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Apparato digerente Approfondimento su alcune caratteristiche e funzioni


Vedi pag 257-260 Il cavo orale è rivestito da epitelio squamoso stratificato per lo più non cheratinizzato , che poggia su una
sottomucosa che contiene un numero variabile di ghiandole salivari a secrezione sierosa e mucosa. Le guance sono rivestite da
epitelio squamoso non cheratinizzato, il palato duro è ricco di ghiandole salivari. Anche il pavimento della bocca è abbondante il
tessuto ghiandolare salivare. La lingua è un organo muscolare rivestito da epitelio squamoso. La sua superficie dorsale , che di
solito è in contatto con il palato duro è rivestita da uno spesso strato di epitelio stratificato squamoso cheratinizzato. Nei due
terzi anteriori della lingua si sollevano una serie di protrusioni chiamate papille. Nelle papille fungiformi e circumvallate si trovano
i calici gustativi, organi sensitivi specializzati per il riconoscimento dei gusti.

Compito dei denti è sminuzzare il cibo; compito della lingua è miscelare il cibo con la
1 saliva. La saliva è secreta da tre tipi di ghiandole salivari maggiori e molte ghiandole
salivari minori. Le ghiandole possono comprendere cellule a secrezione di tipo
mucoso, sierosa o mista. Le ghiandole salivari maggiori sono le parotidi, le
sottomandibolari, e le sublinguali. Le ghiandole sierose producono una soluzione
acquosa che contiene enzimi (amilasi, lisozima), IgA, lattoferrina.
Ghiandole salivari maggiori: 1) le parotidi sono le più grandi con un peso di 20
grammi, la loro secrezione viene riversata nella cavità orale dal dotto parotideo a
livello del secondo molare superiore. 2) I dotti delle sottolinguali si aprono ai lati del
frenulo, 3) i dotti delle le ghiandole sottomandibolari si aprono ai due lati del frenulo
subito dietro ai denti.
Le secrezioni sono regolate dal sistema nervoso autonomo (simpatico e
parasimpatico). Qualunque sostanza (corpo estraneo, cibo....) all'interno della bocca
può dare il via a un riflesso salivare tramite stimolazione dei recettori del nervo
2 cranico trigemino. La stimolazione parasimpatica porta ad una grande produzione di
saliva acquosa, la stimolazione simpatica porta ad una produzione di saliva viscosa
ad alta concentrazione enzimatica (secchezza delle fauci).
Frenulo linguale 3
Nel cavo orale inizia la digestione. La digestione, che avviene nella cavità orale, nello stomaco e nella
prima parte dell'intestino, è un processo fisiologico che consiste nell'insieme delle trasformazioni
chimico-fisiche, attraverso le quali l'organismo trasforma gli alimenti in sostanze atte assimilabili
dall'organismo.
Le ghiandole parotidi producono un secreto sieroso denso che contiene l'enzima digestivo amilasi salivare che dà inizio alla digestione
chimica dei carboidrati complessi. Complessivamente le ghiandole salivari producono 1-1,5 litri di saliva al giorno.
L'amilasi salivare o ptialina è un enzima che ha un’attività alfa-amilasica, in grado di scindere i legami alfa-glicosidici presenti nella
molecola di amido (un carboidrato) i quali legano tra loro le singole molecole di glucosio. Questa attività è pH dipendente. Nel cavo
orale, l’attività è limitata in quanto il cibo vi staziona. L'attività dell’amilasi salivare continua fino a quando l’acidità dello stomaco, che
aumenta gradualmente in seguito alla produzione di acido cloridrico da parte delle cellule parietali, blocca la sua funzione.

Vedi video al seguente link :

http://www.raiscuola.rai.it/articoli/gli-enzimi-il-processo-di-amilasi-reazioni-biologiche/9189/default.aspx

E quando l’alfa amilasi è alta?


L'amilasi è prodotta dalle ghiandole parotidi, ma anche dal pancreas
esocrino. L’amilasi totale è la somma dell’amilasi prodotta dal pancreas
(circa il 40% in condizioni normali) e dalle ghiandole salivari (il restante 60%,
in condizioni normali).
Tra le cause che portano ad un aumento dei livelli plasmatici dell’alfa
amilasi troviamo le seguenti patologie:

degenerazione delle ghiandole salivari in seguito ad un operazione


chirurgica oppure radioterapia

parotite o meglio conosciuta come “orecchioni” in cui si ha l’infiammazione


delle ghiandole salivari

infiammazione delle ghiandole salivari

pancreatite acuta e cronica


Vedi libro di testo di igiene pag. 299-300.
Parotite Vedi i grafici epidemiologici sul sito
https://www.epicentro.iss.it/parotite/epidemiologia

La parotite è una malattia infettiva causata da un virus appartenente al gruppo dei Paramyxovirus, il cui segno più
evidente è la tumefazione delle ghiandole salivari. In particolare l’ingrossamento delle ghiandole parotidi, poste sotto i
padiglioni auricolari, dietro l’angolo della mandibola, conferisce al viso il caratteristico aspetto da cui il nome popolare di
“orecchioni”.
● La parotite si trasmette soltanto da persona a persona. Prima dell’avvio di programmi estesi di vaccinazione, la parotite
era tipicamente una malattia infantile, con la frequenza massima tra i bambini tra i 5 e i 9 anni e un decorso generalmente
benigno.
● L’infezione si trasmette tramite le goccioline respiratorie diffuse nell’aria dal malato con la tosse o gli starnuti, oppure
tramite il contatto diretto con le secrezioni nasofaringee. La malattia è contagiosa nei 6 giorni che precedono la comparsa
dei sintomi e per i 9 giorni successivi. Una pregressa infezione garantisce immunità permanente.
● Sintomi e complicanze
● Il segno più evidente è il rigonfiamento delle ghiandole parotidi, con conseguente dolore durante la masticazione e la
deglutizione.
● Nei bambini la malattia si risolve in pochi giorni nella maggior parte dei casi. Tra le complicazioni descritte vi sono
encefaliti (0,02-0,3%), meningiti (0,5-15%), pancreatite (4%) e danni all’udito.
● L’encefalite porta raramente alla morte, ma si possono avere conseguenze permanenti come paralisi, epilessia, paralisi
dei nervi facciali, stenosi acqueduttale e idrocefalia.
● Negli adulti le complicanze sono più frequenti. Nel 20-30% dei maschi dopo la pubertà si ha l’insorgenza dell’orchite, una
malattia infiammatoria molto dolorosa, caratterizzata dal gonfiore di uno o di entrambi i testicoli. Questa, sebbene
raramente, può risolversi in un’atrofia testicolare con conseguente sterilità.
● Vaccinazione. Il vaccino induce la comparsa di anticorpi specifici in più del 95% dei vaccinati e conferisce un’immunità
duratura nel tempo. È disponibile in forma trivalente, cioè associata con i vaccini antimorbillo e antirosolia (Mpr).

Tratto da https://www.epicentro.iss.it/parotite/

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