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SISTEMA DIGERENTE

Il canale digerente è formato da tanti strati concentrici:

 Tonaca sierosa
 Strato muscolare (uno circolare interno e uno longitudinale esterno)
 Tonaca sottomucosa
 Tonaca mucosa
Ci sono 5 caratteristiche fondamentali associate al canale digerente.
La prima riguarda la tonaca mucosa che è una componente variabile, perché in base alle sezioni
del canale digerente cambia la sua organizzazione e
composizione (ex: stomaco Vs intestino).
La seconda riguarda l’aspetto linfatico del canale digerente. Il
canale digerente è un organo linfatico estremamente
importante per il sistema immunitario perché la lamina propria
della tonaca mucosa contiene tessuto linfatico costituito da
placche di Peyer che contribuiscono alla difesa immunitaria.
(questo perché l’intestino può essere attaccato da diverse
patologie).
La terza caratteristica riguarda la componente cellulare e ghiandolare con funzione endocrina e
paracrina. Le cellule e ghiandole riversano il loro secreto nel sangue ed aggrediscono le cellule
bersaglio: molte di esse si trovano proprio nel canale digerente mentre altre al di fuori. In
particolare, il tratto intestinale è un organo endocrino in cui troviamo ghiandole endocrine.
La quarta caratteristica riguarda la componente nervosa a livello dell’intestino data dal SN
enterico → troviamo nell’intestino un’area di regolazione nervosa organizzata in due plessi, che
regolano l’attività autonoma del SN:
1) Plesso mienterico → localizzato tra i 2 strati della tonaca muscolare; regola l’attività locale;
2) Plesso sottomucoso → regola gli aspetti secretori.
Inoltre, l’innervazione parasimpatica, che avviene tramite il nervo vago (nervo cranico X) e il nervo
pelvico, ha un effetto stimolante la digestione e l’assorbimento.
L’innervazione simpatica è data dalle fibre pregangliari corte che effettuano sinapsi con il ganglio
cervicale superiore e i gangli celiaci e mesenterici e ha funzione inibitoria.
Molte attività del tratto digerente sono controllate a livello locale tramite i riflessi brevi e lunghi
che lavorano all’interno dell’apparato gastrointestinale. I riflessi nascono per caratteristiche
specifiche nel lume del tratto gastrointestinale (ex: caratteristiche chimiche come l’alcalinità e
variazione di sostanze..) che vengono rilevate da chemocettori, meccanocettori, osmocettori che
agiscono via locale interagendo con il SN enterico lavorando sulla componente muscolare e su
quella sottomucosa. Questa rappresenta la via riflessa breve che permette di lavorare in
autonomia.
Un controllo più centrale è dato dalle vie riflesse lunghe che gestiscono alcuni tipi di risposte nel
canale digerente: tramite queste vie riflesse lunghe le funzioni del canale sono influenzate da altri
aspetti come emozioni, vista, gusto, sapore (vista, gusto e sapore rientrano nelle risposte di tipo
anticipatorio, feedforword).
La quinta caratteristica riguarda la muscolatura liscia che è dotata di un’attività spontanea
elettrica. Questa attività è data da cellule poste nel canale che vanno incontro ad una spontanea
depolarizzazione (tramite onde lente o ritmo elettrico di base): se sopra soglia, danno luogo a
modeste contrazioni spontanee della muscolatura; se danno luogo a potenziali di azione allora le
contrazioni aumenteranno. Quindi il nostro canale alimentare ha un’attività elettrica di base
intrinseca e locale che varia in base al tratto gastrointestinale.
Questa attività contrattile del canale è data da cellule che hanno una instabilità della membrana
andando incontro ad una spontanea depolarizzazione → sono cellule intestinali di Cajal e sono
cellule che spontaneamente vanno incontro a depolarizzazione e causano contrazioni nella
muscolatura liscia. [si presume che tale depolarizzazione spontanea nasca da una corrente in
ingresso di ioni Ca2+ all’interno della cellula].
PROCESSI ATTIVI NEL CANALE DIGERENTE
All’interno del canale digerente troviamo 4 processi attivi più comuni:
Digestione
Assorbimento
Motilità
Secrezione
Il controllo di questi processi è dato dal SN e dagli ormoni (collegati tra loro) e il controllo è
attivato da fattori locali che costituiscono lo stimolo principale.

PERCORSO DEL CIBO


CAVO ORALE
Il cavo orale è il primo tratto del canale digerente e ha un controllo di tipo volontario.
Tra i processi attivi del cavo orale troviamo:
Motilità
Secrezione
[NB: assorbimento e digestione enzimatica sono piuttosto limitati].
Motilità → processo legato alla masticazione e alla deglutizione.
Masticazione >> è data da un controllo dei movimenti della mandibola da parte della muscolatura,
tra cui il muscolo temporale e massetere (più superficiali) e lo pterigoideo laterale e mediale (più
profondi) e questi quattro muscoli lavorano per mantenere chiusa la bocca. Anche le componenti
più molli contribuiscono alla masticazione come la muscolatura legata alle guance e alla lingua.
L’innervazione è data dal nervo trigemino, dal faciale e dal glossofaringeo. La masticazione è un
movimento gestito da un sistema che coordina i movimenti di chiusura e di apertura della
mandibola in modo semi-automatico: si ipotizza che esista un complesso di nueroni nel tronco
encefalico con attività ritmica che innescano un pattern ritmico per la masticazione. Questo
pattern ritmico è gestito da un complesso per l’apertura della mandibola e uno per la chiusura, a
loro volta gestiti da un generatore centrale di pattern.
Come regolare la forza durante la masticazione? → tramite il legamento periodontale localizzato
tra il punto di contatto tra il dente e l’osso. A questo livello sono presenti dei recettori
propriocettivi che hanno la funzione di identificare la pressione esercitata sul dente e tale
informazione è trasmessa ai sistemi che controllano la masticazione per regolare la forza
impiegata nella masticazione.
Secrezione → nel cavo orale è prodotta circa 1L di saliva.
La secrezione di tipo salivare è associata a 3 coppie di ghiandole salivari, parotide + sottolinguale+
sottomandibolare (sono coppie di ghiandole tubulo-acinose che riversano il secreto tramite dei
dotti) e a piccole cellule poste nella lingua e nella faringe.
La saliva è una soluzione acquosa ([H20] > 90%) costituita da ioni HCO3- e K+ (alti) e da ioni Na+ e
Cl- (bassi), da muco e da enzimi digestivi come l’amilasi salivare e la lipasi linguale, lisozima e
immunoglobulina A (IgA).
Parlando delle funzioni della saliva:
 Inumidisce e lubrifica il cibo (per facilitare la deglutizione);
 Inizia la digestione dei polisaccaridi per azione dell’amilasi;
 Scioglie una ridotta quantità di cibo (per facilitare il senso del gusto tramite i calici
gustativi);
 Uccide i batteri e altri patogeni;
 Secerne HCO3-
Le 3 coppie di ghiandole secernono saliva con componenti e concentrazioni differenti:

 Parotide → ha componente enzimatica più abbondante;


 Sottolinguale → ha componente mucipara;
 Sottomandibolare → ha componente mista.
La secrezione salivare avviene in due fasi:
1) Secrezione primaria → avviene nella porzione acinosa di queste ghiandole ed è una
secrezione ricca di elettroliti (molto Na+, K+ e Cl-);
2) Secrezione secondaria → avviene nella porzione del tubulo di queste ghiandole ed avviene
un riassorbimento degli elettroliti, soprattutto di Na+ e Cl-, e rimangono HC03- e K+.
La secrezione salivare è sotto controllo nervoso. Abbiamo un centro di controllo dato dai nuclei
salivari posti nel tronco encefalico e gestiscono le risposte tramite la mediazione di 2 nervi, il
faciale e il glossofaringeo. Un secondo tipo di controllo nervoso è dato dai riflessi corti e lunghi:
specialmente quelli corti sono riflessi locali e dipendono dal cibo nella bocca e generano un riflesso
salivare semplice. Inoltre, sia il SNA simpatico e parasimpatico sono componenti nervose
stimolanti la secrezione salivare ma in modo diverso: (1) parasimpatico → stimola la produzione di
una saliva molto acquosa; (2) simpatico → stimola la produzione di una saliva più mucosa.
Una volta aver effettuato la masticazione e dopo aver unito tutte le secrezioni salivari al cibo, si
forma il BOLO.
Deglutizione >> fa parte di una serie di riflessi innati che iniziano con la suzione. La deglutizione è
una sequenza motoria il cui controllo dipende dai segnali periferici e centrali integrati da un centro
di controllo della deglutizione posto sempre nel tronco dell’encefalo.
L’informazione è trasportata tramite le fibre del nervo glossofaringeo e la risposta è gestita dal
nervo vago e dal glossofaringeo. Si può considerare la deglutizione come un comportamento semi-
volontario perché iniziamo volontariamente questo processo ma una volta iniziato non si può
bloccare.
[Processo della deglutizione in generale: (1) il bolo nella bocca tocca la parte posteriore del cavo
orale innescando il riflesso (2) che porta il bolo nella faringe (3) poi nell’esofago (4) e poi nello
stomaco].
Ci sono 2 fasi principali della deglutizione:
1) Fase oro-faringea → è una fase che coinvolge una muscolatura striata, quindi abbiamo
ancora un controllo volontario. Questa fase oro-faringea è innescata quando la lingua
spinge il bolo contro il palato molle stimolando la deglutizione.
È importante che ci sia una protezione delle vie aeree in modo tale che il bolo prosegua
nell’esofago. Quindi, il palato molle si innalza chiudendo la rinofaringe e avviene lo
spostamento dell’epiglottide per impedire il passaggio del bolo nella trachea.
NB: durante la deglutizione la respirazione è bloccata per circa 1 secondo.

ESOFAGO
Nell’esofago abbiamo come processo attivo
Motilità (con la peristalsi esofagea)
Il bolo entra nell’esofago ed è spinto verso lo stomaco tramite la peristalsi esofagea. A questo
livello abbiamo la seconda fase della deglutizione:
2) Fase esofagea → abbiamo ancora una muscolatura striata.
Questa fase inizia quando si apre lo sfintere esofageo superiore e termina con l’apertura
dello sfintere esofageo inferiore in prossimità dello stomaco. Con l’apertura dello sfintere
esofageo superiore hanno inizio le peristalsi che migrano fino a quello inferiore: le
peristalsi sono dei movimenti propulsivi dati dall’azione coordinata dei due strati di
muscolatura dell’esofago e richiede il controllo da parte del SN enterico (plesso
mienterico).
(in realtà già dalla deglutizione inizia un’onda peristaltica primaria)
La fase esofagea termina con l’apertura dello sfintere esofageo inferiore in cui troviamo
muscolatura liscia.
STOMACO
È una struttura a sacco formata da molti strati, in particolare la tonaca muscolare ha 3 strati: (1)
circolare interno (2) longitudinale esterno (3) obliquo.
Lo stomaco si divide in 3 porzioni principali, diverse tra loro sia dal punto di vista funzionale che
secretorio:

 Fondo (la parte più alta)


 Corpo (la parte più ampia)
 Antro (vicino al piloro)
La muscolatura è meno spessa nel fondo, è poco
sviluppata nel corpo e molto sviluppata nell’altro
perché questa porzione dello stomaco ha funzione di
serbatoio e di contenimento.
Nello stomaco troviamo come processi attivi:
Motilità
Secrezione
Digestione (modesta)
Motilità
Nello stomaco troviamo 3 esempi di motilità gastrica.
Una prima motilità riguarda l’accomodamento recettivo, ovvero la capacità dello stomaco di
accogliere il contenuto alimentare nella porzione del fondo e del corpo senza subire variazioni di
pressione gastriche. L’accomodamento recettivo è un riflesso mediato dal nervo vago.
La seconda motilità riguarda le onde di propulsione e di retropulsione che avvengono
principalmente nell’antro. Queste onde contribuiscono alla digestione meccanica
(frammentazione) e al rimescolamento. La muscolatura dell’antro andrà a sbattere contro il piloro
(inizialmente chiuso) e il contenuto sarà reindirizzato all’interno dello stomaco permettendone la
frammentazione e il rimescolamento.
[La contrazione gastrica ha origine da cellule pacemaker poste tra il corpo e il fondo che hanno
attività elettrica spontanea → danno luogo a lente depolarizzazioni spontanee nello stomaco e
possono innescare dei potenziali d’azione che rendono più forti tali onde per la motilità gastrica].
La terza ed ultima motilità riguarda il complesso motorio-migrante (tra un pasto e l’altro). Questo
complesso motorio-migrante ha inizio nello stomaco ma continua nell’intestino tenue ed è una
motilità che si innesca a digiuno ed è ciclica. Il complesso è controllato in modo endocrino tramite
un ormone prodotto dall’intestino tenue, detto motilina. Il complesso motorio-migrante è
funzionante per 2 ragione:
1) È utile per mobilizzare il contenuto alimentare rimasto non assorbito
2) È un movimento distale verso il colon ed evita che ci sia una risalita del contenuto
alimentare.
Secrezione
Nella mucosa gastrica sono presenti diverse ghiandole gastriche localizzate nelle fossette
gastriche. Tra questa ghiandole troviamo:

 Cellule mucipare → producono muco


 Cellule principali → producono secreti enzimatici
gastrici
 Cellule ossintiche/parietali → secrezione acida
 Cellule G → hanno una componente endocrina e
paracrina
 Cellule staminali → per il rinnovo delle cellule
vecchie
La distribuzione di tali cellule non è uniforme nello
stomaco; infatti, possiamo trovare cellule mucipare
localizzate in tutte le regioni dello stomaco e troviamo,
per esempio, le cellule ossintiche e le cellule principali
localizzate solo nella regione del corpo.
Le cellule ossintiche (o parietali) → sono cellule
responsabili della secrezione acida, in particolar modo di
HCl e sono responsabili della produzione del fattore
intrinseco. Il fattore intrinseco è impiegato per l’assorbimento della vitamina B12 (ovviamente in
assenza del fattore intrinseco, la vitamina non è assorbita).
Le cellule ossintiche sono cellule che esistono sia nella forma attiva che non attiva. Il passaggio da
una forma all’altra comporta un cambio di organizzazione della cellula, in particolar modo i tubuli
vengono invaginati per espellere il secreto acido HCl.
Com’è liberato il secreto acido? → Interviene l’ATPasi (pompa p+) che scambia ioni H+, portati nel
lume della ghiandola gastrica, con ioni K+, portati all’interno. Questo ione H+ utilizzato nello
scambio è prodotto dentro la cellula ossintica a partire dalla reazione chimica H2O+CO2 tramite
l’enzima anidrasi carbonica che forma H2CO3 per poi dissociarlo in HCO3- e H+. L’H+ passa nel
lume della ghiandola (come già detto), mentre l’HCO3- esce dalla cellule ed entra Cl- che viene
veicolato verso il lume dove si compatterà con l’H+ formando HCl.
La secrezione acida è importante perché:
 L’ambiente acido è sfavorevole per le cellule che entrano dall’esterno e questo permette
una funzione antimicrobica e di difesa;
 La secrezione acida denatura molte proteine (quindi a questo livello ha già inizio una prima
digestione);
 La secrezione acida è importante per l’attivazione di molti enzimi (prodotte dalle cellule
principali).
Le cellule principali → sono cellule contenenti zimogeni che producono enzimi responsabili della
prima fase di digestione delle proteine nello stomaco.
Questi enzimi sono sintetizzati nella forma di precursori e sono riversati nel lume gastrico dove, in
presenza di ambiente acido (prodotto dalle ossintiche) vengono attivati. Un esempio di questi
enzimi è il pepsinogeno, enzima sotto forma di precursore, che viene trasformato in pepsina. La
pepsina è un enzima proteolitico con attività autocatalitica, ovvero la presenza di pepsina degrada
altro pepsinogeno e la pepsina può interagire con le proteine presenti nel contenuto gastrico e
iniziare la degradazione o digestione.
Si può dire che nello stomaco il bolo contiene anche enzimi come l’amilasi salivare e la lipasi. Nello
stomaco, quindi, vi è una prima costruzione di un ambiente adatto all’inizio del processo digestivo
(tra cui proteine e carboidrati).
Le cellule mucipare → sono cellule che producono muco per la protezione della superficie
gastrica. Il muco è una sostanza con un’alta componente alcalina che contrasta l’acidità del succo
gastrico ed è anche un rivestimento spesso che favorisce l’isolamento della mucosa gastrica
rispetto al contenuto dello stomaco: se il pH nel lume gastrico è fortemente acido, in prossimità
delle cellule mucipare il pH rimane vicino alla neutralità.
Le cellule G → sono cellule che hanno funzione endocrina e paracrina. Le cellule G sono localizzate
nell’antro dello stomaco e producono la gastrina, un ormone prodotto che viene riversato nel
sangue.
La gastrina è un peptide presente in due forme (una lunga e una corta) che viene liberato in
risposta ad una variazione del contenuto gastrico (se proteico). Una volta liberato è responsabile
della motilità e delle secrezioni dello stomaco, ma agisce anche a livello intestinale.
Nello stomaco, l’azione della gastrina si riversa sulle cellule ossintiche in modo indiretto mediante
un gruppo di cellule con funzione paracrina, dette enterocromaffini simili (ECL) → queste cellule
liberano il loro secreto che agisce sulle cellule vicine. In questo caso viene liberata l’istamina,
prodotta dalle ECL, che agisce sulle ossintiche stimolandole a secernere molto HCl aumentando
l’espressione delle pompe protoniche.
Regolazione della funzione gastrica
La funzione gastrica è strettamente regolata e la possiamo suddividere in 3 fasi.
La prima fase è detta fase cefalica ed è legata alla fase iniziale del percorso del cibo. Questa fase è
indotta principalmente da stimoli visivi, olfattivi e gustativi ed è sotto il controllo del SNA
parasimpatico, tramite il nervo vago, che permette di (1) aumentare il volume dello stomaco e
permette di (2) agire sulle componenti che modulano il succo gastrico tramite la mediazione del
plesso mioenterico e del plesso sottomucoso. Inoltre, questa fase attiva e stimola le cellule G.
La seconda fase è detta fase gastrica ed è regolata in base alle variazioni del contenuto gastrico.
Questa fase richiede un controllo nervoso, locale ed endocrino.
L’arrivo del bolo nello stomaco provoca una distensione dello stomaco che viene subito rilevata da
recettori da stiramento: dopo aver raggiunto un certo valore di stiramento, i recettori innescano
una risposta nervosa che passa per il plesso mioenterico → è responsabile della motilità gastrica
poiché innesca i meccanismi di rimescolamento.
Oltre alle variazioni di volume dovute allo stiramento, abbiamo anche variazioni di pH, poiché
quando arriva il bolo, il pH gastrico è tamponato e i chemocettori rilevano questa variazione di pH
inducendo una risposta nervosa che è gestita dal plesso sottomucoso → stimola la secrezione di
tutte le componenti del succo gastrico.
La presenza di un contenuto nello stomaco insieme alla distensione dà luogo a due risposte di
carattere locale:
1) Stimolazione delle cellule G → liberazione di gastrina;
2) Stimolazione delle ECL → liberazione di istamina.
Dal punto di vista endocrino, le cellule G producono gastrina che entra nel sangue e torna allo
stomaco agendo sulle cellule principali e ossintiche ma anche sulla motilità dello stomaco.
NB: la fase cefalica e la fase gastrica portano una serie di eventi che stimolano il rilascio delle
componenti del succo gastrica.
PRECISAZIONI: 1) la gastrina è un ormone trofico dello stomaco, cioè protegge la mucosa gastrica
e garantisce il buon funzionamento; 2) SNA parasimpatico ha un buon controllo sulla motilità e
sulla secrezione: il nervo vago stimola indirettamente la produzione di HCl perché agisce sulle
cellule ECL che producono istamina e che inducono la produzione di HCl da parte delle cellule
parietali; inoltre, il nervo vago agisce sulle cellule G che producono gastrina che agisce a sua volta
sulle ECL che agiscono a loro volta sulle parietali per produrre HCl.
Come si blocca la produzione di HCl? → con la somatostatina che è un ormone inibitore prodotto
dalle cellule D (poste nell’antro e nell’intestino tenue) che agisce via paracrina sulle cellule G. se le
cellule G sono inibite allora anche tutte le altre cellule gastriche saranno inibite e non ci sarà
alcuna produzione di HCl.
La terza fase è detta fase intestinale e regola la velocità di svuotamento dello stomaco che avviene
per attività peristaltica e permette il passaggio del contenuto gastrico poco alla volta nel duodeno.
La fase intestinale è caratterizzata da una serie di segnali che riguardano il contenuto nel
duodeno; quindi, sono segnali che riguardano il pH e le sostanze non digerite. In base alla tipologia
di segnale, si avrà una risposta chimica e una risposta nervosa (per lo stiramento) tramite
chemocettori → gli effetti mediati per via nervosa sono dati dai riflessi locali (plesso mioenterico) e
dal riflesso enterogastrico. Inoltre, vi è anche un controllo ormonale sulla secrezione gastrica, data
dalle CCK e GIP, per la presenza di lipidi e carboidrati, e dalla secretina, in condizione di pH
diminuito.
[il SN enterico è un ottimo regolatore e da luogo a 2 riflessi lunghi: (1) riflesso gastroenterico →
responsabile della distensione dello stomaco e stimola la motilità; (2) riflesso gastroileale →
responsabile della apertura della valvola ileocecale per introdurre il passaggio del contenuto
nell’intestino crasso].

Digestione → inizia a livello dello stomaco ma è piuttosto modesta.


Iniziano ad essere digeriti i:
 Carboidrati → sono parzialmente degradati nello stomaco sfruttando l’amilasi salivare
inglobata nel bolo;
 Lipidi → la lipasi linguale agisce già nel cavo orale per rilasciare il pepsinogeno;
 Proteine → degradati tramite pepsina.
NB: lo stomaco NON ASSORBE quasi NULLA.
Il fegato e il pancreas esocrino sono due organi importanti per la secrezione in modo da garantire
una continua digestione del contenuto alimentare e assorbimento nel duodeno. Il fegato produce
la bile, mentre il pancreas esocrino produce il succo pancreatico che vengono riversati nel
duodeno a livello dello sfintere di Oddi (o papilla duodenale).

PANCREAS ESOCRINO
Il pancreas è una ghiandola complessa che presenta una componente endocrina e una esocrina. La
componente esocrina è tubulo-acinosa: la parte tubulare produce HCO3- che tampona l’acidità
gastrica, mentre la parte acinosa produce enzimi digestivi.
Gli enzimi pancreatici aggrediscono le molecole non ancora abbastanza ridotte per l’assorbimento
e tra questi enzimi troviamo:

 Amilasi
 Carbossipeptidasi
 Lipasi pancreatica → (tutti) formano il succo pancreatico che ha funzione digestiva
 Ribonucleasi
Questi enzimi sono secreti come zimogeni e sono
contenuti in vescicole secretorie: vengono liberati a livello
del duodeno tramite esocitosi.
La secrezione pancreatica è strettamente regolata e
stimolata dalla presenza del contenuto duodenale.
1) Via attiva sulla secrezione enzimatica
(componente acinosa) → è controllata dalla CCK
2) Via attiva sulla secrezione di HCO3- (componente
duttale) → è controllata dalla secretina.
Entrambe queste vie lavorano tramite un controllo a
feedback. La presenza di un contenuto non digerito (ex: acidi grassi) è uno stimolo per la
produzione delle CCK: sono ormoni proteici liberati nel sangue e agiscono a livello del pancreas
promuovendo la secrezione di enzimi pancreatici che vengono riversati nel duodeno per la
digestione. Quando sono rimosse le sostanze, sarà arrestata la produzione di CCK e l’interno
processo si arresterà.
La via attiva sulla secrezione di HCO3- è importante perché l’ambiente acido dello stomaco è
sfavorevole all’azione di alcuni enzimi: è necessaria la secrezione di HCO3- da parte delle cellule
pancreatiche a livello del dotto pancreatico tramite uno scambiatore che porta HCO3- nel lume
della cellula e permette l’ingresso di Cl- nella cellula per poi riuscire tramite un trasportatore.
[HCO3- è sempre prodotto con la reazione H2O+CO2 → H2CO3 → HCO3- + H+]
La secrezione di HCO3- è controllata tramite feedback attraverso la liberazione della secretina, un
ormone proteico prodotto dalle cellule S dell’intestino tenue per via dell’ambiente acido dello
stomaco. La secretina induce il pancreas a produrre HCO3- in modo da trasportarlo nel duodeno e
bloccare tale processo per effetto della neutralizzazione. (si tratti di un controllo a feedback che
dipende dal pH).

FEGATO
Il fegato è responsabile della secrezione biliare per l’assorbimento dei lipidi. Anche il fegato è una
ghiandola che presenta una componente endocrina e una componente esocrina.
La bile è una sostanza formata da acqua, Sali biliari, lecitina,
colesterolo e bilirubina.
La bilirubina è un prodotto di scarto che proviene dalla
distruzione dei globuli rossi, in particolar modo proviene dal
gruppo eme.
I Sali biliari sono prodotti direttamente dal fegato tramite
manipolazione del colesterolo. Hanno una porzione idrofilica
e una idrofobica molto importante per lo svolgimento della
loro funzione. I Sali biliari aderiscono alle gocce lipidiche
frammentandole, rendendole aggredibili dagli enzimi pancreatici in modo da liberare acidi grassi
→ bile + enzimi pancreatici hanno un’azione sinergica.
La lecitina e il colesterolo sono due componenti della bile che permettono la mobilitazione, la
digestione e l’assorbimento dei grassi. Le gocce lipidiche frammentate devono essere trasferite
per poi essere assorbite a livello intestinale e questo trasferimento è permesso da strutture dette
micelle, che sono formate da Sali biliari, lecitina e colesterolo. Le micelle permettono sia il
trasporto delle sostanze verso la mucosa intestinale ma ne permettono anche l’assorbimento.
Quindi la bile ha una funzione completa in ambito digestivo e di assorbimento:
 Funzione detergente delle gocce lipidiche
 Funzione di trasporto per facilitare l’assorbimento
Come è prodotta la bile? → dagli epatociti ed è riversata nei canalicoli biliari e decorre verso il
dotto biliare per poi formare un dotto più grande che converge nel duodeno (tramite la papilla
duodenale) e nella colecisti. La bile, in realtà, è prodotta in modo continuo dal fegato ma se non è
utilizzata, viene immagazzinata nella colecisti.

COLECISTI
La colecisti è un piccolo sacco che non contiene bile così come è stata prodotta ma effettua delle
modifiche. La bile presente nella colecisti è più concentrata rispetto a quella prodotta dal fegato,
perché è stata rimossa dall’acqua → questo è favorito dalla presenza di scambiatori che utilizzano
la pompa Na+/K+ per creare un gradiente osmotico.
Più la bile rimane nella colecisti maggiore sarà la sua concentrazione.
Inoltre, i Sali biliari oltre ad essere immagazzinati nella cistifellea vengono recuperati tramite un
circolo enteroepatico (tra intestino tenue e fegato).

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