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Olivier Messiaen

Modi a trasposizioni limitate

I modi a trasposizioni limitate sono raggruppamenti dello spazio sonoro contenuto nell'ttava secondo cadenze di due,
tre, quattro, cinque o sei suoni.
La loro caratteristica è che non possono essere trasposti più di un certo numero di volte senza ottenere (su un'ottava
diversa) la stessa successione intervallare (o notale).
I modi a trasposizioni limitate sono sette.

I MODO

& # œ # œ # œ œ
œ œ œ
(Scala per toni interi)
Suoni collegati a gruppi di due; l'intervallo regolatore è il tono.
I suoni sono SEI (la metà del totale cromatico).
E' possibile una sola trasposizione; una ulteriore trasposizione

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(che dovrebbe partire dalla nota re) genera la prima successione
spostata di un tono.

II MODO

& # œ œ œ # œ œ
œ #œ #œ œ
Suoni collegati a gruppi di tre; gli intervalli regolatori sono: ST T ST.
I suoni sono OTTO (cioè i 2/3 del totale cromatico).
Essendo una successione palindroma (cioè dotata di simmetria
interna), le trasposizioni sono limitate a due.

& #œ œ œ œ œ #œ #œ œ #œ

& œ bœ œ bœ bœ nœ œ œ œ

III MODO

& œ œ #œ œ #œ œ #œ #œ œ œ Suoni collegati a gruppi di quattro; gli intervalli


regolatori sono: T ST ST T.
I suoni sono NOVE (cioè i 3/4 del totale cromatico).
Essendo una successione palindroma, le trasposizioni

& #œ #œ œ œ œ #œ œ œ œ #œ
sono limitate a tre.

& œ œ œ bœ bœ nœ bœ œ bœ nœ


& bœ œ bœ nœ œ bœ nœ bœ nœ
IV MODO

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Suoni collegati a gruppi di cinque; gli intervalli regolatori
sono: ST ST T+ST ST ST.
I suoni sono OTTO (cioè i 2/3 del totale cromatico).

& bœ nœ bœ bœ nœ bœ nœ œ bœ
Essendo una successione palindroma, le trasposizioni sono
limitate a cinque.

bœ nœ
& œ bœ nœ œ bœ nœ bœ

b œ n œ b œ n œ œ bœ
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œ b œ n œ œ bœ nœ
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V MODO

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œ bœ
Suoni collegati a gruppi di quattro; gli intervalli regolatori sono: ST
T+T ST ST.
I suoni sono SEI (cioè la metà del totale cromatico, come nel primo
modo).

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Essendo una successione fortemente asimmetrica, questa volta le

#œ œ # œ trasposizioni sono limitate a cinque.

& œ bœ œ #œ œ #œ œ


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b œ n œ œ œ œ
& œ bœ
VI MODO

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Suoni collegati a gruppi di cinque; gli intervalli
regolatori sono: T T ST ST T.
I suoni sono OTTO (cioè i 2/3 del totale cromatico,

œ bœ
come nel secondo e quarto modo).

& bœ bœ œ #œ œ œ œ
Le trasposizioni sono cinque.

& œ œ #œ œ bœ bœ œ #œ œ

& bœ œ œ #œ œ œ #œ œ bœ

œ bœ œ œ #œ œ
& œ #œ #œ

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VII MODO

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Suoni collegati a gruppi di sei; gli intervalli
regolatori sono: ST ST ST T ST ST.
I suoni sono DIECI (cioè i 5/6 del totale cromatico; è
il massimo che Messiaen concede).

& œ # œ œ bœ œ #œ
Sono possibili cinque trasposizioni.

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& bœ nœ œ #œ #œ œ #œ œ œ œ

œ
& œ œ #œ œ œ #œ œ œ #œ #œ

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& œ #œ œ #œ
Altri modi sarebbero certo possibili (proseguendo nella permutazione degli intervalli), ma sarebbero tutti
trasponibili ben oltre il massimo consentito da Messiaen (cioè cinque volte): divernterebbero infatti a
trasposizioni illimitate.

1. Il modo è una delimitazione entro la quale il compositore può muoversi liberamente (quasi fosse una
scala convenzionale). Non funzionano, quindi, come la serie dei dodecafonisti, che deve mantenere
continuamente inalterata l'originaria successione degli intervalli serializzati.
2. Il modo offre un gran numero di possibili centri di attrazione tonale (o meglio: modale), a differenza
delle due tradizionali scale europee.
3. Se vengono usati due modi contemporaneamente il contesto può diventare totalmente cromatico.
4. Una sensazione di tonalità tradizionale può (eventualmente) risultare dal movimento melodico,
dipendendo essa dai suoni scelti liberamente (quindi non serializzati) all'interno del modo
5. Anche l'armonia, volendo, può apparire psudo-convenzionale, per le stesse ragioni del punto 4.
6. Messiaen usa tutti i modi, ma predilige assolutamente il modo II (così come Hindemith usa assai
poco le possibilità implicite nella sua teoria della progressione), cosa che rammaricato spesso i suoi
migliori allievi (Boulez, Stockhausen...).

Il linguaggio di Messiaen si avvale (oltre ai modi a trasp. lim. e alle infinite forme di ritmi non
retrogradabili, cioè simmetrici) di una infinità di altri procedimenti che alterano questi due cardini (modo
+ ritmo), li mescolano in tutte le maniere permutandoli, sovrapponendoli, allungandoli o accorciandoli,
con simmetria o asimmetria.

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