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Tartarughe in libertà! Piemonte torna in mare


Di Alex (del 11/09/2012 @ 16:08:34, in News, linkato 1906 volte)

Si è svolta Domenica 9 Settembre 2012 in concomitanza con la Festa del Mare ad Ancona la liberazione della
tartaruga marina Piemonte. L’esemplare di Caretta caretta liberato oggi è stato ritrovato in fin di vita più di un anno
fa lungo le coste di Porto Recanati. Dopo una lunga degenza nel Centro ricoveri della fondazione Cetacea di Riccione,
oggi ha ritrovato la libertà ad un miglio dalle coste del Trave, a ridosso del Monte Conero.
La reintroduzione di Piemonte in mare rientra nelle attività dalla Rete Regionale per la Conservazione della tartaruga
marina, istituita per tale proposito dalla Regione Marche nel 2010.
Una Rete che annovera tra i soci: la Regione Marche, la Capitaneria di Porto, il Corpo Forestale dello Stato, i Parchi
Costieri, il Cnr-Ismar ed anche la Fondazione Cetacea di Riccione che ha il compito di curare e riabilitare le tartarughe
ritrovate nel territorio marchigiano.
La tartaruga, chiamata Piemonte in omaggio ai 150 anni dell'Unità d'Italia, era stata rinvenuta il 26 Febbraio 2011 a
Porto Recanati dal Dott. Luca Amico della Protezione Civile di Numana.
Piemonte è stata poi adottata da una scolaresca così da avvicinare i bambini alle magiche creature che popolano il
nostro mare.
Al momento del ritrovamento, l’animale di modeste dimensioni, avente dai 5-7 anni di età, non era in grado di
nuotare e fortemente traumatizzata. La tartaruga presentava infatti una grave ferita, probabilmente dovuta ad un
morso da parte di qualche grande predatore, alla pinna natatoria anteriore sinistra. Da sottolineare in tal senso, lo
straordinario recupero di funzionalità dell’arto grazie all’uso di tecniche innovative quale la laser terapia, che ha
consentito il pieno recupero della pinna.
Piemonte è dunque in primis un forte messaggio in nome della tutela del mare da parte dell’uomo. L’antropizzazione
delle nostre coste và attentamente monitorata per consentire la sopravvivenza e la tutela di specie a serio rischio,
come le tartarughe marine, e consentire loro di vivere seguendo i loro istinti primordiali come fanno da milioni di anni.
La tartaruga deve essere una riappropriazione di un simbolo, il nostro mare, che necessita dell’impegno di tutti per
poterlo consegnare intatto nel suo splendore, come noi l’abbiamo trovato, alle future generazioni.
Da segnalare purtroppo il ritrovamento, durante il rientro in porto, di due esemplari di tartarughe morte, di medie
dimensioni, in avanzato stato di decomposizione.
Un esemplare dei due è stato recuperato per ulteriori accertamenti.
Dunque il problema c’è ed è da affrontare con ogni mezzo in nostro possesso.
Verso questo proposito da ricordare l’accordo tra Regione Marche e Capitaneria di porto di Ancona, che ha messo a
disposizione il numero 1515 del Corpo Forestale, per segnalare l’avvistamento di esemplari in difficoltà.

Alessandro Neri per I Gre delle Marche

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