Sei sulla pagina 1di 1

Virginia Woolf

Adeline Virginia Woolf era una scrittrice modernista e femminista inglese. Nata il 25 gennaio 1882 in
una famiglia benestante, venne segnata profondamente dalla sua vita alquanto triste, poiché dopo
la morte della madre e 4 anni dopo anche della sorella, Virginia iniziò ad avere problemi psicologici
come il bipolarismo, in un periodo dove questi disordini non erano ancora ben conosciuti, per
questo gli altri la reputavano semplicemente strana. Dopo la morte della madre, il padre non fu in
grado di mantenere la situazione familiare stabile, infatti, sia Virginia che la sorella Vanessa, vennero
entrambe abusate sessualmente per diverse volte dai fratellastri George e Gerald. Fu l’unica tra tutti
i suoi familiari a mantenere il proprio diario per tutta la sua vita, il che ci ha consentito di venire a
conoscenza della sua vita e degli abusi subiti. Dopo la morte del padre, Virginia con fratelli e sorelle,
si trasferirono a Bloomsbury, dove alcuni di loro, tra cui appunto Virginia, ebbero l’opportunità di
entrare a far parte di un gruppo di artisti chiamato “Bloomsbury group”, dove incontrò la sua anima
gemella, Leonard Woolf, con cui si sposò nel 1912. Dopo essersi sposata, lei e il marito si trasferirono
a Richmond, dove fondarono un’editoria chiamata “Hogarth House Press”, che permise alla scrittrice
di pubblicare i suoi racconti. Prima di sposarsi però ebbe alcune relazioni con delle donne, era infatti
bisessuale, come Violet Dickinson e Vita Sackville-West, alle quali scrisse delle lettere d’amore. Le
sue opere più importanti da un punto di vista letterario sono “Mrs Dalloway” e “To the Lighthouse”.
Essendo lei femminista scrisse anche delle opere sulla posizione nella società della donna, tra le quali
ricordiamo “The room of One’s Own” e “Three Guineas”. Il 28 marzo 1941 però, Virginia si riempì le
tasche del giaccone con delle pietre e si gettò nel fiume Ouse, vicino casa sua. Il suo corpo venne
cremato e sepolto ancora oggi nel giardino della casa del monaco, che si trova a Rodmell. A lei è
dedicato il famoso film “Who’s afraid of Virginia Woolf”, che vinse ben 5 academy awards.

Alessandro Martini

Hannah Arendt

Johanna “Hannah” Arendt, nata ad Hannover 1906, fu una filosofa politica tedesca. Visse per la
maggior parte della sua infanzia a Konigsberg, nella Prussia dell’est, e studiò nell’università di
Marburgo ed Heidelberg, ma con l’arrivo dei nazisti dovette scappare dalla Germania negli anni ‘30
per colpa delle sue origini ebree, per andare a vivere negli Stati Uniti nel 1941, dove ottenne la
cittadinanza nel 1950. Hannah fu inoltre una giornalista ed insegnante universitaria (infatti fu la
prima donna ad insegnare all’università di Princeton) e molti la definirono una filosofa, anche se a lei
non piaceva il termine, nemmeno la filosofia politica. Tra il 1963 e il 1967 insegnò all’università di
Chicago e dal 1975 in poi alla New School di New York. La signora Arendt è conosciuta per alcune sue
opere come “Le origini del totalitarismo”, che raccontava dei suoi studi sui regimi in Germania e
nell’Unione Sovietica, ma anche “The human condition”, un trattato filosofico sulla natura umana e
le attività umane nella storia dell’ovest. Nel 1961 prese parte al processo contro il prigioniero nazista
Adolf Eichmann a Gerusalemme, sul quale poi scrisse il libro “Eichmann a Gerusalemme” nel 1963,
un libro rivoluzionario dove Hannah inventa il concetto di “Banalità del male”, dove si spiega che una
persona come Eichmann che commetteva atrocità simili, lo faceva solo perché era il suo lavoro e non
perché ne era moralmente convinto. Morì nella sua casa a New York nel 1975 all’età di 69 anni.

Potrebbero piacerti anche