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Facolt di Architettura di Genova - Dipartimento POLIS Laboratorio di Geomorfologia Applicata

PRIN COFIN - MIUR 2001 /2003

Si ringraziano: La Segreteria del Dipartimento POLIS per lattenzione nel risolvere tutte le incombenze di natura amministrativa e burocratica. Giovanni Banchini Compagnia Generale Riprese Aeree S.p.A., Parma, per la sollecita concessione delle autorizzazioni necessarie alla pubblicazione degli stralci delle ortofotocarte. Stefano Lazzarin Colombo Grafiche, Genova, per la disponibilit e la gentilezza dimostrate durante le fasi di redazione del testo. Annachiara Vinci per la precisione e la disponibilit nelleffettuare lediting degli stralci cartografici degli itinerari geomorfologici. Il Touring Club Italiano, per la concessione delle basi cartografiche necessarie alla rappresentazione degli itinerari geomorfologici. e tutti coloro che, direttamente o indirettamente, hanno collaborato alla realizzazione della presente pubblicazione. Gruppo di lavoro: Gerardo Brancucci (coordinatore), Maurizio Burlando, Roberta Milanesi, Guido Paliaga, Francesca Panizzoli. email: geositi@arch.unige.it - web site: www.arch.unige.it/sla/geotopi/index.htm Referenze fotografiche: Le immagini fotografiche sono prodotte dagli autori dei relativi articoli. Tutti i diritti sono riservati ed vietata la riproduzione anche di singole parti della presente opera, senza preventivo assenso da parte degli autori. Ogni autore responsabile di quanto pubblicato e del materiale presente nei relativi articoli. Limmagine di copertina, forme di erosione lungo il torrente Sansobbia, di Guido Paliaga. Al presente volume allegato il CD I Geomorfositi della Provincia di Savona Il presente volume stato stampato nellambito del finanziamento PRIN COFIN - MIUR 2001 / 2003 (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale - Ministero Istruzione Universit Ricerca) Partners: Universit degli Studi di Genova, Facolt di Architettura - Dipartimento POLIS - Laboratorio di geomorfologia applicata, Centro Documentazione Geositi, APAT - Agenzia per la Protezione dellAmbiente e per i Servizi Tecnici, SIGEA - Societ Italiana di Geologia Ambientale, Geomorphosites I.A.G. Working Group COFIN 2001 - 2003, Regione Liguria. Copie dobbligo depositate presso la Procura della Repubblica di Genova

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6 - PUGLIA Attraverso il Gargano: dal Pizzomunno alla dolina Pozzatina


Oronzo Simone () & Antonio Fiore ()
() Dipartimento di Geologia e Geofisica, Universit degli Studi di Bari o.simone@geo.uniba.it () SIGEA Sezione Puglia infogaia@libero.it

Scopo dellitinerario geologico Scopo dellitinerario proposto quello di valorizzare alcuni dei beni a carattere geologicomorfologico del Parco Nazionale del Gargano. I siti proposti sono visitabili nellarco di una sola giornata, con sosta per la pausa pranzo presso la citt medioevale di Monte SantAngelo. Litinerario si snoda in parte lungo la fascia costiera orientale del promontorio, da Vieste (faraglione del Pizzomunno) fino a Mattinata. La restante parte, da Monte SantAngelo alla Dolina Pozzatina, taglia in due il massiccio calcareo attraverso un tipico paesaggio carsico caratterizzato da valloni e doline. I siti sono per lo pi facilmente accessibili, sebbene per apprezzare il significato di alcuni (per esempio, conoide di Mattinatella e Pantano di S. Egidio), sia necessaria losservazione da lontano. Inquadramento geologico generale Il Gargano un promontorio esteso per oltre 2000 km2, proteso per circa 40 km nel mare Adriatico. Il substrato dello sperone dItalia costituito da sedimenti calcareo-dolomitici, di et giurassico-cretacea, sui quali si poggiano locali e modeste coperture calcarenitiche paleoeoceniche, biocalcarenitiche neogeniche e terrigene quaternarie. Il territorio, delimitato dal torrente Candelaro e dal fiume Fortore, per estese aree spoglio e tormentato dalle forme del carsismo epigeo, mentre nella sua parte pi interna si sviluppa la florida vegetazione della Foresta Umbra e dei boschi di Monte Spigno e Quarto. Il versante settentrionale si affaccia sui laghi salmastri di Lesina e Varano dove stazionano e nidificano numerose specie di uccelli acquatici. Le ripide scogliere calcaree dei versanti Nord orientale e orientale, chiazzate dalla macchia mediterranea, si gettano a picco nellAdriatico con salti di parecchie decine di metri. Senza dubbio lelemento paesaggistico caratterizzante la parte centrale del promontorio il carsismo, con la grande diffusione di doline, la maggiore delle quali la dolina Pozzatina, e di spettacolari cavit ipogee, tra cui la Grava di Campolato (San Giovanni Rotondo) che, con un dislivello di 300 m e lunga oltre un chilometro, la pi profonda cavit della Puglia. Sul versante sud-orientale alle doline si sostituiscono i polje, tra cui il pantano di S. Egidio, la cui genesi legata alla faglia trascorrente della valle Carbonara. Anche lo sviluppo dellidrografia superficiale condizionato dalla natura e dallacclivit

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del substrato. Infatti, il versante meridionale del Gargano, nellarea compresa tra Rignano Garganico e Monte SantAngelo, inciso da valli brevi e profonde (ad esempio Valle dellInferno), mentre sui versanti settentrionale e nord-occidentale si sono impostate incisioni pi lunghe e ramificate. Tempi e modi dellitinerario Il tempo di percorrenza di questo itinerario, a cui qui si riferisce in termini approssimativi, di circa 8 ore. La successione degli stop proposti la seguente: Stop 1: Si parte da Vieste, sullestremit settentrionale della Spiaggia del Castello, dove si erge Faraglione Pizzomunno. La visita e le osservazioni richiedono circa 15 minuti. Stop 2: Vieste, Baia di San Felice, visita allArchitello. Stop 3: Dopo circa 25 km dalla Baia di San Felice si giunge in prossimit della Conoide di Mattinatella. Il sito meglio visibile da lontano, affacciandosi da uno dei tornanti della Strada Provinciale 53. In particolare, come punto di osservazione si propone di effettuare una sosta nei pressi del km 5 ed inoltrarsi per alcuni metri lungo la scarpata. Stop 4: Si prosegue il viaggio in direzione di Mattinata, e di qui verso Monte SantAngelo. Giunti alla splendida cittadina medievale si visita la grotta di San Michele, prima di fermarsi per una breve visita alla citt ed il pranzo. Poi si prosegue per San Giovanni Rotondo. Appena fuori dal centro abitato ci si pu fermare su uno dei tornanti per osservare la scarpata della Faglia di Mattinata. Stop 5: Percorrendo la Strada Statale 272 si costeggia il bordo meridionale del Pantano di SantEgidio. Alle porte di San Giovanni Rotondo si prende la strada che va in direzione di Carpino - Cagnano Varano. Per una migliore visione dinsieme della depressione ci si pu fermare sul versante meridionale del Monte Calvo. Stop 6: Si prosegue lungo la Faglia di Mattinata, per San Marco in Lamis. Attraversato il centro abitato ci si muove lungo il versante settentrionale del Vallone di Stignano, in direzione di Sannicandro Garganico, verso la Dolina Pozzatina. La sosta prevista, se si decide di raggiungere il fondo della depressione, dura allincirca unora. La passeggiata, specialmente in fase di risalita, pu essere considerata impegnativa. Descrizione dei geomorfositi Stop 1 - Faraglione Pizzomunno, Vieste Il faraglione si trova sulla spiaggia cittadina (Spiaggia del Castello) intensamente frequentata dai turisti in estate. Alcuni autori (MASSOLI-NOVELLI et al., 2001) considerano il Pizzomunno in imminente pericolo di crollo, date alcune discontinuit ben evidenti sul corpo del faraglione e i processi erosivi attivi lungo la vicina falesia. Lorigine del Pizzomunno e di forme simili dovuta al mare che, agendo sui punti di debo-

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lezza nella massa rocciosa (fratture, faglie, discontinuit litologiche ecc.), scava nelle falesie delle cavit. In rocce calcaree la genesi di tali forme spesso dovuta ai processi carsici, precedenti o contemporanei allazione del mare. A luoghi leffetto delle onde isola dalla falesia degli archi naturali (es. lArchitello di San Felice, oggetto del prossimo stop). Lazione abrasiva del mare particolarmente energica in corrispondenza del livello medio del mare, specialmente se in acqua sono presenti materiali lapidei erosi dal tratto di litorale adiacente. Questi sedimenti, infatti, vengono presi in carico dalle onde e scagliati contro le pareti rocciose. A causa della continua azione del mare, la volta degli archi in roccia cos individuati destinata a crollare, dando luogo a dei faraglioni. Il corpo del Pizzomunno interamente composto da litotipi appartenenti alla Formazione della Scaglia (Turoniano superiore), costituita da calcari marnosi fittamente stratificati con liste di selce rossa. Sulla falesia adiacente affiora anche la Formazione di Peschici, rappresentata da brecce e calcari a nummuliti, di et riferibile allEocene medio. Stop 2 - Architello di San Felice, Baia di San Felice, Vieste Lorigine dellArchitello di San Felice, nellomonima baia, ed i litotipi che lo costituiscono, del tutto simile a quella descritta per il Pizzomunno: leffetto delle onde isola dalla falesia degli archi naturali. Occorre considerare che lazione erosiva delle onde risulta particolarmente energica in corrispondenza del livello medio del mare, specialmente se in acqua sono presenti materiali erosi dal tratto di litorale adiacente. Stop 3 - Conoide di Mattinatella, Mattinata A Nord di Manfredonia, il versante meridionale del Gargano presenta alcuni coni di deiezione, coalescenti e inattivi, costituiti da grossi ciottoli arrotondati, ghiaie e sabbie. Essi hanno origine allo sbocco di solchi che incidono lalta scarpata modellata nei calcari preneogenici e poggiano su superfici corrispondenti a terrazzi marini prewrmiani. La loro parte esterna, in corrispondenza dellattuale linea di riva, incisa da una falesia attiva, alta anche pi di un paio di decine di metri. Tali conoidi sono molto meno sviluppate o mancano del tutto lungo il restante perimetro del promontorio a causa del diverso angolo del piede di versante, della diversa costituzione litologica e della ridotta estensione dei bacini idrografici efficaci. La falesia attiva modellata nel corpo della conoide di Mattinata mostra come, dal momento della sua formazione fino ad oggi, il livello del mare si sia innalzato di alcune decine di metri. Infatti, allinizio dellOlocene il livello del mare (che durante lultimo periodo glaciale era pi basso di circa 120 m) inizi gradualmente a risalire, fino a raggiungere la posizione attuale. In questarea tale avanzata, caratterizzata comunque da alcune stasi, favor la formazione, sulla fascia costiera, di ampie lagune. Nella parte meridionale del Tavoliere, tra Manfredonia e Barletta, queste condizioni si conservarono a lungo, mentre lungo il tratto a Nord di Manfredonia, una volta smantellati i depositi pedemontani wrmiani, si instaur una costa alta, in alcuni tratti modellata su depositi di conoide.

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Stop 4 - Grotta dellAngelo e Faglia della Valle Carbonara, Monte SantAngelo Monte S. Angelo, il Comune pi alto del Gargano, sorse alla fine del V secolo, quando, secondo la tradizione, lArcangelo Michele apparve in una grotta. I Longobardi, che in quel periodo dominavano nellItalia meridionale, ne fecero il loro santuario nazionale. In breve questo luogo di culto divenne rinomato in tutta la Cristianit e meta obbligata non solo per i pellegrini di tutta Europa, ma anche per i Crociati in partenza per Gerusalemme, per papi e sovrani. Al Santuario si accede scendendo per una lunga scalinata. Linteresse del sito trae soprattutto origine dal significato storico, religioso e sociale che lantro ha assunto nel corso dei secoli. Con il trascorrere degli anni la cavit ha subito innumerevoli rifacimenti, tuttavia, nonostante la massiccia presenza di pellegrini, il grande valore storico del Santuario non appare intaccato. Movendosi da Monte SantAngelo, seguendo le indicazioni per San Giovanni Rotondo, si imbocca una serie di tornanti in discesa. Appena al di fuori del centro abitato, in direzione del Castello, ci si pu fermare per osservare la maestosa scarpata che si affaccia sulla Valle Carbonara. Questa profonda incisione si sviluppa lungo parte della pi importante faglia del Gargano che taglia in due il promontorio lungo la direttrice San Marco in Lamis Mattinata. Questa faglia, il cui prolungamento pu essere seguito in mare per diversi chilometri, chiamata dai geologi in diversi modi: Faglia della Valle Carbonara, Faglia di Mattinata, Faglia di Mattinata - Gondola ecc.. Il movimento lungo tale linea tettonica ha causato un rigetto verticale superiore ai cento metri e orizzontale di qualche chilometro. Si tratta dunque di una faglia trascorrente. Lungo questa linea di discontinuit si sono impostati alcuni bacini di pull-apart, alcuni dei quali hanno in passato ospitato degli specchi di acqua dolce (Pantano di S. Egidio, per esempio). La Valle Carbonara, nei pressi di Monte SantAngelo, una delle aree in cui meglio si manifesta limponenza di tale discontinuit. Stop 5 - Pantano di SantEgidio, San Giovanni Rotondo Il Pantano di S. Egidio uno dei bacini di pull-apart che si sviluppano lungo la faglia di Mattinata. Questo bacino, come gli altri della stessa origine, si formato tra il Miocene ed il Pliocene, in seguito a complessi movimenti che hanno interessato (e interessano) i diversi blocchi in cui diviso il Gargano (GUERRICCHIO, 1986). Lo scorrere dei due blocchi lungo la faglia pu causare degli stiramenti o dei veri e propri "strappi". Questi strappi, chiamati dai geologi pull-apart, si presentano in superficie come delle depressioni di dimensioni chilometriche. Il Pantano di S. Egidio, di forma ellittica, con asse maggiore lungo oltre 5 km, e asse minore di circa 2 km, ha ospitato in passato un lago, oggi totalmente prosciugato, sfruttato per la pesca e per lirrigazione dei campi. Il lago era alimentato dalle acque piovane e da numerose piccole sorgenti carsiche, situate ai piedi del Monte Calvo.

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Stop 6 - Dolina Pozzatina, Sannicandro Garganico Il paesaggio garganico presenta unalta densit di doline: da alcune stime, fatte su tavolette IGM (scala 1:25.000), risulta che il numero di doline per km2 di qualche decina; i valori massimi sono stati registrati al di sopra dei 600 m di quota, nellarea di Montenero (fino a 105 doline per km2, BABOI et al., 1993). Le doline, generalmente piccole, di dimensioni al di sotto del centinaio di metri, hanno contorno subcircolare e una forma a scodella, spesso sono separate le une dalle altre da un sottile diaframma o pi raramente fuse in cavit coalescenti dal contorno irregolare. Piuttosto rare risultano le doline con diametro superiore a 200 metri, queste sono ubicate nelle aree a minore densit carsica, cio alle quote pi basse (CALDARA & PALMENTOLA, 1991; BOENZI & CALDARA, 1999). Unica per dimensioni senzaltro la dolina Pozzatina, la pi grande pugliese. La forma a ciotola, con fondo regolarizzato dallaccumulo di terra rossa, le enormi dimensioni (circa 600 m di diametro massimo, pi di 1800 m di perimetro e oltre 100 m di profondit dal piano campagna) consentono di collocare questo spettacolare prodotto del carsismo epigeo nella categoria nota in Puglia con il nome di "pulo". La genesi di questa dolina stata imputata a crollo da CHECCHIA RISPOLI (1916), e allazione combinata di fenomeni di corrosione superficiale e di crollo di cavit ipogee preesistenti da BISSANTI (1966). Al fondo della depressione, adibita a colture cerealicole, si accede percorrendo un sentiero che si inerpica lungo i ripidi versanti su cui cresce una rigogliosa vegetazione. In questo scenario naturale di rara bellezza, dove trova rifugio una ricca ornitofauna, in progetto listituzione di unoasi faunistica.

Bibliografia
BABOI K., MASTRONUZZI G. & SANS P., 1993, La grande superficie sommitale del Promontorio del Gargano. Prime considerazioni sulla genesi e levoluzione. Bonifica, a. 8 (3), pp. 43-52, figg. 3, tab. 1, Bastogi, Foggia. BISSANTI A. (1966) La dolina Pozzatina nel Gargano. Rivista Geografica Italiana, 73, pp. 312-321. BOENZI F. (1984) Osservazioni geomorfologiche preliminari sul Promontorio del Gargano. Dip. Geologia e Geofisica dellUniversit di Bari, Studi Geologici e Morfologici sulle regioni Pugliese e Lucana, XXX, 24 pp. BOENZI F. & CALDARA M. (1999) Il Gargano: luomo e lambiente geologico. LUniverso, n. 6, pp. 736-754. CALDARA M. & PALMENTOLA G. (1991) Lineamenti geomorfologici del Gargano con particolare riferimento al carsismo. International Conference on Environmental Change in Karst Areas, Apulian excursion, September 23th -27th, 1991, Itinerari speleologici, s. II, n. 5, pp. 53-66. CHECCHIA RISPOLI G. (1916) Per la conoscenza del fenomeno carsico nel Gargano. Bollettino della Societ Geologica Italiana, 35, pp. 24-30. GUERRICCHIO A. (1986) Esempi di bacini di pull apart nel Gargano (Puglia settentrionale). Geologia Applicata ed Idrogeologia, 21, pp. 25-36, Bari. MASSOLI-NOVELLI R., RUSSI A., SOLLITTO M. & RUSSI M. C. (2001) ... allestremo del mondo: Pizzomunno (Vieste). Riassunti delle comunicazioni orali e dei posters - 3 Forum Italiano di Scienze della Terra, Chieti, 5 - 8 Settembre 2001, pp. 497-498, Chieti.

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Simone Oronzo & Antonio Fiore

Cartografia del Touring Club Italiano - autorizzazione del 5 marzo 2004

Stop 1: Faraglione Pizzomunno

Stop 2: Architello di San Felice

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Stop 3: Conoide di Mattinatella

Stop 5: Pantano di SantEgidio

Stop 4: Grotta dellAngelo e Faglia della Valle Carbonara

Stop 6: Dolina Pozzatina

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