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ISTOLOGIA Lezione 1 28/10/2019

DISCORSO INTRODUTTIVO SUL CORSO DI MORFOLOGIA


Il corso sarà tenuto dalla dottoressa Michela Turci.
“Morfologia umana” rappresenta uno dei corsi più importanti per la propedeuticità a tutte le altre materie alla
base della fisioterapia.
Si tratta di un corso da 4 cfu:
 Istologia  1 cfu
 Anatomia umana  3 cfu
L’esame sarà scritto e consisterà in 40 domande a risposta multipla. I quiz saranno somministrati in numero
proporzionale al livello di approfondimento di ciascun argomento svolto. Ci potranno essere più risposte
giuste a una singola domanda e questo impedisce il “ragionamento per esclusione”. Il tempo di esame sarà di
60 minuti. La correzione sarà effettuata tramite lettore ottico.

I testi consigliati sono:


 “Anatomia umana” di Martini & Timmons, editore Edises ;
 “Anatomia umana - Elementi” di Arcuri, editore Edi-Ermes;
 “Anatomia umana – Fondamenti”, Barbatelli, editore Edi-Ermes;
 “Topografia e funzione dell’apparato locomotore”, editore Edises.
Può essere utile anche l’utilizzo di un Atlante di anatomia umana, nelle slide sono
stati evidenziati i due consigliati.

ANATOMIA
Il termine anatomia deriva dal greco “anatomh” e significa, letteralmente, dissezione.
L’anatomia è definita come la scienza morfologica che studia le forme degli organismi avvalendosi di una
tecnica compositiva. In altre parole, parte dal grande per scomporlo in pezzi sempre più piccoli.
Viene distinta, secondo che abbia per oggetto
l’uomo, gli animali o le piante, in anatomia
umana, anatomia comparata e anatomia
vegetale.
Per quanto riguarda l’anatomia umana, la prima
grande distinzione che possiamo operare è tra
anatomia microscopica, che si occupa dello
studio di tutte quelle strutture che non possono
essere viste senza essere ingrandite al
microscopio, e anatomia macroscopica, che si
occupa di studiare strutture sufficientemente
grandi da essere osservabili ad occhio nudo.
L’anatomia microscopica può essere divisa in due rami specializzati:
 la citologia studia la struttura delle cellule, le più piccole unità viventi;
 l’istologia ha una prospettiva più ampia e studia i tessuti, ovvero gruppi di cellule specializzate.
L’anatomia macroscopica può essere studiata in tre modi diversi:
 l’anatomia di superficie si occupa dello studio della forma generale e della rappresentazione in
superficie degli apparati;
 l’anatomia regionale (o topografica) studia gli organi a seconda della sede che occupano e dei
reciproci rapporti, suddividendo la superficie del corpo in territori e regioni;
 l’anatomia sistematica (o descrittiva) studia analiticamente la conformazione, i rapporti, la
struttura e lo sviluppo dei diversi organi dei principali apparati e sistemi del corpo umano.

L’anatomia si suddivide poi in varie sottodiscipline:


 anatomia dello sviluppo, esamina tutte le modificazioni morfologiche che avvengono nel periodo
compreso tra il concepimento e la maturazione;
 anatomia comparata, prende in considerazione l’organizzazione anatomica di specie animali
differenti, consentendo di annotare somiglianze che riflettono relazioni evolutive tre la specie;
 anatomia patologica (o clinica), ha per oggetto le alterazioni indotte nei singoli organi dalle
malattie, allo scopo di confermare una diagnosi o accertare (attraverso l’autopsia) la causa di morte;
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 anatomia chirurgica, studia i problemi anatomici relativi alle malattie chirurgiche e agli interventi
corrispondenti;
 anatomia radiografica (o radiologica), si occupa dell’analisi delle singole parti del corpo umano
quali appaiono all’esame radioscopico e radiografico;
 anatomia per sezioni trasversali, dove il corpo viene suddiviso nelle sezioni superiore e inferiore
da ogni particolare piano trasversale;
 anatomia artistica, che studia le forme esterne del corpo e gli organi direttamente visibili,
specilamente quelli del movimento, nelle loro proporzioni e nelle modificazioni collegate con i
diversi atteggiamenti o con gli stati d’animo che esprimono e di cui si vuol dare rappresentazione
nell’arte.

L’anatomia ha moltissimi campi di applicazione che spaziano dalla biologia all’educazione, dalla radiologia
alla microbiologia, e così via.

Il termine morfologia indica la procedura metodologica descrittiva delle forme. In particolare, nel nostro
caso, per forme si intendono tutte quelle strutture caratteristiche del corpo umano.
Nello studio dell’anatomia occorre seguire una procedura rigorosa, detta metodo morfologico. I principi
generali di questo metodo sono:
 scomporre in parti  abbiamo già detto che caratteristica peculiare dell’anatomia è il processo di
dissezione, ovvero sezionare le varie componenti del corpo umano;
 geometrizzare le forme  una volta sezionate queste parti, per essere descritte oggettivamente,
devono essere assimilate a delle forme geometriche. Questo stratagemma consente una descrizione
più chiara, veloce ed efficace delle varie parti anatomiche;
 effettuare analisi quantitative  è anche necessario capire i rapporti in termini di peso, volume e
densità delle varie strutture, al fine di avere un quadro completo della struttura in esame.

In accordo con la descrizione del metodo morfologico fatta precedentemente, è possibile dire che l’anatomia
opera a diversi livelli (livelli operativi):
 Livello operativo descrittivo
Per descrivere qualcosa ho bisogno di codificare una terminologia specifica che non consenta
fraintendimenti. La lingua base a cui l’anatomia fa riferimento è il latino e, anche se questa lingua è
stata ormai quasi interamente sostituita dall’inglese, alcuni termini son rimasti invariati.
 Livello operativo interpretativo
Una volta compresa la forma della struttura in esame se ne può dedurre la funzione. Forma e
funzione sono infatti strettamente collegate, tanto che si parla di “collegamento morfo-funzionale”.
 Livello operativo causale
Bisogna infine risalire all’evoluzione, all’origine e al decorso di quell’organo nel corso degli anni.

Come già abbiamo detto nel procedimento descrittivo frequente è l’uso di analogie con oggetti di forma e
caratteristiche simili alla parte anatomica che stiamo studiando ( es. rene – fagiolo). È pure possibile
geometrizzare una struttura scomponendola in tante parti diverse confrontabili con le forme geometriche
conosciute.

Nell’immagine a lato possiamo notare come da una


rappresentazione già schematizzata siamo potuti passare ad
una ancora più semplice composta solamente da tanti
segmenti. Eppure, possiamo trarre molte informazioni anche
da una rappresentazione così semplice. Lo “schema” a sinistra
rappresenta un infante, mentre quello a destra un adulto. È
facile notare, per esempio, come la testa nell’infante occupi in
proporzione, un volume molto maggiore rispetto a quello
occupato nell’adulto.
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SCHELETRO E SEGMENTI CORPOREI


Lo scheletro è l’impalcatura interna del corpo umano. Alla sua costituzione, partecipano, principalmente, le
ossa e, in seconda battuta, le cartilagini e le articolazioni. Secondo la più classica delle visioni anatomiche, lo
scheletro umano è suddivisibile in scheletro assile e scheletro appendicolare.
Lo scheletro assile è l'insieme delle ossa che costituiscono il cranio, la colonna vertebrale e la gabbia
toracica, più l'osso ioide e i tre ossicini di ciascun orecchio (martello, incudine e staffa).
Lo scheletro appendicolare, invece, rappresenta l'insieme delle ossa che formano la cintura scapolare (o
cingolo scapolare), gli arti superiori, la pelvi e gli arti inferiori. Per quanto riguarda lo scheletro
appendicolare, grande importanza ricoprono la cintura pelvica (che va a costituire le due anche) e
l’articolazione scapolo omerale (riconducibile alla spalla).
Queste due articolazioni sono dette cinture e permettono agli
arti di collegarsi in maniera appropriata al resto del corpo
umano.
Gli arti superiori sono anche detti appendici toraciche,
mentre gli arti inferiori sono detti appendici pelviche.

MODELLI COSTRUTTIVI
Il corpo umano può essere descritto attraverso “modelli” a schema cavo e a schema pieno.
Lo scheletro assile è formato cavità di due tipi, ovvero dalle cavità neurali, che contengono gli organi del
SNC, e dalle cavità viscerali, che contengono appunto i visceri. Le cavità neurali si trovano nel cranio e
nella parte posteriore del corpo.
Importante per la nostra professione è sapere che i muscoli sono contenuti in spazi connettivali che formano
le logge muscolari e soprattutto che muscoli contenuti in una stessa loggia svolgono più o meno la stessa
funzione.
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LIVELLI DI ORGANIZZAZIONE DEL CORPO UMANO


I livelli di organizzazione strutturale del corpo umano partono dal livello chimico/molecolare (il livello più
semplice) e arrivano al livello dell’intero organismo (il livello maggiore di complessità). Vediamo ora di
analizzare in breve i principali livelli di organizzazione, ordinandoli per complessità crescente:
1) Livello chimico/molecolare: il corpo umano è costituito da oltre una dozzina di diversi elementi chimici,
quattro dei quali (idrogeno, ossigeno, carbonio e azoto) costituiscono oltre il 99% degli atomi presenti.
Gli atomi interagiscono poi fra loro per formare molecole con proprietà individuali.
2) Livello cellulare: le cellule sono le più piccole unità viventi nel corpo umano. Ogni cellula è dotata di
strutture interne, dette organuli, composte da sostanze chimiche complesse. Esistono cellule anche
molto diverse fra loro, che esercitano funzioni differenti.
3) Livello tissutale: un tessuto è formato da tante cellule che hanno struttura, forma e funzione simili, e per
lo più hanno un’origine embriologica comune.
4) Livello degli organi: si definisce organo un’unità anatomica che adempie a compiti specifici in un
organismo. Un organo può essere formato anche da molti tessuti diversi tra loro.
5) Livello di sistemi e apparati: sia l’apparato che il sistema sono un insieme di organi e/o di tessuti che
svolgono una funzione comune, come la digestione, la locomozione, la riproduzione, e così via. Un
apparato è costituito da organi e tessuti che sono collegati anatomicamente tra di loro, mentre nel
sistema gli organi e i tessuti, pur svolgendo una funzione comune, sono anatomicamente scollegati. Si
parla per cui di apparato digerente e di sistema nervoso. Spesso purtroppo i due termini sono usati
come sinonimi ma è bene tenere a mente la differenza di significato che intercorre fra i due.

Apparati del corpo umano: principali caratteristiche e funzioni


Gli 11 sistemi/apparati del corpo umano consentono all’organismo di svolgere funzioni vitali quali:
 Capacità di risposta: gli organismi rispondono alle
modificazioni dell’ambiente in maniera immediata;
questa proprietà è anche detta eccitabilità. Gli
organismi compiono anche modificazioni a lungo
termine per adattarsi all’ambiente; tale capacità è
detta adattabilità.
 Crescita e differenziamento: durante la vita, gli
organismi crescono e diventano più grandi
aumentando il volume e il numero delle proprie
cellule. Negli organismi pluricellulari, le singole
cellule diventano specializzate a compiere
determinate funzioni. Questa specializzazione è detta
differenziamento e avviene durante l’embriogenesi,
dove le cellule attivano o reprimono determinati
geni.
 Riproduzione: gli organismi si riproducono, creando
generazioni di individui simili.
 Movimento: gli organismi possono svolgere attività
motorie interne (es. trasporto di cibo) ed esterne.
 Metabolismo ed escrezione: il termine metabolismo
si riferisce a tutti gli eventi chimici che avvengono
nel corpo. Per catabolismo si intende la scissione di
elementi complessi in elementi più semplici, mentre
per anabolismo si intende la sintesi di elementi
complessi a partire da quelli più semplici. Gli eventi
metabolici richiedono l’assorbimento di materiali
presenti nell’ambiente esterno. Il termine
respirazione si riferisce all’assorbimento, al
trasporto e all’utilizzo di ossigeno da parte delle
cellule. Le operazioni metaboliche spesso generano
prodotti di rifiuto inutili o potenzialmente dannosi,
che devono essere eliminati tramite un processo
chiamato escrezione.
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Tante ossa diverse


Tipi di apparati Nella figura sottostante possiamo
Gli apparati che svolgono funzioni legate alle condizioni ambientali ( es. apparato notare come le ossa che formano
nervoso, apparato locomotore) sono definiti “apparati della vita di relazione”. il cranio umano sia diverse l’una
dall’altra anche per lo spessore
Gli apparati che svolgono funzioni legate alla sopravvivenza della specie prendono il che le caratterizza. Facendo
nome di “apparati della vita vegetativa”. riferimento alla figura, le
Esistono poi apparati che stanno nel mezzo a questi due, svolgendo funzioni che porzioni più “illuminate” sono
riguardano sia l’uno che l’altro ambito, come l’apparato tegumentario e l’apparato quelle più sottili.
endocrino.

Apparato locomotore
L’apparato locomotore verrà studiato dettagliatamente durante il nostro percorso di
studi, per il grande ruolo che rivestirà nella nostra futura professione.
Con il termine di apparato locomotore si intendono in realtà sia il sistema muscolare
(che rappresenta la componente attiva) sia il sistema scheletrico (che rappresenta la
componente passiva). Queste due componenti sono in stretta correlazione fra loro, e
collaborano nell’espletamento delle funzioni dell’apparato locomotore.
L’apparato locomotore fornisce sostegno e protezione, delimita spazi e cavità (teche
ossee; pareti), permette il movimento reciproco dei segmenti corporei e la locomozione,
coadiuva l’espletamento di funzioni fisiologiche.

LA POSIZIONE ANATOMICA
Ad eccezione della pelle, dei peli e delle unghie (che fanno parte dell’apparato tegumentario), nessun altro
sistema di organi del corpo umano è visibile dall’esterno. Per comprendere la struttura interna del nostro
corpo, è necessario costruire delle mappe mentali e per farlo occorre conoscere i “ punti di riferimento
anatomici”.
La posizione a cui l’anatomia fa riferimento per descrivere il corpo umano e i suoi movimenti è detta
posizione anatomica (o posizione anatomica del cadavere).
Nella posizione anatomica, l’individuo è in piedi con le gambe unite e i piedi, a talloni uniti e punte
leggermente divaricate, poggiati sul pavimento; le mani sono poste ai fianchi con i palmi rivolti in avanti.
Interessante è osservare che, nella posizione anatomica, i palmi delle mani vengono posti anteriormente
perché in caso contrario le ossa dell’avambraccio si incrocerebbero tra loro e risulterebbe difficile descrivere
la loro posizione.
Una persona distesa in posizione anatomica si definisce supina quando ha la faccia rivolta verso l’alto, prona
quando ha la faccia rivolta verso il basso.

ANATOMIA DI SUPERFICIE
La figura 1.8 riportata in seguito indica i principali punti di
riferimento anatomici. Comprendere il significato dei
termini e la loro origine potrà aiutare a ricordare la
localizzazione di particolari strutture e il loro nome. La
tabella a lato indica invece le principali regioni del corpo
umano.

Gli anatomisti e i clinici spesso usano particolari termini


regionali per indicare specifiche aree delle regioni
addominale e pelvica. Due diversi metodi sono attualmente
utilizzati. Uno di questi fa riferimento ai quadranti
addominopelvici. Questa regione viene suddivisa in
quattro quadranti, usando delle linee immaginarie (una
orizzontale e una verticale) che si intersecano a livello
dell’ombelico.
Il secondo metodo, utilizzato abitualmente in ambito
clinico per una descrizione più precisa della posizione e
dell’orientamento degli organi interni, prevede la
suddivisione in nove regioni addominopelviche. Figura 1.8: punti di riferimento anatomici. Sono
riportati in grassetto i termini anatomici, in caratteri
normali i nomi comuni, gli aggettivi sono tra parentesi.
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Quadranti addominopelvici
Regioni addominopelviche
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PIANI E SEZIONI

Assi del corpo umano


Gli assi anatomici possono essere paragonati a degli spiedini che
attraversano il corpo. Queste linee immaginarie vengono utilizzate per
tracciare l’asse sul quale si svolgono i movimenti di rotazione.

Asse longitudinale: è la linea immaginaria che attraversa il corpo dall’alto


(vertice della testa) in basso (in mezzo ai talloni). Attorno a questo asse si
possono eseguire dei movimenti di torsione e di rotazione;
Asse trasversale: è la linea che attraversa il corpo da destra a sinistra,
parallelamente al suolo. Lungo questo asse si possono eseguire piegamenti e
distensioni.
Asse sagittale: è la linea che attraversa il corpo dal davanti al dietro. Attorno
a questo asse si possono eseguire movimenti di abduzione e adduzione.

Piani anatomici
Una sezione attraverso un oggetto tridimensionale può essere descritta
riferendosi ai tre piani di sezione seguenti.
Piano mediano*: è un piano verticale immaginario che passa
attraverso il centro del corpo (attraverso gli assi longitudinale e
sagittale), dividendolo in due metà (di destra e di sinistra) uguali,
dette antimeri. Il piano sagittale è un piano verticale immaginario
parallelo al piano mediano che non passa necessariamente per il
centro. Spesso questi due piani vengono considerati come uno unico
chiamato piano sagittale mediano. La simmetria che intercorre tra i
due antimeri è detta latero-laterale (o bilaterale). Una sezione che
passa lungo la linea mediana e divide il corpo nei due antimeri destro
e sinistro è detta sezione sagittale mediana; una sezione parallela a
quest’ultima è detta sezione parasagittale.
Piano frontale (o coronale): è un piano verticale parallelo alla fronte
e perpendicolare al piano mediano (passa per gli assi trasversale e
longitudinale). Divide il corpo nelle sezioni anteriore e posteriore.
In realtà mentre possono esistere più piani frontali paralleli a quello
passante per la fronte, esiste un solo piano coronale. Si definisce
infatti piano coronale il piano che passa frontalmente per la sutura
coronale, ovvero l’articolazione fra l’osso frontale e le due ossa
parietali.
Piano orizzontale (o trasversale): è un piano che divide il corpo nelle sezioni superiore e inferiore. In
posizione eretta è orizzontale. È situato perpendicolarmente al piano mediano e al piano frontale e passa per
gli assi trasversale e sagittale. Una sezione lungo questo piano è detta sezione trasversale, o orizzontale.

Ogni piano di sezione offre una prospettiva differente della struttura del corpo. Per ottenere un’immagine più
accurata e dettagliata si devono eseguire molte sezioni a piccoli intervalli. Questo processo, detto
ricostruzione seriale, permette di analizzare strutture relativamente complesse.

CAVITÀ CORPOREE
Spazi corporei
Gli spazi corporei sono intervalli di ordine macroscopico che sono compresi fra gli organi o che
circoscrivono uno o più organi.
Gli spazi connettivali possono essere costituiti da logge, delimitate da limiti fasciali o piani ossei, o
interstizi, in cui i limiti non sono ben definiti e il tessuto connettivo è lasso.
Gli spazi sierosi sono invece delimitati da membrane sierose. La membrana rivolta verso lo spazio interno
prende il nome di foglietto viscerale, quella rivolta verso la parte esterna è il foglietto parietale. I due foglietti
sono separati da un liquido detto siero.
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Infine, gli spazi neurali sono un particolare tipo di spazio connettivale a contenuto nervoso. I limiti di questi
spazi possono essere costituiti da lamine connettivali (meningi) connesse ad astuccio osseo-legamentoso.

Cavità corporee *Mediale/mediano


Mediano: termine assoluto, indica che qualcosa sta
La cavità ventrale del corpo, o celoma, circondasulla linea mediana, o lineadegli
gli organi di mezzo.
apparati respiratorio, cardiovascolare,
Mediale: termine relativo, va riferito a qualcosa. Indica che una parte anatomica sta più verso la linea mediana rispetto a qualcos'altro.
digerente, urinario e genitale. È suddivisa in cavità toracica e cavità addominopelvica; il diaframma, un
foglietto muscolare appiattito, le separa. Gli organi che si trovano in queste sacche sono detti visceri. Questi
organi si trovano avvolti da sacche sierose che ne permettono l’espansione e ne limitano il movimento,
prevenendone l’attrito. Nel corpo umano, le cavità toracica, addominale e pelvica hanno un’origine
embrionale comune. Il termine cavità dorsale viene usato talvolta per indicare la cavità interna del cranio e
lo spazio compreso tra gli archi vertebrali. Queste cavità, delimitate da pareti ossee, non sono vere e proprie
cavità corporee, così come sono definite in anatomia ed embriologia e il termine cavità dorsale non ricorre né
nell’anatomia clinica né nell’anatomia comparativa.

Cavità toracica
La cavità toracica contiene i polmoni, il cuore e altri organi degli apparati cardiovascolare e respiratorio e
del sistema linfatico, oltre al timo e alla parte inferiore dell’esofago. I confini della cavità toracica sono
stabiliti dai muscoli e dalle ossa della gabbia toracica nonché dal diaframma. La cavità toracica è suddivisa
nelle cavità pleuriche destra e sinistra, separate dal mediastino.
Ogni cavità pleurica contiene un polmone rivestito dalla pleura, una doppia membrana sierosa liscia.
Quella a diretto contatto con i polmoni è chiamata pleura viscerale, quella a contatto con il mediastino e la
parete toracica interna è chiamata pleura parietale. Tra i due foglietti esiste uno spazio riempito da un
sottile film liquido il cui scopo è di abbattere l’attrito ogniqualvolta il polmone si espande e si ritrae durante
la respirazione. Il mediastino consiste in una massa di tessuto connettivo che circonda, stabilizza e sostiene
l’esofago, la trachea, il timo e i principali vasi sanguigni che si originano dal cuore o che in esso terminano.
Esso contiene anche la cavità pericardica, una piccola sacca che circonda il cuore. Questa membrana
sierosa è detta pericardio. Il pericardio è costituito da un foglietto esterno di tessuto connettivo rigido e
fibroso, il pericardio parietale, e un foglietto interno sieroso detto pericardio viscerale. Tra i due foglietti
esiste uno spazio riempito da un sottile film liquido che permette di abbattere l’attrito che si verrebbe
altrimenti altrimenti a creare.
Cavità addominopelvica
La cavità addominopelvica può essere divisa in una cavità addominale superiormente, una cavità pelvica
inferiormente e una camera interna chiamata cavità peritoneale.
Cavità peritoneale
La cavità peritoneale è rivestita da una membrana sierosa detta peritoneo. Il peritoneo parietale riveste la
parete della cavità. Un sottile spazio, riempito da un liquido, separa il peritoneo parietale dal peritoneo
viscerale che ricopre gli organi in esso contenuti. Organi come lo stomaco, l’intestino tenue o parte
dell’intestino crasso sono mantenuti sospesi nella cavità peritoneale da un doppio foglietto di peritoneo, detto
mesentere. Il mesentere offre supporto e stabilità, limitando i movimenti.
Cavità addominale
La cavità addominale si estende dalla superficie inferiore del diaframma ad un piano immaginario passante
per la superficie inferiore della dodicesima vertebra toracica al margine anterosuperiore del cingolo pelvico.
La cavità addominale contiene il fegato, lo stomaco, la milza, i reni, il pancreas, l’intestino tenue e la
maggior parte dell’intestino crasso. Questi organi occupano parzialmente o completamente la cavità
peritoneale, come il cuore e i polmoni occupano rispettivamente le cavità pericardica e pleurica.
Cavità pelvica
La parte inferiore della cavità addominopelvica si
chiama cavità pelvica. La cavità pelvica, racchiusa
dalle ossa della pelvi, contiene l’ultima porzione
dell’intestino crasso, la vescica e vari organi
dell’apparato genitale. Nella femmina contiene le
ovaie, le tube uterine e l’utero; nel maschio, invece,
contiene la prostata e le vescichette seminali. La
porzione inferiore della cavità peritoneale si estende
nella cavità pelvica. La membrana peritoneale riveste
la parte superiore della vescica urinaria in entrambi i
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sessi, e le tube uterine, le ovaie e la porzione


superiore dell’utero nelle femmine.
MOVIMENTI DEL CORPO

La tabella riporta i principali movimenti del corpo umano, descritti a partire dai piani e dagli assi anatomici.
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POSIZIONI NEL CORPO

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