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Davide DI RUSSO
Consigliere delegato EE.LL., CNDCEC
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Davide Di Russo – 15 aprile 2021
ATTENZIONE
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Davide Di Russo – 15 aprile 2021
I decreti emergenziali non hanno inciso sul
meccanismo di monitoraggio e precoce
emersione della crisi che il TUSP ha
introdotto per le sole società a controllo
pubblico.
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ART. 1, COMMA 3, TUSP
Per tutto quanto non derogato dalle ART. 1, COMMA 3, CCI
disposizioni del presente decreto, si
applicano alle società a partecipazione
+ Sono fatte salve le disposizioni delle
leggi speciali in materia di crisi di
pubblica le norme sulle società contenute nel impresa delle società pubbliche.
codice civile e le norme generali di diritto
Privato.
La normativa del TUSP è inequivocabilmente speciale rispetto a quella comune (societaria e/o della
crisi d’impresa)
di conseguenza
gli interventi legislativi di portata sospensiva e/o differitoria dell’efficacia di quest’ultima (in
rapporto di genus a species) non possono evidentemente spiegare effetto rispetto alla prima.
LLe società a controllo pubblico predispongono specifici programmi di valutazione del rischio di
crisi aziendale e ne informano l’assemblea nell’ambito della relazione
sul governo societario che deve essere predisposta annualmente e pubblicata
contestualmente al bilancio d’esercizio
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LA FINALITÀ INFORMATIVA DEL PROGRAMMA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CRISI AZIENDALE
ai soci pubblici
di analizzare e valutare lo stato di
salute
delle società partecipate e, quindi, tra all’organo amministrativo
l’altro, la convenienza economico- di assicurare la salvaguardia del
finanziaria di tale modalità di gestione patrimonio sociale, l’efficienza e
del servizio rispetto ad altre l’efficacia dei processi aziendali, il
alternative possibili rispetto di leggi e regolamenti nonché
dello statuto sociale e delle procedure
interne
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LA FINALITÀ INFORMATIVA DEL PROGRAMMA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CRISI AZIENDALE
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DECRETO LEGISLATIVO 19 AGOSTO 2016, N. 175 – ART. 14, COMMI 2-3 - (CRISI D’IMPRESA DI SOCIETÀ A PARTECIPAZIONE PUBBLICA)
NORMATIVA E DOCUMENTI
DI RIFERIMENTO
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1. Documento CNDCEC – Luglio 2020 - “L’APPLICAZIONE RAGIONATA DELLA
DISCIPLINA DELLA PRE-ALLERTA NELLE SOCIETÀ A CONTROLLO PUBBLICO AI
TEMPI DEL COVID-19”;
2. CORTE DEI CONTI - Deliberazione n. 18/SEZAUT/2020/INPR – 7 ottobre 2020 - “LINEE DI
INDIRIZZO PER I CONTROLLI INTERNI DURANTE L’EMERGENZA DA COVID-19”;
3. Bozza documento MEF-DIPARTIMENTO DEL TESORO-STRUTTURA DI INDIRIZZO,
MONITORAGGIO E CONTROLLO SULL’ATTUAZIONE DEL TUSP – 2021 – “INDICAZIONI
SUL PROGRAMMA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CRISI AZIENDALE (Art. 6, comma
2, D.Lgs. n. 175/2016)”.
1. ART. 6 D.L. 8 aprile 2020 n. 23, convertito con modificazioni dalla L. 5 giugno 2020,
n. 40, modificato dalla Legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di bilancio 2021) –
rinvio perdite;
2. Art. 110 del D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. Decreto Agosto), convertito con
modificazioni dalla L. 13 ottobre 2020, n. 126 - Rivalutazione generale dei beni
d'impresa e delle partecipazioni 2020;
3. Art. 60 del D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. Decreto Agosto), convertito con
modificazioni dalla L. 13 ottobre 2020, n. 126 – Sospensione ammortamenti;
4. ART. 21 D.L. 76/2020, convertito con modificazioni dalla L. 11 settembre 2020, n.
120 (G.U. n. 228 del 14.09.2020) - responsabilità
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L’AMBITO SOGGETTIVO DI
APPLICAZIONE
DEL SISTEMA DI PRE-ALLERTA
PREVISTO DAL TUSP
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Il sistema di pre-allerta previsto dal TUSP
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L’APPLICAZIONE RAGIONATA
DELLA DISCIPLINA DELLA PRE-
ALLERTA
NELLE SOCIETÀ A CONTROLLO
PUBBLICO
AI TEMPI DEL COVID-19
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La legislazione relativa alla gestione dell’emergenza Covid-19 non ha sospeso la
parte speciale della disciplina della crisi di impresa dettata, per le società a controllo
pubblico, dagli artt. 6, comma 2 e 14, commi 2, 3, 4 e 5 del D.lgs. 175/2016
In tale ottica, il Documento del CNDCEC «L’applicazione ragionata della disciplina della pre-allerta
nelle società a controllo pubblico ai tempi del covid-19» del mese di luglio 2020 raccomanda agli
operatori (organi amministrativi e di controllo, nonché soci pubblici) di privilegiare una gestione
conservativa e (sempreché non si tratti di impresa già in difficoltà prima dell’emergenza Covid-19) di
soprassedere, pur a fronte dell’emersione di indicatori di crisi aziendale, dall’adottare misure e
provvedimenti altrimenti imposti – in un contesto di normalità – ai sensi dell’art. 14 del TUSP
RATIO
Il rinvio si è reso opportuno considerato che il CCI è stato concepito nell’ottica di un
quadro economico stabile, all’interno del quale la preponderanza delle imprese non sia
colpita da crisi e nel quale sia possibile, di conseguenza, concentrare gli strumenti
predisposti dal CCI rispetto alle realtà che presentino criticità.
In un sistema segnato da una gravissima forma di crisi che investe il tessuto economico
globale, il meccanismo delle c.d. misure di allerta, volte a provocare l’emersione anticipata
della crisi delle imprese, non potrebbe svolgere alcun concreto ruolo selettivo; anzi, gli
indicatori finirebbero per generare effetti distorsivi, essendo destinati inevitabilmente ad
attivarsi anche rispetto a imprese di per sé sane, a causa delle difficoltà provocate
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ADOZIONE DELLA PROCEDURA LIQUIDATORIA (attuale fallimento) = EXTREMA RATIO per il Legislatore del CCI
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INTERESSA ANCHE LE SOCIETÀ A PARTECIPAZIONE
Differimento al PUBBLICA DI CUI ALL’ART. 2, CO. 1, LETT. N) DEL D.LGS.
1° settembre 2021 175/2016 (TUSP)
IL DSCR
numeratore
Totale delle entrate di liquidità previste nei prossimi sei mesi, incluse le giacenze
iniziali di cassa, dal quale sottrarre tutte le uscite di liquidità previste riferite
allo stesso periodo, a eccezione dei rimborsi dei debiti posti al denominatore
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INDICATORI E INDICI PROSPETTICI
INDICI
Rapporto tra gli oneri finanziari
Indice di sostenibilità degli oneri finanziari
ed il fatturato
Rapporto tra patrimonio netto e debiti
Indice di adeguatezza patrimoniale
totali
Indice di ritorno liquido dell’attivo Rapporto da cash flow e attivo
Rapporto tra attività a breve termine e
Indice di liquidità
passivo a breve termine
Rapporto tra
Indice di indebitamento previdenziale e tributario l’indebitamento previdenziale e
tributario e l’attivo
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LE ULTERIORI
MISURE D’URGENZA
PER GARANTIRE LA
CONTINUITÀ DELLE IMPRESE
COLPITE DALL’EMERGENZA
COVID-19
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PER GARANTIRE LA CONTINUITÀ AZIENDALE
ART. 6 D.L. 8 aprile 2020 n. 23, convertito con modificazioni dalla L. 5 giugno 2020, n. 40
(G.U. 06/06/2020, n. 143)
ANTE LEGGE DI BILANCIO 2021
“A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino alla data del 31
dicembre 2020 per le fattispecie verificatesi nel corso degli esercizi chiusi entro la predetta
data non si applicano gli artt. 2446, commi secondo e terzo, 2447, 2482-bis, commi quarto,
quinto e sesto, e 2482-ter del codice civile. Per lo stesso periodo non opera la causa di
scioglimento della società per riduzione o perdita del capitale sociale di cui agli articoli 2484,
primo comma, numero 4), e 2545-duocecies del codice civile”
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ART. 6 D.L. 8 aprile 2020 n. 23, convertito con modificazioni dalla L. 5 giugno 2020, n. 40
POST LEGGE DI BILANCIO 2021
1. Per le perdite emerse nell'esercizio in corso alla data del 31 dicembre 2020 non si applicano gli
articoli 2446, secondo e terzo comma, 2447, 2482-bis, quarto, quinto e sesto comma, e 2482-ter del
codice civile e non opera la causa di scioglimento della società per riduzione o perdita del capitale
sociale di cui agli articoli 2484, primo comma, numero 4), e 2545-duodecies del codice civile.
2. Il termine entro il quale la perdita deve risultare diminuita a meno di un terzo stabilito dagli articoli
2446, secondo comma, e 2482-bis, quarto comma, del codice civile, è posticipato al quinto esercizio
successivo; l'assemblea che approva il bilancio di tale esercizio deve ridurre il capitale in
proporzione delle perdite accertate.
3. Nelle ipotesi previste dagli articoli 2447 o 2482-ter del codice civile l'assemblea convocata senza
indugio dagli amministratori, in alternativa all'immediata riduzione del capitale e al contemporaneo
aumento del medesimo a una cifra non inferiore al minimo legale, può deliberare di rinviare tali
decisioni alla chiusura dell'esercizio di cui al comma 2. L'assemblea che approva il bilancio di tale
esercizio deve procedere alle deliberazioni di cui agli articoli 2447 o 2482-ter del codice civile. Fino
alla data di tale assemblea non opera la causa di scioglimento della società per riduzione o perdita
del capitale sociale di cui agli articoli 2484, primo comma, numero 4), e 2545-duodecies del codice
civile.
4. Le perdite di cui ai commi da 1 a 3 devono essere distintamente indicate nella nota integrativa
con specificazione, in appositi prospetti, della loro origine nonchè delle movimentazioni
intervenute nell'esercizio.
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IN SINTESI
Per le perdite emerse nell'esercizio in corso alla data del 31 dicembre 2020
rinvio all’assemblea di
approvazione del bilancio del
2486 c.c.
23 quinto esercizio successivo (2025)
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IN OGNI CASO
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Rivalutazione generale dei beni d'impresa
e delle partecipazioni 2020
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L’ASSOLVIMENTO DELL’OBBLIGO
DI ATTIVAZIONE A CARICO DEGLI
AMMINISTRATORI
AL TEMPO DEL COVID-19
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L’assenza di interventi volti a incidere (quantomeno in via provvisoria) sull’efficacia
delle descritte disposizioni determinerà, quantomeno con riferimento all’esercizio
2020 e, più che presumibilmente, con riferimento all’esercizio in corso (2021),
l’emersione degli indicatori del rischio di crisi adottati nei programmi di valutazione
del rischio ai sensi dell’art. 6, co. 2 del TUSP
CONSEGUENZA
asserisce che
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SE È VERO INFATTI CHE
la disciplina speciale della crisi dettata dal TUSP mira, da un lato, a favorire l’anticipata
emersione di situazioni di squilibrio e, dall’altro, ad arginare la pratica che vede
l’amministrazione pubblica instradare un intervento di salvataggio di società
strutturalmente in perdita, invece di attivarsi ex ante in chiave preventiva (finalità
perseguita mediante il divieto, per il socio pubblico, di contrastare la crisi mediante meri
versamenti che, in quanto tali, non hanno carattere risolutivo e valgono solo a evitare
provvisoriamente l’insolvenza, essendo inidonei a rimuovere le cause economiche
perché incidenti solo sul versante patrimoniale e finanziario)
ALLORA
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In tale situazione l’intervento del socio pubblico, lungi dal prospettarsi
controproducente, si configura come l’unica soluzione concretamente
percorribile per consentire all’impresa, altrimenti destinata al collasso, di
superare la contingenza emergenziale
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Il CNDCEC
nel Documento «L’applicazione ragionata della disciplina della
pre-allerta nelle società a controllo pubblico ai tempi del
Covid-19»
suggerisce
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ART. 2236 C.C.
ATTENZIONE
Lo stato d’incertezza non può però giustificare, a priori, la mancanza assoluta di gestione
del rischio e l’automatica rinuncia all’assunzione delle iniziative proattive a salvaguardia
della continuità aziendale che devono necessariamente contraddistinguere ogni
attività preventiva di controllo (direzionale) riservata all’organo gestorio (Es.
programmare un intervento correttivo sul contratto di servizio, in grado di assorbire i
maggiori costi e/o i minori ricavi connessi all’emergenza Covid-19).
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ART. 21 D.L. 76/2020
conv. con mod. dalla L. 11 settembre 2020, n.
120 (G.U. n. 228 del 14.09.2020)
"La prova del dolo richiede la dimostrazione della volontà [da parte del soggetto] dell'evento
dannoso"
Limitatamente ai fatti commessi dalla data di entrata in
vigore del presente decreto e fino al 31 dicembre
2021, la responsabilità dei soggetti sottoposti alla
giurisdizione della Corte dei conti in materia di CONDOTTA ATTIVA SOLO
contabilità pubblica per l'azione di responsabilità PER DOLO
di cui all'articolo 1 della legge 14 gennaio 1994, n.
20 è limitata ai casi in cui la produzione del
danno conseguente alla condotta deI soggetto
agente è da lui dolosamente voluta.
La limitazione di responsabilità prevista dal primo periodo non si applica per i danni cagionati da
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omissione o inerzia del soggetto agente. SI RISPONDE ANCHE PER COLPA GRAVE
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ART. 2086 C.C.
L'imprenditore è il capo dell'impresa e da lui dipendono gerarchicamente i suoi collaboratori.
L'imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto
organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell'impresa, anche
in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell'impresa e della perdita della continuità
aziendale, nonchè di attivarsi senza indugio per l'adozione e l'attuazione di uno degli strumenti
previsti dall'ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.
PROVVEDENDO A
rilevare che l’emersione degli indicatori di crisi è
conseguenza esclusiva delle ripercussioni finanziarie,
economiche, reddituali provocate dall’emergenza
Covid-19, in assenza delle quali la società non
registrerebbe alcun rischio di squilibrio
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evidenziare che l’adozione delle misure ex art. 14,
commi 2, 4 e 5 del TUSP si porrebbe in netta
contraddizione con le finalità del TUSP stesso, analoghe
a quelle del CCI, e rispetto alle quali ultime il legislatore
dell’emergenza ha dimostrato notevole sensibilità
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invitare l’amministrazione pubblica controllante ad attivare, medio
tempore, ogni misura di sostegno disponibile, nel quadro legislativo
vigente, valutando l’opportunità di intervenire sul contratto di
servizio al fine di assorbire i maggiori costi e/o i minori ricavi registrati
in conseguenza dell’emergenza Covid-19
Di quanto sopra, dovrà inoltre darsi atto nell’ambito della Relazione sul governo societario
di cui all’art. 6, comma 4 del TUSP, anche in funzione cautelativa rispetto a quanto previsto
ex art. 14, comma 3 del TUSP in relazione all’art. 2409 c.c.
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DELIBERAZIONE N. 18/SEZAUT/2020/INPR
del 22.10.2020
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DELIBERAZIONE N. 18/SEZAUT/2020/INPR
LINEE DI INDIRIZZO PER I CONTROLLI INTERNI DURANTE L’EMERGENZA DA COVID-19
al fine di:
❖ garantire la continuità dei servizi pubblici di interesse generale;
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