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Anatomia generale

23/10/2017

L’anatomia è lo studio del corpo umano. Nel concetto generale di anatomia rientra il concetto di
“dissezione”: l’anatomia è ciò che si riesce a vedere e scoprire tramite la dissezione, ossia lo studio di
cadaveri. Le dissezioni del corpo umano hanno insegnato tantissimo sulla sua struttura e organizzazione.
Nell’anatomia patologica si studiano le caratteristiche normali del corpo per poi vedere quelle che sono le
variazioni portate dalle patologie. Essenzialmente un adulto sano è normale, così come un bambino, un
embrione, un anziano.
L’ANATOMIA SI può STUDIARE IN DIVERSI MODI:
- CON UN CONCETTO SISTEMATICO, quindi studiando i vari organi e sistemi e apparati del corpo
in maniera sistematica sulla base delle loro funzioni;
-con un concetto di topografia, ad esempio sappiamo che l’apparato digerente comincia dalla bocca e termina
con l’ano.

L’anatomia macroscopica è quella che si può apprezzare senza l’aiuto di alcuno strumento, quindi tutte
quelle strutture visibili ad occhio nudo: l’anatomia di superficie riguarda la superficie corporea. L’anatomia
microscopica è invece quella che utilizza il microscopio per defnire e studiare le strutture del corpo. Il
microscopio ci dice qual è la struttura dei tessuti e delle singole cellule, e ci dà anche la spiegazione della
loro funzione. L’anatomia dello sviluppo ci dice come il corpo umano si sviluppa nel corso della sua
evoluzione, a partire dagli stadi embrionali più precoci fino allo sviluppo. L’anatomia radiologica è quella
che sfrutta le tantissime potenzialità della diagnostica per immagini, quindi è uno studio essenzialmente del
vivente. L’anatomia chirurgica riguarda i problemi legati alla chirurgia.
Sia con l’anatomia macroscopica, sia con quella microscopica, occorre sempre tener conto di un importante
principio: bisogna sempre riuscire a correlare struttura e funzione. La funzione riflette sempre la struttura e
quello che un organo può fare dipende sempre dalla sua struttura.

Si parla di organi cavi e organi pieni:


- gli organi cavi si chiamano così perchè al loro interno è presente una cavità. La loro funzione è
quella di trasporto. Sono dunque organi di trasporto o di contenimento. Un esempio sono i vasi sanguigni,
che trasportano il sangue, oppure gli organi del canale alimentare, che trasportano il bolo e tutto quello che
ne deriva.

Si passa dai nanometri ai micrometri, che sono le strutture subcellulari, che si possono evidenziare solo con
strumenti molto potenti, come il microscopio ottico a trasmissione. Si passa poi al microscopio ottico: cellule
e tessuti sono oggetti della citologia e della istologia. Si arriva poi alla risoluzione dell’occhio umano, ossia
quella che costituisce l’anatomia macroscopica.

Livelli di organizzazione:
- livello chimico, ossia atomi che si combinano tra loro a formare molecole;
- Livello cellulare o citologico, in cui le molecole si combinano tra loro a formare cellule;
- Livello tissutale, in cui le cellule e le molecole che hanno le stesse funzioni si combinano tra loro a
formare un tessuto (oggetto della istologia);
- Tessuti diversi si combinano per dare un organo. Un organo è un’unità di lavoro, una struttura che
svolge una stessa funzione. Ad esempio, il canale alimentare, pur essendo un canale unico, è un insieme di
organi che svolgono funzioni diverse;
- Livello di sistema o apparato, ossia più organi si combinano per costituire un sistema o un apparato.
Questo rappresenta l’anatomia sistematica, in cui si studiano i vari sistemi e apparati in successione;
- Livello di organismo: la costituzione di un organismo è data dalla sinergia e dal controllo di tutte le
diverse parti che lo compongono. A livello microscopico, le cellule si mettono insieme per costituire un
tessuto. Un tessuto è costituito da cellule non uguali, ma dello stesso tipo; piùtessuti si organizzano per
costituire un organo.

Differenza tra sistema e apparato: un sistema è costituito da un insieme di organi che condividono la
struttura, o l’origine embriologica, o la funzione; un apparato è formato da un insieme di organi che
condividono la funzione generale di questo apparato, ma sono organi eterogenei, ossia che cooperano per
svolgere la stessa funzione, ma hanno una struttura diversa (esempi sono l’apparato respiratorio e digerente).
I TESSUTI

I tessuti principali sono quattro:


- il tessuto epiteliale, caratterizzato da cellule in mutuo contatto tra loro (esempi di tessuto epiteliale
sono la cute, oppure le ghiandole, che sono composte da tessuto epiteliale);
- Tessuto connettivo, caratterizzato da cellule non in mutuo contatto tra loro. Un esempio di tessuto
connettivo è il sangue, oppure il tessuto osseo;
- Tessuto muscolare, un tipo di tessuto che sa contrarsi;
- Tessuto nervoso: come il tessuto muscolare è eccitabile, ma mentre il tessuto muscolare si contrae
soltanto, il tessuto nervoso è in grado di trasmettere gli impulsi (irritabilità).

Solitamente il tessuto connettivo c’è in tutti gli altri tipi: per esempio, se pensiamo al muscolo quadricipite
della coscia, sappiamo che esso è fatto da tessuto muscolare striato scheletrico volontario.
Il tendine è la parte che collega il tessuto all’osso, ed è tessuto connettivo.
Dev’esserci una fascia che contenga il tessuto connettivo. Un muscolo con il suo tendine deve passare sopra
un’articolazione, che permette dunque il movimento.

Un organo è sempre costituito da tessuti diversi. Gli organi possono essere:


- impari, se sono singoli (abbiamo un solo cuore, un solo encefalo);
- pari, se sono simmetrici (abbiamo due reni, due occhi, due polmoni).

SISTEMI

Sistema nervoso
Il sistema nervoso ha la funzione di coordinare le attività di tutto l’organismo. Per coordinare e regolare
queste attività riceve informazioni dall’esterno o dall’interno, le elabora e poi risponde. La risposta del
sistema nervoso è un impulso di tipo chimico-elettrico ed è il movimento (mi brucio e tiro via la mano).
Un’unica eccezione a questo paradigma del movimento è la secrezione ghiandolare. Dunque, l’attività del
sistema nervoso consiste nella ricezione di stimoli, nell’elaborazione e nella produzione di una risposta.

Sistema immunitario
Il sistema immunitario ha la funzione di difendere l’organismo dalle aggressioni di microrganismi e di virus
e tende a riportare l’organismo nelle condizioni di equilibrio (omeostasi).

Apparato locomotore
Si definisce apparato perchè è costituito da ossa, muscoli e articolazioni. I muscoli che costituiscono
l’apparato locomotore sono i cosiddetti “muscoli scheletrici”, ossia quelli che si fissano allo scheletro.

Apparato cardiovascolare
La definizione “cardiovascolare" indica il cuore e il sistema circolatorio, sanguigno e linfatico. Questo
apparato ha la funzione di portare il sangue al resto dell’organismo e portare ossigeno ai tessuti periferici.
Riprende anche dai tessuti l’anidride carbonica e la espelle; trasporta anche sostanze trofiche per i tessuti, tra
le quali gli ormoni (che si considerano sostanze trofiche, ma non di nutrimento). Ha anche una funzione di
termoregolazione. Il sangue ha anche una funzione difensiva: trasporta le cellule della funzione immunitaria
e svolge dunque una funzione di controllo e di difesa.

Apparato urinario
L’apparato urinario ha la funzione di eliminare le sostanze di scarto tramite l’urina. La sua funzione è anche
quella di produrre l’urina: produrre l’urina vuol dire non solo eliminare le sostanze di rifiuto
(prevalentemente quelle del catabolismo delle proteine); eliminando l’urina si favorisce il mantenimento
dell’equilibrio dei liquidi nel nostro corpo. Con la fuoriuscita di urina si regola anche la pressione arteriosa e
si controlla l’equilibrio dei soluti e il PH sanguigno.

Apparato digerente
L’apparato digerente serve a fornire energia all’organismo: introduciamo sostanze alimentari che vengono
scisse nei loro componenti, vengono riassorbite e poi successivamente espulse.
Apparato respiratorio
L’apparato respiratorio serve a ossigenare il sangue. Quando sangue e aria si incontrano a livello di
un’interfaccia che è quella degli alveoli polmonari, avviene uno scambio. Viene ceduto ossigeno al sangue e
viene preso ossigeno dall’aria. Tramite la respirazione si può regolare il PH ematico. Questo apparato
contribuisce anche alla funzione della fonazione. L’organo della fonazione è la laringe.
L’apparato respiratorio favorisce la termoregolazione e ha anche una funzione olfattiva.

Apparato genitale maschile e femminile


La loro funzione principale è quella riproduttiva, ma hanno anche una funzione endocrina, ossia quella di
produrre ormoni.

Apparato endocrino
L’apparato endocrino serve a rilasciare ormoni che tendono a mantenere l’omeostasi, e lo fanno agendo su
altri organi, ossia controllando e regolando la loro funzione. L’apparato endocrino collabora dunque con il
sistema nervoso.

Apparato tegumentario
L’apparato tegumentario ci protegge da aggressioni di tipo fisico e chimico. Oltre alla funzione difensiva
favorisce la termoregolazione tramite la sudorazione e la distribuzione di vasi (superficiali e profondi). La
cute è un enorme recettore e assorbe poco. Ha anche la funzione di secrezione. Nelle strutture annesse alla
cute c’è anche la mammella, il mezzo che serve per nutrire la prole. Ci sono poi gli annessi cutanei, capelli,
peli, unghie etc.

Distinzione tra organi pieni e organi cavi


L’organo è l’insieme di vari tessuti e nell’ambito di apparati e sistemi, organi svolgono funzioni diverse ma
coordinate.
- gli organi pieni hanno una struttura costituita da due componenti: il parenchima e lo stroma. Il
parenchima è quello che costituisce la parte funzionante, che determina la funzione dell’organo (per esempio
il pancreas è un organo pieno che ha un parenchima che secerne enzimi e ormoni); lo stroma è la parte che
costituisce la capsula, lo scheletro, l’impalcatura, che determina la forma dell’organo. Attraverso lo stroma
arrivano i vasi, arriva il nutrimento a tutti gli organi. Quasi sempre lo stroma è fatto di tessuto connettivo, in
cui ci sono cellule e strutture cellulari. Prevalgono le fibre. Gli organi pieni presentano di solito una struttura
che si chiama ilo: l’ilo si potrebbe definire come la porta di un organo, è la parte attraverso cui arrivano e
partono i vasi, arrivano i nervi e, se l’organo è una ghiandola, partono i dotti escretori. Non è presente in tutti
gli organi;
- Un organo cavo si chiama così perchè ha una struttura stratificata della parete. La parete degli organi
cavi è costituita da strati o tonache sovrapposte, che hanno dei nomi peculiari: la tonaca mucosa è quella più
interna; la tonaca sottomucosa sta profondamente alla mucosa e non è detto che ci sia sempre; la tonaca
muscolare; esternamente la tonaca sierosa o avventizia. Nell’economia dell’organo la tonaca mucosa è
diversa: quella della vescica dev’essere impermeabile, poichè l’urina è acida; quella dell’intestino tenue, che
ha funzione di assorbimento, deve avere una grande superficie, per garantire il maggior assorbimento nel
minor tempo possibile. La tonaca muscolare serve per la peristalsi, ossia fa sì che il movimento progredisca.
La tonaca muscolare si chiama tonaca media, la tonaca avventizia si chiama tonaca avventizia.
I vasi sono rivestiti dall'endotelio. L’endotelio dei vasi deve essere liscio.

Le tonache sierose sono un particolare tipo di tonache, le quali si distribuisconos empre all'esterno
dell’organo. Se si tratta di un organo cavo, esternamente all’avventizia, alcuni organi presentano anche la
tonaca sierosa, così come alcuni organi pieni, all’esterno della capsula che li riveste, presentano una tonaca
sierosa.
Queste tonache si chiamano sierose perchè producono una sostanza simile al siero. Un organo dotato di
questa tonaca si presenta liscio e umidiccio. Questo liquido serve per facilitare lo scorrimento tra gli organi.
Immaginiamo le tonache sierose come se fossero una pellicola trasparente. Tutte le sierose sono fatte da due
strati, chiamati foglietti: uno è strettamente adeso al viscere, e si chiama foglietto viscerale, l’altro è
leggermente spostato dal viscere, ma i visceri quando sono all’interno delle cavità hanno intorno la parete
della cavità, per cui questo foglietto più esterno prende il nome di foglietto parietale. Tra i due foglietti
rimane quindi uno spazio.
La quantità di liquido sieroso viene tenuta strettamente sotto controllo dalle cellule, che non solo lo
producono, ma hanno anche la capacità di riassorbirlo. Se per qualche motivo, genericamente per un
fenomeno infiammatorio, le cellule cominciano a produrre liquidi in eccesso, i foglietti si scollano tra di loro,
e la scavità che fino a quel momento era virtuale diventa reale. Se il liquido aumenta, comprime l’organo
stesso e i liquidi tra essi vicini.
Una tonaca sierosa del nostro corpo è quella che avvolge il nostro cuore, per cui prende il nome di
pericardio. Il liquido si chiamerà liquido pericardico, con il pericardio viscerale e il pericardio parietale.
Un’altra tonaca sierosa è quella che avvolge i polmoni, che si chiama pleura. La pleurite è l’infiammazione
della pleura: è pericolosa perchè i foglietti si scollano e il polmone non riesce a dilatarsi a sufficienza durante
la respirazione. All’interno, naturalmente, troviamo il liquido pleurico. La terza tonaca sierosa è il peritoneo,
che avvolge alcuni visceri addominali e anche in questo caso si parla di peritoneo viscerale, peritoneo
parietale e liquido peritoneale. L’infiammazione del peritoneo si chiama peritonite e la presenza di liquido in
eccesso in cavità addominale è nota con il nome di ascite.

Anatomè in greco vuol dire dissezione, per cui in teoria l’anatomia andrebbe studiata dissezionando il corpo
e andandone a studiare ogni sua parte. Oggi l’anatomia si studia sui libri, sui quali vengono rappresentate
dissezioni del corpo umano. Le dissezioni si possono fare solo in determinate direzioni: trasversale, verticale,
obliqua. La prima cosa che si fa è mettere un soggetto in una posizione ben definita, di riferimento, che si
chiama posizione eretta: un soggetto in piedi, con gli arti superiori lungo i fianchi e il palmo della mano
rivolto in avanti.
Il corpo umano può essere diviso in vari piani:
- il piano frontale o coronale è il piano verticale, anche se il termine coronale viene usato quando ci si
riferisce all’encefalo;
- Il piano trasversale, che è il piano orizzontale secondo l’asse x;
- Il piano sagittale, che è orientato secondo l’asse z, quindi ante-posteriore.
-
per ogni piano distinguiamo una faccia anteriore, o ventrale, e una faccia posteriore, o dorsale, rivolta verso
la schiena.
Secondo il piano trasversale, possiamo fare infinite fette, ma dobbiamo decidere se guardarle dall’alto o dal
basso. Per cui nella fetta distinguiamo una faccia superiore, o craniale, e una faccia inferiore, o caudale.
Per quel che riguarda il piano sagittale, ne esiste uno solo che divide a metà il corpo umano, perchè esso ha
una corrispodnenza destro-sinistro, non alto-basso, o davanti-dietro: questo piano si chiama piano sagittale
mediano. In questo piano individuiamo una faccia destra e una faccia sinistra. Se invece ci spostiamo dal
piano mediano e facciamo una fetta su un piano definito paramediano, cioè che sta al lato del piano mediano
(o verso destra, o verso sinistra), non possiamo chiamare le due facce destra o sinistra, perchè questo termine
lo usiamo solo per il piano mediano. Allora possiamo fare riferimento al fatto che tra queste due facce una è
più vicina al piano mediano, l’altra è quella che sta dall’altra parte. La faccia più vicina al piano mediano
viene chiamata faccia mediale, mentre quella dell’altro lato è la faccia laterale.
Il termine mediale si usa anche per indicare una struttura identificandola attraverso un’altra di riferimento:
per esempio, partendo dalla milza, lo stomaco è più medial rispetto alla milza.
Riferendoci agli arti, i termini mediale e laterale vengono sostituiti da due termini, benchè il concetto
rimanga lo stesso: la struttura mediale viene chiamata prossimale, quella laterale viene chiamata distale.
I termini prossimale e distale possiamo usarli anche in altro modo: per esempio, se parliamo del tubo
digerente e dobbiamo dire che l’esofago viene prima dell’intestino tenue, diremo che l’esofago è una
porzione prossimale del tubo digerente e che il tenue è distale.

Secondo i tre assi cartesiani, noi possiamo anche muovere il corpo, ma facciamo sempre questi movimenti in
riferimento ai tre assi.
Secondo l’asse verticale, il movimento che si può produrre è il movimento di torsione. Nella mano e nel
piede, la torsione si chiama prono supinazione.
Secondo l’asse trasversale, produciamo movimenti di flessione o di estensione.
Secondo l’asse sagittale, compiamo il movimento di inclinazione laterale.
Solitamente mettiamo in moto contemporaneamente tutti e tre i piani di movimento. Il movimento di
inclinazione laterale negli arti prende un nome differente. Nel caso di allontanamento dell’arto si parla di
abduzione, nel caso di avvicinamento dell’arto si parla di adduzione.
Nella mano, oltre ai movimenti di abduzione, adduzione, flessione ed estensione, esiste un altro movimento
fondamentale: il movimento di opposizione del pollice. Questo movimento è importantissimo per la
prensione: possiamo prendere gli oggetti in mano perchè riusciamo a opporre il pollice.

Il corpo umano, esclusi gli arti, è come una grande scatola che contiene al suo interno gli organi. In realtà,
questa scatola è costituita al suo interno da altre scatole.
Il corpo umano è fatto da una testa, un tronco (testa e tronco sono collegati dal collo) e, attaccati al tronco,
gli arti, distinti in superiori e inferiori. Se guardiamo il tronco, che di tutte queste è la porzione più ampia, ci
accorgiamo che ad un certo punto esiste una struttura chiamata diaframma, che suddivide il tronco in due
parti: una superiore, il torace, e una inferiore, l’addome, più ampia della precedente. Quando usiamo il
termine torace non intendiamo solo la gabbia toracica, ma tutte quelle strutture che concorrono a formare il
torace, ossia la cute, i nervi etc.

I criteri per lo studio degli organi sono essenzialmente due: il primo consiste nel studiare gli organi
raggruppandoli in sistemi, questo perchè gli organi sono analoghi per la loro struttura (per esempio sono tutti
fatti dallo stesso tessuto) o sono analoghi per funzione.

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