conserva fino a divorzio o annullamento del matrimonio.
Le modifiche al nome sono ammesse ma l’iter è complesso.
Lo pseudonimo è tutelato quando abbia acquistato l’importanza del nome (EX: per ragioni artistiche).
Domain name: il nome del sito, ha i soliti problemi, assume però un valore e diventa un bene.
Immagine: ne è vietata la riproduzione, la diffusione senza il consenso della persona (salvo casi di personaggio o
avvenimento di interesse pubblico, con rispetto di onore e decenza).
La norma protegge l’immagine fisica ma anche – per analogia – la voce etc.
La difesa avviene con l’inibitoria (ordine di cessare abuso).
Identità personale: diritto a non essere presentati agli occhi del pubblico in modo falsato rispetto ai valori ed hai connotati
fondamentali con i quali si caratterizza la presenza sociale della singola persona.
Identità genetica: tutela della manipolazione, accesso ai dati genetici, diritto a conoscere le proprie origini genetiche.
52
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
53
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 10:
Uguaglianza e
differenze
Premessa
Talvolta si è osservato come l’occasione e il modo in cui ciascun diritto può trovare protezione dipende da una speciale
qualità della persona protetta (lavoratore, coniuge etc.), dipende cioè dagli status.
Status
In genere l’organizzazione si è sempre basata su disuguaglianze giuridiche tra esseri umani. Diritti e obblighi variavano a
seconda di ordine, classe sociale o casta etc.
Vi era dunque un particolarismo giuridico fatto di giurisdizioni concorrenti e diritti differenziati ed ineguali.
La rivoluzione del 1789 porta l’idea di eguaglianza giuridica per tutti gli uomini: la legge è uguale per tutti.
Venne quindi introdotto il principio per cui (uguaglianza formale) tutti sono eguali davanti alla legge: si esprime attraverso
l’attribuzione della capacità giuridica a tutti i cittadini.
Da sola, l’uguaglianza si dimostrava insufficiente, poiché in concreto le differenze economiche determinavano profonde
disuguaglianze sostanziali.
Si è notato un processo di differenziazione (diritto particolare) in base alle discipline (ovvero donne in maternità, lavoratore,
inquilino etc.), per rispondere meglio alle esigenze di uguaglianza.
NB: Vi è comunque il rischio di privilegio.
Status: utilizzato dove diverse situazioni soggettive di cui è titolare una persona, ci appaiono come un solo insieme; è una
posizione complessa ma unitaria, occupata dal soggetto in un certo campo di relazioni giuridiche che derivano a loro volta
dall’appartenenza ad un gruppo sociale più o meno coeso.
54
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
EX: Status di coniuge, figlio, genitore all’interno di una famiglia, si possono far valere attraverso il sistema degli atti dello
stato civile.
L’idea di status implica quella di un diritto particolare: prerogative, diritti e obblighi che non sono di tutti, ma solo di occupa
quella particolare posizione.
Lo status sfiora talvolta il problema del privilegio: gode di privilegio la persona cui non si applica una regola che vale per
tutti gli altri; che è quindi in una posizione di immunità (EX: immunità diplomatica o parlamentare).
Cittadinanza (cenni)
Status di cittadinanza: si ottiene in diversi modi.
a) Per nascita se figli di padre o madre cittadini.
b) Se nati nel territorio della repubblica:
- da genitori ignoti o apolidi;
- da genitori stranieri la cui legge non preveda che il figlio segue la loro cittadinanza.
c) Si acquista per adozione da parte di cittadino italiano.
d) Si acquista per matrimonio con cittadino italiano dopo due anni di residenza in Italia o dopo tre anni dalla data del
matrimonio se residente all’estero.
e) Concessione con decreto del Presidente della Repubblica (EX: risiede da dieci anni in Italia o prestazione del servizio
militare).
55
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 11:
Il Diritto di Proprietà
56
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Giuridicamente si parla di new properties: ovvero di diritti su beni diversi per i quali il diritto di proprietà non basta a
definirne l’utilizzo e il controllo.
Immagine, frequenza, informazione appartengono a qualcuno e sono oggetto di diritti, che sono al limite tra diritti reali e
diritti obbligatori.
La proprietà fondiaria
Ragione per il quale la proprietà del suolo e degli immobili (fondi agricoli o urbani) prende così grande parte del Libro della
proprietà, ad esempio per l’importanza economica, anche se oggi è sovrastata dalla proprietà di titoli azionari.
Il bene immobile è un bene la cui utilizzazione può incidere sugli interessi individuali di altri proprietari (confinanti, vicini)
e sugli interessi della collettività.
La proprietà fondiaria è soggetta a regole particolari per il conseguimento di scopi di interesse pubblico.
In linea di massima, le norme che tendono a risolvere i rapporti di vicinato sono in prima linea norme che risolvono conflitti
di interessi tra proprietari, le norme che riguardano urbanistica e proprietà agricola hanno generalmente obiettivi di interesse
pubblico.
Proprietà del suolo: una volta era vista come la proprietà di tutto ciò che sta sotto e sopra il suolo, in realtà adesso può
formare oggetto di diritto ciò che presenta una utilità per il titolare; dunque si esclude quando la profondità o l’altezza è tale
che manca l’interesse ad escludere.
NB: Non può ad esempio sfruttare miniere, cave e torbiere che fanno parte del patrimonio indisponibile di stato e regioni,
non può appropriarsi di reperti archeologici.
Il proprietario può in qualunque momento chiudere il fondo, ovvero recintarlo, per impedire l’accesso al fondo.
Tuttavia in alcuni casi deve permettere l’accesso a qualcuno, come il vicino che debba fare delle opere a casa sua, a chi deve
recuperare una sua cosa.
57
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Rapporti di vicinato
Il rapporto di vicinato è fonte di vari limiti della proprietà privata: automaticità (limiti che nascono in automatico per la
situazione); reciprocità (sacrificio e vantaggio reciproci); gratuità (non esistono compensi).
Divieto di immissioni: la norma vuole risolvere i fastidi che si propagano da un fondo all’altro, come rumori, immissioni di
fumo o di calore.
Il criterio previsto è quello della normale tollerabilità, adattabile anche alla condizione dei luoghi.
L’attività produttiva gode ad esempio di tutela particolare (contemperamento delle ragioni della proprietà con quella della
produzione).
Rimedi: cessare l’abuso (inibitoria), risarcimento del danno.
Le immissioni si sono spostate sul piano sociale, come inquinamento ambientale. Ci sono dunque delle leggi speciali su
campi elettrici, magnetici, fumi ed esalazioni etc.
Distanze: ci sono distanze minime che devono essere tenute tra le costruzioni; il codice indica 3 metri, tuttavia il proprietario
che costruisce per primo può farlo anche sul confine (salvo finestre o regolamenti comunali), l’altro però può o arretrare
all’interno del proprio fondo, oppure costruire in aderenza.
Nel caso in cui il primo proprietario costruisca a meno della metà della distanza minima, si ha un diritto potestativo sul
fondo: può ottenere la comunione forzosa del muro e pagare la proprietà della striscia di terra dal confine del muro.
Per quanto riguarda le finestre esistono:
- Vedute o prospetti: che permettono di affacciarsi e guardare di fronte, obliquamente e lateralmente.
- Luci: che non permettono ciò, ma solo passaggio di aria e luce.
La distanza minima delle vedute è la metà di quella delle costruzioni, e la sua apertura influisce sulla distanza legale tra
costruzioni.
Se il proprietario ha il diritto di avere vedute dirette sul fondo del vicino (servitù di veduta), il proprietario del vicino dovrà
mantenersi alla distanza di tre metri dal muro in cui è aperta la veduta senza poter costruire in aderenza. Diverso è per le
luci, che non contano (eccetto servitù di luce).
La violazione delle norme può portare a riduzione in pristino (abbattimento della costruzione o di una sua parte, chiusura
di pozzi o cisterne, chiusura di luci o vedute etc.) o risarcimento del danno, o anche entrambe.
Proprietà edilizia
Il problema di queste norme è combinare l’interesse dei privati a edificare sul suolo di loro proprietà all’interesse generale
ad assicurare uno sviluppo razionale dell’edilizia.
Queste norme derivano da varie fonti:
- Codice civile (distanze, luci).
- Leggi speciali (standard urbanistici, norme antisismiche).
- Piano regolatore (approvato dal comune e dalla regione).
- Regolamenti edilizi comunali.
Ai fini pratici la sintesi è affidata proprio al piano regolatore, che determina le norme da seguire nelle costruzioni.
Ius aedificandi: è la facoltà di edificare del proprietario che intenda costruire un edificio sul proprio terreno, oppure
riedificare o modificare un edificio esistente.
Ci vuole l’autorizzazione (una volta chiamata licenza, poi concessione e poi permesso di costruire), legata al pagamento di
un contributo.
Sono subordinati al permesso gli interventi di maggiore entità (nuove costruzioni, grandi ristrutturazioni, modifiche di
volumi o superfici), mentre alcune opere edilizie possono essere eseguite senza alcun titolo abilitativo (attività edilizia
libera), come la manutenzione ordinaria e alcuni interventi per eliminare le barriere architettoniche.
58
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Per le opere che non sono soggette né all’una, né all’altra cosa, sono necessarie le segnalazioni certificate di inizio attività,
che deve essere accompagnata da una relazione di un progettista. Ci sono 30 giorni di termine in cui l’amministrazione
competente può bloccare i lavori.
Contributo di costruzione: consiste di una quota commisurata alle spese di urbanizzazione e di una quota commisurata al
costo di costruzione.
NB: Il comune dispone dell’espropriazione delle aree edificabili, quando l’inerzia dei proprietari ostacoli l’attuazione dei
piani di sviluppo.
Norme di edilizia: rispondono ad esigenze diverse ed attribuiscono al privato situazioni giuridiche differenti.
Alcune hanno lo scopo di migliorare l’utilizzazione della proprietà private (distanze), altre sono dirette ad interessi generali
(criteri di igiene o estetica).
Proprietà agricola
Anche questa coinvolge interessi pubblici fondamentali: sfruttamento razionale del suolo; equi rapporti sociali.
Si limitano l’estensione della proprietà, promuovendo la bonifica delle terre e la trasformazione del latifondo.
Per scopi di bonifica o di difesa fluviale, i proprietari possono essere riuniti obbligatoriamente in consorzi.
Compendio unico: estensione di terreno necessario al raggiungimento del livello minimo di redditività determinato dai
piani regionali di sviluppo rurale per l’erogazione del sostegno di investimenti previsti dai regolamenti comunitari in
materia. Non si possono frazionare, sono nulli tutti gli atti che hanno per effetto il frazionamento del compendio unico.
7. Esercizio del diritto di riscatto: diritto di riacquistare o acquistare la proprietà di una cosa mediante dichiarazione
unilaterale di volontà. E’ un diritto potestativo, rispetto al quale il precedente proprietario si trova in posizione di
pura soggezione.
Può essere di fonte contrattuale (diritto che spetta al venditori in caso di vendita con patto di riscatto), oppure legale
(diritto di prelazione, per il coerede rispetto alla vendita di quota di eredità).
60
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 12:
I Diritti su Cosa Altrui
61
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
62
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Enfiteusi
È il meno limitato dei diritti reali su cosa altrui.
Enfiteusi: si realizza quando il proprietario di un fondo concede ad un’altra persona (enfiteuta) il diritto di goderne, con
l’obbligo di migliorarlo e di pagare un canone annuo in denaro o in natura.
L’obbligo di miglioria è essenziale: l’istituto nasce per porre rimedio all’abbandono di terreni agricoli.
NB: Esiste però anche l’enfiteusi edificatoria.
Durata minima ventennale, necessaria per consentire un impiego prolungato di lavoro e di capitale con la prospettiva di
goderne i risultati.
L’enfiteuta può disporre del suo diritto per atto tra vivi o per testamento, inoltre può acquistare la proprietà del fondo
pagando una somma di 15 volte l’ammontare del canone annuo.
Le servitù prediali
Servitù prediale: consiste nel peso imposto sopra un fondo per l’utilità di un altro fondo appartenente a diverso proprietario.
In concreto è un obbligo a carico del proprietario di un fondo (fondo servente) e una reciproca pretesa a favore del proprietario
di un fondo vicino (fondo dominante).
Può essere un obbligo di non fare o di lasciar fare; lo scopo non è un vantaggio personale, ma l’utilità.
La servitù si instaura tra i proprietari dei due fondi, come tali, e permane anche nel passaggio della proprietà.
La servitù quindi determina un vero e proprio limite della proprietà.
Il doppio legame con i fondi si riassume nella parola prediale.
Servitù personali: obbligo personale del proprietario che ha con me contratto e una pretesa mia verso di lui (cioè un rapporto
obbligatorio) non invece un diritto reale limitato su cosa altrui. Quindi se il proprietario vende non è gravato da alcun peso.
NB: Si possono creare varie specie di servitù, però all’interno del tipo previsto dalla legge.
Costituzione della servitù:
- Coattivamente: prevedono una serie di situazioni in cui la piena utilizzazione del fondo esige che sia imposto un
peso ad altri fondi (servitù di passaggio, di elettrodotto).
La situazione prevista crea il diritto di ottenere la costituzione di una servito, nonché l’obbligo di contrarre (per la
seconda parte); se non vi è l’accordo ci sarà una sentenza costitutiva.
NB: servitù militare per esigenze di carattere pubblico.
- Volontariamente: tutte quelle servitù la cui costituzione non è obbligatoria, ad esempio per contratto o per
testamento (predialità all’interno del numero chiuso di diritti reali limitati).
- Per usucapione: si applica alle servitù apparenti, tramite il possesso (esercizio di fatto) durato ininterrottamente per
20 anni (o per il periodo minore previsto dalle norme sulla usucapione di diritti reali di godimento).
- Per destinazione del padre di famiglia: si applica alle servitù apparenti (quelle che richiedono un’opera visibile e
permanente), se il fondo viene diviso e vi è evidenza che per stato di cose servirebbe una servitù, allora alla divisione
si applica la servitù.
Esercizio delle servitù: deve essere fatto nel modo in cui rechino minore incomodo al proprietario del fondo servente.
Le servitù si estinguono per confusione e per prescrizione in caso di non uso prolungato per 20 anni (non è causa di estinzione
l’impossibilità di esercitarla o il venir meno dell’utilità).
63
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 13:
La Comunione
Comunione
Norme che regolano la situazione in cui la proprietà o altro diritto reale spetta in comune a più persone.
Comunione: contitolarità di un diritto reale, comproprietà, cousufrutto, cosuperficie, etc. Ciò può essere anche per beni
immateriali, e anche credito o debito.
Origini della situazione:
- Comunione volontaria: si realizza per volontà delle parti.
- Comunione incidentale: si attua indipendentemente dalla volontà delle parti (per testamento).
- Comunione forzosa: imposta dalla legge a una o più parte (EX: comunione forzosa del muro).
Comunione legale tra coniugi: riguarda i beni acquistati anche separatamente dopo il matrimonio, nel silenzio si applica la
comunione.
Problema riguardante la contitolarità dei diritti: ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri
la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto (prima prerogativa).
A ciascuno spetta un diritto su una quota del bene, non una parte materiale, ma una frazione ideale, matematica dell’intero
(seconda prerogativa).
La quota è a sua volta un bene, che rappresenta un cespite attivo nel patrimonio del singolo partecipante.
Diritto allo scioglimento della comunione: si può richiedere in ogni momento e la domanda va rivolta al giudice se gli altri
non lo consentono (però può esserci un patto di non divisione per 10 anni), inoltre non si può chiedere quando si tratta di
cose che cesserebbero di servire all’uso cui sono destinate (terza prerogativa).
Per fare atti di disposizione del diritto sulla cosa comune (alienazione, costituzione di diritti reali su un fondo comune) è
necessario il consenso di tutti i partecipanti (all’unanimità).
Per l’amministrazione invece, prevale un criterio di tutela dell’interesse collettivo (principio di maggioranza).
NB: Per straordinaria amministrazione invece serve la maggioranza di due terzi.
La comunione non stabilisce alcun vincolo di destinazione dei beni.
64
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Le parti comuni sono indivisibili, a meno che tale divisione possa farsi senza recare nocumento agli altri condomini e con il
consenso di tutti i partecipanti; inoltre la quota ideale del bene comune (proporzionale al valore dell’unità immobiliare) può
essere ceduta solo insieme alla proprietà esclusiva di piano o o di porzioni di piano.
Amministrazione:
a) Atti di ordinaria amministrazione e riparazioni straordinarie ma di modesta entità: si richiede un numero di voti
che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio.
b) Atti di straordinaria amministrazione che non siano innovazioni: due terzi presenti, maggioranza necessaria.
c) Innovazioni dirette al miglioramento, all’uso più comodo o al maggior rendimento delle cose comuni: due terzi
presenti, maggioranza qualificata.
Se sono più di 8 condomini, serve un amministratore di condominio (C/C del condominio e RC).
Con più di 10 condomini, serve un regolamento (ma non può vietare di possedere animali domestici).
La proprietà individuale dei piani o porzioni di piano è regolata secondo le norme comuni in tema di proprietà, le norme
del regolamento inoltre non possono in alcun modo menomare i diritti di ciascun condomino.
Multiproprietà
Multiproprietà: forma di utilizzazione degli immobili che si discosta dagli schemi classici.
Si vende un immobile con atti separati ad una pluralità di acquirenti, in genere località turistiche. Il contratto in genere
prevede che ciascuno abbia diritto ad una utilizzazione esclusiva dell’unità prescelta solo per un determinato periodo di tempo
(essenzialmente in settimane), si parla di proprietà turnaria.
Si potrebbe vedere nella multiproprietà una comunione, in cui ogni proprietario è titolare di una microquota. Oppure si
potrebbe pensare ad un diritto di proprietà individuale sul tempo.
Multiproprietà azionaria: immobile è in proprietà di una SPA, il multiproprietario acquista solo la posizione di socio
azionista, caratterizzata da un diritto d’uso esclusivo per il turno stabilito, del bene oggetto di proprietà sociale.
Multiproprietà alberghiera: godimento turnario del bene sia assicurato, insieme a molti servizi, solo attraverso la
cooperazione di un gestore cui l’acquirente si lega con un contratto misto.
Nel codice, non si parla tanto di diritto di multiproprietà, quanto di contratti con cui lo si acquista, a prescindere dalla
natura, reale o obbligatoria del diritto acquistato.
Contratto multiproprietà: contratto superiore ad un anno tramite il quale un consumatore acquisisce a titolo oneroso il
diritto di godimento su uno o più alloggi per il pernottamento per più di un periodo di occupazione.
L’operatore ha obblighi di informazione nella fase precontrattuale, le informazioni devono essere rese a titolo gratuito ed
essere accurate e sufficienti.
Le informazioni formano parte integrante del contratto, e non si possono inserire previsioni difformi da quanto previamente
detto.
Diritto di recesso dal contratto entro 14 giorni dalla data della stipulazione del contratto preliminare o definitivo, senza
pagare penali o addurre motivazioni.
Durante il periodo in cui è esercitabile il recesso, è vietato il versamento di denaro a titolo di acconto, la prestazione di
garanzie, l’accantonamento di denaro etc.
65
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Nel caso in cui l’alloggio oggetto di contratto è in corso di costruzione, l’operatore è obbligato a prestare una fideiussione
bancaria o assicurativa.
66
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 14:
Il Possesso
Nozione di possesso
Possesso: non indica l’appartenenza giuridica di una cosa al possessore, ma il solo fatto che una persona si trovi ad averne
la disponibilità, indipendentemente dalla circostanza che abbia o non abbia il diritto di farlo.
Definizione giuridica: il possesso è il potere sulla cosa che si manifesta in un’attività corrispondente all’esercizio della
proprietà o di altro diritto reale.
La fattispecie che la norma descrive è una attività, cioè un comportamento che corrisponde all’esercizio della proprietà o
altro diritto reale: tale quale la condotta del proprietario.
Possessore è colui che di fatto ha in suo potere la cosa.
Il possesso comporta l’esercizio di altri diritti reali, come il possesso a titolo di proprietà, di usufrutto, di servitù, etc.
67
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
68
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
69
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 15:
La Tutela della
Proprietà e del
Possesso
Azioni petitorie
Azioni petitorie: azioni con cui il diritto reale si fa valere in giudizio; quindi tale diritto vale erga omnes (verso tutti). Dispone
quindi di una azione reale e non personale.
Se il proprietario ha interesse solo alla restituzione della cosa (e non all’accertamento del suo diritto di proprietà), può
ricorrere ad azioni possessorie o all’azione che deriva da un contratto per il quale ha diritto alla restituzione. In genere alla
rivendicazione ricorre chi ha perduto la possibilità di agire per tutelare il possesso, chiedendo l’accertamento della proprietà.
Azione di accertamento: non è una rivendicazione, si può chiedere anche senza domanda di restituzione.
Il diritto di proprietà non è prescrittibile, così anche l’azione di rivendicazione.
Azione negatoria: diretta a far dichiarare l’inesistenza di diritti affermati da altri sulla cosa, quando il proprietario ha motivo
di temerne pregiudizio.
Il proprietario può chiedere che il giudice ordini la cessazione delle eventuali molestie (inibitoria) e condanni a risarcire il
danno.
Il confine di due proprietà può essere definito in via giudiziale: azione di apposizione di termini (senza controversia, si sono
accordati).
Azioni di nunciazione: azioni concesse sia al proprietario che al possessore.
Azioni possessorie
Gradi di protezione del possesso:
a) Qualunque possessore è protetto contro lo spoglio (ovvero la privazione violenta o clandestina del possesso); egli
può chiedere di essere reintegrato entro un anno nella sua posizione: azione di reintegrazione.
Questo perché si basa sullo stato di fatto (sia detentore che possessore).
b) Azioni di manutenzione: più completa tutela disposta a possessori di immobili o universalità di mobili, possesso
protetto contro
- Molestie.
- Privazione del possesso non violenta né clandestina.
L’azione può essere fatto entro un anno.
Azioni di nunciazione
La denunzia di nuova opera può essere esperita quando si ha ragione di temere che da nuova opera possa derivare un danno
alla propria.
Denunzia di danno temuto: si riferisce al pericolo di un danno grave e prossimo, ma derivante da uno stato di cose già
esistente (casa, albero, o altra cosa).
In entrambi i casi il giudice può disporre una cauzione a carico della parte che ottiene ragione in via provvisoria.
71
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 16:
Il Credito
Sezione terza: il credito.
Prestazione
Il codice civile stabilisce i caratteri essenziali della prestazione che forma oggetto dell’obbligazione: deve essere suscettibile
di valutazione economica e deve corrispondere a un interesse, anche non patrimoniale, del creditore.
L’obbligazione si caratterizza per l’oggetto.
72
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Obbligo e responsabilità
L’obbligazione ci appare come una specie di obbligo, tuttavia si parla più di un vincolo: vi è qualcosa di più di un dovere. Vi
è un maggiore legame tra dovere e responsabilità patrimoniale.
Il debitore risponde dell’adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri; i creditori possono rivalersi
sui beni del debitore per soddisfare il loro interesse quando il debitore manca di adempiere.
In questo senso si ha obbligo e responsabilità, si assume la responsabilità con i beni presenti e futuri.
73
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 17:
Disciplina e Vicende
del Rapporto
Obbligatorio
L’adempimento
L’obbligazione va adempiuta.
Adempimento: esatta esecuzione della prestazione dovuta.
Inadempiente è quel debitore che non esegue esattamente la prestazione.
a) Criterio della diligenza nell’adempimento: il debitore deve usare la diligenza del buon padre di famiglia (persona
di buona senso che non fa le cose male, con una cura ragionevole).
Il difetto di diligenza (negligenza o imperizia) costituisce colpa del debitore.
Nell’’attività professionale si parla di diligenza tecnica, indicata dalla natura dell’attività esercitata.
b) La rilevanza del risultato nell’adempimento: l’obbligo di eseguire la prestazione è funzionale a soddisfare un
interesse del creditore. Non sempre si soddisfa nella sola condotta diligente del debitore.
In molti casi si parla di effettivo risultato, dove l’esatto adempimento richiede la produzione del risultato.
Dipende dai singoli rapporti contrattuali, esistono infatti le obbligazioni di fare (e non di risultato): la diligenza
diviene l’oggetto stesso dell’obbligazione (EX: avvocato o medico), si è tenuti a svolgere al meglio la propria attività.
La differenza dipende dalla causa del contratto, che addossa ad una parte o all’altra il rischio dell’esecuzione della
prestazione.
Obbligazioni di mezzi o di risultato; distinzione relativa, perché un risultato è sempre contemplato nell’obbligazione.
74
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Modalità dell’adempimento
Criteri fondamentali: correttezza tra le parti, diligenza del debitore, interesse del creditore.
Se il debitore offre un adempimento parziale, il creditore può rifiutarlo (a meno di legge o usi diversi).
Luogo dell’adempimento: si guarda all’accordo, agli usi, alla natura e ad altre circostanze; infine ci sono tre regole suppletive:
- Consegna di cosa determinata: nel luogo in cui era la cosa quando è sorta l’obbligazione.
- Pagamento di somma di denaro: va fatto al domicilio che il creditore ha al tempo della scadenza.
- Altre prestazioni: vanno eseguite al domicilio che il debitore ha al tempo della scadenza.
I debiti che devono essere pagati al domicilio del creditore sono portabili; quelli al domicilio del debitore chiedibili.
Tempo nell’adempimento: usa gli stessi riferimenti del luogo, ma se la convenzione non stabilisce un termine, la prestazione
va compiuta immediatamente; se gli usi, la natura, il modo o il luogo richiedono il termine, lo stabilisce il giudice.
Decadenza dal beneficio del termine: il creditore può esigere immediatamente la prestazione se il debitore è divenuto
insolvente o ha diminuito le garanzie date o non ha dato quelle promesse.
Se esistono più debiti verso il solito creditore, bisogna stabilire a quali obbligazioni imputare il pagamento; se il debitore non
dichiara di quale debito, vi è un ordine: debito scaduto, poi quello meno garantito, poi il più oneroso, poi il più vecchio; se
tutti i debiti sono alla pari si fa proporzionale.
La prestazione deve essere uguale a quella dovuta (non diversa); il creditore può però accettare una prestazione offerta dal
debitore in luogo dell’inadempimento (EX: un credito ceduto o un assegno anziché contanti), si dice prestazione in luogo
dell’inadempimento.
NB: il debitore ha diritto a ricevere una quietanza.
Soggetti dell’adempimento
Problemi di adempimento:
1. Capacità del debitore: il debitore che ha eseguito la prestazione dovuta non può impugnare il pagamento a causa
della propria incapacità.
Il pagamento è un atto giuridico in senso stretto, quindi anche se un interdetto o un minore pagano un debito (se
capaci di intendere e di volere), non possono impugnare il pagamento. Se incapaci di intendere e di volere è un altro
discorso.
C’è chi parla di pagamento come atto dovuto, e non si può restituire.
2. Capacità del creditore: il creditore deve accettare la prestazione, verificando che corrisponda a quella dovuta,
rilasciando una quietanza e liberando i beni dalle garanzie.
Il pagamento fatto a persona incapace di riceverlo non libera il debitore, a meno di dimostrare che è stato rivolto a
vantaggio dell’incapace.
3. Legittimazione a pagare: non è detto che debitori e creditori siano protagonisti materiali. Vi è la possibilità che un
terzo adempia l’obbligazione, anche contro la volontà del creditore, se non ha interesse a che il debitore esegua
personalmente la prestazione. Il creditore può rifiutare l’adempimento del terzo.
Il debitore può farsi sostituire nel pagamento, lo stesso il creditore può rifiutare la prestazione del sostituto (come
sopra).
4. Legittimazione a ricevere: il destinatario finale è il creditore, che non è però l’unico possibile legittimato a ricevere;
ci può essere anche un rappresentante del creditore. Può essere autorizzata a riceverlo una terza persona (indicata
dal creditore o dalla legge).
Creditore apparente: se appariva legittimato a ricevere anche se non lo era, e si ha pagato in buona fede, allora il
debitore può essere liberato.
75
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Inadempimento
Inadempimento oggettivo: la prestazione non è eseguita o non lo è puntualmente (molte e non tutte legate a una condotta
biasimevole del debitore).
Bisogna creare regole che distribuiscano il rischio di eventi di questo genere tra creditore e debitore.
Criterio dell’impossibilità: il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta deve risarcire il danno subito dal
creditore se non prova che l’inadempimento o il ritardo sono stati determinati da impossibilità della prestazione, derivante
da causa a lui non imputabile.
NB: il debitore è tenuto ad ogni possibile sforzo, la diligenza anche se massima non è in sé sufficiente a liberare il debitore,
se non si è realizzato l’adempimento; se invece vi è stata impossibilità, la negligenza fa ricadere sul debitore.
Impossibilità deve essere oggettiva e assoluta (tale da escludere anche la minima possibilità di eseguire la prestazione).
Causa non imputabile: il debitore deve provare l’esistenza di una causalità a lui esterna, ovvero un caso fortuito o una forza
maggiore o un atto di autorità.
Responsabilità oggettiva del debitore: si realizza anche senza colpa.
EX: la prestazione di denaro non è mai impossibile. Per intere categorie di obbligazioni la stessa liberazione per impossibilità
è esclusa.
La diligenza è un criterio di misura della precisione richiesta al debitore che adempie, non un criterio generale di liberazione
dall’obbligo di adempiere. Quindi soprattutto nelle obbligazioni di risultato ciò non basta, ci vuole il maggior sforzo
possibile.
Correttezza come criterio di valutazione di ogni atto del debitore o del creditore: ad esempio esigere l’adempimento in
circostanze che rendono l’impegno gravoso o difficoltoso si parla di abuso del diritto del creditore, la prestazione si ritiene
inesigibile.
Effetti dell’inadempimento
Il debitore è tenuto a risarcire il danno, se non esegue esattamente la prestazione dovuta.
Si distingue tra ritardo nell’adempimento e inadempimento (mancato o difettoso).
Tutte e tre danno comunque origine a responsabilità per inadempimento. Il ritardo comunque comporta una mora del
debitore.
Responsabilità patrimoniale (garanzia patrimoniale generica, distinta da quelle specifiche): il debitore risponde
dell’adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri. Non è una conseguenza dell’inadempimento ma
un aspetto della stessa obbligazione (per questo si considera l’obbligazione come un vincolo), tuttavia il potere del creditore
presuppone inadempimento, quindi ne è un effetto.
Esecuzione coattiva o forzata: il creditore ricorre al giudice per cercare una soddisfazione concreta del proprio interesse
contro un debitore che non collabora. Vi è l’espropriazione dei beni nel caso di somme di denaro o cose determinate solo
nel genere.
Per le altre vi è un’esecuzione in forma specifica: consegna e rilascio forzati di una cosa; esecuzione a spese dell’obbligato;
sentenza costitutiva, etc.
76
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Il debitore il quale manca di adempiere nel tempo dovuto deve essere costituito in mora mediante intimazione o richiesta di
adempiere, non è necessaria in tre casi:
- Quando il debito deriva da fatto illecito;
- Quando il debitore ha dichiarato di non voler adempiere;
- Quando è scaduto il termine, se la prestazione deve essere eseguita al domicilio del creditore (debiti portabili).
NB: vi è differenza tra il semplice fatto del mancato adempimento e la situazione giuridica di mora.
Offerta alla buona: il debitore è pronto ad adempiere, ma non lo fa perché il creditore non riceve la prestazione; l’offerta
non vale ad evitare la mora se il creditore aveva rifiutato per un motivo legittimo.
Nelle obbligazioni di non fare non si applicano le norme sulla mora, ogni fatto compiuto in violazione costituisce
inadempimento.
Effetti della mora:
a) Il debitore è tenuto a risarcire i danni provocati dal ritardo nell’adempimento.
b) Se il debitore non è in mora, la sopravvenuta impossibilità determina l’estinzione dell’obbligazione; il debitore in
mora invece anche se la prestazione divenga impossibile per causa a lui non imputabile, non è liberato ma
responsabile per la mancata esecuzione.
77
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
78
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Compensazione: due persone sono obbligate l’una verso l’altra, e l’incrocio delle posizioni estingue i debiti per
compensazione per le parti corrispondenti.
La compensazione è legale se:
- I due debiti sono omogenei, ovvero abbiamo oggetto una somma di denaro o cose fungibili dello stesso genere.
- I debiti siano liquidi, ovvero determinati nel loro preciso ammontare.
- I debiti siano esigibili, ovvero non sottoposti a condizione, senza termine o a termine scaduto.
Se si verificano questi termini, ci deve essere una dichiarazione unilaterale della parte che vuole ottenere la compensazione.
Se esistono il primo e il terzo requisito, ma i debiti non sono liquidi, è prevista una compensazione giudiziale (purché i
debiti siano di facile e pronta liquidazione).
Compensazione volontaria: nel caso di mancanza dei requisiti, anche a condizioni preventivamente stabilite.
Confusione: riunione in capo a una persona di due posizioni giuridiche che possono sussistere solo in capo a soggetti diversi.
Obbligazioni pecuniarie
Obbligazioni pecuniarie: debiti somma di denaro sono una specie particolare del genere obbligazione.
È un debito che ha per oggetto una somma di denaro.
Somma di denaro: implica una disponibilità monetaria esistente in un rapporto con una banca, e in secondo grado di questa
con una banca centrale.
Perdita di potere d’acquisto: svaluta la somma di denaro, soprattutto in periodi di forte inflazione.
Principio nominalistico: debiti pecuniari quindi si estinguono con moneta avente corso legale nello stato al tempo del
pagamento e per il suo valore nominale (senza riguardo all’eventuale svalutazione).
Vi sono casi in cui l’obbligazione ha per oggetto di trasferire dall’altra parte un certo valore in somma di denaro, a questo
punto varia in base al potere d’acquisto.
Debiti di valore: debiti reali. Il valore dell’ammontare, viene determinato solo dopo che il danno è stato liquidato.
Debiti di valuta: debiti nominali.
Le parti possono evitare il principio nominalistico e caratterizzare un debito di denaro come debito di valore, concordando
delle clausole di riferimento a valore (merce, clausola oro, indicizzato, moneta straniera).
Interessi corrispettivi: veri frutti del denaro, fungono da corrispettivo per il godimento.
Li producono tutti i debiti di denaro liquidi ed esigibili, l’obbligazione di interessi si presenta come un’obbligazione
accessoria, anche se le parti non li hanno previsti.
In mancanza di un diverso accordo tra le parti si applica il saggio di interesse legale stabilito dal ministero del tesoro (pattuito
sulla base del rendimento annuo lordo dei titoli di stato a breve termine).
Per un interesse diverso da quello legale è necessaria la forma scritta: però vi è il divieto di usura.
Tassi usurai: superano una soglia di tasso medio del Ministero, tassi sproporzionati rispetto alla prestazione della
controparte.
Anatocismo: gli interessi scaduti diventano uguali ad un qualsiasi debito in denaro, tuttavia non producono a loro volta
interessi, se non dal giorno della domanda giudiziale o per accordo successivo alla scadenza (purché riguardino un periodo
superiore a 6 mesi); si può derogare in base agli usi.
Anatocismo bancario: è illegittimo capitalizzare gli interessi a carico dei clienti, quindi non producono interessi ulteriori.
Interessi moratori: sono dovuti a titolo di risarcimento del danno per il ritardo nel pagamento di un debito di denaro.
Possono essere oggetto d’accordo preventivo tra le parti, altrimenti vale nell’interesse legale.
Il creditore può provare di aver subito un danno superiore a quella misura:
a. Perdita: quantità di potere d’acquisto perduto dalla moneta o non compensato dall’adeguamento annuale
dell’interesse legale.
b. Mancato guadagno: il creditore non ha potuto disporre della somma per impieghi fruttiferi.
79
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Il maggior danno si assume quando il saggio medio di rendimento dei titoli di stato a breve termine sia stato superiori al
saggio degli interessi legali.
Nelle transazioni commerciali il creditore ha diritto alla corresponsione degli interessi moratori.
80
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Obbligazione ambulatoria: passa da un soggetto ad un altro in dipendenza dal trasferimento della situazione giuridica che
le fa da supporto, ovvero la proprietà. L’obbligazione circola come un cavaliere se il cavallo è la proprietà della cosa.
Obbligazione reale: il debito è legato alla titolarità del diritto reale, quasi come un accessorio (tipicità o numero chiuso).
Il debitore si può liberare con l’abbandono della cosa o la rinunzia al suo diritto.
Oneri reali: prestazione periodica dovuta verso il titolare di un alto dominio sul fondo.
Ambulatorietà attiva dell’obbligazione: titolarità del credito alla proprietà di un documento, e la legittimazione all’esercizio
del diritto al possesso del documento stesso (EX: titoli di credito).
81
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Il creditore può:
1. Rifiutare la promessa.
2. Accettare – anche tacitamente – senza liberare il debitore originario (delegazione cumulativa).
3. Accettarla dichiarando di liberare il debitore originario: si ha la liberazione del debitore (delegazione privativa o
liberatoria).
Rapporto di provvista: tra delegante e delegato.
Rapporto di valuta: tra delegante e creditore.
Possono nascere eccezioni, ovvero ragioni per rifiutare il pagamento.
Delegazione astratta, cioè slegata dai rapporti di valuta o di provvista; delegazione causale, cioè legata al rapporto di valuta
o di provvista.
Delegazione astratta alla base della cambiale tratta.
Delegazione di pagamento: il delegato non è invitato a obbligarsi verso il delegatario, ma solo a pagare il debito del delegante.
Il delegato non è tenuto ad accettare l’incarico, anche se debitore del delegante.
Espromissione: un terzo estraneo al rapporto tra debitore o creditore, di sua iniziativa, promette di pagare il debito (non è
adempimento del terzo). Il terzo quindi si obbliga a pagare e nasce un rapporto obbligatorio tra terzo e creditore. Qui si può
sempre opporre l’inesistenza del rapporto (non può essere astratta).
L’effetto può essere cumulativo o privativo (a seconda della dichiarazione del creditore).
Accollo: consiste in un contratto tra debitore e terzo, per cui questi si assume il debito.
Accollo semplice o interno: non espressamente previsto dal codice, l’accollante si limita ad obbligarsi verso il debitore e il
creditore non acquista alcun diritto nei suoi confronti.
Accollo esterno: effetto di obbligare l’accollante anche verso il creditore; il creditore può aderire alla convenzione (la
stipulazione a suo favore diventa irrevocabile).
Nell’accollo esterno il debitore originario resta obbligato a meno che il creditore non lo liberi.
L’accollante può sempre opporre eccezioni fondate su quel contratto.
82
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 18:
Le Garanzie
83
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
NB: per i crediti contratti in funzione dello scopo rispondono tutti i beni del proprietario. Si realizza il nucleo di un
patrimonio separato. Il vincolo è reso opponibile ai terzi attraverso la trascrizione.
Patrimonio autonomo:
- Complesso i beni cui sono contitolari più soggetti che sono destinati a uno scopo.
- Disciplina che in varia misura mette al riparo questi beni dall’azione dei creditori personali (evita ai singoli di
rispondere illimitatamente).
- Unità patrimoniale composta di rapporti che fanno capo a più soggetti, ma che sono distinti dai patrimoni
individuali di ciascuno.
In generale si parla di autonomia patrimoniale.
Cause di prelazione
Principio della pari condizione del creditore, nominato precedentemente.
Si parla però di prelazione: quando un creditore ha il diritto di soddisfarsi a preferenza degli altri.
Cause: privilegio, pegno, ipoteca. I creditori sprovvisti di cause di prelazione si chiamano chirografari.
Vi è un ordine di preferenza tra creditori che hanno prelazione.
Surrogazione dell’indennità alla cosa come oggetto del diritto di prelazione: se la cosa soggetto a prelazione va distrutta o
deteriorata, le somme di denaro dovute agli assicuratori come indennità, sono vincolate al pagamento dei creditori prelatizi,
salvo impiegarle per riparare l’oggetto.
Privilegi
Privilegio: la legge protegge particolarmente certi creditori, il privilegio si accordo in considerazione della causa del credito.
Causa: ha un significato ampio, equivalente a titolo.
Si considerano con particolare favore certi crediti per diverse ragioni (fonte, titolo).
Ordine di preferenza: vi è un ordine di preferenza che riflette la proprietà nella protezione che il legislatore dà ai crediti.
Privilegio generale: riguarda tutti i beni mobili del debitore. E’ una pretesa a una particolare protezione del credito.
Privilegio speciale: riguarda determinati beni mobili e immobili. Comprende un diritto di seguito, ovvero si può esercitare
anche si beni sono stati venduti dopo il sorgere del privilegio (eccetto buona fede nell’acquisto del possesso).
Il pegno prevale sul privilegio speciale mobiliare, mentre il privilegio sugli immobili prevale rispetto all’ipoteca.
84
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
La fonte di questi diritti è però anche l’autonomia dei privati: vi si negozia la concessione del credito.
Pegno e ipoteca
Pegno: diritto di garanzie su cose mobili, su universalità di mobili, su crediti o su diritti aventi per oggetto beni mobili, che
si costituisce tramite un contratto di pegno (contratto reale).
Cosa o documento possono essere consegnati ad un terzo designato dalle parti o rimanere in custodia a entrambi,
l’importante è che il costituente sia nell’impossibilità di disporne senza la cooperazione del creditore.
Diritti del creditore pignoratizio:
- Di far vendere la cosa secondo una particolare procedura regolata.
- Di farsi pagare con prelazione sulla cosa ricevuta in pegno, che sia rimasta in possesso suo o del terzo designato (la
restituzione fa perdere la prelazione).
- Di far suoi i frutti imputandoli prima alle spese e agli interessi, poi al capitale.
- Nel pegno dei crediti, il creditore pignoratizio può riscuotere il credito e se il suo credito è scaduto può trattenere il
denaro ricevuto quanto basta per soddisfarsi.
Ipoteca: può avere per oggetto i beni immobili, l’usufrutto, la superficie, l’enfiteusi; inoltre i beni mobili registrati e le rendite
dello stato. L’iscrizione nel pubblico registro determina l’opponibilità del diritto e la costituzione del vincolo (pubblicità
costitutiva).
L’ipoteca nasce quindi attraverso una fattispecie complessa, nella quale si distinguono l’esistenza del titolo e la costituzione
tramite iscrizione.
Il diritto a iscrivere ipoteca può nascere da:
1. Atti: a norma di legge danno senz’altro diritto alla costituzione dell’ipoteca (ipoteca legale). L’alienazione di un
immobile dà diritto all’alienante di iscrivere ipoteca sopra gli immobili alienati per i crediti che derivano dall’atto di
alienazione; la divisione da diritto ai coeredi, soci e altri condividenti, di iscrivere ipoteca sugli immobili assegnati
ad altri condividenti a garanzia del pagamento dei conguagli.
2. Sentenza di condanna: pagamento di una somma o all’adempimento di altra obbligazione o al risarcimento danni
(ipoteca giudiziale).
3. Concessione volontaria: può consistere sia in un contratto, sia in una dichiarazione unilaterale tra vivi con la forma
dell’atto pubblico, della scrittura privata autenticata o verificata giudizialmente (ipoteca volontaria).
L’ipoteca nasce con la successiva iscrizione che è regolata per i vari tipi di ipoteca.
Grado: l’ipoteca prende grado dal momento della sua iscrizione e più precisamente dal numero d’ordine delle iscrizioni, chi
sta davanti ha preferenza su chi sta dietro.
I creditori possono scambiarsi il grado, sia se sono contigui, sia se sono distanti (postergazione o permuta del grado, entro i
limiti dell’ammontare di grado anteriore).
Surrogazione legale nel grado a favore di un creditore che sia rimasto insoddisfatto (vedi esempio pag. 276).
Posizione del terzo acquirente di bene ipotecato, nel caso in cui venga espropriato, tre possibilità:
a) Pagare i creditori iscritti.
b) Rilasciare i beni stessi in modo da non sopportare gli oneri della esecuzione forzata.
c) Liberare il bene dall’ipoteca, offrendo una somma pari al prezzo stipulato per l’acquisto.
Cause di estinzione dell’ipoteca: si estingue il credito garantito, oppure se si rinuncia all’ipoteca, se non si rinnova.
Vi è la prescrizione del credito e la prescrizione ventennale fa estinguere l’ipoteca anche se il credito è ancora in vita.
Divieto di patto commissorio: è nullo ogni patto con il quale si conviene che la proprietà della casa ipotecata o data in pegno
passi in proprietà al creditore in caso di mancato pagamento.
Fideiussione
Garanzia reale solida ma macchinosa: si affianca al debitore un garante che assume personalmente il debito.
85
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Lo strumento principale della garanzia personale è il contratto di fideiussione: un soggetto garantisce l’adempimento di
un’obbligazione altrui obbligandosi personalmente verso il creditore e quindi rispondendone con tutti i suoi beni presenti e
futuri.
Non vi è una forma particolare, ma vi deve essere una dichiarazione espressa.
Poiché causa del contratto è la garanzia di un’obbligazione altrui, questa deve esistere; se il titolo dell’obbligazione garantita
è invalido, invalida è la fideiussione.
Effetto della fideiussione: rende il fideiussore e il debitore obbligati in solido verso il creditore garantito. Tuttavia le parti
possono pattuire il cosiddetto beneficio di escussione: il garante non è tenuto a pagare prima che il creditore abbia escusso
il debitore principale.
NB: la solidarietà opera anche tra più fideiussori.
Il fideiussore che ha pagato è surrogato nei diritti del creditore verso il debitore principale, subentra non solo nel credito ma
anche nelle garanzie (ha poi un’azione di regresso che comprende il capitale, gli interessi e le spese sostenute).
Fideiussione omnibus: un fideiussore presta garanzia non per uno o più debiti determinati, ma per tutte le obbligazioni
presenti e future del debitore verso la banca. Vi è un problema di determinatezza dell’oggetto.
Contratto autonomo di garanzia: schema base della fideiussione bancaria, però vi è il pagamento a prima richiesta, che
consente al creditore di esigere dal fideiussore il pagamento immediato, senza che il garante possa opporre le eccezioni che
avrebbe potuto sollevare il debitore garantito.
Lettera di patronage: la società capogruppo che manda una dichiarazione nella quale afferma di controllare l’adempimento
della società controllata. Il comportamento del patron può essere considerato come responsabilità extracontrattuale.
Anticresi: istituto di scarsa o nulla diffusione, il debitore si obbliga a consegnare un immobile al creditore a garanzia del
credito.
87
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 19:
L’Autonomia
Contrattuale
Parte quarta: l’attività giuridica.
Sezione prima: il contratto in generale.
Qualsiasi accordo è qualificabile come contratto se il rapporto su cui verte ha carattere patrimoniale (ogni volta che l’oggetto
è un bene in senso ampio).
Non ogni patto o promessa reciproca sono contratti.
Il contratto è lo strumento con cui si costituiscono le basi economiche e organizzative per attività di ordine culturale, politico
e religioso, con cui si regolano interessi personali ed ereditari.
Nucleo del contratto: consenso attorno un oggetto che sia economicamente valutabile.
Requisiti elementari:
a) Non possono mancare.
b) Non dipendo dall’entità o dalle circostanze dello scambio di consensi (accordo, oggetto, forma, causa).
88
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
- Costituire, regolare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale tra le parti (autoregolazione, autonomia).
- Il contratto ha forza di legge tra le parti; i privati si danno legge.
Effetto del contratto: regolare, ovvero stabilire un certo regolamento di interessi.
Modi elementari di funzionamento del contratto:
- Traslativa: trasferisce una proprietà, riguarda ogni possibile diritto (anche di credito).
- Obbligatoria: fa nascere obbligazioni tra le parti.
Per la fattispecie il contratto ci appare come un atto giuridico (contratto-atto), si guarda alla formazione, interpretazione e
validità.
Se guardiamo alle conseguenze giuridiche dell’accordo, viene in evidenza il rapporto contrattuale che regola interessi
(contratto-rapporto), si guarda ai diritti e obblighi, alla durata, esecuzione e scioglimento.
89
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Libertà di contrarre
Aspetto essenziale dell’autonomia: libertà di concludere o non concludere un contratto; nonché facoltà di revoca della
proposta o dell’accettazione del contratto fino al momento della conclusione.
Può esistere l’obbligo a contrare:
a) Obbligo legale a contrarre: per determinazione di legge, ad esempio in regime di monopolio legale.
b) Obbligo convenzionale a contrarre: deriva da un vincolo assunto in base a precedente contratto, nasce da un
preliminare, con il quale le parti si obbligano a concludere un definitivo.
Esecuzione coattiva in forma specifica: nessuno può essere costretto a consentire il contratto, anche se ha l’obbligo di
concluderlo, tuttavia il giudice può emettere una sentenza costitutiva che produce gli effetti del contratto non concluso.
90
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Contratti misti (particolare categoria di contratti innominati): risultano dalla combinazione di elementi propri a diversi
contratti tipici. EX: contratto d’albergo combina elementi della locazione, della somministrazione e del deposito.
Limiti all’autonomia contrattuale:
1. Legale: inderogabilmente ci sono certe norme da rispettare, oppure clausole imposte per legge.
NB: la clausola difforme da clausole imposte viene sostituita di diritto (il contratto resta valido).
2. Convenzionale: ad esempio il contratto normativo, ovvero quel contratto con cui si stabilisce il contenuto dei
contratti che in futuro si potranno concludere fra le parti.
91
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 20:
Gli Elementi del
Contratto
92
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Esempi:
- Comportamento concludente: io non posso pretendere che la mia condotta non implichi conclusione del contratto.
- Quando ci si comporta come parti di un contratto, il contratto si suppone concluso (EX: società di fatto).
- Rinnovo tacito: automatico quando manca la dichiarazione di recesso entro il termine previsto.
NB: la manifestazione tacita richiede una condotta che possa essere intesa come segno i consensi (da non confondersi con il
silenzio).
EX: nei contratti a distanza in caso di fornitura non richiesta, il consumatore non è tenuto ad alcuna prestazione, l’assenza
di risposta non significa consenso (il fornitore se vuole manda a ritirare a sue spese).
In alcuni casi la dichiarazione di accettazione può mancare:
a) Esecuzione prima della risposta: è possibile che chi riceve la proposta debba eseguire la prestazione senza preventiva
accettazione del contratto; in questi casi la condotta della parte che esegue il contatto tiene luogo dell’espressa
accettazione (il proponente ha diritto a ricevere un avviso di iniziata esecuzione).
b) Contratto con obbligazioni per il solo proponente: l’accettazione può del tutto mancare nel caso in cui una parte
proponga all’altra un contratto da cui derivano obbligazioni per il solo proponente (EX: offerta di una fideiussione
fatta al creditore da chi si propone come fideiussore).
Finché il contratto non è concluso, le parti conservano la propria libertà contrattuale e possono quindi revocare sia la
proposta che l’accettazione. Alla revoca si applica il principio della cognizione: ha effetto quando giunge a conoscenza
dell’atra parte (la revoca deve giungere prima dell’accettazione).
93
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Proposta irrevocabile per volontà del proponente o per accordo delle parti:
a) Iniziativa dello stesso proponente: dichiara di tenere ferma la proposta per un certo tempo (proposta ferma).
b) Patto di opzione tra le due parti: si accordano nel senso che una di esse rimane vincolata alla propria dichiarazione
per un certo tempo, mentre l’altra rimane libera di accettare o meno.
NB: nemmeno la morte o la sopravvenuta incapacità rendono inefficace la proposta.
Contratti aperti all’adesione di terzi: il nuovo contraente dà il proprio consenso ad un contenuto contrattuale predisposto ai
contraenti originari (proposta come iscrizione o ammissione, nelle associazioni o cooperative).
Contratto preliminare
Si stila per avere sicurezza che l’affare è in porto, senza arrivare alla conclusione, ci si vincola su alcuni punti essenziali.
Contratto preliminare: le parti assumono l’una verso l’altra, l’obbligo di stipulare entro un dato termine un contratto
definitivo.
In senso proprio, un contratto preliminare è un contratto a effetti obbligatori, dal quale nasce un obbligo a contrarre, cioè a
stipulare un contratto di un dato tipo.
Preliminare improprio: comunemente un preliminare contiene un definitivo consenso che manca della forma non per la
validità, ma per la trascrizione (detto anche compromesso); produce tutti gli effetti del contratto che le parti intendono
concludere, in più fa nascere un obbligo a riprodurre il consenso in altra forma.
Il codice civile regola soltanto la forma.
Esecuzione specifica dell’obbligo di contrarre: se una delle due parti rifiuta di stipulare il contratto definitivo, l’altra può
rivolgersi al giudice e chiedere una sentenza costitutiva che produca gli effetti del contratto non concluso.
Trascrizione del preliminare: bisogna trascrivere quei preliminari che abbiano come oggetto il futuro trasferimento della
proprietà o la costituzione di diritti reali limitati su beni immobili.
Serve ad anticipare l’opponibilità alla data in cui il contratto preliminare è stato stipulato (senza aspettare il definitivo).
L’effetto della trascrizione del preliminare è limitato nel tempo: cade se il contratto definitivo o la domanda rivolta al giudice
per ottenere la sentenza non sono a loro volta trascritti entro un anno dalla data in cui era prevista la stipulazione del
contratto definitivo, e comunque non oltre tre anni dalla trascrizione del preliminare.
NB: l’uso del preliminare improprio nel trasferimento di immobili è dovuto al costo del trasferimento. Se chi l’ha sottoscritto
si rifiuta di riprodurre il consenso in atto pubblico, si rimedia con la verificazione della scrittura privata.
94
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Minuta o puntualizzazione: si ha quando le parti senza voler assumere l’obbligo di contrarre vogliono fermare per iscritto
l’accordo che hanno raggiunto su certi punti e continuare la trattativa su altri aspetti (non nasce un obbligo di contrarre, ma
ha rilievo per l’interpretazione del contratto poi concluso.
Contratto normativo: non obbliga le parti a contrarre, ma ad inserire nei futuri contratti determinate clausole.
95
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Commercio elettronico: impone al prestatore numerosi e dettagliati obblighi di trasparenza e di informazione e regola la
responsabilità in funzione di diversi ruoli che un prestatore può assumere nell’e-commerce.
96
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
- Contratto commutativo: lo scambio non si lega al rischio, ma è previsto sulla base di un rapporto di corrispettività
economica; il quadro delle prestazioni è certo e soggetto a rischio economico.
Contratti a titolo oneroso: ciascuna parte, mentre ricava un vantaggio dal contratto, sopporta anche un sacrificio.
Contratti a titolo gratuito: il sacrificio è di una sola parte, mentre l’altra riceve solo vantaggio.
Hanno ciascuno la propria causa, che giustifica la prestazione unilaterale.
NB: non si deve confondere la gratuità con lo scopo di liberalità, che caratterizza solo la donazione.
NB: ci può essere un contratto a titolo oneroso in cui manca il legame di corrispettività (come il mandato oneroso ha la sua
causa nella fiducia).
Il mutuo è un caso ibrido, il contratto si presenta come unilaterale, perché tutte le obbligazioni sono a carico del mutuatario,
ma realizza uno scambio tra godimento del danaro e pagamento dell’interesse (è dunque un contratto a prestazioni
corrispettive).
Alcuni contratti sono essenzialmente gratuiti (comodati, che a pagamento sono locazioni) o naturalmente gratuiti (si
presume se non stabilito diversamente), o essenzialmente onerosi (tutti i contratti di scambio) o naturalmente onerosi (il
mandato si presume oneroso).
Oggetto
L’oggetto di un contratto deve essere possibile, lecito, determinato o determinabile.
La prestazione o le prestazioni devono avere questi requisiti; oppure a volte i beni inclusi, oppure l’intera operazione in sé.
Possibilità: equivale alla possibilità delle prestazioni, quindi la validità non c’è quando per leggi naturali la prestazione sia
irrealizzabile; il contratto è nullo per radicale impossibilità oggettiva e assoluta.
Tuttavia il contratto può avere ad oggetto il trasferimento della proprietà di cose future, o più ampiamente la cessione di
diritti futuri.
Lecito: quando la prestazione non è contraria alla legge.
Illecito è l’oggetto contrario a norme imperative, all’ordine pubblico o al buon costume.
NB: la liceità dell’oggetto va tenuta distinta da quella della causa.
Determinato o determinabile: la prestazione dedotta in obbligazione dovrà essere definita; nei contratti traslativi dovrà
essere identificata la cosa in numero, misura o quantità.
Criterio di determinazione del prezzo: se non è scritto, si può ricorrere al prezzo normalmente applicato, ai listini di borsa
o a un giusto prezzo stabilito da un terzo (naturalmente le parti possono determinarne uno loro, come le clausole-oro).
Nel silenzio delle parti, ci si rimette ad un equo apprezzamento, salvo espressamente previsto l’arbitrio.
Forma
Nessun contratto può essere privo di forma, ovvero di un mezzo (o segno) che manifesti la volontà delle parti.
La forma è sempre elemento essenziale del contratto.
La forma dei contratti è di regola libera, per rendere più semplice la circolazione del traffico contrattuale.
Molte situazioni infatti si risolvono affermando l’esistenza di impegni contrattuali assunti verbalmente, per telefono,
tacitamente, per comportamento concludente.
In alcuni casi (se si hanno come oggetto diritti reali o diritti di godimento ultranovennali su beni immobili) si richiede la
forma scritta, pena la validità del contratto, ovvero l’annullamento. Per altri (convenzioni matrimoniali, donazione,
costituzione di società SPA, SAPA, SRL) serve l’atto pubblico.
In altri casi la forma scritta non è richiesta a pena di nullità, ma solo per la prova in giudizio, rimane tuttavia valido.
NB: è diversa la forma richiesta per la trascrizione.
97
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Una forma determinata può essere richiesta per il contratto a seguito di un precedente accordo tra le parti. EX: utilizzo della
mail per ordinare e confermare.
La forma convenzionale così pattuita si presume voluta per la validità del contratto.
Inoltre per la forma di certi atti si applica un criterio per relationem, ovvero facendo rinvio alla forma richiesta per un atto
di cui il primo è strumento.
98
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
99
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 21:
L’Efficacia del
Contratto
Forza di legge
Quando un contratto è concluso nasce tra i contraenti un vincolo, un legame giuridico: possono liberarsi solo nei casi previsti
dalla legge.
I contraenti esercitando la loro autonomia stabiliscono un regolamento di interessi che sono tenuti a rispettare: il contratto
è fonte di una legge privata che ha per le parti la forza prescrittiva propria delle norme giuridiche.
Vincolo e recesso
Le parti non possono sciogliersi con decisione unilaterali dagli impegni derivanti dal contratto.
Diritto di recesso può essere attribuito però dalla legge o dallo stesso contratto.
Più propriamente è detta facoltà di contratto: potere che costituisce un diritto potestativo, il cui esercizio provoca lo
scioglimento del vincolo contrattuale.
La facoltà di recedere è talvolta limitata e richiede gravi motivi, giusta causa o giustificato motivo (EX: licenziamento).
Il recesso si deve esercitare prima che il contratto abbia avuto un principio di esecuzione.
Nei casi di contratti di durata (a esecuzione periodica o continuata, EX: locazione) il recesso ha funzione di consentire a una
parte di far cessare gli effetti; il mancato recesso può costituire una rinnovazione tacita.
Recesso oneroso: collegato ad un corrispettivo.
Caparra: potrebbe avere funzione di corrispettivo dell’eventuale recesso (caparra penitenziale).
100
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
NB: per i contratti del consumatore (contratti a distanza o fuori dai locali commerciali) si applicano delle norme di tutela;
la facoltà di recesso diventa un vero e proprio diritto al pentimento ed è irrinunciabile (diritto potestativo a scogliere il
contratto), si può esercitare entro 14 giorni dal giorno di conclusione del contratto o dal giorno di acquisizione del possesso
del bene (10 giorni).
Inoltre bisogna fornire tali informazioni per iscritto.
101
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
102
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Rappresentanza e procura
Molto spesso i contratti si stipulano con dei rappresentanti.
Questo modo di stipulazione è un particolare modo di produzione degli effetti del contratto: il rappresentante (usando il
potere di sostituirsi al rappresentato) manifesta una volontà e forma un accordo che produce effetti nella sfera giuridica di
quest’ultimo, che è parte sostanziale del contratto.
Procura: atto unilaterale rivolto ai terzi, costitutivo del potere di rappresentanza.
Forma richiesta: è la forma prescritta per l’atto che il rappresentante dovrà compiere (principio di forma libera, finché una
forma particolare non sia imposta dalla natura del contratto).
Procura tacita: può ricavarsi dal comportamento dei soggetti o dalla situazione di fatto.
Parte sostanziale: rappresentato, che deve avere la capacità di agire (poiché è suo l’esercizio di autonomia privata).
Parte formale: rappresentante, che deve manifestare la volontà di contrarre e deve essere capace di intendere e di volere.
Se c’è un errore che determina la conclusione del contratto o buona o mala fede, si guarda al rappresentante.
NB: messo o nuncio, il rappresentante si limita a trasmettere una volontà altrui.
Il rappresentante può agire solo nei limiti della procura e nell’interesse del rappresentato.
Eccesso di potere: chi è del tutto sprovvisto di procura (falso procuratore) oppure se il rappresentante eccede i limiti della
procura.
I contratti da lui stipulati non hanno effetto sulla sfera giuridica del rappresentato, se non con la ratifica.
Ratifica espressa (dichiarazione che abbia la forma richiesta per la procura) o tacita (pura e semplice spontanea esecuzione
del contratto).
In mancanza di ratifica il contratto è inefficace.
103
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Rimane la responsabilità precontrattuale del falso rappresentante, che ha violato il dovere di correttezza, che deve risarcire i
danni ai terzi.
NB: il rappresentato subisce gli effetti dell’atto concluso quando abbia dato causa con un proprio comportamento ad una
apparente legittimazione (apparenza imputabile).
Abuso di potere: il potere è stato usato in modo deviante dallo scopo; il contratto è efficace, ma il rappresentante ha il potere
di chiederne l’annullamento (conflitto di interessi o contratto con se stesso).
La procura è di regola revocabile, ma va portata a conoscenza dei terzi con mezzi idonei, altrimenti il contratto produce
effetti per il rappresentato.
104
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
105
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 22:
Validità e Invalidità
del Contratto
106
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Nullità e annullabilità
Nullità: il contratto è assolutamente inidoneo a produrre i suoi effetti, quindi non produce alcun effetto fin dall’origine e non
ha rimedio.
Annullabilità: Il contratto produce i suoi effetti, ma è dato ad una delle parti il potere di chiedere al giudice di toglierli di
mezzo.
Si sceglie la nullità quando si ritiene che i difetti del contratto mettano in gioco interessi superiori a quelli dell’una o dell’altra
parte (interessi generali o superprotetti).
Si sceglie l’annullabilità quando gli interessi sono solo particolari.
Fondamento della nullità: il contratto è nullo quando è contrario a norme imperative, salvo che la legge disponga
diversamente (violazione di una norma inderogabile).
Consegue a:
- Mancanza di uno dei requisiti fondamentali.
- Illiceità del contratto (della causa, dell’oggetto, del motivo, della condizione).
- Altri casi stabiliti dalla legge.
A differenza del principio di nullità, per l’annullabilità ci sono singole e tassative cause di annullamento.
Nullità virtuale (senza espressa previsione), annullabilità testuale (richiede una specifica previsione).
107
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
108
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Tutela dell’affidamento
Tutela della volontà: nessuna modificazione della sfera giuridica può prodursi per un soggetto senza il suo consenso.
109
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Principio di autoresponsabilità: chi dichiara significa impegno, deve portare il rischio in qualche misura (esigenza di serietà
nelle contrattazioni).
Equilibrare le due esigenze si riassume nella tutela dell’affidamento: protezione della volontà limitata dove si riconosce
l’esigenza di proteggere quella parte che ha fatto affidamento sulla dichiarazione emessa dalla controparte.
Questo criterio opera in tutte le cause di annullamento.
Vizi del volere: errore essenziale ma esclude i motivi, errore riconoscibile e dolo del terzo.
Incapacità legale: norma su raggiri.
Incapacità naturale: buonafede della controparte protetta.
Conflitto di interessi: solo se il conflitto sia conoscibile da un terzo.
Violazione di un divieto non comporta tutela ma nullità.
110
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Rescindibile è anche il contratto concluso a condizioni inique per lo stato di bisogno di una parte del quale l’altra abbia
approfittato per trarne vantaggio; non basta qualsiasi proporzione, occorre che la lesione ecceda metà del valore che la
prestazione della parte danneggiata aveva al momento della conclusione del contratto (lesione ultra dimidium).
Un contratto aleatorio non è mai rescindibile.
NB: stato di bisogno significa condizione economica, non necessità di una cosa.
L’azione di rescissione si prescrive nel breve termine di un anno.
Si può anche evitare la rescissione riportando il contratto a equità.
La rescissione non opera come una forma di invalidità, ma come uno scioglimento, non pregiudica i diritti acquistati dai
terzi, salvi gli effetti della trascrizione.
111
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 23:
Lo Scioglimento del
Contratto
112
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
La risoluzione è inopponibile ai terzi e quindi non pregiudica i diritti da loro acquistati (non si distingue nemmeno
buona/mala fede o titolo oneroso/gratuito).
Risoluzione del contratto plurilaterale: il venir meno del rapporto verso uno dei contraenti NON determina la risoluzione
dell’intero contratto.
113
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
prestazione.
NB: se l’altra parte (quella che non ha versato) non adempie, deve restituire il doppio.
Esiste anche la caparra penitenziale (vedi recesso del contratto).
Presupposizione
Presupposizione oggettiva: il vincolo contrattuale è legato a una situazione di fatto che funge da base oggettiva o da
presupposto di regolamento di interessi; quindi il vincolo dovrebbe cadere quando la sopravvenienza di diverse circostanze
fa venire meno quel presupposto.
In questa situazione il giudice può stabilire se il mutamento delle circostanze abbia prodotto una situazione incompatibile
con l’esecuzione del contratto, nella quale pretendere l’adempimento sarebbe contrario alla correttezza.
Presupposizione soggettiva: la volontà contrattuale di una delle due parti muove dal convincimento che una certa situazione
di fatto fosse destinata a persistere, in questo caso si tratta di errore di previsioni o di motivi, quindi è irrilevante.
114
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Condizione tacita: se risulta pattuita una condizione tacita attraverso l’interpretazione del contratto; non è quindi necessario
il ricorso alla presupposizione.
115
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 24:
I Contratti di
Alienazione
Premessa
Alla base di ogni espressione di vita economica c’è uno scambio.
Si distinguono tra loro gli scambi.
Vendita
E’ la più antica e diffusa forma di scambio.
All’inizio vi era la permuta (baratto) che sta vivendo una rinascita.
Da quando c’è la moneta, il contratto più diffuso è lo scambio di bene verso denaro (vendita, compravendita).
Il carattere distintivo è la funzione di scambio tramite un prezzo (ovvero un corrispettivo in denaro).
Vendita: contratto che ha per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa o il trasferimento di un altro diritto verso
il corrispettivo di un prezzo.
Anche la vendita del credito o di un brevetto.
Prestazioni essenziali: trasferimento della proprietà o del diritto dal venditore; pagamento del prezzo dal compratore.
La vendita è sempre destinata a produrre un effetto traslativo, ma non è sempre immediato.
Il diritto si trasferisce al momento della conclusione del contratto.
NB: la vendita non ha efficacia reale (effetto traslativo immediato), quando riguarda cose determinate solo nel genere; il
trasferimento avviene con l’individuazione.
116
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
L’efficacia reale è esclusa anche nella vendita di cose future, nella vendita di cose altrui, nella vendita con riserva di proprietà.
L’efficacia immediata è solo obbligatoria: il venditore assume l’obbligazione di procurare al compratore l’acquisto della
proprietà (vendita obbligatoria o a effetti obbligatori).
Obbligazioni del compratore: pagamento del prezzo nel tempo e nel luogo fissati dal contratto.
Obbligazioni del venditore:
a) Consegnare la cosa al compratore (vendita ad effetti reali).
b) Fargli acquistare la proprietà della cosa o il diritto (vendita ad effetti obbligatori).
c) Garantire in ogni caso il compratore dall’evizione o dai vizi della cosa.
L’obbligazione di consegna si adempie trasferendo al compratore il possesso della cosa; comprende anche l’obbligazione di
custodia fino alla consegna.
Costituto possessorio: il venditore trattiene la cosa presso di sé, ma costituisce come possessore il compratore dichiarando
di detenere la cosa in sua vece.
Vendita di cosa futura (EX: vendita vino futuro o appartamenti in costruzione): si configura come un contratto
commutativo o aleatorio:
- Commutativo: il compratore non corre il rischio della mancata realizzazione, se la cosa non viene ad esistenza il
contratto è inefficace.
- Aleatorio: il compratore corre il rischio che la cosa non venga ad esistenza e compra la speranza; il contratto è efficace
e deve pagare lo stesso.
NB: nella vendita di immobili da costruire il costruttore è tenuto a procurare alla controparte una fideiussione di importo
pari alle somme versate o da versare prima del trasferimento dell’immobile, nonché un’assicurazione decennali per i danni.
Vendita di cosa altrui: vende una cosa di cui non è proprietario o di cui non lo è interamente.
Il venditore non ha il potere di disporre (difetto di legittimazione), perciò il contratto produce solo effetti obbligatori
immediati (EX: procurare l’acquisto della proprietà).
L’effetto traslativo si produce automaticamente quando il venditore acquista la proprietà dal titolare della cosa venduta.
Protezione del compratore:
- Se il compratore era a conoscenza dell’altruità della cosa, la vendita si regola come un normale contratto
obbligatorio, si ha inadempimento e si risolve secondo l’art. 1453.
- Se il compratore ignorava che la cosa non era di proprietà del venditore, ha a disposizione una risoluzione speciale,
può chiedere subito la risoluzione del contratto, salvo che non abbia ricevuto la proprietà nel frattempo.
Il venditore ha l’obbligo di garantire il compratore dall’evizione e dai vizi della cosa venduta.
Evizione: un terzo fa valere un diritto di proprietà o un altro diritto reale sulla cosa altrui e vincendo sottrae/limita la cosa
al compratore.
Il pericolo di rivendica consente al compratore di sospendere il pagamento se ignorava il pericolo al tempo della vendita.
Inoltre vi è il risarcimento per l’evizione totale.
Se vi è evizione parziale il contratto si risolve o il prezzo si riduce salvo risarcimento del danno.
La garanzia per evizione è un effetto naturale del contratto di compravendita, si applica anche se le parti non la prevedono,
ma i contraenti restano liberi di escluderla (in tal caso il venditore rimborsa le spese e il prezzo).
Garanzia per i vizi protegge il compratore contro i vizi materiali della cosa, che la rendano inidonea all’uso cui è destinata o
diminuiscano in modo apprezzabile il valore.
Anche questa è un effetto naturale del contratto.
Diversa dalla garanzia di buon funzionamento, che comprende le riparazioni che si verificano entro una certa data.
La garanzia può essere esclusa o limitata, ma non ha effetto se il venditore ha in malafede taciuto i vizi della cosa.
La garanzia permette al compratore di scegliere tra:
- Risoluzione del contratto (in giudizio si parla di azione redibitoria).
- Riduzione del prezzo (in giudizio si parla di azione estimatoria).
La scelta è irrevocabile se fatta in giudizio.
Il venditore ha l’obbligo di controllare, nei limiti dell’ordinaria diligenza, se la cosa venduta è immune dai vizi.
117
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Garanzia per vizi soggetta a breve termine: il compratore decade dal diritto se non denunzia i vizi entro otto giorni dalla
scoperta, poi c’è un anno di tempo dalla consegna della denuncia per esercitare il diritto.
Mancanza di qualità promesse essenziali per l’uso della cosa: rimedi previsti per inadempimento; risarcimento del danno o
risoluzione del contratto.
Contratti conclusi dal consumatore: hanno una disciplina propria.
Principio di conformità al contratto: consente alla riconduzione di tutte le possibili difformità alla categoria normativa
unitaria del difetto di conformità. Impone al venditore l’obbligo di consegnare al consumatore beni conformi alle pattuizioni
contrattuali, e vi è la responsabilità del primo per qualsiasi difetto di conformità esistente al momento della consegna del
bene.
Profili di disciplina:
1. Bene di consumo: qualsiasi bene mobile (anche da assemblare).
2. Presunzione di conformità al contratto sulla base di una serie di indici (qualità delle prestazioni abituali di un bene
dello stesso tipo, dichiarazioni pubbliche come pubblicità o etichettatura).
3. La rilevanza del difetto è esclusa se al momento della conclusione del contratto il consumatore ne era a conoscenza.
4. Rimedi a disposizione del consumatore:
- Chiedere la riparazione (senza spese a sua carico).
- Sostituzione (sempre senza spese).
5. In caso in cui la riparazione e la sostituzione siano entrambe impossibili o eccessivamente onerose, oppure che
impieghi troppo tempo, o abbia subito dei danni per i ritardi: si può richiedere una congrua riduzione del prezzo e
la risoluzione del contratto.
6. Il venditore a seguito della manifestazione del vizio è libero di proporre qualsiasi rimedio disponibile.
7. Il consumatore può agire in base al tipo e alla gravità del difetto del bene; in caso sia di lieve entità non ha il diritto
di risoluzione, al massimo ha riparazione, sostituzione o riduzione del prezzo.
8. Difetto di conformità deve presentarsi entro due anni dalla consegna; inoltre il consumatore decade dalla tutela se
non denunzia il vizio entro due mesi dalla scoperta.
NB: questa disciplina si applica anche a permuta, somministrazione, appalto, opera e tutti gli altri contratti finalizzati alla
fornitura di beni di consumo da fabbricare o produrre.
Vi è un diritto uniforme internazionale per i contratti di vendita internazionale (regime parallelo che si discosta da quella
internazionale).
Vendita con patto di riscatto: il venditore si riserva il potere di riacquistare la proprietà della cosa.
Requisiti:
- Dichiarazione unilaterale comunicata al compratore entro un termine fissato (non maggiore di 2 anni mobili, 5 anni
immobili).
- Restituzione del prezzo pagato, oltre ai rimborsi per spese e riparazione; ogni patto che prevede un prezzo maggiore,
è nullo per la parte eccedente.
Il compratore è in soggezione del diritto potestativo del venditore; se il patto è opponibile, anche i futuri acquirenti subiscono
l’effetto.
Patto di retrovendita: patto con cui compratore e venditore assumono l’obbligo di contrarre una nuova compravendita, che
faccia riacquistare al venditore la proprietà della cosa venduta.
E’ una sorta di preliminare, perché occorre la stipulazione di un nuovo contratto dato dalla pretesa.
Vendita a scopo di garanzia: A vende a B un bene e ne riceve il prezzo, se nel termine fissato sarà in grado di restituire la
somma eserciterà il riscatto, altrimenti il bene rimarrà di B.
NB: può costituire frode alla legge, se diretto a eludere il divieto di patto commissorio (quel patto tra creditore e debitore con
il quale si stabilisce che un bene passi in proprietà del creditore nel caso in cui un debito non venga pagato.
Vendita a rate con riserva di proprietà, caratteri:
a) Concluso il contratto, la proprietà non passa immediatamente al compratore, ma rimane al venditore fino al
pagamento dell’ultima rata.
b) La cosa viene però consegnata al compratore, che ne acquista immediatamente il godimento.
c) Il rischio per perimento fortuito è a carico del detentore.
d) L’inadempimento del compratore determina la risoluzione del contratto: il mancato pagamento di una rata che non
superi l’ottava parte del prezzo, non è causa di risoluzione.
La risoluzione determina l’obbligo al venditore di restituire le rate, salvo equo compenso per l’uso e il risarcimento.
118
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Somministrazione
Somministrazione (fornitura, abbonamento): una parte si obbliga, verso corrispettivo di un prezzo, a eseguire a favore
dell’altra prestazioni periodiche o continuative di cose.
Catering: contratto che ha per oggetto la fornitura di pasti preconfezionati e alimenti in genere, l’entità della
somministrazione non viene determinata fin dall’inizio, ma riferita al normale fabbisogno entro un minimo e un massimo.
Vendita a consegne differite: diversa dalla somministrazione, quando si vende un qualcosa in molti volumi e ne verrà
consegnato uno ogni certo lasso di tempo.
La periodicità è solo un modo di esecuzione, la funzione del contratto è lo scambio fra l’intera cosa venduta e un prezzo
globale.
Concessione di vendita: una parte si impegna ad acquistare e a rivendere esclusivamente i prodotti di una determinata
impresa.
Contratto di subfornitura
Subfornitura: contratto in cui il subfornitore si impegna ad effettuare per conto di un’impresa committente lavorazioni su
prodotti semilavorati o su materie prime fornite dalla committente medesima o si impegna a fornire all’impresa committente
prodotti o servizi destinati ad essere incorporati o utilizzati nell’ambito di attività economica del committente.
Molto simile ad appalto e somministrazione.
Caratteristiche:
- Le parti devono avere qualità di imprenditore.
- L’oggetto del contratto è vario (può essere dare o fare).
- Ciò che caratterizza la fattispecie è la situazione di dipendenza economica del subfornitore rispetto al committente.
Per questo la disciplina mira al riequilibrio della posizione delle due parti.
Obbligo di forma scritta, contenuti:
- Requisiti specifici del bene o del servizio richiesti.
- Prezzo pattuito.
- Termini e modalità di consegna, collaudo, pagamento.
Clausole nulle: patto che riserva ad una delle parti la facoltà di variare unilateralmente una o più clausole del contratto o
che attribuisce a una parte il diritto di recedere senza preavviso.
Abuso di dipendenza economica: approfittare di un vantaggio dovuto a eccessivo squilibrio di diritti e obblighi; EX:
impegnare un subfornitore con una costosa riorganizzazione della sua azienda. È vietato.
Controversie si risolvono prima in camera di commercio, se fallisce il tentativo vi è il procedimento arbitrale.
Contratto estimatorio
EX: vendita di giornali, libri e cose di questo tipo.
Contratto estimatorio: attribuisce al commerciante la disponibilità materiale e il potere di vendere, senza però trasferirgli la
proprietà delle cose, senza imporgli il pagamento del prezzo (conto-vendita o conto deposito).
Il contratto si conclude quando una parte consegna all’altra una o più cose mobili.
Il consegnatario si obbliga a pagarne il prezzo salvo restituzione di quando non ha venduto.
119
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Contratti di rendita
Alienazione di un bene che può prevedere anche una rendita.
Rendita perpetua: rara applicazione, alienazione di un immobile o di un capitale in cambio del diritto di esigere in perpetuo
la prestazione periodica di una somma di denaro o di una certa quantità di cose fungibili.
NB: il debitore può liberarsi pagando la somma che risulta dalla capitalizzazione della rendita annua sulla base dell’interesse
legale (diritto di riscatto).
Rendita vitalizia: l’alienante si assicura un reddito per il resto della sua vita cedendo un bene (simile all’assicurazione caso
vita); non è ammesso il diritto di riscatto.
120
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 25:
I Contratti di
Utilizzazione
La locazione
Convenienza di uno scambio tra chi dispone di un bene e ha interesse a ricavarne un frutto e chi non ne dispone e ha
interesse a poterlo utilizzare pagando un corrispettivo.
Locazione: contratto con il quale una parte (locatore) si obbliga a far godere all’altra (conduttore) una cosa mobile o
immobile per un dato tempo, verso un determinato corrispettivo.
La locazione è un genere di contratto, che ha delle disposizioni generali destinate a valere per due specie di contratti:
locazione in senso stretto e affitto.
Si deve distinguere dalla locazione il noleggio, in cui il noleggiante conserva la disponibilità della cosa e si impegna a farne
uso secondo le indicazioni del noleggiante.
Obbligo fondamentale del locatore è far godere la cosa al conduttore.
Tre obblighi principali:
- Obbligo di consegna in buono stato: non è adempiuto se la cosa è affetta da vizi che ne diminuiscano in modo
apprezzabile l’idoneità all’uso (riduzione o risoluzione). Il locatore risarcisce i danni derivati dai vizi.
- Obbligo di manutenzione: impone al locatore di eseguire tutte le riparazioni necessarie, eccettuate quelle di piccola
manutenzione (per le cose mobili, tutta l’ordinaria manutenzione è a carico conduttore).
- Obbligo di garanzia: riguarda le molestie di diritto, cioè quelle provocate da terzi che pretendono di avere diritti
sulla cosa, perciò limitano l’uso o il godimento.
Garanzia significa che il locatore deve assumere la lite se chiamato in causa nel processo.
Obbligazione del conduttore è il pagamento del corrispettivo; altra obbligazione è prendere in consegna la cosa e osservare
la diligenza del buon padre di famiglia nel servirsene per l’uso determinato nel contratto.
A locazione finita, il conduttore deve restituire la cosa al locatore nello stato medesimo in cui l’ha ricevuto, salvo
deterioramento o consumo risultante dall’uso svolto in conformità del contratto.
Responsabilità oggettiva dei danni causati da un terzo o da lui stesso.
121
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Sublocazione: salvo patto contrario, il conduttore ha facoltà di dare in sublocazione la cosa, ma non può cedere il contratto
senza consenso del locatore.
Durata del contratto: limite massimo di trent’anni.
Locazione a tempo determinato cessa alla scadenza senza disdetta (a meno che il conduttore è lasciato nella detenzione della
cosa); locazione senza determinazione convenzionale di tempo cessa solo se viene comunicata la disdetta (mancata disdetta
vale come rinnovazione tacita del contratto).
La locazione è opponibile al terzo acquirente se il bene viene alienato.
122
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Leasing
Il leasing è contratto innominato ma non atipica, perché segue modelli costanti e perché trova menzione in qualche testo
legislativo.
Leasing operativo: una parte concede all’altra verso il corrispettivo di un canone periodo e per tempo determinato
l’utilizzazione di un bene; e si conviene che al termine del contratto il conduttore potrà scegliere se restituire la cosa o
rinnovare il contratto o acquistare la proprietà della cosa.
Leasing finanziario (schema base della locazione): operazione di finanziamento del conduttore, tre parti (concedente
finanziatore), conduttore e fornitore del bene; il finanziatore è proprietario del bene locato, lo acquista e lo loca al locatario
(conduttore), che ne paga l’utilizzo, alla fine ha la scelta di acquisto del bene per un riscatto.
NB: il conduttore si assume il rischio per perimento e deterioramento del bene.
Sale and lease back: il proprietario di un bene li vende ad una società di leasing che concede nuovamente il bene in leasing
al proprietario.
123
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
124
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 26:
I Contratti di
Prestazione d’Opera o
di Servizi
125
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Subappalto: l’appaltatore NON può dare in subappalto l’esecuzione dell’opera o del servizio, se non è autorizzato dal
committente.
Nel caso in cui muoia l’appaltatore, il contratto non si scioglie, ma è continuato dagli eredi.
Effetti dell’appalto: equilibra gli interessi delle due parti, delimitando il rischio dell’appaltatore e tutelando il committente
contro la mancata corrispondenza tra risultato prodotto e promesso.
Ci possono essere variazioni: concordate, necessarie o ordinate.
Verifica dell’opera in corso di esecuzione: il committente può controllare lo svolgimento dei lavori; se non procede secondo i
patti, può intimare l’appaltatore di conformarsi.
Collaudo: verifica di controllo finale che precede la consegna.
Accettazione: il committente che riceve la consegna senza sollevare riserve accetta l’opera.
Se l’opera non corrisponde a quanto previsto nel contratto o presenta difetti, l’appaltatore è tenuto a garanzia per difformità
o vizi: difformità o vizi non riconoscibili dal committente o dolosamente taciuti dall’appaltatore.
NB: anche i casi di rovina o difetti dell’immobile entro 10 anni dalla consegna.
Tutela dei dipendenti: hanno azione diretta contro il committente per le somme loro dovute a titolo di retribuzione, fino a
concorrenza di quanto il committente deve all’appaltatore.
Lavoro autonomo: eseguire un’opera o un servizio in favore di un’altra verso un corrispettivo, con assunzione di rischio ma
senza organizzazione d’impresa (contratto d’opera e professioni intellettuali).
Trasporto
Trasporto: simile all’appalto, ha come oggetto il servizio di trasportare; il vettore si obbliga verso un corrispettivo a trasferire
persone o cose da un luogo a un altro.
Trasporto di cose: mittente affida le cose al vettore, ne assume la custodia.
Trasporto di persone: manca la funzione di custodia e rimane solo l’obbligo di trasporto; implica la responsabilità per i
danni.
Servizi pubblici di trasporto: hanno l’obbligo a contrarre e la regola di parità di trattamento (speciali condizioni ammesse a
parità di condizioni).
Nel trasporto di persone il vettore assume anche l’obbligazione di evitare sinistri. Il sinistro o la perdita determinano una
responsabilità da inadempimento.
Trasporto gratuito comporta responsabilità (contratto di trasporto però deve esistere); trasporto di cortesia è regolato
dall’illecito extracontrattuale.
Trasporto di cose con destinatario diverso: contratto a favore di terzi stipulato dalle prime due. Il mittente può sospendere
il trasporto e indicare un diverso destinatario.
Mandato
Mandato: contratto con il quale una parte (mandatario) si obbliga a compiere uno o più atti giuridici per conto dell’altra.
Si ha nel momento in cui una persona ha necessità di farsi sostituire per agire in suo conto, ma non nel nome.
Particolare caratteristica del contratto è la fiducia tra mandante e mandatario.
Si può comunque revocare e vi è un carattere personale nel rapporto tra mandante e mandatario.
L’interesse del mandante governa l’esecuzione del contratto.
Il mandato si presume oneroso, e l’interesse è protetto, perché se viene revocato senza giusta causa si deve risarcire.
126
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
NB: se vi è un interesse del mandatario all’esecuzione del mandato, la revoca non estingue il mandato (senza giusta causa);
il mandante non ha potere di revoca.
Con il mandato si dà un incarico di compiere atti giuridici, ma ci sono distinzioni dalla procura: rapporto tra interessato e
sostituto e rapporto verso terzi.
Ai terzi non può essere rivolto un atto diretto a investire il sostituto del potere di agire con effetti diretti sulla sfera
dell’interessato.
Quindi è la procura che è rivolta a terzi, e che non comporta un obbligo ma solo un potere.
Dunque:
- Il mandato è il contratto con cui si dà e si assume l’incarico: il mandatario si obbliga al compimento di atti giuridici
per conto del mandante.
- Il mandato da solo NON dà un potere verso i terzi (ovvero una rappresentanza).
- La rappresentanza deriva solo da una procura che accompagna il mandato, che permette di agire in nome e per
conto.
Effetti del mandato: il mandatario acquista i diritti e assume gli obblighi derivanti dagli atti compiuti con i terzi.
Il mandante ha l’azione di rivendicazione per i beni mobili; invece per i beni immobili vi è l’obbligo di ritrasferire al
mandante quanto acquistato.
Il mandatario ha inoltre dovere di custodia, di informazione e deve agire con diligenza.
Il mandante deve fornire i mezzi necessari per l’esecuzione del mandato, rimborsare spese e risarcire i danni.
Commissione e spedizione
Sottotipi di mandato: commissione e spedizione.
Commissione: mandato che ha per oggetto l’acquisto e la vendita di beni per conto del committente e in nome del
commissionario.
Il commissionario assume le obbligazioni proprie al mandatario.
Egli assume di regola il star del credere: risponde nei confronti del committente per l’esecuzione dell’affare.
Spedizione: mandato con cui una parte assume l’obbligo di concludere in nome proprio e per conto dell’altra parte un
contratto di trasporto e di compiere le operazioni accessorie.
NB: non bisogna confonderlo con il vettore, che è il soggetto con il quale lo spedizioniere conclude il contratto di trasporto.
Agenzia
Agenzia: funzione economica di intermediazione, l’agente si impegna a un fare e cioè ad assumere stabilmente un incarico
di promuovere per conto del preponente la conclusione di contratti in una zona determinata; il preponente si obbliga ad
una provvigione.
Il mediatore è un intermediario occasionale, mentre l’agenzia ha un vincolo stabile.
L’agente è spesso chiamato rappresentante di commercio, ma ci sono distinzioni:
- Dipendente dell’impresa, retribuito in parte con provvigioni.
- Agente: piena autonomia, senza subordinazione e assumendo il rischio dell’organizzazione.
L’agente normalmente è un imprenditore ed esercita un’attività economica organizzata.
Se l’agente deve anche stipulare il contratto, allora l’agenzia si combina con il mandato.
Per il contratto d’agenzia è prevista la forma scritta ai fini della prova.
Contratto di agenzia si caratterizza per il diritto di esclusiva, che può essere escluso, ma è un effetto naturale del contratto.
127
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Obblighi degli agenti simili a quello dei mandatari (tutelare interessi del preponente e agire con lealtà), non si applica la
regola del star di credere.
I diritti dell’agente riguardano le provvigioni e il diritto ad una indennità di fine rapporto.
Obblighi del preponente: mettere a disposizione la documentazione relativa a beni o servizi e fornire le informazioni
necessarie all’esecuzione del contratto.
Per l’eventualità di scioglimento può essere stipulato un patto di non concorrenza, deve non avere durata superiore a due
anni; l’accettazione del patto comporta il diritto ad una specifica indennità alla cessazione del rapporto.
Agenti di assicurazione: stessa cosa, ma se non sono derogate dalla disciplina degli accordi collettivi, degli usi e compatibili
con la natura dell’attività.
Mediazione
Mediatore: colui che mette in relazione due o più parti per la conclusione di un affare, senza essere legato ad alcuna di essere
da rapporti di collaborazione, di dipendenza o di rappresentanza.
Il diritto alla provvigione sussiste se l’affare è concluso per effetto del suo intervento.
Diritto alla provvigione nasce da una situazione di fatto: l’intervento del mediatore. Non è necessario un accordo.
Il nesso di causalità sussiste anche quando le parti usano qualche accorgimento per mettere fuori il mediatore.
Il mediatore è una figura imparziale, per questo motivo deve avere un compenso da entrambe le parti.
Se ha un rapporto che lo lega ad una parte, sarà quella parte a doverlo pagare (magari ha un mandato).
Responsabilità del mediatore:
- Dovere di informazione verso le parti.
- Risponde dell’autenticità della sottoscrizione delle scritture e dell’ultima girata dei titoli.
- Risponde dell’esecuzione del contratto se non manifesta ad un contraente il nome dell’altro.
NB: il mediatore deve dare la segnalazione certificata di inizio attività.
Broker di assicurazioni: mette in relazione soggetti interessati alla copertura di rischi con imprese di assicurazione o
riassicurazione.
Deposito
Deposito: contratto con il quale una parte riceve dall’altra una cosa mobile con l’obbligo di custodirla e di restituirla in
natura.
È un contratto a struttura reale che si conclude con la consegna.
Il deposito è naturalmente gratuito, occorre un’espressa pattuizione del compenso.
L’oggetto del deposito di per sé è infungibile (oppure viene considerata come tale), il depositario che la custodisce non può
servirsene.
Il depositario ha obbligo di custodire e restituire la cosa, ma può chiedere (salvo diverso convenuto) di riprendere la cosa.
Il depositante deve rimborsare le spese di conservazione e non causare perdite a causa del deposito; deve anche pagare il
compenso.
Banca: deposito irregolare, sono cose fungibili.
Deposito in albergo: la responsabilità è limitata al valore della cosa fino all’equivalente di 100 volte il prezzo di locazione
dell’alloggio per una giornata.
Deposito dei magazzini generali: hanno l’obbligo di contrattare a tariffe determinate essendo un servizio pubblico.
128
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Sequestro convenzionale
Sequestro convenzionale (funzione legata alla gestione delle controversie): due parti in lite riguardo una cosa la affidano ad
un terzo, che si impegna a custodirla e a restituirla a quella parte che ne ha diritto.
Contratto oneroso che realizza una funzione di tutela dei diritti che è propria ad un provvedimento giudiziale.
129
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 27:
I Contratti per la
Soluzione di
Controversie
Transazione
Transazione in genere è equivalente ad accordo, combinazione, affare. Indica tutti quei fenomeni ai quali nel linguaggio
giuridico si riferisce l’espressione contratto.
Transazione: particolare tipo di contratto che svolge la funzione di porre fine a una lite già cominciata o prevenire una lite
che può sorgere, tramite reciproche concessioni.
Entrambe le parti sostengono un sacrificio per appianare la loro controversia.
Reciproche concessioni: riguardano rapporti diversi da quello che ha formato oggetto della pretesa e della contestazione
delle parti.
La funzione della transazione si giustifica sulla base della disponibilità degli interessi sui quali si transige.
La transazione deve essere provata per iscritto anche se non richiede una particolare forma per essere valida (se è su diritti
reali su immobili o proprietà deve essere scritta).
Le parti non possono riaprire la controversia davanti al giudice conclusa la transazione: effetto preclusivo.
Però la transazione può essere annullata per errore di fatto sulla questione che è oggetto della lite.
130
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Convenzioni d’arbitrariato
Convenzione di arbitrariato, si caratterizza per:
- Compromesso: quel contratto con cui le parti si obbligano a far decidere da arbitri la lite tra loro insorta (controversie
già insorte).
- Clausola compromissoria: deferibilità della decisione delle controversie che potrebbero sorgere dal contratto.
- Convenzione d’arbitrariato in materia non contrattuale: accordo con cui le parti possono stabilire che siano decise
da arbitri le controversie future relative a uno o più rapporti non contrattuali determinati.
131
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 28:
Atti e Fatti diversi dal
Contratto
Sezione terza: fonti non contrattuali di obbligazione.
Premessa
Esistono altri atti o fatti leciti che sono fonti di obbligazione.
Promesse unilaterali, gestione di affari, pagamento dell’indebito, arricchimento senza giusta causa.
Promesse unilaterali
Le promesse unilaterali di prestazioni non producono effetti obbligatori fuori dei casi ammessi dalla legge.
Sono fonti tipiche di obbligazione, non esiste libertà di invenzione.
Promesse unilaterali: promessa di pagamento, ricognizione di debito, promessa al pubblico, titoli di credito con struttura di
promessa.
Promessa di pagamento e ricognizione di debito: dichiarazioni unilaterali con cui il dichiarante promette di pagare una
determinata somma, o si riconosce debitore di una somma.
Ha lo scopo di sollevare dall’onere di provare il rapporto fondamentale.
Promessa al pubblico: dichiarazione unilaterale al pubblico con cui una persona promette una prestazione a favore di chi si
trovi in una determinata situazione o compia una determinata azione.
La promessa è vincolate appena manifestata al pubblico; è possibile una revoca ma per giusta causa.
Offerta al pubblico diversa da promessa al pubblico: che ha il carattere di una proposta contrattuale, revocabile fino
all’accettazione.
132
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Gestione di affari
Principio di non-ingerenza: una persona NON può ingerirsi di sua iniziativa negli affari degli altri.
Gestione di affari: ingerenza legittima, efficace nei confronti dell’interessato.
Presupposti della gestione:
- Una persona senza esservi obbligata, che assume scientemente la gestione di affari altrui, dispone che questa persona
sia tenuta a continuare a condurre a termine la gestione finché l’interessato non sia in grado di provvedervi da se
stesso.
- Titolare degli interessi deve trovarsi in una situazione che gli impedisce di provvedere da sé.
- Ci sono obblighi a carico dell’interessato solo se:
a) Sia stata utilmente iniziata la gestione, anche se il risultato non fosse positivo.
b) Non sia avvenuta contro il divieto dell’interessato.
Gestore: obbligo di continuare la gestione, è soggetto alle solite obbligazioni di un mandato.
Interessato: deve adempiere le obbligazioni in nome di lui assunte dal gestore.
Pagamento dell’indebito
Ogni spostamento di ricchezza deve essere giustificato (giusta causa dell’attribuzione patrimoniale): se questa manca si ha
un arricchimento a spese altrui, che il diritto non ammette e che rimedia con l’obbligo di restituzione.
Pagamento dell’indebito: tutti i casi in cui viene eseguita una prestazione non dovuta.
Indebito oggettivo: chi ha eseguito un pagamento non dovuto, si verifica quando alla base del pagamento NON c’è un
rapporto obbligatorio che lo giustifichi. EX: pago un debito per un contratto nullo.
Indebito soggettivo: chi ha pagato un debito altrui, si verifica quando si paga per errore un debito altrui. La legge chiede che
il pagamento sia dovuto a errore scusabile.
Quando il pagamento avviene per errore, ma è inscusabile, prevale la tutela dell’affidamento del creditore, quindi chi ha
ricevuto estingue il suo credito, e chi ha pagato subentra nei diritti del creditore.
In entrambi i casi nasce per il percipiente un obbligo di restituzione.
Vi è una differenza: il creditore che riceve una prestazione soggettivamente non dovuta non è obbligato alla restituzione se
si è privato in buona fede del titolo e delle garanzie del credito.
Oggetto della restituzione: equivalente di prestazione di denaro o di cose fungibili; se ha ricevuto in malafede deve frutti e
interessi dal giorno di pagamento, se in buona fede solo dal giorno della domanda.
Nel caso sia un’alienazione, si deve dare la cosa in natura o il suo valore.
Obbligazioni naturali: non è ammessa la ripetizione di quanto è stato spontaneamente prestato in esecuzione di doveri
morali e sociali, salvo che la prestazione sia stata eseguita da un incapace.
Quindi i vincoli morali e sociali non si traducono in obblighi giuridici ma sono considerati come idonei a giustificare
spostamenti patrimoniali.
NB: il debito prescritto, che non è azionabile ma può giustificare un pagamento spontaneo, o anche i debiti derivanti da
scommesse lecite ma non autorizzate.
EX: famiglia di fatto; non vi è una pretesa dell’adempimento di doveri morali e sociali, ma sono giustificabili.
Prestazione non dovuta contraria al buon costume: il contrato è nulla e la prestazione è non dovuta, il pagamento non è
ripetibile.
133
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Arricchimento ingiustificato
Arricchimento senza causa: se una persona senza causa si arricchisce a spese di un’altra è tenuta ad indennizzare chi si è
impoverito.
Perché nasca l’obbligazione, deve sussistere una derivazione causale diretta tra l’impoverimento di una parte e
l’arricchimento dell’altra.
L’obbligazione ha oggetto un indennizzo e non il risarcimento, perché non è un illecito.
134
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 29:
I Titoli di Credito
Incorporazione
Il credito non è un bene materiale: è stato risolto creando un documento che rappresentasse il credito stesso.
Credito e documento diventano una sola cosa: il proprietario del documento è proprietario del diritto di credito.
Incorporazione: il diritto di credito è incorporato nel documento e non può essere scisso.
È valido il possesso vale titolo in buona fede.
Può succedere che la titolarità del titolo di credito ed il suo possesso non coincidano; vale che il possessore di un titolo ha
diritto alla prestazione in esso indicata.
Letteralità
Letteralità: ciò che risulta dal titolo è tutto ciò che si può legittimamente pretendere.
Il contenuto del diritto di credito è esattamente quello che risulta dal tenore letterale del titolo che lo incorpora.
Titoli a letteralità completa (cambiale), che riportano l’intero contenuto del diritto; titoli a letteralità incompleta (azioni),
che richiamano in modo diretto o indiretto altri documenti che meglio specificano il contenuto del diritto.
135
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Autonomia
Chi acquista un titolo di credito acquista a titolo originario.
Ogni volta che il titolo viene trasferito l’acquirente diviene titolare di un diritto caratterizzato dalla autonomia rispetto al
diritto di tutti i suoi predecessori.
136
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Ammortamento
Il titolo smarrito, sottratto o distrutto viene privato della sua efficacia, ed in capo all’ex possessore viene ricostituita la
legittimazione ad esigere la prestazione dal debitore.
NB: potrebbe essere che il titolo potrebbe circolare tra acquirenti in buona fede.
L’ex possessore deve dirlo al presidente del tribunale che pronuncia un decreto di ammortamento e notificarlo al debitore
(così che non paghi al terzo).
Se in 30 giorni non si presenta l’ex possessore può pretendere il pagamento (procedura di ammortamento).
NB: non è permesso per i titoli al portatore.
Titoli atipici
E’ possibile emettere titoli atipici che lasciano spazio all’autonomia privata.
Tuttavia l’emissione deve essere espressamente prevista dalla legge.
Vi è un vincolo per evitare la creazione di una moneta parallela.
137
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Cambiale in bianco
Cambiale in bianco: al momento dell’emissione è sufficiente che il documento contenga la denominazione di cambiale e la
sottoscrizione del traente, potendo gli altri elementi essere inseriti in un secondo tempo.
NB: in caso venga riempita violando gli accordi ci può essere l’eccezione di abusivo riempimento.
Vi è la decadenza di 3 anni.
138
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Girata
La cambiale circola mediante girata, che non può essere condizionata.
Può essere piena o in bianco; ma NON parziale.
Si rendono i giranti responsabili nei confronti dei giratari, quindi più la cambiale gira più si rafforza il credito.
Il girante può apporre una diversa clausola con cui vieta una successiva girata.
Una girata successiva al protesto o alla scadenza produce anch’essa gli effetti di una cessione ordinaria.
Avallo
L’obbligazione cambiaria può essere garantita con una particolare garanzia personale denominata avallo.
L’avallo produce un’obbligazione di garanzia che ha natura di obbligazione cambiaria.
L’avallante risulta obbligato in solido con l’avallato, con il pagamento l’avallante acquista i diritti inerenti la cambiale nei
confronti dell’avallato e coloro che sono obbligati cambialmente verso quest’ultimo.
139
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Azione cambiaria diretta (si agisce nei confronti degli obbligati principali) e azione cambiaria di regresso.
Prima di procedere all’azione si deve sollevare il protesto: è un atto pubblico che viene redatto da un notaio con il quale si
constata in forma solenne il rifiuto del pagamento.
Fatto questo, si può procedere verso gli obbligati di regresso: quando questi avranno pagato potranno rivalersi sugli obbligati
a lui precedenti.
L’azione cambiaria si prescrive in 3 anni.
Azioni extracambiarie
Azione causale: basata sul rapporto sottostante l’emissione o alla trasmissione della cambiale; quest’azione è subordinata a
determinate condizioni, finalizzate ad impedire che l’obbligato si trovi nell’impossibilità di esercitare l’azione di regresso.
Requisiti:
- E’ stato elevato il protesto.
- Il portatore ha offerto la restituzione del titolo e l’ha depositata presso la cancelleria.
- Il portatore abbia compiuto le formalità necessarie per conservare le azioni di regresso.
Quest’azione causale permette di ricorrere all’azione di ingiusto arricchimento.
Cambiale finanziaria
Sono titoli emessi in serie da società che si trovano in possesso di determinati requisiti e che abbiano necessità di
finanziamento a breve termine.
Sono sottoposti ad una particolare regolamentazione.
Assegno bancario
Ha la stessa struttura della cambiale tratta: il sottoscrittore ordina ad una banca di pagare una certa somma a favore di un
determinato soggetto.
Il trattario è una banca che stipula con il proprio cliente una convenzione di assegno.
L’assegno bancario può essere all’ordine o al portatore.
NB: se sono maggiori a 1000 euro devono recare l’indicazione del nome del beneficiario.
Deve esistere un rapporto di provvista tra banca e traente.
Se non esiste la provvista (ovvero non ci sono fondi), l’assegno è a vuoto, ma il portatore può agire contro il traente e i giranti.
L’assegno bancario è per sua natura pagabile a vista ed ogni disposizione contraria si ha per non scritta.
140
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
NB: esistono gli assegni postdatati (non legittimi), trasformandolo in un effettivo mezzo di credito, senza pagare il bollo;
infatti sono ugualmente pagabili anche il giorno stesso di emissione.
La banca trattaria NON può non accettare l’assegno; l’obbligazione è extracartolare e deriva dalla convenzione di assegno.
L’assegno bancario è destinato ad una circolazione di breve durata, se la girata è all’ordine.
Però vi è un breve termine per il pagamento; tuttavia la banca in genere paga anche dopo che sia trascorso tale termine a
meno che non abbia dato ordine di non pagare.
Altre clausole:
a) Assegno non trasferibile: può essere pagato solo al prenditore o accreditato sul conto corrente.
b) Assegno sbarrato: può essere pagato solo ad un banchiere o ad un cliente della banca trattaria.
c) Assegno da accreditare: non è pagabile in contanti, ma solo tramite accredito dell’importo sul conto del
presentatore.
Assegno circolare
Assegno circolare: titolo all’ordine che contiene la promessa incondizionata di una banca di pagare a vista una somma
determinata.
L’assegno può essere emesso unicamente per le somme che la banca abbia disponibili al momento dell’emissione.
Normalmente viene rilasciato da una banca su richiesta di un cliente.
E’ più facilmente accettato rispetto al bancario, poiché sono praticamente nulli i rischi di non ottenere il pagamento, in
quanto l’obbligato è una banca.
141
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 30:
L’Illecito Civile
Sezione quarta: l’illecito civile.
Fonti di responsabilità
Illecito civile: atto o fatto lesivo di un interesse protetto da una norma giuridica e dal quale derivi un pregiudizio per il
soggetto leso.
E’ la fonte primaria di responsabilità per danni.
142
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
143
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Causa di giustificazione: gli interessi più sicuramente protetti cedono di fronte all’esistenza di tale causa (EX: legittima
difesa, stato di necessità).
Legittima difesa: quando il comportamento lesivo è tenuto per difendere sé o altri da un’aggressione obiettivamente ingiusta;
il pericolo deve essere attuale e la reazione proporzionata.
Stato di necessità: il comportamento lesivo è l’unico modo di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla
persona.
Nesso causale
Il danno deve essere stato cagionato dal fatto illecito; si richiede un nesso di causalità tra illecito e pregiudizio.
Causalità adeguata: si considerano provocati solo quei danni che possano considerarsi conseguenze dell’illiceità secondo
una valutazione dei rapporti tra cause ed effetti condotta in base al criterio di ciò che normalmente accade.
Regime di solidarietà nel debito: il danneggiato può chiedere l’intero ad entrambi e il carico di responsabilità si distribuirà
tra i responsabili nella misura determinata dalla gravità della rispettiva colpa e delle conseguenze derivate.
Responsabilità oggettiva
Vi sono altri criteri di imputazione oltre a proprio comportamento.
Ad esempio alcune norme rendono irrilevante la colpa e realizzano una responsabilità oggettiva.
Per imporre ad un soggetto la responsabilità oggettiva di un danno in base a un suo rapporto con l’autore dell’illecito, o in
base al fatto che svolge un’attività, o in base al controllo che ha di certi beni, è necessaria una previsione legale: fuori dalla
clausola generale si cade in un sistema di casi tipici.
Anziché il criterio della colpa si usa quello del rischio: supporta il rischio dei danni che possono derivare da ciò che fa.
144
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Responsabilità del datore di lavoro: danni arrecati dal fatto illecito dei loro commessi nell’esercizio delle incombenze a cui
sono adibiti.
Attività pericolose: deve risarcire i danni che ne derivino, a meno che non provi di aver adottato tutte le misure idonee ad
evitare il danno.
Anche il danno da animali e da cose in custodia.
Rovina dell’edificio legato alla proprietà.
Circolazione dei veicoli è in carico al conduttore; ma solidalmente al proprietario poiché è legato all’uso del veicolo (a meno
che provi la sua non volontà).
Danni provocati da prodotti difettosi causano anch’essi responsabilità oggettiva del produttore, ora è contenuta nel codice
del consumo.
Responsabilità del produttore per morte, lesioni dell’integrità fisica, distruzione o deterioramento di cosa diversa dal
prodotto stesso (il danno deve essere maggiore di 387 euro).
Può liberarsi provando:
- Circostanze che escludono il nesso di causalità (non aver messo in circolazione il prodotto o che il difetto non
esisteva quando è stato messo in circolazione).
- Che il difetto è dovuto all’osservanza di una norma imperativa o di un provvedimento vincolante.
- Che lo stato delle conoscenze scientifiche e tecniche non permetteva di considerare il prodotto come difettoso.
Se non si individua il produttore, il rischio è assunto dal distributore, se non comunica al danneggiato entro tre mesi l’identità
e il domicilio del produttore.
Danno
Danno: si usa sia per definire la fattispecie (chi cagiona un danno ingiusto), sia nel prescrivere la conseguenza (deve risarcire
il danno).
Nel linguaggio giuridico, danno:
a) Come equivalente a lesione di un interesse.
b) Nel senso più ristretto di pregiudizio (patrimoniale o morale) derivante dalla lesione di un interesse.
Si stabiliscono i criteri di valutazione del danno, nei quali il danno è considerato come perdita o mancato guadagno (come
pregiudizio economico).
Danno non patrimoniale (concezione tradizionale): si è sempre inteso il danno morale (cioè la sofferenza psicofisica subita
dalla vittima del reato); il risarcimento avrebbe funzione di compenso del dolore subito.
Basi della concezione tradizionale del danno:
a) Carattere normale del danno risarcibile è la patrimonialità (il danno è il danno patrimoniale, che consiste in un
pregiudizio economico).
145
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
b) L’interesse leso non ha carattere patrimoniale, ma è necessario che la lesione abbia conseguenze negative di ordine
patrimoniale.
c) Queste conseguenze si concretano con le differenze tra lo stato patrimoniale del soggetto leso prima e dopo l’illecito
(perdita e mancato guadagno).
d) Nel caso in cui l‘illecito costituisca fattispecie di reato, è risarcibile il danno non patrimoniale, inteso come danno
morale soggettivo.
Poi la situazione è cambiata, perché tale sistema NON permetteva un’efficace riparazione di tutte le lesioni agli interessi
protetti.
Danno biologico: lesione dell’integrità fisica o psichica in sé e per sé considerata, indipendentemente dalle conseguenze
economiche.
E’ andato poi affermarsi anche un altro tipo di danno, il danno esistenziale: quel pregiudizio che ostacola le attività
realizzatrici della persona umana.
La Cassazione ha espresso che il danno non patrimoniale si può risarcire – oltre nei casi previsti dalla legge – ogni volta che
il danno sia conseguenza di diritti inviolabili della persona umana.
a) Quando il fatto illecito costituisce reato (è il più importante dei casi previsti dalla legge) è possibile il risarcimento
del danno patrimoniale.
b) Al di fuori dei casi previsti dalla legge, il risarcimento deve essere ammesso in ogni caso di lesione di diritti inviolabili
della persona riconosciuti dalla costituzione.
c) Per danno non patrimoniale non deve intendersi solo il danno morale soggettivo, ma ogni conseguenza non
patrimoniale del fatto.
d) Si tratta di danni-conseguenza e non di danni-evento (danno non patrimoniale da reato, danno biologico, danni
da lesione di diritti inviolabili), quindi deve esserne fornita la prova.
NB: ciò vale anche per le obbligazioni, in caso di lesione di un diritto inviolabile.
Danno ambientale: qualsiasi deterioramento significativo e misurabile, diretto o indiretto, di una risorsa naturale o
dell’utilità assicurata da quest’ultima.
Ha legittimazione ad agire il ministero dell’ambiente; vi è il risarcimento in forma specifica e in subordine per equivalente.
Inoltre ci sono le misure di riparazione previste dalla legge che l’autore deve fare.
Vi è responsabilità oggettiva di chi esercita attività elencate nella legge e coloro che lo producono rispondono solo per dolo
o colpa.
Risarcimento
Funzione principale della responsabilità: riparare il danno; tende a cancellare le conseguenze dell’illecito.
Forme di riparazione del danno:
1. Risarcimento per equivalente: somma di denaro tale da riparare il pregiudizio.
2. Risarcimento in forma specifica: ripristinare la situazione così come sarebbe se l’illecito non si fosse verificato.
Criteri di valutazione del danno:
- Regola base che prevede la risarcibilità delle perdite e del mancato guadagno.
- Valutazione equitativa quando non si può stimare un preciso ammontare.
- Ha rilevanza la condotta del danneggiato, che abbia concorso con sua colpa o che non abbia usato diligenza.
NB: se manca il dolo il risarcimento è limitato ai danni prevedibili, altrimenti a danni prevedibili e imprevedibili.
Il danno non patrimoniale deve essere allegato e provato; l’ammontare del danno biologico si determina sulla base di criteri
standard (sistema tabellare per l’invalidità).
Tuttavia il ricorso a criteri standard non deve escludere la personalizzazione del danno in ragione della peculiarità del caso
concreto.
Sulla base di questi criteri avviene la liquidazione del risarcimento, che può essere convenzionale (per accordo delle parti) o
giudiziale (per sentenza).
146
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Il suo effetto è di mutare la natura del debito del danneggiante, il debito nascente con l’illecito è un debito di valore, anche
se destinato a esprimersi in termini monetari.
Solo con la liquidazione diviene un debito di valuta soggetto al principio nominalistico.
Risarcimento in forma specifica, due sottospecie:
a) La vera e propria reintegrazione in forma specifica (materiale ripristino dello stato di cose alterato dall’illecito
oppure forme diverse di riparazione in forma specifica).
b) Risarcimento pecuniario in forma specifica (consiste nel pagamento di una somma di denaro corrispondente alla
somma necessaria a ripristinare la situazione precedente).
Il danneggiato stesso ha la possibilità di chiedere la valutazione equitativa o la forma specifica; salvo che il giudice non
disponga che la reintegrazione sia troppo onerosa.
Riparazione pecuniaria nel caso di diffamazione: il danneggiato può ottenere oltre al risarcimento dei danni non
patrimoniali e morali può richiedere una somma a titolo di riparazione, commisurata all’entità dell’offesa.
Danni esemplari: sanzione per il danneggiante e di mezzo di dissuasione a ripetere la lesione e per altri compierla.
Indennità (a proposito del danno provocato da un incapace di intendere o volere): prestazione che ha lo scopo di compensare
il pregiudizio patrimoniale sofferto dal danneggiato, ma non deve corrispondere esattamente al danno subito.
147
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 31:
Imprenditore e
Impresa
Parte quinta: i protagonisti della vita economica.
Sezione prima: l’imprenditore.
148
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Piccolo imprenditore
Disciplina a favore dell’impresa artigiana, sotto il profilo civilistico, previdenziale, creditizio o tributario.
Artigiano: attività organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia.
E’ dunque necessario esercitare in prima persona l’attività imprenditoriale e l’attività personale/famigliare deve essere
prevalente.
Caratteristiche:
- Non è soggetto all’obbligo d’iscrizione nel registro delle imprese.
- E’ esonerato dalla tenuta dei libri obbligatori e dalle altre scritture contabili richieste dalla natura e dalle dimensioni
d’impresa.
Impresa famigliare
Può accadere che i familiari di un imprenditore prestino continuativamente e di fatto la loro attività lavorativa nell’ambito
della sua impresa.
Riconosce a questi familiari una serie di diritti: diritti al mantenimento, al partecipare agli utili e agli incrementi, in
proporzione al lavoro prestato.
Le decisioni strategiche dovranno essere adottate con il consenso della maggioranza dei familiari.
149
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 32:
I Beni dell’
Imprenditore
Azienda
Azienda come universitas: complesso dei beni organizzato dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa.
Beni aziendali: l’appartenenza del bene all’azienda non dipende dal fatto che sia o non sia di proprietà dell’imprenditore,
ma dalla sua destinazione economica, dall’oggettiva utilizzazione per l’esercizio dell’impresa.
Nel caso di cessione dell’azienda in queste ipotesi sono potenzialmente in conflitto le ragioni della proprietà e quelle
dell’impresa.
La disciplina è di favore dell’impresa: deroga alle disposizioni di carattere generale.
La specialità della disciplina attiene ai profili che seguono:
- Cessione dei contratti: nei contratti a prestazioni corrispettive la cessione è subordinata al consenso sia del cedente
che del ceduto; nel caso di cessione dei contratti stipulati per l’esercizio dell’azienda, invece il cessionario subentra
automaticamente nel contratto.
- Cessione dei crediti: ha effetto dal momento dell’iscrizione del trasferimento nel registro delle imprese anche in
mancanza di notifica al debitore o di sua accettazione.
- Successione nel debito: è sempre richiesto il consenso del creditore ceduto.
L’imprenditore è libero di vendere l’azienda oppure separatamente i singoli cespiti rientranti nel complesso aziendale.
Divieto di concorrenza: a tutela dell’acquirente dell’azione a carico dell’imprenditore cedente, per una durata massima di
cinque anni.
Il contratto di cessione dell’azienda deve essere provato per iscritto.
150
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
151
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Tutela delle opere d’ingegno: attiene alla qualità di autore, coesiste con i diritti sui beni immateriali, sotto la specie di
proprietà intellettuale.
Diritto d’autore: opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alle scienze, alla letteratura, alla musica, alle arti
figurative, etc. qualunque nel sia il modo o la forma.
Il diritto si acquista a titolo originario con la creazione.
L’autore ha il diritto morale alla paternità dell’opera (imprescrittibile, inalienabile, irrinunciabile) e un diritto di inedito
(diritto di vietare la pubblicazione dell’opera o di ritirarla dal commercio.
NB: il diritto morale non si trasmette, quello di tutela si.
Nelle opere collettive è più complesso, il diritto morale spetta congiuntamente, e diritto d’autore spetta di regola a chi
organizza o dirige.
Diritto patrimoniale d’autore: consiste nel diritto esclusivo a pubblicare l’opera e ad utilizzarla economicamente nei modi
consentiti dalla natura dell’opera.
Questo diritto è commerciabile, la durata è stata elevata a 70 anni dopo la morte dell’autore.
Software: vi è il diritto d’autore. Il diritto di sfruttamento invece è fissato per tutta la vita dell’autore e per i 5 anni successivi
la morte; se è una persona giuridica è per 50 anni dal primo utilizzo.
Le idee non possono essere tutelate (anche se sono utili e suscettibili di essere sfruttate economicamente).
152
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 33:
La Concorrenza
Libertà di concorrenza
Libera iniziativa e libera concorrenza si sovrappongono, poiché vi è il sistema della costituzione e della libertà di concorrenza.
Concorrenza: presenza sul mercato di diversi operatori in competizione tra loro.
Vi sono talvolta limiti incisivi all’iniziativa economica privata, che possono essere insiti o prevedere l’introduzione di divieti
legali.
EX: i cartelli sono vietati, perché rendono più oneroso l’ingresso sul mercato.
Legislazione antitrust: simili pattuizione sono nulle a tutti gli effetti; anche le intese, gli abusi di posizione dominante e la
concentrazione di imprese che hanno per oggetto o per effetto impedire, restringere o falsare in maniera consistente il gioco
della concorrenza.
Abuso di posizione dominante: imposizione di esclusiva ai supermercati ad esempio.
Concentrazione: vieta la fusione di imprese che avrebbero il controllo del 75%.
Talvolta vi è il monopolio legale, con conseguente obbligo di contrarre osservando la parità di trattamento tra tutti i
consumatori o utenti.
Concorrenza sleale
Il dettato costituzionale sancisce il rilievo pubblicistico della tutela dei beni della libera iniziativa economica e della libera
concorrenza.
Gli imprenditori possono liberamente stipulare patti di non concorrenza.
La competizione può essere agguerrita, ma deve essere corretta e leale.
Concorrenza sleale: sono vietati certi comportamenti dei quali si avvale un imprenditore per affermarsi sul mercato o per
sottrarre clientela ai propri concorrenti.
Tre categorie:
153
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
- Quelli idonei a produrre confusione tra i nomi o segni distintivi utilizzati dall’imprenditore e i nomi o i segni
distintivi legittimamente usati da altri e tra i propri prodotti e la propria attività e quella di un concorrente.
- Gli atti di denigrazione, ovvero di diffusione di notizie o apprezzamenti sui prodotti o sull’attività di un concorrente
idonei a determinarne il discredito (EX: pubblicità negativa).
- Ogni altro mezzo non conforme ai principi della correttezza professionale in quanto idoneo a danneggiare l’altrui
azienda. EX: storno dei dipendenti altrui.
- La legge presume la colpa una volta che siano stati accertati gli atti di concorrenza sleale.
Azioni: inibitorie, rimozione.
Pubblicità commerciale
Problema della pubblicità su due fronti: tutela della concorrenza e correttezza verso i destinatari.
La pubblicità deve essere palese, veritiera e corretta.
E’ vietata la pubblicità ingannevole.
Bisogna distinguere tra l’aspetto in cui la pubblicità dichiara oggettive e riscontrabili qualità del prodotto e gli aspetti di
lusinga che rimangono accettati.
La pubblicità comparativa è lecita quando presenta determinati requisiti, come il fatto che il confronto verta su
caratteristiche essenziali, pertinenti, verificabili e rappresentative dei beni o servizi di chi fa pubblicità e dei suoi concorrenti.
Tutela della concorrenza nei rapporti tra imprenditori su pubblicità: si considera come atto di concorrenza sleale.
Vi è anche la tutela del consumatore: i beni devono presentare le qualità e le prestazioni abituali di un bene dello stesso tipo
che il consumatore può ragionevolmente aspettarsi, tenuto conto della natura del bene e delle dichiarazioni pubbliche sulle
caratteristiche specifiche, in particolare nella pubblicità ed etichettatura.
Dunque se vi è pubblicità ingannevole c’è un difetto di conformità.
154
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 34:
Le Società in Generale
155
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Scopo di lucro
Le società perseguono uno scopo di lucro: svolgono attività economica al fine di produrre utili, per poi distribuirli tra soci.
Lo scopo lucrativo distingue le società dagli enti che non hanno finalità di profitto (associazioni e fondazioni).
NB: l’impresa collettiva può comunque essere NON societaria (EX: associazioni non profit che si sostengono offrendo
beni/servizi).
Patto leonino: patto con il quale un socio è sempre escluso da ogni utile o perdita; è vietato (società di persone).
Nelle SPA sarà l’assemblea a deliberare se e in quale misura distribuire gli utili.
Società e comunione
Nella comunione i partecipanti si propongono uno scopo di godimento e non di lucro.
Dalla comunione NON nasce un’organizzazione autonoma rispetto ai soggetti che partecipano al gruppo (diritti e obblighi
continuano a fare capo ai singoli).
156
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
157
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Associazione in partecipazione
I soggetti possono scegliere altre forme di collaborazione economica che non rientrano nello schema della società.
Oggetto dell’associazione in partecipazione: un soggetto fornisce apporto all’impresa, l’imprenditore promette in
contropartita una determinata quota di utili.
L’associante attribuisce all’associato una partecipazione agli utili della sua impresa o di uno o più affari verso il corrispettivo
di un determinato apporto.
E’ un contratto di scambio.
L’associato partecipa anche alle perdite derivanti dall’impresa nella stessa misura in cui partecipa agli utili, e nei limiti del
suo apporto.
NB: i terzi acquistano diritti ed assumono obbligazioni solo nei confronti dell’associante.
Joint Venture
Contratto atipico di collaborazione: le parti si accordano per realizzare, ciascuna con i propri mezzi, un’opera normalmente
di grandi dimensioni oppure complessa, che esige per essere realizzata l’integrazione verticale od orizzontale di diverse
competenze ed economie; senza dar vita ad una società.
Si dice anche associazione temporanea di imprese, rimangono autonome l’una all’altra.
Si intende anche per l’esecuzione di grandi opere pubbliche. Ciascun imprenditore risponderà verso il committente in solido
con gli altri coventurers per l’adempimento dell’intero appalto.
G.E.I.E.
Gruppo Europeo di Interesse Economico: organizzazione che nasce da un contratto stipulato tra imprenditori o tra liberi
professionisti che esercitino la propria attività in uno dei paesi dell’UE al fine di sviluppare la propria attività o migliorarne
i risultati.
L’organizzazione in sé è non profit, però ciascun membro può svolgere attività lucrativa.
Funzione: agevolare, estendere, migliorare i risultati dell’attività economica degli aderenti.
Contratti di rete
Contratti di rete: più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità
innovativa e la propria competitività sul mercato e a tal fine si obbligano a collaborare in forme e in ambiti predeterminati
attinenti all’esercizio delle proprie imprese ovvero a scambiarsi informazioni o prestazione di qualsiasi natura o ad esercitare
in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa.
Bisogna soddisfare specifici requisiti nell’atto di costituzione: indicazione di obiettivi strategici e innalzamento capacità
competitiva dei partecipanti, enunciazione dei diritti e obblighi di ciascun partecipante.
Si può prevedere la nascita di un fondo patrimoniale comune e di un organo.
Può essere dotata di soggettività giuridica.
158
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 35:
Le Società di Persone
Infatti il contratto può anche essere concluso oralmente o tacitamente, come nel caso di persone che si comportano come
soci (società di fatto), oppure si ha una società occulta (quando ci si accorda nascostamente).
E’ unicamente prevista una forma di pubblicità-notizia attraverso l’iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese.
La disciplina della SS si applica anche - per espresso rinvio - alle altre due società di persone; salvo disposizioni particolari.
NB: nel caso in cui SNC o SAS siano irregolari (non iscritte nel registro delle imprese), la disciplina della SS si applica
integralmente.
159
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
160
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Ragione sociale: deve indicare il nome (prenome e cognome) di uno dei soci e il tipo di rapporto sociale (s.n.c.).
Le società commerciali devono iscriversi nel registro delle imprese e bisogna depositare l’atto costitutivo (che indichi anche
amministratori e rappresentanti della società).
Società irregolare: se NON è iscritta nel registro, si applicano le regole della SS.
Tutti i soci rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali; il patto contrario (a differenza delle SS)
non ha effetto nei confronti di terzi.
NB: tale patto può avere rilevanza interna, quindi se qualcuno internamente ha responsabilità limitata, può rivalersi sugli
altri.
Beneficio di escussione: qui a differenza della SS, la procedura è automatica, ovvero prima si soddisfano con il patrimonio
della società, poi con quello degli altri.
Diritti dei creditori particolare: non possono chiedere la liquidazione della quota, a differenza della SS.
Cause particolari di scioglimento: si scioglie in caso di dichiarazione di fallimento; il rapporto col singolo si soglie in caso in
cui il socio abbia esercitato un’attività concorrente.
161
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 36:
Le Società di Capitali
162
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Azioni
L’ammontare del capitale sociale è suddiviso in un certo numero di frazione, rappresentate ciascuna da un documento, che
è chiamato azione.
Le azioni devono essere di uguale valore.
Azioni: titoli di credito di partecipazione che incorporano i diritti connessi alla qualità o status di socio e sono trasferibili
secondo le regole che governano la circolazione dei titoli di credito.
Le azioni devono essere nominative; possono essere al portatore solo le azioni di risparmio emesse da SPA quotate.
Principio della nominatività: le azioni devono essere intestate al nome di un soggetto che ne è titolare, tale nome risulta
anche nel libro soci della società.
Esistono categorie speciali di azioni:
1. Azioni privilegiate: danno un diritto di preferenza e priorità, sia in sede di ripartizione di utili, sia di rimborso al
momento dello scioglimento della società; tuttavia tali azioni possono comportare limitazioni nel diritto di voto.
2. Azioni di risparmio: le possono emettere solo le SPA quotate, sono prive di diritto di voto, dotate di particolari
privilegi di natura patrimoniale.
3. Azioni a voto plurimo: massimo 3 voti per azione.
163
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
1. Assemblea ordinaria (che assume ruoli distinti se abbiano scelto o meno il sistema dualistico):
a) NO sistema dualistico: approva il bilancio, nomina e revoca gli amministratori e i sindaci, ne determina il
compenso, nomina il soggetto cui è demandata la revisione contabile, delibera sulla responsabilità di amministratori
e sindaci.
b) Sistema dualistico: nomina e revoca i consiglieri di sorveglianza, ne determina il compenso, delibera sulle loro
responsabilità e nomina il soggetto cui è demandata la revisione contabile. La revisione del bilancio spetta al
consiglio di sorveglianza che spetta pure i componenti dell’organo amministrativo che prende il nome di consiglio
di gestione.
2. Assemblea straordinaria: delibera su affari straordinarie, come le modificazioni dell’atto costitutivo o la nomina e
la determinazione dei poteri dei liquidatori.
NB: esistono anche le assemblee speciali (quelle che riuniscono i portatori di particolari categorie di azioni), che sono
sottoposte alle regole dell’assemblea straordinaria.
Deliberazioni dell’assemblea: devono essere adottate da tanti soci che rappresentino la maggioranza prescritta dalla legge o
dallo statuto della società.
Tali delibere possono essere assunte in violazione di norme legali o statutarie (la legge gradua la sanzione in base alla gravità
e alla natura, annullabilità o nullità).
Annullabilità: se non sono prese in conformità della legge o dell’atto costitutivo (numero di voti insufficiente rispetto alla
maggioranza richiesta), purché l’impugnazione venga esercitata entro 90 giorni dalla delibera (possono impugnarla
amministratori, consiglio di sorveglianza, collegio sindacali e i soci assenti o dissenzienti, che devono avere o l’1 per mille
delle quotate o il 5% delle non quotate.
Si annullano anche per conflitto di interessi con la società:
1. Qualora possa recare danno alla società.
2. Qualora il voto del socio in conflitto sia stato determinante per raggiungere la maggioranza.
Nullità: quando sono vulnerati interessi generali che trascendono quelli dei soci o di gruppi di soci, come illiceità o
impossibilità dell’oggetto, oppure deliberazioni adottate in assenza di una convocazione dell’assemblea. Si prescrive in 3
anni e può essere esercitata da chiunque vi abbia interesse.
Amministratori
Agli amministratori spetta la vera e propria gestione d’impresa sociale; possiedono tutto il potere fino a che l’assemblea non
lo revoca (solo per giusta causa o con azione di responsabilità).
Tre sistemi di amministrazione (introdotti nel 2003):
- Tradizionale: amministratore unico o CdA eletti dall’assemblea dei soci.
- Dualistico: l’assemblea dei soci elegge il consiglio di sorveglianza (che sorveglia sull’amministrazione), che a sua volta
nomina il consiglio di gestione (che amministra).
- Monistico: l’assemblea dei soci nomina il CdA, il quale nel suo seno individua i componenti del comitato per il
controllo della gestione (che sarebbe come il collegio sindacale).
La legge e l’atto costitutivo impongono agli amministratori una serie di obblighi la cui violazione determina a loro carico
una responsabilità e quindi un obbligo di risarcire i danni.
Come in caso di conflitto di interessi, di concorrenza, di compiere operazioni diverse da quelle esclusivamente finalizzate
all’integrità del patrimonio sociale in caso di scioglimento della società stessa.
Inoltre tutti gli amministratori sono responsabili delle decisioni degli altri.
L’azione di responsabilità è deliberata dall’assemblea, dai soci con una certa quota di capitale o dal collegio sindacale a
maggioranza di 2/3.
Gli amministratori rispondono verso i creditori sociali per l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione
dell’integrità del patrimonio sociale; l’azione di responsabilità può essere proposta dai creditori sociali solo quando il
patrimonio sociale risulta insufficiente al soddisfacimento dei crediti.
164
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Obbligazioni
Sono uno strumento alternativo di finanziamento.
Le obbligazioni incorporano il diritto alla restituzione del capitale rimborsato (salvo fallimento della società) e agli interessi
(che costituiscono un rendimento minimo fisso).
Le obbligazioni hanno le caratteristiche di un vero e proprio titolo di credito, infatti è in generale soggetto alle regole proprie
di questo istituto.
Le obbligazioni sono facilmente trasferibili e quotabili sul mercato.
Limiti all’emissione: la società può emettere obbligazioni (nominative o al portatore) per somma complessivamente non
eccedente il doppio del capitale sociale, della riserva legale e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato.
NB: si considerano anche relative garanzie e non si può ridurre il capitale sociale se non in proporzione alle obbligazioni.
Assemblea degli obbligazionisti: si riunisce per deliberare su alcune materie, come la nomina e la revoca del rappresentante
degli obbligazionisti e le modificazioni delle condizioni del prestito.
Obbligazioni convertibili: devono essere offerte in opzione agli azionisti secondo i principi che valgono in genere per gli
aumenti di capitale.
Bilancio
Ogni anno alla chiusura dell’esercizio sociale deve essere redatto il bilancio.
165
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito da SP, CE e nota integrativa. Deve essere redatto con
chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato
economico dell’esercizio.
SP: consistenza del patrimonio della società, nell’attivo il valore dei beni sociali, nel passivo i debiti.
Attivo: crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, immobilizzazioni, attivo circolante.
Passivo: debiti, capitale sociale, riserve.
CE: tutte le spese sostenute e tutti i ricavi incassati durante l’anno.
NI: informazioni sulle voci degli altri documenti contabili, ovvero spiegare il bilancio.
Principi di redazione: verità, chiarezza, prudenza (EX: le immobilizzazioni non possono essere iscritte per un valore
superiore al prezzo di costo).
Il bilancio deve essere corredato da una relazione degli amministratori, che contenga un’analisi fedele, equilibrata ed
esauriente della situazione della società, dell’andamento e del risultato della gestione.
Una volta completo, si comunica al collegio sindacale e al revisore per eventuali correzioni/osservazioni/proposte, poi si
presentano all’organo sociale per l’approvazione (entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio), successivamente si deposita
presso il registro delle imprese.
NB: l’invalidità può essere fatta valere dai soci assenti o dissenzienti.
Si possono distribuire utili ai soci, tuttavia il 5% degli utili deve essere accantonato come riserva legale finché non abbia
raggiunto il 20% del capitale sociale. Inoltre lo statuto può prevedere anche una riserva statutaria; esistono anche riserve
facoltative che i soci possono decidere di accantonare.
Bilancio in forma abbreviata: per chi non abbia superato due delle tre soglie dimensionali.
Il bilancio delle SPA deve essere controllato anche da un soggetto esterno alla società (revisore legale o società di revisione
legale). In caso non siano quotate può farlo anche il collegio sindacale.
Questo revisore controlla anche in corso dell’esercizio la regolare tenuta della contabilità.
Tali soggetti possono richiedere notizie e informazioni, avendo diritto di ottenere dagli amministratori documenti e potendo
procedere all’esame delle documentazioni.
Nelle società quotate, in caso di giudizio negativo o dichiarazione di impossibilità di esprimere un giudizio (o altro come
credere che stia per fallire o che non riesca a continuare l’attività), i revisori devono informare tempestivamente la CONSOB.
NB: in caso di giudizio senza rilievi, la delibera può essere impugnata dal 5% dei sci o dalla CONSOB.
Le società di capitali che controllano altre società devono redigere un bilancio consolidato del gruppo.
166
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Gruppi di società
Gruppi di società: quadro imprenditoriale unitario, unite e coordinate da un punto di vista economico, mentre sotto quello
giuridico sono autonome.
Le società che esercitano attività di direzione e coordinamento di altre società sono direttamente responsabili nei confronti
dei soci di queste per pregiudizio arrecato alla reddittività e al valore della partecipazione sociale, nonché dei creditori sociali.
Vi è in genere una società capogruppo (holding) che possiede una percentuale delle azioni delle società ad essa collegate.
Società controllate, se:
1. Si dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell’assemblea ordinaria.
2. Dispone di voti sufficienti per esercitare un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria.
3. Sono sotto l’influenza per effetto di particolari vincoli contrattuali con essa (EX: vendita esclusiva).
Società collegate: si esercita un’influenza notevole, almeno il 20% dei voti, 10% se quotata.
167
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
168
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 37:
Le Società
Mutualistiche e i
Consorzi
Società cooperative
I consumatori o gli utenti di beni e servizi interessati a risparmiare possono costituire tra loro una società (definita
cooperativa) che produce essa stessa quei beni o servizi, fornendoli ai soci a un prezzo inferiore al loro prezzo corrente
mercato, perché non è inclusa la quota di profitto dell’intermediario.
Oggetto: risparmio di spesa.
Cooperative di consumo: acquistano all’ingrosso generi alimentari e li rivendono al dettaglio ai soci, fornendoli a prezzi
inferiori.
Cooperative edilizie di abitazione: evitano l’intermediazione dello speculatore edilizio.
Hanno uno scopo non lucrativo ma mutualistico; hanno una funzione sociale.
Il socio non stipula solamente il contratto sociale, ma conclude successivamente altri contratti per assicurarsi quei benefici.
Ci sono anche strutture più complesse di cooperazione, con due categorie di soci: soci sovventori (soci finanziatori che
conferiscono capitale e si distribuiscono l’utile) e i possessori di azioni di partecipazione cooperativa (azioni di risparmio
delle SPA, prive del voto ma si privilegiano negli utili, nel rimborso e possono essere al portatore).
La legge non impedisce che le cooperative svolgano pure attività produttive nei confronti di terzi, realizzando entro limiti
legali una ripartizione degli utili.
169
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Mutue assicuratrici
Società cooperativa che ha lo scopo di consentire ai soci esposti ad un medesimo tipo di rischio di assicurarsi a condizioni
particolarmente favorevoli.
I soci sono in quanto tali anche assicurati, senza necessità di ulteriori contratti. Non si può acquistare la qualità di socio se
non assicurandosi presso la società.
È prevista la categoria di soci sovventori, che non sono assicurati ma sono soggetti che versano un conferimento che forma
un fondo di garanzia (si remunera con la distribuzione degli utili).
La disciplina è quella delle cooperative.
170
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
171
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 38:
Enti Non Profit
Associazioni riconosciute
Associazioni riconosciute: contratto associativo con il quale più persone si obbligano reciprocamente a perseguire un fine
diverso da quello di lucro, costituendo un’organizzazione con un fine non profit.
Deve avere la forma di atto pubblico, deve prevede un organo di indirizzo e un organo di amministrazione.
Assemblea: organo di indirizzo governata con il metodo della collegialità (è validamente costituita quando tutti gli aventi
diritti sono stati posti in grado di intervenire alla riunione) e dal principio di maggioranza.
Talvolta ci può essere un quorum costitutivo, in genere le delibere sono validamente assunte con la maggioranza.
L’assemblea è sovrana: nomina e revoca gli amministratori, può deliberare ogni modifica dell’atto e sciogliere l’associazione
o modificarne i fini.
Consiglio di amministrazione: delibere dell’assemblea e governa il patrimonio e l’attività dell’associazione.
La presenza di questi elementi permette all’associazione di ricevere il riconoscimento, acquistando personalità giuridica
(responsabilità limitata).
Il codice prevede un controllo pubblico in tutti i momenti essenziali della loro esistenza.
172
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Fondazioni
Fondazioni: patrimonio (un fondo) che il fondatore ha destinato a raggiungere uno scopo non lucrativo di carattere
generale. Nemmeno lui stesso può cambiarne la destinazione una volta che abbia acquistato personalità giuridica.
Regole caratterizzanti:
1. Possono essere costituite tramite atto pubblico o con testamento.
2. Lo statuto e l’atto costitutivo devono contenere i criteri e le modalità di erogazione delle rendite. E’ un ente di mera
erogazione.
3. L’autorità governativa vigila esercitando un controllo penetrane sull’amministrazione della fondazione.
4. Quando lo scopo è esaurito, divenuto impossibile o di scarsa utilità si può dichiarare l’estinzione dell’ente o
provvedere alla sua trasformazione (allontanandosi il meno possibile dalla volontà del fondatore).
Attualmente le fondazioni non sono quelle di merca erogazione come previsto nel codice civile, ma sono fondazioni
d’impresa (richiedono la predisposizione di una stabile organizzazione).
La fondazione d’impresa esige non solo un patrimonio iniziale, ma anche un fondo di gestione, quindi si apre la fondazione
agli apporti economici e alla partecipazione di soggetti diversi dai fondatori. Questo ente non profit si configura come
fondazione aperta (fondazione di partecipazione): permette a più persone di partecipare alla gestione e di concorrere alle
scelte politiche.
Fondazioni speciali: lirico-sinfoniche, fondazioni bancarie (vincolate ad interessi generali, che erano sorta di speciali
fondazioni che gestivano l’attività bancaria, si è separata la gestione profit da quella non profit).
173
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Comitati
Comitato: gruppo di persone (promotori) che organizza la raccolta fondi necessari a opere di soccorso, beneficenza, opere
pubbliche, monumenti etc.
Chi contribuisce viene detto sottoscrittore.
Anche il comitato ha una relativa soggettività giuridica: vi è una distinzione meno forte tra fondo del comitato e patrimoni
dei membri, i promotori sono personalmente e solidalmente responsabili (anche se non hanno personalmente contratto), i
sottoscrittori sono obbligati per quanto promesso.
Il comitato sta in giudizio nella persona del presidente.
NB: il comitato può ottenere il riconoscimento giuridico, in questo caso è disciplinato con lo schema della fondazione.
Il comitato viene quindi visti quasi come una sorta di fondazione non riconosciuta.
174
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 39:
La Banca e i Contratti
di Banca
Sezione terza: gli intermediari.
175
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Ogni condizione di variare il tasso d’interesse in senso sfavorevole deve essere espressamente indicata nel contratto e con
clausole specificamente approvata dal cliente.
Le modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali devono essere espressamente comunicate al cliente, con preavviso di
due mesi. Il cliente ha il diritto di recedere senza spese altrimenti si considera approvata la modifica.
Si applica il codice del consumo per i contratti bancari, soprattutto riguardo le clausole vessatorie.
Il cliente ha diritto di recedere da un contratto a tempo indeterminato senza penalità e senza spese, salvo il rimborso spese
sostenute in relazione a servizi aggiuntivi da questo richiesti in occasione del recesso (devono essere espressamente
individuate dal comitato interministeriale).
176
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Anticipazione bancaria
Accettazione bancaria: una banca può prestare ad un imprenditore o a un cliente una somma di denaro solo a condizione
di ricevere in garanzia un pegno su titoli o merci.
La somma prestata rappresenta una certa percentuale del valore dei beni dati in garanzia, che deve rimanere costante per
tutta la durata del contratto (il cliente può rimborsare parte del prestito e riprendere parte della garanzia).
NB: se il valore della garanzia si riduce di oltre 1/10 si può richiedere un supplemento o precedere alla vendita.
Di regola la banca non può disporre delle cose ricevute in pegno, salvo facoltà conferita diversamente (pegno irregolare).
Sconto bancario
Sconto bancario: contratto con il quale il cliente cede alla banca un credito verso terzi non ancora scaduto e la banca anticipa
al cliente l’importo del credito, previa deduzione dell’interesse (chiamati sconto).
La cessione è fatta salvo buon fine, nel senso che la banca agisce sul cliente cedente in caso il debitore ceduto dovesse risultare
insolvente.
177
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 40:
I Contratti di Borsa
Borsa
Borse valori: quei mercati regolamentati in cui si scambiano i cosiddetti strumenti finanziari. Nella Borsa possono essere
scambiati soltanto i titoli ammessi alle quotazioni (quelli pubblici lo sono di diritto, quelli privato hanno un complesso iter
procedurale).
Borsa merci: mercato delle merci prodotte in serie o delle derrate agricole.
I titoli possono essere scambiati solo con l’intervento di intermediari specializzati (soprattutto banche e SIM).
CONSOB: svolge il controllo sulla borsa, che è volta a perseguire gli obiettivi della salvaguardia della fiducia nel sistema
finanziario, la sua competitività e l’osservanza delle disposizioni in materia finanziaria.
La sua competenza concorre con quella della Banca d’Italia.
L’attività di organizzazione e gestione di mercati regolamentati di strumenti finanziari ha carattere di impresa ed è esercitata
da SPA anche senza scopo di lucro.
Contratti di borsa: si trasferiscono dagli alienanti agli acquirenti titoli di serie e cose generiche (solo al momento della
consegna).
- Contratti per contanti: i titoli e il prezzo devono essere scambiati entro il terzo giorno di borsa aperta successivo alla
stipulazione.
- Contratti a termine: esecuzione rinviata ad un momento successivo alla conclusione del contratto.
- Contratti a premio: una delle parti con il pagamento di un premio si assicura alcune particolari facoltà da esercitare
a scadenza, quali ad esempio quella di poter recedere dal contratto o modificarne il contenuto.
Contratti di vendita:
- Vendita a termine: il venditore si impegna a trasferire al compratore una data quantità di titoli di credito allo scadere
di un certo termine, mentre l’acquirente si impegna a pagare alla stessa scadenza il prezzo corrente alla data di
conclusione del contratto (si limitano poi a liquidare la differenza).
- Riporto: un soggetto (riportato) trasferisce in proprietà all’altro (riportatore) una data quantità di titoli di credito di
una data specie verso il pagamento di un prezzo, ed il riportatore assume l’obbligo di trasferire al riportato la
proprietà di altrettanti titoli alla scadenza del termine convenuto, verso rimborso del prezzo, che può essere
maggiore (riporto), inferiore (deporto) o uguale (alla pari).
E’ un contratto reale, si scambiano effettivamente i titoli.
178
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
NB: esiste il riporto bancario, che si fa con i titoli, che permette di avere un finanziamento a condizioni migliori di quelle
ottenibili normalmente sul mercato.
I contratti relativi alla prestazione dei servizi di investimento delle SIM devono essere redatti per iscritto e consegnati ai
clienti.
Mercato finanziario
L’oggetto degli investimenti sul mercato finanziario sono gli strumenti finanziari (valori mobiliari, quote degli organismi di
investimento collettivo del risparmio, strumenti di mercato monetario).
Strumenti derivati: future, opzioni, swap, accordi per scambi sui tassi e altri derivati.
Gestione del risparmio individuale: affidata soprattutto a imprese d’investimento e banche.
Per imprese d’investimento si intendono essenzialmente le SIM, che devono essere autorizzate dalla CONSOB e devono
essere iscritte all’albo.
Servizi: negoziazioni per conto proprio, esecuzione di ordini per clienti, sottoscrizione e collocamento, gestione di
portafogli, consulenza di investimenti.
Gestione del risparmio collettiva: viene svolta unitamente a favore di più clienti; più propriamente le SGR, le SICAV, le
SICAF svolgono un servizio che si realizza attraverso la gestione di organismi d’investimento collettivo del risparmio e dei
relativi rischi, mediante l’emissione e l’offerta di quote o azioni.
OICR aperti (diritti di farsi rimborsare le quote) e OICR chiusi (quelli diversi da quelli aperti).
OICR:
- Fondo comune d’investimento: OICR con forma patrimoniale autonoma, suddiviso in quote; la gestione del fondo
deve essere in generale affidata ad una SGR che ha un patrimonio distinto dalla società.
- SICAV: OICR aperto costituito in forma di SPA a capitale variabile, con sede legale e direzione in Italia, ha per
oggetto l’investimento collettivo dei capitali ottenuti con l’emissione di azioni.
- SICAF: OICR chiuso costituito in forma di SPA a capitale fisso con sede e direzione in Italia, avente per oggetto
esclusivo l’investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l’offerta di proprie azioni.
NB: devono essere autorizzate e rispettare certi requisiti.
Fondi pensione: costituiscono un’altra forma di organismo di investimento collettivo del risparmio, mirano ad assicurare
trattamenti pensionistici complementari a lavoratori dipendenti o autonomi.
Offerta al pubblico di prodotti finanziari: ogni comunicazione rivolta a persone che presenti sufficienti informazioni sulle
condizioni dell’offerta e dei prodotti finanziari offerti, così da mettere un investitore in grado di decidere di acquistare o di
sottoscrivere tali prodotti finanziari.
Deve essere data comunicazione preventiva alla CONSOB.
OPA: offerta, invito o messaggio finalizzati all’acquisto o allo scambio di prodotti finanziari e rivolti ad un dato numero di
soggetti.
Bisogna comunicarlo alla CONSOB.
Esistono anche le OPA obbligatorie.
OPA totalitaria: chiunque venga a detenere una partecipazione superiore al 30% deve promuovere un’offerta pubblica di
acquisto sulla totalità dei titoli ammessi alla negoziazione (promossa entro 20 giorni, a un prezzo non inferiore a quello più
elevato pagato dall’offerente).
179
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 41:
Le Assicurazioni
Imprese di assicurazione
Istituti assicurativi: copertura dei rischi, che richiede la raccolta di grandi quantità di denaro attraverso il cumulo dei premi
di assicurazione.
L’assicurazione è anche un intermediario finanziario in senso tecnico, sia per certi prodotti assicurativi, sia perché sono veri
e propri promotori finanziari che offrono sul mercato diverse forme d’investimento.
Assicuratore: è necessariamente un imprenditore, possono essere enti pubblici, SPA o cooperative.
Sono soggette al controllo del Ministero delle attività produttive e alla vigilanza dell’IVASS.
Non sono soggette al fallimento, ma a liquidazione coatta amministrativa.
Contratto di assicurazione
Assicurazione: contratto con il quale una parte (assicuratore) verso pagamento di una somma di denaro (premio) si obbliga
a tenere indenne l’assicurato del danno ad esso prodotto da un sinistro, ovvero pagare un capitale o una rendita al verificarsi
di un evento attinente alla vita umana.
Due tipi di accordo (ramo): danni o vita.
Le assicurazioni si sostengono sulla base di calcoli statistici, che stimano a probabilità di dover pagare, quali somme deve
raccoglie e quanto deve pagare.
E’ un contratto aleatorio, che si fonda su un rischio; dalla parte dell’assicuratore questo rischio è assorbito dalla legge dei
grandi numeri.
Contratto consensuale che deve essere scritto ai fini di prova (polizza).
Rischio: è un elemento essenziale della causa del contratto; se il rischio non esiste al momento della conclusione del
contratto, questo è nullo per difetto di causa.
Il rischio può venir meno durante lo svolgimento del contratto, si scioglie ma l’assicuratore ha diritto al pagamento dei premi
finché non ne è a conoscenza.
180
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Se il rischio si attenua si può esigere solo il minor premio, ma se si valuta poco conveniente questo contratto, può recedere.
L’aggravamento del rischio determina l’aumentare del premio o la rescissione del contratto.
Principio indennitario: in conformità con esso, la cui funzione è di tenere indenne l’assicurato.
Riassicurazione: avviene per grandi impegni assicurativi, il contratto obbliga il riassicuratore a tenere indenne l’impresa
riassicurata di quanto dovrà pagare in adempimento del contratto di assicurazione.
181
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Beneficiario: noto dalla disciplina del contratto in favore di terzi; la designazione può avvenire nel contratto o con successiva
comunicazione all’assicuratore (anche per testamento).
Acquista un diritto proprio ai vantaggi dell’assicurazione, perciò i creditori dell’assicurato non possono rivalersi sulla somma
dovuta dall’assicuratore.
NB: se non viene pagate il premio del primo anno l’assicuratore può agire per esecuzione (perché serve a rimborsare le
spese), per gli anni successivi il mancato pagamento determina la risoluzione di diritto e i premi pagati restano
all’assicurazione (salvo condizioni di riscatto della polizza o riduzione della somma assicurata).
182
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 42:
Forme e Disciplina del
Lavoro
Contratto collettivo
Sistema ideato: nella costituzione si sarebbe previsto sindacati con personalità giuridica che tramite rappresentanze unitarie
avrebbero stipulato contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie cui il
contratto si fosse riferito.
Non è mai successo perché i sindacati non vogliono assoggettarsi ad uno statuto ed al controllo governativo.
Sistema attuale: il contratto concluso tra le parti vincola soltanto i loro iscritti (non ha efficacia erga omnes), è come un
qualsiasi altro contratto.
Tuttavia si è aperto un varco per favorire la generale efficacia dei contratti collettivi, che ha immediata applicazione, è nulla
ogni clausola contenuta in un contratto individuale che stabilisca una retribuzione inferiore a quel livello.
Contrattazione di prossimità: i contratti collettivi, sottoscritti a livello aziendale o territoriale, da associazioni dei lavoratori
rappresentative sul piano nazionale o territoriali, possono realizzare specifiche intese con efficacia nei confronti di tutti i
lavoratori interessate (se sottoscritte dalla maggioranza delle rappresentanze).
183
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
184
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Sciopero
Diritto di sciopero: astenersi collettivamente dal lavoro.
Ne esclude la punibilità, sebbene comporti la perdita del diritto alla retribuzione per il periodo dell’astensione dal lavoro.
Lavoro in autonomia
Lavoratore autonomo: si obbliga a compiere un’opera o un servizio verso un corrispettivo, offrendo ad un altro soggetto le
sue personali competenze e capacità, scegliendo autonomamente i mezzi e i modi in cui soddisfare le richieste del cliente.
NB: NON è un imprenditore e NON è subordinato.
Contratto d’opera, lavoro autonomo materiale; contratto con prestazione d’opera intellettuale, lavoro autonomo
intellettuale.
185
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 43:
La Tutela del
Consumatore
Sezione quinta: il consumatore.
186
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
187
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 44:
Il Gruppo Familiare
Principi costituzionali
Tre fondamentali articoli (art. 28-29-39):
a) Riconoscimento dei diritti della famiglia legittima, come società naturale fondata sul matrimonio; eguaglianza
morale e giuridica dei coniugi.
b) Doveri e diritti dei figli: mantenere, istruire ed educare i figli; anche ai figli nati fuori dal matrimonio è assicurata
ogni tutela giuridica e sociale.
c) Compiti della Repubblica in ordine di protezione della famiglia come gruppo sociale, maternità e infanzia.
La famiglia è anche una formazione sociale; viene riconosciuta come società naturale fondata sul matrimonio.
Lo stato quindi si astiene dall’intervenire a guidare dall’esterno la vita della famiglia (principio dell’autonomia della
famiglia).
La tutela dei rapporti di ordine familiare non è limitata alla famiglia legittima, ma anche alla famiglia di fatto.
Eguaglianza morale e giuridica tra i coniugi: viene limitato quando l’uguaglianza si possa rendere incompatibile con l’unità
(EX: discordie tra i genitori).
188
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
NB: l’atto deve quindi corrispondere ai requisiti richiesti e deve essere trascritto.
189
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Atto puro: non sopporto condizione o termine; in caso ci fossero, le clausole sono nulle mentre il matrimonio è validamente
celebrato.
Atto libero: libertà matrimoniale fondamentale, non si può obbligare qualcuno a sposare qualcun altro.
Per questo la promessa di matrimonio è priva di effetti obbligatori, è nulla qualsiasi convenzione o clausola che preveda
l’obbligo di sposarsi o non sposarsi.
NB: anche per i testamenti, è vietata la condizione apposta a un erede che ne voglia impedire le nozze o obbligarlo a sposare
qualcun altro.
Atto personalissimo: non ammette sostituzione o rappresentanza (né volontaria, né legale).
Matrimonio per procura: quando uno degli sposi sia militare o risieda all’estero o non possa essere presente per gravi motivi,
si usa un nuncius che sostituisce lo sposo assente solo nell’espressione formale del consenso.
Atto solenne: requisiti inderogabili di forma, la mancanza di una celebrazione davanti al pubblico ufficiale è ritenuta causa
di inesistenza e non di mera nullità del matrimonio.
Atto pubblico con particolari caratteri di atto complesso: combina la manifestazione di volontà degli sposi che le attestazioni
e dichiarazioni di un pubblico ufficiale.
L’atto di matrimonio è titolo dello stato, poiché la mancanza dell’atto equivale al difetto di un presupposto sostanziale dello
stato di coniuge.
Possesso di stato: nel caso in cui sia discussa la legittimità di un figlio che abbiano pubblicamente vissuto come marito e
moglie e siano morti entrambi; se manca l’atto di celebrazione il legame coniugale è ritenuto esistente.
Pubblicazioni: servono a dare modo, a chi sia a conoscenza di impedimenti, di farli valere prima che il matrimonio sia
celebrato con l’opposizione.
Capacità di sposarsi: si acquista con la maggiore età; un minore di 16 anni può chiedere al tribunale di contrarre matrimonio
per gravi motivi; l’interdetto non può concludere matrimonio; l’inabilitato e l’amministrazione di sostegno si.
Nullità del matrimonio:
- Fattispecie in cui il matrimonio nullo può essere impugnato da tutti coloro che abbiano un interesse legittimo e
attuale (anche il pubblico ministero in caso di interesse pubblico, dicasi nullità assoluta).
a) Matrimonio concluso da persona già coniugata.
b) Matrimonio contratto da soggetti legati da parentela in linea retta o in linea collaterale fino al terzo grado, oppure
di affinità in linea retta o in linea collaterale di secondo grado, o legami connessi all’adozione.
c) Matrimonio contratto tra persone delle quali l’una sia stata condannata per omicidio consumato o tentato sul
coniuge dell’altra (impedimento del delitto).
NB: la diversità di sesso è implicita nella concezione del nostro ordinamento. Ci sono infatti problemi riguardo il
cambiamento di sesso durante il matrimonio, il matrimonio si scioglie, tuttavia consente di mantenere un rapporto
di coppia giuridicamente tutelato.
- Fattispecie come il difetto d’età la cui nullità non è assoluta, ma la legittimità è estesa: sposi, genitori e PM.
- Nullità relativa: l’azione spetta solo a uno dei due coniugi, in caso di incapacità naturale, errore essenziale o violenza.
La nullità può essere:
1. Insanabile: come nella parentela, nella persona già sposata.
2. Sanabile: attraverso la coabitazione dei coniugi che perduri per un certo tempo (un anno) dopo la cessazione del
vizio (EX: interdizione, violenza ed errore).
Nullità per incapacità naturale: richiede soltanto la prova dell’incapacità di intendere o volere per qualunque causa, anche
transitoria, al momento della celebrazione; non si prevede neppure la necessità della malafede dall’altra parte.
Vizi di volere: anche violenza morale, timore e l’errore.
Come la minaccia che comporta a costringere il matrimonio.
L’errore deve vertere sull’identità della persona dell’altro coniuge o avere la natura di errore essenziale sulle qualità personali
dell’altro coniuge.
Errore sull’identità: deve consistere in un vero e proprio scambio di persona.
Errore sulla qualità: qualità espressamente elencate dalla legge, come esistenza di malattie o anomalie tali da impedire lo
svolgimento della vita coniugale.
Simulazione: spesso si verifica per far acquistare la cittadinanza italiana a cittadini stranieri, è l’accordo con cui gli sposi
convengono di non adempiere agli obblighi e di non esercitare i diritti; deve avere i requisiti dell’accordo simulatorio.
NB: riserva mentale quando in realtà non si manifesta questa volontà di simulazione (l’altro coniuge è incosciente).
190
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Effetti della nullità del matrimonio, in linea di massima la nullità è retroattiva, eccetto:
a) In caso di matrimonio putativo (celebrato in buona fede da almeno uno dei coniugi) o per effetto di violenza o
timore per cause esterne.
b) Figli nati e concepiti durante il matrimonio conservano il loro stato, anche nel caso di malafede.
c) Figli nati prima del matrimonio ma riconosciuti dai coniugi, purché almeno uno in buona fede.
Responsabilità del coniuge: chi è in malafede è tenuto a pagare un’indennità che corrisponda almeno al mantenimento per
3 anni, anche se non è data prova di un danno realmente offerto.
191
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Difetti di legittimazione: in caso di atto compiuto da uno dei coniugi senza il consenso; se l’atto riguarda beni immobili o
mobili registrati è efficace ma annullabile (entro un anno). Se riguarda beni mobili invece è valido ed efficace, ma il coniuge
deve pagare l’equivalente.
Responsabilità dei debiti: per ogni debito assunto da uno di loro o da entrambi rispondono i beni della comunione, salvo
responsabilità sussidiaria di ciascun coniuge con i suoi beni sussidiari (ma solo per la metà del credito).
NB: per i debiti assunti separatamente e non giustificati dall’interesse della famiglia, il creditore può aggredire i beni della
comunione solo sussidiariamente.
La comunione si scioglie per separazione, divorzio, scioglimento del matrimonio per morte, accordo dei coniugi che
cambiano regime, provvedimento del giudice su domanda di uno dei due coniugi oppure fallimento di uno dei coniugi.
Lo scioglimento trasforma la comunione legale in comunione ordinaria, la fase successiva è la divisione, nella quale in genere
si dividono i beni in parti uguali.
Convenzioni matrimoniali: sostituiscono o modificano il regime patrimoniale. Si può aggiungere ad esempio un fondo
patrimoniale.
Regole:
- Forma dell’atto pubblico, in ogni tempo e in ogni tempo può essere modificata.
- Pubblicità per il regime patrimoniale, devono essere annotate a margine dell’atto di matrimonio; in caso non ci sia
segnato niente sull’atto per i terzi è comunione legale.
- Il minore può stipularla con l’assistenza del genitore o del tutore; l’inabilitato con quella del curatore.
- Non possono derogare i diritti e gli obblighi patrimoniale stabiliti nell’art.143 (regime patrimoniale primario della
famiglia).
Separazione dei beni: si esclude la comunione degli acquisti, è favorita dall’attenuazione dei requisiti formali (anche nell’atto
di celebrazione del matrimonio).
Comunione convenzionale: si modifica quella legale mettendo limiti o riservando proprietà specifiche. Non è tuttavia
possibile una comunione totale e indiscriminata.
Fondo patrimoniale: si costituisce attraverso la destinazione di determinati beni immobili o mobili registrati o titoli di
credito ai bisogni della famiglia; è soggetto alla stessa pubblicità delle convenzioni matrimoniali (costituisce un patrimonio
autonomo soggetto ad un vincolo di destinazione).
Il giudice deve inoltre controllare che i contenuti dell’accordo non siano contrari all’interesse dei figli e del coniuge più
debole (decreto di omologazione poi rende efficace l’accordo e lo stato di separazione).
NB: può anche rifiutare l’omologazione e aspettare un nuovo accordo.
Esiste anche la possibilità di una negoziazione volontaria assistita da un avvocato.
192
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
C’è anche la possibilità di un accordo attraverso separate dichiarazione dei coniugi rese innanzi al sindaco (purché non vi
siano figli non autosufficienti e non si debbano concludere patti di trasferimento patrimoniale).
Il sindaco stende l’accordo. In caso non fosse una modificazione ma fosse l’accordo di separazione, il sindaco invita le parti
a confermare.
Separazione giudiziale: quando le parti non riescono ad accordarsi; quando si verificano fatti tali da rendere intollerabile la
prosecuzione della convivenza o da recare grave pregiudizio all’educazione della prole.
Il vincolo matrimoniale NON si scioglie con la separazione legale, ma il rapporto viene modificato e ridotto al minimo:
a) Cessa l’obbligo di convivenza, di assistenza morale e materiale.
b) Si attenua il dovere di fedeltà (si limita all’obbligo di non offendere).
c) La moglie conserva il cognome del marito, ma il giudice può autorizzarla a non farne uso.
d) Si scioglie se sussisteva la comunione legale.
e) Il coniuge che non ha mezzi o capacità concrete di lavoro sufficienti può chiedere che il giudice stabilisca a carico
dell’altro un assegno di mantenimento o un’assegnazione una tantum.
f) I coniugi conservano reciprocamente i diritti successori.
Se la separazione è addebitata ad uno dei coniugi in ragione del suo comportamento contrario ai doveri del matrimonio:
- Non può chiedere il mantenimento ma solo un assegno alimentare se è in stato di bisogno.
- Perde i diritti successori (assegno alimentare a carico dell’eredità).
NB: ci possono anche essere gli estremi per un illecito civile in caso di violazione degli obblighi patrimoniali, che può dar
luogo al risarcimento dei danni.
Effetti suoi figli: anzitutto si sancisce il diritto del minore di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno
dei genitori e riceva cura, educazione ed istruzione da entrambi.
Criteri:
- I provvedimenti relativi ai figli vanno assunti con esclusivo riferimento al loro interesse morale e materiale
(autonomia dei genitori).
- Il giudice deve ascoltare il minore che abbia compiuto 12 anni, o anche meno ove capace di discernimento.
- Si predilige l’affidamento condiviso, determinando i tempi e le modalità della loro presenza presso ciascun genitore.
Comunque il giudice può disporre l’affidamento esclusivo, in quanto si ritiene di essere nell’interesse del minore.
Le decisioni di ordinaria amministrazione sono prese singolarmente, quelle straordinarie da entrambi.
Il dovere di mantenimento grava su entrambi i coniugi in modo proporzionale stabilito dal giudice.
In caso di figli maggiorenni non dipendenti economicamente il giudice può disporre un pagamento di un assegno in loro
favore.
NB: in caso di handicap grave si applicano le norme dei minori.
I genitori possono chiedere in ogni momento la revisione delle disposizioni.
Casa famigliare: è attribuita tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli, l’assegnazione può però influire
sull’assegno di mantenimento.
Questo diritto viene meno quando cessi di abitarci, quando conviva more uxorio e quando contragga nuovo matrimonio.
Il provvedimento di assegnazione e revoca sono trascrivibili per opponibilità.
NB: in caso di mutamento della residenza o del domicilio se interferisce con le modalità di affidamento.
Questo stato di separazione dura finché o non si divorzia o non avviene la riconciliazione (può essere anche tacita), nel quale
i coniugi tornano a vivere come marito e moglie.
Cause:
- Sentenza di separazione fra i coniugi, o separazione consensuale omologata.
Adesso il termine è di 6 mesi consensuale e 12 mesi giudiziale, dalla data di comparizione dei coniugi al tribunale o
dalla data certificata nell’accordo di separazione concluso con avvocati o pubblico ufficiale.
- Cause penali o connesse a fatti penalmente rilevanti:
a) Sentenze di condanna penale (ergastolo o superiore a 15 anni, connessi a prostituzione, a particolari delitti, contro
uno della famiglia o incesto).
b) Assoluzione per infermità di mente da uno dei delitti sopra.
c) Estinzione del reato per i delitti sopra o per difetto di pubblico scandalo dal delitto di incesto.
- Altre cause civili:
a) Annullamento o scioglimento ottenuto all’estero, oppure nuovo matrimonio contratto all’estero.
b) Non consumazione del matrimonio.
c) Rettificazione di sesso.
Simile al divorzio consensuale: i coniugi possono proporre una domanda congiunta di divorzio, con le condizioni inerenti
la prole e i rapporti economici; il tribunale sente i coniugi, controlla i presupposti di legge e l’interesse dei figli, poi pronuncia
il divorzio (tuttavia qui è il giudice a stabilire i provvedimenti tenendo conto dell’accordo, a differenza della separazione).
NB: disponendo riguardo l’assegno si può tenere conto delle ragioni della decisione, ma non esiste l’addebito come nella
separazione.
Nel 2014 è stata introdotta la possibilità di negoziazione assistita da avvocato con la possibilità di concludere l’accordo di
scioglimento davanti al sindaco, quando sia già stata pronunciata la sentenza di separazione.
Effetti: la donna perde il cognome del marito, anche se può essere autorizzata ad usalo dal tribunale (per interesse suo o dei
figli).
Rapporti patrimoniali: si perde il diritto successorio.
Diritti patrimoniali del divorziato:
a) Tenuto conto delle ragioni del divorzio e delle condizioni economiche, il giudice può disporre un assegno periodico,
che può essere sostituito da una somma in unica corresponsione (con criterio di adeguamento automatico).
b) Dopo la morte, l’assegno può essere confermato a carico dell’eredità.
c) In caso di morte dell’ex-coniuge, il titolare dell’assegno di mantenimento (se non si è sposato) ha diritto alla
pensione di riversibilità e anche ad una parte del TFR.
Le norme per i figli sono quelli già dette sopra.
194
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Procreazione assistita
Consente di avviare una gravidanza indipendentemente da un rapporto sessuale.
Omologa: si usano i gameti di una coppia richiedente.
Eterologa: gamete di un soggetto esterno alla coppia.
Sia con embrione in utero che in vitro (comporta il dover conservare embrioni umani congelati ed eventualmente in
distruggerli).
Linee originali (poi abrogate):
- Riservato a coppie coniugate o conviventi, maggiorenni in età potenzialmente fertile, entrambe viventi (questa
rimane in vigore).
- Ammessa solo a coppie infertili come rimedio all’infertilità e in subordine ad altri rimedi medici possibili.
- A tutela dell’embrione, vietava la crioconservazione e la soppressione (al massimo 3 embrioni alla volta).
- Vietata la conservazione eterologa.
Oggi:
- Limite alla formazione degli embrioni in vitro e alla crioconservazione (rimesso alla valutazione medica); era ritenuto
anticostituzionale poiché imponeva trattamenti uguali a situazioni diverse.
- Diritto a ottenere la diagnosi pre-impianto sull’embrione già formato: in caso di rischio di malattie genetiche.
- Non vi è più l’esclusione per le coppie fertili, ad esempio nel caso di portatrici di malattie genetiche trasmissibili.
- E’ possibile la conservazione eterologa.
Lo stato dei figli segue i criteri comuni, ci sono però differenze riguardo le azioni di stato.
195
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
196
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Riconoscimento dei figli da incesto: una volta era vietato, adesso è subordinato all’autorizzazione del giudice, che valuta
nell’interesse del figlio.
Capacità: bisogna aver compiuto 16 per riconoscere il figlio, si tratta di una capacità giuridica speciale (in quanto condiziona
non solo l’atto, ma la possibilità di essere portatori di diritti e doveri).
NB: anche a meno di 16 anni dal 2012, ma valuta il giudice.
Il riconoscimento è un atto unilaterale, tuttavia se ha più di 14 anni il figlio, deve darne il consenso lui stesso.
Se ne ha di meno, è necessario il consenso del genitore che lo abbia riconosciuto per primo. Ma il consenso non può essere
rifiutato se risponde all’interesse del figlio (si va dal giudice e si valuta un’opposizione palesemente fondata o meno, lui
prenderà i provvedimenti necessari).
NB: si può riconoscere anche un nascituro, al concepimento.
Forma, il riconoscimento può avvenire:
a) Nell’atto di nascita (dichiarazione accolta dall’ufficiale di stato).
b) Con dichiarazione apposita (ricevuta dall’ufficiale di stato, dal giudice o notaio).
c) Con testamento.
Nel primo caso è un atto pubblico; nell’ultimo può essere una scrittura olografa privata.
Gli effetti del riconoscimento si eliminano con l’impugnazione, prevista per:
a) Difetto di veridicità (contrasto oggettivo con la verità dei fatti, legittimazione assoluta).
b) Violenza morale (relativa).
c) Interdizione giudiziale (relativa).
Dichiarazione giudiziale di paternità o maternità: strumento per riconoscere i diritti al figlio, anche nel caso in cui il
genitore sia morto, vi è comunque un limite alla ricerca della paternità.
Lo stato del figlio nato fuori del matrimonio è il solito, in quanto tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico.
NB: se il genitore è però sposato e questo nasce fuori del matrimonio, non può essere immesso nella casa familiare, se non
con autorizzazione del giudice con il consenso dell’altro coniuge e dei figli maggiori di 16 anni (ascoltati i 12enni e capaci di
discernere).
Responsabilità genitoriale:
a) Il genitore che ha riconosciuto il figlio ne è investito.
b) Se entrambi i genitori riconoscono il figlio a entrambi spetta l’esercizio di tale responsabilità.
c) Se uno dei genitori fosse escluso dal giudice da tale esercizio, egli conserva un potere di vigilare sull’educazione,
istruzione e condizioni del figlio.
Cognome: il figlio assume il nome del padre in caso di riconoscimento congiunto, in caso di riconoscimento separato assume
il cognome di chi lo ha riconosciuto per primo; se però fosse stato riconosciuto prima dalla madre, il figlio se vorrà potrà
assumere quello del padre.
Nei casi in cui non può proporsi l’azione per la dichiarazione giudiziale, si apre il problema della tutela del minore dal punto
di vista del suo diritto fondamentale, egli può agire in giudizio per ottenere – senza costituire uno status di filiazione – che
il genitore provveda al mantenimento.
Adozione
Adozione: si parla di filiazione civile.
Adozione dei minorenni: riguarda i minori che sono dichiarati in stato di adottabilità dal tribunale dei minori perché sono
in stato di abbandono.
Di regola gli adottanti possono essere due coniugi con criteri di stabilità (matrimonio da tre anni e non separati); chi non
abbia questa anzianità può dimostrare la stabilità del legame con la convivenza; il single può adottare solo in casi particolari.
Gli adottanti devono essere effettivamente idonei e capaci di educare, istruire e mantenere i minori.
La differenza d’età minima tra adottati ed adottanti è 18 anni, la massima 45. Tuttavia tale norma è derogabile, quando la
mancata adozione causerebbe un danno grave e non evitabile al minore.
197
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Famiglia di fatto
Se ne parla per indicare in che limiti una convivenza di tipo coniugale tra uomo e donna non uniti in matrimonio possa far
nascere tra loro relazioni giuridiche.
EX: muore uno dei due e l’altro dipendeva economicamente, la pensione di reversibilità, la successione nel contratto di
locazione.
Nel caso ci siano figli essi sono protetti come se si trattasse di crisi del matrimonio.
Tra le formazioni sociali si può comprendere la famiglia di fatto, che è fonte di doveri morali e sociali di ciascun convivente
nei confronti dell’altro (obbligazioni naturali).
Nascono dunque delle legittime aspettative, come il diritto al risarcimento del danno per la morte del compagno; vi è anche
la successione nel contratto di locazione.
Lo stesso nella protezione del malato emerge un ruolo simile a riconoscere il convivente di fatto.
198
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Alimenti
Espressione di solidarietà legata a rapporto di parentela o gratitudine, è un particolare obbligo.
Il primo obbligato è il donatario, nei limiti di quanto ricevuto (eccetto donazione obnuziale e remuneratoria).
Dopo il donatario sono obbligati, oltre al coniuge, i più stretti parenti e affini, secondo un ordine (che permette a quelli più
in basso di rifiutare se uno degli obbligati più in alto è in condizione di somministrarli).
Stato di bisogno: presupposto dell’obbligo, significa non essere in grado di provvedere al proprio mantenimento. La misura
degli alimenti dipende dalla gravità dello stato di bisogno.
Distinzione tra alimenti e mantenimento in entrambi i casi è somministrazione di quanto necessario per i bisogni della vita,
però negli alimenti si considerano i bisogni essenziali.
I genitori ad esempio sono tenuti a mantenere i figli fino alla maggiore età e oltre, come fino al termine degli studi se li hanno
avviati a un corso di studi che non consente loro di mantenersi dopo la maggiore età.
Anche il coniuge che non ha mezzi sufficienti può chiedere l’assegno di mantenimento, se però la separazione gli è
addebitata, ha diritto solo agli alimenti.
199
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 45:
Le Successioni a Causa
di Morte
200
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Titoli di successione
Legge e testamento sono titoli del diritto e fonti di disciplina.
Successione legittima (regolata dalla legge, si fa luogo solo quando manca in tutto o in parte il testamento): successori
legittimi sono quei soggetti che hanno titolo a succedere in base a una delle norme che regolano la successione legittima (nei
casi detti tra parentesi).
Vi è un rapporto di subordinazione tra questa successione e quella testamentaria, hanno valore di norme suppletive.
Successione testamentaria: successione regolata dal testamento, atto revocabile con il quale taluno dispone per il tempo in
cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostante o di parte di esse.
Diseredazione: è possibile fare un testamento che abbia per contenuto solo l’esclusione di un successore legittimo? Si, si può
escludere interamente qualcuno, il testamento è valido.
NB: si fanno comunque salvi i diritti dei legittimari, che sono alcuni stretti congiunti (coniuge, figli e ascendenti), ai quali la
legge riserva una quota della ricchezza del defunto (al netto dei debiti). Si parla di successione nella legittima o necessaria.
201
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
NB: nel caso di vocazione testamentaria è valida anche l’istituzione di un erede o il lascito di un legato a favore di un
beneficiario non ancora concepito, purché figlio di una persona determinata, vivente al tempo della morte del testatore.
Incompatibilità: il tutore, il notaio che ha ricevuto il testamento, i testimoni, il redattore di un testamento segreto, non
possono ricevere da un determinato testatore o addirittura in base a un determinato testamento.
Indegnità: colpisce l’erede e il legatario che abbiano compiuto azioni particolarmente gravi contro il defunto, come l’attentato
alla vita, una denuncia calunniosa, raggiri sulla volontà testamentaria.
Causa una rimozione dalla successione, può essere riammessa solo se la persona lo riabilita espressamente con atto pubblico.
Vocazione legittima
Categorie di successibili: coniuge, discendenti, ascendenti, collaterali, altri parenti, stato.
Non vi è più una qualifica distinta tra figli legittimi o naturali.
Ordine di devoluzione:
- Successione dei parenti: la posizione più favorita è quella dei figli (inclusi quelli adottivi nel caso di adozione di
minore età) con cui concorre il coniuge.
I figli non riconoscibili sono esclusi dall’eredità, quindi la chiamata all’eredità è presupposta al riconoscimento; essi
però hanno diritto ad un vitalizio, pari alla rendita della quota cui avrebbero diritto.
- Successione del coniuge: basta da sola (in mancanza dei figli) a escludere tutti i parenti collaterali oltre il secondo
grado, il coniuge quindi concorre con i fratelli e gli ascendenti. Il coniuge ha SEMPRE diritto a una quota di eredità
e ha il diritto di abitazione della casa, nonché uso dei mobili.
Il coniuge separato senza addebito conserva i diritti successori (che perde solo con la sentenza di divorzio), con
addebito ha diritto ad un assegno vitalizio in caso avesse già ottenuto gli alimenti.
Il coniuge divorziato (escluso dalla successione) può ricevere un assegno a carico dell’eredità se aveva già ottenuto
un assegno alimentare, deve essere in stato di bisogno e non sposato.
- Successione di fratelli e sorelle: concorrono con il coniuge e con i genitori e gli ascendenti. La presenza di fratelli e
sorelle esclude tutti gli altri collaterali.
Germani (figli di stessi genitori) e unilaterali (un genitore in comune), i secondi hanno diritto alla metà dei primi.
- Successioni dei parenti collaterali dal terzo al sesto grado: succedono solo in mancanza di figli, genitori, ascendenti,
coniuge e fratelli.
- Successione dello stato: se non ci sono nemmeno parenti fino al sesto grado e non c’è testamento, l’eredità è devoluta
allo stato, che è erede del tutto e acquista senza bisogno di accettazione, inoltre non risponde dei debiti ereditari
oltre il valore dei beni acquistati.
Vocazione testamentaria
Testamento: atto revocabile con il quale taluno dispone per il tempo in cui avrà cessato di vivere di tutte le proprie sostanze
o di parte di esse.
E’ dunque un atto a contenuto patrimoniale.
Le disposizioni tipiche sono l’istituzione di erede, il legato e il modo o l’onere. Sono il contenuto tipico del testamento.
Erede: intento di designare una persona come proprio successore (destinato non a raccogliere un solo lascito) che sostituisca
il testatore come titolare del patrimonio (per l’intero o quota).
L’istituzione di erede può risultare con un consapevole uso del termine o da espressione diversi (EX: lascito della totalità dei
beni o di quote indicati con frazioni o percentuali).
Può anche risultare dal lascito di determinati beni indicati per categorie o singolarmente.
Legato: lascito testamentario di un singolo cespite patrimoniale.
Tipi:
202
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
- Legato di specie: ha per oggetto la proprietà della cosa determinata o un altro diritto (credito) esistente nel
patrimonio del testatore. L’effetto è la successione nella titolarità del diritto, mentre a carico dell’erede sorge un
obbligo di consegna della cosa.
- Legato di genere: ha per oggetto una somma di denaro o una quantità di cose fungibili, esistenti o non esistenti nel
patrimonio del testatore. Sorge un debito a carico dell’onerato e un credito in capo al legatario.
- Legato di diritti reali limitati: effetto derivativo costitutivo.
- Legato di debito: libera il legatario da un debito nei confronti del testatore.
- Legato di alimenti: simile al legato ex-lege del separato per colpa/divorziato.
Categorie:
- Sublegato: legato a carico di un legatario.
- Prelegato: quando il legato è disposto a uno degli eredi, si detrae l’asse e poi si ridivide a carico di tutti gli eredi.
NB: il legato può essere anche a carico di un solo erede, di più eredi o di tutti.
Gli eredi rispondono dei legati anche oltre il valore dell’asse ereditario, a meno che non abbiano accettato l’eredità con
beneficio d’inventario (salvo caso di scoperta successiva all’accettazione dell’eredità).
Il beneficiario di un legato non risponde dei debiti del defunto.
Onere o modo: obbligo imposto al beneficiario di una liberalità, che limita la disposizione liberale. Può trattarsi di un obbligo
di fare o di dare, come donare in beneficienza, o imporre agli eredi di fare determinate cose.
Rispetto alla condizione, il modus obbliga ma non sospende l’attribuzione principale, mentre la condizione si.
Il legato sopporta sia la condizione sia il termine (iniziale o finale), mentre l’istituzione di erede può essere sottoposto a
condizione sospensiva o risolutiva, ma non a termine.
Se vi è una condizione illecita, e si suppone che questa sia stata l’unico motivo che ha indotto a disporre, è causa di nullità
della disposizione; altrimenti si considerano semplicemente non apposte.
Contenuto atipico: si possono regolare anche interessi non patrimoniali, come vietare di pubblicare scritti (diritto morale
d’autore) o riconoscere un figlio.
Il testamento è sempre revocabile, ma il riconoscimento di un figlio contenuto in un testamento rimane efficace anche se il
testamento è revocato.
203
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
- Testamento olografo: forma più semplice, atto scritto di pugno dal testatore, datato e sottoscritto; può essere
qualunque cosa purché contenga la volontà di disporre.
Ha il vantaggio che ne è a conoscenza solo il testatore, solo che può essere distrutto o contestato.
- Testamento pubblico: redatto dal notaio che riceve le dichiarazioni del testatore davanti a due testimoni, le rilegge,
sottoscrive insieme con testatore e testimoni. E’ conservata nell’archivio notarile una copia.
- Testamento segreto: scritto dal testatore, sottoscritto e consegnato in busta sigillata, dal testatore in persona, davanti
a due testimoni e al notaio.
Il testamento segreto ritirato dal testatore conserva validità se ha requisiti del testamento olografo, altrimenti
equivale a revoca.
NB: testamento segreto e olografo non possono essere eseguiti finché non ne è stata effettuata la pubblicazione davanti a un
notaio.
Testamento internazionale: per iscritto alla presenza di una persona abilitata (notaio o agente diplomatico, consolare), deve
sottoscriverlo alla presenza dei testimoni e redigere un attestato nel quale certifica che sono stati rispettati i requisiti prescritti
dalla legge uniforme.
Testamento speciale: sono ammessi in caso di malattie contagiose, calamità pubbliche, infortuni, durante viaggio, da parte
di militari o forze armate al tempo di guerra.
Sindaco, giudice, ministro del culto, comandante, ufficiali sono competenti a raccogliere e redigere le volontà testamentarie.
Requisito della volontà: va considerato con riguardo alle singole disposizioni testamentarie e controllarne i vizi; tuttavia la
disciplina dei vizi è diversa.
Nullità: difetto di forma (in caso sia segreto si può convertire formalmente in olografo).
Un testamento nullo può essere spontaneamente eseguito, mentre uno inesistente no.
Può essere nullo anche per illiceità: motivo illecito, condizione illecita, onere illecito. Il motivo illecito rende nullo il
testamento se è la sola cosa che ha determinato il testatore a disporre.
Fiducia testamentaria: il testatore nomina erede o legatario A che si impegna verso di lui a ritrasferire i beni a B. Il patto è
nullo poiché ricade tra i patti successori.
Annullabilità: incapacità legale, naturale.
Vizi del volere: sono tutti e tre previsti come cause di annullamento delle disposizioni testamentarie che ne risultino viziate.
Tipi:
- Errore sulla formazione della volontà: errore sui motivi è causa di annullamento, l’errore ostativo invece può tenere
conto dell’effettiva volontà erroneamente manifestata (se si può risalire in modo non equivoco).
- Violenza: è prevista ma non definita, si riguarda alle norme del contratto.
- Dolo: rispetto al dolo contrattuale assume implicazioni maggiori, gli interpreti danno rilevanza al comportamento
di chi si adoperi per guidare la volontà del testatore (captazione).
L’annullabilità è assoluta, può essere esperita l’azione da chiunque vi abbia legittimo interesse.
Preclusione dell’azione di nullità: chi abbia confermato o dato spontaneamente esecuzione a una disposizione testamentaria
nulla, conoscendo la causa di nullità, non può più far valere l’invalidità.
Nel testamento pubblico eseguibilità ed efficacia coincidono con l’apertura della successione.
Nel testamento olografo e nel segreto, l’eseguibilità è subordinata alla pubblicazione da parte di un notaio.
Esecutore testamentario: quando il testatore provvede a nominare una persona il cui compito è di curare che siano
esattamente attuate le ultime volontà.
204
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
205
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Eredità giacente: situazione nel quale si nomina un curatore dell’eredità su istanza degli interessati, nel tempo di attesa tra
l’apertura della successione e l’accettazione (nel caso in cui il chiamato non sia in possesso effettivo dei beni).
Il legato invece si acquista senza bisogno di un’accettazione; il legatario però può rinunziare.
L’effetto traslativo perciò si produce fin dal momento della morte del testatore, frutti compresi.
NB: il legato di cosa dell’onerato o di terzo, o di prestazioni periodiche hanno tutti un effetto costitutivo che si produce al
momento della morte, ma nei primi due casi i frutti sono dovuti solo dal giorno della domanda giudiziale (o il giorno in cui
l’onerato ha promesso la prestazione).
206
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
207
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
208
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 46:
Le Liberalità tra Vivi
Dono e liberalità
Dono: dare gratuito, si lega a situazioni molto diverse tra loro.
Ogni atto di dono ha un significato morale, che rientra nella sfera dei motivi.
Donazione: è un contratto, che consiste nell’arricchire un’altra parte per spirito di liberalità (questa causa definisce un atto
di autonomia).
La donazione ha per oggetto un bene o una prestazione, quindi significa che donante e donatario devono essere d’accordo e
manifestare reciprocamente questa volontà.
Solo nella donazione obnuziale (in vista delle nozze) non occorre l’accettazione, mentre il matrimonio è condizione di
efficacia.
La liberalità non coincide con il mero carattere gratuito del contratto, la gratuità sussiste se ad una prestazione non
corrisponde una controprestazione.
L’atto gratuito può essere liberale, ma anche l’atto oneroso può avere questa funzione.
Donazione remuneratoria: chi dona lo fa per sdebitarsi; solo quando sia dovuta secondo gli usi cessa di essere donazione ed
è sottratta a collazione.
Obbligazione naturale nel caso in cui una persona trasferisca cose o denaro ad un’altra perché si ritiene obbligata da un
dovere morale o sociale.
209
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
E’ richiesta la forma dell’atto pubblico (pena di nullità), alla presenza irrinunciabile di due testimoni. Fa eccezione la
donazione manuale (regalo: donazione di cosa mobile, di modico valore, che venga consegnata al donatario).
Donazione indiretta: vendita a prezzo minimo, contratto d’opera con compenso esagerato, comodato di automobile o casa.
Donazione dissimulata: quando un contratto non liberale concluso tra le parti sia simulato al fine di nascondere una
donazione; la prova della simulazione può servire ad applicare la disciplina propria alle donazioni.
Molte regole scritte per esigenze di tutela della volontà del donante sono simili a quelle che si osservano nel testamento.
Ma le differenze tra due atti restano fondamentali: atto tra vivi e contratto; atto unilaterale, unipersonale, a causa di morte.
Disciplina:
a) L’incapacità naturale è causa di annullamento della donazione senza che si faccia questione di grave pregiudizio
derivante dall’atto o di malafede. La capacità legale segue la regola generale (estesa al minore emancipato e
all’inabilitato solo se la donazione è fatta nel contratto di matrimonio).
b) Capacità di ricevere la donazione: simile a quella di ricevere per testamento (estesa ai nascituri anche non concepiti).
c) Incompatibile con la posizione di donatario è quella di tutore o protutore del donante.
d) Può essere impugnata per errore sui motivi, benché sia un contratto, perché consente di tutelare l’affidamento. La
regola sul motivo illecito è simile a quella del testamento.
e) La donazione può essere limitata da un modus (come nel testamento).
f) Possibilità di conferma della donazione nulla: sia espressamente, sia attraverso la volontaria esecuzione da parte
degli eredi dopo la morte del donante.
g) La donazione può essere revocata per la sopravvenienza o l’esistenza non conosciuta al momento della donazione
di un figlio o discendente.
h) Le sostituzioni sono ammesse con gli stessi limiti del testamento.
i) La causa di liberalità limita il diritto alla garanzia per evizione (è dovuta solo se espressamente promessa dal
donante).
210
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 47:
La Giustizia Civile
Introduzione
Si ha diritto quando un sistema di regole è affidato a un giudice.
Vi è un sistema di norme che disciplina la giurisdizione.
Processo civile come tutela dei diritti e degli interessi privati.
211
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
- Sentenza di condanna: l’attore lamenta che il convenuto ha violato un suo diritto e chiede che si ordini al convenuto
di tenere la condotta necessaria a sanare la violazione.
- Sentenza di accertamento: l’attore ha interesse a stabilire quale sia la vera situazione giuridica nei suoi rapporti con
il convenuto e chiede che il giudice accerti l’esistenza o l’inesistenza di fatti giuridicamente rilevanti (che può poi
portare alla condanna).
- Sentenza costitutiva: si valuta l’esistenza dei presupposti e si pronuncia una sentenza che produce l’effetto voluto
dall’attore.
Il processo civile funziona di regola sulla base dell’iniziativa di parte (impulso di parte).
Gradi di giurisdizione
Esistono una pluralità di gradi nel sistema, si può chiedere ad ogni diverso organo di valutare il merito o la legittimità della
decisione.
Processo civile:
- Giudice di primo grado (tribunale o giudice di pace): per determinare una certa controversia.
- Giudice di secondo grado (Corte d’appello): si ricorre per un nuovo giudizio, quando si ritenga che la sentenza di
primo grado non sia fondata in fatto o in diritto.
- Giudice di ultimo grado: è ammesso di regola solo dinnanzi alla Suprema Corte di Cassazione, per far valere la
violazione o la falsa interpretazione della legge da parte del giudice di secondo grado.
Ogni organo ha una sua competenza, secondo criteri di causa, materia o territorio.
212
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Processo di esecuzione
Ha lo scopo di realizzare coattivamente la soddisfazione di un interesse protetto dal diritto.
Titolo esecutivo: serve per avviare il processo di esecuzione forzata.
Tipi:
a) Sentenza di condanna con efficacia esecutiva.
b) Decreto ingiuntivo, che abbia efficacia esecutiva.
c) Cambiale o altro titolo di credito equivalente.
d) Scrittura privata autenticata.
e) Atto pubblico.
L’attore che disponga di questo titolo notifica dall’altra parte tramite un ufficiale giudiziario un precetto (intimazione ad
adempiere entro un termine non inferiore a 10 giorni).
Tipi di esecuzione: consegna, rilascio, esecuzione specifica dell’obbligo di fare o non fare, espropriazione forzata tramite
pignoramento e vendita forzata dei beni.
213
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Arbitrato
Il processo civile in Italia è lentissimo, occorrono anni e anni molto spesso per pervenire ad una sentenza.
In genere mancano le competenze specifiche nei giudici, le udienze sono pubbliche e alcuni soggetti hanno interesse a tenere
riservate le loro controversie.
Giustizia arbitrale: giustizia alternativa, nella quale le parti scegliendo il loro stesso giudice (arbitri) ottengono una giustizia
più rapida, competente e riservata.
Tipi:
1. Rituale: si svolge secondo le regole del codice di rito, la decisione finale si chiama lodo arbitrale (ha gli effetti della
sentenza pronunciata dall’autorità giudiziale).
2. Irrituale: con disposizione scritta, le parti danno mandato agli arbitri di comporre la controversia mediante una
determinazione che esse si impegnano a priori a fare propria. E’ una sorta di contrattazione.
L’arbitro si avvicina alla figura di arbitratore (terzo qui le parti rimetto la determinazione dell’oggetto della
prestazione), che però non risolve la controversia, ma integra il regolamento contrattuale.
Gli arbitri giudicano di regola applicando il diritto (arbitrato di diritto), ma talvolta le parti possono attribuire di integrare
le regole di stretto diritto, giudicando secondo equità (arbitrato di equità).
Il potere arbitrale trova sempre la sua fonte nella volontà delle parti e nella convenzione d’arbitrariato. Non tutte le materie
possono essere demandate agli arbitri, ne sono escluse le controversie che riguardano diritti indisponibili.
Negoziazione assistita
E’ uno strumento nuovo diretto a risolvere le controversie in sede non giudiziale.
Convenzione di negoziazione: accordo stipulato dai litiganti, che convengono di cooperare in buona fede e lealtà per
risolvere in via amichevole una controversia e prevedere un termine finale per la negoziazione.
Forma della scrittura privata, formata con l’assistenza di uno o più avvocati.
214
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Accettato l’invito, si passa alla negoziazione che può concludersi con un accordo o meno.
In caso di insuccesso si redige una dichiarazione di mancato accordo.
La negoziazione assistita è prevista in campo familiare per separazione e divorzio.
Negoziazione obbligatoria: questioni riguardanti il risarcimento del danno da circolazione di veicoli e natanti; per le
domande di pagamento a qualsiasi titolo di somme inferiori a 50.000 (salvo mediazione obbligatoria); per i contratti in
materia di trasporto e sub-trasporto.
215
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Capitolo 48:
Le Procedure
Concorsuali
Premessa
Cause della crisi di un’impresa possono essere molteplici.
Quando un imprenditore entra in crisi non è raro che si apra tra i creditori una corsa all’esecuzione forzata, dove ognuno
cerca di aggredire esecutivamente il patrimonio del debitore, cercando di soddisfarsi.
Per evitare che si realizzino questi pericoli, il legislatore ha predisposto le procedure concorsuali:
1. Impedire che l’imprenditore in crisi compia operazioni dannose per i creditori.
2. Garantire la partecipazione coordinata di tutti i creditori alla liquidazione del patrimonio del debitore affinché a tutti
i creditori sia riservato lo stesso trattamento.
E’ interesse generale che l’impresa dissestata sia eliminata dal mercato, ma anche che tale eliminazione avvenga al minor
costo sociale possibile e secondo regole razionali.
Inoltre si cerca il più possibile di conservare i mezzi organizzativi e le capacità produttive.
La procedura concorsuale più importante è il fallimento.
Esistono anche concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa e amministrazione straordinaria delle grandi
imprese in crisi.
216
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Non sono soggetti al fallimento gli imprenditori che dimostrino di non superare determinati limiti relativi all’ammontare
dell’attivo, dei ricavi e dei debiti anche non scaduti.
Sono soggetti al fallimento anche l’imprenditore che abbia cessato la sua attività e quello defunto; ma solo entro l’anno
successivo la cancellazione dal registro delle imprese o alla morte, purché lo stato di insolvenza si sia manifestato prima della
cancellazione medesima o prima della morte, o nell’anno successivo.
Il socio illimitatamente responsabile di una società dichiarata fallita è soggetto al fallimento.
Anche i soci occultim la cui esistenza sia accertata successivamente alla dichiarazione di fallimento.
Stato di insolvenza: necessario presupposto oggettivo del dichiarato fallimento, significa incapacità di far regolarmente
fronte all’adempimento delle proprie obbligazioni.
L’insolvenza rappresenta una situazione in cui l’imprenditore ha perso credito nei confronti dei suoi creditori e versa in uno
stato di irreversibile difficoltà finanziaria.
Dichiarazione di fallimento
Il fallimento viene dichiarato dal tribunale in seguito al ricorso di uno o più creditori, su richiesta del debitore o su istanza
del PM.
Il tribunale conduce un’indagine e dichiara il fallimento o rigetta la richiesta (l’ammontare di debiti scaduti deve essere
superiore a 30.000 €).
In caso di rigetto si può fare reclamo alla corte d’appello.
Sentenza dichiarativa di fallimento: è sottoposta a pubblicità, porta alla nomina di un curatore fallimentare (amministra il
patrimonio del fallito) ed il giudice delegato (esercita funzioni di vigilanza e controllo).
Contro la sentenza dichiarativa del fallimento è possibile proporre reclamo dinanzi alla corte d’appello. Il reclamo può essere
proposto da qualsiasi interessato, ma non sospende l’esecuzione (salvo gravi motivi, che può sospendere in tutto in parte la
liquidazione dell’attivo).
217
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Procedimento
Il curatore procede all’inventario ed inizia a formare lo stato passivo, compilando un elenco dei creditori e dei diritti di
prelazione.
Comunica un termine entro il quale costoro devono far pervenire le domande di ammissione al passivo.
Il curatore poi predispone un progetto di stato passivo e rassegna le sue conclusioni motivate.
I creditori esclusi o ammessi con riserva possono fare opposizione e i creditori ammessi possono impugnare l’ammissione
di crediti o di prelazione riconosciuti ad altri creditori (poi decide il tribunale).
Dopo il decreto di esecutività, si liquida l’attivo, si cerca di vendere più in blocco possibile.
Si procede a ripartire il ricavato secondo un ordine: prededuzione delle spese della procedura fallimentare e debiti della massa;
poi creditori concorsuali (prima i privilegiati, poi i chirografari) per l’ammontare per il quale ciascuno di essi è stato
ammesso al passivo.
218
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
c) Nel corso della procedura si accerti che la prosecuzione non consente di soddisfare né i creditori concorsuali né i
crediti prededucibili.
Con la chiusura del fallimento il fallito riprende possesso del suo patrimonio ed i creditori riacquistano il libero esercizio
delle azioni esecutive verso il debitore per la parte non soddisfatta dei loro crediti (salvo esdebitazione, ammesso alla persona
fisica, con condizioni di meritevolezza però).
Concordato fallimentare
Quando il fallimento si chiude con un accordo tra fallito e creditori.
Uno o più creditori, oppure un terzo o il fallito (ma solo dopo un anno dalla dichiarazione del fallimento e prima di due
anni dalla dichiarazione di esecutività), possono avanzare una proposta di concordato, che può prevedere la suddivisione dei
creditori in classi diverse in ragione dei diversi interessi economici.
La proposta può anche prevedere la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti mediante qualsiasi forma.
Richiede un giudizio del tribunale per verificare i criteri di legge.
Il concordato vincola il fallito e tutti i creditori anteriori alla sentenza dichiarativa del fallimento.
Nel concordato può intervenire un assuntore che si accolla gli obblighi di pagamento dei creditori di fronte alla cessione dei
beni che costituiscono l’attivo fallimentare.
Concordato preventivo
Consente all’imprenditore in stato di crisi di perseguire l’obiettivo della ristrutturazione dell’impresa, cercando di evitare il
fallimento.
Piano che può prevedere:
a) Ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti attraverso qualsiasi forma.
b) Attribuzione delle attività dell’impresa ad un assuntore, che può essere uno dei creditori o società partecipate.
I creditori possono essere divisi in classi con trattamento differenziato.
La gestione della crisi può anche essere demandata ad un contratto tra il debitore ed i creditori, proponendo un accordo di
ristrutturazione stipulato con almeno il 60% dei crediti.
Si presenta la domanda di concordato al tribunale, che ne verifica la completezza e la regolarità.
Se viene negata è vi è uno stato di insolvenza, si procede alla dichiarazione di fallimento.
Se viene accettata deve essere approvato dai creditori che rappresentano la maggioranza dei crediti; in caso di approvazione
dei creditori si omologa il concordato e i crediti anteriori al provvedimento di ammissione alla procedura non possono
iniziare o proseguire azione esecutive sul patrimonio del debitore.
L’imprenditore ammesso al concordato NON è spossessato dei suoi beni, tuttavia l’attività di amministrazione ed esercizio
di impresa è sottoposta alla vigilanza del commissario giudiziale.
219
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Effetti simili a quelli del fallimento: spossessamento del patrimonio e commissario liquidatore (ha poteri più ampi) che liquida
il patrimonio distribuendolo tra i creditori concorsuali.
NB: tali imprese sono in genere sottratte al fallimento.
220
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
Domande
221
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
222
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
223
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
• Che differenza c’è tra diritti assoluti, relativi, potestativi, trasmissibili ed intrasmissibili, patrimoniali e non
patrimoniali, reali e di credito. Dopo aver dato la definizione fai degli esempi
• Che differenza c’è tra dovere, obbligo, soggezione ed onere?
• Che differenza c’è tra diritto di uso di abitazione e di usufrutto per quanto riguarda l’intrasmissibilità?
• Classifica i seguenti diritti soggettivi:
• il diritto alla vita è
• Il diritto del coniuge alla fedeltà da parte dell’altro coniuge è
• il diritto del professionista di essere pagato dal cliente è:
• il diritto di proprietà è:
• il diritto all’identità personale è
• il diritto alla salute è
• il diritto all’integrità fisica è
•
• Che differenza c’è tra interdetto legale ed interdetto giudiziale?
• Che differenza c’è tra norme imperative e norme derogabili? Queste ultime a loro volta si distinguono in norme
dispositive e supplettive, cosa significa?
• Quando una norma entra in vigore?
• Il principio di irretroattività delle norme contenuto nell’art. 11 delle preleggi può essere derogato?
• Che differenza c’è tra abrogazione espressa e abrogazione tacita? In quest’ultimo caso perché si dice che il criterio
cronologico deve fare i conti con quello gerarchico?
• Che differenza c’è tra analogia legis ed analogia iuris?
• Le norme penali in virtù del principio nullum crimen sine lege possono essere applicate per analogia? E le norme
eccezionali?
• Che differenza c’è tra norme precettive e proibitive? Tra norma giuridica e norma etica?
• Che cosa s’intende per sussunzione?
• Dopo aver dato la definizione di atti unilaterali, unipersonali, personalissimi e recettizi, fai degli esempi
• Che cosa significa autonomia negoziale?
• Quali sono gli enti dotati di personalità giuridica? Che cosa significa ed in che modo si acquista?
• Se una snc non si iscrive nel registro delle imprese esistono lo stesso come soggetto di diritto?
• Che cosa significa responsabilità solidale illimitata? E diretta e sussidiaria? Indica la responsabilità che contraddistingue
le diverse società di persone tenendo in considerazione anche il caso in cui non dovessero iscriversi nel registro delle
imprese
• Per le obbligazioni assunte da un comitato chi è responsabile? E per quelle assunte da un’associazione non riconosciuta?
• Che differenza c’è tra capacità giuridica e d’agire?
• Che cos’è la morte presunta?
• Che differenza c’è tra domicilio generale, elettivo e legale?
• Per quanto riguarda la capacità per l’esercizio dell’impresa che differenza c’è tra incapaci assoluti, inabilitati e minori
emancipati?
• Perché si dice che gli atti dello stato civile costituiscono prova legale del proprio status?
• Che cosa sono le pertinenze?
• Che differenza c’è tra patrimonio autonomo e separato? Tra demanio necessario e accidentale?
• Che differenza c’è tra prove precostituite, semplici e legali? E tra presunzioni semplici e legali? Queste ultimi si
distinguono in assolute e relative, cosa significa?
224
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
• Per il fondo patrimoniale è prevista una doppia pubblicità, quale ha efficacia dichiarativa e quale ha semplicemente una
funzione di pubblicità notizia?
• Che differenza c’è tra prescrizione e decadenza?
• Che cos’è il diritto all’autodeterminazione del paziente?
• Che cos’è il diritto all’immagine?
• In quali casi la lesione del diritto a nascere sano può essere risarcito da parte del medico?
• Con riferimento alle immissioni che cosa dispone l’art. 844 c.c.?
• Che cosa sono gli atti emulativi?
• Che differenza c’è tra comunione volontaria, incidentale e forzosa?
• Cosa sono le azioni di nunciazione?
• Che differenza c’è tra azione di reintegrazione e di manutenzione?
• Quali sono le azoni petitorie?
• Quali sono i presupposti per l’inabilitazione?
• Che cos’è l’incapacità naturale?
• Che differenza c’è tra tutore e curatore?
• Chi è l’amministrazione di sostegno?
• In relazione alla capacità di esercizio dell’impresa, che differenza c’è tra incapaci assoluti, inabilitati ed emancipati?
• Un interdetto può essere titolare di un’impresa? Si No
• Che differenza c’è tra pubblicità dichiarativa, costitutiva e di fatto
• Perché è importante iscrivere i fatti nel registro delle imprese?
• Che tipo di pubblicità è?
• Quali sono le fonti dell’obbligazione?
• Che differenza c’è tra promessa al pubblico, offerta al pubblico, promessa di pagamento e ricognizione di debito?
• Che cos’è la gestione di affari altrui?
• La ripetizione dell’indebito quando è esclusa?
• Che differenza c’è tra prestazioni di mezzi e di risultato?
• Colui che subisce l’inadempimento che cosa può fare?
• Che differenza c’è tra danno emergente e lucro cessante? Fai un esempio
• Quali sono i presupposti della responsabilità extracontrattuale?
• Che cosa s’intende per responsabilità oggettiva?
• Che cos’è la responsabilità da contatto sociale?
• Che cosa sono le servitù prediali? Che differenza c’è rispetto alle servitù personali?
• Il diritto di uso e di abitazione sono trasmissibili? perché hanno assunto rilevanza con la riforma del diritto di famiglia?
• Che cos’è il diritto di usufrutto? L’usufruttuario può modificare la destinazione economica del bene? Può cedere il suo
diritto? Come vengono ripartite le spese tra usufruttuario e nudo proprietario?
• Per possesso vale titolo che cosa s’intende?
• Che differenza c’è tra possessore e detentore?
• Il creditore pignoratizio è detentore o possessore?
• Quando il diritto di cronaca prevale sul diritto all’onore?
• Quali sono i modi di acquisto della proprietà? Che differenza c’è tra occupazione ed invenzione?
• Che cosa s’intende per accessione?
225
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
226
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
• Art. 1350/1418/832/1173/1321/1324
227
Scaricato da Levi Facchin (levi.fach@gmail.com)
lOMoARcPSD|6950059
DIRITTO PRIVATO
Giovanni Iudica - Paolo Zatti
XVI edizione - 2015
Giacomo Da Mommio
RIASSUNTI