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MRS DALLOWAY

Septimus ha già tentato di togliersi la vita, così per legge è costretto ad andare nella casa di cura. Il malato e
la famiglia sono privi di qualsiasi possibilità decisionale, quindi la sua reazione è proprio il suicidio. Virginia
Woolf era molto critica e sensibile rispetto a questo aspetto, dato che, avendo sofferto lei stessa di disturbi
mentali, poteva comprendere bene questo personaggio -La morte della madre aveva segnato molto la vita
della scrittrice, sconvolgendo completamente il suo modo di percepire la vita.

La notizia della morte del veterano è data dal dottore. Clarissa dice che parlare di questo evento durante
questa festa rattristerebbe gli invitati: la festa simboleggia un momento di spensieratezza, il lato positivo
della vita, un modo di allietare gli altri (che è la sua occupazione principale, infatti dice che l’unica cosa che
sa fare bene è proprio organizzare feste). L’evento della morte di Septimus rappresenta dunque
l’incombenza della morte, sempre presente anche in un momento positivo, che Clarissa rifiuta: si tratta di
un argomento ricorrente nella letteratura modernista, che riflette l’influenza degli sconvolgimenti della
guerra.

Clarissa dice che in fondo ammira Septimus, perché ha avuto il coraggio di compiere quel gesto -ritorna il
tema della paura presente anche in Prufrock. Ha una personalità progressista, provocatoria.

Il tema dell’omosessualità è molto evidente, soprattutto nel bacio tra Clarissa e Sally. Clarissa non si sente
disgustata da questo ricordo, ma anzi lo rievoca con piacere. Inoltre, è presente anche nel legame tra
Elizabeth e Mrs Killman: quest’ultima non riesce a nascondere una certa attrazione verso Elizabeth. Clarissa
è molto in conflitto con Mrs Killman, sente come se le stesse rubando la figlia, è ostile al suo fanatismo
religioso: in realtà vede in lei un lato di se stessa che non accetta, così le è ostile. Nel saggio A room for
one’s own, per la Virginia Woolf “stanza tutta per sé” è la necessità di avere un luogo fisico in cui dedicarsi
alla sua scrittura, mentre a livello simbolico simboleggia la capacità di pensare con la propria testa; è un
saggio importantissimo per le ideologie femministe che trasmette. In questo saggio riprende una citazione
di Coleridge “ le grandi menti sono androgine” e riconoscono la propria parte maschile e femminile. In
Virginia, infatti, è molto presente l’elemento dell’androginia, riflesso anche nella sua produzione letteraria:
è stata sposata ma ha avuto una relazione con la donna e queste esperienze hanno profondamente segnato
la sua vita. Anche da una prospettiva psicoanalitica (la psicoanalisi proprio in quegli anni stava cominciando
ad affermarsi), si afferma che l’amicizia adolescenziale ha anche l’elemento di attrazione omosessuale, che
poi durante lo sviluppo della personalità emerge totalmente oppure si affievolisce.

Nel diventare una donna sposata, diventa Mrs Dalloway sacrificando “Clarissa” la propria identità.

Nancy Zingone – Associazione studentesca HORIZON 💙🛩

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