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4rt.2135 c.c.

, testo originario:
E'imprenditore agricolo chi esercita un'attivit diretta alla coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento del bestiame e attivit connesse. 2. Si reputano connesse le attivit dirette alla trasfomazione o all'alienazione dei prodotti agricoli quando rientrano nell'esercizio normale dell'agricoltura.
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Attivit principali: coltivazione, silvicoltura, allevamento del bestiame Attivit connesse: sono attivit commerciali, ma che ricadono nell'ambito di
operativit dell' attivit agricola quando svolte " nell' eser cizio normale dell'agricoltura".

Il

cuore dell'attivit di impresa agricola era nella presenza del fondo rustico. Come corollario di questa interpretazione, si riteneva che il rischio atmosferico e quello ambientale, cui sono soggette le colture, giustificasse il trattamento di favore riservato dal legislatore alf impresa agricola (ad esempio, esclusione dalla disciplina del fallimento). Di conseguenz1 la presenza di manufatti e protezioni, come seffe o allevamenti in batteria. facendo venir meno il rischio atmosferico, avrebbero inciso sulla qualifrcazione dell'attivit, trasformandola da agricola in commerciale. Questo tipo di interpretazione non avrebbe consentito alle imprese agricole di evolvere, di ammodernare il modo di produzione. Per quanto riguarda le attivit connesse, queste si distinguevano in attivit connesse atipiche QB5 1o comma) e tipiche (2I35,2o comma). Quelle tipiche erano quelle elencate nel secondo comma, cio alienazione e trasformazione dei prodotti agricoli. Quelle atipiche sono attivit non specificamente enunciate nella noffna, ma che devono in ogni caso rispettare il criterio della normalit. In base afale criterio, che, dunque, vale per tutte le specie di attivit connesse, sia tipiche che atipiche, solo in presenza di una pratica diffirsa e ormai acquisita a livello di normalit della condotta degli imprenditori agricoli, un'attivit economica di per s commercilae, avrebbe potuto godere della qualifica di attivit agricola per connessione. Ad esempio, normale che il produttore di uva trasformi questo prodotto con i suoi impianti in vino e lo venda. L'attivit di coltivazione di uva un'attivit agricola principale. L'attivit di trasformazione e alienazione diventa agricola perch svolta dallo stesso produttore agriolo. Quali problemi poneva questa disciplina? Il primo problema era legato allo sviluppo dell'attivit agricola. Qualunque attivit nuova, qeata da un imprenditore agricolon sarebbe stata considerata necessariamente commercilaie, solo perch non rientrante nell'esercizio normale, owero tradizionale di agricoltura. Secondo problema: la qualifica di attivit connesse a quelle principali era sganciata dalla valutazione tra il valore della produzione di base e il valore del prodotto finale conseguito.

Art.lo d.lgs. 228/2001


L'articolo 2135 del codice civile e' sostituito dal seguente: "E' imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attivita': coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attivita'connesse. Per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento di animali si intendono le attivita' dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che util\zzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine. Si intendono comunque connesse le attivita', esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conserva zione, trasforma zione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall'allevamento di animali, nonche'le attivita'dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l'utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell'azienda normalmente impiegate nell'attivita' agricola esercitata, ivi comprese le attivita'di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, owero di ricezione ed ospitalita' come definite dalla legge".
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2. Si considerano imprenditori agricoli le cooperative di imprenditori agricoli ed i loro consorzi quando utilizzano per lo svolgimento delle attivita' di cui all'articolo 2135 del codice civile, come sostituito dal comma 1 del presente articolo, prevalentemente prodotti dei soci, owero forniscono prevalentemente ai soci beni servizi diretti alla cura ed allo sviluppo del ciclo biologico.

Il

nuovo testo dell'art. 2135 c.c diviso in tre commi e mantiene la distinzione tra attivit agricole principali e attivit qgricole per connessione. ll criterio intorno al quale ruota I'agrariet non piu la presenza del fondo rustico, ma il criterio del ciclo biolosico. Il legislatore individua la differenza tra impresa commerciale e impresa agricola nella distinzione tra processi produttivi meccanici, guidati e governati dalla volnt dell'uomo, e processi produttivi biologici, i quali rispondono ad un proprio ordine interno. I1 tratto distintivo delf imprea agricola, dunque, si individua non in una struttura organizzativa diversa da quella commerciale, ma nella presenza di rischi tecnici piu difficilmente governabili. La presenza del ciclo biologico non , per, da se sufliciente a qualificare un'attivit come agricola. La cura e lo sviluppo del ciclo biologico devono almeno potersi svolgere sul fondo. Cio, la coltivazione di piante o I'allevamento di animali in grado di attuarso solo in laboratorio o in ambienti artificiali e non anche in natura. non sono attivit agricole. Rientra, invece, nelle aftivit agricole la cura e lo sviluppo di una sola fase del ciclo biologico, purch necessaria. Si pensi, ad es., alf impresa avicola che si spec\alizzi esclusivamente nella produzione delle uova, rispetto a quella che si occupi solo della cresclB oel pulcini. Rimane attivt agricola ancne I'attivit di crescita dei pulcml. t(mane aillvta agncola anche I'attlvlta ct1 cura e sviluppo del ciclo biologico di vegetali o animali di propriet di terzi (contoterzismo). Attivit connesse: al criterio della normalit, si sostiuisce il criterio soggettivo e il criterio della prev alenza.

Problema: I'attivit economica di trasformazione del prodotto agricolo, svolta da un soggetto collettivo come una cooperativa, pu qualificarsi come attivit agricola per connessione anche se svolta da un soggetto - la cooperativa - giuridicamente distinto dagli imprenditori agricoli? La giurisprudenza ha da sempre dato risposta affermativa a questo intrerrogativo, purch i prodotti trasformati provenissero in prevalenza dai soci produttori agricoli. Il d.lgs. 22812001 ha avallato tale interpretazione giurisprudenziale con I'art.l, 2o comma: Si considerano imprenditori agricoli le cooperative di imprenditori agricoli ed i loro consorzi quando utilizzano per 1o svolgimento delle attivita' di cui all'articolo 2135 del codice civile, come sostituito dal comma I del presente articolo, prevalentemente prodotti dei soci, owero forniscono prevalentemente ai soci beni e servizi diretti alla cura ed allo sviluppo del ciclo biologico.

La legge finanziaria 2007 (1. 2711212006, n.296) all'art.l, 369" co., stabilisce, sostituendo la precedente normativa, che la produzione e la cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche nonch di
carburanti ottenuti da produzioni vegetali provenienti prevalentemente dal fondo e di prodotti chimici derivanti da prodotti agricoli provenienti prevalentemente dal fondo effettuate dagli imprenditori agricoli, costituiscono attivit connesse ai sensi dell'art. 2135 c.c.,terzo comma. In realt il legislatore italiano era gi intervenuto a disciplinare I'attivit di coltivazione di biomassa , sia nel d.1gs.22712001, art.2, comma 5, qualificando come attivit di arboricoltura, distinta dalla selvicoltura, l'attivit di coltivazione degli alberi fatta al solo scopo di ricavare legno e biomassa; sia con il d.lgs. 271512005, n.101 che introduce il comma 13 quater dell'art.l4 nel d.lgs. 291312004 n.99, in base al quale I'attivit esercitata dagli imprenditori agricoli di cui all'art. 2135 c.c. di cura e sviluppo del ciclo biologico di organismi vegetali destinati esclusivamente alla produzione di biomasse, con cicli colturali non superiori al quinquennio, e reversibili al termine di tali cicli, su terreni non boscati, costituisce coltivazione del fondo e non soggetta alle disposizioni in materia di boschi e foreste. E' emerso un dibattito dottrinale intorno a tale disposizione normativa; si discute, in particolare, se tale disposizione normativa qualifichi I'attivit di cura e sviluppo del ciclo biologico di organismi vegetali destinati alla produzione di biomuss .o-e un'attivit agricola in s o se I'agrariet di tale attivit economica derivi esclusivamente dal fatto che venga esercitata da un imprenditore agricolo all'interno della sua "normale", o sarebbe meglio dire "ordinaria" attivit di impresa. Secondo quest'ultima opinione, I'attivit di coltivazione delle colture energetiche non qualificabile come attivit agricola principale e I'imprenditore agricolo potr svolgere anche attivit di coltivazione di biomasse, non perdendo per questo la sua qualifica di imprenditore agricolo, ma non potr dedicarsi esclusivamente ad una produzione no food. In realt I'agricoltura stata da sempre considerata come un'attivit incentrata sulla terra. L'agrariet, nella riflessione dottrinale precedente alla riforma dell'impresa agricola del 200I, stata ricondotta allapresenza del fondo e, in particolare, al suo utrlizzo finalizzato alla produzione. L'attuale formulazione dell'art. 2135 c.c incentra la qualificazione dell'attivit economica principale sulla cura e lo

sviluppo del ciclo biologico, non completamente sganciato dal ruolo che il fondo continua ad esercitare quale elemento qualificante I'attivit principale che deve poter essere almeno esercitata sul fondo. La destinazione economica dei prodotti ottenuti dall'attivit agricola, dunque, non rappresenta un elemento qualificante I'attivit
economica esercitata.

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