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L’alienazione concetto centrale


nell’umanesimo marxiano e frommiano

Enzo Lio

Presentation at a German-Italian Seminar about Die Marx-Rezeption Erich Fromms, February 17-19,
1989, Bologna.

Copyright 1989 and 2011 by Dr. Enzo Lio, Vicolo Quantinolo 5, I-40121 Bologna, Italy, E-Mail: en-
zo.lio[at-symbol]tele2.it.

Se l’affermazione di Terenzio, citata da Fromm, trante, dedicò l’intera sua vita all’indagine delle
„Niente dell’essere umano reputo a me estrane- motivazioni che determinano la condotta uma-
o”, sintetizza e focalizza egregiamente l’essenza na. Come egli stesso di dice in un suo celebre
dell’umanesimo, la seguente frase di Goethe si scritto del ‘62 Marx e Freud, l’approccio meto-
rivela densa di implicazioni filosofico- dologico che lo guidò nella sua ricerca può esse-
psicologiche: „L’uomo porta con se non soltanto re sintetizzato in una prassi che riuniva armoni-
la sua individualità, ma quella di tutta l’umanità, camente osservazione empirica e corretta specu-
con tutte le sue potenzialità, sebbene egli sia in lazione: „...ho sempre cercato di lasciar guidare
grado di realizzare queste potenzialità solo in il mio pensiero dall’osservazione dei fatti e mi
modo limitato a causa delle limitazioni esterne sono sempre sforzato di rivedere le mie teorie
della sua esistenza individuale”. allorchè l’osservazione sembrava autorizzarlo.
Tali affermazioni contengono alcuni corol- Per quanto riguarda le mie teorie psicologiche,
lari: che tutti gli uomini, di qualsiasi razza, con- ho potuto servirmi di un eccellente punto di os-
dividono la stessa natura, le stesse sostanziali ca- servazione. Per più di 35 anni ho esercitato la
ratteristiche psico-fisiche, al di là dei condizio- professione di psicoanalista. Ho esaminato mi-
namenti contingenti delle varie culture di appar- nutamente il comportamento, le libere associa-
tenenza; ciò implica la necessità di una crescita zioni e i sogni delle persone che ho analizzato.
della libertà e dignità umane; questo è possibile Non c’è una sola conclusione teorica sulla psiche
in quanto l’essere umano è perfettibile e di con- dell’uomo, in questo come negli altri miei scritti,
seguenza dotato di capacità di autosviluppo, se che non si basi su un’osservazione critica del
correttamente guidate. comportamento umano fatta nel corso di questo
Queste idee sull’uomo hanno origini lonta- lavoro di psicoanalisi”.
ne nel tempo e sono riscontrabili storicamente La psicoanalisi, nata con Freud in pieno
in culture e sistemi filosofico-religiosi di regioni contesto positivistico, si può dire che applica
diverse del mondo: buddismo, tradizione ebrai- l’idea umanistica di universalità del genere uma-
co-cristiana, filosofia classica greco-romana, rina- no, dal momento che indaga l’inconscio secon-
scimento, illuminismo e positivismo. Un elenco do l’assunto che è possibile perchè nell’altrui in-
completo dei pensatori che vi hanno aderito sa- conscio c’è ciò che alberga anche nel mio. E
rebbe troppo lungo ed esulerebbe dai fini di Fromm esprime molto chiaramente questo con-
questo scritto, basta citarne alcuni fra i più emi- cetto quando nel suo saggio L’umanesimo come
nenti rappresentanti: Budda, Spinoza, Locke, concezione globale dell’uomo afferma: „Se non
Goethe, Hegel, Marx, Freud e lo stesso Fromm. fossimo tutti un pò pazzi, un pò cattivi, un pò
Quest’ultimo, mosso da altissimi sentimenti u- buoni, se tutti non recassimo dentro di noi tutte
manitari e dotato di una mente lucida e pene- le possibilità, buone e cattive, dell’uomo, come

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potremmo capire l’inconscio, il contenuto non sociale. Ma la minaccia della forza per reprimere
convenzionale, non ufficiale della mente di un ciò che è” pericoloso” è necessaria solo in un si-
altro”. Dunque l’oggetto di indagine della psico- stema autoritario dove il mantenimento dello
analisi è l’uomo nella sua interezza, con i suoi status quo è il fine supremo. Altri modelli di
molteplici e reali bisogni, così come l’evoluzione strutture sociali e individuali possono essere co-
biologica, prima, e culturale, dopo, lo hanno struiti e sperimentati. In ultima analisi, il quesito
determinato. Ma conoscere l’uomo è un’impresa è quanta rinuncia di felicità debba imporre alla
non facile, i moventi del suo agire spesso sono il maggioranza la minoranza dominante di una
risultato di complessi processi di trasformazione data società; la risposta risiede nello sviluppo di
delle vere cause, la sua evoluzione intellettuale e forze produttive della società stessa, e quindi nel
sentimentale è il prodotto di un continuo pro- grado di inevitabile frustrazione dell’individuo.
cesso interattivo tra individuo e società, tra i L’intero sistema „super-io, io, es” è una struttura
suoi bisogni e la realtà storico-socia-le. gerarchica escludente la possibilità che
La psicoanalisi, quindi, se vuole realmente l’associazione di liberi, ad esempio essere umani
capire la dimensione umana, non può non tene- non sfruttati, possa vivere in armonia e senza la
re conto di quanto suddetto. E Fromm se ne necessità di controllare forze negative”.
rende subito conto. Sin dall’inizio della sua ricer- Il brano appena riportato, fuori contesto, si
ca è consapevole che la psicoanalisi freudiana potrebbe scambiare per un discorso pronunziato
debba far propria una tale esigenza, e, anche se da un rivoluzionario marxista. E marxista
in parte la soddisfa, tuttavia la considera teori- Fromm lo è, a mio avviso, nel significato origi-
camente lacunosa e perciò bisognosa di modifi- nario del termine, più di tanti sedicenti marxisti.
che, precisazioni, e ovviamente, di ulteriori svi- Egli constata l’involuzione del marxismo e si
luppi. Tante sono infatti le critiche che egli propone di ricondurlo alla sua originaria voca-
muove a Freud, anche se è possibile riassumerle zione di umanesimo universale. Accusa i marxisti
in due punti fondamentali: 1) l’adesione al ma- di essere idealmente degenerati e auspica la ne-
terialismo borghese tedesco da parte di Freud, cessità della riscoperta di un marxismo autenti-
con tutte le implicazioni teoriche che ciò com- co, dopo il travestimento in dottrinarismo, qua-
portava, come p.es. il fatto che non veniva con- le fu voluto, p.es., da Stalin, che egli definisce,
cepita alcuna forma psichica di cui non fosse nel suo libro Anatomia della distruttività umana,
possibile risalire al correlativo sostrato organico; „un caso clinico di sadismo non sessuale”.
2) la mentalità borghese e patriarcale di Freud, il Fromm pensava infatti che il pensiero psicoana-
non essere riuscito ad elevarsi al di sopra del si- litico potesse ricevere un enorme contributo da
stema di valori della sua classe, cosa che ha no- quello marxiano, e a mio parere giustamente, in
tevolmente influenzato il suo pensiero e le sue quanto la psicoanalisi come scienza che si occu-
teorie. In modo specifico Fromm gli contesta pa dell’uomo, non può non tenere conto della
che scopo della terapia sia il rafforzamento grande forza rivoluzionaria che sprigiona il pen-
dell’io e super-io per un migliore controllo delle siero di colui che per primo nella storia sollecitò
pulsioni. i filosofi a impegnarsi per cambiare il mondo in-
„Il concetto psicologico”, osserva Fromm vece di limitarsi a interpretarlo.
nel suo scritto Grandezza e limiti del pensiero di Per cui la sua ricerca si rivolse ben presto al-
Freud, „corrisponde alla realtà sociale. Esatta- la comprensione critica delle teorie che avevano
mente come la magggioramza è socialmente rivoluzionato il modo di pensare in campi diver-
controllata da una minoranza dominante, così si si delle discipline umane: sociologia, politica fi-
suppone che la psiche debba essere controllata losofia. Egli reputa Marx” uno dei grandi archi-
dalla autorità dell’io e super-io. Il pericolo tetti dell’età moderna insieme a Freud e Ein-
dell’irruzione dell’inconscio comporta il pericolo stein”, collocandolo fra i grandi umanisti che
di una rivoluzione sociale. La repressione è un hanno contribuito notevolmente al benessere e
metodo autoritario per proteggere la situazione allo sviluppo della dell’umanità. Il suo pensiero
interna ed esterna, nè v’è dubbio che sia l’unico rimane per Fromm l’espressione più profonda
modo per affrontare i problemi di mutamento dell’umanesimo, al di là delle distorsioni e adat-

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tamenti che ne sono stati fatti per razionalizzare Questi pochi esempi ci rivelano qual era già
esperimenti falliti di società socialiste. In linea sin da allora l’orientamento filosofico-politico di
con la concezione umanistica, il marxismo è una Marx: egli si sentiva fortemente sollecitato verso
filosofia per l’uomo, in quanto teorizza lo svi- la ricerca di una soluzione dei problemi
luppo delle sue potenzialità, partendo non dalle dell’uomo, e ciò costituì il pungolo dello svilup-
idee che l’uomo si fa di se stesso, ma dalle con- po scientifico del suo pensiero, che si rivolse co-
dizioni reali della sua esistenza, dalle sue prero- stantemente alla comprensione della complessa
gative psico-fisico-sociali di essere che vive in un realtà umana per poterne migliorare le condi-
contesto storico-socio-culturale determinato. zioni del suo sviluppo. Lo stesso distacco da He-
Questa idea dell’uomo doveva essere pre- gel si in serisce in questa strategia di pensiero. In-
sente nella mente del giovane Marx sin dal 1841, fatti, nel manoscritto Critica della filosofia hege-
allorchè all’età di 23 anni, nella sua tesi di laurea liana del diritto diritto pubblico, riprendendo la
Differenza tra la filosofia della natura di Demo- critica di Feuerbach a Hegel, asserisce che la filo-
crito e quella di Epicuro, riteneva che sofia hegeliana pur abbondando di dati empirici,
l’atomismo di Democrito si limitava alla sola pu- tuttavia vengono assunti acriticamente, come se
ra descrizione del movimento degli atomi, senza l’essere fosse un predicato del pensiero. Perciò
offrirne „ un’interpretazione dialettica”, come ritiene che essa sia da respingersi per due ordini
Epicuro invece si sforzava di fare. Già allora egli di motivi: teorico e pratico. Teoricamente inver-
interpretava dialetticamente il clinamen (la libe- te il naturale rapporto realtà-pensiero, facendo
ra declinazione degli atomi), e ri levava: „anche della realtà un prodotto del pensiero. Pratica-
se come fenomeno è da respingersi, filosofica- mente avvalla l’esistente come realtà razionale
mente esprime la manifestazione nella natura (tutto ciò che è reale è razionale e vicever-
della libertà dell’autocoscienza, tratto fonda- sa)facendo da supporto alle ideologie conserva-
mentale dell’illuminismo antico di Epicuro”. trici. Quindi c’era in Marx la preoccupazione
L’anno successivo (nel ‘42) sulla Gazzetta rena- che la filosofia hegeliana diventasse uno stru-
na, sulla quale precedentemente vi aveva pub- mento di razionalizzazione della situazione u-
blicato, in difesa della libertà di stampa, un arti- mana, attraverso la formulazione di categorie
colo che aveva suscitato la reazione del foglio ideali che potessero sanzionare lo status quo,
conservatore Gazzetta di Colonia, che aveva in- paralizzando così la possibilità di un mutamento
vocato la censura perchè sui giornali non si di- nella storia umana. E per Marx tutti gli istituti
battesse di filosofia, religione e politica, Marx ri- giuridici sono il frutto della lotta di classe.
sponde „...per divenire mondo la filosofia deve All’idealismo il marxismo opporrà sempre non
dibattere problemi che le sono specifici anche in un naturalismo astorico e perciò astratto, ma la
articoli di giornali, aderendo alla realtà storica: considerazione materialistica di rapporti stori-
la filosofia, soprattutto quella tedesca, ha un camente determinati degli uomini con la natura
profondo attaccamento alla solitudine, e tra di loro.
all’isolamento, alla fredda autocontemplazio- Il grande contributo che egli da al pensiero
ne...Ma le filosofie non crescono dalla terra co- umano è quello appunto di considerara
me i funghi: esse sono i frutti del loro tempo e l’esistenza dell’uomo non astrattamente, ma
del loro popolo...Il medesimo spirito che con le come viene condizionata dalla realtà storico-
mani dell’industria crea le ferrovie, crea nel cer- sociale, che fa sì che l’uomo si estranei da se stes-
vello degli uomini i sistemi filosofici. La filosofia so, dalla sua peculiare natura, dai suoi reali biso-
non abita fuori del mondo”. gni, deviando dal naturale cammino che lo por-
In alcuni saggi, sempre di quel periodo, di- terebbe a sviluppare le sue potenziali capacità,
fende con appassionato vigore gli interessi del se solo ne avesse la possibilità. Fromm concepi-
popolo, specie degli indigenti, come quando cri- va così l’interesse che riscontrava nelle teorie
tica aspramente l’ingiusta legge che aboliva la marxiane, e dichiarava esplicitamente in Marx e
consuetudine per i poveri di raccogliere legna Freud „...chi non capisce che era questa la pre-
secca nei boschi dei signori (Dibattiti sulla legge occupazione di Marx, non capirà mai nè la sua
contro i furti di legna). teoria nè la falsificazione che ne viene fatta da

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molti che pure proclamano di applicarla; ...la ciò che si deve spiegare”. Cioè l’economia classi-
contestazione di Marx contro un ordine in cui ca reputava immodificabile il rapporto tra
l’uomo è paralizzato dal suo asservimento l’operaio e il prodotto, mistificando così il vero
all’economia e il suo ideale di una piena scoper- carattere dell’alienazione, che scaturisce da una
ta dell’uomo non alienato e totale fanno parte situazione di costrizione storicamente e social-
della stessa tradizione umanistica” Infatti lo stes- mente contingente.
so interesse per l’economia politica (Marx stesso La critica che Marx muove a Hegel sul con-
prima di occuparsene asserisce di aver letto tutto cetto di alienazione, la riprende da Feuerbach,
quello che al suo tempo era stato scritto in ma- che contestava a Hegel il fatto che aveva assun-
teria), culminato nella stesura del Capitale, era to Dio come attore della storia in uno stato di
finalizzato all’affrancamento dell’uomo dagli in- autoalienazione dell’uomo. Secondo Feuerbach
teressi materiali. Questa è anche la preoccupa- Dio non è altro che una proiezione delle qualità
zione principale che traspare in tutti gli scritti di dell’uomo su un’entità esterna, che gli consente,
Fromm. In Psicoanalisi della società contempo- con l’adorazione, di sperimentare le sue peculia-
ranea scrive: „Dal momento che il capitalismo ri qualità. Per Hegel quindi la struttura relazio-
moderno „impiega” il lavoro, la forma sociale e nale dell’esistemza esprime uno stato di aliena-
politica dello sfruttamento è cambiata; quel che zione. Per Marx la struttura relazionale non può
non è cambiato è il fatto che il proprietario del essere uno stato, perchè il suo modo di essere
capitale utilizza altri uomini per il proprio profit- non è la realtà ma la possibilità, e ciò implica, di
to. Il concetto basilare dell’uso non ha nulla a conseguenza, la possibilità di poter eliminare
che fare con modi crudeli o non crudeli di trat- l’alienazione ma anche di un suo ritorno.
tamento umano, ma col fatto fondamentale che Questa formulazione non fa altro che e-
un uomo serve un altro uomo per fini che non sprimere il dilemma della situazione umana, co-
sono propri, ma solo quelli del datore di lavoro. stretta, se vuole uscire dallo stato di alienazione
Il concetto dell’uso dell’uomo da parte all’alternativa e all’azione. „L’alienazione”, dice
dell’uomo non ha nulla a che fare nemmeno Fromm in Marx e Freud, „come malattia dell’io
con la questione se un uomo usi un altro o se può essere considerata il nucleo della psicopato-
stesso. Il fatto rimane il medesimo: che un uo- logia dell’uomo moderno, ...l’individuo alienato
mo, un essere umano vivente, cessa di essere un ha trasferito le sue funzioni emotive e intelletti-
fine in sè e diventa il mezzo per gli interessi eco- ve su un oggetto esterno, egli non è se stesso,
nomici di un altro uomo, o di sè stesso, o di un non possiede alcuna coscienza dell’io, ciò com-
gigante impersonale: il meccanismo economi- porta, fra le altre conseguenze, l’impedire
co”. l’integrazione della personalità totale...Nel senso
Questo concetto dell’alienazione umana fa più ampio, ogni nevrosi può essere considerata
da perno nello sviluppo teorico dei due pensa- una conseguenza dell’alienazione; ciò si verifica
tori. Per Marx l’alienazione è una non consape- in quanto è fatto caratteristico della nevrosi che
volezza di se stessi, dei propri sentimenti, della una passione (denaro, potere, donne ecc.) di-
realtà del proprio essere, per cui l’uomo alienato venga dominante e si separi dalla personalità to-
non si percepisce attraverso la propria realtà, ma tale giungendo così a condizionare l’individuo.
nelle cose da lui create che oggettivizzano le sue La passione è il suo idolo. Egli è dominato da un
qualità umane. Hegel pensava che la relazione, desiderio parziale, trasferisce tutto quello che ha
di per se, implicasse l’alienazione. Marx si op- lasciato su tale desiderio e diviene più debole
pone a questa posizione, ritenendo l’alienazione nella misura in cui esso si rafforza. Si è estranea-
un determinato assetto della relazione, per cui è to da se stesso proprio perchè egli è divenuto
possibile eliminarla trasformando la relazione. schiavo di una parte di sè”. Lo stesso fenomeno
Quindi per il marxismo la situazione umana è del transfert viene inquadrato in questa ottica,
storicamente determinata, e costituisce in ogni infatti Fromm afferma che quanto più un indivi-
caso uno stato superabile nel tempo. Nei Mano- duo è alienato tanto più ha bisogno di trasferire
scritti economicofilosofici egli critica l’economia le qualità dei genitori sull’analista, per rivivere
politica classica „di presupporre come un fatto una sensazione di sicurezza e protezione che

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non sperimenta più. Marx afferma nel „Capitale”, „Il modo di pro-
Da quanto detto, si può desumere che sia duzione della vita materiale domina in generale
Marx che Fromm non ritengono che lo sviluppo della vita sociale, politica e intellet-
l’alienazione non possa venire mai tolta, ma tuale”, il verbo dominare non è da intendere nel
piuttosto che essa è come una spada di Damocle senso di un determinismo diretto e necessario,
sempre incombente sulla testa dell’umanità.E si non si fa riduzionismo economico, come alcuni
può aggiungere che è compatibile con la natura detrattori del marxismo sostengono, è necessa-
dell’uomo un impegno teso a rimuoverla. En- rio passare attraverso tutta una serie di filtri co-
trambi insistono sul carattere primario del fe- stituiti da ciò che si correla tra l’esistenza degli
nomeno dell’alienazione, ne va dell’intera realtà individui e le relazioni col gruppo. Meccanismo,
umana, della società e, oggi possiamo aggiunge- questo, che Marx non spiega, ma che altri, p.es.
re, della stessa sopravvivenza delle specie e Althusser (A.I.S.) e lo stesso Fromm, ci fanno
dell’intero pianeta. vedere chiaramente: socializzazione dei bambi-
Il futuro dell’uomo è nella possibilità, non ni, le passioni umane e ogni altro contenuto sto-
nella necessità, e la possibilità di scelta non è cer- rico-culturale che costituisce oggetto di studio
to infinita ma neanche nulla. L’uomo perciò, dal della psicoanalisi e di altre discipline affini.
punto di vista dei due pensatori, è un essere cui Perciò il condizionamento della struttura
la storia e la società possono togliere o ridare la economica viene mediato da situazioni, istitu-
possibilità di evolversi, e questo perchè esso è zioni e circostanze che implicano modifiche della
concepito come dotato della capacità di svilup- direzione e dell’entità del condizionamento di
pare il proprio essere. Quando Marx individua fondo. La preoccupazione che accomuna i due
come polo dialettico della lotta di classe il prole- pensatori è quella di una crescente limitazione
tariato, non intende certo furmulare un modello delle possibilità di emancipazione per l’uomo,
interpretativo fatalistico della storia, nel senso per via dei pesanti condizionamenti tipici di un
che la classe degli oppressi comunque e dovun- dato assetto sociale, per cui potrebbe svanire la
que si libererà dalle sue catene per intraprendere possibilità per l’uomo di realizzare la sua umani-
il cammino sia della propria emancipazione che tà. Sia Marx che Fromm non predicono
di quella dell’intera società. Se così si potesse in- l’inesorabile accadere di avvenimenti, ma solo
tendere, come da tante parti si è fatto e si fa, alternative possibili, che l’uomo può sfruttare
non si comprenderebbero nemmeno i concetti positivamente solo se mobilita realmente, e non
di coscienza di classe e lotta di classe, che ci indi- illusoriamente, le sue risorse e le convoglia nella
cano come solo la ricerca di strumenti reali, giusta direzione. Ma è anche vero che spesso il
connessi alle mete da raggiungere, e lo sforzo condizionamento si fa così massiccio che si ha
dell’agire possono innescare il mutamento. La l’impressione che si debba parlare di necessità.
stessa cosa propugna Fromm, quando asserisce Ma la categoria della necessità è mistificatoria, e
che „l’uomo può spezzare le catene della neces- anche Marx se ne accorse se contestava al capi-
sità se è consapevole delle forze che operano a talismo il concetto che le proprie leggi sono ne-
sua insaputa e fa lo sforzo enorme di vincere la cessarie. Ciò dovrebbe far riflettere chi pensa che
sua libertà”. quella marxiana sia una dialettica della necessità
E troppo semplicistica sembrerebbe la solu- naturale Nei Manoscritti economico-filosofici e-
zione di Marx al problema dell’alienazione co- gli afferma che il portatore della dialettica è
me conseguenza della mutata struttura econo- l’uomo, e se questi è un essere perfettibile, sa-
mica. Ma la necessità di cui si parla scaturisce rebbe pura contraddizione andare oltre una dia-
dalla natura contraddittoria del capitalismo, del- lettica del possibile. Così come Marx sostiene
le forze che vi si muovono, che sono tali che che il proletariato deve prendere coscienza dei
l’unica soluzione che Marx intravede è suoi interessi di classe e poi passare alla lotta,
nell’avvento del socialismo, e la sua realizzazio- Fromm pensa che l’alienazione sia risolvibile
ne si presenta all’uomo come scelta prioritaria, non soltanto con lo sforzo del singolo, che deve
se vuole superare lo stato di alienazione cui i prendere coscienza delle forze che lo paralizza-
rapporti di produzione lo relegano.E quando no e poi passare all’azione, ma anche con

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l’attuazione di un progetto di trasformazione Karl Marx: Manoscritti economico-filosofici del ‘44,


sociale rivolto all’eliminazione delle cause che in: Scritti filosofici giovanili, Roma, Editori
l’hanno generata. E questo è possibile per en- Riuniti 1963
Karl Marx: Il capitale, Roma, Editori Riuniti 1974
trambi in quanto pensano che i rapporti
Karl Marx - Friedrich Engels: Il manifesto del partito
dell’uomo con la natura e la società siano rap-
comunista, Roma, Editori Riuniti 1974
porti reali e come tali suscettibili di correzione, l. Geymonat: Storia del pensiero filosofico, Milano,
se si ha un progetto di risanamento dell’uomo e A.Garzanti Editore 1970
della società. Entrambi hanno avuto profonda Erich Fromm: La disobbedienza e altri saggi, Milano,
fede nell’uomo, hanno visto e denunciato il pe- A.Mondadori Editore 1982
ricolo della perdita della possibilità di un muta- Erich Fromm: Grandezza e limiti del pensiero di
mento nella situazione storica, con la conse- Freud, Milano, A. Mondadori Editore 1984
guente disumanizzazione della specie, e possono Erich Fromm: Psicoanalisi della società contempora-
essere considerati, senza ombra di dubbio, i cu- nea, Edizioni Comunità 1960
Erich Fromm: Marx e Freud, Milano, A. Mondadori
stodi dell’umanità dell’uomo: Marx come teori- Editore 1968
co della filosofia dell’impegno, Fromm come Erich Fromm (a cura di): L’umanesimo socialista, Bari,
propugnatore della psicoanalsi dell’amore e del- Dedalo libri 1971
la speranza. Erich Fromm: Psicoanalisi dell’amore, Roma, Newton
Compton Editore 1970
Erich Fromm: Anatomia della distruttività umana, Mi-
Bibliografia lano, A. Mondadori Editore 1975

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