Incremento delle produzioni negli ultimi 50 anni: da 1,0 t/ha a 2,4 t/ha pari a 28 kg/ha/anno
URGENTE NECESSIT DI INCREMENTARE LE RESE SENZA TUTTAVIA PROVOCARE DANNI ALLAMBIENTE 3
SUPERFICE COLTIVATA CIRCA 180 MILIONI DI ETTARI
(15)
Exp Exp 5
Il fabbisogno di frumento per il solo utilizzo umano, nel 2015 aumenter di ulteriori 55 M di tonnellate LAsia e lAfrica saranno i grandi consumatori di domani In questi continenti il fabbisogno di frumento e rester superiore allofferta.
Italia
10
PANIFICAZIONE 76%
ARTIGIANALE 90%
INDUSTRIALE 10%
11
GRANO DURO
12
13
Italia
14
15
PANIFICAZIONE
5%
15%
80%
PASTIFICAZIONE
16
2008 (ISTAT)
ha 1.526.073, t 5.729.072
ha 695.081, t 3.901.703
17
FRUMENTO
Famiglia delle
Trib
Graminacee
Trib
Triticeae
Sottotrib
Aveneae
Sottotrib
Triticinae
Genere
Hordeinae
Genere
Genere
Genere
Triticum
(domesticazione antica, subito dopo lorzo)
Secale
(domesticazione recente)
Hordeum
(probabilmente il primo cereale domesticato)
Avena
(domesticazione molto recente)
19
20
22
23
24
TRITICUM
25
Molte ricerche si sono susseguite per chiarire le relazioni filogenetiche tra frumenti coltivati, specie primitive, specie selvatiche e progenitori dei moderni frumenti, con risultati a volte contraddittori. Una spiegazione scientifica sullorigine delle forme coltivate si avuta attraverso valutazioni morfologiche, genetiche, citogenetiche e molecolari, di discendenze di incroci tra specie selvatiche (diploidi), in particolare dal grado di appaiamento alla meiosi dei cromosomi omeologhi.
26
T. speltoides ?
T. araraticum T. timopheevi
(AG)
T. compactum
T. zhukovskyi (AAG)
28
M
Un C
T. umbellelatum (Zhuk.)
Ae. umbellulata
29
T. monococcum
Genoma A
30
T. tauschii
Genoma D
31
T. speltoides
Genoma S (B e G)
32
AG DUn DM US
T. araraticum Aegilops ventricosa Ae. crassa Ae. kotschyi, Ae. peregrina, Ae. variabilis
T. ovatum (L.)
T. triaristatum (4x) (Willd.) T. machrochaetum (Schuttl. & Huet. ex Duval-Jouve) T. columnare (Zhuk.) T. triunciale (L.) T. cylindricum Ces.
UM
UM UM UM UC CD
Ae. ovata
Ae. triaristata Ae. biuncialis, Ae. lorentii Ae. columnaris Ae. triuncialis Ae. cylindrica
33
FRUMENTI TETRAPLOIDI
Genoma AB
(da sinistra):
T. turgidum pseudocervinum T. turgidum
T. polonicum
34
T. crassum (6x) (Boiss.) T. syriacum Bowden T. juvenale Thell. T. triaristatum (6x) (Willd.)
35
FRUMENTI ESAPLODI
Genoma ABD
(da sinistra):
T. spelta
T. macha T. sphaerococcum
T. aestivum
36
37
I FRUMENTI
Monococco selvatico
Monococco coltivato
Dicocco selvatico Dicocco coltivato Frumento duro Farro spelta Frumento tenero
38
39
40
41
42
43
2*
3*
4* 5*
aumento dellaltezza
sviluppo di una canopy con ampie foglie orizzontali aumento della competitivit
7 8 9
Modificazioni avvenute nel frumento durante le sue tre fasi di coltivazione III
III. Coltivazione in monocoltura grazie alle moderne procedure di selezione applicate nel secolo scorso (i caratteri pi importanti che hanno ridotto competitivit in coltivazioni non allettate sono segnati con un asterisco) 1* aumento della produzione in coltivazioni dense; riduzione della competizione intragenotipica
canopy con foglie erette riduzione dellaltezza aumento della risposta ai fertilizzanti ed ai prodotti chimici aumento della resistenza alla sgranatura aumento delle resistenze alle avversit biotiche resistenza allallettamento incremento dellharvest index incremento dellattitudine panificatoria
45
2* 3 4* 5 6 7 8 9
Caratteri immutati
Biomassa Intensit dellattivit fotosintetica Rapporto fra fotosintesi e fotorespirazione
tetraploidi
esaploidi
2n=4x=28
2n=6x=42
La variabilit genetica (morfologica ed ecologica) pi ampia nelle specie poliploidi rispetto ai diploidi. Conseguentemente i poliploidi mostrano unampia gamma di flessibilit genetica e si sono adattati ad una grande variabilit di ambienti.
47
Il 75% del patrimonio genetico costituito da DNA ripetitivo apparentemente privo di funzioni, a dimostrazione del fatto che il frumento ha avuto una complessa storia evolutiva, in cui i diversi componenti del patrimonio genetico hanno raggiunto una espressione pi efficiente. I cromosomi del genoma B sono i pi lunghi, quelli del genoma A hanno una lunghezza intermedia e quelli del genoma D sono i pi corti.
50
Variabilit e poliploidia
(1)
Darwin (1868) prendendo in esame i frumenti avanz linterrogativo sul come, in cos breve tempo (circa 10.000 anni) si sia originata lenorme variabilit morfologica, fisiologica ed ecologica attualmente presente nel genere Triticum. Lanalisi comparata della variabilit presente ai diversi livelli di ploidia ha dimostrato che lallopoliploidia ha avuto unenorme importanza. Infatti la variabilit e la distribuzione geografica dei diploidi risulta pi modesta rispetto a quella dei tetra- ed esaploidi. La struttura poliploide conferisce ad un organismo un potere tampone notevole nei confronti di eventuali mutazioni o ricombinazioni che invece risultano deleterie se presenti a 51 livello diploide.
Variabilit e poliploidia
(2)
I poliploidi hanno modalit evolutive, mediante mutazioni, che, in larga misura, sono negate ai diploidi. Secondo Vavilov (1935) la variabilit dei tetraploidi simile a quella degli esaploidi. Va comunque distinta la variabilit in atto da quella potenziale: la prima probabilmente maggiore nei tetraploidi, di sintesi pi antica; la seconda probabilmente negli esaploidi, a causa del pi alto grado di ploidia.
52
FRUMENTO
MORFOLOGIA E ANATOMIA
54
RADICI
Lapparato radicale, fascicolato, formato EMBRIONALI O SEMINALI O DEL GERMOGLIO AVVENTIZIE O DELLA CORONA DAI NODI BASALI
PIANO DI ACCESTIMENTO
55
RADICI
EMBRIONALI O SEMINALI O DEL GERMOGLIO
Formato da 5-7 radici primarie o embrionali, che derivano dalla cariosside e nutrono la pianta fino alla 3 foglia; nella cariosside sono protette dalla coleoriza. QUANTITATIVAMENTE MODESTE RISPETTO AL TOTALE, POSSONO RESTARE FUNZIONANTI PER TUTTO IL CICLO
56
RADICI
AVVENTIZIE O DELLA CORONA
Radici secondarie o avventizie, si originano dai nodi basali, compresi quelli dei culmi di accestimento, successivamente alle primarie e rappresentano la parte preponderante dellapparato radicale.
INIZIO DELLO SVILUPPO: 3 SETTIMANE DOPO L'EMERGENZA, ACCRESCIMENTO RAPIDO IN CORRISPONDENZA DELLA LEVATA
57
RADICI
AVVENTIZIE O DELLA CORONA
LA MASSA RADICALE ESPLORA UN DIAMETRO DI 15-25 cm E UNA PROFONDIT MEDIA DI 60-90 cm. LA MAGGIOR PARTE SI TROVA NELLO STRATO ATTIVO (30-40 cm)
RAMIFICAZIONI E PROFONDIT DIPENDONO DA: SPECIE E VARIET TIPO DI TERRENO UMIDIT - AERAZIONE - FERTILIT'
58
prostrato
semiprostrato
intermedio
semieretto
eretto
59
FUSTO o CULMO
Cilindrico, cavo o pieno di midollo. Formato da 5-8 internodi; altezza 70-100 cm (nelle vecchie variet, fino a 180-220 cm); piuttosto elastico. Il culmo in grado di erigersi quando, per diversi fattori, va incontro ad allettamento; questo fenomeno detto ginocchiatura ed dovuta allaccumulo, nelle parti a terra, di auxine che stimolano la proliferazione di cellule meristematiche presenti ai nodi.
60
61
FOGLIE
Da 5 a 8, alterne. In alcune variet le foglie sono ricoperte da un sottile strato ceroso (glaucescenza). SI DISTINGUONO: LAMINA: LINEARE PARALLELINERVIA, CON STOMI NELLE DUE PAGINE GUAINA: AVVOLGE IL CULMO LIGULA: MEMBRANACEA, SOTTILE, INCOLORE, FAVORISCE LA PIEGATURA DELLA LAMINA E EVITA LA PENETRAZIONE DELL'ACQUA NELLA GUAINA
ligula auricole
63
FOGLIE
PRIMA FOGLIA: COLEOPTILE; CILINDRICO, CAVO, RACCHIUDE LA PLANTULA CON 2-3 FOGLIE, SENZA LAMINA, CON UNA PICCOLA APERTURA IN ALTO (PORO) POSTA SUL LATO OPPOSTO ALLO SCUTELLO. LA LUNGHEZZA INFLUENZATA DALLA PROFONDIT DI SEMINA.
delle cariossidi.
INFIORESCENZA o SPIGA
Spiga formata da una asse (rachide) a zig-zag con internodi e nodi nei quali si inseriscono le spighette (20-25/spiga), sessili, solitarie; in alcuni frumenti il rachide si rompe alla trebbiatura e frammenti restano attaccati inferiormente (T. dicoccoides, T. monococcum, T. dicoccum, T. timopheevi, T. macha), o lateralmente (T. spelta, T. vavilovi).
spelta (6x) monococcum (2x) dicoccoides (4x) vavilovi (6x) turgidum (4x) persicum (4x) polonicum (4x) durum (4x) sphaerococcum (6x) compactum (6x) aestivum (6x)
dicoccum (4x)
timopheevi (4x) macha (6x)
65
SPIGHETTA
La rachilla un breve asse alla base del quale sono inserite 2 glume (molto sviluppate in T. polonicum) con carena prominente in T. durum, con carena solo nella met superiore in T. aestivum. Ogni spighetta porta 5-7 fiori, 3-4 fertili; fiori ermafroditi: androceo con 3 stami; gineceo con 2 stimmi piumosi, ricurvi, ovario supero monocarpellare alla base del quale si trovano 2 lodicole che allantesi rigonfiandosi divaricano le glumette consentendo la fuoriuscita delle antere.
66
FIORE
RACCHIUSO FRA DUE BRATTEE: GLUMETTE lemma: inferiore o esterna, con 9-15 nervature nel T.durum; aristata o no (frumenti aristati o mutici), con reste lunghe fino a 20 cm e di diversi colori; palea: superiore o interna, chiude come un coperchio la lemma (sottile, biancastra, spesso ciliata).
ARISTATA MUCRONATA
RESTA
67
FIORE
ERMAFRODITA - A STRUTTURA SEMPLICE
ALLA FIORITURA FUORIESCONO IN PARTE SI RIGONFIANO DOPO LA FIORITURA E CONSENTONO L'APERTURA DELLE GLUMETTE SI ALLUNGANO VERSO L'ESTERNO DOPO LA DEISCENZA DEL POLLINE POLLINE, FORMA OVOIDALE , CON UN SOLO PORO GERMINATIVO E 3 NUCLEI
stame
glumette stimmi piumosi ovario lodicole peduncolo fiorale filamento antera bilobata asse della spiga
fiore
NELLA SPIGHETTA 1 O PI FIORI SONO IMPERFETTI: OVARIO ACCENNATO, ANTERE SENZA POLLINE
68
Fioritura cleistogama
69
70
CARIOSSIDE
La cariosside (frutto secco indeiscente) pu essere vestita (se restano le glume addossate) o nuda; nella parte opposta a quella dellembrione porta un ciuffo di peli; la parte dorsale pi o meno convessa, quella ventrale presenta un solco che si approfondisce fino a circa la met della sezione trasversale del granello).
CONSISTENZA: FARINOSA (T. aestivum) O VITREA (T. durum) FORMA: ELITTICA; OBLUNGA; ARROTONDATA; FUSIFORME; OVALE DIMENSIONE: PESO 30-55 mg TENERO 30-40 mg
VARIA
DURO
30-55 mg
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Peli
72
ALEURONE: 1 STRATO DI CELLULE PARENCHIMATICHE, POLIEDRICHE SENZA SPAZI INTERCELLULARI, RICCO DI PROTEINE ENZIMATICHE.
ENDOSPERMA: CELLULE RICCHE DI GRANULI DI AMIDO (70%), IMMERSE IN UNA MATRICE PROTEICA (7-15%). PU APPARIRE: AMBRACEO, CORNEO, VITROSO, FARINOSO, CON ZONE CONTIGUE DI COLORE DIVERSO. 73
PESO ETTOLITRICO
70 kg/hL CATTIVO BUONO
80
"
DIPENDE: DALL'UMIDIT DALLA TECNICA COLTURALE ED IN PARTICOLARE DALLA NUTRIZIONE DURANTE LA MATURAZIONE DALLA DURATA DELLA GRANIGIONE PER ESSERE COMMERCIALIZZATO DEVE >75 kg/hL
74
75
76
FRUMENTO
3 Accestimento
botticella
viraggio
FASE VEGETATIVA
FASE RIPRODUTTIVA
78
PERIODO VEGETATIVO I
PREACCESTIMENTO
GERMINAZIONE EMERGENZA
1 FOGLIA
3 FOGLIA
10-15 gg
15-20 gg
1) UN TERRENO AERATO E MODERATAMENTE UMIDO PERMETTE LA GERMINAZIONE. LA TEMPERATURA OPPORTUNA ACCELERA LEMERGENZA.
80
PERIODO VEGETATIVO 1
GERMINAZIONE
LA COLEORIZZA PROTEGGE LA RADICHETTA ED E' RAPIDAMENTE ATTRAVERSATA DALLE 5 RADICI PRIMARIE CHE NUTRIRANNO LA PIANTA FINO ALLO STADIO DI 3 FOGLIA
LE PRIME FOGLIE PARTONO DALLA GEMMA TERMINALE POSTA SUL SECONDO INTERNODO
COLEOPTILE 1 FOGLIA 2 FOGLIA APICE VEGETATIVO PARETE DELLA GRANELLA RESTO DEL COTILEDONE RADICE PRIMARIA
81
PERIODO VEGETATIVO II
3 FOGLIA 2 FOGLIA 1 FOGLIA
ALL'ASCELLA DELLE PRIME FOGLIE APPAIONO DELLE GEMME ASCELLARI DA CUI NASCONO I TALLI GEMMA TERMINALE GEMMA ASCELLARE 1 TALLO 2 TALLO
82
PERIODO VEGETATIVO II
INIZIO ACCESTIMENTO
PREACCESTIMENTO
4 FOGLIA 20-40 gg STADIO A
3) LA RESISTENZA AL GELO MASSIMA ALLO STADIO 4 FOGLIA. LE RADICI SECONDARIE SONO BEN SVILUPPATE
4) IL RAGGIUNGIMENTO DELLO STADIO A DIPENDE DALLA TEMPERATURA, DALLA DATA DI SEMINA, DALLAMBIENTE E DALLA PRECOCIT VARIETALE. 83
ACCESTIMENTO
84
Laccestimento dipende da molteplici fattori, tra cui la variet, la precocit (effetto positivo), le dimensioni del seme (effetto positivo), la profondit di semina (effetto negativo), la densit delle piante (effetto negativo), la dotazione in elementi nutritivi del terreno, soprattutto in azoto (effetto positivo), la temperatura (effetto negativo con temperature elevate). Un accestimento estremo da evitare, poich questo comporterebbe una scalarit di fioritura protratta nel tempo a causa della dominanza del germoglio primario sui germogli di accestimento primario, e di questi sui germogli di accestimento secondario.
85
PERIODO RIPRODUTTIVO I
LEVATA PIENO ACCESTIMENTO STADIO A 15-25 gg 25-30 gg VIRAGGIO STADIO B
STADIO C
INIZIAZIONE FIORALE
PERIODO RIPRODUTTIVO II
8-10 gg
FIORITURA FECONDAZIONE SPIGATURA 15-20 gg
MOLTIPLICAZIONE CELLULARE
BOTTICELLA
7) SE L'EVAPOTRASPIRAZIONE DIVENTA SUPERIORE ALL'ASSORBIMENTO D'ACQUA, LA MIGRAZIONE DELLE RISERVE DELLE FOGLIE NON AVVIENE. SI HA STRIMINZIMENTO DELLA GRANELLA 88
89
CICLO DI GRANIGIONE (DA FIORITURA A DISSECCAMENTO DELL'APPARATO FOGLIARE) IN VARIET DI FRUMENTO TENERO A CICLO DIFFERENZIATO E NELL'ORZO
68 1/7
90