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FRUMENTO

NOTIZIE ECONOMICHE E DIFFUSIONE DELLA COLTURA

IMPORTANZA DEL FRUMENTO


Produzione mondiale (2008) Consumo mondiale (2007) Popolazione mondiale fra 20 anni Necessit di frumento 640 milioni di t 630 milioni di t 8 miliardi di abitanti 890 milioni di t

Incremento delle produzioni negli ultimi 50 anni: da 1,0 t/ha a 2,4 t/ha pari a 28 kg/ha/anno
URGENTE NECESSIT DI INCREMENTARE LE RESE SENZA TUTTAVIA PROVOCARE DANNI ALLAMBIENTE 3
SUPERFICE COLTIVATA CIRCA 180 MILIONI DI ETTARI

(15)

Exp Exp Exp

Exp Exp 5

Crollo degli stock mondiali

Il fabbisogno di frumento per il solo utilizzo umano, nel 2015 aumenter di ulteriori 55 M di tonnellate LAsia e lAfrica saranno i grandi consumatori di domani In questi continenti il fabbisogno di frumento e rester superiore allofferta.

Italia

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UTILIZZO DEL FRUMENTO TENERO


INDUSTRIA DOLCIARIA 10% ALTRI USI ALIMENTARI 7% USI DOMESTICI 7%

PANIFICAZIONE 76%

ARTIGIANALE 90%

INDUSTRIALE 10%

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GRANO DURO

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13

Italia

14

15

UTILIZZO DEL FRUMENTO DURO


ALTRI USI

PANIFICAZIONE

5%

15%

80%
PASTIFICAZIONE

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2008 (ISTAT)

ha 1.526.073, t 5.729.072

ha 695.081, t 3.901.703
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FRUMENTO

CLASSIFICAZIONE BOTANICA E ORIGINE


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Famiglia delle
Trib

Graminacee
Trib

Triticeae
Sottotrib

Aveneae

2-3 spighette per ogni nodo del rachide

Sottotrib

Triticinae
Genere

Hordeinae
Genere

1 spighetta per ogni nodo del rachide

Genere
Genere

Triticum
(domesticazione antica, subito dopo lorzo)

Secale
(domesticazione recente)

Hordeum
(probabilmente il primo cereale domesticato)

Avena
(domesticazione molto recente)

Tutti i frumenti, farro incluso

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CLASSIFICAZIONE BOTANICA DEL GENERE TRITICUM (1)


Columella (epoca romana) Triticum (tipi con rachide flessibile e cariossidi nude) Zea (tipi a rachide fragile e cariossidi vestite) Linneo (1753), sulla base di criteri morfologi descrisse le specie: T. aestivum (teneri, aristati, primaverili), T. hybernum (teneri, mutici, invernali), T. turgidum, T. spelta, T. monococcum, successivamente aggiunse altre due specie (1764, 1781): T. polonicum, T. compositum (turgidi ramificati)

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CLASSIFICAZIONE BOTANICA DEL GENERE TRITICUM (2)


Schulz (1913), su basi morfologiche intu una corretta classificazione, dividendo i frumenti in tre sezioni, corrispondenti ai: frumenti einkorn ( diploidi) frumenti emmer ( tetraploidi) frumenti dinkel ( esaploidi). Sax (USA) e Sakamura (Giappone) (1918) determinano il numero cromosomico esatto dei frumenti, rilevando nel genere una serie poliploide, con numero base (x) uguale a 7 cromosomi. Vennero cos classificati in diploidi (2x = 2n = 14 cromosomi) tetraploidi (4x = 2n = 28 cromosomi) esaploidi (6x = 2n = 42 cromosomi) La poliploidia consiste nella presenza di pi di due serie di cromosomi. Distinguiamo la poliploidia in due categorie: Autopoliploidia: gli assetti cromosomici derivano da una singola specie Allopoliploidia: gli assetti cromosomici derivano da due o pi specie
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CLASSIFICAZIONE BOTANICA DEL GENERE TRITICUM (3)


Kihara (1924, 1930, 1931) mediante analisi genomiche classific il corredo cromosomico base (genoma) dei frumenti in: diploidi (2x = 2n = 14 cromosomi): AA tetraploidi (4x = 2n = 28 cromosomi): BBAA esaploidi (6x = 2n = 42 cromosomi): BBAADD,

definendo anche le varie specie progenitrici dei singoli genomi.


Ulteriori indagini genomiche hanno portato ad una pi precisa classificazione delle specie di Triticum e alle loro formule genomiche

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RECENTE CLASSIFICAZIONE DEL GENERE

TRITICUM

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Molte ricerche si sono susseguite per chiarire le relazioni filogenetiche tra frumenti coltivati, specie primitive, specie selvatiche e progenitori dei moderni frumenti, con risultati a volte contraddittori. Una spiegazione scientifica sullorigine delle forme coltivate si avuta attraverso valutazioni morfologiche, genetiche, citogenetiche e molecolari, di discendenze di incroci tra specie selvatiche (diploidi), in particolare dal grado di appaiamento alla meiosi dei cromosomi omeologhi.

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ORIGINE DEI FRUMENTI COLTIVATI


I frumenti poliploidi si sono originati mediante incrocio tra specie diploidi differenti, seguito da raddoppiamento cromosomico spontaneo. I frumenti tetraploidi si sono originati dallincrocio tra un frumento diploide (A) e unaltra specie diploide che ha conferito il genoma B. I frumenti esaploidi sono derivati dallincrocio tra un frumento tetraploide e unaltra specie diploide donatrice del genoma D. Il citoplasma dei frumenti tetraploidi ed esaploidi derivato dalla specie donatrice del genoma B (genitore ).
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ORIGINE ED EVOLUZIONE DEI TRITICUM


? T. boeoticum (A) T. monococcum T. urartu (A) T. speltoides ? (S) T. tauschii (D) (ABD) T. spelta T. macha T. aestivum

T. speltoides ?

T. araraticum T. timopheevi

(AG)

T. (AB) dicoccoides T. dicoccum T. turgidum

T. sphaerococcum T. carthlicum T. polonicum T. durum

T. compactum

T. zhukovskyi (AAG)

LEGENDA Selvatico Coltivato, vestito Coltivato, nudo

Diploide Tetraploide Esaploide

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SPECIE DIPLOIDI (Triticum spp. 2x)


Specie T. monococcum L. T. speltoides (Tausch) T. bicorne Forsk T. longissimum (Schweinf. & Muschli in Muschli) T. searsii (Feldman & Kislev) T. tripsacoides (Jaub. & Spach) T. tauschii (Coss.) Simbolo genomico Sinonimo A S Sb Sl Ss Mt D T. boeoticum, T. urartu Ae. speltoides Ae. bicornis Ae. longissima, Ae. sharonensis Ae. searsii Ae. mutica Ae. squarrosa

T. comosum (Sibth. & Sm.)


T. uniaristatum (Vis.) T. dichasians (Zhuk.)

M
Un C

Ae. comosa, Ae. heldrechii


Ae. uniaristata Ae. caudata

T. umbellelatum (Zhuk.)

Ae. umbellulata

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T. monococcum

Sinonimi: T. aegilopoides, T. boeoticum, T. thaoudar, T. urartu

Genoma A

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T. tauschii
Genoma D

Sinonimi: Ae. squarrosa

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T. speltoides

Sinonimi: Ae. speltoides, Ae. ligustica, Ae. speltoides var. ligustica

Genoma S (B e G)

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SPECIE TETRAPLOIDI (Triticum spp. 4x)


Specie T. turgidum L. Simbolo genomico Sinonimo AB T. T. T. T. carthlicum, dicoccoides, T. dicoccon, dicoccum, T. durum, polonicum

T. timopheevii (Zhuk.) T. ventricosum Ces. T. crassum (4x) (Boiss.) T. kotschyi (Boiss.)

AG DUn DM US

T. araraticum Aegilops ventricosa Ae. crassa Ae. kotschyi, Ae. peregrina, Ae. variabilis

T. ovatum (L.)
T. triaristatum (4x) (Willd.) T. machrochaetum (Schuttl. & Huet. ex Duval-Jouve) T. columnare (Zhuk.) T. triunciale (L.) T. cylindricum Ces.

UM
UM UM UM UC CD

Ae. ovata
Ae. triaristata Ae. biuncialis, Ae. lorentii Ae. columnaris Ae. triuncialis Ae. cylindrica
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FRUMENTI TETRAPLOIDI
Genoma AB

(da sinistra):
T. turgidum pseudocervinum T. turgidum

T. polonicum

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SPECIE ESAPLOIDI (Triticum spp. 6x)


Specie
T. zhukovskyi Men. & Er. T. aestivum L. Simbolo genomico Sinonimo AAG ABD T. timopheevii var. zhukovskyi T. compactum, T. macha, T. sphaerococcum, T. vasilovii, T. spelta Ae. crassa Ae. crassa ssp. vavilovii, Ae. vavilovii Ae. juvenalis Ae. triaristata

T. crassum (6x) (Boiss.) T. syriacum Bowden T. juvenale Thell. T. triaristatum (6x) (Willd.)

DDM DMS DMU UMUn

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FRUMENTI ESAPLODI
Genoma ABD

(da sinistra):

T. spelta
T. macha T. sphaerococcum

T. aestivum

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CENTRO DI ORIGINE DEL GENERE TRITICUM

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I FRUMENTI

Monococco selvatico

Monococco coltivato
Dicocco selvatico Dicocco coltivato Frumento duro Farro spelta Frumento tenero

una storia lunga circa 10.000 anni

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Vie di espansione della coltivazione del frumento

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CENTRO DI ORIGINE E DIFFUSIONE DEL FRUMENTO NEL MONDO

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Modificazioni avvenute nel frumento durante le sue tre fasi di coltivazione I


I. Transizione dalla fase selvatica a quella coltivata (i caratteri pi importanti che hanno conferito adattabilit alle condizioni di coltivazione sono segnati con un asterisco) 1*
2* 3* 4* 5 6 7

spiga non fragile


seme nudo non dormienza del seme uniforme e rapida germinazione pianta eretta aumento delle dimensioni del seme aumento del numero di spighette per spiga (?)

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DIFFERENZE TRA LE SPIGHE DI FRUMENTO SELVATICO E DOMESTICATO

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Modificazioni avvenute nel frumento durante le sue tre fasi di coltivazione II


II. 10.000 anni di coltivazione in campi con pi specie (i caratteri pi importanti che hanno incrementato la competitivit nei campi polimorfi sono segnati con un asterisco) 1* adattamento a nuove e qualche volta estreme condizioni ambientali aumento dellaccestimento

2*

3*
4* 5*

aumento dellaltezza
sviluppo di una canopy con ampie foglie orizzontali aumento della competitivit

modificazione dei processi che controllano le varie fasi vegetative


aumento del numero di semi per spighetta riduzione della sgranatura aumento delle caratteristiche tecnologiche del seme
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7 8 9

Modificazioni avvenute nel frumento durante le sue tre fasi di coltivazione III
III. Coltivazione in monocoltura grazie alle moderne procedure di selezione applicate nel secolo scorso (i caratteri pi importanti che hanno ridotto competitivit in coltivazioni non allettate sono segnati con un asterisco) 1* aumento della produzione in coltivazioni dense; riduzione della competizione intragenotipica
canopy con foglie erette riduzione dellaltezza aumento della risposta ai fertilizzanti ed ai prodotti chimici aumento della resistenza alla sgranatura aumento delle resistenze alle avversit biotiche resistenza allallettamento incremento dellharvest index incremento dellattitudine panificatoria
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2* 3 4* 5 6 7 8 9

Caratteri modificati e caratteri rimasti immutati nel frumento coltivato


Caratteri modificati
Altezza della pianta (aumento e poi decremento) Dimensione delle foglie (aumento) Superficie foglie bandiera (incremento) Senescenza foglie bandiera (ritardata) Dimensione dei sistemi vascolari della spiga (incremento) Data di fioritura (ritardata) Durata del periodo di assimilazione e traslocazione nella granella (incremento) Dimensione seme (incremento) Fertilit di spiga (incremento) Harvest index (incremento)
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Caratteri immutati
Biomassa Intensit dellattivit fotosintetica Rapporto fra fotosintesi e fotorespirazione

Variabilit nel Genere TRITICUM


Specie
diploidi Corredo cromosomico 2n=2x=14

tetraploidi
esaploidi

2n=4x=28
2n=6x=42

La variabilit genetica (morfologica ed ecologica) pi ampia nelle specie poliploidi rispetto ai diploidi. Conseguentemente i poliploidi mostrano unampia gamma di flessibilit genetica e si sono adattati ad una grande variabilit di ambienti.
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Struttura genetica dei frumenti


(1) Nellevoluzione delle piante coltivate, la poliploidia ha svolto un ruolo importante in quanto ha aumentato le possibilit di adattamento ad un ampio spettro di ambienti e la sopravvivenza in condizioni climatiche instabili. Normalmente librido interspecifico sterile ma, raramente, a seguito di errori che causano il raddoppiamento del numero dei cromosomi durante le divisioni cellulari, librido diventa fertile dando origine ad una nuova specie che contiene linformazione genetica dei due progenitori. Nellevoluzione dei frumenti ci avvenuto parecchie volte con la formazione di diverse nuove specie. Alcune di queste sono state coltivate per migliaia di anni e poi abbandonate, 48 altre sono tuttora coltivate.

Struttura genetica dei frumenti


(2) Il patrimonio genetico del frumento (tenero) estremamente complesso (35 volte pi grande di quello del riso e 6 volte pi grande di quello delluomo) (150000 geni e oltre 16 milioni di coppie di basi). Ogni gene presente, nei tetra- ed esaploidi, in pi coppie di cromosomi, appartenenti a 2 o 3 genomi che nel corso della storia evolutiva hanno contribuito a costituire queste specie allopoliploidi coltivate. I cromosomi omeologhi possiedono alcuni geni con effetto fenotipico simile e hanno un alto livello di identit funzionale. Tuttavia essi non si appaiano tra loro in meiosi come avviene invece per i cromosomi omologhi
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Struttura genetica dei frumenti


(3)

Il 75% del patrimonio genetico costituito da DNA ripetitivo apparentemente privo di funzioni, a dimostrazione del fatto che il frumento ha avuto una complessa storia evolutiva, in cui i diversi componenti del patrimonio genetico hanno raggiunto una espressione pi efficiente. I cromosomi del genoma B sono i pi lunghi, quelli del genoma A hanno una lunghezza intermedia e quelli del genoma D sono i pi corti.
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Variabilit e poliploidia

(1)

Darwin (1868) prendendo in esame i frumenti avanz linterrogativo sul come, in cos breve tempo (circa 10.000 anni) si sia originata lenorme variabilit morfologica, fisiologica ed ecologica attualmente presente nel genere Triticum. Lanalisi comparata della variabilit presente ai diversi livelli di ploidia ha dimostrato che lallopoliploidia ha avuto unenorme importanza. Infatti la variabilit e la distribuzione geografica dei diploidi risulta pi modesta rispetto a quella dei tetra- ed esaploidi. La struttura poliploide conferisce ad un organismo un potere tampone notevole nei confronti di eventuali mutazioni o ricombinazioni che invece risultano deleterie se presenti a 51 livello diploide.

Variabilit e poliploidia

(2)

I poliploidi hanno modalit evolutive, mediante mutazioni, che, in larga misura, sono negate ai diploidi. Secondo Vavilov (1935) la variabilit dei tetraploidi simile a quella degli esaploidi. Va comunque distinta la variabilit in atto da quella potenziale: la prima probabilmente maggiore nei tetraploidi, di sintesi pi antica; la seconda probabilmente negli esaploidi, a causa del pi alto grado di ploidia.
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FRUMENTO

CARATTERI MORFOLOGICI DELLA PIANTA


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MORFOLOGIA E ANATOMIA

GRANDE VARIABILIT MORFO-FISIOLOGICA

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RADICI
Lapparato radicale, fascicolato, formato EMBRIONALI O SEMINALI O DEL GERMOGLIO AVVENTIZIE O DELLA CORONA DAI NODI BASALI

PIANO DI ACCESTIMENTO

CARIOSSIDE E RADICI EMBRIONALI

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RADICI
EMBRIONALI O SEMINALI O DEL GERMOGLIO
Formato da 5-7 radici primarie o embrionali, che derivano dalla cariosside e nutrono la pianta fino alla 3 foglia; nella cariosside sono protette dalla coleoriza. QUANTITATIVAMENTE MODESTE RISPETTO AL TOTALE, POSSONO RESTARE FUNZIONANTI PER TUTTO IL CICLO

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RADICI
AVVENTIZIE O DELLA CORONA
Radici secondarie o avventizie, si originano dai nodi basali, compresi quelli dei culmi di accestimento, successivamente alle primarie e rappresentano la parte preponderante dellapparato radicale.

INIZIO DELLO SVILUPPO: 3 SETTIMANE DOPO L'EMERGENZA, ACCRESCIMENTO RAPIDO IN CORRISPONDENZA DELLA LEVATA

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RADICI
AVVENTIZIE O DELLA CORONA

LA MASSA RADICALE ESPLORA UN DIAMETRO DI 15-25 cm E UNA PROFONDIT MEDIA DI 60-90 cm. LA MAGGIOR PARTE SI TROVA NELLO STRATO ATTIVO (30-40 cm)

RAMIFICAZIONI E PROFONDIT DIPENDONO DA: SPECIE E VARIET TIPO DI TERRENO UMIDIT - AERAZIONE - FERTILIT'
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PORTAMENTO DEL CESPO

prostrato

semiprostrato

intermedio

semieretto

eretto

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FUSTO o CULMO
Cilindrico, cavo o pieno di midollo. Formato da 5-8 internodi; altezza 70-100 cm (nelle vecchie variet, fino a 180-220 cm); piuttosto elastico. Il culmo in grado di erigersi quando, per diversi fattori, va incontro ad allettamento; questo fenomeno detto ginocchiatura ed dovuta allaccumulo, nelle parti a terra, di auxine che stimolano la proliferazione di cellule meristematiche presenti ai nodi.

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FOGLIE
Da 5 a 8, alterne. In alcune variet le foglie sono ricoperte da un sottile strato ceroso (glaucescenza). SI DISTINGUONO: LAMINA: LINEARE PARALLELINERVIA, CON STOMI NELLE DUE PAGINE GUAINA: AVVOLGE IL CULMO LIGULA: MEMBRANACEA, SOTTILE, INCOLORE, FAVORISCE LA PIEGATURA DELLA LAMINA E EVITA LA PENETRAZIONE DELL'ACQUA NELLA GUAINA

AURICOLE: PELOSE, A FORMA DI FALCE, DI COLORE VERDE CHIARO


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DIFFERENZE FRA FRUMENTO, AVENA, ORZO E SEGALE

ligula auricole

frumento ligula corta auricole larghe e pelose

avena ligula dentata ovale e corta assenza di auricole

orzo ligula allungata auricole lunghe

segale ligula e auricole corte

RICONOSCIMENTO DEI CEREALI A PAGLIA ALLO STATO ERBACEO

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FOGLIE

PRIMA FOGLIA: COLEOPTILE; CILINDRICO, CAVO, RACCHIUDE LA PLANTULA CON 2-3 FOGLIE, SENZA LAMINA, CON UNA PICCOLA APERTURA IN ALTO (PORO) POSTA SUL LATO OPPOSTO ALLO SCUTELLO. LA LUNGHEZZA INFLUENZATA DALLA PROFONDIT DI SEMINA.

PRIMA FOGLIA VERA: PIUMETTA; PERFORA IL COLEOPTILE E INIZIA LA FOTOSINTESI.

ULTIMA FOGLIA: detta

a bandiera, importante per il riempimento


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delle cariossidi.

INFIORESCENZA o SPIGA
Spiga formata da una asse (rachide) a zig-zag con internodi e nodi nei quali si inseriscono le spighette (20-25/spiga), sessili, solitarie; in alcuni frumenti il rachide si rompe alla trebbiatura e frammenti restano attaccati inferiormente (T. dicoccoides, T. monococcum, T. dicoccum, T. timopheevi, T. macha), o lateralmente (T. spelta, T. vavilovi).
spelta (6x) monococcum (2x) dicoccoides (4x) vavilovi (6x) turgidum (4x) persicum (4x) polonicum (4x) durum (4x) sphaerococcum (6x) compactum (6x) aestivum (6x)

dicoccum (4x)
timopheevi (4x) macha (6x)

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SPIGHETTA
La rachilla un breve asse alla base del quale sono inserite 2 glume (molto sviluppate in T. polonicum) con carena prominente in T. durum, con carena solo nella met superiore in T. aestivum. Ogni spighetta porta 5-7 fiori, 3-4 fertili; fiori ermafroditi: androceo con 3 stami; gineceo con 2 stimmi piumosi, ricurvi, ovario supero monocarpellare alla base del quale si trovano 2 lodicole che allantesi rigonfiandosi divaricano le glumette consentendo la fuoriuscita delle antere.

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FIORE
RACCHIUSO FRA DUE BRATTEE: GLUMETTE lemma: inferiore o esterna, con 9-15 nervature nel T.durum; aristata o no (frumenti aristati o mutici), con reste lunghe fino a 20 cm e di diversi colori; palea: superiore o interna, chiude come un coperchio la lemma (sottile, biancastra, spesso ciliata).

LEMMA (ASPETTO SIMILE ALLE GLUME)

ARISTATA MUCRONATA

RESTA

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FIORE
ERMAFRODITA - A STRUTTURA SEMPLICE
ALLA FIORITURA FUORIESCONO IN PARTE SI RIGONFIANO DOPO LA FIORITURA E CONSENTONO L'APERTURA DELLE GLUMETTE SI ALLUNGANO VERSO L'ESTERNO DOPO LA DEISCENZA DEL POLLINE POLLINE, FORMA OVOIDALE , CON UN SOLO PORO GERMINATIVO E 3 NUCLEI
stame

glumette stimmi piumosi ovario lodicole peduncolo fiorale filamento antera bilobata asse della spiga

fiore

NELLA SPIGHETTA 1 O PI FIORI SONO IMPERFETTI: OVARIO ACCENNATO, ANTERE SENZA POLLINE
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Fioritura cleistogama

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70

CARIOSSIDE
La cariosside (frutto secco indeiscente) pu essere vestita (se restano le glume addossate) o nuda; nella parte opposta a quella dellembrione porta un ciuffo di peli; la parte dorsale pi o meno convessa, quella ventrale presenta un solco che si approfondisce fino a circa la met della sezione trasversale del granello).

COLORE: CHIARO O ROSSO-BRUNASTRO

CONSISTENZA: FARINOSA (T. aestivum) O VITREA (T. durum) FORMA: ELITTICA; OBLUNGA; ARROTONDATA; FUSIFORME; OVALE DIMENSIONE: PESO 30-55 mg TENERO 30-40 mg

VARIA

VARIET AMBIENTE POSIZIONE NELLA SPIGA POSIZIONE NELLA SPIGHETTA

DURO

30-55 mg

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Peli

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ALEURONE: 1 STRATO DI CELLULE PARENCHIMATICHE, POLIEDRICHE SENZA SPAZI INTERCELLULARI, RICCO DI PROTEINE ENZIMATICHE.
ENDOSPERMA: CELLULE RICCHE DI GRANULI DI AMIDO (70%), IMMERSE IN UNA MATRICE PROTEICA (7-15%). PU APPARIRE: AMBRACEO, CORNEO, VITROSO, FARINOSO, CON ZONE CONTIGUE DI COLORE DIVERSO. 73

PESO ETTOLITRICO
70 kg/hL CATTIVO BUONO

80

"

DIPENDE: DALL'UMIDIT DALLA TECNICA COLTURALE ED IN PARTICOLARE DALLA NUTRIZIONE DURANTE LA MATURAZIONE DALLA DURATA DELLA GRANIGIONE PER ESSERE COMMERCIALIZZATO DEVE >75 kg/hL

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FRUMENTO

FASI VEGETATIVE E RIPRODUTTIVE


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FRUMENTO: CICLO 4 Levata


1 Germinazione 2 Sviluppo plantula

5 Spigatura 6 Fioritura 7 Maturazione

3 Accestimento

botticella

viraggio

FASE VEGETATIVA

FASE RIPRODUTTIVA

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IL SEME DEVE ASSORBIRE UN 35-40% DI ACQUA PER POTER GERMINARE


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PERIODO VEGETATIVO I
PREACCESTIMENTO

GERMINAZIONE EMERGENZA

1 FOGLIA

3 FOGLIA

10-15 gg

15-20 gg

1) UN TERRENO AERATO E MODERATAMENTE UMIDO PERMETTE LA GERMINAZIONE. LA TEMPERATURA OPPORTUNA ACCELERA LEMERGENZA.

2) LA BUONA NUTRIZIONE MINERALE ED ORGANICA FAVORISCE IL RADICAMENTO.

80

PERIODO VEGETATIVO 1
GERMINAZIONE

EMERGENZA STADIO 1 FG.

LA COLEORIZZA PROTEGGE LA RADICHETTA ED E' RAPIDAMENTE ATTRAVERSATA DALLE 5 RADICI PRIMARIE CHE NUTRIRANNO LA PIANTA FINO ALLO STADIO DI 3 FOGLIA

LE PRIME FOGLIE PARTONO DALLA GEMMA TERMINALE POSTA SUL SECONDO INTERNODO

COLEOPTILE 1 FOGLIA 2 FOGLIA APICE VEGETATIVO PARETE DELLA GRANELLA RESTO DEL COTILEDONE RADICE PRIMARIA

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PERIODO VEGETATIVO II
3 FOGLIA 2 FOGLIA 1 FOGLIA

RESTO DEL COLEOPTTILE

2 cm FUTURO PIANO DI ACCESTIMENTO , IN QUESTO STADIO APPARE UN RIGONFIAMENTO

RIZOMA , COSTITUITO DALLO ALLUNGAMENTO DEL 2 INTERNODO DEL CULMO

ALL'ASCELLA DELLE PRIME FOGLIE APPAIONO DELLE GEMME ASCELLARI DA CUI NASCONO I TALLI GEMMA TERMINALE GEMMA ASCELLARE 1 TALLO 2 TALLO

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PERIODO VEGETATIVO II

INIZIO ACCESTIMENTO

PREACCESTIMENTO
4 FOGLIA 20-40 gg STADIO A

3) LA RESISTENZA AL GELO MASSIMA ALLO STADIO 4 FOGLIA. LE RADICI SECONDARIE SONO BEN SVILUPPATE

4) IL RAGGIUNGIMENTO DELLO STADIO A DIPENDE DALLA TEMPERATURA, DALLA DATA DI SEMINA, DALLAMBIENTE E DALLA PRECOCIT VARIETALE. 83

ACCESTIMENTO

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Laccestimento dipende da molteplici fattori, tra cui la variet, la precocit (effetto positivo), le dimensioni del seme (effetto positivo), la profondit di semina (effetto negativo), la densit delle piante (effetto negativo), la dotazione in elementi nutritivi del terreno, soprattutto in azoto (effetto positivo), la temperatura (effetto negativo con temperature elevate). Un accestimento estremo da evitare, poich questo comporterebbe una scalarit di fioritura protratta nel tempo a causa della dominanza del germoglio primario sui germogli di accestimento primario, e di questi sui germogli di accestimento secondario.
85

PERIODO RIPRODUTTIVO. FINE STADIO A


5) L'APICE CESSA DI FORMARE DEGLI ABBOZZI DI FOGLIE: SI ALLUNGA, ASSUME FORMA CILINDRICA E SI SEGMENTA. L'ABOZZO DELLE FUTURE SPIGHETTE

RIGHE PARALLELE ABOZZI DELLE SPIGHETTE

ABBOZZI DELLE FOGLIE

TAGLIO DEL CULMO AL DI SOTTO DEL PIANO DI ACCESTIMENTO

I NODI E GLI INTERNODI APPAIONO SOTTO FORMA DI STRISCE CHIARE E SCURE 86

PERIODO RIPRODUTTIVO I
LEVATA PIENO ACCESTIMENTO STADIO A 15-25 gg 25-30 gg VIRAGGIO STADIO B

STADIO C

INIZIAZIONE FIORALE

6) LINIZIO DELLO STADIO B DIPENDE DAL FOTO- E DAL TERMOPERIODO (VERNALIZZAZIONE). 87

PERIODO RIPRODUTTIVO II

MATURAZIONE LATTEA CEROSA FISIOLOGICA FINE INGROSSAMENTO

8-10 gg
FIORITURA FECONDAZIONE SPIGATURA 15-20 gg
MOLTIPLICAZIONE CELLULARE

MATURAZION RACCOLTA 20-25 gg

BOTTICELLA

PERIODO CRITICO PER LO STRIMINZIMENTO INGROSSAMENTO DELLA GRANELLA

7) SE L'EVAPOTRASPIRAZIONE DIVENTA SUPERIORE ALL'ASSORBIMENTO D'ACQUA, LA MIGRAZIONE DELLE RISERVE DELLE FOGLIE NON AVVIENE. SI HA STRIMINZIMENTO DELLA GRANELLA 88

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CICLO DI GRANIGIONE (DA FIORITURA A DISSECCAMENTO DELL'APPARATO FOGLIARE) IN VARIET DI FRUMENTO TENERO A CICLO DIFFERENZIATO E NELL'ORZO

F. TARDIVI F. MEDI Anno 2 Anno 1

F. PRECOCI ORZO 0 1/5 1 6 gg 32 1/6 48

68 1/7
90

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