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S PA Z I O T E M P O ,

IL SUBLIME
D E L L’ I N F I N I T O .

Studente: Manuel Caponero


Relatore: Antonio Ciaccio
SPAZIOTEMPO, IL SUBLIME DELL’INFINITO.

Introduzione
L’obiettivo di questa tesi è quello di analizzare il termine
spaziotempo, per giungere ad una concezione di esso come
elemento unico pressoché infinito, il quale cela dietro la barriera
invisibile del tempo, infinite versioni di se stesso, divenendo
dunque uno spettacolo sublime.
Un percorso dove scomporremo tale elemento per comprendere
cosa sia lo spazio e cosa il tempo, per poi compiere una seconda
analisi di tutti quegli artisti i quali hanno fatto arte lavorando con
esso.
Avremo dunque osservato tale tematica con occhio sia scientifico
che artistico, così da poter essere di più facile comprensione la
concezione di uno spaziotempo infinito e sublime.

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04/10/2022 3

SPAZIOTEMPO, IL SUBLIME
DELL’INFINITO.

CAPITOLI
1 | Lo spaziotempo.
Analisi sullo spazio e sul tempo.
_______________________________________________________
2 | Le applicazioni artistiche dello spaziotempo.
Analisi degli artisti che hanno lavorato con spazio e tempo
______________________________________________________________
_

3 | Il sublime dell’infinito.
Conclusioni finali sul perché lo spaziotempo sia un concetto infinito
e sublime.
_________________________________________________
1| LO SPAZIOTEMPO
Analisi del termine Spazio, Tempo e Spaziotempo.
LO SPAZIO

SPAZIOTEMPO, IL SUBLI ME
DELL’I NFINITO
Lo spazio, all’interno del connubio spaziotempo è quella
parte definibile come visibile, tastabile e fissa.

Basti pensare allo spazio come una sorta di ascensore che


sale dal basso verso l’alto, e per ogni attimo o frame di
vita, produce una nuova versione di se stesso, riuscendo a
recepirne solo le versioni di ciò che definiamo come
tempo presente, dato che è l’unica concezione a noi
percepibile.

Lo spazio è però accomunato da una variabile fissa e


invisibile, che è il tempo, il quale lo accompagna,
mutandolo grazie all’agire dei fenomeni fisici in esso
contenuti.

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IL TEMPO
Il tempo, all’interno del connubio spaziotempo, è quell’elemento invisibile, il quale
accompagna lo spazio mutandolo durante il corso di sè.

Si potrebbe per certi versi affermare che, il tempo non esiste, almeno per come lo abbiamo
sempre concepito;
Il tempo è un unità di misura fittizia, adoperata per dare un ordine cronologico ai mutamenti
dello spazio, avvenuti grazie allo svolgersi dei fenomeni fisici in esso.

Il tempo è quindi definibile come il palcoscenico nel quale si svolgono i fenomeni fisici, i
quali plasmano lo spazio durante il corso di sé.
Si può dunque affermare che il tempo è spazio, e che lo spaziotempo sia un elemento unico,
inesistente in assenza l’uno dell’altro.
LO SPAZIOTEMPO

SPAZIOTEMPO, IL SUBLI ME
DELL’I NFINITO
Una volta chiariti i significati singolari dei termini che
compongono lo spaziotempo, ci è ora possibile riflettere su di esso
come elemento potenzialmente infinito nelle sue versioni:

In ogni istante che passa, va generandosi una nuova versione di


una data coordinata spaziale;
Come esseri umani, ci è permesso percepirne la sola versione
presente, ma aiutandoci con i media tecnologici, ci è possibile
recepirne più contemporaneamente grazie alla post-produzione.
Così facendo ci sarà permesso di osservare le sagome dei bambini
che giocano al parco alla domenica rese in trasparenza, come
fantasmi in un tempo che non gli appartiene;
Oppure l’intero tragitto di un viaggio in treno osservabile in un
singolo frame attraverso il finestrino.

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2| LE APPLICAZIONI ARTISTICHE
DELLO SPAZIOTEMPO
Analisi degli artisti che hanno lavorato con lo spazio ed il tempo.
Riflessione sui mezzi adoperati, partendo da chi ha deciso (o non poteva) di non
usufruire della tecnologia, a chi grazie ad essa, ha svelato un numero indefinito di
spazi in un unico frame.
Claude Monet

SPAZIOTEMPO, IL SUBLI ME
DELL’I NFINITO
Serie delle cattedrali di Rouen
Tra quegli artisti che hanno lavorato con lo spaziotempo senza il
medium tecnologico, dunque con la sola concezione di esso come
elemento pressochè infinito, fu Claude Monet.

Essendo tra i principali esponenti dell’impressionismo, i quali


proponevano nella loro arte, la rappresentazione di un dato attimo di
vita, come una fotografia, per primo Monet si interrogò
sull’impossibilità di rappresentare l’attimo, in quanto questo veniva
immediatamente superato dall’attimo successivo.

Così decise di introdurre nella sua arte, l’elemento temporale,


riproponendo lo stesso soggetto dipinto dalla stessa angolazione, in
tempi differenti, riuscendo a rappresentarlo in tutti i suoi attimi
possibili, utilizzando la sua sola concezione mentale di cosa sia lo
spaziotempo, privandosi di qualsiasi medium tecnologico.
Il soggetto in questione è il portale della cattedrale di Notre-Dame,
nella serie delle cattedrali di Rouen.

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Giuseppe Penone

SPAZIOTEMPO, IL SUBLI ME
DELL’I NFINITO
Albero di 7 metri The hidden life within

Altro artista che si baserà sulla sola concezione mentale di


spaziotempo, senza ricorrere al mezzo tecnologico, sarà Giuseppe
Penone.

Esponente dell’arte povera, è un ottimo scultore, il quale toccherà la


tematica dello spaziotempo in alcune sue opere, tra queste «The
Hidden Life Within», dove Penone scolpirà il tronco di un albero,
facendolo tornare come era in gioventù.

Altra opera sarà «Albero di 7 metri» dove Penone scolpirà un blocco


di legno lavorato industrialmente, per far riprendere la forma
dell’albero prima che questo fosse industrializzato.

Dei veri e propri salti temporali della materia, realizzati con la sola
concezione dello spaziotempo, facendo tornare questi alberi indietro
nello spaziotempo, prima che i fenomeni fisici li plasmassero per
divenire ciò che sono oggi.

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Bill Viola

SPAZIOTEMPO, IL SUBLI ME
DELL’I NFINITO
The reflecting pool Bill Viola, considerato il padre della videoarte, tocca lo spaziotempo
grazie allo strumento video, annullando grazie alla post-produzione,
l’invisibilità del tempo, svelando così più versioni di un dato spazio,
contemporaneamente.

L’opera «The reflecting pool» suddivide le riprese di una piscina in


superiore ed inferiore, così facendo grazie alla sovrapposizione di
più clip video, registrate in tempi diversi ma nello stesso spazio,
riusciremo a visionare la luce notturna nella piscina e quella diurna
nell’ambiente circostante, ed altrettanti giochi di sovrapposizione
dove la figura che si lancia in piscina risulta bloccata nel tempo,
scomparendo lentamente in dissolvenza, mentre il riflesso di altre
figure compaiono nell’acqua, anche se nella porzione superiore non
vi sia nessuno.

Questo approccio dimostra come grazie al medium tecnologico, sia


possibile rendere visibili al nostro occhio, più versioni di un dato
spazio contemporaneamente, fuoriuscendo dalla nostra unica
concezione di tempo possibile, il presente.
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Janet Cardiff

SPAZIOTEMPO, IL SUBLI ME
DELL’I NFINITO
Alter Bahnhof video walk Janet Cardiff è divenuta famosa per aver ideato un suo format
artistico, ovvero le «Audio Walks», una tra queste «Alter Bahnhof
video walk», grazie alla quale toccherà la tematica spaziotemporale
su di un altro livello sensoriale.

L’opera in questione consiste nell’indossare delle cuffie e


passeggiare nel percorso pre-registrato dall’artista, osservando
frattanto la registrazione dell’ipod, visionando così lo stesso spazio
sdoppiato grazie alla registrazione, fruendo dell’esperienza con tutti i
sensi possibili, trovandosi realmente sul posto.

Udire l’abbaiare di un cane oppure osservare il passaggio di un treno


quando in realtà non ve ne sono, genera un forte senso di
spaesamento.

Tale sperimentazione, grazie allo strumento video, mette in risalto


due versioni dello stesso spazio contemporaneamente, facendo leva
sui nostri sensi.

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Crowded fields:
Pelle Cass

SPAZIOTEMPO, IL SUBLI ME
DELL’I NFINITO
La sperimentazione artistica sullo spaziotempo volge ad un altro
livello quando si passa al medium fotografico.

Pelle Cass è un fotografo statunitense, il quale nella sua serie


«Crowded fields», ha riassunto un numero indefinito di istanti
all’interno di un unico frame fotografico.

Grazie alla post produzione ed a migliaia di scatti di un


medesimo spazio, ci sarà possibile fruire di un intero evento
sportivo come una partita di basket o una gara di tuffi,
all’interno di una sola fotografia.

Questi timelapse fotografici, sono un chiaro esempio di come


grazie al medium tecnologico, sia possibile dare forma a più
versioni di un solo spazio, essendo un elemento potenzialmente
infinito.

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Space(s)
Progetto fotografico Space(s)

SPAZIOTEMPO, IL SUBLI ME
DELL’I NFINITO
Space(s) è un progetto fotografico da me ideato durante il mio
percorso in Accademia di Belle Arti, il quale volge la sua ricerca nello
svelare più versioni di un dato spazio grazie alla fotografia.

Difatti la s tra parentesi, sta a significare che all’interno di un singolo


spazio ne coesistano altrettanti infiniti, solo che non ci è dati vederli a
causa dell’invisibilità del tempo.

Grazie a differenti scatti realizzati dalla medesima posizione in orari o


giorni differenti, mi è stato reso possibile mettere in mostra in una
sola foto, un mercato popolare della domenica mattina, alla sera
dello stesso giorno;
Oppure la totalità di un viaggio in treno, visionabile all’interno del
finestrino, in un unico scatto.

Annullando l’invisibilità del tempo grazie al medium tecnologico,


più versioni di uno stesso spazio si rendono visibili, a dimostranza
che all’interno di un singolo spazio in realtà, ne coesistono altrettanti
infiniti.

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3| IL SUBLIME DELL’INFINITO
Conclusioni finali sul perché lo spaziotempo sia un concetto infinito e sublime.
IL SUBLIME DELL’INFINITO
Avendo chiarito il significato di «spazio» e di «tempo» ed osservato alcune delle sperimentazioni
artistiche inerenti lo spaziotempo, sarà possibile osservare tale concetto con un occhio sia scientifico
che artistico.

Essendo lo spaziotempo un elemento potenzialmente infinito, il quale cela dietro l’invisibilità del
tempo e della nostra unica concezione possibile del tempo presente, infinite versioni di se stesso,
diviene un elemento tanto affascinante quanto terrificante, ossia sublime.

Per noi esseri umani è praticamente impossibile riuscire a concepire un qualcosa di tanto vasto e
complesso come l’infinito stesso, di conseguenza ciò che non conosciamo ci affascina e spaventa al
contempo, facendo dello spaziotempo uno spettacolo sublime che da un lato appaga e dall’altro
angoscia, sopraggiunti dal pensiero fisso che, non basterà il brevissimo e piccolissimo attimo di vita
che stiamo vivendo, per poter scoprire in qualche modo la verità su questo spazio infinitamente
sublime che ci circonda.
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GRAZIE PER
SPAZIOTEMPO, IL SUBLIME

L’ATTENZION
DELL’INFINITO

E
Fine parte teorica.
Studente: Manuel Caponero
Relatore: Antonio Ciaccio
Progetto pratico 3D
Progetto pratico 3D - Realizazzione

SPAZIOTEMPO, IL SUBLI ME
DELL’I NFINITO
Partendo dall’utilizzo di un mezzo tecnologico, il quale mi apre la
possibilità di poter realizzare qualsiasi cosa abbia in mete, ossia la
MODELLAZIONE DIGITALE 3D, mi è stato possibile ricreare la
scena di un interno come un salotto, il quale risulta perfettamente
diviso in due parti, le quali mostrano lo stesso salotto in due tempi
differenti;

Da un lato potremmo osservare un salotto moderno e ben arredato,


dall’altro lo stesso una volta passati un numero indefinito di anni,
suddiviso da un perfetto taglio temporale centrale.

Gli elementi posti al centro di questo taglio, sono stati da me


personalmente modificati per assumere un aspetto invecchiato, ad
esempio il divano risulterà da un lato nuov oe dall’altro strappato e
mal ridotto, il tavolino in vetro da un lato perfetto e dall’altro a pezzi,
oppure il lampadario da un lato tagliato a metà e dall’altro in
frantumi sul pavimento.

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SPAZIOTEMPO, IL SUBLIME DELL’INFINITO.

La Video-Animazione
Rimaneva il problema di come mostrare questo spazio tridimensionale
per far comprendere il concetto di uno spaziotempo infinito.

Adoperando lo strumento videocamera e, seguendo una piccola regia,


ho registrato una video-animazione di tale spazio attraverso dei
movimenti di camera, i quali fossero capaci di raccontare il significato
di questo spazio.

Modellazione e animazione sono state entrambe realizzate sul


software Blender, i conseguenti render ed il montaggio della
traccia audio, sono stati realizzati successivamente in Adobe
Premiere.

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