” Erich Fromm (1900-1980) è stato: psicologo, sociologo, filosofo, psicoanalista, accademico
Saggio sociologico “Avere o essere?” del 1976:
analisi degli aspetti comportamentali dell’uomo moderno: - desiderio di possesso di oggetti o di potere - Avidità - Egoismo - Condivisione - Amore - Generosità - Volontà di svolgere attività creative e costruttive Parla di essere ed avere, di aut-aut, osserva che questa non è un'alternativa che si impone al comune buon senso e si interroga sul motivo per cui in una cultura dove vivere bene corrisponde a possedere più oggetti
Non esiste un’alternativa?
"...può esserci un'alternativa tra avere ed essere? Si direbbe, al contrario, che
l'essenza vera dell'essere sia l'avere; che se uno non ha nulla, non è nulla"
Fromm osserva acutamente su questo fenomeno, in cui i grandi "Maestri di Vita«
(Budda, Gesù, Mastro Eckart, Marx) hanno costituito il nucleo del loro pensiero e delle loro predicazioni Comprende che il termine avere è un termine equivoco, in quanto non c’è nessuno che non ha niente, chiunque possiede qualcosa, perché vivere senza niente è impossibile
Avere deve essere visto come un problema?
A livello semantico, il termine si evoluto col significato attuale a causa della proprietà privata
Oltre agli studi sul concetto di essere, che è molto complicato
Fromm si focalizza sul termine «consumatore»
"I consumatori moderni possono etichettare se stessi con questa formula:
io sono= ciò che ho e ciò che consumo”
La tesi di Fromm è un augurio, una speranza di vedere un giorno un nuovo modo di
porsi dell'uomo sia nei confronti della società sia nei confronti della natura, dove l'essere nel suo significato profondo possa essere al centro dei valori condivisi e convissuti.