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Sintesi
Accanto all'habanera, altri generi del canzoniere cubano - bolero, criolla, guajira -
concorrono al suo discorso, che viene interpretato come un dialogo con la tradizione,
una scelta che è diventata un segno di identità. Da qui l'obiettivo del lavoro: esaminare
come interagisce con queste fonti, come le stilizza e le integra nelle sue strategie
compositive, per le quali l'habanera è presa come riferimento. Le opere di questo
compositore conservano elementi tipologici - segnatura di tempo in 2/4, schema ritmico
dell'accompagnamento, struttura binaria, contrasto minore-maggiore, profili melodici e
motivi caratteristici - che evocano l'attaccamento alla tradizione poetico-musicale che lo
definisce.
Conclusioni
González riflette nella sua opera sul rapporto del compositore con la sua cultura,
costruendo ponti tra espressioni peculiari del popolare, come l'habanera o altri generi
della canzone tradizionale cubana, con il linguaggio modernista, la sperimentazione e la
ricerca di un discorso che sostenga la sua visione della cubanità. Carpentier, nella prima
definizione del GRM, descrive González come "el criollo", sottolineando la
trasgressione tra la sfera popolare e quella accademica, la perenne "angoscia" del
musicista americano di costruire il proprio accento. Il criollo designa, in breve sintesi,
tutti i nati nelle Americhe, senza distinzione di razza o di status sociale, e questo
concetto è una delle affermazioni più eloquenti dell'identità cubana. In questo senso, la
definizione di Carpentier, nel 1946, prefigurava l'estetica di González, il suo modo di
fare.
Gli elementi che il compositore seleziona dalla sua tradizione musicale rappresentano
simboli sonori - secondo Julio Ogas (2010), sono le configurazioni ritmico-melodiche,
armoniche, intonative, formali, stilistiche, le fonti del patrimonio sonoro del suo Paese.
Questi simboli permettono al compositore di reinterpretare il proprio passato culturale,
di attualizzarlo e di collocarlo in un nuovo contesto di significati. Da qui la rilevanza del
ricorso di González all'habanera in diversi spazi creativi e contestuali, che rivela il
carattere simbolico del suo discorso per legittimare l'attaccamento alla tradizione
musicale cubana come segno di identità e cubanità.
L'habanera, così come il bolero o la criolla, vengono ripresi da González per avvolgere
testi lirici in cui l'immagine multipla dell'amore occupa il piano semantico principale:
sia che si tratti dell'amore visto nel suo profilo fatale, crudo, erotico; sia che si tratti di
una natura descrittiva, dell'amore per la terra natale, con allegorie del mare, della
mitologia, della nostalgia dell'argomento insulare e di accenti sensuali. Per quanto
riguarda le componenti poetiche, si utilizza una metrica diversa, il verso maggiore, la
rima consonante o assonante, l'impasto poetico, la poesia scritta da donne. La canzone
lirica, rappresentata in questo genere dalla habanera, viene affrontata con linguaggi
diversi in momenti diversi della carriera del compositore. González costruisce la sua
identità personale identificandosi con questo genere poetico-musicale e con il gruppo
sociale che lo definisce. Partecipa a un'ideologia creola o meticcia, schierandosi con
l'opera di Sánchez de Fuentes e dei compositori che si sono avvicinati ai generi di
origine ispanica per rappresentare la cultura cubana. Sottolinea il valore simbolico di
questo modo di fare canzone tradizionale cubana, attraverso un discorso che
giustappone risorse convenzionali e contemporanee, popolari e accademiche, attraverso
un genere che collega culture, geografie, modi di fare e che rappresenta una cubanità
con un accento proprio e universale.