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IL MITO

AMORE E PSICHE
Di Apuleio
Che cos’è il mito?
1. Storia fantastica o non del tutto vera
2. Protagonisti Dei o eroi
3. Non ha un autore preciso
4. Ha luoghi immaginari
5. Ha tempi molto indefiniti
Le origini
Il mito è una forma di racconto narrativo
antichissimo. Attraverso il mito, gli uomini
cercarono di spiegare la creazione
dell’universo, del tempo, le origini dell’uomo e
i fenomeni della natura. La parola mito deriva
dal greco “mythos“, che significa racconto.
Dunque, il significato di “mito” è proprio
quello di racconto, narrazione delle origini.
Il mito di AMORE E
PSICHE
Amore e Psiche è la più nota delle fiabe contenute
nell'opera Le metamorfosi di Apuleio, nota anche
come l’asino d’oro.
Un romanzo che racconta le ridicole avventure di
un certo Lucio, che sperimenta con la magia e viene
accidentalmente trasformato in un asino; e si
estende per tre degli undici libri di cui è costituito il
romanzo.
Trama
La favola, come il resto de Le metamorfosi, ha nel
libro un significato allegorico: Cupido - identificato
con il corrispondente greco Eros, signore
dell'amore e del desiderio -, unendosi a Psiche -
ossia l'anima - le dona l'immortalità. Tuttavia
questa, per giungervi, dovrà affrontare quattro
durissime prove, tra cui quella di scendere agli
Inferi per purificarsi.
Nella vicenda narrata da Apuleio, Psiche, mortale dalla
bellezza eguale a Venere, diventa sposa di Amore-Cupido
senza tuttavia sapere chi sia il marito, che le si presenta
solo nell'oscurità della notte. Scoperta su istigazione
delle invidiose sorelle la sua identità, è costretta, prima
di poter ricongiungersi al suo divino consorte, a
effettuare una serie di prove, al termine delle quali
otterrà l'immortalità. Altre versioni, differenti da quella
di Apuleio, narrano invece la morte della ragazza prima
dell'ultima prova, altre ancora narrano che la ragazza
abbia fallito l'ultima prova e che abbia quindi dovuto
lasciare Amore-Cupido.
Psiche, una bellissima fanciulla che non riesce a
trovare marito, diventa l'attrazione di tutti i
popoli vicini che le offrono sacrifici e la chiamano
Venere. La divinità, saputa l'esistenza di Psiche,
gelosa, invia suo figlio Cupido perché la faccia
innamorare dell'uomo più brutto e avaro della
Terra e sia coperta dalla vergogna di questa
relazione, ma il dio sbaglia mira e la freccia
d'amore colpisce invece il proprio piede ed egli si
innamora perdutamente della fanciulla.
L’oracolo
Intanto, i genitori di Psiche consultano un oracolo che
risponde:

«Come a nozze di morte vesti la tua fanciulla ed esponila, o


re, su un'alta cima brulla. Non aspettarti un genero da
umana stirpe nato, ma un feroce, terribile, malvagio drago
alato che volando per l'aria ogni cosa funesta e col ferro e
col fuoco ogni essere molesta. Giove stesso lo teme, treman
gli dei di lui, orrore ne hanno i fiumi d'Averno e i regni bui.
Psiche viene così portata a malincuore
sulla cima di una rupe e lì viene lasciata
sola. Con l'aiuto di Zefiro, Cupido la porta
al suo palazzo dove la fece sua. Psiche è
prigioniera nel castello di Eros, legata a
questo sentimento che le travolge i sensi.
Una notte Psiche, istigata dalle sorelle,
che Eros le aveva detto di evitare, con
un pugnale ed una lampada ad olio
decide di vedere il volto del suo amante,
nella paura che tema la luce per la sua
natura malvagia e bestiale.
Solo alla fine, lacerata nel corpo e nella
mente, Psiche riceve con l'amante l'aiuto di
Giove: mosso da compassione il padre degli
dei fa in modo che gli amanti si riuniscano:
Psiche diviene la dea protettrice delle
fanciulle e dell'anima, sposando Eros.
Amore e psiche
Il mito
Lovin Alexandra

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