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Evoluzione dell’apparato digerente

La cellula per ricavare l’energia sufficiente per poter svolgere tutte le funzioni vitali, si nutre.
Ciò che succede nella cellula è ciò che succederà nell’apparato digerente.

L’unico modo di nutrirsi per la cellula è quello di inglobare le sostanze nutritive sotto forma di
endocitosi (sostanze solide) o pinocitosi(sostanze liquide).
All’interno della cellula si trovano degli enzimi che hanno la capacità di rendere semplici molecole
più complesse, in modo da poter poi essere utilizzate (nutrienti).

Nell’evoluzione, l’apparato digerente si è notevolmente modificato.

Il primo passaggio è caratterizzato non più dalla presenza di un organismo unicellulare ma


pluricellulare (aggregazione di cellule).

Nell’evoluzione inoltre si è venuta a creare una forma di tubo in modo tale che le sostanze nutritive
potevano entrare all’interno di questo tubo ed essere  assorbite dalle cellule vicine; in più si è creata
un’uscita in modo che le sostanze di scarto potessero essere eliminate.

Il tubo si è poi ulteriormente modificato facendo si che ci fosse una porzione deputata
all’immagazzinamento dei nutrienti, e che il tubo stesso fosse più convoluto proprio per far si che il
viaggio diventasse più lungo e desse il tempo al nutriente di poter essere elaborato e riassorbito.

Alla fine dell’evoluzione si è venuto a creare a tutti gli effetti il nostro apparato digerente.

1.    La funzione principale è quella dell’approvvigionamento dei nutrienti: glucidi, lipidi, protidi, vitamine,
sali e acqua
2.    Motilità
3.    Digestione: trasformare le sostanze in modo che possano essere utilizzate
4.    Assorbimento
5.    Secrezione di sostanze utili per l’elaborazione del cibo
6.    Escrezione delle sostanze
7.    Azione protettiva e di difesa

L’apparato digerente è strettamente collegato con l’apparato circolatorio: mentre l’apparato digerente è
quello che elabora le sostanze, quello circolatorio è quello che distribuisce queste sostanze a tutte le cellule
che ne hanno bisogno, quindi i due apparati lavorano in stretto contatto.

1.    neuroni sensoriali: captano il segnale e sono meccanocettori, chemocettori e termocettori


2.    le informazioni che provengono da questi neuroni vengono trasmesse al SNC dagli interneuroni per poi
andare a generare dei riflessi o un programma motorio già stabilito
3.    infine troviamo i neuroni motori a cui è arrivata l’info di ritorno, la risposta, e potranno essere di tipo
inibitorio o eccitatorio sulle cellule effettrici quindi sulla muscolatura, sull’epitelio, sulle ghiandole
endocrine, sui vasi sanguigni (vasocostrizione o vasodilatazione)

I riflessi possono essere:


-    Locali: come la peristalsi --> arriva il cibo, si dilata la porzione dove sta arrivando, questo stiramento farà
partire la peristalsi (Esempio nel momento in cui il bolo arriva nell’esofago parte la 1 onda peristaltica)

-    Brevi: esempio il riflesso entero- enterico, cioè nel momento in cui il cibo arriva a livello del duodeno va
ad informare l’ileo, e l’ileo informa il colon che sta arrivando il cibo
-    Lunghi: significa che prima deve passare a livello delle strutture superiori quindi a livello dell’encefalo.
Esempio: il riflesso gastro-colico è uno stimolo lungo perché presuppone sia l’intervento della muscolatura
liscia che di quella striata.
Altro esempio, quando guardiamo il cibo che ci piace avviene non solo la secrezione a livello delle ghiandole
salivari ma anche la secrezione gastrica perché l’apparato digerente si prepara a ricevere cibo.

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