Pagamenti e Garanzie Lettera di credito Standby

di Antonio Di Meo – Pag. 1

Internazionali
ettera di
credito
Contrattualistica StandbuL Guida alla redazione dei contratti
internazionali (parte II)
Internazionale di Antonio Coaccioli – Pag. 7

Luogo approvato: importante agevolazione

Dogana e
per l'anno 2021
Trasporti internazionali di Mattia Carbognani – Pag. 10

ACCESS2MARKS: Il nuovo portale UE al

Info utili servizio del commercio internazionale
di Giovanni Brunoro – Pag. 12

Il Caso: Incoterms FCA, credito

Questions & Answers documentario e Bill of lading on board
di Antonio Di Meo – Pag. 15

Vietnam
Focus Paese di Giovanni Brunoro – Pag. 18

Export verso il Regno Unito: l'esportatore

Speciale REX
di Sara Armella – Pag. 30

www.studiodimeo.it Marzo 2021| n.3

Pagamenti e Garanzie Internazionali
LETTERA DI CREDITO STANDBY
di Antonio Di Meo
Che cos’è e quale la sua funzione
La Lettera di credito Standby, chiamata
anche con l’abbreviazione “Standby” è una
forma particolare di credito documentario che,
diversamente dal credito documentario, non
costituisce un impegno diretto dalla banca
(emittente e/o confermante) ad onorare la
prestazione promessa (pagamento,
accettazione o negoziazione) ma un impegno
passivo di pagamento che la banca rilascia a
favore di un beneficiario impegnandosi
irrevocabilmente ad onorare la prestazione
promessa, solo nel caso di presentazione di
richiesta di pagamento presentata del
beneficiario a seguito di un inadempimento
dell’ordinante/debitore.
La Lettera di credito “Standby”,
rappresenta, pertanto, una garanzia bancaria
molto simile alle garanzie a “prima richiesta” in
cui, la banca emittente e/o la banca
confermante si impegnano, per un periodo
determinato di tempo e per un importo
LA LETTERA DI CREDITO STANDBY RAPPRESENTA UNO STRUMENTO DI GARANZIA E NON DI
PAGAMENTO, AVENTE LA CARATTERISTICA DELL’AUTONOMIA E DELL’ASTRATTEZZA CHE SVOLGE LE
STESSE FUNZIONI DI UNA GARANZIA DI PAGAMENTO.
Origine della Standby Letter of credit
Trattasi di una operazione bancaria che ha
trovato diffusione negli ultimi decenni del
secolo scorso utilizzata soprattutto negli Stati
Uniti d’America per colmare una carenza
giuridica (peraltro ormai non più esistente) che
non permetteva alle banche statunitensi di
rilasciare garanzie bancarie (del tipo delle
nostre fideiussioni bancarie) quali negozi
giuridici accessori ad altri rapporti giuridici
sottostanti.
Anno I - n. 3 Marzo 2021 www.studiodimeo.com
massimo prestabilito, ad eseguire la
prestazione promessa in favore di un
beneficiario a presentazione di uno o più
documenti espressamente prescritti nella
Standby, tra cui un’attestazione con la quale il
beneficiario dichiara che il debitore/ordinante
non ha provveduto al regolare adempimento
delle obbligazioni contrattuali pattuite.
L’accordo commerciale che sottende
l’emissione di una Lettera di credito Standby
prevede, quindi, che il venditore provveda, ad
esempio, alla spedizione della merce, invii i
relativi documenti al compratore e riceva
tramite bonifico bancario, il corrispettivo entro
la scadenza concordata. In assenza di tale
ultimo adempimento, il venditore/beneficiario
attiverà la Stand by che è destinata ad operare
in una situazione di non adempimento del
contratto sottostante e non, come il credito
documentario, in veste di adempimento per
conto del compratore.
Non potendo contrastare le previsioni delle
norme interne, che non prevedevano
l’emissione di garanzie a favore di terzi, si è
cercato di trovare una soluzione operativa che
rispondesse, comunque, alle esigenze degli
operatori.
Questo ha portato ad una evoluzione della
classica “Lettera di credito”, che continuava
così a svolgere le proprie funzioni di mezzo di
pagamento, per passare ad un cambiamento
della sua funzione.
1
Pagamenti e Garanzie Internazionali

Ecco allora che la Standby Letter of credit

richiamata, può essere, in alternativa,
può essere considerata come un Credito
assoggettata ad un’altra normativa della CCI
documentario in “sospeso” che svolgerà le
contenuta nella pubblicazione n. 590,
proprie funzioni soltanto al verificarsi di
approvata il 6 aprile del 1998 ed in vigore dal
determinate condizioni: l’inadempimento
1° gennaio 1999 chiamata “International
delle obbligazioni assunte dall’ordinante nei
Standby Practice (ISP 98)”.
confronti del beneficiario.
Caratteristiche della Standby
Norme in materia di Standby
In considerazione di quanto sopra detto,
Questo “stratagemma”, usato per aggirare i
proviamo ad analizzare le principali
vincoli normativi, ha permesso la diffusione di
caratteristiche della Standby con l’intento di
tale strumento negli Stati Uniti d’America e, via
offrire un contributo pratico – operativo, utile
via, anche in altri paesi di Common law che
ad un suo efficace impiego:
presentavano un problema simile.
1. non costituisce un impegno diretto della
Non essendo però, riconosciuta a livello
banca emittente e/o della banca
internazionale bisognava trovare una
confermante, ma un impegno di tipo
soluzione per rassicurare gli operatori
passivo assunto dei confronti del
economici di tutto il mondo ed in particolare
beneficiario/venditore, ad onorare
gli operatori dei paesi di Civil law, che la
richieste di pagamento presentate in
Standby Letter of credit, pur non essendo un
conformità a quanto prescritto nel testo
mezzo di pagamento, ma uno strumento di
della Standby nel caso in cui l’ordinante
garanzia, (assolvendo ad una funzione diversa
non abbia adempiuto ad un suo obbligo
da quella del credito documentario),
contrattuale.
conteneva le stesse caratteristiche giuridiche
di una Lettera di credito: l’autonomia, 2. può essere attivata dal beneficiario solo
l’astrattezza ed il formalismo. nel caso in cui l’ordinante non dovesse
adempiere ad una obbligazione assunta
Questo fu reso possibile dalla Camera di
nei confronti del medesimo e non, come
Commercio Internazionale (CCI) di Parigi che,
per il credito documentario, in veste di
con la pubblicazione n. 400, riguardante le
“adempimento” per conto dell’ordinante;
Norme ed Usi Uniformi (NUU) relativi ai crediti
documentari, entrata in vigore il 1° ottobre 3. si configura come una garanzia di
1984, introdusse per la prima volta pagamento che si attiva soltanto con la
l’applicazione di tali norme alla Standby Letter presentazione di una dichiarazione,
of credit. Cosa questa che venne ribadita firmata dal beneficiario stesso, da
anche nelle successive revisioni e, in presentare entro la data di validità della
particolare, nell’attuale pubblicazione n. 600 in Standby, attestante che il
vigore dal 1° luglio 2007, conosciuta con compratore/ordinante non ha onorato il
l’acronimo inglese UCP da Uniform Customs proprio impegno a pagare;
and Practices. 4. riassume le caratteristiche fondamentali
Per completezza di informazione occorre del credito documentario, essendo
far presente che la Standby, oltre ad essere espressamente richiamata nelle Norme
regolata dalle NUU pubbl. 600 più sopra ed Usi Uniformi (NUU) della Camera di
Commercio Internazionale fin dal 1983;

Anno I - n. 3 Marzo 2021 www.studiodimeo.com 2

Pagamenti e Garanzie Internazionali
e, in particolare, nell’attuale pubblicazione
n. 600, revisione 2006, in vigore dal 1°
luglio del 2007;
5. risulta regolata dai già consolidati principi
di letteralità (formalismo) nel controllo
dei documenti, di astrattezza (slegata,
cioè, dalla causa che l’ha generata) e di
autonomia dal rapporto sottostante che
da sempre caratterizza l’operazione di
credito documentario, permettendo, così,
al beneficiario di disporre di uno
strumento di garanzia autonoma rispetto
all’operazione sottostante e, quindi, di
immediata rispondenza economica;
6. può essere utilizzata non solo con
riferimento al mancato pagamento dei
contratti di fornitura di merci o di
esecuzione lavori ma, anche, quando,
l’oggetto della garanzia sia la buona
esecuzione di un contratto, la
restituzione di una somma pagata in
anticipo o nel caso di prestiti e/o altre
prestazioni dove la Standby serve a
garantire il regolare rimborso;
7. presenta le stesse caratteristiche delle
Garanzie a prima richiesta in quanto
rappresentano degli impegni autonomi e
astratti da parte della banca che le rilascia
a pagare un importo a favore di un
beneficiario a presentazione, da parte di
quest’ultimo, di attestazione di mancato
adempimento da parte dell’ordinante
degli obblighi dallo stesso assunti;
8. a differenza delle Garanzie a richiesta che
risultano ancorate alle norme di diritto del
Paese in cui risiede la banca garante o
contro-garante, così come sancito all’art.
34 delle URDG - Uniform Rules on Demand
of Guarantee (Norme Uniformi sulle
Garanzie a Domanda pubblicazione 758
della CCI), le Standby Letter of credit
Anno I - n. 3 Marzo 2021 www.studiodimeo.com
non risultano normate in alcun
ordinamento giuridico, trovando la
propria disciplina nelle norme della CCI
sempre che le stesse siano richiamate nel
testo di emissione e siano applicabili nel
Paese del beneficiario (le UCP 600 oppure
le ISP 98);
9. potendo essere soggetta alle norme della
CCI relative ai Crediti documentari, può
essere emessa “con conferma” di altra
banca rispetto a quella emittente;
10. il pagamento/escussione da parte del
beneficiario può essere richiesto
presentando alla banca emittente, alla
banca designata o alla banca
confermante, (a seconda dei casi ed entro
una data di scadenza), i documenti
richiesti nel testo di emissione della
Standby che, generalmente, consistono in
una semplice dichiarazione attestante
che l’ordinante non ha adempiuto ai
propri obblighi contrattuali alle
scadenze pattuite. Questa dichiarazione
(di cui riportiamo un esempio con relativa
traduzione) può prevedere la
presentazione di una tratta (draft),
spiccata sulla banca emittente o su quella
confermante (a seconda della modalità di
utilizzo), di eventuale copia della fattura
contrassegnata unpaid (non pagata) e di
copie di eventuali documenti quali (ad
esempio) quello di trasporto;
11. viene emessa generalmente, con la
messaggistica Swift (MT 700)
riguardante l’emissione dei “Crediti
documentari e garanzie bancarie” anche
se in molti casi le banche (soprattutto
quelle europee) tendono ad emetterle con
il messaggio Swift MT 760 adottato per il
rilascio delle Garanzie.
3
Pagamenti e Garanzie Internazionali

Esempio dichiarazione del beneficiario tratta da una standby

emessa da una banca statunitense
(Testo in inglese) (Testo in italiano)

We hereby establish our irrevocable stand Noi con la presente apriamo una
by Letter of credit no. 00000 in your favour
irrevocabile Lettera di credito Stand by n.
which is available with Bank of America 00000 in Vostro favore utilizzabile con la
by payment at sight against presentation Bank of America per pagamento a vista
of your drafts at sight drawn on us and contro presentazione di Vostra tratta a
accompanied by the following documents: vista spiccata su di noi e accompagnata
• Beneficiary’s signed statement dai seguenti documenti:
reading as follows: • Attestazione firmata del beneficiario
“The amount of our draft represents che si legga come segue:
funds payable to us for unpaid “L’importo della nostra tratta
invoices due 60 days after shipment”. rappresenta fondi pagabili a noi
• Copy(ies) of invoice(s) marked unpaid relativi a fatture non pagate scadenti
• Copy(ies) of transport document a 60 giorni dalla spedizione”.
• Copia/e fattura/e contrassegnate non
pagate
• Copia documento di trasporto

Differenze rispetto al credito In altre parole, una volta che la Standby è

documentario
Rispetto al credito documentario, che ha un
contenuto essenzialmente “attivo” in quanto
rappresenta un mezzo di pagamento con il
quale la banca emittente e/o confermante si
obbligano direttamente nei confronti del
beneficiario ad onorare una presentazione
conforme dei documenti, la funzione della
Standby ha contenuto “passivo”, attivandosi
soltanto con la presentazione di una
dichiarazione del beneficiario, conforme a
quanto prescritto nel testo di emissione della
stessa, da presentarsi a seguito di un mancato
adempimento delle obbligazioni
dell’ordinante.
aperta, i rapporti continuano ad essere
intrattenuti direttamente tra compratore e
venditore con il ricorso, per il pagamento, ad
un normale bonifico bancario. Se l’accordo sul
pagamento prevede, per esempio, una
dilazione di 30 giorni dalla data della fattura (o
dalla Bill of lading), la merce può essere
spedita ed il compratore la può ritirare senza
attendere la consegna, da parte della sua
banca, dei documenti rappresentativi che,
diversamente da quanto avviene nel credito
documentario, gli vengono spediti
direttamente dallo stesso venditore o dallo
spedizioniere.
Alla data di scadenza del pagamento, se
l’ordinante/debitore risulta inadempiente,

Anno I - n. 3 Marzo 2021 www.studiodimeo.com 4

Pagamenti e Garanzie Internazionali

il venditore/beneficiario della Standby il cui scopo è analogo a quello delle

presenta alla banca una dichiarazione di
mancato pagamento secondo quanto previsto
dal testo della Standby Letter of credit ed,
eventualmente, se così richiesto, copie dei
documenti commerciali previsti dalla stessa
(vedersi al riquadro Esempio riportato nel Box).
Gli verrà, così, riconosciuto l’importo della
fornitura. Se il debitore paga regolarmente
(come si spera succeda nella maggior parte dei
casi), la Standby non viene attivata e
l’operazione si chiude, perciò, senza ulteriori
adempimenti (non vanno presentati
documenti particolari) e con un sensibile
contenimento in termini di costi delle
commissioni bancarie.
Conclusioni e Suggerimenti pratici
Per concludere, possiamo affermare che la
Standby Letter of credit è una forma
particolare di credito documentario
garanzie “a prima richiesta” caratterizzate
dall’autonomia e dall’astrattezza, così come
sancito dalle Norme in materia più sopra
richiamate: le Norme Uniformi sulle Garanzie a
richiesta (in sigla URDG 758) in quanto serve
ad assicurare il pagamento in caso di
inadempienza da parte dell’ordinante, con il
vantaggio di essere regolata dalle NUU
(Norme ed Usi Uniformi della Camera di
Commercio Internazionale) relative ai crediti
documentari.
Qualora vi siano, forniture ripetitive, cioè
ordini “aperti”, o nei contratti con Stato di
Avanzamento Lavori (c.d. SAL) la Standby
diviene uno strumento particolarmente
interessante e utile in quanto permette di
essere aperto per l’importo pari alla massima
esposizione del venditore/beneficiario nei
confronti del compratore/ordinante.

Utilizzo di una Standby a garanzia del pagamento

di forniture ripetitive
Proviamo ad ipotizzare il caso di un esportatore che conclude un contratto per la fornitura
di merce per il valore di USD 1.000.000 che prevede 10 forniture da eseguire mensilmente,
per un valore di USD 100.000 cadauna, pagabili con bonifico bancario a 60 giorni dalla data
di spedizione della merce. Se, ad esempio, le consegne vengono eseguite il 30 di ogni mese
con pagamento a 60 giorni dalla data medesima, avremo che per la fornitura del 30 marzo
2021, il pagamento è previsto per il 30 maggio 2021, per quella del 30 aprile 2021, il
pagamento avverrà il 30 giugno 2021, per la consegna di maggio il pagamento avverrà il
30 luglio 2021 e così di seguito. L’esposizione massima sarà pertanto di USD 200.000 che,
prudenzialmente, vengono portati a USD 300.000. Il compratore richiederà, pertanto, alla
propria banca l’emissione di una Standby, impegnando, così, il proprio fido presso la banca
emittente per un importo di circa 300.000 dollari, che rappresenta il massimo della sua
esposizione nei confronti del venditore. Se avesse, invece, disposto l’apertura di una lettera
di credito avrebbe impegnato il fido per il totale della fornitura: vale a dire per USD
1.000.000, prevedendo spedizioni parziali. Avrebbe, inoltre, sostenuto dei costi riguardanti
le commissioni fideiussorie per l’utilizzo del fido e di apertura del credito documentario
calcolate sempre sull’importo totale dell’utilizzo (vale a dire USD 1.000.000), anziché sui
300.000 USD della Standby.

Anno I - n. 3 Marzo 2021 www.studiodimeo.com 5

Pagamenti e Garanzie Internazionali

In considerazione del fatto che la Standby può 2. val la pena concordare con la controparte
essere soggetta alternativamente sia alle UCP contrattuale come si desidera che la Stand
600 che alle ISP 98 e che, soprattutto nel by sia aperta dalla banca emittente
mondo delle banche occidentali, queste ultime precisando tutti gli elementi essenziali che
non sono state accolte favorevolmente saranno oggetto della richiesta di
mancando una casistica sufficientemente emissione dell’apertura della Lettera di
rassicurante, si suggerisce agli operatori, di credito Standby quali, ad esempio, i
indicare in fase contrattuale, che la Standby documenti da presentare nel caso di
dovrà essere assoggettata alle Norme ed Usi eventuale richiesta di pagamento, oltre a
Uniformi della CCI relative ai crediti non trascurare di indicare entro quale data
documentari, pubbl. n. 600 in vigore dal 1° la “Stand by” dovrà essere notificata al fine
luglio 2007 (in lingua inglese: “Subject to UCP di poter dare esecuzione all’ordine
rev. 2006, brochure 600 ICC”). ricevuto entro i tempi concordati;
Oltre a quanto più sopra riportato, si
sottolinea quanto sia importante che gli
esportatori si adoperino nel fornire precise
istruzioni al compratore circa l’emissione della
Lettera di credito Standby, (magari con l’aiuto
di formulari standard predisposti in tal senso).
In particolare si suggerisce agli operatori
economici quanto segue:
1. come per un “normale” Credito
documentario è importante contattare la
propria banca in via preventiva per
conoscere se è possibile ottenere la
conferma della Standby e a quali
condizioni nel caso questo si rendesse
necessario;

Antonio Di Meo, specializzato in pagamenti internazionali, crediti documentari, garanzie ed

Incoterms® con Studio a Padova. Giornalista pubblicista, Professore a contratto presso
l’Università Cattolica Milano e SDA Bocconi, è autore di pubblicazioni in materia. È socio di
Credimpex Itlaia e della ICC (International Chamber of Commerce) dove è stato componente
comitato revisione Incoterms®.

Anno I - n. 3 Marzo 2021 www.studiodimeo.com 6

 Contrattualistica internazionale
GUIDA ALLA REDAZIONE DEI CONTRATTI
INTERNAZIONALI (parte II)
di Antonio Coaccioli
Fase precontrattuale delle trattative:
il c.d. negoziato
Come si è anticipato nella precedente
Puntata, questa fase della vita di un contratto
(sia interno che internazionale) è prettamente
eventuale, in quanto è presente soltanto nei
cc.dd. contratti “a formazione progressiva”:
ossia in quei contratti nei quali, per la
complessità della loro struttura e dei loro
contenuti, le parti raggiungono l’accordo
attraverso una successione graduale e
progressiva nel tempo di proposte e di
controproposte.
Prima di analizzare la funzione di questa
delicata fase e le conseguenze che questa
potrebbe avere se fosse condotta in mala fede
o con imprudenza, giova segnalare che non di
rado essa è preceduta dalla redazione di taluni
negozi giuridici (aventi entrambi natura
contrattuale) volti o a tutelare la
confidenzialità delle informazioni che le parti
si scambieranno durante le trattative o a
garantire la correttezza delle trattative stesse.
Quelli più noti, e maggiormente utilizzati nella
prassi del commercio internazionale, sono gli
accordi di riservatezza e gli standstill
agreements.
Accordi prenegoziali
Vediamo ora quali siano i differenti
contenuti e le differenti finalità di questi due
particolari accordi che, essendo preliminari alle
trattative, potremmo definire accordi
prenegoziali; avvertendo comunque sin d’ora
che entrambi trovano la propria fonte
esclusivamente nella prassi del commercio
internazionale, giacché non esiste alcuna
norma giuridica (né di origine nazionale né di
Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com
origine internazionale) che ne detti la
disciplina o che ne imponga l’utilizzo.
ACCORDO DI RISERVATEZZA
L’accordo di riservatezza (che, nelle
contrattazioni commerciali internazionali,
viene solitamente denominato Mutual
Confidentiality Agreement oppure Non-
Disclosure Agreement) è tipico delle trattative
caratterizzate dalla rivelazione (unilaterale o
reciproca) di informazioni confidenziali che le
parti – considerandole “segrete” ed avendo
interesse a che rimangano tali – si obbligano a
non divulgare a terzi sia nel corso delle
trattative sia nel caso in cui queste dovessero
fallire.
La precipua finalità di questo accordo è
dunque quella di obbligare le parti a
mantenere il segreto sopra determinate
informazioni che si scambieranno nel corso del
loro futuro negoziato. E sebbene nella
maggior parte dei casi l’obbligazione di
segretezza sia posta a carico di una sola parte
(quella che riceve le informazioni), può
accadere che, in presenza di un mutuo
scambio di dati, l’obbligazione di segretezza
sia reciproca.
Tra le trattative che comportano
l’inevitabile rivelazione di informazioni di tal
genere si possono citare – a mero titolo
esemplificativo – quelle che precedono i
contratti di licenza di brevetto, di licenza di
know-how, di trasferimento di tecnologia, di
acquisizione di pacchetti azionari, di assistenza
tecnica, di joint-venture: in buona sostanza,
tutti quei contratti che le parti non saranno
mai in grado di concludere se non a seguito di
uno scambio di informazioni di carattere
7
 Contrattualistica internazionale
tecnico, o commerciale, o finanziario, la cui
divulgazione a terzi potrebbe arrecare un
pregiudizio irreparabile ad una di loro o ad
entrambe.
I problemi principali che la redazione di un
accordo di riservatezza si trova ad affrontare
sono essenzialmente tre:
1. quello di stabilire quali siano le
informazioni confidenziali da considerarsi
“segrete”,
2. quello di stabilire la durata dell’obbligo
contrattuale di non divulgarle a terzi,
3. quello di predeterminare l’entità dei danni
in caso di violazione di tale obbligo.
Quanto al primo problema, i legali che
assistono le parti raccomandano sempre di
indicare – con la massima precisione possibile
– quali siano le informazioni che debbano
considerarsi “segrete”, evitando sia
l’adozione di formule troppo ampie (che
limiterebbero in modo inammissibile la libertà
contrattuale della parte che le riceve) sia
l’adozione di formule laconiche o troppo
generiche (che si presterebbero a dubbi
interpretativi o rischierebbero di non essere
rispettate). Tra i consigli più utili che si
possano seguire segnaliamo: quello di
formulare un elenco delle informazioni
confidenziali da considerarsi “segrete” prima
ancora che le trattative abbiano inizio; quello
di dover considerare “segrete” le ulteriori
informazioni che, nel corso delle trattative,
fossero espressamente qualificate come tali
dalla parte che le trasmetterà (possibilmente
contrassegnando determinati documenti con
l’espressione “confidenziale” o “riservato”); ed
infine quello di formulare un elenco delle
informazioni che non potranno mai
considerarsi “segrete”, come ad esempio:
quelle che fossero già in possesso della parte
ricevente, o quelle che la parte ricevente
dovesse apprendere da un terzo, o quelle che
fossero già di pubblico dominio.
Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com
Quanto al secondo problema, mentre è
pacifico che l’obbligazione di segretezza
debba permanere per l’intera durata delle
trattative (altrimenti l’accordo di riservatezza
non avrebbe alcun senso), occorre distinguere
tra l’ipotesi in cui queste abbiano esito positivo
e l’ipotesi in cui queste falliscano. Nella prima
ipotesi, infatti, l’obbligazione di segretezza
sicuramente “trasmigrerà” nel contratto che le
parti andranno a stipulare, diventando
oggetto di una specifica clausola
appositamente concepita per confermarla e
per fissarne la durata. Nella seconda ipotesi,
invece, l’obbligazione di segretezza continuerà
a rimanere in vita per il tempo che le parti
avranno fissato nell’accordo di riservatezza e
comunque non oltre la “vita economica” delle
informazioni che l’accordo di riservatezza
intendeva proteggere.
Quanto al terzo problema, dal momento
che è sempre piuttosto difficile dimostrare in
giudizio l’entità del danno patito in
conseguenza della violazione (o delle ripetute
violazioni) dell’obbligazione di segretezza, è
consuetudine predeterminarne l’ammontare
mediante una penale in grado di assicurare
alla parte lesa un risarcimento non irrisorio e,
nel contempo, di scoraggiare la controparte
dal violare l’obbligazione di segretezza
stabilita dall’accordo.
Va infine segnalato che l’accordo di
riservatezza molto spesso prevede – con
clausole più o meno elaborate – una serie di
obblighi accessori all’obbligazione di
segretezza, quali ad esempio: l’obbligo di
mantenere segreta l’esistenza stessa delle
trattative che le parti si accingono ad
intavolare; l’obbligo di non far uso delle
informazioni segrete per scopi diversi da quelli
specificati nell’accordo; l’obbligo di limitare
l’accesso a tali informazioni ai soli dipendenti
ed ai soli consulenti che debbano
necessariamente conoscerle per consentire il
proficuo svolgersi delle trattative; l’obbligo di
8
 Contrattualistica internazionale

far sottoscrivere ai soggetti appena sottoscrivere lo standstill agreement

menzionati altrettanti accordi di riservatezza;
l’obbligo di adottare le misure necessarie a
proteggere la segretezza delle informazioni;
l’obbligo di avvisare la controparte nel caso in
cui determinate informazioni dovessero essere
comunicate alla Pubblica Autorità o divulgate
in sede giudiziaria.
(lasciando quindi intendere che, durante il
negoziato, si riterrà libero di condurre
trattative parallele con terzi), non ci sarebbe da
stupirsi se la parte che ne ha chiesto invano la
sottoscrizione perda interesse ad affrontare
trattative in concorrenza con un interlocutore
occulto.

STANDSTILL AGREEMENT Tra i casi più frequenti di trattative

parallele condotte da una parte all’insaputa
Lo standstill agreement è un accordo che
dell’altra si è soliti citare: quello in cui il
ha lo scopo di proteggere una parte dal rischio
negoziatore in mala fede partecipa alle
che durante il negoziato la controparte
trattative al solo fine di spuntare condizioni
conduca, a sua insaputa, trattative parallele
migliori da un terzo con il quale intende
con terzi.
stipulare il contratto oggetto del negoziato; e
Dal momento che nessuna norma giuridica quello in cui il negoziatore in mala fede
(né di origine nazionale né di origine partecipa alle trattative al solo fine di pervenire
internazionale) vieta la possibilità di condurre alla determinazione di un prezzo che gli servirà
trattative parallele anche senza portarle a da parametro per l’applicazione di una
conoscenza della controparte – salva clausola di prelazione contenuta nel contratto
l’eventuale responsabilità precontrattuale di che andrà a stipulare con il terzo.
cui si dirà più avanti – è evidente che l’esigenza
L’obbligo di non condurre trattative
che un accordo del genere mira a soddisfare
parallele con terzi, oggetto dello standstill
sia quella di rimediare a tale lacuna normativa.
agreement, generalmente è limitato nel
Lo standstill agreement spiega i propri tempo. Di regola non eccede qualche mese.
effetti non solo e non tanto sul piano dell’etica
Per l’ipotesi in cui il negoziato non andasse
quanto piuttosto sul piano della strategia
a buon fine a seguito della violazione dello
negoziale. Infatti, l’intento di chi – prima
standstill agreement, è prassi prevedere non
dell’inizio delle trattative – chiede che venga
soltanto il rimborso di tutti i costi che la parte
sottoscritto questo tipo di accordo non è tanto
convinta di negoziare con un interlocutore
quello di obbligare la controparte
esclusivo abbia sostenuto (spese di viaggio e
all’osservanza dei più elementari principi
soggiorno, analisi di mercato, studi di
dell’etica commerciale, quanto quello di
fattibilità, spese legali, ecc.), ma anche una
evitare di trovarsi – durante le trattative – in
penale in grado di risarcirla del pregiudizio
concorrenza con un terzo interessato a
consistente nel mancato utile che essa avrebbe
concludere lo stesso contratto oggetto del
potuto ricavare da un contratto stipulato a
negoziato. E questa preoccupazione non potrà
seguito di trattative condotte in buona fede
che riverberarsi sulla strategia negoziale:
con un interlocutore diverso.
perché se la controparte dovesse rifiutarsi di

Antonio Coaccioli, avvocato cassazionista con studio a Perugia, si occupa di Diritto civile, commerciale e
bancario sia interno che internazionale. Professore a contratto presso la Sede di Ancona dell’Università
Politecnica delle Marche, autore di numerose pubblicazioni in tema di Diritto internazionale privato, dei
contratti internazionali e dell’arbitrato, è socio di ICC (International Chamber of Commerce), UIA (Union
Internationale des Avocats) e AIGLI (Associazione Internazionale Giuristi Lingua Italiana).

Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com 9

 Dogana e Trasporti internazionali
LUOGO APPROVATO: IMPORTANTE
AGEVOLAZIONE PER L’ANNO 2021
di Mattia Carbognani
Con il rilascio della circolare n. 49 del
17/12/2020, l’Agenzia delle Dogane ha
comunicato la seguente importante
agevolazione: il conferimento della procedura
di Luogo Approvato verrà concesso senza lo
svolgimento del sopralluogo fisico
antecedente al rilascio del procedimento
autorizzativo.
Che cos’è il Luogo approvato
L’autorizzazione alla procedura del Luogo
approvato consente la possibilità di sdoganare
la merce direttamente presso i locali
dell’azienda evitando, in tal modo, di
effettuare le pratiche doganali di
import/export presso l’Ufficio doganale di
riferimento. I vantaggi si concretizzano in
termini di costi, tempistiche e rischi dovuti ad
eventuali controlli che possono essere
effettuati presso l’Ufficio doganale sia all’atto
dell’importazione sia all’atto dell’esportazione.
Si ricorda, al riguardo, che l’autorizzazione
all’utilizzo del luoghi approvati per il regime
dell’esportazione consente la presentazione e
la disponibilità per i controlli di merci unionali
destinate all’export in un luogo diverso dalla
dogana. Pertanto, a seguito dell’invio
telematico della dichiarazione doganale alla
dogana competente, le merci sono rese
disponibili dall’operatore per l’eventuale visita
fisica selezionata dal circuito di controllo -
presso il sito approvato.
Le condizioni richieste per il rilascio
dell’autorizzazione sono rappresentata dalla
continuità delle operazioni di esportazione da
effettuare presso il luogo, del possesso del
titolo giuridico per il suo utilizzo e dall’idoneità
Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com
del sito per l’effettuazione dei controlli. Ai fini
della verifica di quest’ultimo requisito, l’Ufficio
delle dogane effettua sopralluogo fisico
presso il sito interessato, i cui esiti sono
riportati in un apposito verbale.
Al fine di facilitare le operazioni di
esportazione in permanenza dell’emergenza
Covid-19, è prevista la possibilità di
presentazione di istanza per il rilascio
dell’autorizzazione per i luoghi approvati
all’export, con richiesta di effettuazione del
sopralluogo in modalità semplificata che
consente di procedere alla verifica d’ufficio su
base documentale dell’idoneità del luogo ai
previsti requisiti di sicurezza fiscale senza lo
svolgimento del sopralluogo fisico
antecedente al rilascio del provvedimento
autorizzativo.
Termine di resa merce e Luogo
approvato
L’iter procedurale per l’ottenimento
dell’Autorizzazione alla procedura di Luogo
approvato risiede nella scelta di un partner
doganale (CAD) e nella compilazione della
documentazione di richiesta da inoltrare
all’Agenzia delle Dogane competente per
territorio. Analizziamo quanto sopra in
rapporto all’adozione da parte
dell’esportatore del termine di resa merce
EXW e FCA.
1. Termine di resa EX Works
Il venditore mette a disposizione la merce a
terra in un suo stabilimento (o magazzino)
predefinito o concordato ed il compratore si
assume tutti i costi e rischi del trasporto. Il
venditore non ha l’onere di occuparsi della
10
 Dogana e Trasporti internazionali
produzione della bolletta doganale di
esportazione.
L’utilizzo della resa EXW - EX Works
comporta:
a. il rischio che il vettore incaricato dal
cliente non inoltri la bolletta doganale
di esportazione al soggetto cedente;
b. il rischio che il vettore incaricato al
cliente effettui lo sdoganamento della
merce presso un ufficio doganale non
italiano. In questo caso per
l’esportatore non sarà possibile
effettuare l’appuramento del codice
MRN.
2. Termine di resa FCA
Il venditore mette a disposizione la merce
resa in un dato luogo concordato,
assumendosi tutti i costi e rischi del carico e
del trasporto successivo. Il venditore ha
l’onere di occuparsi della produzione della
bolletta doganale di esportazione.
L’utilizzo del termine di resa FCA - Free
Carrier tramite Luogo approvato comporta:
a. La resa FCA che permette al venditore
di controllare, mediante spedizioniere
incaricato, la gestione relativa alle
bollette doganali di esportazione.
b. L’impiego della resa FCA consente un
facile appuramento del codice MRN in
quanto l’ufficio doganale utilizzato sarà
quello selezionato dello spedizioniere
doganale.
Vantaggi utilizzo Luogo approvato
Con il termine di resa EX Works (EXW):
l’utilizzo combinato del luogo approvato e
della resa EX Works è incoerente per
Mattia Carbognani, specializzato in Internazionalizzazione d’impresa, Consulente di numerose
associazioni confindustriali tra le quali ANCMA, ACICAM, UCIMA, AMAPLAST, è relatore di
numerosi seminari formativi. Autore di Articoli e Guide operative.
Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com
caratteristiche e definizione (anche a causa del
mancato utilizzo della variante “loaded”) e non
prevede alcun tipo di vantaggio o risparmio in
termini di costi o tempistiche.
Con il termine di resa FCA tramite Luogo
Approvato, i vantaggi possono essere così
riassunti:
a. Le merci non transitano fisicamente
presso l’ufficio doganale, ma
vengono dichiarate da uno
spedizioniere presso lo stabilimento
dell’azienda.
b. Riduzione di quasi tutti i rischi
(caricazione, scaricazione, controlli e
ispezioni in dogana), i costi (trasporto,
merce in stallo in caso di ispezione) e le
tempistiche che sussistono.
c. Riduzione tempi di emissione della
bolletta doganale: lo spedizioniere
emette la bolletta export sulla base dei
documenti ricevuti via email; in seguito
restituisce, sempre via email, la bolla
doganale pronta per essere stampata
e/o inoltrata al trasportatore.
d. Documentazione di esportazione
restituita sempre con puntualità e
sempre correttamente appurata.
e. Riduzione di ulteriori rischi in presenza
di spedizioniere doganale certificato
AEO.
f. Possibilità di affrontare ogni tipo di
criticità in maniera più agevole
rispetto alla resa EX Works.
11
 Info utili
ACCESS2MARKETS: IL NUOVO PORTALE UE AL
SERVIZIO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE
di Giovanni Brunoro
Da qualche mese, la Commissione Europea
ha messo a disposizione degli operatori un
nuovo strumento per orientare chi esporta e
importa. Si tratta del portale Access2Markets,
che raggruppa informazioni dettagliate su:
tariffe, regole di origine, tasse, procedure e
formalità, requisiti dei prodotti, barriere al
commercio e statistiche sui flussi commerciali.
Il sito attuale sostituisce il collaudato Market
Access Database, rivoluzionandone
l’impostazione di fondo. Con la nuova
modalità, l’utente non cerca più informazioni
relativamente ad un Paese, bensì ad un
Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com
prodotto specifico. La prospettiva semplifica la
vita a chi sa esattamente cosa esportare e
dove, ma la complica notevolmente a chi ha
bisogno di una visione globale su una
determinata economia e vuole “farsi una
cultura” anche in vista di futuri investimenti.
Inoltre, nonostante la guida ufficiale dichiari
che “tutti i contenuti precedentemente presenti
su Market Access Database sono ora su
Access2Markets”, di fatto non vengono
riportate le preziose informazioni sulla
normativa valutaria e i metodi di pagamento,
e su come regolare il pagamento di una
determinata operazione.
12
 Info utili
Tra le novità introdotte da Access2Markets, si
ricordano:
• istruzioni passo-passo per esportare o
importare beni e servizi;
• guide dettagliate sulle regole di origine
• uno strumento che aiuta ad attribuire
l’origine di un determinato prodotto;
• spiegazione di termini tecnici del
commercio internazionale;
• informazioni sulle tariffe doganali;
• statistiche e grafici sull’andamento dei
commerci.
Vediamo ora alcune istruzioni semplificate
per consultare il nuovo portale
Access2Markets:
1. Andare alla home page del nuovo sito
(https://trade.ec.europa.eu/access-to-
markets/en/content/).
2. Se si accede per la prima volta, è
consigliabile prima vedere il tutorial dal
titolo “Discover Access2Markets”. Dura
poco più di tre minuti ed è in lingua
inglese, ma sono disponibili anche i
sottotitoli in italiano.
3. Dopo aver guardato il tutorial, facciamo
assieme una “prova su strada” del nuovo
database. In alto, in corrispondenza di
“Product name or HS code” (Nome del
prodotto o codice HS), scrivere “meat”
(carne). Come “Country of origin” (Paese
di origine) mettiamo “Italy” e come
Country of destination” (Paese di
destinazione) scriviamo “Saudi Arabia”.
Premere poi su “Search”.
Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com
4. Dalla lista dei risultati di ricerca, andare su
“Meat of bovine animals, frozen” (Carne
bovina surgelata) e cliccare su “Show in
the list of goods” (Mostra nella lista dei
prodotti). Dal menu a tendina che si è
espanso, cliccare sul segno “+” di “Meat of
bovine animals, frozen” e selezionare
“Other cuts with bone in” (Altri tagli con
osso).
5. A questo punto, abbiamo tutte le
informazioni necessarie per esportare il
prodotto con codice 0202.20 dall’Italia
all’Arabia Saudita. Dal menu a sinistra,
vediamo anzitutto “Tariffs” (Tariffe) e
“Taxes” (Tasse), che riportano il dazio
doganale e le imposte applicate dalle
autorità saudite quando svincolano la
merce. Ad esempio, per la carne bovina, la
VAT (imposta sul valore aggiunto)
ammonta al 15% del valore dichiarato.
6. Alla sezione “Procedure and Formalities”
(Procedure e Formalità) - suddivisa in due
sottogruppi - troviamo tutti i documenti
che l’esportatore deve produrre e gli
adempimenti che egli deve compiere per
poter perfezionare l’operazione.
Cliccando sullo specifico punto, si aprono
dettagliate e interessanti informazioni,
costantemente aggiornate e corredate da
esempi e facsimile. Per apprezzare il
dettaglio (ereditato da Market Access
Database), cliccare su “Halal Certificate”
(Certificato Halal) e leggere la relativa
sezione.
13
 Info utili

7. La sezione “Trade barriers” (Barriere
commerciali) è particolarmente
importante, perché contiene eventuali
restrizioni all’importazione, pratiche poco
trasparenti o scorrette, adempimenti
burocratici eccessivi… che potrebbero
mettere in pericolo l’operazione qualora
non venissero considerati. La sua
consultazione è caldamente consigliata.
8. Alla voce “Trade flow statistics” si trova
l’andamento delle esportazioni europee
di un determinato prodotto (o categoria
di prodotti) verso un Paese. Può essere
utile visualizzarla per avere un’idea
dell’interesse e della ricettività che un
mercato ha nei confronti di un bene.

Giovanni Brunoro, dopo la laurea in Giurisprudenza e la pratica legale, ha proseguito gli studi
a Padova, diplomandosi al Master in Commercio Internazionale (MASCI) dell’Università di
Padova. Collabora presso lo Studio del Prof. Antonio Di Meo.

Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com 14

 Questions & Answers

IL CASO: INCOTERMS® FCA, CREDITO

DOCUMENTARIO E BILL OF LADING ON BOARD
di Antonio di Meo

Ricevo una Lettera di credito confermata, con resa merce FCA any european port e
presentazione, tra i documenti richiesti, della Clean “on board” Bill of lading. Vorrei
sapere se è vero che, il passaggio dei rischi avviene al porto di partenza e non nel nostro
stabilimento e se, per quanto riguarda l’utilizzo corretto della Lettera di credito, sono
esposto a qualche rischio causa l’Incoterms® adottato.

Risposta
Ipotizzando che il termine di resa merce in
questione sia stato assoggettato
espressamente alle Regole Incoterms® della
Camera di Commercio Internazionale di Parigi
che, di seguito, chiameremo con la sigla ICC,
esaminiamo innanzitutto come viene
disciplinata la regola: FCA nell’ultima versione
del 2020.
Gli Incoterms® 2020 della ICC stabiliscono
che, con la regola FCA - Free carrier (Franco
vettore), il venditore consegna la merce
(oggetto della compravendita) al compratore
in uno dei due luoghi più sotto indicati:
a) nel proprio stabilimento già caricata sul
mezzo di trasporto inviatogli dal
compratore, oppure
b) altrove, cioè in un luogo di consegna
convenuto alla partenza, diverso dal
proprio stabilimento, pronta per essere
scaricata.
Con la consegna della merce in uno dei due
loghi convenuti avviene il trasferimento dei
rischi di danno o di perdita della merce dal
venditore al compratore.
Rispondendo alla Prima Domanda
sottopostoci dal lettore se, cioè, è vero che con
l’Incoterms® FCA any european port il
passaggio dei rischi avviene al porto di
partenza e non nel Vostro stabilimento, la
risposta è SI in quanto l’indicazione di “any
european port”, rappresenta il luogo di
consegna convenuto dalle parti, vale a dire un
luogo diverso dallo stabilimento del venditore
(per l’appunto “Altrove”), dove quest’ultimo
dovrà consegnare la merce pronta per essere
scaricata dal proprio mezzo di trasporto e
messa a disposizione, del soggetto incaricato
dal compratore per il relativo scarico.
In questo caso specifico quanto sopra
rappresenta il “punto” dove avviene il
passaggio dei rischi dal venditore al
compratore e, contestualmente, il momento a
partire dal quale il compratore sostiene tutte
le spese successive.
Venendo ora alla Seconda Domanda
relativa alla Lettera di credito (LC) e, in
particolare, se con la regola Incoterms® FCA
siete esposti o meno al rischio di un non
corretto utilizzo del credito documentario
visto che, tra i documenti da presentare ad

Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com 15

 Questions & Answers

utilizzo dello stesso viene richiesta una Clean documenti causa la non conformità degli
“on board” Bill of Lading (B/L), occorre fare stessi, con la conseguenza che l’impegno
alcune considerazioni per poi rispondere alla ad onorare o a negoziare il credito da
domanda così come formulata. parte delle banche viene meno. Quanto
sopra potrebbe essere causato da eventi
1. La prima considerazione è che l’utilizzo
che si verificano tra la consegna della
corretto della LC, così come sancito dalle
merce nel porto di imbarco e la successiva
Norme ed Usi Uniformi - NUU 600 della
emissione, da parte del vettore, del
ICC relative ai crediti documentari in
documento di trasporto, che impediscano
inglese UCP da Uniform Customs and
e/o ritardino le operazioni di scarico e
Practice for documentary credit), e dalla
successiva messa a bordo della merce
Prassi Bancaria Internazionale Uniforme
sulla nave o che, addirittura, la stessa
(PBIU), contenuta nella pubblicazione 745
venga danneggiata durante tali
della ICC, avviene con la presentazione di
operazioni. I rischi generati dagli eventi
tutti i documenti richiesti entro i termini di
sopra descritti, in base all’Incoterms® FCA,
scadenza, conformi a quanto stabilito nel
sono a carico del compratore ma, nel caso
testo del credito documentario e nelle sue
di richiesta di presentazione di una Polizza
eventuali modifiche nel rispetto delle
di carico per merce “pulita a bordo”, le
Norme sopra richiamate che regolano la
conseguenze di tali eventi ricadrebbero
materia.
sul beneficiario del credito documentario
2. La seconda considerazione è che questo che si vedrebbe rifiutare i documenti da
sta a significare che il beneficiario della LC parte della banca confermante. causa di
dovrà presentare la B/L per merce a bordo presentazione degli stessi non conforme.
priva di annotazioni circa lo stato
4. La quarta considerazione è quella di tener
difettoso della merce e/o dell’imballaggio
presente che l’attuale versione 2020 degli
e, cioè, Clean (pulita).
Incoterms® ha previsto la possibilità che le
3. La terza considerazione riguarda il rischio due parti possano concordare nel
a cui il beneficiario del credito contratto che il compratore dia istruzioni
documentario è esposto. Se in base al al vettore circa il rilascio della Polizza di
contratto di compravendita il passaggio carico con l’annotazione di “messa a
dei rischi di danni e/o perdite avviene con bordo” della merce. Non è detto, però,
la “Consegna” della merce nel porto di che il vettore vi acconsenti in quanto
partenza in attesa di essere presa in carico quest’ultimo è autorizzato ad emettere
dal compratore, che provvederà una Polizza di carico per merce pulita
all’espletamento di tutte le operazioni (Clean) a bordo soltanto nel momento in
circa lo scarico dal mezzo di trasporto del cui la stessa verrà caricata a bordo nave
venditore ed il successivo caricamento a “con successo” e non in un momento
bordo nave, in fase di utilizzo del credito antecedente.
documentario il beneficiario dello stesso è
Visto che la soluzione sopra descritta non
esposto al rischio di non ricevere il
offre certezza al venditore/beneficiario del
documento di trasporto così come
credito documentario di ricevere dal vettore
richiesto nel credito o di riceverlo in un
incaricato dal compratore la Polizza di carico
tempo successivo rispetto ai termini del
credito, generando così il rifiuto dei

Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com 16

 Questions & Answers

per merce pulita a bordo, l’unica soluzione
possibile per colmare questo “gap” tra i due
momenti in cui avviene il passaggio dei rischi
(consegna della merce con trasferimento dei
rischi al compratore ed emissione della Bill of
lading per merce pulita a bordo), è quella di
prevedere che il documento di trasporto
richiesto nel credito documentario sia
coerente con la regola Incoterms® adottata. Se
l’Incoterms® adottato è un FCA porto di
imbarco, con passaggio dei rischi di danno o
di perdita della merce che si trasferiscono dal
venditore al compratore con la consegna della
stessa sul mezzo di trasporto del venditore nel
porto di imbarco, sarà in questo momento che
il venditore dovrà ricevere il documento di
trasporto relativo: la Polizza di carico
attestante che la merce è stata ricevuta dal
vettore per il successivo imbarco e non per
merce già caricata a bordo. Questo può
avvenire con una Received bill of lading e
non con una shipped on board bill of lading.
Così facendo si otterrebbe una perfetta
connessione tra la regola Incoterms® (FCA
any european port), il credito documentario e
il documento di trasporto richiesto da
presentare ad utilizzo dello stesso evitando,
così, al beneficiario del credito documentario
di essere esposto ai rischi sopra descritti.
Per concludere si raccomanda vivamente
di valutare sempre la stretta connessione
esistente tra l’Incoterms® adottato, la forma di
pagamento documentaria (nel caso il credito
documentario) ed il documento di trasporto
richiesto da presentare ad utilizzo del credito,
al fine di evitare le contraddizioni che possono
presentarsi tra momenti diversi circa il
passaggio dei rischi con la conseguenza che,
nel caso si manifestino, possono generare dei
danni di natura non solo economica di
notevole rilevanza.

Praticamente con la consegna della merce

nel luogo convenuto (sia esso lo stabilimento
del venditore o “altrove” cioè il porto di
partenza nel caso in questione) il
venditore/beneficiario riceverà la predetta
Polizza di carico per merce ricevuta per il
successivo caricamento a bordo nave.

Antonio Di Meo, specializzato in pagamenti internazionali, crediti documentari, garanzie ed

Incoterms® con Studio a Padova. Giornalista pubblicista, Professore a contratto presso
l’Università Cattolica Milano e SDA Bocconi, è autore di pubblicazioni in materia. È socio di
Credimpex Itlaia e della ICC (International Chamber of Commerce) dove è stato componente
comitato revisione Incoterms®.

Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com 17

 Focus Paese

VIETNAM
di Giovanni Brunoro
1. PUNTO SULL’ECONOMIA E 2. ESPORTARE IN VIETNAM: DATI E
PROSPETTIVE OPPORTUNITA’
Nell’ultimo trimestre del 2020, il prodotto Nel 2019, l’export italiano verso il Vietnam
interno lordo del Vietnam è aumentato del è stato di 1,3 mld EUR, dato stazionario
4,5%, in crescita rispetto al 2,7% del trimestre rispetto all’anno precedente.
precedente. Si tratta dell’incremento più alto
Secondo le statistiche di SACE (Società di
dall’ultimo periodo del 2019, a testimonianza
Assicurazione Crediti all’Esportazione), questi
del fatto che l’economia vietnamita sembra
sono stati i settori più interessati nel 2019:
smuoversi dalle sacche della pandemia
meccanica strumentale; altri consumi; tessile e
globale. Ciononostante, l’incremento
abbigliamento; chimica; apparecchi elettrici e
complessivo del PIL per il 2020 si è fermato al
prodotti in legno. I settori di maggiore
2,9%, il risultato più basso in almeno due
opportunità, invece, sono i seguenti: tessile e
decadi e ben al di sotto del 6,3% di media nel
abbigliamento; meccanica strumentale;
periodo 2010-2019.
packaging; costruzioni; trasformazione
L’incremento nel quarto trimestre ha alimentare; arredamento.
interessato i settori dei servizi, dell’industria e
SACE classifica il Vietnam come il 53º
dell’agricoltura. Il comparto dei servizi è
mercato di destinazione per l’export italiano e
cresciuto del 2,3% rispetto all’anno precedente
l’undicesimo mercato di destinazione
(terzo trimestre: +1,4%), in quanto l’economia
dell’export italiano in Asia-Pacifico
ha beneficiato di minori restrizioni sanitarie.
Nel frattempo, l’industria manufatturiera è ESPORTAZIONI ED IMPORTAZIONI
cresciuta del 4% rispetto al 2019 (terzo
trimestre: +3,1%) e la produzione agricola del Il Vietnam è la 20ª economia al mondo per
2,7% (terzo trimestre: +2%). esportazioni. Secondo l’Observatory of
Economic Complexity (OCE) del MIT di Boston,
Guardando al futuro, la ripresa economica
nel 2019 il Vietnam ha esportato beni e servizi
dovrebbe continuare a rafforzarsi in tutto il
per un valore di 280 mld USD e importato beni
2021 e il Vietnam mostrerà performance
e servizi per 263 mld USD, generando un
migliori dei suoi partner regionali. A causa
surplus della bilancia commerciale di 17 mld
dell’aumento di casi in Europa e negli USA,
USD. Il Vietnam è il 20º Paese al mondo per
comunque, i voli turistici sono stati limitati ad
importazioni.
inizio anno per ridurre il rischio di peggiorare
la situazione sanitaria vietnamita, finora Dal 2014 al 2019, le esportazioni del
relativamente buona. Vietnam sono aumentate di 122 mld USD,
passando da 158 mld USD nel 2014 a 280 mld
Gli analisti ritengono che il PIL aumenterà
USD nel 2019. In quest’ultimo anno, le
del 7,5% nel 2021 e del 6,8% nel 2022,
maggiori esportazioni del Vietnam sono state:
gli apparecchi radio/tv (42,3 mld USD), i
telefoni (18,2 mld USD), i circuiti integrati (15,5
mld USD),

Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com 18

 Focus Paese
le calzature in tessuto (10,6 mld USD) e le
calzature in cuoio (6,4 mld USD), secondo la
classificazione del HS (Harmonized System). Le
destinazioni principali dei prodotti vietnamiti
sono state: gli Stati Uniti (63,7 mld USD), la
Cina (40,3 mld USD), il Giappone (21,2 mld
USD), la Corea del Sud (20,3 mld USD) e la
Germania (8,2 mld USD).
Dal 2014 al 2019, le importazioni del
Vietnam sono aumentate di 95,2 mld USD,
passando da 168 mld USD nel 2014 a 263 mld
USD nel 2019. In quest’ultimo anno, le
maggiori importazioni del Vietnam sono state:
i circuiti integrati (27,1 mld USD), i telefoni
(13,7 mld USD), il petrolio raffinato (6,9 mld
USD), i tessuti (5,3 mld USD) e i semiconduttori
(4,3 mld USD), secondo la classificazione del
HS (Harmonized System). I principali Paesi di
origine delle importazioni del Vietnam sono
stati: la Cina (91,1 mld USD), la Corea del Sud
(47,8 mld USD), il Giappone (16,3 mld USD), la
Thailandia (11,8 mld USD) e Taipei (11,4 mld
USD).
3. DISCIPLINA DOGANALE
Il 30 giugno 2019, l’Unione Europea e il
Vietnam hanno firmato un Accordo di Libero
Scambio (Free Trade Agreement - FTA) e un
Accordo sulla Protezione degli
Investimenti. Il Parlamento Europeo ha
successivamente approvato entrambi gli
accordi e il 30 marzo 2020 il trattato di libero
scambio è stato adottato dal Consiglio,
entrando in vigore il 1 agosto 2020. L’Accordo
sulla Protezione degli Investimenti, invece,
diventerà effettivo quando sarà ratificato da
tutti gli Stati Membri.
Il Vietnam è uno dei 10 membri
dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est
Asiatico (ASEAN), che nella regione è il
secondo partner commerciale dell’Europa
dopo Singapore.
BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE
Ai sensi del Decreto n. 187/2013/ND-CP del
Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com
20 novembre 2013, è vietata l’importazione in
Vietnam di alcuni prodotti, tra cui: armi,
munizioni e materiale esplosivo; attrezzature
militari; petardi; beni di consumo di seconda
mano; pubblicazioni e prodotti culturali la cui
distribuzione è vietata; veicoli a motore coi
comandi a destra; prodotti chimici il cui utilizzo
in Vietnam è proibito; rottami e rifiuti;
apparecchi refrigeranti che usano CFC
(clorofluorocarburi) e materie prime
contenenti amianto.
Sono state segnalate alcune barriere non
tariffarie che incidono sull’esportazione di
prodotti di origine europea verso il Vietnam (o
viceversa). Vediamole in dettaglio
• Prodotti farmaceutici: a febbraio 2018, le
autorità vietnamite hanno diramato una
circolare sull’approvvigionamento
pubblico dei farmaci. Essa distingue tra
“Paesi di riferimento” ed altri Paesi,
favorendo i primi a livello contrattuale. Di
più, la Circolare n. 32/2018/TT-BYT del 12
novembre 2018 fa differenze tra Stati
membri dell’Unione, adottando nei
confronti di alcuni di essi misure più
stringenti. Dal 2009, la legislazione
consente alle ditte farmaceutiche
straniere di esportare i loro prodotti in
Vietnam e commercializzarli liberamente.
Ciononostante, non sono ancora state
adottate chiare formalità di importazione.
• Automotive: con il Decreto n.
116/2017/ND-CP, l’importazione di auto
in Vietnam è possibile solo con i certificati
UNECE (Commissione Economica per
l’Europa delle Nazioni Unite) e i “test
report” emessi in un Paese con cui il
Vietnam ha un accordo di mutuo
riconoscimento (MRA). In caso contrario,
le verifiche di conformità dei veicoli
verranno effettuate dalle autorità
vietnamite. Ciononostante, il Vietnam non
ha alcun MRA in essere. Il 5 febbraio 2020,
comunque, il governo del Vietnam ha
introdotto delle riforme al Decreto n. 116.
19
 Focus Paese
Il nuovo Decreto 117/2020/ND-CP, infatti,
rimuove i due maggiori ostacoli
all’importazione di autoveicoli, cioè i
certificati di approvazione e il
meccanismo di test rigorosi. Anche se
alcune barriere sono state rimosse,
occorrerà tempo per valutare l’impatto
della nuova legislazione.
• Carne bovina: il Vietnam non consente
l’importazione di tutti i prodotti derivanti
da carne bovina, a prescindere dalla
situazione della BSE (il c.d. “morbo della
mucca pazza”) nel Paese di esportazione.
Le autorità locali non hanno fornito alcuna
evidenza scientifica per supportare questa
deviazione dagli standard dell’OIE
(Organizzazione Mondiale della Sanità
Animale). Inoltre, il Vietnam non riconosce
le categorie di rischio compilate dall’OIE e
ne adotta delle proprie. Il risultato di
questo trattamento impari è che alcuni
Stati membri dell’UE non possono
esportare carne bovina verso il Vietnam
mentre altri Paesi sì.
• Frutta: gli Stati membri UE incontrano
diversi ostacoli nell’esportazione di
prodotti come pere, mele, agrumi, kiwi e
uva. Le richieste inoltrate dai Paesi europei
vengono evase una per una, con enormi
ritardi che arrivano fino a cinque anni.
Trattandosi di merce deperibile, ciò
implica l’impossibilità oggettiva di
perfezionare l’operazione. Nel 2017, il
Vietnam ha aperto il mercato a: pere e
mele dal Belgio, patate, kiwi e altri
prodotti dalla Francia. Dopodiché,
nessuna novità è intervenuta.
ZONE ECONOMICHE SPECIALI
Gli operatori esteri scelgono generalmente
di insediarsi in città densamente popolate, con
infrastrutture moderne ed economie di scala
(ad es. Hanoi, Ho Chi Minh City, Da Nang) per
avviare progetti basati sui servizi.
Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com
Al contrario, gli investimenti nella manifattura
si localizzano spesso negli Industrial Parks
(IPs) e nelle Economic Zones (EZs), dove
vengono concessi incentivi statali e sono
presenti infrastrutture specializzate e orientate
alla logistica. In Vietnam ci sono 326 IPs, 17 EZs
e 3 Hi-Tech Parks (Hoa Lac, Saigon e Da
Nang). All’interno delle Economic Zones sono
spesso presenti le Export Processing Zones,
in cui le operazioni commerciali sono prive di
dazio e il costo del lavoro è basso. Sono altresì
previsti incentivi fiscali, bassi canoni di
locazione ed esenzione dalle tasse di
esportazione.
4. DOCUMENTI DI
ACCOMPAGNAMENTO
I beni destinati alla libera circolazione nel
territorio vietnamita devono essere scortati, in
genere, dai seguenti documenti: fattura
commerciale (commercial invoice), documento
di trasporto (bill of lading, air way bill,
eccetera), distinta dei colli (packing list),
certificato di origine e certificato di
assicurazione. In base alla natura dei beni,
possono essere richiesti specifici documenti,
come: il certificato di qualità (per impianti,
macchinari, autoveicoli e motoveicoli, prodotti
chimici per l’agricoltura, eccetera); il certificato
fitosanitario e il certificato di fumigazione (per
piante e prodotti vegetali, compresi gli
alimenti), nonché il testing certificate (per
fertilizzanti e semi) e il veterinary health
certificate (per animali vivi e prodotti derivati).
Sono altresì richiesti il certificato di analisi
(per bevande alcoliche e prodotti a base di
tabacco; per medicinali e cosmetici); il
certificato di libera vendita e quello attestante
le norme di buona fabbricazione (per
medicinali e cosmetici).
5. NORMATIVA VALUTARIA
La divisa nazionale è il Dong vietnamita
(codice ISO: VND), emesso dalla banca
centrale del Paese, la State Bank of Vietnam
(SBV). Anche se il cambio con il Dollaro USA
20
 Focus Paese
non è fisso, è gestito e controllato dalla SBV. l
Governo, comunque, ha adottato misure per
ridurre gradualmente la dipendenza del Paese
dal Dollaro.
Tassi di cambio da marzo 2020 a marzo
2021
Valore minimo: 24.866 VND per EUR
Valore massimo: 28.556 VND per EUR
Il Vietnam, tramite la SBV, ha sempre
imposto controlli valutari per limitare i
flussi in uscita di valuta straniera,
imponendo l’uso del Dong per le
transazioni interne e per il pagamento
delle imposte (comprese quelle doganali).
Tutte le operazioni in divisa straniera
devono essere effettuate tramite banche
commerciali o altri istituti finanziari
accreditati presso la State Bank of
Vietnam. I trasferimenti di valuta straniera
sono autorizzati solo per certe transazioni,
come il pagamento a fronte di
importazioni, la restituzione di prestiti, il
pagamento di interessi, il trasferimento di
profitti, dividendi e royalties. La State Bank
of Vietnam, inoltre, non garantisce la piena
convertibilità del Dong con altre valute
straniere; per finanziarsi, molte aziende
devono utilizzare proprie riserve di valuta
estera.
In linea generale, comunque, le
transazioni monetarie effettuate in
Vietnam (tra cui pagamenti, contratti,
quotazioni) sono denominate in VND.
Ciononostante, gli stranieri che lavorano in
Vietnam possono ricevere gli stipendi in
valuta estera e depositarli in appositi conti
bancari. Le restrizioni sui trasferimenti in
valuta, inoltre, non si applicano alle società
che operano nelle Export Processing Zones.
Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com
Le società vietnamite partecipate da capitali
stranieri possono rimpatriare i profitti generati
in Vietnam e sono autorizzate ad effettuare
pagamenti in valuta straniera per l’acquisto di
materie prime, di altri beni e di servizi. Al
termine delle attività - sancito dallo
scioglimento della società - gli investitori
esteri possono rimpatriare il capitale investito.
Questo genere di trasferimenti vengono
effettuati solo da specifici conti correnti aperti
presso banche autorizzate dalla SBV.
Per quanto concerne la legislazione degli
investimenti esteri, il Vietnam ha
riformato efficacemente il proprio sistema
legale e ha varato politiche incentivanti.
Ogni investimento deve essere dichiarato
presso il Ministero degli Esteri e il Ministry
of Planning and Investment.
6. TASSAZIONE
Prima di esaminare il regime fiscale del
Vietnam, è necessario premettere che il
Parlamento italiano, con la legge n. 474 del 15
dicembre 1998, ha ratificato la Convenzione
contro le doppie imposizioni tra l’Italia e la
Repubblica Socialista del Vietnam, firmata ad
Hanoi il 26 novembre 1996.
IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE
FISICHE
Una persona fisica è considerata
residente in Vietnam ai fini fiscali se: (i) vi
trascorre 183 giorni o più nell’arco di 12
mesi; o (ii) mantiene la residenza in
Vietnam; o (iii) ha preso in locazione
un’abitazione per 183 giorni o più in un
determinato anno fiscale.
I residenti vengono tassati sul reddito
ovunque prodotto; i non residenti, invece,
solo sul reddito prodotto in Vietnam. È
pienamente tassabile il reddito da lavoro
dipendente (benefit compresi). Sono
altresì tassabili le seguenti fonti di reddito:
21
 Focus Paese
dividendi, alcuni tipi di interessi, utili di
capitale, reddito da lavoro autonomo
(sopra i 100 mln VND), utili derivanti da
diritti reali, vincite a giochi e lotterie. Per il
reddito da lavoro dipendente, le aliquote
progressive dei residenti vanno dal 5% al
35%; i non residenti, invece, sono soggetti
ad un’aliquota fissa del 20%. Il reddito da
altre fonti è tassato ad aliquote che vanno
dallo 0,1% al 20%.
IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE
GIURIDICHE
Il concetto di residenza non è definito,
ma in genere una società è considerata
residente se è costituita in Vietnam. Le
società residenti vengono tassate sul
reddito ovunque prodotto; quelle non
residenti, invece, solo sul reddito di
derivazione vietnamita. Il reddito prodotto
all’estero da soggetti residenti è soggetto
alla corporate tax come se fosse stato
prodotto in Vietnam. L’imposta incide sui
profitti di una società, che include i profitti
delle società ad essa affiliate e delle
succursali (branches). Il reddito tassabile
include la vendita di beni e la fornitura di
servizi; la locazione o la vendita di asset; il
trasferimento di proprietà, azioni o rami
d’azienda; operazioni in joint-venture e
finanziarie. È possibile compensare le
perdite con i profitti fino a cinque anni
dopo il periodo fiscale in cui si sono
verificate; la compensazione retroattiva,
però, non è consentita.
L’aliquota standard ammonta al 20%; quella
per le imprese che operano nel settore oil &
gas e nello sfruttamento delle risorse naturali
va dal 32% al 50%.
Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com
IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO
L’imposta sul valore aggiunto (VAT) si
applica alla cessione dei più comuni beni e
servizi, mentre la Special Sales Tax (SST) si
applica solo a certe categorie di beni e servizi.
L’aliquota standard è del 10%, ma sono
previste anche aliquote dello 0% e del 5%.
Le aliquote della SST vanno dal 5% al
150%.
Tutte le società e le persone fisiche che
esercitano un’attività devono registrarsi ai fini
della VAT; il trasferimento di beni tra filiali è
soggetto all’imposta. La registrazione deve
essere perfezionata entro dieci giorni dalla
concessione della licenza.
I versamenti su base mensile devono
essere effettuali il 20 del mese seguente. I
versamenti trimestrali sono possibili per
alcune categorie e devono essere fatti il 30
del mese successivo alla scadenza del
periodo. A partire dal 1 luglio 2022,
diventerà obbligatoria la fatturazione
elettronica.
7. INVESTIMENTI ESTERI
Nel 2019, i flussi di investimenti diretti esteri
(foreign direct investment - FDI) hanno
raggiunto 16,1 mld USD, in aumento rispetto
all’anno precedente (15,5 mld USD), mentre lo
stock totale di FDI ammontava nel 2019 a 161
mld USD. Tradizionalmente diretti all’industria
leggera, gli investimenti si stanno rapidamente
orientando all’industria pesante,
all’immobiliare e al turismo. La tendenza è
destinata a continuare, confermando il ruolo
del Vietnam come uno dei Paesi più attrattivi
di FDI in Asia. I maggiori investitori sono il
Giappone, la Corea del Sud e Singapore.
Secondo previsioni ufficiali del Governo, gli
investimenti pianificati hanno raggiunto il
massimo di 38 mld USD nel 2019. La Foreign
Investment Agency locale ritiene che gli
operatori esteri potrebbero spostare alcuni
22
 Focus Paese
loro progetti di investimento dalla Cina al
Vietnam, in considerazione del rischio
pandemico.
Il Vietnam si è classificato al 70º posto su 190
economie nel Doing Business Report 2020
della Banca Mondiale, una posizione indietro
rispetto all’anno precedente. Ciononostante,
sono stati compiuti alcuni progressi sul fronte
semplificazione, con particolare riguardo al
pagamento delle imposte. Ci si aspetta che gli
investimenti diretti esteri aumentino
costantemente (situazione sanitaria
permettendo), in quanto il Governo prosegue
nei suoi sforzi per attrarre le fabbriche nel
Paese. Tra i 19 settori chiave degli investimenti,
la manifattura e la trasformazione
rappresentano il 47,4% del totale (13,6 mld
USD). La produzione e la distribuzione di
elettricità sono al secondo posto con 5,1 mld
USD (18% del totale). Di seguito, il comparto
immobiliare (4,2 mld USD), il commercio
all’all'ingrosso e al dettaglio (1,6 mld USD). Il
Ministry of Planning and Investment punta ad
attirare più FDA nei settori orientati all’export,
nell’energia e nelle tecnologie, sviluppando un
business environment più appetibile.
8. ADESIONE A CONVENZIONI
INTERNAZIONALI
Nel 2007, il Vietnam è diventato il 150º
membro dell’Organizzazione Mondiale del
Commercio e, dal suo ingresso, si è impegnato
a uniformarsi a tutti gli standard previsti dal
WTO. Gli Stati Uniti e il Vietnam hanno
concluso un accordo bilaterale nel 2000,
entrato in vigore l’anno successivo.
La Repubblica Socialista del Vietnam è Stato
membro dell’Associazione delle Nazioni del
Sud-est Asiatico (ASEAN) e, di conseguenza,
dell’area di libero scambio di quest’ultima,
denominata AFTA.
I Paesi membri dell’ASEAN (oltre al Vietnam:
Brunei, Filippine, Indonesia, Laos, Myanmar,
Malaysia, Singapore, Thailandia e Cambogia)
hanno come scopo primario la competitività
commerciale dell’intera regione.
Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com
Oltre a quanto detto sinora, il Vietnam ha
siglato accordi con Cina, Corea del Sud,
Australia, Nuova Zelanda, India, Cile e
Giappone. Ha inoltre concluso un accordo
commerciale con l’Unione Doganale
Eurasiatica, guidata dalla Russia. Il Vietnam ha
perfezionato tutti i negoziati bilaterali per la
realizzazione del Partenariato Trans-Pacifico
(TPP), ma non ha ancora ratificato l’accordo.
Come noto, l’anno scorso è entrato in vigore
l’accordo di libero scambio con l’Unione
Europea; è ancora in corso di negoziato,
invece, il free trade agreement con i Paesi EFTA
(Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera).
9. SISTEMA BANCARIO, CREDITIZIO
E FINANZIARIO
La banca centrale (State Bank of Vietnam)
esercita il suo potere di supervisione e
controllo sulla Vietnam Bank for Social
Policies, altre quattro banche commerciali
statali (Vietcombank, BIDV, Vietinbank e
Agribank), una serie di banche commerciali
private, 49 filiali di banche estere, 47 uffici
rappresentativi di banche estere 16 società
finanziarie, 11 società di leasing e 9 banche a
capitale interamente straniero. La SBV non è
un organismo indipendente e opera sotto la
sorveglianza del Governo.
Il Fondo Monetario Internazionale, la World
Bank e altri organismi internazionali stanno
fornendo assistenza al Vietnam per garantire
stabilità e promuovere il sistema bancario
locale. Il programma di riforme si concentra
sulla ristrutturazione di alcuni istituti bancari, il
miglioramento dell’apparato normativo e
l’incremento della trasparenza. Altri progetti
riguardano l’ammodernamento del mercato
interbancario, la creazione di un sistema
internazionale di amministrazione e la
possibilità di controlli esterni per le principali
banche vietnamite.
La SBV stessa sta rafforzando i suoi processi
interni e incrementando la sua attività di
supervisione e controllo sulle banche
vietnamite.
23
 Focus Paese
Nel novembre 2017, è stata varata una nuova
legge (entrata in vigore nel 2018) che ha
modificato alcuni articoli della Law on Credit
Institutions (2010), introdotto l’istituto della
bancarotta e varato un piano per ristrutturare
il sistema bancario.
Anche se il comparto bancario rimane ridotto,
le reti e i servizi si sono espanse rapidamente
e c’è un grande potenziale di sviluppo nel
settore retail, in quanto la maggior parte dei
privati sono ancora sprovvisti di un conto
corrente o di carte di debito e credito.
Le principali banche vietnamite sono
VietinBank; Agribank; Vietcombank; Bank for
Investment and Development of Vietnam
(BIDV); Military Bank; SHB; Techcombank;
Saigon Commercial Bank; Maritime Bank e VP
Bank. Quanto alle banche straniere, si
annoverano: HSBC; Deutsche Bank;
Commerzbank; Credit Agricole; BNP Paribas;
Societe Generale; JP Morgan Chase & Co.;
Bank of China; Agriculture Bank of China;
China Construction Bank; DBS; NongHyup
Bank; Bank of India e Mizuho Bank. L’Italia è
presente tramite BNP Paribas (capogruppo
della nostra BNL), Intesa Sanpaolo e Unicredit.
10. PAGAMENTI INTERNAZIONALI
Le imprese che operano con il Vietnam
hanno la possibilità di adottare una gamma di
metodi di pagamento. Lo strumento più
adottato, specialmente per importi di rilevante
entità, è la lettera di credito (credito
documentario). Per quanto riguarda il bonifico
bancario posticipato, le scadenze più frequenti
sono a 60-120 giorni dalla spedizione della
merce. Poiché la regolarità dei pagamenti
potrebbe essere inficiata da vari profili di
rischio, il pagamento anticipato rappresenta
la strada più sicura per chi esporta in Vietnam.
Non sono infrequenti i casi di transazioni
internazionali regolate in parte con un bonifico
anticipato e in parte con lettera di credito.
Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com
Le compagnie di assicurazione sono disposte
ad assicurare il credito derivante dalle vendite
in Vietnam, sia per quanto riguarda la
situazione Paese che per la situazione
corporate (previa informativa e affidamento).
Per quanto la lettera di credito sia uno
strumento ampiamente utilizzato, le società
vietnamite sono restie a richiedere l’emissione
di crediti con conferma. Gli operatori più
strutturati - tra cui le società a partecipazione
statale - beneficiano di migliori condizioni
creditizie e possono accettare più volentieri
l’emissione di un credito con richiesta di
conferma. Le banche italiane, dal canto loro,
sono disposte a confermare crediti emessi da
omologhe vietnamite, con commissioni
variabili a seconda del rating dell’istituto
emittente. In prevalenza, le lettere di credito
sono utilizzabili per negoziazione (a vista o a
scadenza) o, più raramente, per pagamento (a
vista, differito, misto).
Tra i documenti richiesti ad utilizzo nelle
vendite di macchinari e impianti, il pagamento
dell’ultima tranche può essere subordinato alla
presentazione di un certificato di collaudo
(firmato congiuntamente da beneficiario e
ordinante) e da una garanzia bancaria
(warranty bond o performance bond), per un
importo pari al 5%-10% del credito, emessa in
favore dell’ordinante. In caso di
malfunzionamento del bene, il
compratore/ordinante vietnamita può
escutere la garanzia e incassare l’indennizzo.
Per far fronte alle crescenti esigenze del
commercio estero, l’ordinamento vietnamita
consente ora l’emissione di garanzie a prima
richiesta. Ai sensi dell’art. 8 della Circolare
della SBV n. 07/2015 del 25 giugno 2015, in
una garanzia con “foreign elements” (cioè
punti di contatto con un ordinamento
straniero) le parti sono libere di scegliere
la legge applicabile allo strumento e il foro
competente a discutere delle eventuali
24
 Focus Paese
controversie. Si chiarisce, inoltre, che la
bank guarantee può essere
assoggettataanche alle prassi
comunemente adottate in materia: nella
fattispecie, le URDG 758 della Camera di
Commercio Internazionale, che sono da
tempo adottate dalle banche vietnamite
per garanzie in favore di beneficiari
stranieri. Altro importante aspetto della
Circolare prevede che le banche garanti
vietnamite non debbano più richiedere
l’autorizzazione della SBV per emettere
una garanzia, semplificando la procedura e
fornendo una certezza in più agli
operatori.
11. INFORMAZIONI GENERALI
Nome ufficiale: Repubblica Societaria del
Vietnam
Superficie: 331.230 Km2
Capitale: Hanoi
Popolazione: 96,4 milioni (2019)
Lingue: Vietnamita (ufficiale)
Religioni principali: Agnosticismo o
Tradizioni locali (73%); Buddismo (15%);
Cristianesimo (9%); Hoa Hao e Caodaismo
(3%).
Forma di Governo: Repubblica socialista a
partito unico
Prodotto Interno Lordo (PIL): 261,9 miliardi
di USD (2019)
PIL pro-capite: 2.715 USD (2019)
Prefisso internazionale: +84
Fuso orario: UTC+7; 5-6 ore avanti rispetto
all’Italia.
Feste nazionali
Per il 2021, si osservano in Vietnam le seguenti
festività: 1 Gennaio: Capodanno (calendario
gregoriano). 10-16 Febbraio: Capodanno
vietnamita. 21 Aprile: Festival del Tempio di
Hung Kings. 30 Aprile: Giorno della
Riunificazione. 1 Maggio: Festa dei Lavoratori.
2-5 Settembre: Festa Nazionale.
Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com
A causa dell’emergenza sanitaria in corso, il
Governo locale ha sospeso l’ingresso in
Vietnam di tutti gli stranieri, ad eccezione di
diplomatici, delegazioni ufficiali, investitori,
esperti tecnici, lavoratori altamente qualificati
e dirigenti d’impresa, che devono comunque
rimanere in quarantena per 14 giorni in una
struttura governativa o alberghiera. Chiunque
abbia titolo ad entrare in Vietnam deve
sottoporsi - tra 1 e 3 giorni prima dell’ingresso
nel Paese - a tampone rapido e deve essere
in possesso di un’assicurazione sanitaria
internazionale che copra anche il contagio da
Covid-19. Per ogni informazione in merito, si
consiglia di contattare l’Ambasciata italiana ad
Hanoi o il Consolato Generale ad Ho Chi Minh
City.
Per entrare in Vietnam, è necessario avere
un passaporto con validità residua di almeno
6 mesi. Il visto di ingresso, sempre necessario,
viene ora concesso solo alle categorie di
persone che possono legittimamente entrare
nel Paese. All’arrivo in Vietnam, il visitatore
deve compilare un formulario doganale e uno
sanitario. I cittadini stranieri con visto turistico
non possono guidare automobili e
motociclette; nonostante la polizia non
applichi la norma rigidamente, le pene per la
guida senza patente sono molto severe. Può
circolare solo chi dispone di un visto di
soggiorno di almeno tre mesi e di una patente
internazionale (modello Convenzione di
Vienna); in alternativa, la patente italiana può
essere convertita con una procedura
abbastanza rapida. Poiché gli incidenti
coinvolgono spesso motorini e scooter, se ne
sconsiglia il noleggio o si raccomanda grande
prudenza.
Il tasso alcolemico massimo consentito è
lo 0,05% per i motociclisti, lo 0% per gli altri.
Le infrastrutture in Vietnam si stanno
rapidamente evolvendo, sia in termini di
qualità che di diffusione. Al momento, però,
solo il 20% delle strade è asfaltato.
Complessivamente, le strade nazionali sono
capillari, ma in cattive condizioni: a causa della
25
 Focus Paese
frequente congestione (principalmente
quando possono verificarsi frane,
causata dalle moto) e della mancanza di
sicurezza, la velocità media raggiunge appena smottamenti e altri disagi.

i 50 km/h. Le strade veloci di nuova concezione 12. INDIRIZZI UTILI

vengono dette “expressways”: si tratta di
arterie a più corsie per senso di marcia,
destinate al traffico veloce lungo le direttrici
principali.
Le ferrovie versano in condizioni critiche, ma
sono in programma delle opere per
ammodernarle e ampliarne la portata. I
principali porti si trovano a Ho Chi Minh City
(24º al mondo per importanza), Hai Phong e
Da Nang: si tratta di hub attrezzati per merci e
container che giocano un ruolo fondamentale
nel commercio internazionale.
In Vietnam ci sono 37 aeroporti civili, di cui tre
internazionali. Gli scali principali sono Noi Bai
(per Hanoi), Da Nang e Tan Son Nhat (per Ho
Chi Minh City). La compagnia di bandiera è
Vietnam Airlines, con una flotta di 82
aeromobili. Per verificare i collegamenti con
l’Italia, si consiglia di consultare il sito
dell’Ambasciata italiana di Hanoi.
La sanità pubblica vietnamita è
generalmente di bassa qualità, anche se
nelle città più grandi esistono alcuni
ospedali privati in grado di offrire
un’assistenza migliore. I costi, però, sono
alti e devono essere corrisposti in anticipo.
In casi gravi, è necessario il trasferimento a
Bangkok, Singapore o Hong Kong; si
consiglia, pertanto, di stipulare una polizza
assicurativa che copra il trasferimento
all’estero.
La sicurezza generale non desta
particolari preoccupazioni, in quanto non
si sono mai verificati attentati o altri
episodi gravi. Accadono, tuttavia, episodi
di micro-criminalità, evitabili con le dovute
accortezze. Occorre attenzione ai
fenomeni atmosferici durante la stagione
dei monsoni (da luglio a novembre),
Ambasciata d’Italia in Vietnam
Indirizzo: 9 Le Phung Hieu
Trang Tien, Hoan Kiem, Hanoi - Vietnam
Telefono: +84 24 38256256 (centralino)
Fax: +84 24 38267602
E-mail: ambasciata.hanoi@esteri.it
Ambasciata del Vietnam in Italia
Indirizzo: via di Bravetta, 156
00164 - Roma
Telefono: +39 06 6616 2504/0726
Fax: +39 06 66157520
E-mail: vietnam@vnembassy.it
Agenzia ICE - Ho Chi Minh City
Indirizzo: Saigon Trade Center, Floor 22
Unit 2205, 37 Ton Duc Thang Street,
Ben Nghe Ward, District 1
Ho Chi Minh City - Vietnam
Telefono: +84 28 38228813
Fax: +84 28 38228814
E-mail: hochiminh@ice.it
Ministry of Planning and Investment
Indirizzo: 6B, Hoang Dieu Street,
Ba Dinh District, Hanoi - Vietnam
Telefono: +84 24 0804 3485/5298
Fax: +84 24 3823 4453
E-mail: banbientap@mpi.gov.vn
Sito web: www.mpi.gov.vn
Camera di Commercio Italiana in Vietnam
(ICHAM)
Indirizzo: 5th Floor, 33 Le Duan Blvd
Be Nghe Ward, District 1,
Ho Chi Minh City - Vietnam
Telefono: +84 28 3822 4059
Sito web: www.icham.org
13. FONTI
Access 2 Markets:
https://trade.ec.europa.eu/access-to-
markets/en/content
Banca Mondiale: www.worldbank.org

Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com 26

 Focus Paese
Coface: www.coface.it
Deloitte: www2.deloitte.com/it/it.html
Focus Economics: www.focus-economics.com
Gli investimenti diretti esteri (FDI) sono
crollati del 19% nei primi nove mesi del 2020,
ma dovrebbero rimbalzare una volta che la
pandemia sarà sotto controllo. Molti

ICE: www.ige.gov.it investitori, infatti, cercano di diversificare e

International Trade Administration:
www.trade.gov
Nazioni Unite: www.un.org
Observatory of Economic Complexity:
http://atlas.media.mit.edu/en/
OCSE: www.oecd.org
Oxford Business Group:
www.oxfordbusinessgroup.com
PricewaterhouseCoopers: www.pwc.com
SACE: www.sace.it
Santander Trade Portal:
https://en.portal.santandertrade.com
State Bank of Vietnam: www.sbv.gov.vn
Trading Economics:
www.tradingeconomics.com
Viaggiare sicuri: www.viaggiaresicuri.it
Vietnam Briefing: www.vietnam-briefing.com
14. SITUAZIONE RISCHIO PAESE
In quest’anno, la crescita del Vietnam
dovrebbe riprendere più rapidamente rispetto
agli altri Paesi ASEAN, grazie anche a un
pacchetto di misure fiscali varate contro gli
effetti della pandemia (3,6% del PIL).
Nonostante una domanda esterna fiacca, è
aumentata l’esportazione di ferro, prodotti
elettronici e personal computers, considerato
l’incremento del lavoro agile.
Inoltre, il recente accordo di libero scambio
con l’Unione Europea - che rappresenta quasi
il 20% delle esportazioni totali - dovrebbe
incrementare ulteriormente l’export
complessivo del Vietnam (il 75% del PIL).
L’economia locale ha tratto beneficio dai
trasferimenti delle aziende dalla Cina volti ad
evitare la guerra dei dazi tra quest’ultima e gli
USA. Ciò ha portato ad un
aumento delle esportazioni con gli Stati Uniti
e ha alimentato un surplus commerciale che
ha indotto l’amministrazione USA ad adottare
barriere tariffarie.
spostare il proprio business dalla Cina. Il
turismo, che nel 2019 rappresentava il 10%
del PIL, ha pagato duramente la chiusura delle
frontiere da marzo 2020. I viaggi interni -
incentivati dal Governo - potrebbero però
limitare i danni.
Il consumo privato (53% del PIL) si
riprenderà gradualmente, grazie alla
revoca delle restrizioni ai movimenti e al
crollo della disoccupazione a settembre
2020. L’inflazione si avvicinerà all’obiettivo
del 4% (preventivato lo scorso giugno),
che permetterà la State Bank of Vietnam di
implementare politiche monetarie
espansive per sostenere la ripresa.
Il deficit fiscale si ridurrà leggermente, grazie
alle maggiori entrate supportate dalla crescita
economica. La spesa pubblica, comunque,
aumenterà più velocemente delle entrate, in
quanto il Governo sta cercando di accelerare
sugli investimenti nelle opere strategiche.
La pandemia, combinata con difficoltà nelle
procedure di esproprio, ha infatti rallentato
molto lo sviluppo infrastrutturale.
Il rapporto debito-PIL dovrebbe diminuire un
po’, complice la fase di crescita e di deficit
ridotto. Ciononostante, il debito rimane
esposto a rischio di cambio, in quanto è
denominato per metà in valuta estera.
Il surplus della bilancia commerciale
potrebbe ridursi a causa della domanda
globale debole, ma gli effetti negativi
dovrebbero essere compensati dai
trasferimenti dalla Cina e dall’accordo con
l’Europa.
Le importazioni dovrebbero continuare a
crescere, grazie all’aumento dei consumi e alla
domanda di investimenti. Le riserve di valuta
estera rimarranno adeguate.

Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com 27

 Focus Paese

Il Partito Comunista del Vietnam (CPV)

detiene un potere altamente centralizzato e
controlla lo Stato, i media e l’esercito. Nel
congresso di marzo, dovrebbe esserci un
cambio di leadership, in quanto sette membri
del Politburo si ritireranno.
Di seguito, vengono riportati i principali
indicatori di rischio del Vietnam, redatti da
organismi internazionali e nazionali, mentre
riportiamo nella tabella la valutazione
attribuita da SACE nel (marzo 2021).

In ogni caso, le disquisizioni politiche lasciano Categoria OCSE: 4/7

poco spazio alla speculazione: i mezzi di
informazione sono gestiti dallo Stato e non è
facile prevedere le mosse all’interno del
partito.
Le dispute sui confini marittimi si sono
recentemente quietate, anche se la Cina ha
intrapreso esercitazioni militari vicino le Isole
Paracelso, territorio da anni conteso tra
Vietnam e Cina. I due Stati stanno cercando
una migliore cooperazione per festeggiare
degnamente i 70 anni di relazioni
diplomatiche bilaterali.
Rating Euler Hermes: C3
Rating Coface: B
Rating Atradius: Moderate Risk
Anche altri indicatori forniscono un quadro di
rischio medio per il Vietnam. L’indice Doing
Business colloca, infatti, questo paese al 70°
posto su 190. Ci vogliono infatti 16 giorni per
registrare un’impresa e 400 giorni per ottenere
una sentenza da un tribunale. L’indicatore di
competitività dell’economia colloca questo
Paese al 67° posto su 141 e quello della
corruzione percepita al 104° posto su 180
Paesi.

Valutazione SACE circa il Rischio del Vietnam

• Media rischio politico: 50/100

• Media rischio di credito: 70/100
• Esproprio e violazioni contrattuali: 54/100
• Rischio guerra e disordini civili: 46/100
• Trasferimento capitali e convertibilità: 50/100
• Mancato pagamento controparte sovrana: 50/100
• Mancato pagamento controparte bancaria: 80/100
• Mancato pagamento controparte corporate: 80/100

•
•
15. FATTORI POSITIVI E FATTORI
NEGATIVI
Fattori positivi • Interessanti potenzialità di sfruttamento
• Forza lavoro generalmente qualificata e a delle risorse naturali, specialmente
basso costo minerali (ferro, rame, oro) ed energie
• Settore manifatturiero competitivo (petrolio, gas naturale, carbone)

Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com 28

 Focus Paese

Fattori negativi
• Economia relativamente aperta, con un
modello di sviluppo basato sugli scambi • Mancanza di trasparenza
• Tendenza verso settori a valore aggiunto • Sistema bancario fragile e opaco
più alto • Necessità di infrastrutture migliori
• Tendenza verso settori a valore aggiunto
più alto

Principali indicatori Vietnam

Principali indicatori 2015 2016 2017 2018 2019

Popolazione (mln) 92,67 93,63 94,59 95,54 96,46

Tasso di disoccupazione (%) 1,8 1,8 1,8 1,1 2

ILO

PIL (mld USD) 193,24 205,27 223,77 245,21 261,92

PIL pro capite (USD) 2.085 2.192 2.365 2.566 2.715

Agricoltura (% del PIL) 16,9 16,3 15,3 14,6 13,9

Industria (% del PIL) 33,2 32,7 33,4 34,2 34,5

Servizi (% del PIL) 39,7 40,9 41,2 41,1 41,6

Tasso di crescita economica 6,6 6,2 6,8 7,1 7

(%)

Tasso di inflazione (%) -0,19 1,11 4,09 3,4 1,79

Bilancia estera (merci e 0,8 2,5 2,8 3,3 3,2

servizi)/PIL (%)

Partite correnti / PIL (%) -1 0,3 -0,7 2,4 5

Investimenti diretti esteri - 6,1 6,1 6,3 6,3 6,1

netti (% del PIL)

Riserve valutarie estere 28,2 36,5 49 55,4 78,3

(mld USD)

Debito estero totale (mld 77,8 85,6 104 106,8 117,3

USD)

Debito pubblico totale / PIL 46,1 47,6 46,3 43,6 43,5

(%)

Giovanni Brunoro, dopo la laurea in Giurisprudenza e la pratica legale, ha proseguito gli studi
a Padova, diplomandosi al Master in Commercio Internazionale (MASCI) dell’Università di
Padova. Collabora presso lo Studio del Prof. Antonio Di Meo.

Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com 29

 Speciale

EXPORT VERSO IL REGNO UNITO:

L’ESPORTATORE REX
di Sara Armella
L’Accordo di libero scambio tra Unione Prova dell’origine preferenziale
europea e Regno Unito, il Trade and
Il TCA dispone che, per fruire dell’esenzione
Cooperation Agreement detto anche TCA,
dai dazi alla Dogana UK, l’esportatore europeo
stabilisce il divieto, per il Regno Unito e per
deve certificare l’origine preferenziale dei
l’Unione Europea, di applicare dazi doganali
prodotti. Al riguardo, l’Accordo prevede due
negli scambi commerciali tra i due blocchi
diverse modalità di prova:
(artt. GOODS.5, GOODS.6 e GOODS.10). Tale
divieto non rappresenta, tuttavia, un a. è possibile autocertificare l’origine dei
automatico annullamento dei diritti di confine beni esportati;
per tutti gli scambi in import e in export tra
b. in alternativa, è sufficiente la conoscenza,
Unione Europea e Regno Unito, ma trova
da parte dell’importatore, del carattere
applicazione esclusivamente nei confronti dei
originario del prodotto (art. ORIG.18).
prodotti che corrispondono alle condizioni,
legali e sostanziali, per poter essere considerati Nel primo caso, l’esportatore autocertifica
di “origine preferenziale” UE o UK. l’origine preferenziale direttamente in
fattura o in un altro documento di
L'azzeramento dei dazi è subordinato,
accompagnamento della merce. Va rimarcato,
infatti, al riconoscimento di tre condizioni.
in proposito, che l’esportatore è responsabile
1. Dal punto di vista sostanziale, è della correttezza delle informazioni fornite (art.
necessario che il prodotto esportato ORIG.19). In particolare, l’operatore deve
rispetti integralmente le regole di origine acquisire le dichiarazioni dei fornitori che
preferenziale stabilite dall’Accordo (parte attestano l’origine dei materiali impiegati nella
II, capo II, artt. ORIG.1 e ss., allegati ORIG- fabbricazione della merce (allegato ORIG-3).
1 e ss.). Fino alla data del 1° gennaio 2022, non è
tuttavia necessario che l’esportatore sia già in
2. Dal punto di vista procedurale, inoltre, il
possesso di tali dichiarazioni, potendo
bene deve essere accompagnato da
presentare l’attestazione del fornitore anche in
un’attestazione dell’origine
un momento successivo all’esportazione (Reg.
preferenziale del bene, senza la quale è
UE n. 2020/2254).
d’obbligo il pagamento delle tariffe
doganali previste per i Paesi terzi. Per l’export dall’Unione europea al Regno
Unito è prevista, inoltre, l’iscrizione alla banca
3. E’, infine, necessario che il prodotto sia
dati Rex per le spedizioni di valore superiore
trasportato direttamente dall’Unione
ai 6.000 euro. Provvisoriamente era stato
Europea verso il Regno Unito e non sia
previsto, per gli operatori italiani non ancora
oggetto di manipolazioni durante il
registrati al Rex, l’utilizzo del codice Eori -
trasporto, nel rispetto della regola di non
Economic Operator Registration and
modificazione (articolo ORIG.16).
Identification (Agenzia delle dogane, circolare
30 dicembre 2020, n. 49).

Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com 30

 Speciale
Al momento è consigliabile iscriversi
quanto più rapidamente possibile alla banca
dati Rex.
Tale iscrizione è ora semplificata, grazie
all’introduzione del “Portale dell’operatore
Rex” che consente di acquisire lo status di
“esportatore registrato” Rex mediante una
procedura interamente online (Agenzia delle
dogane, circolare 20 gennaio 2021, n. 4/D).
Dal 25 gennaio 2021, infatti, è operativo il
nuovo “Portale dell’operatore Rex”, una
sistema totalmente informatizzato che
consente agli operatori di acquisire, mediante
una procedura online, l’iscrizione alla banca
dati degli esportatori registrati Rex.
Sistema Rex
La banca dati Rex è un database che
consente agli esportatori registrati di
autocertificare l’origine preferenziale dei beni
direttamente in fattura o in altro documento
che identifichi la merce.
A oggi, il sistema Rex è previsto dagli
Accordi di libero scambio c.d. di ultima
generazione, recentemente conclusi tra
l’Unione Europea e il Canada (CETA), il
Giappone (Jefta), il Vietnam (EVFTA) e, da
ultimo, dal TCA con il Regno Unito.
Negli accordi di libero scambio più risalenti,
la prova dell’origine preferenziale è
rappresentata da un certificato, rilasciato dalla
stessa Dogana di esportazione. Tali
documenti, denominati Eur1 o EURMED, sono
attualmente in uso per le esportazioni verso la
Svizzera, l’Egitto e molti altri Paesi. Rispetto
alla tradizionale procedura di rilascio,
articolata su una richiesta scritta dell’operatore
e sull’emissione del certificato cartaceo di
origine preferenziale da parte delle Dogane, la
dichiarazione su fattura da parte
dell’esportatore registrato Rex consente
Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com
evidenti vantaggi per le imprese, in termini di
tempi e di costi amministrativi.
Con il sistema Rex, a differenza della
tradizionale procedura di certificazione
cartacea, vi è dunque la possibilità di emettere
autonomamente, senza necessità di interventi
da parte degli uffici doganali o di altre autorità,
la prova dell’origine, da apporsi sui documenti
commerciali o di trasporto che accompagnano
le merci, con un significativo snellimento delle
procedure doganali e una conseguente
riduzione dei costi e delle tempistiche.
Si tratta di una semplificazione di grande
rilievo, che risulta ulteriormente agevolata
dall’introduzione del nuovo “Portale
dell’operatore Rex”.
Novità introdotte dall’Agenzia delle
dogane con la circolare n. 4/2021
L’Agenzia delle dogane, con la circolare n.
4/D del 20 gennaio scorso, ha previsto che la
richiesta di iscrizione al sistema Rex possa
realizzarsi integralmente online, sulla nuova
piattaforma messa a disposizione degli
operatori. L’iscrizione è ora fortemente
semplificata: la richiesta di iscrizione può
essere realizzata completamente online e,
se la domanda è correttamente compilata e
l’ufficio doganale competente ritiene che il
controllo formale abbia dato esito positivo,
avviene subito la registrazione dell’impresa.
Un evidente risparmio di burocrazia e
adempimenti, poiché la registrazione avviene
sulla base dell’autocertificazione
dell’imprenditore. Ovviamente, anche in
questo caso l’Agenzia delle dogane si riserva
di effettuare, in seguito, verifiche circa la
corretta determinazione dell’origine
preferenziale dei beni, con tutte le rilevanti
conseguenze anche in termini di rischi di
eventuali responsabilità e sanzioni.
31
 Speciale

Il “Portale dell’operatore Rex” è operativo

dal 25 gennaio 2021, ma è ancora
temporaneamente facoltativo. Fino alla
seconda metà del 2021, infatti, gli esportatori
possono continuare a presentare la domanda
in modalità cartacea, compilando l’allegato 22-
06 del Reg. 2447/2015 e presentando la
richiesta all’Ufficio territorialmente
competente. Successivamente a tale fase,
l’utilizzo del portale Rex sarà definitivamente
obbligatorio.
Per l’accesso al portale, l’operatore
economico deve essere in possesso di un
codice Eori e di un’autorizzazione alla
consultazione della banca dati o alla
presentazione di una nuova registrazione o di
eventuali richieste di modifica. Tali
autorizzazioni possono essere richieste tramite
il modello autorizzativo unico (MAU), a cui gli
utenti possono accedere mediante le
credenziali SPID, CNS o CIE.

Sara Armella, avvocato esperto di diritto doganale, è autrice di monografie e articoli scientifici,
nonché docente in numerosi convegni internazionali. È delegato italiano presso la Commission
on Customs and Trade Facilitation della Camera di Commercio Internazionale di Parigi.

Anno I - n. 3 |Marzo 2021 www.studiodimeo.com 32

REFERENTE SCIENTIFICO e CAPO REDATTORE: HANNO COLLABORATO A QUESTO
Antonio Di Meo NUMERO:
REDAZIONE: Sara Armella
Lucia Angeli Giovanni Brunoro
Giacomo Cecchin Mattia Carbognani
Beatrice Dalla Ricca Antonio Coaccioli
Antonio Di Meo Antonio Di Meo
Alessandra Tassini
COSTO ABBONAMENTO: 84 euro + IVA 4%
Silvia Vettore Rivista elettronica mensile. L’abbonamento è ad
PROGETTO GRAFICO: anno solare. Qualora venga sottoscritto dopo il
www.sunnyforyou.com 1 Febbraio dell’anno in corso, i numeri arretrati
vengono inviati in abbonamento insieme al
SEGRETERIA: primo numero utile.
Studio DI MEO Srl
Via L. Pellizzo, 39/G Scala B | 35128 Padova - Modulo per abbonarsi:
Italia https://forms.gle/2YxCCpyqWDc4f4pC6
Tel: +39 049 772924
Fax: +39 049 772924
Email: info@studiodimeo.com
Sito web: www.studiodimeo.com

I testi e l’elaborazione dei testi, anche se curati con la massima attenzione, non possono comportare specifiche responsabilità a carico
dei redattori per involontari errori o inesattezze. Quanto alle soluzioni proposte, pur se elaborate con la massima cura possibile, non
impegnano in alcun modo la Redazione di International Tools e i suoi collaboratori.
È vietata ogni riproduzione totale o parziale dei testi, articoli o quant’altro pubblicato nella rivista. Ogni riproduzione non
espressamente autorizzata viola la L. 633/41 e pertanto è perseguibile penalmente.