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Cellule C o parafollicolari
La tiroide contiene anche un secondo tipo di cellule
endocrine: le cellule C (chiare) o cellule
parafollicolari. Esse sono localizzate tra le cellule
follicolari e la loro membrana basale e sono più
grandi rispetto alle cellule follicolari. Esse sono
responsabili della produzione di calcitonina (CT),
ormone che abbassa i livelli di calcio e fosforo nel
sangue.
Feedback negativo
L’ipotalamo rilascia il TRH in
risposta a una diminuzione
della concentrazione ematica
di T3 e T4 o all’abbassamento
della temperatura corporea.
Ghiandole paratiroidi
Le ghiandole paratiroidi sono quattro piccoli organi di colore rosso-marrone, delle dimensioni di un pisello,
poste sulla superficie posteriore dei lobi della tiroide, immerse nel tessuto connettivo di quest’ultima. Le
paratiroidi sono avvolte da una propria capsula connettivale, che invia all’interno setti che ne suddividono il
parenchima in piccoli lobuli irregolari.
La vascolarizzazione arteriosa delle paratiroidi avviene a opera delle arterie tiroidee superiori (paio
superiore) e tiroidee inferiori (paio inferiore). Il ritorno venoso è il medesimo della ghiandola tiroide.
Vi sono due tipi di cellule nelle ghiandole paratiroidi: le cellule paratiroidee e le cellule ossifile.
Le cellule paratiroidee (anche dette cellule principali) sono responsabili della produzione del paratormone
(PTH). Analogamente alle cellule C della tiroide, le cellule principali controllano la concentrazione
ematica di ioni calcio. Quando i livelli di calcio scendono al di sotto del valore normale, le cellule
principali secernono il paratormone, che incrementa i livelli ematici di Ca 2+ stimolando gli osteoblasti a
secernere un fattore di crescita che si lega agli osteoclasti. Tale fattore determina un aumento di attività
degli osteoclasti. Il PTH, inoltre, riduce l’escrezione urinaria di calcio e aumenta la produzione di
calcitriolo, un ormone renale che favorisce l’assorbimento di calcio a livello intestinale.
Le funzioni delle cellule ossifile non sono note. Fanno la loro comparsa solo dopo la pubertà e, da quel
momento, il loro numero aumenta con l’età.
Timo
Il timo è situato nella cavità toracica, nel mediastino superiore, subito dietro il manubrio dello sterno, ed è
avvolto da tessuto connettivo. Nei neonati e nei bambini è relativamente voluminoso e si estende dalla base
del collo al margine superiore del cuore. Anche se le dimensioni del timo rispetto a quelle degli altri organi
del torace diminuiscono con il procedere dell’accrescimento corporeo, esso continua a ingrandirsi
lentamente, raggiungendo le sue dimensioni massime nel periodo che precede immediatamente la pubertà,
quando pesa circa 40 g. Dalla pubertà ha inizio l’involuzione del timo, che all’età di 50 anni può pesare
meno di 12 g.
Il timo produce ormoni necessari allo sviluppo e al mantenimento delle normali difese immunitarie.
Timosina è il nome attribuito originariamente all’estratto timico in grado di promuovere lo sviluppo e la
maturazione dei linfociti, i globuli bianchi responsabili dell’immunità. La timosina è in realtà un insieme di
più ormoni diversi.
Il timo verrà trattato più in dettaglio nello studio del sistema linfatico…
Ghiandole surrenali
Le ghiandole surrenali sono organi di forma piramidale, di colorito giallastro, posti sul polo superiore di
ciascun rene, circondati da una capsula fibrosa densa. Ciascuna ghiandola surrenale è situata tra il rene, il
diaframma e le grosse arterie e vene in rapporto con la parete posteriore della cavità addominopelvica. Le
ghiandole surrenali prospettano la cavità peritoneale, essendo le loro superfici anteriori rivestite da peritoneo
parietale.
- Riccamente vascolarizzate come tutte le ghiandole endocrine, ricevono rami provenienti dall’arteria renale,
dall’arteria frenica inferiore e dall’aorta (arteria surrenale media). Il ritorno venoso avviene a opera della
vena surrenale.
- Ciascuna ghiandola surrenale ha un peso di circa 7,5 g. Il peso è generalmente maggiore nel maschio rispetto
alla femmina, ma le sue dimensioni possono variare ampiamente.
- Ogni ghiandola surrenale può essere suddivisa in due parti, secernenti ciascuna ormoni diversi, ma con
effetto sinergico nel controllo dello stress: la corticale, situata all’esterno, e la midollare, situata all’interno.
Zona glomerulare
La zona glomerulare è la porzione più esterna della corticale. In ciascun glomerulo, le cellule endocrine
formano gruppi compatti. Questa zona, che occupa circa il 15% della corticale, si estende dalla capsula alla
zona fascicolata.
La zona glomerulare secerne mineralocorticoidi (MC), ormoni steroidei responsabili del controllo della
composizione elettrolitica dei fluidi corporei. Tra questi, il principale è l’aldosterone, il quale favorisce la
ritenzione di ioni sodio (Na +) e l’eliminazione di ioni potassio (K +). La ritenzione di ioni sodio si realizza
attraverso azioni esercitate sui reni, sulle ghiandole sudoripare, sulle ghiandole salivari e sul pancreas. Tale
ritenzione di Na+ è accompagnata da una perdita di K+. La secrezione di aldosterone è stimolata da:
calo della concentrazione ematica di sodio;
aumento dei livelli ematici di potassio;
produzione di angiotensina II (che avviene sotto controllo dei reni).
Zona fascicolata
La zona fascicolata è situata internamente alla zona glomerulare e copre circa l’80% del volume corticale. Le
cellule sono di dimensioni maggiori rispetto a quelle della zona glomerulare e hanno un contenuto lipidico
più abbondante. Le cellule della zona fascicolata formano cordoni che si dirigono nella zona reticolare.
Cordoni adiacenti sono separati da vasi sanguigni appiattiti (sinusoidi) fenestrati.
Gli ormoni steroidei prodotti in questa zona sono i glucocorticoidi (GC), regolatori del metabolismo del
glucosio la cui secrezione viene stimolata dall’ormone ACTH adenoipofisario. I principali sono il cortisolo
(anche detto idrocortisone) e il corticosterone. Il fegato converte parte del cortisolo circolante in cortisone,
altro ormone glucocorticoide attivo. Questi ormoni agiscono accelerando i processi di sintesi di glucosio e di
formazione di glicogeno.
Zona reticolare
La zona reticolare è la regione più profonda della corticale del surrene. Le cellule reticolari sono molto più
piccole rispetto alle cellule della midollare e ciò rende semplice l’identificazione del confine tra le due
regioni. La zona reticolare, la più esigua delle tre regioni, occupa all’incirca il 5% della corticale del surrene.
Le cellule della zona reticolare formano un reticolo ripiegato e ramificato, riccamente vascolarizzato da
capillari.
La zona reticolare secerne piccole quantità di ormoni sessuali androgeni. Gli androgeni surrenalici stimolano
lo sviluppo dei peli pubici nei soggetti di sesso maschile e femminile prima della pubertà. Nelle femmine
adulte gli androgeni surrenalici promuovono lo sviluppo della massa muscolare, inducono la formazione
delle cellule del sangue e sostengono la libido.
Pancreas
Il pancreas è una ghiandola sia esocrina che endocrina. Si trova nella cavità addominopelvica, in rapporto
con l’ansa formata dal duodeno (primo segmento dell’intestino tenue, facente seguito allo stomaco). Ha
colorito pallido e aspetto grumoso; nell’adulto può raggiungere una lunghezza di 20-25 cm e un peso di circa
80 g.
Il pancreas esocrino, che occupa circa il 99% del volume pancreatico, è responsabile della produzione di
grandi quantità di un secreto ricco di enzimi digestivi che raggiunge il canale digerente tramite una rete di
dotti pancreatici.
Il pancreas endocrino è rappresentato dalle isole pancreatiche, o isole di Langerhans, piccoli raggruppamenti
di cellule endocrine sparsi all’interno della ghiandola. Le isole pancreatiche sono circa 2 milioni, e
rappresentano solo l’1% della popolazione cellulare pancreatica.
Come gli altri tessuti endocrini, le isole sono a stretto contatto con un’estesa rete di capillari fenestrati. Le
principali arterie dirette al pancreas sono le arterie pancreaticoduodenali e pancreatiche. Il ritorno venoso fa
capo al sistema della vena porta. L’innervazione spetta al sistema nervoso autonomo (rami del plesso
celiaco).
In ogni isola di Langerhans si osservano quattro tipi cellulari:
le cellule alfa (α) producono l’ormone glucagone, ad azione iperglicemizzante tramite stimolazione della
glicogenolisi epatica e della cessione di glucosio da parte del fegato;
le cellule beta (β) producono l’ormone insulina, ad azione ipoglicemizzante tramite stimolazione
dell’utilizzo di glucosio da parte della maggior parte delle cellule corporee;
le cellule delta (γ) producono l’ormone somatostatina, ad azione inibente su produzione e secrezione di
insulina e glucagone e di rallentamento dell’attività assorbente e della produzione enzimatica da parte del
canale digerente;
le cellule F producono il polipeptide pancreatico (PP), ad azione inibente le contrazioni della colecisti e di
regolazione della produzione di alcuni enzimi pancreatici.
La secrezione delle cellule alfa e beta viene regolata esclusivamente dalla concentrazione ematica di
glucosio. Quando i livelli ematici di glucosio aumentano, le cellule beta secernono insulina; quando i livelli
ematici di glucosio diminuiscono, le cellule alfa secernono glucagone.
Tessuti endocrini dell’apparato genitale
I tessuti endocrini dell’apparato genitale sono limitati alle gonadi maschili e femminili.
Testicoli
Le cellule interstiziali del testicolo producono ormoni maschili noti come androgeni.
Il più importante è il testosterone, le cui azioni sono:
promozione della spermatogenesi;
mantenimento delle ghiandole annesse all’apparato genitale maschile;
determinazione dei caratteri sessuali secondari maschili;
stimolazione dello sviluppo della muscolatura scheletrica.
Nel corso dello sviluppo embrionale, il testosterone favorisce lo sviluppo anatomico dei nuclei ipotalamici
del SNC, che in seguito influenzeranno i comportamenti sessuali.
Le cellule di sostegno (del Sertoli) presenti nei testicoli sostengono il differenziamento e la maturazione
fisica degli spermatozoi. In risposta alla stimolazione dell’FSH, queste cellule secernono l’ormone inibina,
che inibisce con un feedback negativo il rilascio di ulteriori quantità di FSH da parte del lobo anteriore
dell’ipofisi. Nell’età adulta, inibina e FSH cooperano per mantenere la produzione di spermatozoi a livelli
normali.
Ovaie
Nelle ovaie, gli ovociti iniziano la loro maturazione in gameti femminili all’interno di strutture specializzate
definite follicoli. L’ormone FSH adenoipofisario controlla il processo maturativo dell’ovocita e del follicolo.
Le cellule follicolari che circondano gli ovociti producono estrogeni (in particolare estradiolo), ormoni
steroidei che inducono la maturazione degli ovociti e favoriscono la rigenerazione del rivestimento interno
dell’utero. Analogamente a quanto accade nel testicolo, sotto il controllo dell’FSH, le cellule follicolari attive
secernono anche inibina, che con un feedback negativo va a inibire un’ulteriore produzione di FSH.
Dopo l’ovulazione, le cellule del follicolo che ha espulso l’ovocita si riorganizzano nel corpo luteo, il quale
rilascia una miscela di estrogeni e progestinici, soprattutto progesterone. Quest’ultimo accelera il movimento
dell’ovocita lungo le tube uterine e prepara la mucosa uterina ad accogliere l’embrione in via di sviluppo.
Alterazioni endocrine
Le alterazioni endocrine possono svilupparsi per un insieme di cause, che includono anomalie a livello delle
ghiandole endocrine, dei meccanismi di regolazione endocrini o nervosi o a carico dei tessuti bersaglio. Ad
esempio, i livelli di un ormone possono innalzarsi perché gli organi bersaglio sono diventati meno
responsivi, perché si è formato un tumore tra le cellule ghiandolari o perché vi è stata interferenza con il
normale meccanismo di controllo a feedback.
Nella denominazione delle alterazioni endocrine, i medici utilizzano il prefisso iper- in riferimento a una
produzione eccessiva di ormone e il prefisso ipo- in riferimento a una produzione inadeguata di ormone.