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REGIONE PUGLIA - Assessorato alla Cultura e P.I.

C.R.S.E.C. di Maglie
Associazione Speleologica Magliese

RAPPORTO
TRA TERRITORIO E BENI
AMBIENTALI E CULTURALI

ERRECI Edizioni
MAGLIE
1989
PRESENTAZIONE
La ricerca organizzata dagli operatori culturali del Centro Regionale Servizi
Educativi e Culturali di Maglie con la collaborazione scientifica del-
l'Associazione Speleologica Magliese sul territorio di Bagnolo del Salento,
Cannole, Cursi, Giurdignano, Maglie, Melpignano, Muro Leccese, Otranto,
Palmariggi e Scorrano illustra, con immagini fotografiche, le risorse ambientali
e le testimonianze culturali presenti nell'area esaminata, evidenziando lo stato
di degrado del patrimonio e i rari interventi di tutela.
TI progetto "Rapporto tra territorio e beni ambientali e culturali " che si in-
quadra nel contesto più ampio di promozione culturale promosso dal-
l'assessorato regionale alla Cultura e Pubblica Istruzione ha l'obiettivo di stimo-
lare l'interesse della collettività coinvolgendola nella problematica di difesa
delle risorse disponibili sul proprio territorio.
La parte di questo, preso in esame dal progetto, è caratterizzata da elementi
geologici, morfologici, idrografici, faunistici e floristici omogenei. Le emer-
genze culturali si distribuiscono, pur con: intensità diversa, in modo omogeneo
sull'area; certamente il rischio di degrado è più forte in quel territorio in cui si
ha una maggiore concentrazione di risorse.
Nella zona di Giurdignano l'evento demolitore di testimonianze della civiltà
megalitica è più frequente che ad Otranto, dove al contrario il danneggiamento
di insediamenti rupestri è maggiore.
Ciò si verifica perché manca un approccio vero, consapevole e diffuso con la
potenzialità delle risorse culturali quale incentivo per lo sviluppo del territorio.
I laghi Alimini, contornati da macchia mediterranea, la Grotta dei Cervi a
Badisco, i dolmen, i menhir, le chiese rupestri affrescate, le grotte con graffiti
di Canale Trafili, le masserie fortificate, i centri storici con le chiese e palazzi
in stile barocco sono un patrimonio da tutelare per una maggiore fruibilità.
Il territorio, con le sue testimonianze di civiltà del passato, non può essere
aggredito impunemente; semmai dette emergenze vanno tutelate nel contesto di
uno sviluppo urbanistico.
La foto che si propone in copertina è forse l'esempio più significativo di ag-
gressione del territorio, in cui si sovrappongono strutture abitative appartenenti
a momenti storici diversi.
TI progetto realizzato ha inteso perciò dare spazio ad immagini che ben si
raccordano con l'obiettivo prefissato, quello cioé di far conoscere le risorse

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ambientali e culturali e nello stesso tempo far meditare sulla possibilità di un
impegno maggiore.
L'iniziativa del CRSEC di Maglie indica anche due proposte di tutela del ter-
ritorio: il Parco marino a Torre del Serpe e il Parco archeologico naturalistico a
Porto Badisco, entrambi al vaglio delle amministrazioni competenti.
Ciò allo scopo di provocare un dibattito nei Comuni del territorio di com-
petenza dove la mostra fotografica verrà allestita, sì da verificare la validità del-
le proposte presentate e ricercare i consensi necessari per il raggiungimento de-
gli obiettivi programmati.
É indispensabile infatti un confronto con la realtà che ci circonda, nella con-
sapevolezza che promuovere cultura significa, nello stesso tempo, proporsi
quali interlocutori nei programmi di sviluppo del territorio.

Ileana Vincenti
Responsabile CRSEC di Maglie

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IL TERRITORIO

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FAUNA E FLORA DEI LAGHI ALIMINI

AllMINI GRANDE
Pesci marini
AllMINI PICCOW - FONTANEllE
Tinca
Anguilla
Cefalo
Bosegna
UCCElli MIGRATORI, DI PASSO, STA7JONARI, COMUNI, SALTUARI E OCCASIONALI CHE CALANO
AI LAGHI AuMINI
Connorano
Airone bianco
Fenicottero rosa

Otranto - POito Badisco - Paesaggio carsico

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Gennano reale
Fischione
Marzaiola
Volpoca
Fistione turco
Poiana
Falco di palude
Albanella reale
Falco pescatore
. Gheppio
Quaglia
Gru ·

Otranto - Torre del Serpe - Fondo marino (Foto G. Macrì)

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Porciglione
Gallinella d'acqua
Folaga
Beccaccia di mare
Corriere
Pavoncella
Piovanello
Beccaccino

OTRANTO - Laghi Alimini - Poiana


Falco in cattività recuperato dal Gruppo Ecologico di Marittima
(Foto Gruppo Ecologico "Oikos Logos" - Marittima)

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Croccolone
Beccaccia
Pittima
Chiurlo
Albastrello
Piro
Gabbiano reale
Piccione selvatico
Colombaccio
Tortora
Cuculo
Barbagianni
Fagiano
Civetta
Gufo
Rondone

OTRANTO - La Fraula di Porto Badisco - Luscengola

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Calandra
Allodola
Storno
Gazza
Corvo
Cornacchia nera
Passera scopaiola
Piglia mosche
Beccafico
Capinera
Pettirosso
Usignolo
Svasso
Tuffetto
Merlo
Tordo
Fringuello
Verdone
Cardellino
SPECIE PRESENTI NElL AREA DEI LAcIII AuMINI
Rana verde
Raganclle
Rospo comune
Tritone
Testuggine palustre
Emidattilo verrucoso
Tarantola
Ramarro
Luscengola
Lucertola
Biscia
Colubro
Ce rv one
Riccio
Toporaggio
Talpa '
Topo
Donnola
Faina
Tasso

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Volpe
Istrice
Lepre
La vegetazione intorno ai Laghi è fortemente condizionata dalla diversa salinità.
Le rive di Alimini Grande sono contornate da piante alofile: salicornia, salsola,
obione.
Alimini Piccolo invece presenta lungo la riva una folta e spessa frangia di canneti e
ti fe ti.
Intorno agli specchi d'acqua e lungo il 'cordone di dune, si osservano lembi residui
di macchia mediterranea con impianti, anche recenti di conifere.
Vent'anni fa la macchia mediterranea si estendeva su 100 ettari - bosco Pozzello,
oggi, invece occupa appena la decima parte di quella superficie.
Le specie tipiche della macchia mediterranea sono illentisco, corbezzolo, platano
selvatico,ginepro, fenicio e coccolone, erica arborea, fillirea comune, allorp, leccio,
mirto, roverella e la quercia coccifera dalle caratteristiche foglie piccole, coriacee e
spinose con sottobosco di asparago, cisto, rosmarino, viburno eliane.

OTRANTO - Alimini - Macchia mediterranea

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CURSI - Cava in fondo Petruse

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Paesaggio rurale - Ti pologie diverse d i architettura contadina

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AREE ARCHEOLOGICHE
E GROTTE PREISTORICHE
MAGLIE
Dolina "Caule"
(rinterrata dopo lo scavo del deposito archeologico)
MURO LECCESE
Area Archeologica nell'area delle Mura Messapiche

OTRANTO - Porto Badisco - Grotta dei Cervi, pittogrammi

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OTRANTO
Grotta dei Cervi
Grotte del M"mmino
Grotta Funeraria
Cunicolo dei Diavoli
Grotta Sciumenta
Grotte del Comprensorio dei Laghi Alimini
Grotta Sacara
Grotta Marisa
Riparo Boscu Piccinnu
Grotta Antonio
Grotta Benedetto

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OTRANTO - Porto Badisco - Grotta dci Cervi


Rilievo del complesso carsico effettuato dal 24 al 27 febbraio 1970 da Franco Orofino
dell'Istituto Italiano di Spbleologia.

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PALMARIGGI
Grotta di Montevergine
SCORRANO
Testimonianze distrutte
Area Archeologica "Pezzate S. Elia"

OTRANTO - Valle di Badisco - Grotte del Mammina


Deposito archeologico sconvolto da scavi clandestini

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OTRANTO - Porto Badisco - Grotta funeraria

OTRANTO - Porto Badisco - Cunicolo dei diavoli


Nella cavità è stata osservata la Spelaemisis bottazzi Caroli, specie endemica di
particolare interesse scientifico.

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SCORRANO - Pezzate S. Elia


Asce in bronzo ad occhio, coltello a lama triangolare con tre fori sull'immanicatura
rinvenuti in un ripostiglio di oggetti di bronzo in seguito a scavi effettuati ne11949.
(da GUIDA DELLA MOSTRA DI PREISTORIA E PROTOSTORIA, Centro Studi
Salentini, Lecce, 1956)

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OTRANTO - Sant'Emiliano - Grotta Sciumenta

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Nell'arca compresa tra i comuni di Maglie, Melpignano e Cursi si osservano dei
solchi carsici denominati "ventarole" nel gergo dei cavamonti.
Rappresentano alcune forme di carsismo superficiale evolute nella formazione mio-
cenica della "Pietra leccese" e successivamente riempite di terra rossa frammista a re-
perti osteologici di fauna pleistocenica e alcune testimonianze di industria litica.
Fluitati dalle acque di dilavamento superficiale, detti depositi non possono essere
definiti archeologici, essendo di difficile lettura, perché praticamente inesistente la sin-
cronizzazione tra reperti fossili ed elementi di culture preistoriche, data la mancanza di
un contesto strati grafico non alterato da fenomeni erosivi.
La colorazione differente, rossa o bruna, che a volte si osserva soprattutto nelle dia-
clasi più approfondite, come quelle di San Sidero a Maglie, indica solo la diversità
degli apporti terrigeni avvenuti in periodi climatici differenti.
Tuttavia i materiali osteologici contenuti nelle "ventarole" sono di notevole impor-
tanza scientifica e consentono fedeli ricostruzioni paleogeografiche.
Spesso succede che molti di questi reperti, durante i lavori di avanzamento di cava,
vengano distIutti non conoscendo la loro importanza.

MAGLIE - Frazione Morigino - Cava fondo Preti


Nella "ventarola" il 3 novembre 1969 il cavamonti Giuseppe Lanzilotto rinveniva una
volta cranica, incisivi e molari, frammenti di mandibola di Homo sapiens-sapiens. TI
giorno 12 novembre il prof. Cosimo De Donno segnalò la scoperta al museo di Maglie.

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DOLMEN
GIURDIGNANO
Dolmen Stabile
Dolmen Sferracavalli
Dolmen Grassi
Dolmen Cauda
Dolmen Chiancuse
Dolmen Peschio
Dolmen Orfine

Monumenti megalitici distrutti


Dolmen Gravasce

MAGLIE
Dolmen Chianca
Dolmen Canali
Dolmen Caramaulì I
Dolmen Caramaulì II
Dolmen Grotta
Dolmen Pino

GIURDIGNANO - Dolmen Stabile in località Quattro Macine

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MENHIR

CURSI - Mcnhir Croce di Bagnolo

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GIURDIGNANO - Menhir nel Centro storico
I due menhir sono stati rimossi nel 1979 per far posto alla costruzione del Mercato
coperto. Quello a sinistra nella foto era collocato all'angolo tra via Canale e Vico
Nuovo, l'altro era inserito nel muro della Casa delle Monache.

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BAGNOLO DEL SALENTO

Menhir di Bagnolo

CANNOLE
Monumenti megalitici distrutti
Menhir Osanna

CURSI
Menhir Croce alle Tagliate
Mcnhir Croce di Bagnolo

Monumenti megalitici distrutti


Menhir Chetta
Menhir dell'Abbondanza
GIURDIGNANO
Menhir Madonna di Costantinopoli
Mcnhir della Fausa
Menhir San Vincenzo
Menhir San Paolo
Menhir Vicinanze I
Mcnhir Vicinanze II
Menhir di Monte Tongolo (Contrada Pustacchi)
Menhir di Palanzano
Mcnhir n.9 (Cortile in Via San Vincenzo, 1)
Menhirn.l0
Menhir n.11 (Cortile n.c. 31-Via Canale, vico Nuovo)
Mcnhir n.12
Menhir di Anfiano n.1
Menhir di Anfiano n.2
Monumenti megalitici distrutti
Menhir Pastorizz
MAGLIE
Menhir Caramauli
Mcnhir Crocemuzza
Mcnhir Sprumo
Monumenti megalitici distrutti
Menhir sulla via per Lecce
Menhir San Rocco
Menhir Santa Maria (Morigino)

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MELPIGNANO
MenhirLama
Menhir Candelora
Menhir Minonna
Menhir Scineo

MURO LECCESE
Menhir Trice
Menhir Sant' Antonio
Menhir Crocefisso

Monumenti megalitici distrutti


Menhir di Miggiano
Menhir San Pietro
Menhir dei Giallini
M enhir vicino alla Trice

OTRANTO
Monumenti megalitici distrutti
Menhir Vela

PALMARIGGI
Menhir di Montevergine (restaurato)

SCORRANO
Menhir la Cupa

BAGNOLO DEL SALENTO - Menhir con grotticella situato alla confluenza di più
strade vicinali

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TESTIMONIANZE DELLA CIVILTA' RUPESTRE
E IMMAGINI DI CASALI E CENTRI STORICI
GRO'ITE, LAURE,CRIPI'E, TRAPPEfI, TOMBE, GRANAI

OTRANTO - Porto Badisco - Insediamento rupestrc di Masseria Panareo


Grotta sepolcro con iscrizioni

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BAGNOLO DEL SALENTO
Trappeti nel Centro Storico

CANNOLE
Trappeti nel Centro Storico
CURSI
Chiesa rupestre di Santo Stefano o di San Giorgio
GIURDIGNANO
Chiesa rupestre di San Salvatore
Grotticella di San Paolo
Grotta presso il Menhir "Croce della Fausa"
Chiesa rupestre in Contrada Vicinanze
Grotta di San Vito
Grotta di San Nicola
Grottta di Sant'Orsola
Trappeto a grotte di Monteduca
Necropoli di San Salvatore
Tombe nei pressi del Menhir di San Paolo
Tombe nei pressi della Abbazia Centoporte
Necropoli di Palanzano o San Vasili

MAGLIE
"Laura" basiliana in località "Ciàncule"
Trappeto in via Anzilotto Cezzi ( Casa Bavia )
Necropoli di Rosemarine
Tombe - Fondo Scrasciti
Necropoli - Fondo Prefetto
Granaio in via Orfanotrofio
Testimonianze distrutte
Grotta in via Toma Nuzzichi
Trappeto a grotte - Piazza San Giovanni - Morigino
Tombe - Largo Micali - Morigino
Tombe - via Asmara - Morigino
Tombe - Fondo De Pietro

MELPIGNANO
Trappeto a grotte - via Roma (restaurato)
Trappeto a grotte - via Roma
Testimonianze distrutte
Chiese rupestri nel Centro Storico

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MURO LECCESE
Trappeto nei pressi del Palazzo Protonobilissimo
Testimonianze distrutte
Cenobio di San Zaccaria
Chiesa rupestre
Tombe nei pressi della Chiesa di Santa Marina
OTRANTO
Catacombe di San Giovanni
Insediamento rupeslre nel Canale Trami
Insediamento rupestre della Valle dell'Idro
Insediamento rupestre della Valle delle Memorie
Ipogco di Torre Pinta
Grotte del Canale "Lu Strittu"- Alimini

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PLANIMETRIA
Scala 1:75

CURSI - Chiesa rupestre di Santo Stefano o di San Giorgio

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GIURDIGNANO - Grotticella sotto il menhir di San Paolo.
In epoca medievale intorno al monumento megalitico è stata scavata una grotticella
con affresco di San Paolo e con una tela di ragno, tombe e scalinata.
Si può leggere nel complesso una sovrapposizione di culture: pagana e cristiana.

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OTRANTO - Valle delle Memorie - Ipogeo di Torre Pinta

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Grotta sepolcro di Masseria Panareo - Porto Badisco
Grotta di Sanl'Emiliano - Porto Badisco
Necropoli della Valle dell'Idro
Necropoli di Masseria Panareo - Porto Badisco
Fonte di Carlomagno
Insediamenlo di Porto Santo Stefano

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OTRANTO - Insediamento rupestre di Canale Trafili - Giacitoi

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GIURDIGNANO - Abbazia Ccntoporte

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OTRANTO - Abbazia di San Nicola di Casole (sec. XIII)

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Testimonianze distrutte
Insediamento rupestre della Valle Catona
Trappeto della Valle delle Memorie
Cripta della Valle dell'Idro
Insediamento rupestre di Porto Craulo
PALMARIGGI
Cripta di Monte Vergine
Cripta della Spemozzata
SCORRANO
Cripta di San Salvatore (notizia del Manfredi del 1833)
Testimonianze distrutte
Trappeti extramoenia
Trappeti intramoenia
Necropoli in località Santa Maria
Tombe in località Francu
Granai in località Santa Maria
Granai in località Specchiulla
Granai in località Foggiaru
Granai in Piazza Municipio
Granai in Piazza Frisari

OTRANTO - Chiesa di San Pietro (sec. X) - Affresco bizantino

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OTRANTO - Catacombe paleocristiane di San Giovanni, danneggiate


da1l'urbanizzazione
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(da Francesco D'Andria "Puglia" - Ncwton Compton editori, 1985

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GIURDIGNANO - Trappeto a grotte di Montedura

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MAGLIE - "Laura" basiliana - Planimetria


(da Pasquale Maggiulli "Una laura basiliana nelle campagne di Maglie", Rinascenza
Salentina, anno IX, Lecce 1941)

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MAGLIE - "Laura" basiliana in località "Ciàncule" danneggiata a colpi di ruspa nel
1975
(foto Oranza PortaI uri)
(da Nunzio Pacella "A colpi di ruspa", Tempo d'Oggi, Anno II n. 23, Maglie, 1975)

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MAGLIE - Roscmarine - fondo Adamuccio - Nccropoli altomedievale (sec. VI d.C.)

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MAGLIE - Roscmarinc - fondo Adamuccio - Necropoli altomedievale (sec. VI d.C.)

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Vasetto in argilla rossastra

Brocca monoansata in argilla rossastra

Corredi con fibbie di cinture in bronzo e coltelli in ferro

MAGLIE - Necropoli altomedievale di Rosemarine e Prefetto


(foto di Oronzo Portaluri e Francesco Liguori)
(da Giuseppe Donadeo-Nunzio Pacella "Le tombe alromedievali delle località
Sant'Isidoro, Rosemarine, Micali, Morigino, S. Maria, Prefetto, nel terriotrio di
Maglie", Studi di Storia e Cultura salentina, ed. Società di Storia Patria per la Puglia,
Maglie, 1976

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MAGLIE - Granaio in via Orfanotrofio. venuto alla luce nel 1':}'t,7 durante i lavori di
scavo per la costruzione di una cabina ENEL. Attualmente nel granaio si accede da
una botola sistemata dall'Amministrazione Comunale.

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CANNOLE - Masseria fortificata di Torceto (sec. XV-XVI)

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PALMARIGGI - Casale di San Nicola

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MURO LECCESE- Chiesa di Santa Maria di Miggiano
In origine la chiesa era aggregata al casale di Misciano. Oggi, lo spazio antistante è
stato sistemato a parco pubblico

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OTRANTO - Porta a mare

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SCORRANO - Porta terra e guglia con statua di Santa Domenica (1775)

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MELPIGNANO - Chiesa del Convento degli Agostiniani

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PALMARIGGI - Castello

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PARCO MARINO A TORRE DEL SERPE

di Gabriele Macrì
RITROVAMENTO DI PHYLLIDIA PULITZERI NELLE ACQUE DI OTRANTO

Nel 1962 la studiosa francese Alice Pruvot-Fol descrisse per la prima volta un mol-
lusco nudibranco, dedicandone il nome allo scopritore dr. Pulitzer Finali, che lo aveva
reperito nelle acque di Portofino.
Da allora, Phyllidia pulitzeri fu ritrovata solo rarissimamente, ed il numero degli
esemplari conosciuti non ha superato la dozzina; ugualmente sconosciuta restava la
biologia della specie, le sue caratteristiche ecologiche e riproduttive non essendo mai
state osservate in natura.
Nell'agosto 1984, nel corso di ricerche da me condotte nell'ambito del progetto car-
tografico salentino, ebbi la fortuna di imbattermi in quella che ben a ragione può consi-
derarsi la più grossa popolazione di Phy/lidia pulitzeri finora conosciuta al mondo. Nel
corso della stessa stagione ebbi modo di censire ben 37 esemplari del mollusco, tal uni
dei quali anche in accoppiamento.

OTRANTO - Phyllidia pulitzeri (Foto G. Macrl)

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Cartina delle segnalazioni di Phyllidia pulitzeri fin'ora note per l'areale italiano

Capo d'Otranto (LE) (Macrl, 1984)


Isola delle Femmine (PA) (Chemello, 1984)
Gallipoli (LE) (Perrone, 1983)
Isola di Marettimo (TP) (Giannuzzi Savelli, 1983)
Isolotto d'Isca (NA) (Picchetti, 1979)
Porto Cesareo (LE) (Barletta, 1974)
Portofino (GE) (Barletta, 1974)

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Nel corso dell'anno successivo ebbi modo di tenere sotto controllo la popolazione,
che risultò nel complesso costituita da 49 esemplari - nella medesima area - e mi per-
mise di documentare per la prima volta le modalità di accoppiamento, riproduzione e
di reazione agli stimoli, anche fotograficamente.
Il ritrovamento di una specie così rara ed in quantità così rilevante non poteva esse-
re il prodotto della casualità. Continuai così l'analisi dell'ambiente che, pur non essen-
do ancora ultimata, mi ha permesso di attribuire all'ambiente stesso un valore del tutto
peculiare, nell'ambito dell'intero Mediterraneo.

CARATTERISTICHE BIOLOGICHE DEL FONDALE DI TORRE DEL SERPE

La descrizione che segue si riferisce all'area interessata dallo studio sulle Phyllidia;
si tenga però da conto che tutta la fascia costiera che va da qui fino a Punta Palascia è
caratterizzata da popolamenti analoghi a quelli descritti e forse ancor più di pregio.
In corrispondenza all'esigua insenuatura comunemente nQta come La Cava, e in di-
rezione perpendicolare alla linea di costa, il fondo degrada dolcemente con facies
ciottolosa sino alla profondità di circa 23 metri, dove i ciottoli cedono il posto al fan-
go. Subito a sud e a nord di questa discesa ciottolosa, invece, il substrato è costituito
da un supporto duro, ed il popolamento è riferibile al cosiddetto coralligeno. Sia verso
sud che verso nord il fondo discende bruscamente lungo due faglie verticali, anch'esse
coperte di coralligeno.
Il coralligeno è un'associazione biologica caratterizzata dal concrezionamento - un
concrezionamento che avviene per l'intervento di organismi quali poriferi, celenterati,
anellidi e tipicamente da alghe calcaree quali le Corallinacee.
Il coralligeno, nell'area in questione, ha inizio a partire da una profondità media di
12 metri, e presenta una facies particolare dovuta all'abbondanza del porifero Axinella
cannabina, che qui raggiunge densità e dimensioni fuori del comune per quanto riguar-
da il Mediterraneo, con arborescenze di lunghezza spesso superiore al metro. Tale spu-
gna inoltre esplica qui un ruolo tutto particolare in quanto offre sostegno ad un insie-
me di organismi che vanno dai molluschi agli echinodermi; inoltre su tali spugne ho
avuto modo di documentare ripetutamente l'ovodeposizione di un gran numero di spe-
cie, anche rilevanti economicamente, quali calamari, razze, ecc.
Lo stesso coralligeno, per la natura della sua origine biogena, offre tutto un insieme
di gallerie, tane e ripari più o meno provvisori utilizzati dalle forme giovanili di specie
commestibili quali aragoste, magnose, cernie (anche ciò è stato da me documentato
fotograficamente). Se a ciò si aggiunge l'imponente massa organica di produzione pri-
maria o comunque di ordine inferiore offerta dalle caratteristiche stesse del corallige-
no. tutta l'area assume quasi le sembianze di una gigantesca vasca di stabulazione e di
ripopolamento nei confronti delle superfici sommerse circostanti. La stessa sedimenta-
zione - elevatissima - organica ed inorganica svolge evidentemente un ruolo di rielabo-

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Eill AltHE FO'TOfllE S.L t --1 SASS:E FINI SUPERflCII.I.1 S. L
PORTO DI OTRANTO [f;§l fACIES l ClOROFICEE t±j SABBIE FINI l SPISULA
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CARTA BIOCENOTICA
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SABBIE Fila l CHAMELEA
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razione e ridistribuzione della produzione primaria e secondaria nei rami laterali della
rete trofica locale. I dati relativi alle superfici fangose sono tuttora da me in corso di
elaborazione, ma non è difficile prevedere 1'emersione di parametri biologici di estre-
mo interesse anche per tale ambiente.
Ciò che però colpisce <Q più nell'osservazione del tratto interessato è la localizza-
zione superficiale e litorale di esso stesso. Simili associazioni son, per fortuna, tutt'al-
tro che rare nel Mediterraneo, ma sempre a profondità elevata e localizzazione lontana
dalla costa, il che riduce la possibilità di studio dei parametri biotici e abiotici che vi
incidono. Giova a questo punto ricordare come, accanto al coralligeno "di falesia" già
descritto, si rinviene qui un altro tipo di co ralligeno, quello "di piattaforma", il quale
prende avvio non già da substrati duri (rocciosi), ma da fondi incoerenti (nella fattispe-
cie dal fango) che lentamente vengono concrezionati dall'azione biologica dei bioco-
struttori, originando veri banchi solidi. Questa associazione è reperibile normalmente
al di sotto dell'isobata dei 50 metri e solo in casi rarissimi, come in Puglia, a profondità
più modeste.
In conclusione, pur non avendo che accennato alle peculiarità di questo ambiente,
mi sembra tuttavia di aver almeno evidenziato l'interesse che occorre rivolgere ad esso
stesso; in un'epoca nella quale le conseguenze dell'impatto antropico ambientale si fan-
no vieppiù drammatiche, mi sia lecito esprimere le preoccupazioni di chi si dedica a ri-
cerche ecologiche. I fondali di Torre del Serpe sono soggetti ad un delicatissimo equi-
librio, probabilmente lo stesso che ha permesso il mantenimento di forme cosìpartico-
lari; ma un'attenta opera di preservazione si rende ora necessaria.

PROPOSTA DI TUTELA BIOLOGICA

Il territorio idruntino è attualmente sottoposto ad una serie di vincoli e regolamen-


tazioni relativi a strutture e paesaggio: vincolo paesaggistico, vincolo storico artistico,
vincolo idrogeologico forestale e vincolo militare.
Tale situazione denota 1'attenzione rivolta dal1'Amministrazione di Otranto nei con-
fronti dell'inestimabile patrimonio culturale e naturale che ha ereditato; se a ciò si som-
mano gli sforzi che Essa compie per la protezione biologica dell'area circostante i laghi
Alimini, unico esempio in Puglia di macchia mediterranea in stazione spontanea, si ca-
pirà quanto mi senta confortato nel richiamare la sua attenzione su questo particolare
ambiente, il cui essere sommerso·per nulla incide sulla sua preziosità.
Da queste premesse scaturisce la mia proposta di sottoporre a tutela biologica la
zona in questione, comprendente il tratto di costa che va dall'insenatura della Cava si-
no a Punta Palascia, dalla riva sino all'isobata degli 80 metri. L'estensione di questo
tratto, tutt'altro che eccessiva, può considerarsi il minimo indispensabile affinchè 1'area
possa effettivamente corrispondere ai ruoli peculiari di un parco marino. A questo pro-
posito, ritengo utile elencare sia i ruoli stessi che i principali vantaggi offerti da un'area

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soggetta a tutela biologica.

INCONTAMINAZIONE DEL PATRIMONIO NATURALE

L'espansione tecnologica della comunità umana, con tutti i vantaggi derivantine, ha


tuttavia la grave responsabilità dell'incontaminazione del patrimonio naturale; della
fondamentale importanza di quest'ultimo ci si sta rendendo conto solo molto recente-
mente, e non sempre a livelli tali da. limitare l'impatto antropico immediato in vista di
degradazioni a più o meno lungo termine. Tuttavia, proprio il nostro territorio offre un
insieme di caratteri biologici di valore unico a livello mondiale, ed occorre garantirci il
mantenimento integrale per lo meno degli aspetti più salienti di esso. In tale ottica, il
parco marino diventa un'oasi incontaminata, un santuario naturale, un museo vivente
che possa garantire il mantenimento in vita delle biocenosi e delle specie implicatevi.

ZONA DI RIPOPOLAMENTO

Nel momento stesso in cui un'area viene protetta, quest'ultima diviene pure una w-
na di ripopolamento: le specie animali, anche passibili di pesca e commercializzazio-
ne, hanno a disposizione un'ambiente privo di agenti perturbativi (o per lo meno a per-
turbazione ridotta), in cui riprodursi ed accrescersi, soggetti solo alla naturale selezio-
ne. Ricordo a questo proposito quanto già riferito in precedenza riguardo 1'ovodeposi-
zione e l'accrescimento di aragoste, cernie e calamari in quest'area. I fondali di Torre
del Serpe, una volta protetti nelle modalità che riferirò pìù avanti, si trasformerebbero
in un "serbatoio biologico" in grado di reintegrare rapidamente i prelievi da pesca
operati nelle zone viciniori; ora che 1'overfishing sta mostrando anche nelle nostre zo-
ne di pesca tutti i suoi n.svolti negativi, il discorso mi sembra affrontabile impostando-
ne i termini almeno parzialmente in questo senso.

RUOLO TURISTICO DEL PARCO MARINO

Il discorso del parco marino, o comunque naturale, coinvolge -mi sembra in manie-
ra imponente- anche gli operatori turistici del territorio competente: poco importa che
l'area sia sommersa, ché lo sport subacqueo è oggi in via di decisa espansione, assie-
me con una coscienza nuova del sommozzatore degli anni '80, e sempre più il fucile
cede il posto alla fotocamera subacquea. In tutt'Italia c'è una ricerca da parte dei sub di
fondi incontaminati e coreograficamente validi: si pensi al fiorire delle associazioni,
dei clubs e degli enti che della subacquea fanno 1'attività principale, e con buoni profit-
ti turistici ed economici.

58
RUOLO SCIENTIFICO DEL PARCO MARINO

Ho lasciato per ultimo il discorso scientifico, non perché sia il meno importante,
ma semplicemente perché (incomprensibilmente) è il meno condiviso sia dagli opera-
tori che dal grande pubblico. In realtà, tutte le aspettative tecnologiche ed economiche
che ci si attende dall'idrosfera sono soggette ad una completa conoscenza dei fenomeni
e delle relazioni biologiche coinvolte in essa, conoscenza che, nonostante i nostri sfor-
zi, è ancora di là da venire. Purtroppo, molte ricerche vengono quotidianamente fru-
strate dal degrado ambientale che sostituisce faune e flore nel corso stesso dei lavori,
rendendo vani i tentativi di interpretazione dei dati. Questo è un discorso -tengo a pre-
cisarlo- non solo valido a livello globale, ma anche in un'ottica locale: un mio lavoro
di qualche anno fa, per esempio, ha perso gran parte del suo valore proprio per le tra-
sformazioni ambientali indotte da operazioni antropiche. Una zona di protezione biolo-
gica assumerebbe un'importanza incredibile per lo studio del benthos salentino, argo-
mento poco noto ed in grado di fornire un bagaglio scientifico irrinunciabile. Otranto
. acquisterebbe un posto di prim'ordine in campo non solo nazionale, offrendo una strut-
tura biologica incontaminata ed interessantissima; a più lungo termine, forse, si potreb-
be studiare la possibilità di istituire un vero laboratorio di biologia marina collegato al-
l'area protetta, in grado di portare il suo contributo scientifico anche allivello di altri
Enti di consolidata fama. E noto a chiunque mi conosca quanto io tenga affinché lo
studio del patrimonio naturale venga effettuato in loco da personale e ricercatori salen-
tini, anche se nell'indispensabile e proficua collaborazione con istituzioni scientifiche
di tutto il territorio nazionale.

RUOLO DIDATTICO DEL PARCO MARINO

Collegato al precedente, un ruolo didattico mi pare ben attribuibile all'area in paro-


la; si pensi alla possibilità di effettuare visite guidate sou'acqua a gruppi di studenti e
ricercatori anche di altre discipline: non si tratta solo di una forma di sussidio nell'in-
segnamento delle discipline biologiche, ma della ricerca di un'elevazione culturale del-
le nuove generazioni, affinché possano comprendere appieno il senso del mondo natu-
rale: solo la comprensione potrà garantirne il rispetto.
É chiaro che l'ottenimento di tutti o di parte dei vantaggi riportati deve necessaria-
mente comportare qualche sacrificio: praticamente, l'eliminazione di tutti i fattori in
grado di danneggiare fisicamente gli organismi del fondo. In prima approssimazione, i
provvedim.enti dovrebbero riguardare i seguenti punti:
l) divieto di ancoraggio e di pesca con reti da posta e a strascico entro l'area
protetta e una fascia di rispetto larga 1000 metri verso in argo
2) divieto di pesca con lenze da fondo (bolentino) entro il tratto considerato. Sareb-
he altresì possibile la pesca con canna da terra in superficie

59
3) divieto di pesca subacquea, anche in apnea, entro il tratto considerato
4) divieto assoluto di prelievo di substrato flora e fauna. Unica eccezione, onde ri-
spondere alle necessità dello studio, sarebbe costituita dal campionamento per ragioni
scientifiche; sarebbe a tal proposito opportuna la costituzione di un'apposita commis-
sione con il compito di vagliare le richieste in proposito e di concedere eventualmente
la relativa autorizzazione
5) divieto di discarica in mare, o nel territorio emerso circostante, di rifiuti liquidi o
solidi di qualunque genere
6) cura particolare nella concessione di autorizzazioni a procedere a lavori di qual-
sivoglia genere nelle vicinanze, anche non immediate, nell'area protetta, affinché non
si vengano a creare i presupposti per modifiche irreversibili ambientali in grado di in-
terferire con i parametri incidenti sull'area stessa.

NOTE BIBLIOGRAFICHE

Gabriele Macrì - Molluschi del porto di Otranto - Carta biocenotica


Thalassia Salentina, Taranto N.11-1981

Gabriele MaclÌ - Su una Popolazione di Phyllidia pulitzeri Pruvot-Fol 1962 delle ac-
que di Terra d'Otranto
Bollettino Malacologico, Milano, 21, (1-4): 33.36, Gennaio-Aprile 1985

Gabriele MaclÌ - Note e osservazioni su Phyllidia pulitzeri Pruvot-Fol 1962 "La Con-
chiglia" - Roma, Anno XVIII-N. 208-209 Luglio-Agosto 1986

Gabriele Macrì - Fillidiain Terra d'Otranto - Blu, Milano, 1986

Gabriele Macrì - Le sorprese del mare ancora da scoprire "Le Fillidie di Otranto" -
Riv. "lu Lampiune", 1986

Nunzio Pacella - Un Museo sott'acqua, Rivista dell'Associazione "L'Uomo e il Mare"


Gallipoli, Anno III - 3° Trimestre 1987

Nunzio Pacella - Parco marino a Otranto per tutelare i gasteropodi


"Il Tempo" - Roma, Anno XLIII, N. 314 del 18 novembre 1986, pago 12

Nunzio Pacella - É partita la richiesta per la istituzione di un parco naturale a Torre


del Serpe. "Nuovo Spazio" - Maglie, Anno V, n. 4 del 22 novembre 1986, pago 6

Liaci Scalera - Proposta di tutela biologica di un tratto di costa della penisola salentina
Atti III Simposio nazionale di Conservazione della natura - Bari, 1973

60
PARCO NATURALISTICO ARCHEOLOGICO
A PORTO BADISCO

di Nunzio Pacella
La proposta del Parco naturalisti co-archeologico a Porto Badisco viene formulata
alla Giunta regionale pugliese da una commissione di esperti, dopo vent'anni dalla sco-
perta della "Grotta dci Cervi". È opportuno perciò tracciare per grandi linee almeno le
vicende più significative, dalla scoperta fino ai nostri giorni, per capire che è stato
sprecato inutilmente tempo prezioso, solo per fronteggiare situazioni d'emergenza.
La ricerca scientifica, la tutela e la valorizzazione delle risorse culturali della "Grot-
ta dei Cervi" era, ed è, l'obiettivo da perseguire.

LA SCOPERTA DELLA GROTTA DEI CERVI

Il lO febbraio 1970, nelle immediate vicinanze del villaggio di Porto Badisco nel
Salento, 6 km circa a sud di Otranto, cinque membri del Gruppo Speleologico "Pa-
squale de Lorentiis" di Maglie: Severino Albertini, Enzo Evangelisti,/sidoro Mattioli,
Remo Mazzotta e Daniele Rizzo, misero in evidenza, rimuovendo parte del deposito
detritico che lo ostruiva, /'ingresso di un cunicolo che si addentrava nella formazione
calcarea locale.

OTRANTO - Porto Badiscq - Ingresso della GrOlla dei Cervi. ( Ingresso ovest ).
( FOlo Bruno Di Giovanni, 22 febbraio 1970).

62
Nei giorni successivi, continuando l'esplorazione, essi riuscirono a penetrare, at-
traverso difficili ed angusti passaggi, in un complesso sistema di cavità carsiche delle
quali, sino a quel momento, si ignorava completamente l'esistenza e che si sviluppa-
vano e ramificavano in corridoi, gallerie e sale. Dovunque, sparsi al suolo, innumere -
voli resti di ceramica e sulle pareti, figure dipinte. Il giorno 8 gli speleologi, accom-
pagnati questa volta da Nunzio Pacella e da Giuseppe Salamina, che scattò le prime
fotografie aLL'interno di quelle cavità, portarono a termine la ricognizione generale
della grotta constatandovi la presenza di numerosissime altre pitture in color nero-
brunastro e, in una ristretta zona, in rosso. Veniva cosi compiuta la scoperta di uno
dei più importanti e grandiosi monumenti d'arte pittorica parietale postpaleolitica
d'Europa.
( Paolo Graziosi "Le pitture preistoriche della grotItJ di Badisco", Giunti-MartelUJ, Firenze 1980)

La scoperta suscitò tanto interesse negli ambienti scientifici di tutto il mondo, ma


soprattutto tante aspettative nella collettività salentina.
Sarebbe potuto diventare, Badisco, si diceva allora, un laboratorio permanente per
le ricerche sulla preistoria dell'area culturale mediterranea.
Negli anni successivi alla scoperta il prof. Paolo Graziosi e la dotto Mara Guerri
dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria di Firenze effettuarono studi sistematici
dei complessi pittorici e del deposito archeologico; Franco Orofino dell'Istituto Italia-
no di Speleologia redasse il rilievo delle grotte, relativamente ai cunicoli e gallerie
esplorate; la Soprintendenza alle Antichità per la Puglia ricercò invece altre aperture (
ingresso Est) per accedere più agevolmente nel complesso carsico, provvedendo, tra
l'altro, alla chiusura degli ingressi ed alla recinzione dell'area sottoposta a vincolo ar-
cheologico.

TENTATIVI DI INTERVENTO SUL TERRITORIO

Le ricerche lunghe e minuziose intraprese dagli scienziati, scoraggiarono le Ammi-


nistrazioni locali, a diversi livelli, dall'intraprendere una qualsiasi iniziativa finalizzata
alla fruibilità di un patrimonio di cosi vasto interesse.
L'arca di Badisco necessita di un intervento-progettuale articolato ben lontano quin-
di dalla semplice fruibilità turistica della grotta; d'altra parte tutti gli scienziati, che in
qualche modo si sono interessati della "Grotta dei Cervi", sono stati concordi nel soste-
nere che una tale eventualità avrebbe portato al degrado del patrimonio pittorico parie-
tale e dell'ambiente ipogeo. Ciò, unitamente alle indagini scientifiche ancora non con-
cluse, ma che anzi continuano, pur episodicamente, con risultati positivi, come la sco-
perta recente di graffiti ed incisioni paleolitiche prevalentemente su ciottoli e l'indivi-

63
OTRANTO - Porto Badisco - Cantiere della ISTE-SUD (Foto Oronzo Portaluri)

64
duazione di altre grotte rilevate con il geo radar fuori dall'area a vincolo archeologico,
hanno fatto maturare !'idea di un certo disinteresse per la "Grotta dei Cervi", nonchè il
convincimento di un ennesimo appuntamento mancato per lo sviluppo dell'area di Por-
to Badisco.
Non sono mancati nel corso di questi anni ed in particolare dal 1975 ad oggi, tenta-
tivi di sfruttamento a fini turistici dell'area di Porto Badisco.
I più clamorosi: il programma turistico-alberghiero della ISTE-SUD nell'area com-
presa tra le grotte e la costa; l'allargamento, sistemazione e bitumazione della sede
stradale della vicinale "Panareo" da parte dei proprietari confmanti.
A questi tentativi di aggressione del territorio e del suo patrimonio artistico e cultu-
rale, forse più appariscenti perché hanno interessato la Magistratura e pertanto ampia-
mente pubblicizzati dalla Stampa, e non solo da quella locale, vanno aggiunti tutti
quegli interventi sul territorio come l'elettrificazione rurale, la perforazione di pozzi
per uso irriguo, la bonifica dei fondi rustici che hanno talora deturpato, talora modifi-
cato la bellezza selvaggia dell'area di Porto Badisco.
Quello che invece è meno noto è l'impegno silenzioso di quanti si sono sempre ado-
perati e hanno vigilato per la tutela dell'area di Porto Badisco, in tempi di scarsa o qua-
si nulla sensibilità ambientale. .
Va dato atto di questo impegno e sensibilità, che in definitiva ha consentito di con-
servare integra l'area di Badisco, alle Amministrazioni comunali di Otranto ed in parti-
colare ai Sindaci, Martire Schito prima, Salvatore Miggiano poi, ai Pretori di Otranto,
Alberto Maritati ed Ennio Cillo, e di Maglie, Giorgio Michelini che per primo, va ri-
cordato, iniziò l'istruttoria contro la ISTE-SUD, al Gruppo Speleologico Salentino "P.
De Lorentiis" e all'Associazione Speleologica Magliese per l'azione vigile, tesa a se-
gnalare qualsiasi danneggiamento al partimonio ambientale e culturale.
Un ruolo altresì importante nella tutela di Badisco va attribuito alla Stampa della
Provincia di Lecce che ha dedicato ampio spazio in cronaca sparando titoli, anche a
tutta pagina, per informare, sensibilizzare l'opinione pubblica e stimolare gli Enti pre-
posti ad adottare con tempestività le misure di salvaguardia più idonee.

LO SFREGIO DELLA "GROITA DEI CERVI"

Nonostante l'impegno e la vigilanza delle Istituzioni e dei Gruppi speleòlogici, il


solito vandalo è riuscito a lasciare il segno del suo passaggio.
Lo sfregio, avvenuto nel 1987, fu operato nella grotta sacrale a danno dei depositi
concrezionali, delle pitture parietali e del deposito archeologico da ignoti. Questi, tra
l'altro, h;mno immortalato sulle pareti il proprio nome e l'anno dell'incursione destando
stupore e preoccupazione negli ambienti scientifici più qualificati e nello stesso tempo

65
OTRANTO - Porto Badisco - Sfregio sulle pareti della "Grotta dei Cervi"
(Foto Studio duegi di Giuseppe Giannetta - Otranto)

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OTRANTO - Porto Badisco - Rilievo grafico a cura dell'Associazione Speleologica Magliese

66
impegnando gli Amministratori pubblici ad intervenire.

INTERVENTI A TUTELA DELL'AREA DI PORTO BADISCO

L'Amministrazione Comunale di Otranto riunita in Consiglio il giorno 18 gennaio


1988 promosse un incontro operativo di studio con il Presidente della Giunta Regiona-
le, l'Assessore al1'Ecologia e l'Assessore alla Cultura, il Presidente dell'Amministrazio-
ne Provinciale, i Soprintendenti ai Beni Archeologici ed Ambientali della Puglia, l'U-
niversità di Lecce e i rappresentanti dei gruppi speleologici territoriali.
Inoltre il Consiglio comunale acquisl agli atti del Comune il documento presentato
dal1'Associazione Spelcologica Magliese per una verifica a vari livelli di competenza
dci falti.

Il Seno Giorgio De Giuseppe, vice presidente del Senato, si rese promotore di una
interrogazione al Ministro per i Beni Culturali e Ambientali.

INTERROGAZIONE CON RISPOSTA SCRITTA


AL MINISTRO PER I BENI CULTURAU ED AMBIENTAU

Il sottoscritto, premesso:
1) che nel 1970 alcuni speleologi appartenenti al Gruppo Speleologico Salentino
di Maglie scoprirono a Porto Badisco ( Le ) la grotta chefu denominata dei Cervi;
2) che tale ritrovamento interessò gli ambienti scientifici e culturali italiani e stra-
nieri per l'eccezionale importanza della testimonianza della civiltà neolitica;
3) che al prof Paolo Graziosi dell'Università degli Studi di Firenze furono subito
affidati compiti di indagine e di studio prima di consentire al pubblico di visitare la
grotta;
4) che in 18 anni non poche minacce, alcune sventate altre non del tutto, sono sta-
te perpetrate ai danni dell'importante patrimonio la cui protezione è doverosa per ra-
gioni culturali ma anche per le potenzialità turistiche;
5) che nei giorni scorsi vandali, rimasti ancora sconosciuti, hanno effratto le grate
provocando danni alle preziose pitture e probabilmente asportando reperti;
6) che dopo 18 anni indagini e studi dovrebbero pur essere approdati a conclusio-
ne con indicazioni precise anche per quanto concerne l'utilizzazione della grotta;
CHIEDE
di conoscere con sollecitudine sia le efficaci ed adeguate misure di protezione che
la Soprintendenza Archeologica della Puglia ritiene di mettere in atto per evitare ul-
teriori episodi di inqualificabile vandalismo sia i programmi di tutela e di valorizza-

67
zione dell'importante patrimonio neolitico della "Grotta dei Cervi" dopo così lungo
tempo dalla scoperta.

Il Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali Senatrice Bono Parrino in data 28


giugno 1988, prot. n. 1026, rispose all'interrogazione parlamentare n. 4-00922 presen-
tata dal Seno Giorgio De Giuseppe di Maglie.

In merito all'interrogazione parlamentare indicata in oggetto la Soprintendenza


Archeologica della Puglia ha riferito che ha in corso di ultimazione lavori di nuova
sistemazione degli accessi alla "Grotta dei Cervi" a Porto Badisco, mediante costru -
zione di strutture tipiche del paesaggio salentino, realizzate in cemento armato e rive-
stite in pietrame grezzo afacciavista.
Per ciò che attiene i programmi di tutela e valorizzazione del complesso ipogeo in
argomento, la predetta Soprintendenza ha stipulato in data 18 marzo 1985, con
l'arch. Bozza, apposita "convenzione per la progettazione e direzione lavori di esplo-
razione e sistemazione delle grotte preistoriche di Porto Badisco ( Otranto ).
Tale progettazione, particolarmente complessa per i diversi e gravi problemi deri-
vanti dalle peculiari caratteristiche archeologiche e ambientali delle grotte stesse, è
in corso di avanzata redazione.
Di recente, infine, è stata costituita presso la Regione Puglia, con la collaborazio-
ne della competente Soprintendenza, un'apposita "Commissione operativa per la sal-
vaguardia delle grotte di Porto Badisco", con il compito di elaborare un piano gene-
rale di sistemazione e valorizzazione delle grotte di cui trattasi e del relativo contesto
territoriale.

Il Presidente della Giunta Regionale, dotto Salvatore Fitto, convocò a Bari il giorno
5 febbraio 1988, l'Assessore regionale alla Cultura Girolamo Pugliese, il Soprinten-
dente ai Beni Archeologici della Puglia, Pietro Giovanni Guzzo e gli Ispettori Ciongoli
e Vinci, i funzionari dell'Assessorato all'Ecologia, Urbanistica e Cultura, Egidio Pani,
Cirrottola e Malatesta, Nunzio Pacella e Oronzo Portaluri rispettivamente presidente e
segretario dell'Associazione Spcleologica Magliese che aveva chiesto l'incontro, Vitto-
rio Sticchi in rappresentanza del Gruppo Speleologico Salentino" P. De Lorentiis" che
nel 1970 scoprlla "Grotta dei Cervi".
Nel comunicato diramato al termine dell'incontro dall'Ufficio Stampa della Presi-
denza della Giunta Regionale si legge che "il Presidente Fitto, dopo aver sottolineato
la necessità di un intervento diversificato che riguardi la tutela dell'ambiente ipogeo a
difesa dall'inquinamento, la tutela e la salvaguardia dell'emergenza culturale a carattere
archeologico ed artistico altamente presente nelle grotte di un eccezionale valore
scientifico e la tutela generale dell'area, tanto per valori paesistici presenti quanto per
impedire il degrado del sottostante patrimonio ipogeo, ha evidenziato la possibilità a

68
risolvere il problema facendo ricorso tanto a fondi ordinari della Regione, quanto ai
canali dell'intervento straordinario".
Nel corso dell'incontro fu deciso di nominare una Commissione tecnica per appron-
tare un documento ricognitorio degli interventi più urgenti, nonchè di avanzare delle
proposte da sottoporre alla Giunta Regionale.
Tra le altre iniziative intraprese dagli Enti pubblici va ricordato l'impegno assunto
dall'Amministrazione Provinciale. Il Presidente, On.le Giacinto Urso, incontrò presso
il comune di Otranto, rappresentanti dell'Amministrazione, della Soprintendenza Ar-
cheologica, dei Gruppi speleologici per definire insieme ai funzionari dell'Ufficio Te-
cnico della Provincia lo spostamento della strada delle Terme salentine che passa sulla
"Grolta dei Cervi".
Il 20 marLO 1988 fu organizzato a Badisco presso il Ristorante "La Triglia" un Con-
vegno sullema "Quale sviluppo per Porto Badisco?".
L'iniziativa promossa dalla Pro Loco, dal Gruppo WWF di Maglie e dall'Associa-
zione Spelcologica Magliese ha avuto lo scopo di fare il punto sulle iniziative intrapre-
se dai vari Enti ed Associazione e di concordare una strategia comune finalizzata alla
tutela e valorizzazionc dell'area di Porto Badisco.
Durante il dibattito si ravvisò la necessità di costituire un Consorzio tra i Comuni di
Otranto, Santa Cesarea Terme, Minervino di Lecce, Uggiano La Chiesa e Giurdignano
per la elaborazione di uno studio di fattibilità finalizzato alla tutela e valorizzazione
della "Grotta dei Cervi" e delle risorse culturali e turistiche presenti nel comprensorio.
L'Associazione SpeIeologica Magliese presentò una proposta di "Istituzione della
Riserva Naturale di PorlO Badisco per la Tutela e la Conservazione della Grotta dei
Cervi".

Otranto - Porto Badisco: Sala del Convegno (Foto WWF Maglie)

69
Tutte le proposte ed iniziative dibattute nel Convegno, unitamente a quelle a vario
titolo intraprese, furono attentamente valutate dalla Commissione regionale presso la
Presidenza della Giunta che a conclusione dei lavori ha redatto un documento finale.

LINEE DI INTERVENTO PER UNA TUTELA CONSERVATIVA


DELL'AREA DI PORTO BADISCO PROPOSTE DALLA COMMISSIONE
INSEDIATA DA SALVATORE FITTO, ALL'EPOCA PRESIDENTE
DELLA GIUNTA REGIONALE PUGLIESE.

La Giunta Regionale al fine di affrontare in maniera coordinata la tutela e valoriz-


zazione delle grotte di Porto Badisco e dell'area interessata alle grotte stesse, con deli-
bera n. 638 del 9/2/88 e successiva integrazione, ha nominato apposita commissione
composta da:
dotto Egidio Pani
Coordinatore Settore Ecologia Regione Puglia
dott.ssa Mara Guerri
Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria di Firenze
pro! Pietro Giovanni Guzzo
Soprintendente ai Beni Archeologici per la Puglia
pro! Francesco Mongelli
Rappresentante della Commissione regionale tecnico-sCientifica (L.R. 32/86)
ing. Angela Cirrottola
Coordinatore Settore Musei e Beni Culturali della Regione Puglia
arch. Angelo Malatesta
Responsabile Ufficio Pianificazione Territoriale della Regione Puglia
sig. Nunzio Pacella
Presidente Associazione Speleologica Magliese
sig. Vittorio Sticchi
Gruppo Speleologico Salentino "P. De Lorentiis"

La Giunta richiedeva alla Commissione un primo programma di interventi urgenti


nell'ambito della definizione di linee generali per la tutela e valorizzazione di un sif-
fatto patrimonio.
La Commissione da ultima, nella seduta del 22/3/88, ha preso atto delle relazioni
presentate dai gruppi di lavoro formatisi in seno alla Commissione suddetta.
La Commissione ha quindi preso atto:

70
a) Vincoli e regime proprietario
L'area di Porto Badisco è assoggettata al regime della L. S. n. 1089/1939 (in par-
te. per un vincolo di carattere archeologico) nonché al regime della L. S. n. 1497/39 e
successive modifiche ed integrazioni (in toto, per un vincolo di tipo paesaggistico). Il
regime proprietario del sito e dei beni in parola è in genere privato.
L'ipogeo di Porto Badisco appartiene allo Stato.

b) Stato di conservazione del sito e dell'hinterland connesso


La piana di Porto Badisco e l'hinterland relativo -concernente essenzialmente la
contigua zona di S. Emiliano- risultano attualmente in uno stato di conservazione ac-
cettabile ancorché le emergenze ed i beni di interesse culturale esistenti necessitino di
interventi di recupero funzionale (in riferimento ad idonee destinazioni d'uso da dare
nel contesto di una valida azione di tutela efruibilità dell'intera zona). Inoltre la pia-
na predetta è in linea generale libera da edilizia e tale situazione si ritiene che debba
essere di massima, conservata per il futuro, il tutto fatta salva la necessità di assicu-
rare per l'esistente nucleo abitato di Porto Badisco interventi di riqualificazione ur-
bana ed ambientale.

c) Strumentazione urbanistica vigente


Il comune di Otranto risulta dotato di un P.d.F. approvato con decreto del Provve-
ditore alle opere pubbliche n. 9516 del 3113/71 e nel contesto di detto strumento ur-
banistico, il sito di Porto Badisco risulta in linea generale tipizzato come "parco
agricolo-paesistico-forestale".
Successive varianti hanno tentato in parte di modificare tale destinazione d'uso,
ma la scoperta delle grotte e la posizione del vincolo archeologico hanno però, in
pratica, messo nel nulla tali tentativi.
Il comune di Otranto ha infase di adozione e controdeduzione il P. R. G. dell'inte-
ro territorio, da approvarsi poi ai sensi della L.R. n. 56/80.
Conseguentemente prima della definizione di detto PRG si ritengono quanto mai
opportune tutte le iniziative che potranno essere prese per assicurare la tutela dell'a-
rea di Porto Badisco.

d) Interventi in atto.
L'ipogeo di Porto Badisco è attualmente interessato dalla realizzazione di tre ma-
nufatti per la protezione delle zone di accesso alle grotte, giusti finanziamenti del Mi-
nistero per i Beni Culturali ed Ambientali.

71
1[0

Depositi antropici
Le cavità naturali di Porto Badisco contengono depositi antropici di eccezionale
interesse che richiedono lavori di scavo e di studio condotti con rigoroso metodo
scientifico, al fine di ricostruire con la maggior quantità possibile di dati, la storia
dei vari gruppi umani che vi hanno soggiornato in età preistorica, individuandone le
relative testimonianze culturali e dando ad esse una precisa collocazione cronolo-
gica.
L'evidente interesse di tali depositi risiede essenzialmente nelle modalità di tra-
sformazione operate dall'uomo, nell'ambiente naturale col quale esso viene a contat-
to, operazione conosciuta col termine di qualificazione culturale che investe sia lo
spazio che l'ambiente fisico naturale quale risultante cioé dal noto processo interatti-
vo homo-habitat che dai tempi preistorici è presente nella evoluzione culturale.
La complessità di tale situazione artificiale è evidente nei depositi antropici, per
cui la ricerca preistorica richiede una puntuale programmazione, coordinata dall'ar~
cheologo articolata per settori ed obiettivi, ferma restando l'esigenza primaria di tu-
telare appropriatamente il patrimonio, incentivandone la conoscenza e lafruibilità.
Le esperienze d'interesse negative tra presenza umana e stato di conservazione di
decorazioni in situ, o altre tracce significanti, che hanno come supporto la parete di
una roccia, in un ambiente ipogeo semiconfinato o confinato, sono sufficientemente
numerose e chiare, perché non si debba attendere, o addirittura provocare, il verifi-
carsi deifenomeni di degrado, per impostare una strategia di risposta adeguata.

Rilevamento geologico e geofisico: programma d'interventi

Le conoscenze attuali delle condizioni fisiche di Porto Badisco sono appena suffi-
cientia delineare un programma di studi approfonditi, epigei ed ipogei, sia del terri-
torio su cui insistono le omonime grotte, sia dei dintorni che possono avere riflessi si-
gnificativi su di esse. Tali studi, per quanto attiene alle metodiche proprie della geo-
logia e della geofisica, hanno la finalità di raccogliere tutte le informazioni utili sia
alla ricostruzione degli eventi (geologici- geofisici-climatici-ecc.) che hanno contri-
buito alla genesi e alla evoluzione del sistema, sia alla valutazione dei rischi su cui
esso é esposto.
Tutto cio' premesso si rileva che sono necessari i seguenti interventi:

1) Previsione ed istituzione di uh parco archeologico


Previsione ed istituzione di un parco archeologico e naturalistico interessante i siti

72
di Porto Badisco e S. Emiliano; il tutto con riferimento ad un hinterland delimitato.
Conseguentemente le previsioni della strumentazione urbanistica in itinere, sia gene-
rale che riferita ad opere pubbliche (PRG - varianti per la viabilità - ecc.), si dovreb-
be adeguare alle indicazioni in precedenza riportate. Analogamente, si ritiene che le
indicazioni predette potranno essere tenute presenti in sede di pianificazione territo-
riale.

2) Accertamenti statico-strutturali ed indagini geognostiche


Accertamenti sul microclima (piazzamento di centraline di controllo, periodo an-
nuale di osservazione, eventuale immissione controllata di persone).
Accertamenti dello stato di conservazione dei complessi decorativi (esami chimici,
fisici, biologici, petrografici degli eventuali strati o prodotti di aeterazione).
Esami tecnico-scientifici ed archeologici delle tecniche esecutive delle decorazioni
(eventuali prelievi per accertamenti di pigmenti ecc.).
Documentazione.
Prove di pulitura e consolidamento delle decorazioni.
Studio di fattibilità circa la visitabilità del complesso,alla condizione dell'esclusio-
ne o dello stretto controllo degli scambi interno-esterno; progettazione delle strutture
e delle strumentazioni relative (percorso parziale).
Studio di fattibilità, sia come soluzione alternativa, sia come soluzione aggiuntiva
ad una limitata visitabilità, delle attrezzature esterne alla grotta destinate a fornire,
oltre alle informazioni necessarie alla comprensione del complesso, anche le immagi-
ni delle decorazioni in situo
Collocazione di strumenti di controllo della sicurezza e delle condizioni della si-
tuazione, in vista dell'adozione di misure conseguenti.
Ricerca specificatamente archeologica articolata in quattro momenti fondamenta-
li: raccolta dati, analisi, elaborazione dati, restauro di materiali archeologici (pitture
- incisioni - ceramiche - materiali ossei).

La Giunta Regionale potrà adottare i seguenti provvedimenti:

a) attivare le procedure per la Istituzione del Parco Naturalistico Archeologico, ai


sensi della L.R. 50/75 (Istituzione Parchi attrezzati) e L.S. 1089/39 e 1497/39

b) finanziare /,ln piano speciale di ricerca e studio sull'area di Porto Badisco se-
condo le anzidette indicazioni e ai sensi della L.R. 32/86 e L . S. 1089/39 e 1497/39.

Il documento ripensa in tennini nuovi il problema della ricerca, tutela e valorizza-


zione di Porto Badisco.
Uno spiraglio di luce? Forse. Vedremo

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RASSEGNA STAMPA

Piero Lisi - Vandali in azione nelle grotte di Porto Badisco


"La Gazzetta del Mezzogiorno", 9 gennaio 1988, pago lO
Anonimo - Nuovi atti di vandalismo nelle grotte di Badisco
"Quotidiano", 9 gennaio 1988
Piero Lisi - Badisco, perché le grotte non sono protette meglio?
"La Gazzetta del Mezzogiorno", 9 gennaio 1988, III
Piero Lisi - Badisco, nelle grotte uno sfregio che scotta
"La Gazzetta del Mezzogiorno", lO gennaio 1988, II
Francesco Di Bella - Scatta l'allarme per Porto Badisco
"Quotidiano" , lO elI gennaio 1988
(F.D.B.) - Speleologi da tutt'Itali'a in soccorso di P. Badisco
"Quotidiano", 12 gennaio 1988
Anonimo - A P. Badisco nuovi sistemi di chiusura
"Quotidiano", 14 gennaio, 1988, pago23
Piero Lisi - "Salvare Badisco" ad Otranto c'è mobilitazione
"La Gazzetta del Mezzogiorno", 14 gennaio 1988, II
Anonimo - Vandali a Badisco la vicenda finisce in Parlamento
"La Gazzetta del Mezzogiorno", 19 gennaio 1988, II
Anonimo - Porto Badisco: la Provincia devia la sua strada
"Quotidiano", 20 gennaio 1988, pag.23
Anonimo - Sarà deviata la strada sulle grotte
"La Gazzetta del Mezzogiorno", 20 gennaio 1988, II
Piero Lisi - Badisco, un altro guaio andranno perduti i dipinti?
''La Gazzetta del Mezzogiorno", 21 gennaio 1988, II
Anonimo - C'è un piano per salvare le grotte di Porto Badisco
"Quotidiano", 21 gennaio 1988
Ubaldo Morelli - Salviamo la Grotta dei Cervi
"Il gazzettino di Galatina", Anno III, N. l, 30 gennaio 1988
Vittorio Marras - Difendere la grotta di Porto Badisco
"Quotidiano", Lettere al Giornale, 5 febbraio 1988, pago 15
Anonimo - Una commissione per Porto Badisco
"Quotidiano", 6 febbraio 1988, pago 23
Anonimo - Summit alla Regione per Porto Badisco
"La Gazzetta del Mezzogiorno", 6 febbraio 1988, pago lO
Anonimo - Badisco, cambia tracciato la strada litoranea
"La Gazzetta del Mezzogiorno", 13 febbraio 1988, II
Camillo De Donno - C'è chi c'ha

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"I Salentini", Anno I, N. 8, gennaio 1988
Anonimo - Convegno su Porto Badisco
"Quotidiano", 19 marzo 1988
Anonimo - Quale sviluppo per Porto Badisco?
"La Gazzetta del Mezzogiorno", 19 marzo 1988, II
Anonimo - Troppi pericoli minacciano le grotte
"La Gazzetta del Mezzogiorno", 22 marzo 1988, II
Anonimo - Una "riserva integrale" contro i vandali a Badisco
"Quotidiano", 23 marzo 1988
Rob. B. - Forse fantasia gli sfregi nelle grotte
"La Gazzetta del Mezzogiorno", 21 aprile 1988, III
Roberto Buia - Niente sfregi a Badisco? Molti sono gli scettici
"La Gazzetta del Mezzogiorno", 22 aprile 1988, III
Nunzio Pacella - Una riserva naturale integrale a Porto Badisco
"Nuovo Spazio", Maglie 31 marzo 1988, Anno VII, n. 1, pago 20-21-22-23-24-25
Antonio Giangreco - Porto Badisco: una riserva scomoda
"Obiettivo 'Ambiente", AnnqJ;- n. 2, Maggio 1988
Nunzio Pacella - Il giallo dello sfregio delle pitture
"Nuovo spazio", Maglie 14 maggio 1988, Anno VII, N. 2, pago 21
Dino Licei - -Il Convegno di Badisco
"lu Lampiune", Anno IV, n.l, aprile 1988, pago 123
Pino Salamina - Considerazioni su Porto Badisco
"lu Lampiune", Anno IV, n. 1, aprile 1988, pago 124
Anonimo - Porto Badisco 20 marzo 1988.
Incontro dibattito su "Quale sviluppo per Porto Badisco?"
"I Salentini", Anno II, n. lO, maggio 1988, pag.4
Piero Giobbe - Se Badisco venisse valorizzato ... .
"Espresso Sud", Anno XI, n. 6/8, giugno/agosto 1988
Nunzio Pacella - Salvare Badisco dall'indifferenza
"Foryou" ,Lecce, n. 15, giugno 1988
Anonimo - Presto un progetto di esplorazione delle grotte
"La Gazzelta del Mezzogiorno", 24 luglio 1988, II

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IMMAGINI IN MOSTRA

CARTA TEMATICA DEL TERRITORIO

OTRANTO - Porto Badisco - Paesaggio carsico


CURSI - Cava "Petruse" - Solchi carsici
OTRANTO - Laghi Alimini - Macchia mediterranea
OTRANTO - Frassanito - Corbezzolo
OTRANTO - Alimini Piccolo o Fontanelle - Canneto
OTRANTO - Laghi Alimini - Libellula
OTRANTO - Laghi Alimini - Poiana
OTRANTO - Torre del Serpe - Fondo marino
OTRANTO - Torre del Serpe - Phillidia pulitzeri
:ANNOLE - Paesaggio rurale
BAGNOLO - Caseddhu
SCORRANO - Ulivi secolari

CARTA TEMATICA DELLE AREE ARCHEOLOGICHE

OTRANTO - Grotta dei Cervi - Sala dello Stregone


OTRANTO - Grotta dei Cervi - Lo sfregio
OTRANTO - Sant'Emiliano - Grotta Sciumenta
OTRANTO - Porto Badisco - Grotta funeraria
OTRANTO - Canale "Lu strittu" - Grotta Marisa
GIURDIGNANO - Dolmen "Stabile"
GIURDIGNANO - Menhir San Paolo
GIURDIGNANO - Menhir nel centro storico
MAGLIE - Menhir "Franite"

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CARTA TEMATICA DELLA CIVILTÀ RUPESTRE

OTRANTO - Insediamento rupestre di Canale Trafili


OTRANTO - Canalè Trafili - Giacitoi
OTRANTO - Canale Trafili - Iincisione cruciforme
OTRANTO - Canale Trafili - Incisione su pilastro con segni solari
OTRANTO - Canale Trafili - Incisioni cruciformi e mani
OTRANTO - Canale Trafili - Giacitoi e incisione spiraliforme
OTRANTO - Canale Trafili - Incisione raffigurante un'imbarcazione
OTRANTO - Masseria Panareo - Grotta sepolcro
OTRANTO - Masseria Panareo - Iscrizione
OTRANTO - Valle delle Memorie - Torre Pinta
OTRANTO - Abbazia di San Nicola di Casole
GIURDIGNANO - Abbazia Centoporte
OTRANTO - Chiesa di San Pietro
MAGLIE - "Laura" basiliana
GIURDIGNANO - Trappeto a grotte di Monteduca
MAGLIE - Granai in Via Orfanotrofio
MAGLIE - Necropoli altomedievale di Rosemarine
PALMARIGGI - Casale di San Nicola
CANNOLE - Masseria fortificata di Torceto
MURO LECCESE - Chiesa di Santa Marina
MURO LECCESE - Chiesa di Santa Maria di Miggiano
OTRANTO - Porta Terra
OTRANTO - Porta a mare
PALMARIGGI - Castello
MAGLIE - Chiesa Madonna delle Grazie - Particolare del portale barocco

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PROGETTO
RAPPORTO TRA TERRITORIO E BENI AMBIENTALI E CULTURALI

Coordinamento, ricerca per elaborazione testi, documenti, foto d'archivio


assemblaggio materiali in mostra e opuscolo a cura del CRSEC di Maglie.

Organico CRSEC LE/43 - Maglie

Responsabile: Ileana Vincenti

Operatori: A. Maria Chilla, Pasquale Chiri, M. Grazia De Jaco,


Primaldo De Luca, Lucia De Mitri, Fernando Lecci,
A. Laura Marti, Antonio Montagna, Filomena Portaluri,
Grazia Portai uri , Andrea Rizzello, Riccardo Santoro,
M. Grazia Scoletta, Selene Torna

Collaborazione scientifica: Associazione Speleologica Magliese


Adriano Abate, Mimino Boccadamo, Giovanni Giangreco, Oronzo Portaluri,
Nunzio Pacella, Vincenzo Selleri

Progetto Mostra Fotografica: P. Pubblicità Progetto - Maglie


Si ringrazia per il materiale d'archivio messo a disposizione:
Dott. Gabriele Macrì
Prof. Oronzo PortaI uri
WWF Sezione di Maglie
Gruppo Ecologico "Oikos Logos" - Marittima
Studio fotografico duegi di Giuseppe Giannetta - Otranto

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Finito di stampare nel mese di Novembre 1989 presso lo stabilimento
tipografico della ERRECI Edizioni di Maglie - teI. 0836/24365
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