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Prefazione
La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di peculiari progetti europei, un significato che va a completare il connubio che
c tra rispetto e tutela dellambiente.
Questo volume, grazie allimportante raccolta di notizie, rappresenta la fotografia della straordinarie diversit della Tolfa: tutta larea riveste unenorme
importanza naturalistica dovuta anche alla particolare posizione geografica.
Un patrimonio immenso che lo sviluppo del progetto Life plus Monti della
Tolfa si propone dunque di valorizzare e conservare.
Le nostre aree verdi costituiscono una ricchezza inestimabile sia naturale
che culturale la cui tutela va trattata diffusamente con mezzi di ricerca e rispetto della tradizione. importante infatti diffondere la conoscenza di questi luoghi e il patrimonio che racchiudono: la diversit della vegetazione, la
distribuzione del regno animale e la diversificazione dei paesaggi che si
evolvono e si modellano prendendo forme differenti a seconda delle posizioni geografiche.
E la Tolfa raccoglie unabbondanza di luoghi che si prestano a questo tipo
di osservazioni. Ma non solo. Le considerazioni che ne derivano riguardano
essenzialmente la salvaguardia della biodiversit di paesaggi cos straordinari.
Limpegno manifestato nel progetto riferito alle azioni da attuare nelle aree
forestali a favore della conservazione di alcune rare specie di uccelli rapaci
e per interventi rivolti alla gestione dei pascoli. Obiettivi possibili anche grazie alla creazione di due vivai forestali per il recupero degli habitat di siti di
importanza comunitaria: Manziana e Allumiere.
Agli autori del volume va riconosciuta la cura che hanno riposto nella stesura e nello studio effettuato: uno specifico rigore scientifico e metodologico
essenziali per delineare limportanza delle bellezze naturali che sono state
rappresentate dal progetto attraverso un serio e minuzioso monitoraggio
tecnico.
Si tratta di un aiuto importante per esaminare lo stato delle aree protette
del nostro territorio e quindi valorizzare la conservazione delle risorse naturali anche in un contesto di sviluppo socio-economico per lintera Regione.
Un aspetto, questo, che sar finalizzato a promuovere lo sviluppo del sistema forestale in armonia con i principi della gestione sostenibile delle risorse naturali e delle necessit della collettivit.
Premessa
Sono lieto di presentare questa pregevole pubblicazione che si inserisce
nel Progetto Life Monti della Tolfa, un progetto ambizioso finanziato dalla
Commissione Europea e dalla Regione, dai comuni di Tolfa, Manziana, Canale Monterano e Allumiere e dalle Universit Agrarie di Tolfa, Manziana e
Allumiere.
Come il lettore scoprir fin dalle prime pagine si tratta di una guida innovativa. La trattazione rigorosamente scientifica della geologia, larcheologia,
la storia e la descrizione dettagliata degli itinerari per visitare il nostro territorio, si arricchiscono di spunti originali per conoscere e riconoscere gli ambienti naturali, individuare le specie comunitarie da proteggere e gli uccelli
minacciati di estinzione. Il testo fornisce suggerimenti per stabilire una sana
relazione tra attivit umane e conservazione della natura e per rendere consapevoli dellimportanza del patrimonio ambientale dellarea tolfetana i residenti ed i visitatori esterni.
Il Progetto Life, infatti, si propone di sperimentare nuovi modelli di pianificazione e di regolazione delluso del territorio che rendano questa area, di
grande valore naturalistico e paesaggistico, il volano dello sviluppo locale
orientato verso la sostenibilit.
La sfida che ci siamo posti, come amministrazione locale, quella di creare
concrete e durature opportunit di occupazione e benessere per i nostri cittadini, attraverso la gestione saggia e virtuosa delle innumerevoli risorse naturali, il potenziamento delle specificit produttive agricole, artigianali e
gastronomiche, e la promozione di un moderno sistema turistico basato sul
binomio qualit ed ambiente.
Lo scopo della Guida quello di educare il lettore ad una osservazione attenta e rispettosa del patrimonio ambientale e delle attivit tradizionali presenti, nella consapevolezza che il mantenimento dellattuale biodiversit
una priorit irrinunciabile, per noi e le generazioni future.
E un testo dedicato a tutti, dal birdwatcher esperto al neofita, dallambientalista convinto al semplice amante della natura; una pubblicazione che sicuramente susciter linteresse dei lettori e sar un valido supporto per
passeggiate alla scoperta dei Monti della Tolfa, anche grazie alla presenza
di numerose fotografie.
Mi auguro che abbia vivo successo di pubblico cos da costituire anche un
invito a visitare e soggiornare nel nostro paese, per il quale il turismo, come
dicevamo, ha un ruolo primario nelle strategie di valorizzazione e sviluppo
socio-economico.
GEOLOGIA
di Violetta Menichini
La storia geologica dei Monti della Tolfa inizia alla base del Giurassico quando, lungo
i margini della piccola placca di Adria, situata nellOceano della Tetide tra le placche
Africana ed Europea, si formano estese barriere coralline che, nel medio Giurassico,
del bacino peritirrenico detto Bacino di Tolfa, si depositano spesse coltri di argille
e sabbie, talora gessifere e ricche di fossili marini, ben visibili in affioramento a
Nord Ovest del paese di Allumiere e ad Est del paese di Tolfa.
La formazione del Bacino di Tolfa stata guidata da una faglia profonda che, successivamente, ha permesso la risalita dei magmi che hanno originato, circa 2 milioni di anni fa, lattivit del Distretto vulcanico Tolfetano Cerite Manziate. I
terreni vulcanici, seppur limitati nellestensione costituiscono, in assoluto, il tratto
pi peculiare del paesaggio: monti dai fianchi molto ripidi e dallaspetto cupoliforme che, a poca distanza dal mare, si elevano fino ad oltre 600 metri sul livello
del mare. La forma di questi monti dovuta al fatto che si tratta di cupole di ristagno magmatico, cio strutture formatesi per laccumulo, sullo stesso punto di
emissione, di lava troppo viscosa per scorrere. Prima e durante la formazione dei
duomi, si sono succeduti eventi vulcanici esplosivi con la formazione di estese
coltri di ignimbriti, cio depositi costituiti da frammenti di lava, cristalli e rocce
del basamento, espulsi violentemente insieme ai gas delleruzione. Le ignimbriti
formano ampie aree pianeggianti come quelle del Comunale o de La Piscina.
Nelle fasi finali del vulcanismo, la circolazione di fluidi vulcanici veicolati dalle
acque profonde e calde, ha alterato sia le rocce sedimentarie sia quelle vulcaniche favorendo la formazione di vasti depositi minerali quali alunite, caolino, pirite
e galena che sono stati, in passato, oggetto di ampio sfruttamento e che oggi
rendono i Monti della Tolfa un importante sito dinteresse geologico e mineralogico.
La stratigrafia dellarea si chiude con piccoli lembi distali di ignimbriti Sabatine e
con le coltri di detrito.
Le ignimbriti Sabatine costituiscono isolate castelline dalla sommit pianeggiante
o vasti pianori vallivi come, ad esempio, le alture de La Conserva e Monte Orsara
o la valle tra Poggio Crocefisso e Poggio Arsiccio; le coltri di detrito e i sedimenti
accumulati per gravit e ruscellamento recente bordano le pendici dei monti e
drappeggiano i fondo valle.
STORIA E ARCHEOLOGIA
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e natura, di cui i Monti della Tolfa sono uno dei pi straordinari esempi. Da questa
prospettiva, lo scopo del progetto quello di creare un sistema che armonizzi lo sviluppo delle attivit umane e la conservazione della natura.
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Europea. Vero gioiello di questo territorio infatti la "faggeta depressa" ovvero collocata al di sotto della quota normale della distribuzione delle faggete appenniniche (1200-1800 metri
sul livello del mare). Per la particolare condizione climatica di questa zona, troviamo a soli 13 km dal
mare un relitto di fredde epoche passate. In compagnia dei faggi troviamo l'acero di monte, il carpino
bianco e quello nero e isolate piante di castagno. Nel
sottobosco cresce l'agrifoglio, il pungitopo e, all'inizio della primavera, spiccano gli anemoni e i ciclamini. La fauna della faggeta annovera tra i mammiferi
la martora e il ghiro e tra gli uccelli lo sparviere, il picchio rosso maggiore e quello verde, il picchio muratore, e la cincia mora. Nel sottobosco sono comuni
il rospo e la rana dalmatina, mentre pi rara la salamandra pezzata. Tra gli insetti pi importanti tro- Picchio muratore
viamo la rara rosalia alpina, un coleottero dalla
colorazione blu-grigia con macchie nere e dalle antenne lunghe e caratteristiche,
il cui ciclo vitale legato alle foreste mature di faggio.
Il SIC "Macchia di Manziana"
Il SIC "Macchia di Manziana" si estende su un'area di 801 ettari e comprende
al suo interno il bosco Macchia Grande di Manziana, una delle pi estese fustaie
a Cerro dell'Alto
Lazio. Il bosco situato in comune di
Manziana
ed
Commissione Europea, e per la restante parte dalla Regione, dalle Universit Agrarie
di Tolfa, Manziana e Allumiere e dai comuni di Manziana, Tolfa, Canale Monterano e
Allumiere. Nello specifico il progetto prevede la realizzazione di una serie di interventi
urgenti per la tutela della ZPS Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate, e per i due
SIC Macchia di Manziana e Boschi mesofili di Allumiere.
Il progetto si propone di attuare una strategia comune tra le Universit Agrarie, i Comuni interessati e la Regione Lazio per ottenere una serie di risultati concreti:
- Applicare le pi efficaci pratiche e azioni per proteggere le specie e gli ambienti di interesse comunitario;
- Diminuire ed eliminare ove possibile i fattori di minaccia alle specie e agli ambienti;
- Aumentare il livello di conoscenza della popolazione locale e dei turisti non
solo per il valore naturalistico e paesaggistico di tali ambienti, ma anche come
preziosa risorsa economica per lo sviluppo della comunit;
- Favorire le pratiche tradizionali necessarie al mantenimento dellecosistema
del comprensorio caratterizzato dalla presenza di ambienti seminaturali;
- Diffondere lidea di come le attivit tradizionali non siano in conflitto con la
conservazione, ma al contrario funzionali alla sua durata nel tempo.
LE AZIONI
Per realizzare gli obiettivi stabiliti dal Progetto Life Natura Monti della Tolfa sono previste una serie di azioni gestite dai Comuni interessati e dalle Universit Agrarie. In
particolare nel territorio del Comune di Tolfa le azioni previste dal progetto sono rivolte
alla gestione naturalistica dei boschi maturi e degli ambienti seminaturali prativi. Altre
azioni riguardano invece la comunicazione e la sensibilizzazione della popolazione
locale e dei turisti, leducazione ambientale nelle scuole, la fruizione dei siti e la realizzazione di pacchetti per il turismo naturalistico. Il responsabile di queste azioni sar
il Comune, ma i lavori saranno svolti insieme con l'Universit Agraria.
Gestione naturalistica dei boschi maturi
Gli interventi nelle aree forestali si rendono necessari a causa delle condizioni sanitarie
precarie e la notevole moria di piante sia tra le querce, in particolare il cerro, ma anche
aceri, orniello e carpino.
Le piante in cattivo stato di salute si presentano con diffusi ingiallimenti e decolorazione delle foglie, chiome rarefatte, rami secchi e macchie brunastre sul fusto con
tessuti morti sottostanti in maniera pi o meno estesa e profonda. Talvolta i sintomi
si accompagnano alla presenza di numerose gallerie scavate da insetti mangiatori
del legno e alla comparsa del fungo Biscogniauxia mediterranea, indicatore delle cattive condizioni delle querce,
incapace di infettare piante in
buone condizioni fitosanitarie.
Il fattore ambientale che ha
causato il deperimento del
bosco costituito principalmente dalle ripetute siccit
estive, verificatesi soprattutto
negli ultimi anni.
Gli interventi saranno realizzati nella Macchia del Quartaccio posta a Sud Ovest del
territorio comunale. Il querceto, che stato sfruttato per
la produzione di legname Monte Quartaccio e Para del Lupo
negli anni passati, ha una
estensione in lunghezza di circa 4.000 metri per una larghezza media di circa 1.000
metri. Il bosco esposto a Est ed interrotto da unarea coltivata (Para del Lupo).
Gli interventi di gestione forestale avverranno su due superfici adiacenti di 7 ettari
ciascuna, localizzati al centro del bosco, in corrispondenza del vertice Nord di Para
del Lupo.
Gli interventi programmati nelle aree boschive sono destinati a trasformare alcune
aree un tempo governate a ceduo, cio utilizzate fino a qualche anno fa per la pro-
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duzione di legno, in boschi di alto fusto e boschi a ceduo composto, cio con piante
di diversa et e dimensione, in grado di sostenere una rinnovazione naturale, che
presentino comunque grandi piante in salute, dalla chioma ampia, adatte alla nidificazione degli uccelli rapaci.
Lazione rivolta infatti alla conservazione del bosco e alla protezione di rare specie
di uccelli rapaci (come il nibbio reale, il nibbio bruno, il falco pecchiaiolo e il biancone)
che nidificano in ambiente boschivo.
Il fine dei due interventi sar anche quello di comprendere, negli anni successivi al
taglio, quale sia la gestione forestale maggiormente adatta a garantire le potenzialit
naturalistiche della foresta, cio capace di accogliere una pi ricca biodiversit.
Gestione e la conservazione degli ambienti prativi
I prati adibiti a pascolo presenti nei Monti della Tolfa rappresentano un ambiente seminaturale di grande importanza sia dal punto di vista paesaggistico, sia da quello
naturalistico. La gestione naturalistica di questi ambienti, prevista allinterno del Progetto Life Natura Monti della Tolfa, ha lo scopo di risolvere due importanti problemi.
Innanzitutto intende evitare un sovraccarico di bestiame brado nelle aree dove sono
presenti fenomeni di degrado. Laltro obiettivo dellintervento quello di fermare la
progressiva copertura degli ambienti aperti ad opera dei cespugli e la conseguente
diminuzione delle specie di uccelli che nei prati-pascolo trovano il loro ambiente
ideale per lalimentazione e la riproduzione. La tendenza attuale, nellintera area dei
Monti della Tolfa, il costante avanzamento delle aree cespugliate a scapito delle
aree pascolive aperte. Questo fenomeno, che prelude il riaffermarsi del bosco, dovuto soprattutto alla diminuzione del bestiame al
pascolo determinata dallabbandono delle attivit
pastorali tradizionali. Contemporaneamente, alcune
aree, quelle servite da migliore viabilit, risultano invece
interessate
da
uneccessiva pressione di
capi al pascolo che danno
luogo a gravi fenomeni di
degrado.
L intervento si concentra
nella porzione meridionale
del territorio dellUniversit
Agraria di Tolfa, in 5 aree
specifiche: il Termine, il
Troscione, la Sconfitta,
Localit il Termine
Valle Ascetta e Torara.
Gli interventi previsti consistono principalmente nella regolarizzazione dei pascoli, la
realizzazione e il ripristino di muretti a secco, recinzioni e staccionate di tipologia tradizionale (alla Tolfetana), la realizzazione e la manutenzione dei fontanili, il ripristino
della viabilit rurale, il decespugliamento e la semina di specie gi presenti nellarea.
Questa attenta gestione e conservazione recher benefici alla conservazione di diverse specie di uccelli particolarmente protetti dalla Comunit Europea: occhione,
succiacapre, calandra, calandrella, tottavilla, calandro, averla piccola, averla cinerina,
ortolano e ai loro predatori naturali, i rapaci.
Gli interventi previsti garantiranno un perfetto funzionamento di questo delicato ecosistema che copre unarea complessiva di circa 1.000 ettari. Il risultato sar quello di
valorizzare le attivit tradizionali del territorio e favorire la conservazione degli ambienti
e delle specie per i quali la Zona di Protezione Speciale stata designata.
Fruizione dei Siti
Questo intervento prevede la realizzazione di alcuni sentieri e ha lo scopo di facilitare
la visita e il godimento di alcune interessanti aree del comprensorio tolfetano che ri-
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Le rupi costituiscono un altro dei preziosi ambienti presenti nel comprensorio dei
Monti della Tolfa. Nelle pareti scaldate dal sole si arroccano lecci, eriche e filliree. Nei
versanti pi freddi crescono invece castagni, carpinelle, ornielli e i faggi.
Troviamo pareti rocciose naturali lungo la valle del Mignone, sul Vesca, a Ripa Maiale,
al Sasso e pareti generate artificialmente nelle vecchie cave abbandonate dove un
tempo si estraeva il tufo, lallume o il gesso. Oggi
questi ambienti sono lentamente ricolonizzati dalla
vegetazione spontanea. Queste aree, naturali o rinaturalizzate, ospitano la nidificazione del falco pellegrino del falco lanario, della civetta e del passero
solitario. Numerosi anche i chirotteri che trovano
nelle grotte e nelle fessure rifugi preziosi per la loro
sopravvivenza.
I pascoli, un tempo considerati aree degradate dal
punto di vista naturalistico, rivestono invece unimportanza fondamentale per molte specie di uccelli,
oltre a costituire un ambiente dallo straordinario fascino paesaggistico. Qui lambiente dominato da
cespugli di rovo e di biancospino e da rari alberi di
peri selvatici, alberi di Giuda e marruche. Sconfinate
distese di asfodeli si ornano in primavera di lunghe
spighe fiorite. Spettacolari fioriture di orchidee rendono famoso il comprensorio tra gli amanti di queste
splendide specie. Qui pascolano durante tutto lanno
vacche e cavalli maremmani che non conoscono
stalle o rifugi. E il regno degli ortotteri e delle farfalle
che si lasciano ammirare intente a succhiare il nettare
nei grandi fiori del carciofo selvatico. Numerosi sono
gli uccelli tipici di questo ambiente naturale.
Pascoli e siepi sotto la Rocca
Ricordiamo tra i pi rari locchione, le averle, lo zigolo
capinero, la tottavilla, la calandra, il calandro, la calandrella e il cuculo dal ciuffo. Molti
rapaci frequentano questi ampi spazi aperti che ben si prestano per la loro caccia di
piccoli mammiferi e rettili: il gheppio, il nibbio reale, il biancone.
Tra gli ambienti tipici della ZPS Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate vanno infine citati i coltivi tradizionali. Si tratta infatti di ambienti antropizzati che costituiscono lhabitat delezione di alcune specie di interesse comunitario tra cui ricordiamo
la rara albanella minore. Nel comprensorio sono presenti appezzamenti di terreno
coltivati soprattutto a grano duro, separati da siepi naturali e lembi di vegetazione
spontanea. La riduzione dellagricoltura tradizionale e la conseguente frammentazione dei coltivi, unita alluso massiccio di pesticidi e altri prodotti chimici, rendono
questo ambiente seminaturale fortemente a rischio. A questo proposito va ricordato
lencomiabile sforzo dellUniversit Agraria di Tolfa per la promozione e la realizzazione dellazienda biologica nel territorio.
Gheppio
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Altre specie di interesse comunitario presenti nella ZPS durante linverno o di passo
sono lAlbanella reale, lo Smeriglio, il Falco
cuculo, il Falco della regina, lAquila minore
e il Falco di palude. Larea stata inoltre fino
a non molto tempo fa una delle ultime in Italia centrale ad essere frequentate dal capovaccaio.
Tra le specie nidificanti considerate vulnerabili o rare ricordiamo il Lodolaio, lAssiolo, il
Gufo comune, il Barbagianni, il Cuculo dal
ciuffo, la Monachella, il Piro piro piccolo e la
Rondine rossiccia.
Assioli
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Anfibi e rettili
Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina
perspicillata)
un anfibio urodelo lungo in media 10 centimetri.
La salamandrina presente solo in Italia. Ha abitudini prevalentemente notturne e crepuscolari,
ma talvolta possibile incontrarla anche di giorno
dopo una prolungata pioggia o allinizio della primavera durante il periodo degli amori. Vive vicino
alle sorgenti, nei fontanili e nelle zone umide nascondendosi tra i sassi, sotto le foglie e nelle ceppaie. In caso di pericolo pu fingersi morta, o
talvolta si gira mostrando il ventre e la coda molto
colorate. La specie minacciata per linquinamento dei fiumi e per labbandono o la gestione
non naturale dei fontanili.
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Chirotteri o Pipistrelli
I pipistrelli sono animali utilissimi perch si nutrono di una grande quantit di insetti tra cui le
zanzare e organismi nocivi per lagricoltura. Sono
gli unici mammiferi in grado di volare ricoprendo
anche notevoli distanze, allattano i piccoli e hanno
il corpo ricoperto di peli. Le loro ali sono formate
da pelle sottile tesa tra le ossa delle mani e delle
lunghe dita. I pipistrelli hanno uno straordinario sistema di sonar biologico: emettono suoni ad alta
frequenza
che, rimbalzando sul- Ferro di cavallo maggiore
lambiente
circostante, tornano alle grandi orecchie dellanimale che cos in grado di
orientarsi e individuare le prede. Trascorrono linverno in letargo, in grotte,
in cantine, in miniere, negli edifici e
allinterno dei cavi degli alberi. In
estate vivono in colonie, partoriscono
un solo piccolo e lo allattano per circa
un mese. Oggi assistiamo a una drammatica riduzione dei pipistrelli. Questi
preziosi mammiferi sono minacciati dal
degrado degli ambienti naturali, dal taglio dei boschi non controllato, dalVespertilio maggiore
lasportazione
eccessiva
e
non
pianificata degli alberi morti o deperienti e dal disturbo dei siti di svernamento e riproduzione.
Tutte le specie italiane sono protette. I Monti della Tolfa ospitano diverse
specie di pipistrelli, tra cui ricordiamo il Ferro di cavallo minore, il Ferro di
cavallo maggiore, il Ferro di cavallo euriale, il Vespertilio minore, il Miniottero,
il Vespertilio di Capaccini e il Vespertilio maggiore.
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Miniottero
ITINERARI
Nellambito del Progetto Life, sono stati individuati sette percorsi naturalistici nel territorio del Comune di Tolfa. I sentieri sono stati studiati in modo da offrire al visitatore
un quadro d'insieme dei pi caratteristici ambienti naturali presenti sul territorio e
degli interventi di protezione e riqualificazione previsti dal "Progetto Life Natura Monti
della Tolfa". Il sentiero principale, proveniente dal Comune di Allumiere (sentiero Colle
di Mezzo), attraversa la localit Stazzalone e prosegue nel territorio di Tolfa fino a
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quadrivio sulla sinistra si notano i resti di unantichissima capanna con la base in pietra. Superata unampia radura, la strada scende e dopo un tornante a destra si giunge
ad un cancello in corrispondenza di un rimessino. Superato il cancello sulla sinistra
troviamo il Fontanile delle Cannucce. Prendiamo la strada sterrata in discesa verso
il Fosso di Valle Ascetta, lo guadiamo, giriamo subito a destra entriamo nel cancello,
riattraversiamo il fosso e seguiamo la strada sterrata verso valle. Superato il Fosso
delle Ciovitte, con acqua corrente tutto lanno, costeggiamo il Fosso Magnaferro sulla
sua destra orografica, attraversando piccole radure in un pascolo cespugliato. La
strada sterrata infine sale per entrare in un bosco misto. Superato il cancello si raggiunge lampio pianoro di Pian Curiano. Qui il sentiero continua lungo la strada sterrata alla destra del piccolo fontanile fino al Casale delle Pietrische, allacciandosi alla
rete sentieristica realizzata dallUniversit Agraria di Manziana.
Sentiero di collegamento Monte Castagno
Coordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sardinia).
Incrocio tra Strada Comunale Nocchia Femmina Morta Casermetta Forestale e
strada sterrata per Monte Palarese Nord 4663298 Est 251997. Quota 450 metri.
Pannello informativo ingresso strada sterrata Cesarelle Monte Acetino Nord
4664830 Est 251909. Quota 384 metri.
Pannello informativo Fontanile di Baldone lungo la strada del Marano Nord 4673828
Est 249084. Quota 323 metri.
Tipologia del sentiero: impegnativo.
Lunghezza del percorso: 16.832 metri
Descrizione: Il percorso principale parte dal bivio per il sentiero Monte Palarese sulla
Strada Comunale Nocchia Femmina Morta Casermetta Forestale in direzione di
Tolfa.
Una diramazione lungo la strada asfaltata in discesa in direzione S. Severa ci
permette di vedere le aree a prato pascolo della Torara, Troscione e Favaro, oggetto
dinterventi delle Azioni Life.
Il Casale S. Ansino, di colore
giallo, che si trova scendendo sulla sinistra, di propriet dellUniversit Agraria
di Tolfa. Qui vengono allevate
in purezza le vacche maremmane e il cavallo tolfetano. Il
percorso termina 100 metri
dopo la strada sterrata a destra (chiusa dal cancello) per
la localit Troscione (2.966
metri dalla partenza), al confine comunale di Tolfa dopo
aver percorso 3.064 metri.
Prato pascolo in localit Troscione
Il percorso di Monte Castagno, superato il valico, prosegue lungo la strada verso
Tolfa e scende fino alla frana. Sulla sinistra il bosco ricopre Monte Acqua Tosta,
sulla destra possiamo osservare un tipico pascolo cespugliato di grandi dimensioni:
la Valle Ascetta delimitata sulla destra da Monte Perazzeto e sulla sinistra, in
fondo, da Monte Acetino. Al termine del bosco di Monte Acqua Tosta, sulla destra
si apre un bel panorama verso Tolfa. A 1.584 metri dallinizio del percorso prendiamo a destra la strada sterrata in leggera salita chiamata Cesarelle - Monte Acetino.
Successivamente prendiamo la prima strada sterrata in discesa sulla sinistra che
ci porta al Pianoro del Termine, oggetto dintervento Life. Superato leggermente il
pianoro, giriamo a sinistra e scendiamo lungo il sentiero fino al Fosso del Ferrone.
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Descrizione: Dalla Fornace del Gesso, girando a destra e seguendo la S.S. Braccianese Claudia per 7.000 metri possibile raggiungere la localit Grottini ed allacciarsi
alla rete dei sentieri realizzati dalla Riserva Naturale di Monterano.
Attraversata la SP3a Strada Provinciale Braccianese Claudia, il sentiero di fronte percorre in salita la collina fino a raggiungere lampio pianoro tufaceo di Pian Conserva,
ricco di tombe etrusche. Proseguiamo verso Nord e attraversiamo la strada sterrata
dei Casali Conserva e scendiamo al Fosso dellAcqua Bianca. Superato il fosso si
prosegue lungo il sentiero fino ad immetterci sulla Strada Comunale Vecchia Dogana.
Al successivo bivio giriamo a sinistra e seguiamo la Strada Vicinale delle Mole Vecchie del Mignone fino al successivo quadrivio. A questo punto prendiamo la strada
sterrata in salita verso Monte Piantangeli fino al Fontanile del Baldone. Da questo
punto ci si collega al sentiero di Monte Piantangeli e a tutti gli itinerari dei Comunali
Macchiosi.
Per raggiungere i 5 sentieri dei Comunali Macchiosi, dal paese di Tolfa prendiamo la
Strada Provinciale Braccianese Claudia verso Canale Monterano, Manziana e Bracciano. Percorso circa 1 chilometro, in prossimit di un ampia curva a destra, giriamo
a sinistra per la Strada Vicinale del Marano, con indicazioni stradali per i siti archeologici Tempio etrusco romano Ruderi Abbazia di Piantangeli Ruderi del Castello
di Monte Cocozzone. Percorso un altro chilometro, subito dopo un piccolo ponticello
a sinistra parte il Sentiero dei Ginepri che porta alla Baita dellUniversit Agraria di
Tolfa. Dopo circa 410 metri in salita, prendiamo sulla sinistra una strada sterrata che
ci porta alla Baita dellUniversit Agraria, luogo di partenza o di arrivo di tutti gli itinerari.
Sentiero dei Ginepri
Coordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sardinia).
Pannello Informativo in localit Due Fossa Nord 467352 Est 247496 Quota 300 metri.
Pannello Informativo Baita Universit Agraria Nord 4673973 Est 247532 Quota 405 metri.
Tipologia del sentiero: facile.
Lunghezza del percorso: 670 metri.
Descrizione: Il sentiero parte dalla Strada del Marano nei pressi del piccolo ponte in
localit Due Fossa. Spalle al paese si sale a sinistra nella macchia mediterranea,
lungo un antico lastricato di pietra locale. Di tanto in tanto la strada segnata da canaletti trasversali che servono per disperdere lacqua piovana in modo da non distruggere il basolato. Il sentiero porta ad una zona aperta dove presente una
protuberanza lavica: un piccolo cono vulcanico originatosi con la formazione dei
Monti della Tolfa alla fine del Pliocene, che prende il nome di Sasso della Strega. Proseguendo il sentiero si giunge in
breve alla Baita dellUniversit
Agraria di Tolfa, dove termina il
percorso.
Sentiero Monte Piantangeli
Coordinate geografiche Sistema di
coordinate UTM-Fuso 33 NordED50 (Italy-Sardinia).
Pannello Informativo Baita Universit Agraria Nord 4673973 Est
247532 Quota 405 metri.
Pannello informativo Fontanile di
Baldone lungo la strada del Marano Nord 4673828 Est 249084.
Monte Piantangeli
Quota 323 metri.
Pannello Informativo Sentiero Monte Bertone Nord 4674804 Est 247949. Quota 456 metri.
Pannello informativo Grasceta dei Cavallari Nord 4674612 Est 247499. Quota 437 metri.
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metri.
Pannello informativo Grasceta dei Cavallari Nord 4674612 Est 247499. Quota
437 metri.
Pannello Informativo Sentiero Monte
Bertone Nord 4674804 Est 247949.
Quota 456 metri.
Pannello informativo Grasceta di Tittarella Nord 4675176 Est 248329. Quota
371 metri.
Tipologia del sentiero: medio facile.
Lunghezza del percorso: 5. 930 metri
Grasceta di Tittarella
Descrizione: Il sentiero ha inizio dalla
Baita dellUniversit Agraria. Prendiamo la Strada Vicinale Tiglia Aravecchia verso
Nord e dopo circa 918 metri arriviamo alla Grasceta dei Cavallari, dove presente
un tempio etrusco-romano. Giriamo a destra per la Strada Vicinale Monte Piantangeli
e la percorriamo per circa 1.765 metri fino ad un incrocio. Imbocchiamo la strada
sterrata sulla sinistra che scende sotto i fili dellalta tensione fino ad unampia radura
chiamata localmente Grasceta di Tittarella. Proseguiamo lungo la strada sterrata
verso nord, delimitata sulla sinistra dalle altane per la caccia ai cinghiali, passando
sulle pendici Est di Poggio Fico. Guadiamo il fosso del Ghiacciarello e, girando a sinistra, seguiamo la strada sterrata in leggera salita lungo la Strada Vicinale Tiglia Aravecchia che gira intorno a Poggio Fico fino ad un fontanile che troviamo sulla sinistra.
Continuando a salire, troviamo sulla sinistra un altro fontanile dismesso confinante
con una strada sterrata che porta al Casale Il Tecchio. Proseguendo dritto lungo lampia strada sterrata, saliamo nel bosco di querce e castagni, arriviamo dopo circa 500
metri alla Grasceta dei Cavallari. Da qui, prendendo la Strada Vicinale Tiglia Aravecchia verso Sud, dopo circa 918 metri si torna alla Baita dellUniversit Agraria di Tolfa.
Sentiero Cerro Bello
Coordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sardinia).
Pannello Informativo Baita Universit Agraria
Nord 4673973 Est 247532 Quota 405 metri.
Pannello informativo Grasceta dei Cavallari
Nord 4674612 Est 247499. Quota 437 metri.
Pannello informativo Cerro Bello Nord
4675611 Est 247078. Quota 350 metri.
Tipologia del sentiero: medio facile.
Lunghezza del percorso: 5.186 metri
Descrizione: Il sentiero parte dalla Baita
dellUniversit Agraria. Prendiamo la
Strada Vicinale Tiglia Aravecchia verso
Nord e dopo circa 918 metri arriviamo alla
Grasceta dei Cavallari, dove presente un
tempio etrusco-romano. Al trivio prendiamo la Strada Vicinale Monte Cozzone in
discesa a sinistra e la percorriamo per
1538 metri fino al fosso di Capocaccia. Qui
giriamo a destra e prendiamo la strada
sterrata in discesa, parallela al fosso, percorsi circa 300 metri possibile ammirare
sulla destra a circa 30 metri dal sentiero un
cerro secolare, conosciuto localmente con
il nome di Cerro Bello. La sua chioma veramente maestosa e raggiunge un diametro di 20 metri; anche il tronco ha un
diametro ragguardevole di 4,80 metri e si
Il maestoso tronco di Cerro Bello
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stima che abbia un et di circa 300 anni. Ritornati sul sentiero procediamo in discesa,
attraversiamo un piccola radura in mezzo al bosco, chiamata localmente Grasceta
di Copponi, fino ad arrivare al fosso, lo guadiamo e proseguiamo verso Monte Cozzone, lungo la mulattiera. Vicino a un muro a secco, si prende il sentiero a sinistra
che attraversa la macchia mediterranea congiungendosi alla Strada Vicinale Monte
Cozzone e dopo aver percorso circa 1 chilometro si ritorna al fosso di Capocaccia.
Da qui il percorso segue il tracciato fatto allandata fino alla Grasceta dei Cavallari e
successivamente fino alla Baita dellUniversit Agraria di Tolfa.
Itinerario urbano Bassano-Strada del Bagnarello
Coordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sardinia).
Pannello Informativo Nord 4671073 Est 247072. Quota 475 metri
Tipologia del sentiero: facile.
Lunghezza del
percorso:
1.270 metri
Descrizione: Il
paese di Tolfa
offre un percorso ad anello
che permette
ai visitatori di
conoscere le
valenze naturalistiche
di
tutta l'area. Il
sentiero inizia
dalla
piazza
principale del
paese, Piazza
Vittorio Veneto
(Piazza Nuova)
scende per via
Biodiversit degli antichi muretti a secco
Ugo
Fondi,
gira a sinistra per la Strada del Bagnarello, raggiunge via del Bagno, Piazza Giacomo
Matteotti (Piazza Vecchia), percorre tutta via Roma fino a ritornare alla piazza di partenza. Lungo il percorso troverete alcune tabelle informative per scoprire le bellezze
naturalistiche del territorio, un binocolo panoramico per osservare il paesaggio circostante, alcune panchine per riposarvi e ammirare il paesaggio e numerose frecce
direzionali per facilitare il percorso.
I sentieri della Valle del Rio Fiume
Realizzati dalla Cooperativa TUR Monti della Tolfa
Nel territorio comunale esistono altri tre sentieri naturalistici, realizzati dalla Cooperativa Tur Monti della Tolfa, finanziati nel 2011 dal Consiglio Regionale del Lazio in
collaborazione e con il patrocinio dellUniversit Agraria e del Comune di Tolfa.
Sentiero del Biancone
Coordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sardinia).
Ingresso: Centro Natura e Cavallo Nord 4661145 Est 247150
Quota di partenza: 66 metri
Tipologia del sentiero: difficolt media
Lunghezza del percorso: 7.168 metri
Descrizione: un anello che partendo dal centro Natura e Cavallo sale sui crinali di
Poggio Finocchiara, di Monte Chiavaccio e Monte del Cavone (da quota 60 a quota
386 metri s.l.m.) per poi ridiscendere fino al corso del Rio Fiume, in localit Stazzalone, seguendone il corso fino al punto di partenza.
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Upupa
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VISITARE TOLFA
Come arrivare
Tolfa dista da Roma circa 70 Km e si pu raggiungere da Roma in diversi modi. Innanzi tutto si pu prendere la S.S. 1 Aurelia fino a S. Severa e si percorre la Strada
Provinciale S. Severa Tolfa SP3b fino a Tolfa. In alternativa si prende lautostrada A
12 per Civitavecchia, si esce a S. Severa e si percorre la Strada Provinciale S. Severa
Chiesa di S. Egidio
Tolfa SP3b. Dalla Cassia bisogna prendere la S.S. 493 Braccianese Claudia e seguire le indicazioni per Bracciano Manziana. Da Manziana la SP3a Strada Provinciale Braccianese Claudia vi condurr a Tolfa. Venendo da Viterbo si prende la S.S.
Cassia fino a Vetralla, poi si prosegue per Civitavecchia; giunti sulla S.S. Aurelia si
imbocca lautostrada A 12 per Roma uscendo a Civitavecchia Nord e successivamente si percorre la strada statale SP 7b per Allumiere e quindi si arriva a Tolfa. In alternativa si prende la S.S. Cassia e dopo Cura di Vetralla si prende la S.S. 493 per
Vejano, Oriolo e Canale Monterano. A Canale Monterano prendete la SP3a Strada
Provinciale Braccianese Claudia che vi condurr a Tolfa.
I servizi di pullman pubblici prevedono collegamenti Cotral con partenze da Cornelia
(Metro A) e Saxa Rubra (Ferrovie Roma Nord, raggiungibile con bus Atac o con treno
Roma Nord dalla fermata Metro A Flaminio).
In treno possibile utilizzare la linea di Trenitalia Roma - Civitavecchia con coincidenza con il pullman Cotral per Allumiere e quindi Tolfa. Dalla stazione di S. Severa
un servizio di minibus urbano collega la stazione con il centro di Tolfa con tre corse
giornaliere. (Orari: Stazione S. Severa - Tolfa 9.00 12.10 16.30. Tolfa - Stazione
S. Severa 08.20 11.40 15.15).
Sia per i bus Cotral che per i treni bisogna acquistare i biglietti prima di salire a bordo.
Gli orari dei treni potete trovarli su www.trenitalia.it e quelli dei bus Cotral su www.cotralspa.it e per quelli relativi a Civitavecchia www.civitavecchia.com
Dove alloggiare
A Tolfa possibile pernottare presso le seguenti strutture ricettive:
Hotel
Tolfa Hotel Via Lizzera, 44. Tel. 0766.93286
e-mail: info@tolfahotel.it sito web: www.tolfahotel.it
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Agriturismi
Agriturismo e B&B Fontana del Papa, Strada Provinciale Santa Severa - Tolfa SP
3/b km 18.300. Tel. 0766.93455 - Cell. 392.5178425
e-mail: info@fontanadelpapa.it - sito web: www.fontanadelpapa.it
Agriturismo Le Ferriere, Loc. Edificio del Ferro Tel. 0766.93521 - Cell. 388.1611585
e-mail: leferriere@tiscali.it
sito web: http://www.leferriere.eu/Le_Ferriere/Benvenuto.html
Casale dellAcqua Bianca S.P. 3/A ex Braccianese Claudia, Km. 15,600
Cell. 347.4428450 - 348.7429027
e-mail: info@casaledellacquabianca.com - sito web:www.casaledellacquabianca.com
Dove mangiare
A Tolfa possibile mangiare nei seguenti ristoranti e trattorie:
Da Buzzico, zuppe e cucina tipica di Tolfa. Via Roma, 162. Tel . 0766.92811.
Dar Coccone, cucina casareccia e pasta per celiaci. Via Frangipane, 4
Tel. 0766.940227 - Cell. 338.8755509.
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Da Maria, cucina casareccia dei Monti della Tolfa: pasta fatta in casa, cinghiale, funghi
e tartufi. Via del Forno, 18 Tel. 0766.93724 - Cell. 349.8783391.
La Caballera, cucina casareccia e sala per banchetti. Viale dItalia, 188
Tel. 0766.92134.
L'Edera, prodotti locali, cacciagione, lumache e tartufo. Piazza G. Marconi, 20
Tel. 0766.93562 - Cell. 320.1814936.
La Loggetta, cucina tipica casareccia. Via del Bagno, 9
Tel. 0766.92744.
La Loggetta Pi, cucina laziale e tradizionale. Via Ulderigo Fondi snc
Tel. 0766.93443.
La Rocca del Frangipane del Tolfa Hotel, cucina tradizionale e creativa. Prodotti a
chilometro zero e cucina certificata senza glutine. Via Lizzera, 44
Tel. 0766.93286 - 0766.921141
Casale dellAcqua Bianca, cucina tipica, grande spazio verde esterno, men per celiaci. S.P. 3/A ex Braccianese Claudia, Km. 15,600
Cell. 347.4428450 - 348.7429027
e-mail: info@casaledellacquabianca.com - sito web: www.casaledellacquabianca.com
Centro Natura e Cavallo, cucina tipica tolfetana. Strada Provinciale Santa Severa Tolfa, km. 3.
Tel. 0766.570204 - Cell. 348.5428235
e-mail: info@naturaecavallo.com - sito web: www.naturaecavallo.com
Pizzerie
Da Adriana, Via Roma, 154. Cell. 347.7691377 349.6963800
LOra della Pizza, Viale dItalia, 22. Cell. 333.2056059
Pizzeria Italia, Via Roma, 110. Tel. 0766.93107
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Prodotti locali
Allevamenti biologici di carne maremmana: la vacca maremmana e il cavallo tolfetano sono allevati allo stato brado in perfetta sintonia con lambiente. LUniversit
Agraria di Tolfa, ente di diritto pubblico per la gestione degli usi civici, sta allevando
in purezza la vacca maremmana e il cavallo tolfetano utilizzando tecniche biologiche
a favore della biodiversit e della tutela dellambiente. La carne viene venduta tramite
aste pubbliche.
Lumache: sono allevate a ciclo biologico nei terreni dei Monti della Tolfa. Le lumache
della zona, rigatella
romana, vengono
consumate
rispettando le vecchie ricette della tradizione
tolfetana.
Pane di grano duro:
pane tipico dal caratteristico colore giallo,
realizzato con farina
di grano duro e cotto
in forni a legna. Il
grano duro viene coltivato in zona gi dai
primi dell1800.
Castagne: chiamate
un tempo pane dalCastagne locali
bero costituivano un
bene prezioso per la popolazione residente. La castagna era infatti una preziosa alleata nei mesi invernali, in grado di
saziare famiglie dalle
limitate disponibilit
economiche. Unita
alla farina di mais, al
latte o alle patate costituiva il piatto unico
della cucina povera.
Per le famiglie pi indigenti sostituiva addirittura i cereali, pi
costosi e rari, tanto
che la farina di castagna veniva utilizzata
nella preparazione del
pane. Vengono anFunghi porcini
cora
consumate
come caldarroste, per fare il castagnaccio e per preparare una crema che si consuma
come primo piatto.
Funghi porcini e tartufi: I funghi e i tartufi nascono spontanei nel territorio e vengono
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raccolti per il loro valore alimentare tra maggio e ottobre. Il tartufo, localmente chiamato
scorzone, viene raccolto nei boschi del territorio tra maggio e settembre. Funghie tartufi
si consumano appena colti, cotti come condimento, secchi o sottolio.
Artigianato
Nelle botteghe artigiane, si
produce da tempi storici la
famosa borsa di Tolfa,
detta "catana". Intorno al
1970 la catana arriva addirittura in America e in Italia
la "borsa di Tolfa" era diffusissima tra gli studenti
della capitale.
Accanto alla catana, con il
cuoio vengono prodotti i
cosciali, le selle, le cinte e
gli stivali, gli scarponcini, i
cappelli, i cinturoni, le briBorse di Tolfa
glie, le staffe, i sottosella e
vari modelli di borse, da quelle per il lavoro, a quelle da viaggio, ai pi moderni zainetti.
Dove andare a cavallo
Associazione Sportiva Dilettantistica La Concia Performance Horse 2012 Affiliato Regione Lazio, Loc. Concia, snc Tel. 347.1546047 - Fax. 0766.949056
e-mail: agriturismolaconcia@libero.it
Circolo Ippico il Paddock, Via del Marano, snc Tel. 0766.92083
e-mail: info@ilpaddock.it sito web: http://www.ilpaddock.it
Centro Natura e Cavallo,
Strada Provinciale Santa
Severa - Tolfa, km. 3
Tel. 0766.570204
Cell. 348.5428235
e-mail: info@naturaecavallo.com
sito web: www.naturaecavallo.com
Feste, sagre e
tradizioni locali
Gennaio
6 gennaio Festa della Be- Selle realizzate in cuoio
fana. Sfilata a cavallo e
fiaccolata.
17 gennaio Festa di S. Antonio Abate. Processione del Santo, benedizione degli animali.
Febbraio
Carnevale di Tolfa sfilata con carri allegorici e maschere.
Pasqua
Tradizionale processione del Venerd Santo con costumi depoca, con penitenti con catene.
Estate a Tolfa
A partire dal mese di giugno ogni weekend a Tolfa si tiene una serie di manifestazioni,
feste e sagre organizzate dal Comune, dallUniversit Agraria, dalle Associazioni cittadine,
dai Rioni e dalla Pro Loco. Di seguito elenchiamo le principali:
Giugno
Rassegna del Cavallo Tolfetano. Motorfest. Festa delle ghighe. Sagra del prosciutto
e dei prodotti tipici locali. Wild nature festival, rassegna musicale.
Agosto
Primo weekend di Agosto TolfArte, festival internazionale dellarte di strada e dellartigianato artistico. Sito web: www.tolfarte.it
Settimana di Ferragosto Festa della musica. 15 agosto Finali regionali del torneo dei
butteri. Festa della ciambella.
Fine Agosto - Settembre
Festeggiamenti in onore del Patrono S. Egidio Abate. Celebrazioni religiose, tradizionale
corsa dei cavalli purosangue al fantino (Drappo dei Comuni), giochi e spettacoli musicali, tombolata, spettacolo pirotecnico.
Ultimo weekend di agosto, 1 settembre Sagra della salsiccia.
Ultimo weekend di settembre Festeggiamenti in onore di S. Michele Arcangelo.
Dicembre
8 dicembre Festa della Madonna Immacolata con fuoco inPiazza Matteotti.
cell.
389.7824847
e-mail:
http://chirone.altervista.org/joomla/
L'Associazione Culturale
Chirone opera allinterno
del polo culturale (Museo
Civico, Biblioteca comunale, Archivio storico, Laboratorio di restauro e Aula
convegni) proponendo laboratori didattici per le
scuole, visite guidate con
itinerari storici - archeologici
- naturalistici ed organizza
eventi culturali.
Associazione
Culturale
Chirone Via del Giardino,
84/c. Tel. 0766.92127
associazionechirone@hotmail.it
sito
web:
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Indice
3 Prefazione
Marco Mattei
Assessore Regionale Ambiente e Sviluppo Sostenibile
5 Presentazione
Luigi Landi
Sindaco di Tolfa
6 Geologia
Violetta Menichini
8 Storia e Archeologia
Fabrizio Vallelonga
27 Itinerari
Sentiero Monte Palarese
Sentiero di collegamento Monte Castagno
34 Itinerario urbano
34 I sentieri della Valle del Rio Fiume
Sentiero del Biancone
Sentiero didattico Rio Fiume
Ippovia della Cicugnola
36 Visitare Tolfa
Come arrivare
Dove alloggiare
Dove mangiare
Cucina locale e piatti tipici
Prodotti locali
Feste, sagre e tradizioni locali
Museo Civico Archeologico
Servizi di pubblica utilit
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In copertina
Nibbio reale
Testi
Guido e Lodovico Prola, Violetta Menichini e Fabrizio Vallelonga.
Referenze fotografiche
Tutte le fotografie sono di Guido Prola ad eccezione delle seguenti immagini:
Andena L. : Ortolano pag. 23 e Succiacapre pag. 21
Archivio Museo Civico Archeologico: Vaso per versare il vino pag. 43
Associazione Culturale Chirone: Lacquacotta e i suoi ingredienti pag. 39 e Mosaico
realizzato dai bambini pag. 43
Cistrone L. : Ferro di cavallo maggiore, Vespertilio maggiore, Ferro di cavallo euriale
e Miniottero pag.26
Mendi M. : Averla cenerina pag. 23
Prola L. : Falco pellegrino e Occhione pag. 21
Radi G. : Magnanina pag. 22 , Tottavilla pag. 22 e Tritone crestato pag. 25
Salomone F. : Rosalia alpina pag. 24
Uliana M. : Scarabeo eremita pag. 24
Disegno di A. M. Prola: Biodiversit degli antichi muretti a secco pag. 34
Grafica, impaginazione e stampa: Garagnani Pubblicit Bracciano
Finito di Stampare Giugno 2012
Ringraziamenti
Gli autori desiderano ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione
dellopera, in particolare il Responsabile del Procedimento, arch. Ugo Gentili, il dott.
Cristiano Dionisi, Assessore alla Cultura del Comune di Tolfa, lAssociazione Culturale
Chirone, Beatrice Morra e la Cooperativa Tur Monti della Tolfa per aver contribuito
con informazioni, dati e conoscenze personali allarricchimento della guida.
Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione e l'utilizzo, anche parziale, di testi e immagini, sotto qualsiasi forma, per qualsiasi uso e con qualsiasi mezzo, compresa la
fotocopiatura, sono rigorosamente vietati. Ogni inadempienza e trasgressione saranno perseguite ai sensi di legge.
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