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G U I D A
Portofino
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Portofino
In copertina: uno scorcio panoramico e mediterraneo dal sentiero a strapiombo sul mare. Nel frontespizio: panorama su Punta Chiappa.
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Punti di interesse
LAbbazia di San Fruttuoso
Il complesso di San Fruttuoso di Capodimonte tra i monumenti pi importanti dItalia. Databile tra il X e XIII secolo, stato donato nel 1983 dalla famiglia Pogson Doria Pamphilj al FAI (Fondo per lambiente italiano). Oggi completamente restaurato e aperto al pubblico. Comprende i chiostri romanici, il sepolcreto dei Doria , le aree archeologiche e i saloni dellabbazia duecentesca, che ospitano il museo. Le maestose trifore gotiche della sala abbaziale offrono una suggestiva panoramica sulla baia. Il complesso monastico e la torre Doria (XVI secolo) sono parte integrante del piccolo e intatto borgo marinaro, raggiungibile solo a piedi o via mare. Nelle acque della baia, a 17 metri di profondit , collocata la statua bronzea del Cristo degli Abissi, opera di Guido Galletti.
Il Parco di Portono
Viale Rainusso, 1 16038 Santa Margherita Ligure (GE) Tel: 0185.289479 Fax: 0185.285706 E-mail: info@parcoportono.it Laboratorio Territoriale per lEducazione Ambientale del Parco di Portono - Servizi di Fruizione Turistica e Scolastica Tel. 0185.283480 Fax 0185.285706 E-mail: labter@parcoportono.it
Il vino
Il giancu de Purtun cantato da De Andr un vino esclusivo dei pochi fortunati che lo producono e dei loro conoscenti e amici. Il bianco nasce da una miscela di uve: soprattutto bosco, bianchetta e rollo, in alcuni casi vermentino. Di colore paglierino chiaro, ha un sapore secco oppure fresco, vivacemente frizzante, gradazione tra gli 11 e i 13. Servito a 6-8 C, si sposa con pesce e antipasti.
Il falco pellegrino
Il versante a mare del promontorio di Portono uno dei luoghi migliori della Liguria per avvistare il falco pellegrino (Falco peregrinus brookei), un elegante predatore con apertura alare di 110-115 centimetri, in grado di piombare sulle prede di solito piccoli uccelli a 300 chilometri lora.
Numeri e Indirizzi
Ufcio Circondariale Marittimo di Santa Margherita Ligure (responsabile per lArea Marina Protetta) tel. 0185.287029 APT Tigullio Via XXV Aprile, 4 16038 Santa Margherita Ligure (GE) tel. 0185.29291 infoapt@apttigullio.liguria.it IAT Portono Via Roma, 35 16034 Portono (GE) tel. 0185.269024 IATPortono@ apttigullio.liguria.it IAT Santa Margherita L. Via XXV Aprile, 2b 16034 Santa Margherita Ligure (GE) tel. 0185.287485 IATSantaMargheritaLigure@ apttigullio.liguria.it IAT Camogli Via XX Settembre, 33 16032 Camogli (GE) tel. 0185.771066 prolococamogli@libero.it
Il conglomerato
La roccia che caratterizza il promontorio di Portono si formata oltre 30 milioni di anni fa. Si tratta di una roccia sedimentaria, che ricorda vagamente il calcestruzzo, costituita da ciottoli arrotondati di rocce diverse, immersi in una matrice arenacea (una vera e propria sabbia), legata da un cemento calcareo. Le formazioni pi caratteristiche sono le rupi costiere di San Fruttuoso e Portono, il lastrone di Punta Chiappa e i macigni delle Pietre Strette.
Le ciliegie camogline
Tra le signicative cultivar di frutta del Promontorio spicca la ciliegia camoglina (seixa camuggina): un frutto piccolo, tondo, rosso con striatura gialla, gustoso, anche se non dolcissimo.
La mela limonina
La Mela limunina molto particolare, di colore verdastro e forma allungata, e assomiglia vagamente a una pera. Il gusto asprigno ricorda un po il limone; un tempo una fetta veniva usata per rendere lacqua pi dissetante; si facevano anche tisane. Il Parco mette in vendita le piante nellambito di un progetto di recupero e diffusione delle vecchie cultivar locali.
Il rosmarino
Tipica pianta mediterranea, il rosmarino cresce spontaneamente sulla costa sud-occidentale di Portono. Usato come infuso od olio essenziale, serve come stimolante, antisettico, ipertensore e parassiticida. Mescolato allolio di oliva impiegato per frizioni contro i dolori muscolari. Specialit della zona il tortino di rosmarino e patate.
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Difcolt: T/E per Punta Chiappa, EE la traversata a San Fruttuoso. Periodo consigliato: Tutto lanno (non nelle giornate pi calde). Durata del percorso: 1h15 no Punta Chiappa; 3h 30 no San Fruttuoso Caratteristiche: panoramico - storico geologico - botanico
Passo del Bacio
gia sulla passerella la scogliera e raggiunge Porto Pidocchio, antico approdo di pescatori in cui sostano i battelli che collegano Camogli a San Fruttuoso. Una breve risalita, che consente di apprezzare numerose specie delle rupi costiere (euforbia arborea, cavolo di Robert, carota selvatica, lavatera marina e nocchio di mare) porta a Punta Chiappa (5m/1h15) Per le sue particolarit La Punta un vero e proprio laboratorio di geologia a cielo aperto. Essa costituita da un blocco di conglomerato proteso verso il mare dove, allombra della Stella Maris, vegeta la rara statice ligure. La discesa dal bivio presso San Rocco richiede mezzora, per risalire si impiegano tre quarti dora.
Costa del Termine
Batterie
Dopo il tragico bombardamento del 9 febbraio 1941, quando le navi inglesi colpirono Genova, le autorit militari costruirono postazioni a difesa della citt. Vennero quindi edicati bunker muniti di cannoni e batterie antiaeree sul Monte Moro e sul Promontorio di Portono. Per la costruzione di queste ultime fu prelevata tutta la sabbia della spiaggia di Paraggi; abbandonate dopo la ne della guerra, oggi si pensa alle Batterie come futuro punto di visita del Parco, accesso alla sua parte naturalistica pi pregiata
San Fruttuoso
Il viottolo che continua a mezza costa raggiunge Mortola (223m), con le sue case decorate a trompe loeil e il campionario di battenti delle porte; poi entra in un tto bosco a carpino nero e orniello. Toccata la sorgente Vegia e attraversato un suggestivo tratto di macchia mediterranea, si supera una cengia con balaustra e si raggiunge il Groppo Marso, punto panoramico su Punta Chiappa. Poco a valle sono due bunker, visitabili con breve deviazione. Una discesa a mezza costa ai piedi delle rocce del Bricco porta alla espostissima rampa del Passo del Bacio (120m/1h30; 2h45 con P.Chiappa) attrezzata con una catena, che costituisce il passaggio pi importante e difcile della traversata (nessuno obbligato a proseguire!). Oltre il Passo del Bacio si raggiunge un crinale con bel colpo docchio sul settore pi selvaggio del Parco e leuforbia arborea presso il sentiero a mostrare il disegno dei suoi rami, che ricordano i coralli. In un alternarsi di valloncini, punteggiato da panoramiche mozzaato, il sentiero supera passaggi attrezzati con catene, meno esposti del precedente, e scende verso la Cala dellOro. la parte naturalisticamente pi avvincente del Parco, a monte di una delle aree di riserva integrale. La macchia mediterranea la fa da padrona, gli arbusti sempreverdi, impenetrabili, ospitano una fauna interessante quanto elusiva (ramarro, geko, colubro di Riccioli, occhiocotto, sterpazzola). In alto le acrobazie del falco pellegrino fanno da contraltare al volo dei laridi: gabbiani, tra i quali il raro gabbiano corso, e sterne, in particolare il beccapesci che lambiscono il mare con le loro traiettorie. A anco dellescursionista piccole piante rupestri, rarissime felci quali lAsplenio di Petrarca e lAsplenio delle fonti, sopravvivono con fatica nelle nicchie lasciate dai ciottoli caduti dal conglomerato. Si entra nel bosco e si sale al Crinale del Termine (275m/3h; 4h15 con P. Chiappa) Una agevole discesa a tornanti, in unarea dove macchia e lecceta sostituiscono uliveti in abbandono, porta in mezzora allabbazia e allinsenatura di San Fruttuoso, cuore del promontorio e del Parco di Portono.
Sotto: Punta Chiappa, una lingua di roccia dalla forma inconfondibile, meta di escursioni e apprezzata dai bagnanti per la sua comodit.
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Periodo consigliato:
Sempre (escluse le giornate pi calde).
Durata del percorso: 4h15 da San Rocco; 5h da Camogli Caratteristiche: ambientale - panoramico storico
LUpupa
Il famoso Galettu de marsu ha dato il nome alla localit I Galletti, sopra San Rocco. I suoi colori appariscenti ne tradiscono le origini tropicali e testimoniano la particolarit del clima nostrano.
piccola deviazione no alle Batterie, uno dei migliori belvedere del promontorio, in cui facile individuare la sassifraga spatolata. Da Fornelli si seguono le indicazioni per il Semaforo Nuovo. Si sale lungo tornanti alternando ambienti freschi e ombrosi ad altri pi caldi e assolati, dominati rispettivamente da carpini neri e ornielli e da pini marittimi. Oltre un tto boschetto di nocciolo si raggiunge localit Toca (450 m). Verso destra, rapidamente, si arriva al Semaforo Nuovo (435m/2h15) belvedere sul mare aperto e sul versante pi selvaggio del Parco. Punto di osservazione del falco pellegrino e panoramico sulle Alpi Liguri, Marittime e Graie a ponente, sulle Apuane a levante. Da Toca si prosegue a destra per un bellissimo sentiero a mezza costa che taglia, con modesti saliscendi, il versante meridionale del Monte di Portono. Macchia mediterranea, gariga, aree rupestri si alternano in questo balcone sospeso sul mare. Traversato il vallone Cala dellOro, presidiato in basso dalla seicentesca Torre Saracena, si valica la Costa del Termine, con lo sguardo che spazia dai vicini torrioni conglomeratici al borgo di San Fruttuoso. In breve si supera il vallone dei Fontanini per giungere al valico delle Pietre Strette (452m/3h15) Principale crocevia di sentieri, questa localit deve il nome a grossi blocchi di conglomerato suggestivamente afancati. Dalle Pietre Strette si segue una vecchia strada lastricata, restaurata dal Parco con una tecnica rispettosa delloriginario aspetto, che taglia il versante nord-orientale del promontorio in un tto bosco misto (dove prevalgono il carpino nero e il castagno) e raggiunge una sella in localit Gaixella (420 metri), ai piedi delle antenne RAI di Portono Vetta. Pochi gradini, e un portale in legno conducono alla strada che sale da Ruta e allHotel Portono Kulm. Non vi sono servizi accessibili a chi non soggiorna nellalbergo. Dalla Gaixella al punto pi alto del Parco si possono seguire vari percorsi. Il pi interessante riguarda il sentiero segnato che sale con numerose svolte sul crinale, tocca rupi di conglomerato colonizzate dalla sassifraga spatolata e raggiunge la vera vetta del Monte, dove il Semaforo (610m/4h15) parzialmente ristrutturato dal Parco. Presso il piazzale si apprezzano numerose oriture: singolare quella del bucaneve, specie montana che si ritrova qui, e in un inaccessibile valloncino sottostante, a distanza irrisoria dal mare. Un sentiero che scende a mezza costa tra i pini porta alla Sella Porcile e al Monte Tocco (543m). Da qui a Toca, dove si ritrova il sentiero dellandata.
Portono Kulm
Il Portono Kulm uno storico e prestigioso albergo-ristorante costruito in forme liberty. Il suo piazzale offre una panoramica sul Golfo Paradiso e la Riviera di Ponente; nelle giornate limpide si possono ammirare le Alpi intravedendo Monviso, monte Rosa e Cervino. Dal terrazzo della dependance presso le antenne il panorama spazia anche verso levante sulla Riviera, no alle isole spezzine, alle maggiori cime dellAppennino Ligure e alle Apuane. Inconsueta la visione quasi aerea di Camogli, come incorniciata dalle fronde degli alberi.
Il corbezzolo
Il corbezzolo un alberello sempreverde che pu arrivare a 12 metri. noto per i vistosi frutti rossi e per la sua rapidit nel ricolonizzare i terreni bruciati dagli incendi. Dai frutti si ricavano marmellate, gelatine, sciroppi, succhi, creme e canditi. Un tempo, localmente, si otteneva una grappa dai suoi frutti macerati.
Nella pagina precedente; in alto sopra il titolo, la spettacolare Cala dellOro. In basso, una veduta di San Rocco e Camogli.
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Periodo consigliato: Tutto lanno Durata del percorso: da 2h15 a 3h15 Caratteristiche: culturale-paesaggisticobotanico
Ruta
Semaforo Vecchio (610m/1h30 da Ruta; 1h dal posteggio) Una comoda discesa tra i pini porta alla Sella Porcile e al Monte Tocco (543m). Oltre il bivio di Toca si raggiunge il Semaforo Nuovo (435m), straordinario belvedere sul versante a mare del Promontorio. Il ritorno si sviluppa sul versante occidentale in un ambiente boschivo simile a quello percorso allinizio. Alla casetta del Paradiso, una deviazione a sinistra scende alla Rocca del Falco, stupendo belvedere rimesso in sicurezza dal Parco. Proseguendo si pu chiudere lanello intorno alla vetta e tornare a Gaixella. Lungo questo percorso si incontra una stazione di sassifraga spatolata. Occorrono 75 no al posteggio e 105 per scendere a Ruta.
Portofino
La discesa a San Fruttuoso Dal valico delle Pietre Strette prende avvio un classico sentiero per San Fruttuoso. Il tracciato, a tratti panoramico, scende ripidamente in un tto bosco di leccio, carpino nero e roverella, tocca la sorgente Caselle che ha rifornito per decenni Camogli (qui arriva la Via dei Tubi) e attraversa macchia e oliveti per rientrare in un bosco nel quale spicca un eccezionale esemplare di ginepro rosso. Un ultimo tratto tra gli ulivi, per lo pi abbandonati, porta allabbazia, al borgo e allinsenatura di San Fruttuoso. Dalle Pietre Strette occorrono tre quarti dora. La discesa di Portono Dalle Pietre Strette un bel percorso in buona parte su acciottolato scende in unora e un quarto a Portono. Il tracciato si svolge dapprima in un bosco di castagno, quindi raggiunge il valico delle Bocche (456m), consentendo di apprezzare, in primavera, le suggestive oriture silvestri e specie quali lagrifoglio e il pungitopo, ormai rare in Liguria. Lungo la discesa verso Olmi (230m) al castagno si afancano alberi esotici quali il cedro dellHimalaya e il cipresso dellArizona. Da Olmi, nota in passato per la sua osteria e importante crocevia di sentieri, si giunge a San Sebastiano (165m). Qui il panorama si apre e una discesa sempre pi ripida, tra costruzioni agricole e ville, porta al centro di Portono.
Il ginepro rosso
Alberello frequente allo stato arbustivo nella macchia, qui soffre la carenza di luce dovuta agli alberi che lo circondano.
Nella pagina precedente: la strada fra la Vetta e Pietre Strette. In alto: San Fruttuoso. Sotto: Semaforo Vecchio; Pietre Strette.
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Periodo consigliato:
Sempre (esclusi i giorni pi caldi)
Base O
su un magnico panorama. Si prosegue in un ambiente via via pi naturale, tra pini e macchia mediterranea, affacciandosi sulla Cala degli Inglesi. Si giunge presto al rio Rufnale, le cui acque corrono stagionalmente a mare in unombrosa vallecola ricca di felci, carpini neri e robinie. Il sentiero si snoda quindi a mezza costa, poco sopra laltra area di riserva integrale del Parco, offrendo magnici panorami sul mare. In un alternarsi di ambienti mediterranei e di ripa, accompagnati da singolari sbalzi di temperatura dovuti ai diversi microclimi, si raggiunge il crinale della Costa dei Ghidelli, che scende dalla cima del Monte di Portono e chiude a est la baia di San Fruttuoso. Qui la cosiddetta Base O (207m/1h30) una postazione militare della Seconda Guerra Mondiale. Base O, (in dialetto detta Base dellOro) a picco sulle scogliere di Punta Carega, offre un magnico panorama. La discesa verso San Fruttuoso altrettanto panoramica. Il percorso, lasciato lambiente strettamente mediterraneo, giunge no alleliporto, poi diventa pi ripido e si immerge nel fondaco, la stretta e ombrosa vallecola lungo la quale in breve tempo si giunge alle prime case di San Fruttuoso, un tempo borgo di pescatori. Con brevi saliscendi si prosegue no allabbazia, cuore del promontorio di Portono. La visita a pagamento, ma altamente consigliabile.
Portono
Tra le mete pi ricercate del turismo internazionale, lantica Portus delphini merita, al di l dei suoi aspetti mondani, una visita attenta. Imperdibile la passeggiata che conduce verso il Castello Brown e il Faro. Meglio lasciar perdere la macchina (che provoca inquinamento e code, senza contare il costoso parcheggio, e arrivare in bus o, meglio ancora, a piedi: da Santa Margherita a Paraggi attraverso laffascinante passeggiata a mare, quindi lungo un meraviglioso sentiero, autentico tunnel vegetale a strapiombo sulla scogliera. Si pu anche prendere il battello, da Santa Margherita, da San Fruttuoso o Camogli.
La sterpazzolina
Diffusa in tutto il Mediterraneo occidentale, la sterpazzolina (Sylvia cantillans) un passeriforme con dorso grigio e petto e anchi castani. Vive nei cespugli, nella tta macchia e in aree aperte con qualche albero sparso. Insettivora in primavera e in estate, si nutre di bacche e frutta in autunno e dinverno.
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Difcolt:
T/E
Periodo consigliato:
Tutto lanno (non quando fa troppo caldo)
Gli ombrosi valloni del versante rivolto verso Santa Margherita Ligure e il Tigullio offrono uno degli itinerari pi piacevoli e comodi del Parco. Dal Santuario della Madonna di Nozarego, sorto nelle forme attuali tra il 1725 e il 1731 al posto di un edicio sacro di cui si hanno testimonianze prima del Mille, un antico sentiero a mezza costa si snoda tra boschi e campi in direzione del Fosso dellAcqua Viva, celebre per i suoi numerosi mulini, e di Olmi, frazione di Portono e importante crocevia di sentieri. Accesso e punto di partenza Il borgo di Nozarego (148m), afancato dallomonimo Santuario dallo splendido acciottolato multicolore, si raggiunge da Santa Margherita in bus o in auto. Affrontando una passeggiata un po pi lunga - occorrono altri 45 in pi - si pu seguire il sentiero segnato che dal porto di Santa Margherita segue via Montebello e continua per stradine campestri. Raggiunto lasfalto lo si segue no al Santuario, dal bel portale di bronzo; allinterno, pregevoli dipinti e un organo del 1778. Il viottolo per Gave e Portono inizia presso il Santuario e si collega dopo poche centinaia di metri a quello che sale da Santa Margherita. Superata Casa Costa, si continua per una stradina a mezza costa che offre una visione dell Abbazia di San Girolamo al Monte di Portono (la Cervara). Il primo tratto attraversa ambienti mediterranei, prevalentemente oliveto e bosco, ma anche unestesa prateria ad ampelodesma, che sta colonizzando un tratto franoso che conduce alla panoramica Cappelletta delle Gave (185m). Si prosegue tra piccoli appezzamenti coltivati, in vista di rupi di conglomerato che prendono il posto al calcare. Traversato il torrente dellAcqua Morta si tocca la
cappella di SantAnna a Montega e si incrociano altri ruscelli in un ambiente contadino. Una salita porta dal Fosso dei Tuvi a Molini, che deve il suo nome ai 35 mulini che funzionavano nella zona. In breve si a Olmi (230 m/1h15) e si discende nelloliveto a San Sebastiano (165m), dov una chiesetta quattrocentesca dal suggestivo sagrato in acciottolato bianco e nero. Dalla stradina che segue il crinale a valle delle case si ha una splendida vista sul Castello di Paraggi. In breve, tra le ville, si oltrepassa lalbergo Splendido e si raggiunge la strada che proviene da Santa Margherita e porta a Portono. Occorrono 45.
La passeggiata del Faro Completa nel modo migliore lescursione la passeggiata verso il santuario di San Giorgio, castello Brown, la Punta di Portono e il Faro. Tra andata e ritorno occorre mezzora.
I mulini
Lultimo, quello di Piccin, ha cessato lattivit nel 1987; quello situato pi in alto, il Mulino del Gassetta (257m), stato restaurato dal Parco. Molti decenni fa, invece, i mulini in attivit nel Fosso dellAcqua Viva erano ben 35, e a essi si afancavano vari frantoi. I mulini abbandonati sono visibili dal sentiero che dal Mulino del Gassetta scende a Paraggi. Lacqua che li azionava ora in buona parte captata dagli acquedotti.
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Difcolt: EE/EEA Periodo consigliato: Dallautunno alla primavera. Durata del percorso: 3h Attrezzature: Torcia elettrica, eventualmente imbragatura, corda e moschettone. Caratteristiche: Percorribile solo con le guide del Parco; molto difcile, riservato a escursionisti esperti.
La Torre Saracena
Un altro itinerario non segnalato e accessibile soltanto ai gruppi organizzati porta ai resti della torre di vigilanza (nota come Torre Saracena o Torrino Spagnolo) costruita nel Cinquecento sul crinale che domina a occidente linsenatura di San Fruttuoso. Il percorso, a tratti nascosto dalla ttissima vegetazione, si snoda a mezza costa nella macchia mediterranea, a picco sulle scogliere e sul mare. Anche qui un errore di orientamento o uno scivolone possono avere conseguenze gravi.
pu valere la pena di assicurarsi con imbragatura, corda e moschettone. Una zona da visitare accompagnati La difcolt del percorso e lintegrit degli ambienti attraversati fanno s che la Via dei Tubi, come gli altri itinerari di questo settore del Promontorio, sia vietata alla normale attivit degli escursionisti, che possono essere allontanati e multati se sorpresi dai guardaparco. Proprio per questo motivo essa non indicata da cartelli e segnavia, n si propone, qui, la cartina. per possibile scoprire il fascino selvaggio di questi luoghi iscrivendosi alle escursioni organizzate per buona parte dellanno dal Laboratorio Territoriale del Parco.
Le escursioni culturali
I percorsi proposti dal Laboratorio Territoriale del Parco (che si incarica anche di accompagnare i gruppi scolastici in visita al Parco) non si svolgono solo su itinerari di alta difcolt. Nel programma delle escursioni guidate gurano anche escursioni didattiche aperte a tutti, percorsi notturni e affascinanti camminate in compagnia di un cantastorie che racconta la storia del Promontorio e delle sue genti.
La Cala dellOro
In queste pagine: momenti lungo la Via dei Tubi. Le foto esaltano da un lato la spettacolarit e lunicit del sentiero, evidenziandone tuttavia le sue difcolt, da prendere in seria considerazione prima di affrontare il percorso.
I sentieri del versante sud-occidentale percorribili solo con guida del Promontorio si affacciano sulla stretta Cala dellOro. Il nome dellinsenatura deriva dal fatto che essa, secondo la tradizione, servisse da scalo a pirati che vi nascondevano tesori. Certamente, in epoche pi recenti, essa veniva utilizzata dai contrabbandieri che facevano la spola con la Corsica. Oltre la leggenda c larea naturalisticamente pi pregiata del Parco, protetta parzialmente con la Riserva Integrale, sia dal Parco Terrestre che dallArea Protetta Marina.
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Area contigua
A12 Ge
nova-L
ivorno
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Viabilit veicolare
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Ferrovia
Con i mezzi pubblici I mezzi pubblici sono il mezzo pi ecologico e gradito per accedere ai Parchi. Per conoscere gli orari e comporre le combinazioni di accesso (treno e/o corriera): www.orariotrasporti.regione.liguria.it In auto A12 Genova-Livorno (caselli di Recco e Rapallo). In battello Linea Camogli-San Fruttuoso tutto lanno; Rapallo-Portono-San Fruttuoso nei ne-settimana. In primavera e in estate corse quotidiane anche da Genova.
Numeri di emergenza
Emergenza infortuni
118
Segnalazione incendi boschivi
1515
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TO
G
Lerici
CA
LA SPEZIA
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S.Stefano d'Aveto
Torriglia
Rapallo
Sestri Levante
A
Passo di Cento Croci Monte Gottero
Punta Martin
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Bric Dente
P. del Turchino
Campo Ligure
GENOVA
IMPERIA
Monte Monega
Colle di Nava
Triora
Olivetta S. Michele
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Aree protette
Dolceacqua
Pigna
VENTIMIGLIA
Pieve di Teco
12-Giardino Botanico 8-Portofino (**) Pratorondanino 9-Aveto (*) 10-Portovenere Altre Aree Protette Regionali 11-Montemarcello 13-Giardini Botanici Hanbury Magra (*)
SAVONA
Piana Crixia
Colle di Cadibona
Monte Carmo
Millesimo
Rocca Barbena
RA N
IA
I E
Albenga
Monte Beigua
Varazze
Sassello
Finale Ligure
Isola di Bergeggi
Urbe
Busalla
Crocetta d'Orero
Monte Antola
Monte Penna
Monte S.Nicolao
EM
IL
Levanto
IA
Riomaggiore
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