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ERSAF
Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle
Foreste, sede di Erba: Via Adua, 2 – 22036 Erba (CO)
tel. 02/67404.451; 031/6337.451
e-mail: erba@ersaf.lombardia.it
www.ersaf.lombardia.it
Numeri utili
Agriturismo Terz’Alpe: 031/682.770
Comune di Canzo
La Pietra
e l’Acqua
Via Mazzini, 28 - Tel. 031/674.111
La pietra
Triangolo Lariano e
dell’ERSAF.
Testi:
e l’acqua
Silvia Fasana, con la
collaborazione di
Sergio Poli,
Gianluca Danini e
Andrea Tintori
Immagini:
Archivio ERSAF. La foto
di Giorgio Achermann è
dall’Archivio del Gruppo
Naturalistico della
Brianza.
Grafica e cartine:
Mottarella
Studio Grafico
www.mottarella.com
Il sentiero
geologico
Giorgio
Achermann
in Val Ravella
Canzo (Como)
I l Sentiero Geologico della Val Ravella a
Canzo (CO) è stato pensato e realizzato
dal nostro fondatore, Giorgio Achermann, per
Q uesto sentiero, voluto e realizzato anche
da ERSAF, traduce in pratica un esempio
di valorizzazione e di fruibilità del patrimo-
A bbiamo tante risorse sul territorio e a volte
ce ne dimentichiamo.
Questa pubblicazione, cui contribuisce anche
I l Triangolo Lariano è un vero e proprio
paradiso per gli appassionati di geologia. Le
rocce sedimentarie calcaree, ricordi di antiche
far conoscere le particolarità geologiche del nio delle Foreste di Lombardia. Percorrere un l’Amministrazione di Canzo, ci offre l’occasione scogliere e di fondali marini, i fenomeni carsici,
Triangolo Lariano. A vent’anni da allora, e sentiero diventa un’occasione per imparare di riscoprire e valorizzare il rinnovato Sentiero le tracce dei periodi glaciali sono affascinanti
a quasi dieci dalla sua scomparsa, il Gruppo rivolta a tutti, giovani e meno giovani, in Geologico che percorre la Val Ravella. testimonianze delle lunghe e complesse vicende
Naturalistico della Brianza è lieto di salutare la modo semplice, divertente e accattivante. In Siamo invitati a conoscere e apprezzare la che hanno interessato la nostra zona.
conclusione dei lavori di risistemazione dell’in- quest’ottica di fruibilità e di valorizzazione, montagna, e a riflettere su come ciò che c’è Percorrere il Sentiero Geologico della Val
tero percorso e la sua dedica all’indimenticato questo sentiero si integra nella vasta rete di oggi è legato alle trasformazioni del passato. I Ravella significa tuffarsi idealmente nella
Achermann. A completamento di quest’opera, interventi che la Regione Lombardia e l’ERSAF cartelli che si incontrano sul percorso tradu- storia remota della Terra: con una camminata
voluta dal Gruppo e dall’ERSAF, esce anche stanno realizzando negli oltre 23.000 ettari di cono, in modo accessibile a tutti, il lavoro di circa un’ora e mezza si ripercorrono le
questo opuscolo illustrativo, curato proprio da foreste regionali, attraverso le manifestazioni scientifico operato da ERSAF e dal Gruppo vicende geologiche del nostro territorio,
chi ha raccolto la sua eredità nella redazione di Foreste da Vivere ed il Programma di Valoriz- Naturalistico della Brianza, sulla spinta iniziale incontrando anche i resti dei suoi antichi
della rivista “Natura e Civiltà”, da lui fondata zazione del Patrimonio Immobiliare di ERSAF. di Giorgio Achermann, che diceva: “Per amare, abitanti come i Coralli e le Ammoniti.
oltre quarant’anni fa per informare, educare, Uno sforzo che rende questo patrimonio sempre rispettare e salvaguardare la Natura, occorre Un’occasione unica per un viaggio nel tempo
sensibilizzare soprattutto le giovani generazio- più apprezzato e conosciuto in Lombardia e in prima di tutto conoscerla a fondo”. che un appassionato conoscitore della natura,
ni al rispetto e all’amore per la Natura. Ci au- Italia. Iniziative come queste si integrano nel Questo libretto ha quindi più valori: è la tradu- circa vent’anni fa, ci ha offerto.
guriamo che questa pubblicazione, nello spirito circolo virtuoso che permette da una parte la zione di una ricerca scientifica; è un invito a Vogliamo ricordare e ringraziare così Giorgio
che ha contraddistinto l’azione di Achermann, conoscenza e il rispetto della natura e dall’altra conoscere il nostro territorio; è uno strumento Achermann, coraggioso pioniere della difesa
aiuti chi percorre i nostri sentieri a guardarsi la fruibilità e la possibilità di sviluppo e soste- di promozione turistica. della natura “di casa nostra”. Continuando
attorno con occhi più attenti e consapevoli nibilità di territori protetti. Al lavoro scientifico si affianca anche il contri- idealmente nella strada da lui stesso indicata,
della bellezza e della complessità della Natura buto della Cumpagnia di Nost, che ha ricercato uno degli impegni principali della Comunità
che li circonda e sentire così l’esigenza della Francesco Mapelli i vecchi toponimi dialettali dei “luoghi” della Montana Triangolo Lariano è proprio quello
sua conservazione. Presidente ERSAF Val Ravella: la collaborazione fra Enti e Asso- di proteggere, tutelare e valorizzare il nostro
Difendiamo oggi il mondo di domani! ciazioni non può che essere positiva, l’unione ambiente naturale, consapevoli della grande
delle forze moltiplica i risultati! importanza e attualità di questo compito.
Cesare E. Del Corno Grazie ancora per questa iniziativa e… buona
Presidente Gruppo Naturalistico della Brianza passeggiata! Costantino Muzio
Assessore all’Ecologia Comunità Montana
L’amministrazione Comunale di Canzo Triangolo Lariano
0 200 400 m
La storia geologica
Il Triangolo Lariano è un’area di notevole
Sopra: Prim’Alpe.
interesse per gli appassionati di Scienze
Nella pagina a fronte: l’ultima
OLOCENE della Terra. In particolare il gruppo montuoso
glaciazione nel territorio
lariano. PLEISTOCENE Corni di Canzo-Sasso Malascarpa-Prasanto,
1,8 ma
che delimita la testata della Val Ravella,
Sotto: Geofilo Chiaccherino NEOGENE
rappresenta una delle zone geologicamente
illustra le Ere geologiche. PALEOGENE
65 ma più complesse delle Prealpi. Il territorio è ca-
ratterizzato da formazioni rocciose sedimen-
CRETACEO tarie di origine marina, in cui sono racchiuse
140 ma numerose tracce fossili degli organismi del
tempo. Infatti durante gran parte dell’era
GIURASSICO Mesozoica o Secondaria (250-65 milioni di
202 ma anni fa), l’area era occupata dalla porzione
marginale di un oceano chiamato Tetide, tra
TRIASSICO due grandi “supercontinenti”, uno settentrio-
250 ma nale, il Laurasia e uno australe, il Gondwana.
Rocce magmatiche intrusive, stratificate, ovvero deposte in ganismi, animali o vegetali, vissuti
Le rocce
derivate dal consolidamento strati. Le rocce sedimentarie sono in epoche geologiche passate.
molto lento dei magmi all’interno le più comuni in Provincia di Como Rocce sedimentarie chimiche
della crosta terrestre. Sono carat- e costituiscono l’ossatura geologi- derivano dalla precipitazione di
terizzate da cristalli ben formati, di ca del Triangolo Lariano. sali minerali dall’acqua in cui si
grosse dimensioni, che danno loro In base alla loro origine si possono trovano disciolti. Sono general-
una struttura granulare. Esempi dividere in: mente rocce semplici, perché
di queste rocce sono il granito e il Rocce sedimentarie clastiche, formate dall’accumulo di un’unica
ghiandone. formate in seguito alla deposizio- sostanza, come il salgemma ed
Rocce magmatiche effusive, ne e al successivo consolidamento, il gesso.
derivate invece dal raffreddamen- dovuto a processi chimico-fisici, di •Le ROCCE METAMORFICHE
“Le rocce nascondono nel loro in- è formata ed addirittura a quale Tratto da: to e dalla solidificazione veloce dei frammenti di altre rocce (ciottoli, derivano invece da rocce pree-
terno un universo di informazioni temperatura si è solidificata. Luca Ottenziali, Appunti di magmi all’aria aperta, fuoriusciti ghiaie, sabbie o argille), erosi e sistenti più antiche, che hanno
davvero incredibile. Quasi sempre Le rocce, seppur materia inanima- Geologia. Regione Lombardia dai condotti vulcanici o da fessure trasportati da fiumi, ghiacciai, subìto trasformazioni a causa
capita di posare distrattamente lo ta, hanno una loro vita. Nascono – Settore Ambiente ed Ecologia, della crosta terrestre. Queste vento... delle alte temperature e pressioni
sguardo su qualche pietra senza per mezzo di diversi processi Milano 1992. rocce invece hanno cristalli molto In base alle dimensione dei fram- in seguito ai grandi movimenti
renderci conto dell’esistenza di un chimico-fisici, si modellano in piccoli - struttura microcristallina menti si possono avere i conglo- della crosta terrestre. Queste
codice di lettura che ci permette forme diverse in funzione della Le rocce che compongono la - o addirittura vetrosa (amorfa), merati, le arenarie, le argille. trasformazioni ne hanno mutato
di addentrarci in un mondo pieno loro composizione e della loro crosta terrestre possono essere non cristallina. Tipici esempi sono Rocce sedimentarie organo- la struttura originaria. Sono rocce
di segreti e curiosità. È così ubicazione, si trasformano in divise in tre tipi, secondo la loro il porfido, il basalto, la pietra gene formate dall’accumulo e dal metamorfiche lo gneiss, derivato
possibile ricostruire l’ambiente di altre rocce sotto l’azione di forti origine: pomice. consolidamento di resti di animali dal granito; l’ardesia (il materia-
formazione di una data roccia, pressioni, temperature elevate e • Le ROCCE MAGMATICHE • Le ROCCE SEDIMENTARIE o vegetali (gusci, scheletri, conchi- le di cui è fatta la lavagna), origi-
scoprire se in un certo luogo muoiono infine quando sono de- derivano dalla solidificazione per derivano dall’accumulo di sedi- glie). Ne sono esempi le rocce del- nata da argille pressate; il marmo
esisteva in passato il mare oppure gradate e polverizzate dall’azione raffreddamento di magmi, masse menti di diversa natura depositati le Dolomiti, antiche ed imponenti derivato da rocce calcaree
se era presente in vicinanza un erosiva dei corsi d’acqua, dal gelo fuse ed incandescenti (1000° - sul fondo di antichi mari o laghi scogliere coralline costruite da sottoposte ad alte temperature e
vulcano o ancora si può determi- e disgelo o attaccate dagli agenti 1500°C) racchiuse all’interno della o dalla precipitazione diretta di organismi biocostruttori e la selce. la serpentinite, da rocce molto
nare a che profondità nella crosta chimici presenti nell’atmosfera e Terra. In base alle modalità di sostanze chimiche disciolte nel- Spesso queste rocce contengono basiche dette peridotiti.
terrestre quella specifica pietra si disciolti nelle acque piovane”. raffreddamento si distinguono: l’acqua. In genere si presentano fossili, ovvero resti o tracce di or-
La fauna
L’ambiente molto vario presenta una discreta
componente faunistica, in cui prevalgono
specie legate all’habitat boschivo. Spiccano
per ricchezza e varietà i Pipistrelli, soprat-
tutto nella Riserva Naturale Sasso Malascar-
pa. Ben rappresentati sono anche gli Uccelli,
Quando il clima ritornava ad essere più mite, dell’area dei Corni di Canzo – Sasso Mala- della Val Ravella, all’interno della Foresta con il Calandro (Anthus campestris), l’Averla
il ghiaccio fondeva e questo materiale di scarpa - Val Ravella, un’ottima palestra per Regionale dei Corni di Canzo, sono tutte di piccola (Lanius collurio), il Succiacapre (Ca-
diversa granulometria, costituito da massi, i geologi che, nonostante 150 anni di studi, impianto artificiale, effettuato negli anni ‘60 primulgus europaeus), la Coturnice (Alectoris
ghiaie, sabbie ed argille, veniva abbando- nasconde ancora molti segreti. – ‘70 del secolo scorso. graeca), il Nibbio bruno (Milvus migrans), la
nato. Hanno avuto così origine i depositi Le formazioni erbose, localizzate soprattutto Poiana (Buteo buteo), il Gufo reale (Bubo
morenici e gli innumerevoli massi erratici La flora e la vegetazione lungo le aree di crinale e sulle porzioni som- bubo). Per quanto riguarda i Mammiferi, si
o trovanti, singoli blocchi isolati, lasciati Nell’area dei Corni di Canzo - Val Ravella mitali dei Corni, si stanno progressivamente segnalano il Capriolo (Capreolus capreolus), la
dai ghiacciai al loro ritiro. Questi massi, – Sasso Malascarpa si possono distinguere riducendo per l’avanzata del bosco; in molte Lepre comune (Lepus europaeus), il Cinghiale
provenienti dalla Valtellina e dalla Valchia- tre principali ambienti: il bosco, le praterie zone i prati e i pascoli abbandonati sono (Sus scropha) e, di più recente introduzione,
venna, sono costituiti da rocce magmatiche e le rupi. Nei boschi di latifoglie preval- stati diffusamente colonizzati da formazioni il Muflone (Ovis musimon), con una colonia
e metamorfiche, e dunque diverse da quelle gono le formazione mesofile con il Fras- pioniere a Nocciolo (Corylus avellana), Betulla ormai ben insediata sul Monte Moregallo e
sedimentarie su cui poggiano. sino maggiore (Fraxinus excelsior), l’Acero (Betula pendula) e Salicone (Salix caprea). dintorni.
Inoltre, l’abbondanza di rocce locali di natura montano (Acer pseudoplatanus), il Tiglio (Tilia Le praterie calcaree, o prati magri, sono Le acque del torrente Ravella rappresentano
carbonatica ha determinato la presenza platyphyllos) e, salendo di quota, il Faggio ambienti molto preziosi dal punto di vista un ambiente del tutto particolare, ricco di
di rilevanti fenomeni carsici superficiali e (Fagus sylvatica), dominante nelle porzioni botanico per la loro grande ricchezza di pian- vita animale. Si possono ricordare le larve
profondi, dovuti all’azione delle acque meteo- superiori dei versanti. I pendii esposti a sud te rare, come la Peonia (Paeonia officinalis), di alcune specie di Tricotteri o Friganee (i
riche rese aggressive dall’anidride carbonica sono caratterizzati invece da essenze più diverse specie di Orchidee e di Genziane, ed “portasassi”), che si spostano sul fondo in
in esse disciolta. Ne sono esempi eclatanti i termofile (amanti del caldo), come il Carpino endemiche, cioè esclusive di un territorio cerca di cibo, protette dai loro caratteristici
campi solcati del Sasso Malascarpa, nonché le nero (Ostrya carpinifolia), l’Orniello (Fraxinus ristretto, tra cui il Citiso insubrico (Cytisus astucci di sassolini; sono anche presenti nu-
grotte e gli abissi di altre zone del Triangolo ornus) e la Roverella (Quercus pubescens). Le emeriflorus) e l’Aglio di Lombardia (Allium merosi Anfibi come la Salamandra (Salaman-
Lariano, come il Pian del Tivano, il Palanzone conifere - Abete rosso (Picea abies), Larice insubricum). Anche le pareti rocciose calcaree dra salamandra) e la Rana rossa di montagna
e la Valle Bova (Buco del Piombo). (Larix decidua) e Pino eccelso (Pinus excelsa) dei Corni di Canzo e del Sasso Malascarpa, (Rana temporaria), nonché, tra i Pesci, la
Tutte queste vicende spiegano la complessità - che si ritrovano fitte lungo il versante alto create dai movimenti tettonici e modellate Trota (Salmo trutta).
Calcare di Zù
Dolomia a
Conchodon -
Calcare di
Sedrina
Dolomia
Principale
Maiolica e
Selcifero
Calcare di
Sarnico
Calcare del
Domaro
Rosso
Ammonitico